-Tesorino- fece Tom stringendo la mano della sua Lauren che si era
appena allacciata la cintura di sicurezza- lo so che abbiamo più
o meno due ore di sonno fra tutti, ma ti dobbiamo dire una cosa fondamentale.
-Mi devo spaventare?
-No- fece tranquillo Gustav mettendole una mano sulla spalla e sorridendole
affettuosamente.
-Ecco, non te lo abbiamo detto lunedì sera perché ovviamente
non volevamo rovinarti il tuo giorno più bello.
-Sono sempre più preoccupata.
-Ecco- fece Bill con un filo di voce- io ci sono abituato, ma questa
volta, come dire, è piuttosto triste.
-Raga- fece Lauren tra lo scocciato e il preoccupato- che cazzo è
successo?
-Sono uscite delle simpatiche foto nostre che includono anche te- fece
Tom cercando di introdurre la brutta notizia- alcune comprendono il
solito sfigato Bill che viene colto nelle situazioni più strampalate
e di cui quindi si fa sempre un casino totale.
-Ormai mi diverto anche a finire sui giornali- fece con voce malinconica
il cantante con rassegnazione.
-Quelle che comprendono te sono, be'- Tom si fermò un attimo
stringendo la mano dell'amica e guardandola dritto negli occhi- i nostri
baci al mattino davanti alla tua scuola di danza, delle foto parecchio
osé di te che balli con noi al compleanno di Gustav.
-Va be'- fece rassegnata Lauren che non ci vedeva nulla di male- se
fate la presentazione del video ad MTV domani pomeriggio, potrai raccontare
tutta la verità, ovvero che siamo solo amici, amici di lunga
data che ballano e se io e te ci baciamo, non stiamo insieme. La nostra
amicizia va solo un po' oltre ogni tanto.
-Sì perfetto, hai ragione- fece Bill in modalità sono
l'esperto in spiegazioni improbabili -possiamo raccontare tutto quello
che vogliamo e spiegare bene la situazione, purtroppo c'è una
cosa molto più grave.
-C'è forse una cosa più grave di questa?- disse con un
filo di voce la ragazza che cominciava a guardare negli occhi Tom per
cercare di comprendere meglio e si stringeva forte al suo braccio.
-Purtroppo gira un video di te sotto la doccia- fece Bill senza mezzi
termini.
-Stai scherzando?- disse Lauren deglutendo e sentendo un nodo alla gola-
ma non è possibile, mi state facendo uno scherzo-continuava a
dire incredula- Raga non è il primo di aprile!
-Sembra che qualcuno nella tua simpatica scuola di danza sia veramente
tremendamente geloso e voglia rovinarti- concluse Tom abbracciando la
ragazza che cercava di essere forte ma tra le sue forti braccia scoppiò
a piangere.
-Ma, ma, uffi, non ci credo- cercava di comprendere la ragazza tra i
singhiozzi -ieri ero la ragazza più felice del mondo e ora?
-Il nostro ufficio stampa si sta occupando di tutto, certo gli articoli
che sono comparsi non sono stati tanto teneri e già le fan si
sono scatenate con nomignoli non troppo gentili su di te- spiegò
Bill.
-Ecco perché mia madre era furente e ha fatto quegli accenni
acidi- si ricordò Lauren.
-Credo si riferisse agli articoli di giornale, tuo padre sa già
tutto e con i nostri avvocati sta lavorando per sistemare il tutto-
aggiunse Tom tentando di confortare al massimo Lauren.
-Ma, come faccio io, come posso mostrare la mia faccia in sala di danza
oggi pomeriggio- fece la ragazza in lacrime.
-Non preoccuparti fiorellino- Tom stringeva la sua indifesa Lauren tra
le braccia e ricoprendola di carezze cercava di confortarla. Anche Bill,
decollo ormai superato, aveva lasciato la sua poltrona per stringersi
accanto alla ragazza per consolarla.
-Sì, tu oggi entri in sala e fai un culo a tutti !- incitò
Gustav in modalità batterista incazzoso.
-Già sono dei vermi, riprenderti sotto le docce degli spogliatoi
- fece con un tono acido Georg.
-Sai- fece Bill con voce sicura e confortante- lo staff ha preso contatti
con il direttore della scuola cercando di capire come si voleva muovere
il teatro, se ci potevano essere delle ripercussioni su di te. Quando
atterreremo, ti accompagneremo dal signor Neumeier e gli spiegheremo
tutto noi- concluse rassicurante Bill.
-Ma il video, si vede molto?-interrogò la ragazza ancora scossa
dalla notizia.
-Come dire, tesorino, un po'.- cercò di essere vago Tom
-Lo avete qui?-chiese la ragazza.
-Purtroppo sì- fece Georg che aveva sempre un piccolo portatile
con sé. Lo aprì e lo mostrò alla ragazza.
Lauren guardò il video:
-Uhm- fece cercando di essere spiritosa, ma con due lacrime che le solcavano
il volto-però, questa luce mi fa due tette da paura, sembro una
tavola da surf che si lava, non che dal vero io ne abbia di più.
Il culetto però è tondo e sodo.
Farò compagnia a Paris Hilton e altre sfigate che sono sul Tubo.
-Se vuoi ne mettiamo uno anche noi, dai Tom carichiamo quello di quando
siamo io e te sulla spiaggia che facciamo la danza del culetto, avevamo
tre anni e così carini.- fece Bill con aria divertita.
-Sei fulminato?-fece Tom che guardava suo fratello con sguardo torvo.
-Uh, io ne ho uno geniale di quando avevo quattro anni e corro nudo
in strada con mia madre che mi rincorre brandendo una scarpa perché
avevo appena allagato il bagno-fece divertito Georg.
-Grazie tesorino, in effetti potreste metterli per par conditio - fece
Lauren ritrovando un po' del suo sorriso.
-Ma sai tra tutte le foto geniali che hanno pubblicato quelle più
belle ovviamente sono di Bill- fece Gustav con un grosso sorriso cercando
di smorzare l'atmosfera.
-Ovviamente- concluse Bill rassegnato- lo sfigato del gruppo si dovrà
sciroppare le settecento domande sulle sue tendenze sessuali e sul tipo
di intimo che indossa.
Lauren che aveva lasciato il caldo abbraccio di Tom guardò Bill
con aria interrogativa.
-Già- fece Tom assumendo la sua aria da telecronaca buffa- come
si può vedere svettare in copertina di tutte le riviste patinate
della Germania, il famoso cantante ormai maggiorenne dei Tokio Hotel
non perde tempo nel mostrare al mondo quello che porta sotto i suo ormai
leggendari giubbotti da truzzo.
-Non sposando la filosofia "e sotto il vestito niente", il
giovane Bill Kaulitz- continuò divertito Gustav- mostra un bellissimo
completino intimo viola con minuti fiorellini rosa.
Lauren guardava i due ragazzi che si prendevano gioco dell'amico e si
domandava incuriosita che tipo di foto avessero scattato a Bill.
-Insomma non si può neanche fare dello sano shopping- fece Bill
rassegnato- per spiegarti meglio fiorellino, mi hanno fotografato mentre
mostravo a Tom il
completino intimo che ti ha poi regalato. Ovviamente dalla foto sembra
che io me lo sia messo davanti per vedere se mi donava.
Lauren immaginando la scena rise divertita:
-Georg, spara, dimmi che hai la foto dello sfigato tinto.
-Ovviamente è entrata nel novero delle foto che uso come screen
saver, insieme ad altri mille esilaranti scatti.
-Stronzo come sempre- concluse scocciato Bill, mentre Lauren scoppiava
a ridere vedendo le foto.
-Ma le altre?- chiese la ragazza.
Georg le mostrò tutte le foto che avevano pubblicato.
-Porca merda- esclamò sempre fine Lauren- questa foto di noi
tre che balliamo è a luci rosse.
-Si, perché la nostra rumba indiavolata?- fece Georg aprendo
la loro foto.
-Oh signore!- esclamò Lauren- e questa, dai io che metto la mano
di Bill sul mio culo per fargli vedere come tenere la mia gamba, complimenti
un corso di ballo a luci rosse. Comunque quella serata è stata
stupenda e sicuramente le foto le avrà scattate quel figlio di
buona donna del mio partner, quello stronzo di Yuri.
-Vai tu a fidarti dei ballerini!- fece Bill scocciato.
-Scusatemi ragazzi- fece Lauren con un filo di voce e sentendosi in
colpa-volevo solo essere simpatica con qualche compagno, ma la gente
è veramente stronza e profittatrice.
-Puoi ben dirlo- concluse Tom
-Un lato positivo c'è però- fece Lauren lasciando stupiti
i ragazzi- abbiamo dei bellissimi ricordi di quella serata.
-Ci siamo divertiti come matti!- concluse Gustav rincuorato dalla reazione
dell'amica che aveva ritrovato un po' di calma, ormai rassegnata all'inevitabile.
-Tom poi era geniale, sembrava un palo della luce in mezzo alla pista-
fece Bill sadicamente.
-Ha parlato Nureyev- ribatté Tom- quando balli tu, sembri uno
appena dimesso da un reparto psichiatrico!
-Già sembri un posseduto- aggiunse Georg.
-Ma se ballo benissimo- fece Bill estremamente convinto.
I ragazzi lo guardarono per un minuto in silenzio e poi scoppiarono
in un coro all'unisono:
-Bill, va cagare!- dandogli una spinta giù dal bracciolo del
sedile dove stava in equilibrio precario.
-Oh, banda di stronzi patentati, io ballo benissimo, il mondo non è
ancora pronto per le mie coreografie.
-Spero non lo sia mai- aggiunse Lauren ormai rasserenata.
***
-Sto tremando- fece Bill seduto davanti all'ufficio del Direttore della
scuola del Teatro di Amburgo- mi sembra di essere tornato al liceo.
-Anch'io, i presidi mi fanno paura- aggiunse Tom.
-Io non sono mai stato dal Preside- fece Gustav intimidito- per me è
una sensazione nuova e in effetti ho un po' paura anch'io.
-Io ci sono stato solo una volta- raccontò Georg- e mia madre
ha sbraitato talmente tanto che ho rischiato che il mio basso finisse
catapultato fuori dalla finestra per punizione.
-Cosa avevi fatto?
-Avevo felicemente bigiato.
-Ah, un Santo allora in confronto a noi- fece orgoglioso Bill- noi ci
siamo finiti per cose più gravi.
-Tipo?-chiese incuriosito Georg.
-Quella volta che abbiamo messo a tuono la canzone Leb' die sekunde
sugli altoparlanti della scuola.
-E quella volta che tu e Lauren avete fatto esplodere il laboratorio
di chimica.
-Per non parlare della volta che sono stato sospeso per aver fatto il
mio assolo nel coro della scuola- fece fiero Bill.
-Cioè?-chiese Gustav che era curioso.
-Ho cambiato solo un po' le parole.
-Un po'?- fece Lauren sorridente al ricordo dell'assolo natalizio della
sua classe.
-C'era anche il controcanto- fece Tom ridendo sotto i baffi.
-Che ridere, la mamma ci ha ucciso quella volta.
-Già e per fortuna al saggio i miei genitori non c'erano o non
mi avrebbero più permesso di giocare con voi.
-Quanto ridere.
-Bene signorina entri pure- fece la voce della segretaria che aprì
la porta dell'ufficio.
Lauren si alzò, deglutì, si rivolse ai suoi amici e disse
pronta per andare al patibolo:
-E' stato bello conoscervi, farò la cubista da domani.
-Dai ti prendiamo per i nostri video- fece ironico Tom.
-Entri pure signorina- risuonò la voce del signor Neumeier -
entrate anche voi- fece il signore facendo capolino sulla porta dell'ufficio.
I ragazzi si guardarono preoccupati e come scolari tremanti davanti
al Preside entrarono.
