Alta via Bepi-Zac - Creste di Costabella

Si tratta di un affascinante itinerario che percorre le Creste di Costabella attraverso gallerie e baraccamenti austriaci della Prima Guerra Mondiale. Ovunque evidenti tracce del conflitto riportano la mente a quegli orribili anni. Si può vedere anche un pozzo di mina con il quale i soldati austriaci avrebbero voluto far saltare in aria le sottostanti postazioni italiane. Tra una cresta e l'altra resti di trincee e addirittura le tavole e i muretti di un villaggio austriaco. Verso la fine del percorso eccezionale visita alla postazione italiana interamente scavata nella roccia.

Punti d'appoggio: rif. Paradiso e rif. Passo le Selle.
Difficoltà: EEA.
E' una via ferrata facile. Si consiglia solo ad escursionisti esperti e a coloro che vogliono iniziare a prendere confidenza con questo genere di percorsi. Ci sono due punti in cui è richiesta maggiore attenzione: il primo, appena usciti dalla seconda e più lunga galleria, consiste in un attraversamento in discesa di una sottile cengia (un pò esposto), il secondo, dopo la postazione italiana, è brevissimo ma un pò delicato e aereo(sempre in discesa). In questi due punti si consiglia l'uso di imbrago e set da ferrata.
Durata: 6h.

Dal Passo San Pellegrino si raggiunge il rif. Paradiso (conviene utilizzare la seggiovia "costabella") e si piega subito a sinistra verso il Passo le Selle (già visibile) e l'omonimo rifugio. Si attraversa l'altipiano della Campagnaccia: è un luogo idilliaco con verdi prati e grandi sassi, habitat naturale delle marmotte. Se si sale presto e si fa attenzione sarà impossibile non scorgere questi splendidi animali e udire il fischio delle sentinelle che mette in guardia da possibii pericoli. Si salutano dunque le marmotte e con un ultimo strappo (fatica) si raggiunge il Passo le Selle. Ottimo il panorama sul Catinaccio, Vajolet e Latemar, su tutte le creste dei Monzoni e sulle Pale di San Martino. A nord-est si ammira tutta la Cresta di Costabella,s ulla quale si svolgerà la via ferrata. Il primo tratto della ferrata è molto semplice anche se faticoso e ripido. Permette di superare l'ultimo salto che separa il passo dal Lastei Piccol 2687 mt. (inizio della cresta). Da qui in poi il percorso sarà un continuo sali-scendi ma con dislivelli contenutissimi. Da subito il paesaggio si dimostra mozzafiato. E' un luogo aspro e selvaggio con panorami da brivido ora sul versante fassano (val San Nicolò, Latemar, Catinaccio, Sassolungo, Sella) ora sul San Pellegrino e sulle Pale, ora sulla impressionante parete sud della Marmolada. Belle anche le improvvise visioni sul Civetta. Si prosegue verso est stando sempre sulla cresta o subito a ridosso. Si visitano le postazioni, si percorrono le gallerie e si raggiungono il Gran Lastei 2713 mt. e la Cima della Campagnaccia 2737 mt. Si sale poi sulla Cima di Costabella 2762 mt. e una volta scesi si visitano i resti delle trincee. Dopo una lunga galleria si supera il punto più difficile del percorso e si raggiunge la curiosa postazione italiana nel Sasso di Costabella. Scesi infine da un ripido sistema di scale di legno si guadagna la Forcella del Ciadin dove finisce la ferrata. Ora bisogna scendere per il ghiaione (ripidissimo) fino a ricollegarsi al sentiero che in poco tempo (anche qui marmotte) riconduce al rif.Paradiso e alla funivia.

Immagini

Dal Passo Le Selle verso Costabella, Cima Uomo e Civetta

Una delle tante postazioni austriache lungo il percorso

Dalla postazione italiana verso il Passo S. Nicolò


La fine della via ferrata

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