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Arte
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FENER, CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO Cenni
Storici L' origine dell chiesa parrocchiale non è attestata
da alcun documento a noi pervenuto.
L’unico dato certo è che essa è dedicata a San Michele
Arcangelo il cui culto affermatosi in Oriente si è poi diffuso
nel mondo occidentale per opera dei Bizantini. Sono i Longobardi che riconoscono
in San Michele il loro patrono ed a lui dedicano molte chiese tra cui
probabilmente anche quella di Fener, che però rimane avvolta nel
silenzio per secoli dato che non compare nemmeno nell’elenco delle
chiese obbligate alla decima papale del 1297 di Bonifacio VIII.
La troviamo citata per la prima volta il 13 ottobre 1373 in un atto notarile
di Oliviero di Valdobbiadene: La chiesa dipende dal parroco di Campo e
chiunque voglia ufficiare in San Michele deve ottenerne autorizzazione.
La consacrazione della chiesa risale al 1 giugno 1444, icome riportato
in latino la seguente iscrizione tradotta :Leone vescovo di Ceneda con
licenza di Zeno, vescovo di Padova consacro questa chiesa nel 1 giugno
1444.
Il 2 ottobre 1488 il vescovo Barozzi fa della chiesa una descrizione inpietosa:
in pessime condizioni..... Da atti successivi risulta controversa l’avvenuta
consacrazione della chiesa che viene definita a posteriori della presunta
data, come chiesa campestre dipendente da campo anche se fornita di Fonte
Battesimale che tuttavia sembra non essere utilzzata. Da uno stato di
abbandono la chiesa viene ricostruita nel 1559 e così descritta
dopo l’intervento: Presenta solida e spaziosa con tre altari. La
navata riceve luce da tre finestre di cui due telate ed una vetrata. Non
c’è il campanile mentre la campana penzola da una specie
di capriata posta sul tetto della chiesa.
Il 3 ottobre del 1557 il Vicario generale di Padova ha visitato la Chiesa
di san Michele in Fener non più definita Cappella. In essa si custodiscono
il Santissimo ed il Fonte Battesimale.
La chiesa è definita Parrocchiale e dichiarata autonoma da Campo.
Nelle visite successive si riportano delle attenzioni dei Vescovi per
la cura della chiesa e degli altari. A seguito delle visite pastorali
vengono riportati documenti attestanti lo stato della chiesa prima e dopo
la guerra che nel 1916 era ancora integra. Alla fine dlla guerra del 1915-1918,
la chiesa risulta semidistrutta (vedi allegato peritale).
Venne ricostruita a cura del Commissariato Terre Liberate com’era
e dov’era (vedi allegato) Nel 1930 fu decorata dai fratelli Giacomello. RISTRUTTURAZIONE DEL PIAZZALE Il piazzale della chiesa parrocchiale di Fener misura una superficie di circa 530 mq.
Attualmente, come si può desumere dalla foto 1, tale superficie era pavimentata parzialmente con asfalto, e la parte restante terreno nudo.
Lo scopo dell'intervento in oggetto è uniformare la pavimentazione del piazzale migliorandone contemporaneamente l'aspetto estetico.
Si intende quindi eliminare la parziale pavimentazione in asfalto e ripristinare la relazione fra l' edificio religioso e lo spazio nel suo immediato intorno. A tale scopo verrà introdotta una pavimentazione in pietra locale con lastre disposte "a correre " nelle dimensioni indicate nelle tavole , per quanto riguarda la zona davanti all' ingresso della chiesa e nel tratto compreso tra la porta e l' accesso al sagrato dal perimetro esterno, come indicato nella tavola 001e per la restante area si opererà come segue: il perimetro della chiesa verrà evidenziato con una pavimentazione in ciottolato per una larghezza di circa 50 - 60 cm tutto intorno all' edificio ed il resto del piazzale verrà ricoperto con stabilizzato in modo tale da uniformare lo stesso e ripristinare la presunta situazione esistente prima della posa dell' asfalto.
Le pavimentazioni in pietra ed in ciottolato saranno posate con le modalità indicate nelle tavole di progetto.
