Dicono di noi
Parole raccolte qua e la' in giro per i giornali e il web: ovviamente mettiamo solo le recensioni positive ;-)

Per chi suona la pace
X Klezmer Musica Festival, con Ovadia, Galas...
(SILVIA VEROLI, ANCONA)
Il cartellone dell'edizione 2005 del Klezmer Musica Festival di Ancona e' una sintesi dei 10 anni della ricerca artistica che, partita nel 1996 con la proposta delle tradizionali sonorita' della diaspora, si e' sviluppata lungo un percorso culturale complesso dando vita una manifestazione che oggi e' riduttivo definire solo musicale. Il Festival Klezmer, negli anni, e' diventato prima di tutto un momento di dialogo tra culture, di incontro tra espressioni artistiche e irrequietudini solo apparentemente lontane: per questo accanto ai concerti dei Klez-Roym e ai seminari sul violino e il mondo ebraico degli shtetl sono fioriti dibattiti letterari in Sinagoga tra maestri della narrativa araba e israeliana, tavole rotonde sui temi di pace e cooperazione; e sempre piu' spesso l'immancabile concerto di Moni Ovadia (presidente onorario della Associazione Musica Klezmer fondata da Andrea Nobili e Carlo Pesaresi - dell'Arci Ancona) ha visto l'incursione di ospiti speciali: Antun Blazevic, zingaro bosniaco, ma anche il palestinese Feisal Taher o Jamal Ouassini, dallo strepitoso repertorio arabo andaluso. Proprio nel segno di un'apertura precisa a tutte le esperienze, umane e culturali, ai margini (che' il ricordo di un travaglio si celebra ed elabora anche nell'attenzione ad altre lacerazioni), il decennale del Festival Klezmer- per la pace tra i popoli si e' aperto martedì con lo spettacolo in anteprima "A come Srebrenica", di (e con) Roberta Biagiarelli, lucido omaggio in forma d'assedio di parole ad altro decimo anniversario, quello tragico della strage bosniaca. La Biagiarelli e' appassionata oratrice civile e proprio in Bosnia ha appena finito di girare un documentario sul tentativo di ritorno alla vita dei sopravvissuti ai giorni del massacro e dell'abbandono (da parte della comunita' internazionale).

Il programma prettamente musicale e' stato inaugurato ufficialmente ieri al Teatro delle Muse di Ancona da una produzione del festival, "Sinfonia Klezmer", vale a dire il primo incontro ufficiale tra una orchestra sinfonica (quella Filarmonica Marchigiana diretta da Federico Mondelci e affiancata dai solisti del World Quintet) e la musica klezmer. E dal momento che un repertorio klezmer per questo organico non esiste, l'orchestra e l'ensemble svizzero (pioniere del klezmer sinfonico e impastatore di jazz-swing e melodie del Mediterraneo) hanno eseguito musiche originali composte ad hoc da Giovanni Seneca (direttore artistico del Festival), Oliver Truan, Michael Heitzler e Niki Reiser.

Segue stasera un'altra esclusiva nazionale, il concerto di Yiddish Songs della belga Myriam Fuks e lo straculto di Moni Ovadia "Oylem Golem". Arriva direttamente dalla strada piu' viva e scalcinata il concerto "Balcanica" del Dragan Trio (musica zingara e klezmer) mentre sulla strada resta, per tutta la durata del festival, il duo Schurk, itinerante per la città. Due le proposte formative e sociali: il lavoro con le scuole della Compagnia Il Melarancio con lo spettacolo A cavallo delle api, e il progetto per la pace dell'Associazione Saving Children- Peres Center presentato dalla scrittrice israeliana Manuela Dviri.
Due le signore diversamente nere del Festival 2005: sono Diamanda Galas che con le Canzoni dell'esilio chiude domenica la rassegna e Marjane Satrapi che lo stesso giorno, in qualche modo, la riapre. Il 25 infatti inaugura, alla Mole Vanvitelliana, la sua "Persepolis", mostra delle strisce originali del primo, amatissimo, fumetto iraniano della storia, allestita fino al 9 ottobre.
(Il Manifesto - 22 settembre 2005)