-Accomodatevi- disse gentilmente accompagnando le sue parole con un
gesto calmo e cortese- non vi mangio- aggiunse divertito vedendo le
facce preoccupate dei cinque ragazzi.
Lauren prese posto al centro e i ragazzi si misero accanto a lei, Bill
e Tom ai lati come due angeli custodi.
-Signorina- esordì il signor Neumeier incrociando le mani e appoggiandole
sulla scrivania in modo autorevole, ma la sua frase fu interrotta da
un fiume di parole in piena i due gemelli Kaulitz, esperti in fatto
di spiegazioni cominciarono:
-Ecco, non è colpa della piccola Lauren, la prego è tutta
colpa nostra- fece tutto d'un fiato Bill.
-Certo, non la cacci la prego, lei non può fare la cubista, sarebbe
sprecata- aggiunse Tom- e poi sono io il cretino che la bacia al mattino
qui davanti a scuola, lei di solito non vuole neanche.
-Sì, è troppo brava per fare la soubrette, ed è
piatta, le toccherebbe fare una plastica additiva al seno- intervenne
rosso Georg che di solito era di poche parole.
-Vero, è veramente piatta, e poi era il mio compleanno e lei
ci stava solo insegnando a ballare, siamo solo amici- fece balbettante
Gustav- non può cacciarla.
-Non è giusto, solo perché è nostra amica, lei
non c'entra, per le foto con il reggiseno e le mutandine, be' era solo
il regalo che le stavamo comprando per il suo compleanno- aggiunse velocemente
Bill- mio fratello è imbranato così ha giocato d'anticipo
e ha scelto un reggiseno che potesse slacciare facilmente.
-Sì, vero e Bill stava solo mostrandomi quello lì che
si vede nelle foto, mio fratello non fa il travestito anche se a volte
si mette delle giacche strane, tipo quella lucida nera che sembrava
un sacco dell'immondizia ripieno.
-Amo i giubbotti particolari e indosso solo boxer strech.
Tutte queste frasi erano state pronunciate senza possibilità
di intervento e tutte d'un fiato. Lauren aveva seguito i ragazzi che
le avevano sciolinate alla velocità del suono divertita, mentre
i signor Neumeier guardava a turno i ragazzi come se stesse assistendo
a una partita di tennis.
-Posso parlare?- chiese alla fine divertito l'autorevole coreografo.
-Oddio, oddio- fece Bill- mi scusi.
-Sì, ci scusi- fece il gemello- non volevamo, quando siamo in
panico parliamo a vanvera.
-Ho, notato- fece laconico il direttore- io volevo solo rassicurare
la signorina Bart che non c'erano conseguenze per le immagini apparse
su You Tube, anzi volevo scusarmi a nome della direzione, perché
le riprese sono evidentemente state fatte in questa scuola. In un fotogramma
infatti appare chiaramente il riflesso del poster dello spettacolo che
si terrà fra una settimana. Questo video è stato ritirato
ed è veramente increscioso questo fatto, sicuramente sono state
delle persone che sono nella scuola, non capisco lo scopo, se era quello
colpire lei o l'Accademia. Comunque ho telefonato anche al direttore
dell'Opéra per spiegare l'accaduto e ha espresso la sua piena
solidarietà signorina Bart. Comunque è stato interessante
imparare qualcosa di più sulla sua biancheria intima, signor
Bill Kaulitz e sulle abitudini sessuali di suo fratello. Signorina Bart
è veramente fortunata ad avere degli amici così generosi
e pronti a tutto.
-Scusi- fece ridendo Lauren- ma sa, abbiamo anni e anni di marachelle
combinate a scuola e richiami dei direttori e dei Presidi che ci viene
spontaneo raccontare tutto senza filtro.
-Capisco- fece con un tono comprensivo il signor Neumeier -mi sono veramente
divertito siete molto carini e spontanei.
-Signore, ho saputo che le prove sono state rimandate a questo pomeriggio
e ho ricevuto un messaggio da parte di un compagno che mi ha detto che
ieri la signorina Sasha Denkova ha provato il passo a tre al posto mio
e ha fatto anche le prove del passo a due di cui io sono sostituta.
-Sì ma non si preoccupi, per il passo a tre il ruolo è
sicuramente suo, senza alcun dubbio. Per quanto riguarda il passo a
due di cui è sostituta ci sono pareri contrastanti, vedremo.
-Grazie, mi scusi, un'ultima cosa, - fece risoluta Lauren- ma per preparami
al meglio allora le chiederei se posso avere a disposizione un'aula
per questa mattina, vorrei esercitarmi per perfezionarmi in vista delle
prove del pomeriggio.
-Ve bene, c'è l'aula piccola nel settore tre, anzi, no le lascio
libera quella con la batteria, nell'aula 5 così potrà
stare in compagnia dei suoi amici e magari il timido batterista potrà
accompagnarla, ho visto la sua coreografia sulla musica di questi ragazzi
e ora capisco appieno la sua tenuta vestimentaria.
-Grazie, -fece Lauren un po' preoccupata, ma nello stesso tempo volenterosa
di spaccare e mostrare tutto il suo talento- allora potranno stare qui
con me questa mattina?
-Certamente.
-Grazie- fecero in coro i ragazzi.
Lauren si cambiò nello spogliatoio che le era stato assegnato,
onde evitare altri incresciosi problemi alla ragazza era stata data
la chiave dei camerini utilizzati dagli ospiti più illustri Poi
accompagnata dai suoi amici fu introdotta in una bellissima aula illuminata
da una parete di finestre che davano sul parco della scuola, in un angolo
a destra vi era una batteria, bianca e bellissima, a Gustav gli si illuminarono
gli occhi quando poté sedersi e provare lo strumento.
-Bene piccolo Gustav se non sei stanco- fece dolcemente Lauren- mi
piacerebbe che tu mi accompagnassi per i miei esercizi alla sbarra.
-Cos'è la parte iniziale taglio di vene?- chiese Tom.
-Sì, sono sicura che Gustav mi aiuterà benissimo.
Lauren cominciò a fare la sbarra e in effetti all'inizio dei
suoi movimenti la batteria non era molto azzeccata, ma su alcuni movimenti
come i petits battements era perfetta.
Tom guardava la ragazza ballare e ne era ammirato, nonostante la stanchezza
i ragazzi rimasero vigili e attivi, ogni tanto Bill interveniva chiedendo
spiegazioni sugli esercizi che l'amica eseguiva. Quando finalmente Lauren
si sentì ben preparata fece rivolta a Gustav:
-Bene e ora prova a suonare tu qualcosa a piacere e io mi diverto un
po'a seguire i ritmi, vediamo che tiriamo fuori.
Gustav cominciò a fare dei virtuosismi e dei ritmi che la ragazza
cercò di tradurre in movimenti e proprio in quel momento il signor
Samuelson, uno dei maestri, fece capolino nell'aula, senza accorgersi
di nulla Lauren continuò a ballare.
Dopo più di dieci minuti di assolo Gustav si fermò e Lauren
esausta si accorse della presenza del maestro.
-Oddio, mi scusi Maestro, non l'avevo vista, mi scusi.
-No, signorina, è stato molto interessante vederla all'opera.
-Oddio, no, mi stavo solo divertendo. Ora mi sarei messa a provare i
miei pezzi. Anzi, se non le dispiace potrei chiederle qualche consiglio
sul passo a due? Solo ovviamente se ha tempo.
-Sono qui apposta, mi ha mandato il signor Neumeier, dicendomi di prendermi
cura di lei.
-Oddio, ne sono onorata, loro possono assistere?
-Sì certo, sono amici tuoi?
-Sì.
-Bene allora cominciamo, ha le musiche?
-Sì, sono nella borsa ora le prendo.
-Congediamo allora il suo batterista. Sarà stanco.
-Non credo, se fosse per lui suonerebbe ancora e ancora, non è
vero Gu?
-Be' sì, ma in effetti la mancanza di sonno comincia a farsi
sentire.
Lauren cominciò a provare mentre i ragazzi rimasero stupiti quando
la ragazza chiedeva al maestro di correggerle persino le dita. Lauren
si guardava allo specchio e chiedeva ogni singolo movimento e stava
attenta ad ogni piccolo dettaglio, non trascurava nulla, anche lo sguardo
veniva curato.
Negli atteggiamenti che Lauren assumeva i ragazzi si riconobbero, anche
Bill con i suoi maestri era altrettanto pignolo e chiedeva mille consigli.
Quando poi provavano insieme i ragazzi erano capaci di rifare la stessa
frase anche venti volte di fila se non veniva perfetta.
-Signorina, Bart, ora le consiglio di riposarsi, vada a pranzo con i
suoi amici, si rilassi e non si preoccupi, ha fatto un ottimo lavoro
e dopo tutto quello che è successo deve solo mantenere la concentrazione.
Sono ammirato, un'altra persona al suo posto sarebbe rimasta sconvolta
da quanto successo lei invece non si fa condizionare, non me lo sarei
aspettato da una ragazzina così giovane. A proposito, auguri.
-Grazie, ma è solo perché sono circondata da persone che
mi amano e mi aiutano- Lauren si rivolse ai suoi amici, ma li trovò
addormentati nelle posizioni più impensate.
-L' hanno osservata con curiosità, ma poi credo che la mancanza
di sonno abbia avuto il sopravvento. L' hanno abbandonata quando ci
siamo messi a lavorare sui particolari della coreografia.
-La ringrazio ancora maestro- Lauren fece l'inchino di consuetudine,
il maestro le sorrise e uscì dall'aula.
La ragazza prese il telefonino che le avevano regalato le sue amiche
e scattò la foto dei ragazzi addormentati.
-Questa la userò come sfondo sono adorabili. Poi si inginocchiò
e svegliò i ragazzi con un bacio.
Quando riaprirono gli occhi Lauren piangeva silenziosamente.
-Piccola che hai?- fece allarmato Bill.
-Sì amore, il maestro ti ha detto che non sei all'altezza?
-No- fece Lauren- sono in un piccolo momento di malinconia e sono triste
perché mancano pochi giorni e poi tutto finirà. Sono stanca
e vorrei dormire, ma non posso ho le prove e poi se penso a quel video,
mi viene da piangere, qui sono tutti desolati e comprensivi, ma io-
la ragazza era in lacrime e si era lasciata abbracciare da Tom che le
accarezzava i capelli sudati, mentre la riempiva di baci sulla fronte-
non posso crederci che sia gente così meschina.
-Piccola, mi sento in colpa- fece Bill- forse era meglio essere più
accorti e nascondersi meglio.
-Già non dovevo accompagnarti tutte le mattine- fece mortificato
Tom.
-Sì e non dovevamo urlare come dei matti il primo giorno-aggiunse
Georg.
-Quello che mi rattrista- fece Lauren tra le lacrime- è sapere
che ci sono dei compagni della mia stessa compagnia, è vero sono
più grandi di me e si sono diplomati due anni fa, ma non mi hanno
neanche avvertito o aiutato.
-Non pensare a loro, cerca di farti forza e coraggio.
-Già pensa solo a te stessa.
-Noi siamo a casa ad aspettarti e confortarti.
-Sì, ma pensa a mio padre " tua figlia è una poco
di buona e troieggia su internet".
-No, amore, non dire così
-Ma ciò che appare è questo, io che faccio la zoccola
con voi, questo si vede.
-No- fece Bill con tono imperioso.
-Tu sei il nostro fiorellino e porca miseria stavamo solo ballando.
-Sì cazzo- fece Gustav che di solito era così pacato e
moderato- le foto mostrano dei ragazzi, molto amici che si divertono.
-Già io ho ballato con altre ragazze eppure sono comparse solo
quelle con te.
-Sì, ma mi si vede nuda sotto la doccia, posso piangere?- chiese
la ragazza con due grosse lacrime che le bagnavano il viso pallido e
sudato.
-Certo, amore, fai bene a sfogarti, ma non preoccuparti, uffi se potessi
distruggerei tutto!- fece rabbioso Tom.
