ROMANIA

IN CAMPER

Mauro Bronzato

FOTO DI VIAGGIO

 

 

Quando i nostri amici Luciano e Albina, camperisti molto esperti, ci hanno chiesto se volevamo aggregarci a loro per un viaggio in Romania, non pensavamo che sarebbe diventato certamente tra tutti i viaggi il più impegnativo della nostra carriera di camperisti.

Impegnativo per lo stato delle strade, impegnativo per la logistica notturna, per la microdelinquenza, per le inesatte informazioni date dall'ente del turismo rumeno. Probabilmente quello che noi indicheremo ai camperisti che volessero intraprendere il nostro viaggio il prossimo anno non ci sarà più, quindi non possiamo prenderci la responsabilità di eventuali anomalie che i viaggiatori troveranno lungo il percorso.

Il nostro consiglio è quello di non andare da soli, o meglio, di aggregarsi a delle agenzie specializzate tipo dimensioneavventura.

Dobbiamo dire che tutto questo certamente viene superato dai superbi paesaggi e siti patrimonio dell'unesco che offre questo paese.

Partenza venerdì 4 agosto alle 17.30;sosta a Tarvisio, area di sosta comoda e capiente.

5 agosto, sabato, dopo una breve sosta a Villach da amici camperisti ci dirigiamo verso Vienna, ci fermiamo per la notte vicino al confine magiaro nel campeggio di Pedersdorf, in riva al lago, che scopriamo essere il più grande d'Austria.

6 agosto, domenica mattina siamo al confine ungherese, passiamo Budapest e pernottiamo a Debrecen, un grande campeggio con delle terme ma con strutture fatiscenti, una prima avvisaglia del degrado in cui si trovano queste strutture non più usate dai locali durante il comunismo e ora visitate solamente da qualche turista occidentale.

7 agosto, lunedì passiamo il confine rumeno, ci portiamo al paese di Carei dove preleviamo della valuta locale in una banca italiana.

Siamo sulla regione dei maramures tra le più povere ma affascinanti con i suoi paesi, i costumi, i portali in legno dei cortili e soprattutto le chiese in legno datate 1500 e da poco entrate nell'onero nei siti dell'unesco. Per questo tali siti sono ancora privi di parcheggi e strutture. Noi decidiamo di entrare a turno per non lasciare da soli i nostri mezzi e visitiamo le chiese di Sisesti e Surdesti. Troviamo per la notte da parcheggiare con un pochino di preghiere in un albergo di Ocnasugatag non a pagamento, ma protetto per la notte.

8 agosto, martedì, oramai ci siamo abituati alla miriade di carri trainati da cavalli lenti e pericolosi e dal fondo stradale  impietoso. Visitiamo le chiese in legno  Desesti Sighetumarmatiei e i fantastici portali in legno che delimitano le proprietà delle case coloniche, le persone sembrano venir fuori da un quadro naif, le donne, anche molto anziane, con le loro gonne a pieghe sopra il ginocchio e grandi fazzoletti sulla testa, mentre gli uomini con dei cappelli di paglia piccolissimi legati con del filo sotto il mento; certamente solo questo vale il viaggio.

Ci portiamo a Sapinta verso il confine ucraino, lì visitiamo il "cimitero allegro", bizzarro e simpatico modo di concepire le lapidi funerarie. Riprendiamo la strada verso sud, dobbiamo affrontare il passo di Prislop, ma lo stato della strada DISASTROSA ci consiglia di fermarci prima. A Borsa troviamo da parcheggiare dentro il recinto del parcheggio di una pizzeria, i proprietari sono gentilissimi. Il costo? Comperiamo la pizza.

9 agosto, mercoledì affrontiamo il passo di Prislop. Nonostante la strada veramente impegnativa, ammiriamo scorci di vita locale, vediamo in azione i tagliatori d'erba con le falci, boscaioli e segherie che potrebbero entrare nei film neorealisti d'altri tempi. Arriviamo nella piccola cittadina di Cimpulung-moldovenesi sede di un interessantissimo museo del legno, cominciamo così ad entrare nella zona mitica dei monasteri della Bucovina. Le visite non ci deludono, visitiamo i monasteri di Moldovita e Sucevita. Nei pressi di quest'ultimo, affascinante, troviamo da parcheggiare in un piccolo parcheggio di una pensione, un momento retrò, con 5 lei facciamo una doccia con acqua riscaldata a legna. Passiamo la serata assieme a  4 cani dallo spirito libero (oramai abbiamo deciso di chiamare così questi poveri randagi).