FESTIVAL
Musica e colori della frontiera
"Vincoli sonori", tre giorni di ritmi gipsy e klezmer
Mosaico melodico: Si conclude oggi la rassegna piemontese, partita con i balcanici del Dragan Trio per arrivare, nel gran finale, alle atmosfere mediterranee degli spagnoli Las Migas e alla vitalità rumena della Fanfara Ciociarlia

(ORSOLA CASAGRANDE, PINEROLO)
Festeggia i suoi dieci anni di vita Vincoli sonori, klezmer & gypsy music festival. Anche quest'anno la rassegna propone suoni e atmosfere delle culture musicali zingare e klezmer, due universi sonori paralleli e entrambi "di confine". Ricchissimo il programma (gli eventi come sempre sono gratuiti) per una tre giorni mozzafiato che ha preso il via a Pinerolo giovedì e si concludera' oggi. Come sempre sono previsti due spettacoli giornalieri. Si e' partiti con il Dragan Trio, giocate tra clarinetto, fisarmonica e percussioni, per arrivare alle suggestioni e alle atmosfere mediterranee de La Frontera. (il Manifesto - 16 Luglio 2005)

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Il concerto in questione ha avuto luogo ieri a San Lorenzo, in un pubbetto in via degli Equi. (...).
Sul palco degli artisti c’erano un clarinetto, una tromba, una fisarmonica e un contrabbasso. Il gruppo non ricordo come si chiamasse, ma chiunque fossero erano a dir poco pazzeschi. Il clarinettista aveva un cappello calato sugli occhi. Il trombettista era evidentemente il leader e spiccava per il suo humour da bischero toscano. La fisarmonicista aveva un cappello arancione alla smersa, cantava e danzava. Il contrabbassista era semplicemente Dio sotto mentite spoglie. E un giorno o l’altro qualcuno deve dirmi come mai tutti i contrabbassisti del fottuto mondo hanno una camicia bianca sbottonata con le maniche aperte.
Di pezzi propri ne hanno fatti pochi, ma tutto ciò che di noto e di ignoto usciva dai loro strumenti era mirabilmente eseguito e arrangiato. Nel locale si è fatta subito una folla assurda, che poi si è dispersa in trenini, quadriglie, gonne svolazzanti e onde di mani, mentre ai tavoli noialtri percuotevamo qualsiasi oggetto risonante ci capitasse a tiro. Sotto il palco un barbuto individuo si strusciava da sopra a sotto contro una minuta donna vestita di giallo, quando Fabrizio della Titubanda, noto ai più come il geniale autore del "post sulle mutande", ha imbracciato una tuba tirata fuori dal cilindro per dare man forte agli altri quattro. Mi aspettavo solo che da un momento all’altro qualcuno ci lanciasse un microfono a lazo e che i baristi saltassero sul bancone per taccheggiare una tarantella. Eravamo tutti un solo, unico balcano in festa.

(il blog di Pulsatilla, a proposito del concerto al Tumbler il 3 dicembre 2004)

(Grazie Pulsatilla-specialmente dal contrabbassista- ma che vuol dire "alla smersa"? :-)

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Il Trio che non è un trio
di Silvio Cinque, dalla rivista web NAMIR

16 febbraio 2003
Una piacevolissima serata al Centro di Culturale Popolare di Via Capraia 81, dopo la splendida giornata della Pace.
Reduci da Pennabilli dove hanno ricevuto l’omaggio di Tonino Guerra, ad allietarla, stanchissimi, ma generosi come sempre, il Dragan Trio composto da Marco (Tromba e flicorno), Alberto (Clarinetto), Ludovica (Fisarmonica) e Daniele (Contrabbasso), che si' sono in quattro ma come dice Marco, "quando siamo diventati quattro non avevamo voglia di cambiare nome". E bene hanno fatto, sapendo, che come per una barca, il nome non si cambia. Infatti da diversi anni sono sulla cresta di questa piccola grande onda che fa riferimento al Movimento, al centro sociale della Snia dove provano gli strumenti insieme alla Titubanda, alle numerose attivita' di volontariato e presenza attiva con laboratori musicali e iniziative con le scuole. Ma il repertorio del Dragan si discosta dalla caratteristica di Banda da strada come è la Titubanda, per diventare banda per strada con diversita' e percorsi musicali propri.