-Sai cosa mi dispiace -fece Lauren tra i singhiozzi- quando sono su
internet e vedo le volgarità su di voi, porca miseria quello
mi sconvolge, la gente ha del buon tempo, invece di fare cose utili
fanno video e collage volgari, ma se non vi vogliono ascoltare basta
cambiare canale, stazione radio. Chissà cosa faranno adesso.
-Uh, incolleranno la mia faccia al posto tuo e così si vedrà
Bill che fa balli scatenati con tutti i membri del gruppo- fece Bill
con tono rattristato
-Già perché le immagini di noi due che ci baciamo sulla
bocca?- fece Tom
-Oddio, sono raccapriccianti- fecero i due gemelli guardandosi.
-Ci vuole uno stomaco di ferro, ma dopo un po' ci fai l'abitudine, coraggio,
piccola, mi dispiace che tu sia stata coinvolta- Tom era rattristato
e cercava di consolare la ragazza come poteva.
-Va, be' andiamo a mangiare- fece Lauren alzandosi e lasciando il caldo
abbraccio del suo Tom- ho una certa fame.
-Che bello si mangia, avevo proprio fame, sull'aereo la colazione non
mi ha mica soddisfatto- fece Tom il cui stomaco brontolava già
da un po'.
-Vero, le brioche e i croissant al cioccolato che ci siamo scofanati
sono stati ampiamente digeriti- fece Georg con un sorriso smagliante.
-Andiamo in mensa allora e fan culo a quegli stronzi dei miei colleghi
che sparlino pure e gettino merda, prima o poi la ruota del Karma girerà.
-Ma la mensa è buona?- chiese preoccupato Gustav.
-Sì, decente, ricca e piena di cose biologiche.- rispose Lauren
con sicurezza.
-Insomma cibi tristi per ballerini?- concluse Tom con un tono preoccupato.
-Cosa intendi Tom?
-No, sai- azzardò Bill- conoscendo le merende sfigate che portavi
a scuola, inizio a temere.
-Bill, guarda quella è la porta, puoi andare- indicò Lauren
divertita.
I ragazzi raggiunsero la mensa che a quell'ora era ancora vuota. Si
misero in fila con il loro vassoio e cominciarono a riempirlo all'inverosimile.
Il vassoio di Tom vacillava sotto il peso dei piatti aveva cominciato
con tutto il tris degli antipasti per concludere con budino, yogurt,
frutta e torta di carote. Anche Georg aveva riempito il suo, Bill e
Gustav invece erano stati più parchi, mentre Lauren si era lanciata
sulla sua immancabile insalatona e l'aveva accompagnata da una bella
bistecchina ai ferri.
Il pranzo fu consumato gioiosamente, i ragazzi si stavano divertendo
come sempre insieme, quando la mensa cominciò ad affollarsi .
-Ciao- fece un ragazzo biondo molto timido rivolto a Lauren- come è
andato il tuo compleanno?
-Bene grazie Friedrich , ti presento i miei amici, Bill, Tom, Gusta
e Georg.
-Piacere- fece con una voce imbarazzata il ragazzo.
-Lui è il sostituto di uno dei due ragazzi che balla con me il
passo a tre. Io spero sempre di poter ballare con lui perché
i primi giorni avevo fatto coppia con lui e mi trovavo benissimo.
-Già tu sei molto gentile e generosa- fece il ragazzo arrossendo-
eravamo molto affiatati, riesci sempre a dare molta sicurezza al tuo
partner.
-E tu riuscivi a darmela a tua volta, peccato che non ci abbiano messo
insieme. Be' tranne che per il piccolo assolo che facciamo nella coreografia
di gruppo siamo sempre separati.
-Scusa perché non ti siedi?- fece gentile Bill, spostandosi con
la sedia e impilando il suo vassoio con quello di Gustav- ti si raffredda
il pranzo.
-Grazie- fece il ragazzo sedendosi.
-Mi dici cosa avete fatto ieri?- chiesi Lauren.
-So, dove vuoi venire, quindi se posso essere sfacciato vado direttamente
alla parte saliente. Di quella s
di Sasha vuoi sapere, immagino?
-Sì Friedrich, grazie, vedo che hai capito.
-Guarda io non la sopporto, lei e Yuri si credono gli dei della danza,
scusate- fece rivolto ai ragazzi- non so mi giudicherete male ma non
posso trattenermi. Sasha è una grande
-Stronza- fece Tom finendo la frase del ragazzo.
-Ecco, non volevo essere volgare, non volevo fare brutta figura o dare
una brutta impressione, ma Sasha mi tira fuori il peggio.
-Anche a noi- concluse Gustav laconico.
Friedrich guardò i ragazzi e continuò il suo racconto.
-Insomma, facciamo il riscaldamento e già lì, comincia,
come al solito, a fare la diva. Poi cominciamo le prove del pezzo di
gruppo e come sempre si deve mettere in mostra perché esiste
solo lei. Per concludere infida come una serpe si avvicina al maestro
e dopo aver fatto il suo assolo e il suo passo a due con l'altro dio
della danza Yuri, dice: "Maestro, mi scusi, ma Yuri e Richard come
fanno a ripassare il loro passo a tre, visto che manca la signorina
Bart? Potrei provarlo io con loro?"
-Che figlia di buona donna e Paula non ha detto nulla, visto che è
lei la mia sostituta?
-No, poverina, non è stata neanche interpellata, perché
Yuri ha, a sua volta rincarato la dose, aggiungendo: "la signorina
Bart è troppo impegnata a fare la diva con quel gruppo di montati,
quella sottospecie di boyband. Noi siamo qui a lavorare, lei chissà
dov'è"
-Che bastardo- fece senza mezzi termini Lauren
-Saranno stati loro di sicuro a fare quel video- concluse Friedrich-
che coppia di stronzi.
-Sei al corrente anche tu del video?- chiese Lauren.
-Certo ne parla tutta la scuola.
-Oddio- fece preoccupata Lauren
-Una carognata di dimensioni epocali, se ti consola, in sala ti starò
accanto, ti difenderò io, oddio mi trema la tasca- fece Friedrich
mettendosi la mano nei pantaloni- Uh, scusate, scusate è la mia
ragazza, scusate vi dispiace se rispondo?
-Ma sei matto?- fece Bill stupito- rispondi pure?
-Già, rispondi o ti lincia come l'ultima volta- aggiunse Lauren
sorridendo.
Il ragazzo si alzò si mise in un angolo della mensa per essere
più tranquillo.
-Stavo per ammazzarlo- fece Tom- quando ha detto "in sala ti starò
accanto".
-Geloso?
-Certo- fece sicuro Tom- geloso come un toro inferocito.
-Ma è molto gentile- aggiunse Bill- è molto pacato e poi
è molto educato e si faceva dei problemi per rispondere al cellulare.
-Vero, ci ha chiesto il permesso che buffo- aggiunse Georg stupito.
-Fa sempre così, è strano, ma molto simpatico e credo
sia imbarazzato.
-Di che?
-Non so.
-Ecco torna, allora Friedrich, Brigitta ha fatto il suo esame?
-Ti sei ricordata?- fece il ragazzo stupito.
-Certo eri più agitato tu di lei in questi giorni- sorrise divertita
Lauren
-Già, tutto bene, ha preso il massimo dei voti.
-Bene, fra un po' dobbiamo andare a lezione che ne dite di un tè
o un caffè?- propose Lauren.
-Oh, no- fece Friedrich- io vi lascio, ho già imposto troppo
la mia presenza, vado a prepararmi.
-Ma che dici- fece Tom- guarda che a noi fa piacere.
-Siete molto carini- disse il ragazzo- ma vi lascio vedo che Lauren
ha già fatto riscaldamento, io oggi me la sono presa comoda,
vado, vado- il ragazzo raccolse il suo vassoio e si dileguò.
-Fiorellino, noi togliamo le tende.
-Già sleghiamo l'asino, ci tocca- fece rattristato Bill- dobbiamo
andare a fare le prove per domani.
-Che ore sono fece Gustav?
-Le due!
-Eh, già ci tocca.
***
-Tesorino, dove sei?- fece Tom entrando in casa.
-Sai, starà dormendo- aggiunse Bill- abbiamo alle spalle due
ore di sonno.
I due ragazzi andarono nella camera di Tom e la trovarono effettivamente
addormentata sotto la trapunta.
Bill uscì dalla camera lasciando solo Tom con la ragazza addormentata.
Tom lentamente e senza disturbare Lauren si sdraiò sotto le coperte
accanto a lei e la abbracciò delicatamente.
-Siete tornati?
-Sì tesorino, dormi.
-Amore ho un favore grosso, grosso da chiederti.
-Dimmi, piccola.
-Avrei bisogno di alcune cose in farmacia.
-Cosa? - fece allarmato Tom- Stai male amore?
-No, non allarmarti, il mio simpatico partner mi ha fatto cadere. Ho
dei lividi paurosi su tutto il fianco destro, ma non ho detto nulla
per non rischiare di essere sostituita.
-Ma sei fuori?- fece con una voce acuta Tom- fammi vedere?
-No, non preoccuparti, se mi vai a prendere i cerotti antidolorifici
e del ghiaccio secco, mi passerà tutto.
-Bill- fece con un acuto Tom
Il fratello accorse allarmato.
-Che succede?
-Chiama il dottore Bauer e guarda dov'è la farmacia di turno,
sono le sette e mi sa che stanno chiudendo dobbiamo trovare quella notturna.
-Sì, subito, ma dimmi, sta male il nostro fiorellino?
-No, tesorino- fece con un sorriso Lauren- ho solo un po' male all'anca
e alla coscia, ho un livido sul fondoschiena. Ho bisogno solo di una
crema per i traumi e un antidolorifico, ma Tom sta facendo una tragedia
-Subito, corro subito ecco- fece Bill- sono in linea con il dottore.
Bill, capendo che il fratello era agitato come sempre di fronte alle
persone care che stavano male, aveva preso in mano la situazione. Cercò
di fare del suo meglio per contraccambiare tutto ciò che Lauren
aveva fatto per lui durante la sua malattia.
Bill andò a parlare con il dottore in sala, per non disturbare
la ragazza, poi fece capolino sulla porta e con voce determinata fece:
-Allora il dottore sarà qui tra poco, io vado in farmacia e ti
compro quello che vuoi, metto su dell'acqua per il tè, così
se devi prendere una medicina la prendi con qualche biscotto o fetta
biscottata e la tua bevanda preferita. Poi dopo che il dottore sarà
venuto andrò a fare la spesa, anzi quasi quasi chiamo Gustav
e Georg e chiedo a loro di andare a comprarti qualcosa di buono da mangiare.
Cosa vuoi fragolina?
-Sei un tesorino, Bill, un bel hamburger dal signor Lehemann e del purè,
mi andrebbero.
-Bene, mando i ragazzi a fare spese, riposati e corro in farmacia, intanto
la borsa del ghiaccio che usavo io, l'hai presa?
-Sì.
-Tom allora cambiale il ghiaccio e stai attento al tè.
Tom come uno zombie e in preda al panico totale ubbidiva come un automa.
Il ragazzo era preoccupato e un nodo in gola gli impediva di parlare,
Bill lo guardava stupito, comprendeva il suo dolore alla vista della
ragazza sofferente, ma non si demoralizzò e prese in mano la
situazione.
-Allora vado, Tom coraggio.
-Sì, vai, faccio io, spero il dottore arrivi presto.
Tom si riprese e si diede da fare per alleviare il dolore dell'amica,
quando arrivò il dottore si tranquillizzò ulteriormente.
-Una bella botta, eh piccola?
-Sì dottore, mi sono sfracellata al suolo come un sacco di patate,
o meglio il mio partner mi ha mollato a terra come una peso morto.
-Come mai?
-Non so, voleva uccidermi forse? Comunque l' hanno sostituito immediatamente,
il maestro si è infuriato.
-Ma hai perso i sensi?