10 agosto, giovedì, ripartiamo per i nostri monasteri, visitiamo Putna, Radauti, tutti patrimonio dell'unesco e raggiungiamo il paese di Siret al confine ucraino, toccando la località più a nord del nostro viaggio in Romania. Particolarità? Una magnifica chiesa ortodossa e un grande cimitero ebraico miracolosamente scampato alle orde naziste. Scendendo ci fermiamo con piccole deviazioni nei monasteri di Dragomirna e Voronet; sul parcheggio di questo monastero passiamo la notte dopo che abbiamo saputo che è presidiato da guardie. Il tempo è inclemente, ma sarà l'ultimo carico di pioggia.

11 agosto, venerdì, riprendiamo la strada verso sud. Il tempo comincia a cambiare in bello, i carretti sono sempre numerosi, i cani randagi numerosissimi e i bambini che assalgono i nostri camper a ogni incrocio  onnipresenti. Visitiamo i monasteri di Humor, Arborea, Agapia e Neamt, il resto della giornata lo dedichiamo al trasferimento verso le gole di Bicaz. Riusciamo a trovare parcheggio presso un motel sulle rive del lago pagando 25 lei a equipaggio, circa 7 euro. I gestori ci danno la possibilità di usufruire delle loro docce.

12 agosto sabato. Ragazzi, se andate in Romania non perdetevi le gole di Bicaz, un budello di roccia dove corre una strada e un fiume largo pochi metri e pareti alte 400 metri. Io non posso che portare la mia mente alle nostre gole dei Serai di Sottoguda sotto la Marmolada, solo che le Bicaz sono quattro volte più alte.

Scendiamo a sud, facciamo una tappa a Preimer, visitiamo due fortezze contadine del 1600 conservate perfettamente e a sera arriviamo a Brasov.

13 agosto, domenica, Brasov è la seconda città rumena, c'è un po' di benessere e la desolazione della povera gente si nota meno. Abbiamo dormito nel campeggio, forse l'unico che abbiamo trovato con un certo stile occidentale. Con poco più di 7 euro a testa, camper compresi, lo prendiamo come base e si parte per visitare il famoso castello del conte Dracula nel paese di Bran, sicuramente un luogo turistico unico in Romania. Abbiamo visto gente da tutto il mondo, il castello è conservato molto bene, ben organizzato, gestito come si deve per un sito museale così internazionale. Certo che delude un pochino quando si scopre che il conte non è mai vissuto lì, ma vi è stato solo un suo parente; in compenso è stato abitato dalla amatissima regina Margherita. Ritorniamo a Brasov e nel pomeriggio prendiamo un taxi che con la modica cifra di 3 euro ci porta in centro, bella città di stile sassone con dei palazzotti colorati e le chiese ben conservate. Soddisfatti, la sera rientriamo in campeggio.

14 agosto, lunedì,  andiamo a Sinaia, la più famosa località montana di Romania, non per la città che è piena di palazzi di architettura comunista, ma per il suo castello, quello di Peles, opulenta costruzione diventata oramai il simbolo della Romania libera se non altro per il fatto che il dittatore tanto odiato ne aveva fatta la sede del soggiorno estivo; vale comunque la visita.

Lasciamo le montagne, la pianura ci accoglie con i suoi pozzi petroliferi, passiamo Ploiesti Buzesti e Buzau, il caldo comincia a farsi sentire. Una visita speciale meritano i vulcani noroiosi in località Pielele, una deviazione di 20 km su una strada pazzesca, sterrata, alla fine ripagata dal fenomeno di questi fanghi bollenti. La sera cerchiamo invano un campeggio, ma tutti quelli indicati dalle nostre carte sono dismessi, un vero degrado. Con fatica finalmente alle porte di Braila troviamo un rifugio in un motel. Ci sistemiamo dopo l'assicurazione che delle guardie faranno la ronda per la notte.

15 agosto, martedì, facciamo uno degli incontri speciali del nostro viaggio, infatti il nostro compito è di portare un cartone di vasetti di Nutella ad un orfanotrofio; abbiamo vissuto con loro per qualche ora. Le suore sono splendide, delle vere missionarie. Scopriamo che quell'orfanotrofio è stato costruito con le donazioni dello Zecchino d'Oro. Ripeto, un'esperienza che ci apre il cuore. Lasciamo con un po' di magone questi 20 bambini e i loro angeli custodi, traghettiamo il Danubio (costo 30 lei) e ci dirigiamo a Tulcea, partenza per le escursioni nel delta del grande fiume. Il caldo è opprimente.

A Tulcea parcheggiamo i nostri mezzi all'interno del cortile della chiesa cattolica di don Antonio, straordinario prete che gestisce una casa per anziani poveri. Anche per don Antonio abbiamo qualche cosa, anche se è poco per quello che fa. Sarebbero necessari fiumi di parole per descrivere la sua attività, ma mi astengo e lascio intuire ai lettori.