Il percorso e' quello della musica Balcanica ma la strada e' diversa. Come un Balcan Express infatti, il treno del quartetto parte da Parigi e segue un percorso Mitteleuropeo scendendo giu' lungo la dorsale orientale dei balcani con un itinerario ben preciso.
Infatti, alla domanda perche' proprio la musica bulgara, "e' perche' si presta piu' a contaminazioni pop" mi dice Alberto, ai numerosi arrangiamenti e variazioni che caratterizzano la particolarità di questo complesso. La ricerca musicale e' quanto mai raffinata ed evoca influenze e tendenze letterarie e musicali che risalgono al secolo scorso ed arrivano con percorsi suggestivi fino a lambire il Danubio addentrandosi nel cuore dei Balcani fino alla Bulgaria ed alla Grecia. Ma il Dragan Trio ha anche la freschezza della festa e dei balli, la gioia di stupire e di rallegrare e come davanti ad un complessino felliniano si rimane incantati a guardare il magico Marco, improvvisato imbonitore, lo splendido, raffinato Alberto, l’espressivo Daniele che balla il contrabbasso restituendogli quella vitalita' animistica propria degli strumenti di legno ed infine la dolce Ludovica che con la fisarmonica evoca prati e vento e l'incedere elegante ed arrogante della danza che si accompagna alla giovinezza. Un treno anzi un Balcan Express che involontariamente e' stato evocato nel riferimento a "Train de vie", di una delle canzoni. Un treno chiassoso e festoso destinato ad andare lontano lontano con la sua musica che fa sognare.

Il repertorio presentato era quello del CD "Dragan trio" autoprodotto, con 11 brani, sette dei quali dal vivo alla festa dell’Altraeconomia di Roma del 13/15 dicembre 2002. Alcuni brani sono bulgari, uno francese arrangiato da una canzone dei Paris Combo, uno Greco, uno scritto da Marco, ma tutti arrangiati dal gruppo, dal Trio che trio non e'.
(Dopo questo articolo Silvio Cinque entra di diritto nella rosa dei nostri cinque fans piu' sfegatati. Grazie Silvio!)

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OLTRE, LA CULTURA E' POPOLARE
Associazione attiva sul territorio dagli inizi degli anni '70, il Centro di Cultura Popolare Tufello (Via Capraia 81) ha diversificato nel corso delle ultime stagioni le sue attvita' alternando a corsi specifici seminari, assemblee e convegni, ma anche spettacoli musicali e teatrali.
Ultima fra le attivita' in cartellone, e' una rassegna di musica etnica e teatro dal titolo ...OLTRE.
La manifestazione, che ha preso il via lo scorso 1 febbraio con un concerto di musica kurda ed è proseguita sabato scorso con un allestimento, a cura delle Macchine Teatrali, di Una Piazza d'Italia di Antonio Tabucchi, ha in programma per sabato 15 febbraio un concerto del Dragan Trio.
Quartetto di musica klezmer - fra i piu' attivi sulla scena italiana - ma che preferisce definirsi: "gruppo da strada e da camera naturalmente orientato verso est ma aperto a ogni genere di contaminazione". La formazione, formata da Alberto Popolla, Marco De Persio, Ludovica Valori e Daniele Ercoli proprio perche' essenziale e totalmente acustica, permette di esibirsi senza alcun bisogno di amplificazione, in modo da ricreare un contatto diretto con le persone che li ascoltano nei loro concerti.
(Il Manifesto Giovedì 13 febbraio 2003)