-No, ma sono rimasta a terra un po' frastornata.
Tom era seduto in un angolo del letto e ascoltava il racconto di Lauren
provando una rabbia tale che aveva voglia di spaccare la faccia a quel
ballerino, ma tratteneva gli insulti che gli si profilavano nella mente
per non sembrare scurrile con il dottore.
-Piccola, per fortuna è solo una bella botta, con una buona crema
e la terapia del ghiaccio che stai già facendo passerà
subito.
-Sono tornato- fece squillante Bill- oh dottore è qua, bene ho
svaligiato la farmacia.
Il ragazzo rovesciò sul letto tutto ciò che aveva comprato:
spray effetto freddo immediato, fastum gel, voltaren gel, lasonil, cerotti
anti infiammatori di tutte le grandezze e marche, ghiaccio freddo usa
e getta, gel ghiaccio da lasciare in freezer pronto all'uso, bende,
cerotti, fasce di tutti i tipi e grandezze.
Il dottore guardò tutto con un sorriso smagliante:
-Siete dei ragazzi pieni di risorse, vi volete veramente un mondo di
bene e lo si vede da come vi prendete cura uno dell'altro. Bill ottimo
lavoro, hai svaligiato la farmacia, ma direi che abbiamo tutto ciò
che ci occorre per curare la piccola ballerina.
-E' grave?- chiese preoccupato.
-No, è solo una bella e grande botta, più o meno come
quella che prendesti tu girando il video, quello con il cappotto nero.
-Oddio, se lo ricorda anche lei?- fece Bill arrossendo dalla vergogna.
-Caspita ti sfracellasti come una pera cotta, avevi un ginocchio viola
e gonfio che sembrava un cotechino- fece il dottore sorridendo
-Mi faceva un male cane- aggiunse Bill al solo ricordo.
-Già, ma Tom ti vedo impensierito- fece il dottore scrutando
gli occhi marroni del ragazzo- non devi fare così, questi due
ti fanno preoccupare? E tu sei sempre in mezzo.
-Uhm- fece Tom con un filo di voce- in effetti mi fanno agitare non
poco.
-Dai, passerà, devi stare tranquillo- il dottore si alzò
dal capezzale della ragazza e affondando le dita sulla testa di Tom
lo accarezzò in modo paterno, facendo seguire il suo gesto affettuoso
con un caldo sorriso.
Tom a sua volta si alzò porse la mano e ringraziò il dottore,
mentre Bill lo accompagnò alla porta.
-Bene il culmine di tutto sai qual'è tesorino?- fece Lauren-
quello stronzo di Yuri, il ballerino di cui Friedrich ed io vi parlavamo
a pranzo, è stato estromesso dal passo a tre - Lauren con un
sorriso smagliante continuò- tadaaa, ballerà al suo posto
proprio Friedrich. Sono felicissima, Friedrich e Richard sono simpaticissimi,
gentili e certamente il passo a tre risulterà più armonioso.
Yuri si credeva la prima donna e non si riusciva mai a stargli dietro.
Sicuramente noi tre saremo meno bravi tecnicamente, ma quanto affiatamento
e armonia ne abbiamo da vendere.
-Sarà- fece Tom sempre pensieroso- ma la caduta non ci voleva,
sarebbe stato meglio arrivare al cambio del partner senza traumi.
-Amore, ti giuro, non è nulla, sto bene, non sono una lagna come
Bill.
-Chi sarebbe una lagna?- fece il ragazzo entrando con il vassoio del
tè in mano e una pantagruelica merenda.
-Nessuno, solo un cantante un po' lagnoso che ha il vizio di urlare.
-Io non mi lagno, c'è sempre un buon motivo per i miei lamenti.
-Sarà, ma sei fastidioso lo stesso, comunque grazie per aver
svuotato una farmacia e aver preparato una merenda pantagruelica che
ovviamente non verrà toccata perché sono le otto e ormai
è ora di cenare.
-Ragazzi ecco la spesa- si sentì.
***
-Complimenti Bill- urlò Lauren- bella la tua rumba indiavolata
con la presentatrice.
-Vero, un Dio della danza, modestamente- fece il ragazzo con il petto
gonfio d'orgoglio e un sorriso largo.
-Comunque grazie Tom per i complimenti che mi hai fatto! hai spiegato
così bene la situazione che ora sembro veramente una donna di
facili costumi- aggiunse Lauren guardando un Tom contrito e imbarazzato.
-Devi perdonarlo quando gli si pongono certe domande, non si capisce
perché ma perde il controllo e comincia a vaneggiare- fece Gustav
ridendo- è già tanto che non abbia detto in quali posizioni
vi piace farlo.
-E' vero- fece divertito Georg- poco c'è mancato, meno male che
c'è stata la pubblicità.
-Scusa- fece sempre più confuso e imbarazzato Tom- io non volevo,
sono un cretino, un idiota, te lo giuro, non volevo mancarti di rispetto,
soprattutto...- il ragazzo lasciò la frase in sospeso, si voltò
verso gli amici che compresero allontanandosi dal salone.
-Lo so che sei un mentecatto rasta, d'altra parte siete gemelli omozigoti
per cui
, dai lo so sono abituata ai tuoi vaneggiamenti e le battute
a doppio senso durante le interviste poi dai il meglio di te, l'abbigliamento
hip pop ti fa male e devi mantenere il ruolo di duro sciupa femmine.
-Te lo giuro, adesso che siamo soli- Tom si sedette accanto alla ragazza
e la strinse a sé- io ti amo tanto e sono un cretino ad aver
detto quelle cose, mentre le dicevo una voce dentro la mia testa mi
diceva, "sei idiota". Soprattutto perché fare l'amore
con te è sempre così speciale e insomma ogni volta impazzisco,
mi fai sentire così bene, invece ho detto delle cose cretine,
che non penso, che non volevo dire di noi due.
-Ma io l'ho capito, sono gli altri che ci faranno mille commenti, comunque
mi sono sbellicata dal ridere perché eri veramente cretino quando
le dicevi e la faccia di Gustav e Georg diceva tutto " adesso Lauren
a casa ti ammazza". Secondo me il giorno dello spettacolo devi
tenerti a chilometri di distanza da mia madre, escludo che mio padre
abbia visto trl, per cui puoi respirare. Volevo dirti che oggi mi hanno
dato i biglietti voi quattro siete vicini agli amici di Friedrich. I
miei genitori e i tuoi sono davanti a voi. Poi ho comprato i biglietti
per i nostri amici: Karola, Annie, Gertrude, Ruth, Alex e Ralph.
-Cosa?
-Sì, una super rimpatriata, il gruppo di amici storici, insomma.
-Cavoli appena Bill lo saprà morirà, ne sarà entusiasta,
con Ralph e Alex siamo sempre rimasti in contatto e ci vediamo appena
possibile, con le ragazze, invece, è da tanto che non ci vediamo.
-Allora le mie gambe chilometriche e le pose che possono prendere ti
hanno fatto felice?
-Piantala, ti prego non prendermi in giro, te lo giuro, io non volevo,
che figuraccia, mi vergogno.
***
-Cazzone tinto ti va di raggiungerci al Caffè Centrale, Marianstra?e.
-Come mai?
-Dobbiamo festeggiare.
-Cosa?
-Sorpresa.
-Ciao- fece Bill entrando nel caffè raggiungendo Lauren e Tom
al tavolo.
-Ci siamo permessi di ordinarti una banana split con il caramello.
-Tesorino, perfetto mi conosci benissimo, ne avevo proprio voglia.
-Ti presento Richard, questo è il ragazzo di cui ti parlavamo
Friedrich ed io.
-Piacere ti conoscerti, Bill.
-Il piacere è tutto mio- fece Richard lievemente imbarazzato.
-Perché mi fissi?- fece timidamente Bill rivolto al ragazzo-
ho i capelli fuori posto?
-No, mi sento in imbarazzo, scusa, non è da tutti i giorni incontrare
un cantante famoso.
-Sappi che sotto i suoi giubbotti strani, le borchie e senza criniera
leonina è quasi normale, sembra veramente stupido quanto appare
nei loro video, ma sotto, sotto è simpatico- spiegò Lauren
sorridendo affettuosamente.
-Grazie per i complimenti, ma che cosa si festeggia?- chiese curioso
e impaziente.
-Non potevamo farlo senza di te- disse Lauren con un sorriso largo e
due occhi furbetti.
-Ma dai- fece Bill sempre più desideroso di sapere- ho vinto
un premio, qualche nomination come ballerino dell'anno per la mia performance
di ieri, mi daranno un premio?
-Ma va cagare- fece laconico Tom facendo seguire le sue parole da un
buffetto sulla testa del fratello.
-Senti devi sempre farti riconoscere, vero Bill? Guarda che non sei
al centro del mondo.
-Uffi, lo so ma insomma non fatemi restare sulle spine.
-Festeggiamo il fatto che ufficialmente il passo a tre lo faremo noi,
oggi nelle prove ci hanno fatto tanti complimenti, ci hanno detto che
funzioniamo perfettamente, quindi è confermato.
-Sì e poi dobbiamo festeggiare Friedrich- aggiunse con un gran
sorriso Richard.
-Sì, finalmente mio padre sarà fiero di me.
-Oh, ma dai- disse Bill con interesse- tuo padre non è felice
che tu faccia il ballerino?
-Scherzi?- fece con un velo di malinconia il ragazzo- sai che quando
ho finito il liceo a giugno e ho annunciato che facevo questo stage
di danza mio padre invece di essere orgoglioso per il mio successo mi
ha detto "allora la danza non è un hobby, sei veramente
intenzionato a fare il ballerino?" e con stizza ha aggiunto, "Prendi
esempio da tuo fratello, si è iscritto a ingegneria, lui sì
che ha fatto un'ottima scelta."
-Che simpatico- commentò Bill con un po' di malinconia nella
voce.
-Sai Bill- spiegò Lauren- anche Friedrich ha un fratello gemello
omozigote, loro sono identici.
-Ma che bello allora benvenuto nel gruppo dei gemelli sfigati i cui
padri non sono fieri di loro- fece Bill.
-In che senso?- lo interrogò perplesso il ragazzo.
-Beh, ti dirò mio padre preferisce di gran lunga Tom, lui è
quello normale, io sono quello strano, un po' troppo eccentrico per
cui ti capisco! Direi che dobbiamo festeggiare, ma con qualcosa di alcolico.
Affoghiamo i dispiaceri delle pecore nere della famiglia.
-Ti va Bill un Irish coffee con una montagna di panna montata- fece
Lauren- io da sola non posso o dopo i miei due partner mi uccidono.
-Quando pensavo a qualcosa di alcolico mi sarei fatto un bel whisky
e basta, ma l'idea mi piace.
-Già perché dopo una leggera banana split ci sta anche
l'Irish coffée- fece Richard perplesso.
-Certo, direi che ci sarebbe lo spazio per un affogato al whisky con
tanta crema e panna o un bell'affogato al Bayles.
-Buono- fece Lauren a cui si erano illuminati gli occhietti- sì,
affogato al Bayles, te ne mangio un po' anche io. Sai tesorino, io devo
festeggiare i commenti di mia madre che mi ha telefonato circa
-Venti minuti fa, credo?- fece Tom ironico.
-Già e mi ha detto che forse non può venire perché
deve lavorare, sai sua figlia ballerà soltanto in un famosissimo
teatro e lei non può venire a vedermi- fece la ragazza con un
evidente groppo in gola.
-Sì, piccola una super coppa di gelato affogata nell'alcool-
fece Bill che capiva la tristezza della sua amica- dobbiamo festeggiare
i genitori orgogliosi dei loro bambini. Siamo allora in tre! Cameriera-
fece Bill baldanzoso- un affogato doppio al Bayles, voi cosa prendete?
-Io un caffè con panna- fece Richard.
-Anche io mi voglio rovinare, un affogato al whisky- fece orgoglioso
Friedrich.