16 agosto, mercoledì, partiamo da Tulcea, la tappa sarà breve. Percorriamo 40km impegativi e raggiungiamo la località di Murighiol, il tempo di piazzare i nostri camper in un degradato campeggio e già affittiamo una piccola barca per una escursione di diverse ore sul delta. Sarà alla fine una delle più belle esperienze turistiche della mia vita. La nostra guida è molto esperta della zona e competente sulla fauna e flora; in questi casi le note negative si dimenticano e la sera siamo confortati vedendo delle guardie armate che presidiano il campeggio.

17 agosto, giovedì, il caldo è opprimente. Lasciamo Murighiol e ci portiamo verso Bucarest, attraversiamo belle campagne e distese enormi di girasoli, entriamo con un pochino di timore a Bucarest, ma la paura ci passa, infatti troviamo facilmente il campeggio di Beseana, vicino all'areoporto. La struttura  non è male, presidiata e sicura, con un bus comodo per il centro. Cominciamo così a prendere confidenza con la città.

18 agosto, venerdì, giriamo per la capitale visitando musei e siti della rivoluzione del 1989; la troviamo una città piacevole con tutte le caratteristiche di una capitale organizzata e moderna.

19 agosto, sabato, lasciamo Bucarest, fa ancora molto caldo, la nostra meta saranno una chiesa e un grande monastero dove è sepolta la regina Margherita. Oramai ci siamo abituati a questi splendori, ma non lo siamo ancora allo stato delle strade: con una segnaletica incosciente ci accorgiamo appena in tempo che la nostra strada è crollata per una trentina di metri, imprechiamo contro le autorità non perchè non ci è stato segnalato precedentemente, ma per il fatto che non c'è alcuna transenna, niente, dato che è dietro una curva. Se fossimo passati di notte la tragedia sarebbe stata sicura. Dobbiamo ritornare indietro allungando il percorso di 150km, a sera arriviamo a Valcea tesi e stanchi in un campeggio parco in riva al fiume.

20 agosto, domenica, da questo momento le strade migliorano, si vede un po' di benessere, i siti turistici sono più frequentati e per noi è una frivolezza visitare il monastero di Horezu, di Cozia e la chiesa di Govora. Nel pomeriggio per bella strada arriviamo a Sibiu, parcheggiamo in uno squallido motel dopo il cimitero e si decide di andare subito in città. Sibiu è un cantiere aperto, la città si prepara a diventare capitale europea della cultura 2007; il centro ci piace, l'influenza magiara e sassone con gli abbaini ad occhio ne fanno una piccola bomboniera.

21 agosto, lunedì, da Sibiu si risale a nord. La nostra meta è Sighisoara, bellissima cittadina, ci piace non perchè lì sia nato realmente il conte Dracula, ma perchè è piccola, ben tenuta con torri e chiese a posto e un turismo internazionale. La sera, dopo un tempo da lupi, arriviamo alle porte di Cluj Napoca, vediamo un camping e non facciamo gli schizzinosi, così ci accampiamo per la notte.

22 agosto, martedì, godendoci il panorama ci portiamo a Orodea, grande città di confine, passiamo senza problemi in Ungheria. Bene, posso dirlo, tutto mi sembra più facile senza carretti e buchi sulla strada, così mi godo la famosa pianura ungherese. Passato Budapest troviamo finalmente un campeggio pulito e simpatico.

23 agosto, mercoledì, passato il confine austriaco ci salutiamo con Luciano e Albina, nostri splendidi compagni di viaggio, loro hanno ancora qualche giorno di ferie noi invece facciamo tappa ancora a Villach dai nostri amici e giovedì 24 siamo a casa a Belluno.

 

Dati tecnici: 2 camper un Knaus semintegrale e un Wingam su Performer. Nessun problema meccanico.

Km totali 5400; Km percorsi in Romania 3200; carburante 560 litri.

Spesa totale per tutto il viaggio 1070 euro. Il gasolio costa circa come in Italia come il latte e altri generi, nessun problema con le carte di credito o bancomat.

Per lo stato delle strade e i troppi carretti è assolutamente sconsigliato viaggiare di notte, è anche necessario rispettare i limiti di velocità, la polizia è severa e un pochino esosa nel chiedere spesso mance.

Importante: sempre cercare posti sicuri per la notte, mai consegnare i documenti a chi vi ferma, ma farsi accompagnare nella centrale di polizia. Ricordarsi che in Romania si paga una tassa di circolazione, la vignetta, si trova al confine o nei distributori di benzina.

La valuta è il lei, 3,50 lei equivalgono a 1 euro.

Per altre informazioni sono come al solito a disposizione

maurobronzato@tin.it  

 

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