Lago Vivo

I silenzi della faggeta della Valle dell'Inferno e l'ampio panorama dalla conca del Lago Vivo, insieme con le numerose specie floristiche e la possibilità di avvistamento della fauna selvatica, costituiscono sicuramente una delle principali attrattive del Parco Nazionale. Si consiglia soprattutto in autunno per gli intensi colori della faggeta attraversata dai potenti bramiti dei cervi in amore e in primavera per i contrasti tra la neve e le fioriture intorno al lago.

Punti d'appoggio: Nessuno
Difficoltà: Itinerario segnato e privo di difficoltà. Semplicissimo l'orientamento, in inverno potrebbe presentare qualche tratto ghiacciato.
Durata: 4 ore circa, 500 metri di dislivello con uno sviluppo di 8,5 Km circa.

Alcune curve dopo l'abitato di Barrea, in direzione Molise, si devia a destra per una strada sterrata che in una cinquantina di metri conduce all'accesso K del parco, dove si lascia la macchina.

Si continua a piedi per la carrareccia, in leggera discesa, per circa un chilometro, fino a raggiungere la sorgente delle donne.
Da qui a sinistra, si entra nell'ombrosa valle dell'inferno seguindo il sentiero K5.
Immersi nel silenzio della faggeta, si procede al centro della stretta valle, dapprima spostati un pò sulla destra orografica, poi, con maggiore pendenza, sulla sinistra.
Superati alcuni ripidi tornati si giunge al valico del Buon Passo, dove, in una nicchia nella roccia, si trova la statua della Madonna delle Grazie.
La pendenza diminuisce, si superano due piccole radure, fino ad uscire nella bellissima conca del Lago Vivo.

Dopo un paio d'ore trascorse nella fitta faggeta è grande lo stupore nell'ammirare un panorama che così improvvisamente si apre sulle principali cime orientali dominate dal Petroso.

 



Il Lago Vivo ormai secco

<<<indietro
Home