-Io una birra- disse Tom con un tono distaccato.
-E lei signorina?
-Nulla, ma nell'affogato al Bayles metta due cucchiaini, grazie e doppia
panna.
-Perfetto- fece Bill soddisfatto- così si festeggia, allora tua
madre non verrà?
-Non so- disse con un filo di voce Lauren- mentre Tom la stringeva a
sé con affetto e Bill le prendeva la mano stringendogliela.
-Non preoccuparti non sarà mai una tragedia quanto la nostra
festa di compleanno con nostro padre- fece Bill in vena di confidenze
malinconiche- siamo andati a casa nostra il giorno prima del nostro
compleanno il 31 di agosto per festeggiare con il papà e il nonno-
poi Bill si rivolse ai ragazzi e aggiunse- i nostri genitori sono divorziati
da anni e il nostro patrigno ci adora, lui non fa differenze tra me
e Tom. Anche se è il nostro patrigno che ha insegnato a mio fratello
a suonare e quindi dovrebbe essere più orgoglioso del suo chitarrista
ci adora in eguale modo. Nostro padre invece ha chiaramente dimostrato
di non sopportarmi più, fino a qualche anno fa, non faceva differenze,
ma da quando abbiamo cominciato a differenziarci molto, direi che le
cose sono cambiate.
-Già e ora ne abbiamo la conferma- fece con un tono triste Tom,
la cui posizione di fratello adorato non piaceva molto.
-Siamo arrivati e il nonno mi ha accolto con un " Bill come ti
sei conciato? Vai immediatamente a sistemarti come una persona decente
o esci da questa casa". Avevo appena finito un'intervista per cui
avevo la mia super criniera leonina, comunque sono corso in bagno a
cercare di sistemarmi i capelli, ovvero ho infilato la testa sotto l'acqua
e mi sono lavato la faccia e i capelli.
-Simpatico il nonno- fece Lauren che non conosceva questa storia.
-Già, ma il bello deve venire- aggiunse Tom.
-Con la testa umida perché mio padre non ha un phon decente neanche
a pagarlo, mi siedo a tavola e cominciamo a mangiare.
-Antipasto- fece Tom aiutando nel racconto il fratello che intanto si
gustava qualche cucchiaiata della coppa gelato- tutto bene, insalatina
dell'orto con crudité, come dice il mio prato in fiore- fece
sorridendo a Lauren che si gustava una bella cucchiaiata di panna-poi
arriva l'arrosto con crema di mele, una specialità del nonno,
peccato che nella crema di mele ci avesse messo una tonnellata di cannella
che Bill adora, vero?
-Vero, io amo la cannella- disse ironico il ragazzo dalla cui voce traspariva
tanta tristezza- lo sanno tutti e quando mi vogliono far felice mi regalano
i biscotti alla cannella e faccio i salti di gioia.
-Insomma al povero Bill il nonno appioppa quattro enormi fette di arrosto
con una colata lavica di crema di mele e come se non bastasse ci aggiunge
anche una quintalata di broccoli, la seconda passione di Bill.
-Avevo scordato quanto amassi i broccoli, la famosa "verdura ad
albero"- fece Lauren sorridendo con triste malinconia ben sapendo
l'avversione del ragazzo per quella verdura.
-Il mio caro nonnino ha sempre cercato di farmela mangiare dicendomi
" guarda piccolo Bill, sembra un albero, dai mangia l'albero, ti
fa bene" ma al piccolo Bill, la verdura ad albero faceva veramente
cagare, la odiavo.
-Con quella pantagruelica scofanata di roba nel piatto il povero, quasi
maggiorenne Bill, ha pensato di farla finita, e pazienza se non compiva
i diciotto, preferiva porre fine alle sue sofferenze per sempre piuttosto
che mangiare quella roba nel piatto, ma io gli ho ricordato " Spring
nicht"- Tom stava raccontando la festa di compleanno con la sua
solita voce da telecronaca, anche se questa volta il suo tono era più
pacato e per nulla ironico.
-Già anche perché buttarsi dal piano terra non avrebbe
avuto molto senso- fece Bill sorridendo a fatica mentre cercava gli
ultimi resti di crema al Bayles rimasta nella coppa.
-E come tutti sanno a casa Kaulitz vige la regola che "ciò
che hai nel piatto lo si finisce o non ci si alza da tavola". Quindi
due prospettive si profilavano al celebre cantante dei Tokio Hotel,
smettere di cantare per sempre restando mummificato davanti al piatto
di arrosto con broccoli o compiere un enorme sforzo e cercare di mangiarlo
il più in fretta possibile per poi festeggiare i suoi diciotto
nella festa più figa della sua vita.
Timidamente Richard chiese:
-Ma hai finito tutto?
-Sì, lo "sforzo" è con me- fece ironico il ragazzo-
mi sono fatto coraggio e coadiuvato da tonnellate di acqua, pane e una
dose di determinazione ho finito tutto.
-Cavoli hai forza di volontà- fece Friedrich stupito.
-Insomma, non volevo essere scortese con il nonno, si era dato tanto
da fare e forse non si ricordava dei miei gusti, anche se mio padre-
il ragazzo lasciò la frase in sospeso perché Tom continuò
la sua telecronaca.
-E voi penserete, la torta però era buona? Ebbene signore e signori-
fece una pausa e cercando di imitare un rullo di tamburo con le mani
sul tavola continuò il suo racconto- ecco comparire una stupenda
torta fatta direttamente dalle sante manine del papà. "ecco
ragazzi la vostra torta preferita lo strudel"
-Ebbene sì- fece Bill- signore e signori, lo strudel dei diciotto
è indimenticabile! Una vera esperienza mistica, quando sono andato
a farmi il tatuaggio il giorno del mio compleanno ero indeciso, volevo
in effetti farmi tatuare questa stupenda torta.
I due ragazzi lo guardarono e gli sorrisero con dolcezza cercando di
stemperare la tristezza che quelle parole nascondevano.
-"Papi" ha accennato con il massimo del rispetto il povero
e sempre più sfigato Bill - fece Tom continuando la sua telecronaca-"spero
che tu abbia fatto come la nonna?"Ma papà Kaulitz con tono
ingenuo e con un sorriso disarmate ha chiesto " Cosa faceva la
nonna? Questo non è il vostro dolce preferito?". Ebbene
credendo che i gemelli omozigoti siano identici e non avendo notato
la piccola differenza che c'è ormai da anni tra me e Bill, il
papà ha fatto lo strudel il mio dolce preferito. "allora
la nonna cosa faceva?"
-Niente papà, hai fatto bene a fare il dolce preferito di Tom,
io in fondo sono solo il suo fratello gemello e quello che fa lui automaticamente
faccio anche io. Un piccolo particolare solo, a me Bill, non piace la
cannella e la nonna lo sapeva bene visto che faceva lo strudel diviso
in due metà con da una parte un piccolo taglio a T per la parte
di Tom con la cannella, mentre un taglietto a B per la parte con il
cioccolato mia.
La risposta di papà è stata semplicemente " Uh, già
me lo ero completamente dimenticato, be' Bill come hai mangiato l'arrosto
con la crema di mele alla cannella, puoi benissimo mangiare una fetta
di strudel" e senza batter ciglio ha rovesciato una fetta gigantesca
di torta nel mio piatto.
-Complimenti , in effetti in fatto di genitori che hanno le amnesie
improvvise sui gusti dei figli gemelli anche io ne ho un paio di esempi.
- fece sorridendo Friedrich con uno sguardo gentile e comprensivo rivolto
Bill- Tra l'altro quante volte vi siete sentiti dire " ah ma non
era a te che piaceva?" Non più tardi di una settimana fa
mia madre è arrivata a casa con un bellissimo, elegantissimo
maglioncino azzurrino con scollo a v stile collegiale inglese. Tipo
di maglioni che io odio da quando ero bambino e puntualmente mi facevano
indossare perché alla mia dolce metà piacciono tanto.
-E quando tenti di dire al tuo genitore- incalzò Tom- veramente
a me non piace, scatta la frase " a non è a te?" frase
che ti lascia disarmato e dopo la duecentomilionesima volta che spieghi
che è l'altro fratello a cui piacciono quelle cose, lasci perdere.
-Credo che il culmine della giornata però - fece rattristato
Bill- l'ho toccato con l'apertura dei regali Una bellissima cintura
di cuoio con una stupenda fibbia per Bill e la medaglia che il nonno
aveva avuto da giovane per i suoi meriti a Tom. - Bill fece un lungo
respiro prima di proseguire quel doloroso racconto, doveva ricacciare
nel profondo due grosse lacrime che cercavano di sfuggirgli dagli occhi
nocciola- Tutti in casa sapevano della voglia che io avevo di ricevere
quella medaglia credo lo sapessero anche i muri della nostra casa. Fin
da quando avevo avuto il dono della parola avevo chiesto al nonno di
regalarmela.
- E quando Bill vuole una cosa è veramente insistente, logorroico,
snervante insomma ti rompe le palle fino allo sfinimento- spiegò
Tom
-Grazie fratello, ma come vedi- il ragazzo prese un lungo respiro e
poi continuò- Mille volte avevo chiesto al nonno di raccontarmi
la storia per la quale l'aveva ricevuta, " Nonno, nonno, mi racconti
la storia?" gli saltavo in braccio e lui mi raccontava tutto, Tom
si addormentava dopo due secondi mentre io la recitavo con lui a memoria.
Questo forse doveva essere un indizio fondamentale, no?- fece Bill rivolto
ai ragazzi che ascoltavano- Ogni volta guardavo la medaglia nel suo
astuccio verde e chiedevo " Nonno, quando me la regali?" "Bill,
l'avrai quando sarai grande, quando avrai diciotto anni." Credo
che insomma nei Kaulitz ci sia un problema grave con la matematica-
concluse con rammarico il ragazzo- Comunque ecco il mio papà
e il mio nonnino adorati quanto mi amano.
-Dai, loro ti vogliono bene- fece Lauren con un bel sorriso- hanno solo
un problema con la memoria, forse credevano che il bimbo petulante che
si faceva raccontare la storia era il pastore bergamasco.
***
-Biiiiiiiiiilllllllll- urlò Lauren furente contro il suo amico
che era in camera sua davanti la computer.
-Tesorino, quell'urlo animalesco era rivolto a me?- fece ingenuo il
ragazzo mal calcolando la portata delle sue parole e soprattutto il
tono serafico con le quali erano state proferite.
-Scommetto che sono tuoi questi boxer strech di un simpatico color rosso
fuoco con relativi calzini annessi.
-Sì, fighi vero? Mi stanno da dio con quei pantaloni che avevo
ieri pomeriggio, non pensi?
-Certo caro Bill, ma va fan culo idiota patentato- urlò raggiungendo
un acuto le cui frequenze erano udibili solo dai cani.
-Che cosa ho fatto?- proferì Bill timidamente.
Lauren era sconvolta dall'ingenuità dell'amico e stava per saltargli
alla giugulare come un cane rabbioso, poi dominandosi fece:
-Ti ricordi quando ti ho chiesto ieri sera, "hai qualcosa di bucato
da lavare?" e tu mi hai risposto "certo". E io poi ti
ho detto "allora mettilo nella lavatrice e falla partire."
-Ecco tesorino è quello che ho fatto, ho messo i miei fighissimi
boxer e calzini che fanno pendant e poi ho fatto un lavaggio delicato
con centrifuga leggera per non rovinarli, sono molto attento.
-E secondo te perché sto sbraitando come una forsennata?
-Sei in quel periodo del mese?- domandò timidamente.
-Bill- urlò come un'aquila- no, voltati guarda!
-Bello il tuo body rosa e i tuoi collant, che strano rosa però?
-Ecco, appunto strano rosa, non ti viene in mente perché?
-No, fiorellino, non ne ho la più pallida idea.