Particolare attenzione è stata posta verso la stabilità e le caratteristiche drenanti della nuova sistemazione, questo perché il piazzale sovrasta la strada provinciale, che collega Quero alla statale Feltrina e quindi si intende evitare che , a causa delle precipitazioni, si verifichino smottamenti o imbrattamento della strada.
A tale scopo sono previste anche delle canaline di scolo con opportuni pozzetti a perdere per la raccolta e lo smaltimento delle acque piovane. I pozzetti verranno predisposti prevalentemente dal lato del piazzale che sovrasta la strada e posate con le modalità previste come indicato nella tavola 002.
L'accesso al piazzale sarà delimitato da due colonnine in pietra che faranno da supporto ad una catena che consentirà l'accesso al sagrato solo in occasione delle celebrazioni liturgiche, tutelandolo così da altre utilizzazioni. RESTAURO
DELLA GRADINATA
DELLA CHIESA PARROCCHIALE DI FENER
"LE SCALETTE"
prospiciente la Chiesa di S. Michele Arcangelo
L’accesso alla Chiesa di S. Michele Arcangelo di Fener, sopraelevata
rispetto la strada provinciale che conduce a Quero, è assicurato
dal superamento dei ventiquattro gradini in pietra costituenti la scalinata.
In fase di analisi preliminare, sono stati riscontrati danni ai gradini
causati principalmente dal fenomeno del dilavamento, cioè della
forza dell’acqua piovana, la quale nel tempo ha asportato il terreno
di sotto alla gradinata creando un dannoso vuoto che ha permesso, a causa
delle normali sollecitazioni da percorrimento, nonché da quelle
causate da atti vandalici, la formazione di crepe e rotture.
Si è considerata l’eventualità di un restauro e risanamento
conservativo della gradinata effettuato da personale competente. Per questo
è stata contattata la Ditta di Restauro Lapideo "Moreno Fantin"
di Montegalda (Vicenza) che aveva già avuto modo di dimostrare
la propria professionalità durante il restauro del Capitello della
Madonna con il Bambino nell’area antistante alla gradinata, e del
Tabernacolo della chiesa parrocchiale stessa, violato e danneggiato da
ignoti sacrileghi alcuni anni or sono. La Ditta Fantin si è avvalsa
inoltre del supporto logistico della Ditta Edile "Adriano Dalla Favera" di Fener.
E’ stato eseguito un accurato rilievo di ogni singolo elemento costituente
la scalinata e preparata la documentazione richiesta dalla Commissione
Arte Sacra della Diocesi di Padova, dal Comune di Alano di Piave e dalla
Sovrintendenza per i BB. AA. del Veneto Orientale. Al conseguo dei nullaosta
necessari sono iniziati i lavori di restauro.
Il primo intervento è stato lo smontaggio per aree dei gradini
ed il loro accatastamento a lato del cantiere. Quest’operazione
ha permesso la graduale ricostruzione del sottofondo di posa di loro mediante
l’utilizzo di attuali tecnologie costruttive. Nel frattempo i gradini
danneggiati sono stati restaurati tramite l’inserimento di perni
in vetroresina, dove necessario, e successivo incollaggio delle singole
parti staccate o in fase di scagliatura tramite resine epossidiche. Successivamente
si è provveduto al loro riallettamento mediante l’utilizzo
di malta a base di calci idrauliche.
Secondo le prescrizioni della Sovrintendenza, nessun gradino è stato sostituito.
Alla fine, sono infine rimossi i rappezzi cementizi e gli intonaci ammalorati
non più recuperabili, integrando le parti assenti con intonaci
simili a quelli esistenti.
Questo tipo di restauro risulta alla lunga più complicato e più
lungo rispetto alla scelta di sostituire i pezzi fortemente danneggiati
con pezzi nuovi. Il risultato finale può, ad un occhio non esperto,
apparire non perfetto, ma il rispetto per dei materiali che fanno da anni
parte del territorio e della storia di esso, permette di conservare inalterate
certe caratteristiche che altrimenti andrebbero perdute.
Come ricorda una piccola targa apposta ai piedi della gradinata, l’intervento
è stato sovvenzionato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Verona
Vicenza Belluno e Ancona.
Arch. Martina Rini - Vicenza
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