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Un quartetto romano "sovraffollato"
Dragan Trio
Il klezmer e la musica balcanica nelle sue varie forme sono alla base del loro repertorio di tradizione jazz e classica. I Dragan Trio, quartetto romano, nonostante il nome, composto dal clarinettista Alberto Popolla, Marco De Persio alla tromba, Ludovica Valori alla fisarmonica e Daniele Ercoli al contrabbasso, costruiscono il loro repertorio all'insegna dell'ironia e della contaminazione tipiche delle "gypsy band". La formazione totalmente acustica permette al trio "allargato" di esibirsi senza alcun bisogno di amplificazione "in modo da ricreare - questa la motivazione - quel contatto diretto con le persone, portando la musica nelle strade e nelle piazze". L'ultima fatica, un cd registrato dal vivo alla Festa dell'Altraeconomia tenutasi a dicembre nel quartiere romano di testaccio, porta il nome della band. Undici brani, dalla splendida "Bulgar" a "Tangenziale est" - percorso ideale della periferia romana lungo il quale d'estate si e' esibito il trio - per finire con un "Balkan Kan Kan ". Per chi avesse occasione di passare da Roma, sul sito che porta il loro nome può trovare i locali dove i quattro musicisti si esibiscono.
(AVVENIMENTI settimanale dell'altra Italia
Numero 8 28 febbraio-6 marzo 2003)

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DRAGAN TRIO
La musica della strada sul palco, l'energia dei concerti acustici amplificata e illuminata per uno spettacolo vibrante ed emozionante: il Dragan Trio e' l'esplosione di musiche dai Balcani rivisitate in maniera spregiudicata ed originale da quattro musicisti versatili e irriverenti nei confronti di qualsiasi tradizione musicale: klezmer, jazz, rock progressive.
Il concerto, che partecipa alla rassegna di musica etnica "Musicattiva", e' giovedì 20 marzo al live club "La Palma", alle 22.
Carta n.10 anno V (20 marzo 2003 Le Pagine Di Roma)

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Dragan Trio Venerdì 9 maggio
Museo Nazionale Delle Arti e Tradizioni Popolari.
Ve lo segnaliamo per tempo, così non prendete impegni: nell'ambito della quarta edizione della rassegna di musica etnica e popolare, e della quinta settimana della cultura, nella Sala Conferenze del Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari (all' Eur) c'è il concerto del Dragan Trio, venerdì 9 maggio alle 17.30.
Il Dragan Trio suona musica da strada e balcanica, rivisitata in maniera spregiudicata ed originale da musicisti bravissimi e versatili: capaci di contaminare e intrecciare la musica klezmer, il jazz, il rock progressive, il balkan.
La formazione essenziale e acustica (contrabbasso, fisarmonica, tromba e clarinetto) permette al Dragan Trio di esibirsi senza alcun bisogno di amplificazione, in modo da ricreare anche sul palco il contatto diretto con il pubblico che si crea solo nelle strade e nelle piazze. L'ingresso è gratuito. Quando si dice da non perdere.
(Carta n. 15 anno V del 24 aprile 2003. Le Pagine di Roma)

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L'ANGOLO DELLA STRADA:
DRAGAN TRIO "Er Klezmer de Roma"
a cura della Redazione di MusicAttiva News (MusicAttiva News, numero 1 - gennaio 2003)