Lauren stava ormai disperando, non ci arrivava proprio, il suo amico
era irrimediabilmente ingenuo e questo tono di placida ignoranza le
stava per creare una crisi di nervi, poi con un ultimo sforzo fece
-Caro Bill cosa intendi tu con la parola bucato?
-Calzini, mutande, tutto ciò che va con l'intimo.
-Bucato per me è la roba bianca, diversa dalla colorata e dalle
cose scure.
-Ah- fece Bill che cominciava ad afferrare- cioè io ho lanciato
le mie simpatiche cose rosse, senza guardare e immagino.
-Già immagini giusto.
-Ups- fece Bill con aria desolata.
-La cosa più divertente sarà vedere la reazione di Tom.
-Va, be' avrà qualche mutanda rosina, ne comprerò qualcuna
per farmi perdonare.
-Ah fossero solo quelle- fece Lauren con un sorriso sadico.
Bill si girò con sguardo preoccupato verso la ragazza cercando
di intuire cosa nascondessero quelle parole.
-Cosa ne pensi?- Lauren mostrò al ragazzo una maglietta XXL irrimediabilmente
rosina con una scritta dorata L.A.
-Stai scherzando? Non è quella vero? - Bill aveva cambiato espressione,
era bianco e tremava, lasciò la sua postazione, strappò
la maglietta dalle mani della ragazza, guardò la t-shirt poi
si sedette con aria desolata- mi ammazza! Sono irrimediabilmente un
uomo morto. Questa è la sua maglietta preferita, quella della
prima volta negli States, un ricordo. Oddio, mi ammazza. Aiutami Lauren,
ti prego, se dici che sei stata tu, non ti uccide, al massimo ti lascia
e così ti fidanzi con me, se invece dai la colpa a me
sono
morto.
-Non ci penso neanche, chi rompe paga e i cocci sono suoi.
-Ma, tu non sai, mi uccide.
-L'unica cosa che posso fare è chiedere a Richard se suo padre
ne trova una uguale e te la porta il giorno del saggio, visto che ora
si trova a Los Angeles.
-Davvero? lo faresti per me?
-Ma non so, dipende.
-Se vuoi ti pago in natura- fece Bill sorridendo.
-Che simpatico non hai perso il tuo umorismo. Come facciamo per fronteggiare
la crisi fino a quel momento?
-Mentiamo, nascondiamo le prove del reato nel mio armadio, facciamo
sparire ogni traccia del delitto e speriamo che non se ne accorga.
-Tesorino- fece capolino Tom in accappatoio nella camera del fratello
- hai recuperato tu il bucato?
-Sì, amore, perché?- disse Lauren con tono da finta ingenua.
-Volevo mettermi i miei boxer bianchi con la scritta "il più
figo"- fece Tom con fierezza
-Ah, ecco c'è un problemino, potresti mettere un altro paio di
boxer quelli mi fanno scendere la catena, mi smorzano gli entusiasmi-
fece Lauren mentendo.
-Non ti piacciono, tesoro?- chiese con tono un po' risentito il ragazzo.
-Preferisco quelli neri- fece Lauren sperando di aver convinto il ragazzo.
-Ah, va be' metterò quelli neri, cercavo la mia maglietta di
L.A.
-Ma sei sicuro di averla messa da lavare?- fece Lauren tentando di coprire
la malefatta di Bill.
-Sì, ne ero convinto- asserì il ragazzo sicuro.
-No, non l' ho vista, magari è nell'armadio e ti confondi- mentì
Lauren.
-Sarà , metterò altro- concluse Tom.
-Già ora vengo ad aiutarti a scegliere. Sai, non ti vesti mai
di blu, uno dei miei colori preferiti- Lauren prese il ragazzo per mano
e insieme uscirono dalla camera di Bill, non prima di aver fatto un
occhiolino di intesa all'amico che si premurò di nascondere tutte
le cose del fratello che erano diventate rosa.
Poco dopo una testolina mesta fece capolino nella camera da letto di
Tom e Lauren. La ragazza aveva le cuffie del suo lettore mp3 nelle orecchie
e ripassava concentrata la coreografia, verso mezzo giorno sarebbe dovuta
andare a fare le prove e si preparava per quel momento. Tom era sdraiato
sul letto e si gingillava con un giochino al pc.
Bill entrò con in mano due piattini.
-Ciao fratellino- esordì con voce suadente Bill- ti ho preparato
un piccolo spuntino.
-Che cosa hai combinato?- chiese teso il ragazzo.
-Perché?- replicò con voce innocente Bill.
-Non mi chiami mai fratellino e quando lo fai è perché
hai qualcosa da farti perdonare.
-No, ma dai, non ti posso chiamare fratellino, così gratuitamente
solo perché ti voglio bene?
-Che cosa hai combinato? Se hai preso un impegno per un'intervista o
altre stronzate lavorative senza consultarmi ti castro.
-No, dai niente di tutto questo, guarda- Bill mostrò il contenuto
del piatto- guarda che carino.
-Che cos'è questa schifezza immonda?
-Ma no, è carino è un bellissimo toast con uno strato
di nutella di tre centimetri. Ho tostato il pane come piace a te, non
troppo croccante non troppo morbido, ci ho spalmato la nutella e ci
ho fatto un disegnino con la panna, vedi?
-Sarà ma a me sembra una porcata della tue.
-Cattivo, no guarda, sei tu: gli occhietti, la boccuccia, il piercing
e i capelli rasta, guarda.
- E perché i miei rasta sono dritti in piedi come fusi?
-Perché è un panino e la panna spray non permette un buon
lavoro di chiaro scuro.
-Morale della favola tenti di addolcirmi la pillola?
-Esatto, centrato! e poi guarda la tua bocca urla tante parolacce e
nell'altro piattino sono io.
-Tu fai schifo.
-Appunto mi sono fatto il panino come piace a me, un po' gommoso, con
tre centimetri di nutella, che non si vede molto perché sono
bianco come un cencio.
-E perché saresti bianco?
-Guarda ho anche tutti i capelli in piedi, come prima di un concerto.
-Perché sei bianco e perché 'sti due cazzo di panini.
-Perché è da tanto che non facciamo lo spuntino di metà
mattina, come quando andavamo a scuola.
-Oh, ne faccio così a meno della scuola.
-Lo so anch'io, ma era in onore dei vecchi tempi.
-Bill- fece Tom con una voce seccata.
-Sai, ho già fatto le foto con il cellulare dei nostri due panini
se ti interessa.
-Bill- disse il ragazzo con un tono sempre più acuto- dimmi subito
che cosa hai fatto.
-Guarda, Lauren mi ha aiutato ed è già quasi tutto risolto,
o quasi.
-Ciao piccolo Bill- fece Lauren destandosi dai suoi esercizi- non ti
avevo visto e sentito.
-Guarda- fece Bill cercando di tergiversare.
-Uh, ma che bellini, che tesoro, che bello, che fratellino premuroso,
ma perché?
-Non ce la faccio, ho la coscienza sporca, non posso mentire oltre.
-Oh, ma che carino- fece Lauren alzandosi e dando un bacino al ragazzo-
è passata solo un'ora, i tuoi sensi di colpa ti hanno già
roso l'esistenza?
-Sì- fece Bill mesto.
-Insomma si può sapere che cosa avete combinato o due teste di
minchia?
-Io nulla- fece Lauren con forza- l'altra metà del tuo cervello
è il colpevole, io ho solo coperto il misfatto. Sono colpevole
di occultamento di prove.
-Sentite, prima che la panna si sciolga, Bill dimmi- fece Tom alzandosi
dal letto e raggiungendo il fratello.
-Ecco, be', veramente, sappi che sono mortificato, contrito, rattristato,
dispiaciuto, dolente.
-Senti piantala con i sinonimi e dimmelo o ti spiattello i due piatti
in faccia.
-Ho rovinato la tua maglietta di L.A.
-Che cosa?
-Non so, ecco, insomma è diventata di un colorino non propriamente
fashion o adatto ai tuoi capelli ecco.
-Sì, insomma non adatto hai tuoi capelli è un eufemismo-
fece Lauren ridendo sotto i baffi mentre si immaginava il chitarrista
con quella maglietta.
-Di che cazzo di colore è diventata?
-Rosina.
-Rosa?- urlò il ragazzo.
-Ecco, no non rosa, peggio, rosino.
-Bill ti ammazzo il panino te lo puoi mettere dove dico io, fammi vedere.
-Tesoro- fece Lauren cercando di fare da paciere- abbiamo già
risolto, con alcuni lavaggi ritornerà quasi normale e ho già
chiesto al padre di Richard di comprartene una, te la porterà
il giorno dello spettacolo.
-Ho già ordinato, in ogni caso, una maglietta uguale via internet-
fece Bill stringendosi dietro le spalle protettive di Lauren mentre
allungava il piattino con la faccina di Tom.
-Dammi qui questo panino scimunito idiota di un fratello, ma perché
quel giorno i nostri genitori non si sono messi a guardare un film in
tv?
-Perché se no non saresti nato neppure tu.
-Oh sì se aspettavano qualche tempo io sarei nato senza l'appendice
tinta.
-Ma l'ovulo si sarebbe lo stesso diviso in due per dar vita a due bellissimi
gemellini.
-Non è detto.
-Magari allora sarei nato solo io.
-Dubito, l'esemplare riuscito meglio sono io.
-Ragazzi mangiate il vostro panino e tacete, siete ridicoli- concluse
Lauren ridendo.
***
-Ciao raga, sono tornata.
Lauren trovò Bill spalmato sul divano che sonnecchiava con un
libro dei quiz della patente per terra, Tom accanto a lui ronfava rumorosamente,
mentre Gustav sedeva con il suo pc e lavorava alacremente con un video
gioco.
-Ciao piccola, tutto bene la giornata? Sei rincasata presto.
-Sì oggi le prove sono durate poco per fortuna, abbiamo provato
solo i nostri pezzi, quello in cui sono seconda sostituta non lo abbiamo
fatto.
-Meno male che sei qui, io non ne potevo più di questi due! Non
hanno smesso di insultarsi neanche per un secondo e poi Bill è
totalmente negato con i quiz della patente. È veramente disarmante,
la sua idiozia fa paura.
-Dai che cattivo, non esageri?
-Ti accorgerai presto, appena si ridesta, ti ammorberà con strane
regole della strada del suo mondo parallelo. Sempre nella teoria "Billcentrica"
esistono delle regole stradali diverse.
-Sai, proprio di una macchina avevo bisogno, volevo andare a vedere
il tramonto al mare, tu mi presteresti il tuo mezzo?- Lauren appariva
stanca e con un tono serio aveva fatto questa richiesta- se ti fidi
te la riporto intera.
-E' successo qualcosa durante le prove, dobbiamo fare una spedizione
punitiva contro quei ballerini stronzi?
-Ma, no figurati, volevo solo fare una cosina un po' romantica, se non
ci penso io, l'uomo delle caverne spalmato sul divano, non fa nulla.
-Io ti presto la mia macchina, ma tieni a freno Tom, non fate cose a
luci rosse.
-Ma che vai a pensare- fece Lauren rossa dalla vergogna- terrò
a bada il pastore bergamasco non preoccuparti.
Poi avvicinandosi al divano dove dormiva tentò di svegliarlo
con parole dolci e carezze:
- Tom tesoro svegliati, sono tornata.
I tentativi della ragazza furono infruttuosi quindi prese il cellulare,
alzò la sua suoneria al massimo volume lo mise accanto all'orecchio
del ragazzo e lo fece squillare:
-Schrei!- si sentì risuonare nel salone silenzioso. A quell'urlo
Tom si spaventò e ridestandosi appioppò un sonoro calcio
nel fianco al fratello che si era messo seduto svegliandosi anche lui
di soprassalto.
-Porca miseria, Bill sei stordito? Che ti salta in mente di urlarmi
così nell'orecchio!
-Ma sei fuori- urlò- mi hai staccato un'anca!- Il ragazzo si
alzò tutto dolorante e si mise a scuotere il bacino- mi hai fatto
male, idiota, io stavo dormendo che ti salta in mente?
