La traversata del Larsech
Una serie interminabile di guglie, pinnacoli e pareti dal fascino
misterioso e dalle forme bizzarre, un perfetto avvicendarsi di creste,
di ghiaie e perfino di prati, tutto questo è il Larsech. Con questo
itinerario si entra nel "cuore selvaggio" del Catinaccio, in
un luogo davvero unico in tutte le Dolomiti, in cui è ancora possibile
lasciarsi pervadere dal respiro dei monti. Si attraversano paesaggi di
grande suggestione dove ogni pietra e magia, dove ogni sasso è
leggenda. Si sentirà il privilegio di assistere a spettacoli sublimi
che a fine giornata renderanno sazi, ma vogliosi di tornare.
Punti d'appoggio: Gardeccia, rif. Antermoia, rif. Passo
Principe, rif. Vajolet e Preuss.
Difficoltà:EEA Tutto l'itinerario sarebbe EE, se non fosse
per il tratto attrezzato del Sentiero delle Scalette. La ferrata è
breve (10 minuti) e molto semplice. L'esposizione è davvero minima
e l'impegno tecnico quasi inesistente. Bisogna considerare il dislivello
(ben 1200 mt) soprattutto per via di improvvisi strappi come il Passo
delle Scalette, il Passo di Lausa e il Passo d'Antermoia che a fine giornata
si faranno sentire.
Durata: Almeno 6 - 7 ore.
Da Gardeccia si prende il sentiero 583 in direzione est, incontro alle
verticali pareti del Larsech. Il sentiero si addentra subito tra i mughi
fino a portarsi in prossimità delle pareti. Senza alcuna difficoltà,
sempre pressochè in piano, ci si addentra in un bosco di abeti
e larici, fino a raggiungere il greto di un torrente. Si attraversa la
pietraia e si inizia finalmente a salire. La salita è subito ripida,
in ambiente superbo: si è stretti nel canalone che scende dal Gran
Cront e la Pala della Ghiaccia (nomi che evocano antiche leggende). Si
sale tra roccette e grossi massi, fino a giungere all'attacco della ferratina:
occorre superare una paretina di 30 metri con un divertentissimo e semplice
percorso a zig zag, aiutati dai cavi d'acciaio e da qualche piolo o staffa
qua è là. Mentre si sale la ferratina vale la pena guardarsi
intorno: oltre al panorama grandioso non è difficile avvistare
molte fioriture di stelle alpine.
Terminate le corde fisse si è in vetta al passo delle Scalette.
Le cime e le pareti verticali hanno tutto altro aspetto ora, sembra di
essere entrati in un mondo nuovo ed inaspettato. Un mondo fatto di infinite
ed aride pietraie, di selvagge pareti dalle forme bizzarre, come il Cogolo
del Larsech che difronte si staglia.
Si prosegue ora sulla destra, attraversando la verdissima conca del Lago
Secco (resiste fino a primavera) addentrandosi pian piano nel cuore del
Larsech. Ben presto il percorso torna in marcata salita ed in ambiente
pietroso ed arido si giunge al passo di Lausa. Dal passo si prosegue ancora
verso nord per poi piegare decisamente ad est, attraversando i Lastè
d'Antermoia. Il panorama si apre: compaiono ora anche le Odle, il Sassolungo
e il Sella, oltre alle numerose cime d'Antermoia. Stupenda la vista dall'alto
dello splendido lago. Si continua a scendere fino al rif. Antermoia, si
attraversa poi tutta l'omonima conca fino a raggiungere con marcatissima
salita l'omonimo passo. Il resto del percorso è ora tutto visibile.
Si raggiunge in discesa il passo Principe con il rifugio, e poi, sempre
in discesa, si percorre tutta la valle del Vajolet che, attraverso i rif.
Vajolet e Preuss conduce fino a Gardeccia.
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Il canalone che porta all'attacco dell ferrata
Un tratto del sentiero attrezzato dell Scalette
Il passo delle Scalette e il Cogolo del Larsech
Il Lago d'Antermoia dai Lastè
d'Antermoia
La stupenda Valle del Vajolet
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