Da circa due anni Roma (ma anche alcune parti d’Italia) sta assistendo alle apparizioni di uno strano ensemble che si fa chiamare trio pur essendo un quartetto o, in alcuni casi, una sorta di comune aperta.
(...)
Domande del tipo "Ma voi suonate anche insieme?" oppure "Che musica fate, er Klezmer de Roma?" sono un tipico esempio delle reazioni provocate dall’ ascolto della musica del Dragan Trio: "Probabilmente la gente rimane un po’ spiazzata dalle qualità compositive e arrangiative del gruppo... così come dagli errori commessi dai singoli musicisti" scherza Marco, trombettista del gruppo: "Abbiamo comunque partecipato a numerose iniziative, politiche e non, riscuotendo un discreto successo... se non di critica, per lo meno di pubblico".
I quattro prediligono decisamente le esibizioni in acustico e si trovano bene praticamente dovunque , dalle barche agli autobus, dai tram ai marciapiedi, in due, in tre, in quattro e anche piu': se non c'e' un palco si arrangiano alla buona, se c'e' non ci salgono, insomma sembrano proprio una sorta di "pronto intervento musicale" per qualsiasi occasione.
Che tipo di repertorio proponete? "Una miscela semplice, eppure di grande efficacia: klezmer, musica balcanica, una spruzzatina di ska, una di rock e qualche brano originale. Il tutto eseguito, nella formazione base, da tromba, clarinetto, fisarmonica e contrabbasso.
In alcune occasioni, però, ci siamo esibiti assieme a uno o due giocolieri: è stata un'esperienza molto divertente e speriamo che si ripeta presto: il mix tra musica e spettacolo di strada e' stato assai apprezzato".
Quali sono i luoghi che scegliete per le vostre uscite? "Di solito vagabondiamo per il centro storico: Campo de' Fiori il sabato mattina, oppure Ponte Sisto e Santa Maria in Trastevere. Ora però stiamo pensando di esplorare nuove zone..."
Mai usciti da Roma? "Qualche volta: l’estate scorsa abbiamo partecipato al Festival ‘Artistiinpiazza’, a Pennabilli, nelle Marche: l’ organizzazione perfetta e la bellezza del paese ci hanno davvero colpito. Chissa', magari l'estate prossima ci ritorneremo...".
Certo all’estate manca ancora un bel po': nel frattempo, quali sono i progetti del Dragan Trio? "Be', sicuramente al primo posto c'e' il lavoro sul repertorio. Stiamo provando nuovi brani sia della tradizione balcanica che originali, e stiamo lavorando sugli arrangiamenti dei vecchi brani: vorremmo inserire altri strumenti come il clarinetto basso, il bombardino e il kaval. Probabilmente andremo presto in sala di registrazione per fissare qualcosa su cd, in attesa di poter produrre un disco vero e proprio. Ma in fondo non c'e' fretta: il nostro primo scopo e' divertirci e divertire chi ci ascolta. Quindi, per adesso, spazio all'attivita' live: non solo in strada, ma dovunque ci sia bisogno di spettacolo e di vibrazioni sonore."

Prossimi appuntamenti? "Al Centro Sociale Ex Snia Viscosa, il 6 dicembre prossimo, per una serata dedicata alla musica e alla cultura dei paesi balcanici: ci saranno letture di poesie, una mostra fotografica... e naturalmente, noi con i nostri amici giocolieri. E poi per la festa dell’ Altra economia, all’Ex Mattatoio, dal 13 al 15 dicembre".
Siete tutti invitati...

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(Articolo uscito nel 2003 su un giornale greco. Titolo: "Balkanomania in Italia"...)

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Il cerchio magico
Roma, Museo di Roma in Trastevere
Il lavoro di Massimo Siragusa e' fondamentalmente il reportage ma, in questa circostanza, si allontana non poco dalla narrazione tipica per accompagnarci in un viaggio fantastico alla ricerca della magia dimenticata del circo...
Quella di oggi (13 settembre ) non e' proprio una giornata che invita a fare festa, sono troppo forti le tensioni e la tristezza per gli avvenimenti drammatici degli ultimi giorni, ma proprio in questi momenti e' importante ritrovare attimi di serenita', svuotare la mente dai problemi grandi e piccoli.
Da sempre il circo e' stato, per la gente di tutto il mondo, un momento privilegiato per dimenticare, per un poco, i problemi di tutti i giorni, un'immersione in un mondo fantastico, diverso e lontano da tutti noi e le immagini di Siragusa colpiscono perche' racchiudono in se proprio l'essenza di quegli attimi.
Distanti da quello che l'immaginario collettivo si aspetterebbe, non sono foto di classico reportage e rappresentano l'anima vera del circo fatta di colori, ombre, contrasti, movimento, racchiusi in una dimensione fortemente onirica.
Non ritroviamo la pista ma le sue tracce, gli artisti ed animali sono spesso solamente macchie di colore, fantasmi in movimento che stimolano la mente a viaggiare fra forme ed alternanze cromatiche rafforzate da tratti decisi ed innaturalmente saturi.
(...).
A rafforzare ulteriormente la sensazione di distacco dal quotidiano, hanno contribuito anche le musiche (di tradizione balcaniche e klezmer ) del gruppo "Dragan Trio" dando alla manifestazione quell'immagine magica che e' tipica del circo.
(Exibart, Settembre 2001)