-Ti ho mollato un calcio perché mi hai urlato rompendomi i timpani.
-Ma io non ho fatto nulla- ribatté il ragazzo con un tono lagnoso.
-Basta voi due- fece Lauren divertita- siete senza speranza, Bill piantala
di fare la lagna e tu Tom alzati per favore, volevo fare un giro con
te.
-È sucesso qualcosa oggi a danza?
-Nulla di grave, ma ne vorrei parlare in un altro momento, se non ti
dispiace. Ti va di andare a fare una cosina carina?
-Sì- fece con un grosso sorriso il ragazzo- Bill, Gustav fuori
dalle palle.
-Ma che hai capito razza di pervertito, pensi sempre a quello, no, uffi,
mentre mi cambio, per favore prepara un lauto e romantico pic nic. Bill
possiamo prendere la tua trapunta dove hai vomitato, tanto ormai fa
schifo?
-Ma certo tesorino è nello sgabuzzino te la prendo io. Tu cambiati,
ai panini ci pensiamo noi. Diamo noi una mano al mentecatto rasta che
mi ha distrutto un'anca.
-Bill così piantato sembri una teiera- fece Gustav alzandosi
dal divano risoluto prendendo Tom dalla maglietta e trascinando Bill
dalla cintura verso la cucina.
I ragazzi prepararono uno zaino ricolmo di cibo poi una testolina con
un cappellino con visiera fece capolino nella cucina.
-Come cavolo ti sei conciata?- fece sorridendo Gustav.
-Bellina no? Le magliette del mentecatto mi sono un po' troppo grandi
ma sono comode. La versione femminile di Tom.- fece trionfante Lauren
che cercava di ritrovare il buon umore.
-Dio li fa e poi li accoppia- fece Bill con un sorriso tirato.
-Allora? E' pronto il pic-nic?- chiese seria Lauren.
-Ecco, lo zaino è pieno- mostrò Bill, mentre Tom rimaneva
imbambolato a guardare la ragazza che vestita con alcuni suoi indumenti
era raggiante.
-Prendi anche qualcosa di più pesante- suggerì Lauren
al ragazzo- andiamo in riva al mare e sarà un po' umido e freddo.
I due ragazzi uscirono mano nella mano, Tom con lo zaino delle leccornie
in spalla e Lauren con la trapunta arrotolata come un sacco a pelo.
-Dove siamo diretti?- fece Tom sul sedile del passeggero.
-Sorpresa, poi quando siamo fuori città ti va di guidare? Così
ammiro il paesaggio. Uhei donna, se non sai guidare vai dal parrucchiere
che è meglio- urlò Lauren ad una signora che guidava davanti
a lei- poi inveì ancora- ehi nonno se ti togli dalle scatole
mi fai un favore, vorrei vedere il tramonto di oggi non quello di domani!
Che palle la gente che dorme ai semafori- fece Lauren sorridendo a Tom
che si divertiva un mondo ascoltando gli insulti che la ragazza proferiva
ai guidatori attorno a lei.
-Tesorino è vero che Bill è veramente negato nei quiz
della patente, Gustav appariva provato?- chiese Lauren.
-Sì, fa morir dal ridere mi sono scompisciato tutto il pomeriggio
è completamente negato, spero non gli diano la patente mai, abbiamo
l'esame fra qualche giorno poi la pratica prima di partire in tour,
ma credo che Bill non ce la farà mai.
-Parliamo del nostro super fine settimana, Georg ed io stiamo organizzando
i quattro giorni più pazzi del mondo. Faremo le cose preferite
di ognuno insieme.
-In che senso?- domandò scettico Tom.
-Faremo una cosa che piace a Gustav, una di Georg, una di Bill, una
mia e una tua.
-La mia come la facciamo? Di Gruppo? Non mi va di dividerti con gli
altri.- concluse Tom.
-Ma hai una cosa sola in mente, idiota- fece risentita la ragazza.
-Ma è la mia attività preferita, scusa- si difese il ragazzo.
-Uffi, Gustav si è raccomandato, nulla di sconcio nella sua macchina,
farà la prova con il Luminol, quindi tieni quei tentacolini adesi
e contigui al tuo corpicino.
-Neanche un bacino?- disse Tom sbattendo gli occhi da cucciolo indifeso.
-Va be' un bacino, ma sappi che io di solito inveisco con le coppiette
che amoreggiano in macchina e dormono al semaforo- esclamò Lauren.
-Non ne avevo dubbi- concluse Tom allungando una mano sulla gamba della
ragazza.
-E poi ecco odio- la ragazza indicò la macchina davanti a lei
e cominciò-porca merda mi piacerebbe avere un bazuka o un lancia-fiamme
e fare fuori tutti i cazzoni con quelle macchine di merda, grandi e
inquinanti come quella. Solo delle teste di banana a cui non tira possono
comprarsi una tale macchina.
-Uhm, dici?- disse con un filo di voce Tom.
-Non dirmi che ti piace?- chiese Lauren con tono acido.
-Ti dirò di più, mi arriverà fra una settimana,
ce la siamo comprata Bill ed io per il nostro compleanno- fece Tom deglutendo
a fatica.
-Mi prendi per i fondelli vero?- sgranò gli occhi Lauren stupita.
-Te lo giuro, nera, con i vetri fumé, full optional- spiegò
Tom fiero del suo mezzo.
-Uffi, proprio non vi capisco. Mi deludi, ti facevo più intelligente
e meno conformista- affermò la ragazza.
-Ma è bella come macchina- tentò di difendersi Tom.
-La trovo la macchina dei cazzoni che urlano "Guarda pupa ho i
soldi che ne dici?"- asserì la ragazza.
-Come sempre diretta e affondi il coltello nella piaga- fece con rammarico
Tom.
-Scusa tesorino, ogni tanto mi mangerei le mani, mi dispiace, scusami.
Ecco, non volevo, ma a volte mi sembrate aver perso la vostra freschezza
e semplicità di un tempo. Ogni tanto mi sembrate costruiti e
ingabbiati in personaggi, più che persone pensanti- concluse
amaramente Lauren.
-Addirittura? Così diretta e cattiva?- domandò Tom preoccupato
per la piega che stava prendendo quella conversazione.
-Scusa- fece semplicemente con un'ombra triste negli occhi. Lauren accostò
la macchina, erano su un'autostrada quasi deserta e la ragazza spense
la macchina e passò le chiavi al ragazzo.
Tom era sceso senza dire nulla, aveva aperto la portiera e si era messo
alla guida, l'atmosfera nella macchina era cambiata. Dopo una lunga
pausa tra i due ragazzi Lauren ruppe il ghiaccio.
-Se ci ferma la polizia che succede?- interrogò Lauren.
-Non so, ma sono cazzi. Io la patente non la prenderò più
e mi toccherà farmi scarozzare dal mentecatto tinto- il ragazzo
simulò un brivido lungo la schiena.
-Oddio, povero te!- fece Lauren ridendo e posando una mano sulla mano
del ragazzo- sarebbe una tragedia di dimensioni epocali, Bill al volante
pericolo costante.
-Già, ma non preoccuparti sarò prudente- aggiunse rassicurante.
-Sì, guidi molto bene, mi posso rilassare, avevo un po' di timore
perché ti pensavo più spericolato. Tipo guidatore da video-gioco.
-Brava come hai fatto a capirlo? Oggi mi trattengo, ma appena avrò
quel bel pezzo di carta.
-Non ne avevo dubbi, ma mi piaci così, capelli rasta, cappellini,
felpe e guida spericolata- Lauren si allungò e diede un bacio
sulla guancia.
Il viaggio proseguì piacevole tra chiacchiere amene, un po' di
musica fino quando non arrivarono in vista dell'oceano.
-Stupendo, ecco fra un po' ci siamo, segui quelle indicazioni.
-Sei sicura?-domandò dubbioso.
-Ho controllato, mancano pochi chilometri, non ti fidi?- ribatté
lievemente indispettita la ragazza.
Tom la guardò e sorrise, Lauren era piuttosto permalosa e non
bisognava contraddirla.
Dopo qualche minuto i due ragazzi arrivarono in prossimità di
una stupenda e lunga spiaggia di sabbia bianchissima che alla luce dell'imbrunire
sembrava di color oro bruno. Una lieve brezza spirava e l'oceano era
solo lievemente increspato.
Tom parcheggiò l'auto e Lauren senza neanche attendere un minuto,
aprì la portiera, si tolse in corsa le scarpe, le calze, si tirò
su i pantaloni della tuta che legò alle ginocchia e corse verso
il mare.
Il ragazzo la guardò stupito in pochi secondi la ragazza compita
e posata si era trasformata in una bimba piccola che vede per la prima
volta il mare.
-Pigrone vieni anche tu, è stupendo, dai muoviti- lo sollecitò
Lauren con i piedi già nell' oceano.
Tom piano, piano si avvicinò al mare senza molta convinzione,
Lauren era bellissima, la luce dell'imbrunire rendeva la sua pelle chiara
come dorata, i suoi capelli fluttuavano accarezzati dalla brezza del
mare, il suo corpo disegnava con grazie ed eleganza una danza aggraziata.
Il ragazzo ipnotizzato da quelle sinuose movenze non aveva parole, Lauren
correva e gridava come una bambina alle onde:
-Prendetemi, prendetemi non ce la farete, sono più veloce io-
e con passi di danza e rapidi movimenti scansava le onde.
Mentre Tom fissava lo sguardo rapito da quel corpo così bello
pensò che fra un po' tutto quello sarebbe terminato, Lauren sarebbe
stata lontana, non l'avrebbe vista per mesi e questa certezza gli entrava
come una lama nel cuore, improvvisamente si rattristò. Lauren
notò il viso pensieroso e triste dell'amico, gli corse incontro,
aspettò un'onda e poi saltò a piedi uniti davanti a Tom
schizzandolo.
-Ma sei fuori?- urlò il ragazzo ridestato improvvisamente dai
suoi pensieri.
-Insomma, dai togliti quelle cavolo di scarpe, tirati su quei jeans,
molla giù il cappellino fai entrare il vento tra i capelli, puccia
i tuoi piedi, vedrai tutti i pensieri tristi svaniranno- lo incalzò
felice e spensierata Lauren.
Il ragazzo ancora un po' indispettito si tolse la felpa, il capellino,
si sciolse la coda che teneva stretti i suoi dreads, buttò le
scarpe e le calze lontano verso la macchina e poi afferrò la
ragazza con forza e la fece girare urlando:
-Adesso ti faccio volare!- e cominciò a girare veloce.
I due ragazzi si rincorsero, si schizzarono e divertirono con la sabbia
come bambini, poi si accoccolarono avvolgendosi nella trapunta calda
e abbracciati si misero a contemplare il tramonto.
Tom aveva cinto la ragazza e l'aveva accolta nella sua felpa taglia
extra large, i due ragazzi minuti com'erano la riempivano appena e così
abbracciati ammirarono un sole enorme gettarsi nell'oceano.
Il silenzio era rotto solo dal rumore delle onde che si infrangevano
sulla sabbia e da qualche gabbiano che volava veloce sull'acqua.
-Sembra che stia bruciando il mare non ti sembra, Tom?
-Sì, uno spettacolo stupendo.
-Fra poco sarà tutto finito- fece Lauren senza nascondere la
sua malinconia.
-Ma ci restano ancora bei momenti da vivere insieme e poi faremo di
tutto per vederci il più possibile.
-Sì, certo- disse con una voce flebile Lauren
-Fiorellino dimmi, dovevi dirmi qualcosa? E' successo qualcosa di grave
oggi a teatro?
-No, abbiamo provato i balletti con i costumi e abbiamo fatto una prima
prova luci.
-Avete sbagliato il passo a tre?
-No, assolutamente i maestri erano soddisfatti.
-Allora, perché queste due grosse lacrime?- Tom ne asciugò
una dando un bacio sulla guancia alla ragazza, che rispose con altrettanta
dolcezza baciando il ragazzo sulla bocca.
-Il maestro che hai conosciuto anche tu ha tenuto a farmi un discorso.
-Che tipo di discorso?
-Mi ha innanzitutto detto che sono molto brava, una ragazza promettente,
una vera rarità.
-Bene e non sei contenta?
-Sì, certo, ma ha anche aggiunto che secondo lui dovrei lasciarti,
non vederti più, dovrei concentrarmi solo sulla mia carriera
senza perdermi in storie d'amore adolescenziali senza nessun futuro.
-Ma va fan culo, brutto stronzo di merda, come si permette- inveì
rabbioso il ragazzo.
-Ti ricordi quando ci siamo ritrovati nel vostro camerino a giugno?
-Sì, certo.
-In effetti ero stata chiara, stiamo insieme, ma poi ognuno pensi alla
propria carriera.
-Sì, certo ed è quello che faremo.
-E ci riusciremo?
-No- fece con rammarico Tom-l'idea di non poterti vedere per giorni
interi mi sta uccidendo, ora che siamo stati così vicini, come
farò ancora a dormire in quel cazzo di letto enorme senza di
te? Come potrò alzarmi e non sentire il tuo profumo, la tua voce
che canticchia canzoni strampalate davanti allo specchio, vedere il
tuo corpo che zompetta nella stanza alle sette del mattino mentre io
sono ancora in catalessi. Chi mi passa l'olio tra i capelli così
dolcemente. Certo quando saremo lontani sarà difficile, ma le
volte che ci vedremo sarà stupendo, cerchiamo di vivere per quei
momenti?
-Come sei dolce, ma allora sotto la felpa, la maglietta, la bandana
e il cappellino batte un cuore?
-Certo, sciocchina- fece Tom facendo seguire le sue parole da un buffetto
affettuoso.
-Lo so, ma il maestro sostiene che per riuscire io mi devo concentrare
solo sulla danza e tutto ciò che mi succede intorno non potrà
giovare alla mia carriera. Lui si riferisce a tutte le malignità
che girano su di noi. Tu ci hai fatto l'abitudine e non ti toccano,
anche perché dietro di te c'è uno staff che ti protegge.
Ma io? Insomma se volessi fare la porno diva forse quel video sarebbe
utile, ma la ballerina?
-Alle malignità non ci si abitua mai, ma ti prego lascia che
dicano quello che vogliono, non distruggiamo quello che abbiamo?
-E che cos'è quello che abbiamo? Un mese insieme?
-No, non dire così, il mese più bello della mia vita,
ho provato delle sensazioni che non ho mai provato neanche suonando.
-Lo stesso vale per me, ovviamente, ma in questi due anni e più
in cui non ci siamo visti le cose sono cambiate troppo. Non siamo più
i due compagni di scuola che hanno vissuto insieme giorni indimenticabili.
Ora siamo due ragazzi che lavorano in due ambiti che difficilmente sono
conciliabili.
-Va bene, hai ragione, l'analisi è corretta se entro Natale ci
vedremo due volte sarà tanto, ma poi staremo insieme.
-Qui ti sbagli, -fece laconica Lauren- di solito noi ci fermiamo il
24, 25, 26 e poi si balla anche il 31.
-Cosa?
-Sì, la rappresentazione del 31 inizia prima rispetto alle altre
repliche, ma di solito c'è.
-Ma magari non devi ballare.
-Non penso, di solito è il secondo e il terzo cast che balla
nelle date meno agevoli.
-Cavoletti io avrò un live per Mtv Germania il pomeriggio dell'uno.
-Vedi, secondo me ci dimenticheremo come siamo fatti.
-No- Tom la prese forte tra le braccia- io non voglio dimenticare il
calore della tua pelle, il profumo, le tue forme- il ragazzo faceva
seguire le sue parole da carezze frenetiche come se attraverso quel
contatto volesse impossessarsi di quel corpo e farlo suo per sempre.
Mentre Lauren abbandonandosi piangeva silenziosamente, poi come risoluta
si voltò, cominciò a mordicchiare il lobo delle orecchio
del ragazzo come le piaceva tanto fare e aggiunse.
-Fan culo a tutti- fece improvvisamente come solo lei poteva fare- se
siamo rimasti amici senza vederci per due anni rimarremo fidanzati anche
se ci vedremo solo raramente. Abbiamo il cellulare con telecamera, pc
con web cam, mail, tutti i mezzi tecnologici per comunicare. E poi ogni
volta che farete un concerto in Francia cercheremo di incontrarci, quel
cazzo di autobus farà delle soste in autogrill, in qualche benzinaio
e allora passeremo dei momenti brevi ma intensi.
-Già saranno dei momenti incantevoli da vivere insieme. Ne sono
certo, non fasciamoci la testa prima di rompercela.
-Sì, certo in fondo tua nonna ci diceva sempre che lei e tuo
nonno erano stati separati per nove anni e solo raramente erano arrivate
le lettere.
-Già e se ce l' hanno fatta loro, perché non provarci
anche noi?
***
-Il mentecatto?- fece Tom entrando nell'appartamento deserto.
-Starà ronfando placido nel suo letto- osservò Lauren.
-Sarà meglio riportare le chiavi a Gustav così dormirà
in pace.
I due ragazzi scesero dall'amico, suonarono il campanello, ma non ottennero
risposta.
-Ma hanno il sonno più pesante del tuo i tuoi amici a quanto
pare!- domandò Lauren un po' perplessa.
-Proviamo sul cellulare.
Tom fece partire la chiamata e dopo una lunga attesa Gustav rispose,
in sottofondo si sentiva un gran clamore e della musica.
-Ehi, perché non ci raggiungete? Siamo lontanissimi, appartamento
accanto, suonate dal bassista!- fece ironicamente il ragazzo.
-Ok, ho degli amici decisamente idioti- sentenziò scotendo la
testa Tom.
-Sono qui accanto?-chiese Lauren.
-Già!- fece Tom suonando alla porta opposta.
-Venite- li accolse Gustav con una bottiglia di birra in mano e un sorriso
smagliante di chi si sta divertendo.
Il salone era gremito di gente che ballava sotto una luce soffusa, i
salotti occupati da altri che bevevano e conversavano.
-Gustav, ecco le chiavi- fece Lauren porgendo il portachiavi d'argento
con l'iniziale G- abbiamo sporcato i sedili di fango e sabbia, purtroppo
il cane da pastore non ha tenuto i tentacolini al loro posto e ci abbiamo
dato dentro! Se vuoi saperlo la tua macchina è molto comoda,
vuoi delle dritte.
-Ah, ah- fece con tono ironico Gustav che non era tipo da farsi prende
in giro dalla piccola Lauren- non credo a nessuna delle tue parole,
mantieni sempre le promesse e quindi so che non avete fatto nulla.
-In macchina no- intervenne Tom che doveva tener alto l'onore di sciupa
femmine- ma in spiaggia avvolti nella trapunta ci siamo dati da fare.
-Già ho la sabbia nel culo- fece Lauren smorzando ogni romanticismo
come al suo solito.
-Ok, elegante come una duchessa come sempre Lauren- fece il povero Gusatv
cremisi per le sfrontatezza dell'amica- credo tu sia senza speranza.
-Lo credo anche io- annuì bonariamente Tom abbracciando la ragazza
e baciandola affettuosamente sul collo.
-Allora vi buttate nella mischia!?- si avvicinò tutto zampettante
un Bill scatenato afferrando Lauren per la vita e trascinandola via
dall'abbraccio di suo fratello- ho voglia di ballare con te.
-Sììì- fece raggiante Lauren che non disdegnava
mai un ballo. Tom un po' alterato seguì i due ragazzi. Rimase
come un palo ai limiti della pista di danza improvvisata a guardare
con sguardo torvo suo fratello e Lauren che ballavano.
-Bill, sei sudato come un cammello!- asserì Lauren accanto all'amico.
-Già è da due ore che ballo come un matto. Ma resto sempre
sexi anche sudato- disse fiero il cantante.
-Direi che mi hai fatto le meche bionde, puzzi d'alcool, sembri una
distilleria.
-No, solo qualche birretta e quella bibita, poco alcolica all'arancio.
-Con qualche intendi almeno una cassa?
-Ma dai sciocca, uhm, ma questa è la nostra canzone preferita-
fece Bill salvato dalla musica.
-Già figo, facciamo la nostra coreografia?- suggerì la
ragazza.
-Sì ci esaltiamo!- urlò raggiante il ragazzo.
Lauren e Bill perfettamente in sintonia ballarono scatenati e la ragazza
dimenticò per un po' il fatto che l'amico fosse alquanto brillo.
Intanto Tom si era servito di una birra e la gustava con impassibile
immobilità davanti ai ragazzi che ballavano. Di buttarsi nella
mischia non ci pensava nemmeno, ma era pronto ad intervenire se solo
Bill avesse perso il controllo. Un moto di gelosia lo rendeva serioso,
quando poi partì un lento e Lauren e Bill cominciarono a ballare
Tom non si trattenne.
-Tesoro- fece Tom allontanando Bill da Lauren- domani non devi andare
a teatro? Ci sono le prove luci e costumi non puoi arrivare troppo stanca?
-E' vero cucciolo gelosone, hai perfettamente ragione- Lauren intuì
subito la reazione di Tom e senza indugio si avvicinò a Bill
e passandogli una mano tra i capelli madidi di sudore spostandoli dietro
alle orecchie con un gesto affettuoso gli sussurrò nella confusione-
io vado, non posso stancarmi troppo, domani devo ballare, non bere troppo
piccoletto tinto, ma divertiti, guardati intorno, guarda quante ragazze.
-Già, sono un idiota- fece Bill con la voce impastata, ma non
dall'alcool- quella bionda mi piace parecchio.
-Bravo, buttati nella mischia, abbagliala con il tuo sorriso e il tuo
sculettamento- Lauren sorrise in modo materno all'amico e facendogli
l'occhiolino si allontanò tenendo stretta la mano di Tom.
-Noi andiamo- fece Tom a Gusta e Georg che si tenevano lontani dalla
sala da ballo.
-Tom non ti riconosco più?- disse ironico Georg- ti tiene per
le palle? Sembrate una coppietta di novantenni che deve andare a letto
presto. Ah, l'amore distrugge la vita sociale.
-Ma non so, veramente abbiamo della sabbia ovunque sai la spiaggia,
il mare, il tramonto ci hanno ispirato- fece Lauren leziosa accarezzando
Tom sulle guance e procedendo giù verso le spalle e abbracciandolo-
e ora, mi è venuta voglia di fare un bel bagno. Non so se capisci
-
concluse rivolta ai due ragazzi facendosi sempre più sfrontata
nelle sue carezze.
Gustav e Georg diventarono rossi pomodoro, mentre Lauren scoppiò
in una fragorosa risata osservando la loro reazione.
-Che bambinoni è così divertente farvi imbarazzare- concluse
ridendo.
Lauren soddisfatta trascinò via Tom che era rimasto paralizzato
dalle moine sfrontate della ragazza. Quando furono fuori balbettò:
-Ma che ti salta in mente di fare così? Sono sconvolto, ogni
volta è una sorpresa stare con te, ma- il ragazzo si fermò
e la guardò con la tenerezza di un bambino che ha appena pregustato
un gelato, ma non lo ha ancora avuto. Lauren scrutando nello sguardo
dell'amico gli sorrise dolcemente e disse:
-Direi che è venuto il momento di usare alcuni regali che mi
avete fatto tu e Bill. Ti va?
-E me lo domandi? Credevo che volessi andare a letto.
-Ma prima del letto però ci si può divertire no?
-Approvo in pieno - fece felice Tom
I due ragazzi mano nella mano percorsero ridendo i due piani che li
separavano dal loro appartamento e si diressero veloci verso il bagno
per mettere in pratica i buoni propositi.