Il tinto, il pastore bergamasco, la ballerina.

 

 

Settima parte


-Finalmente si parte- esultò Lauren
-Sì- le fece eco un Gustav arzillo e operativo, mentre tre ectoplasmi ciondolavano come zombie seguendoli. I tre ragazzi trascinavano le loro membra stanche e le valigie. Erano vestiti come ragazzi normali e cercare di cammuffare il più possibile la folta chioma rasta era stato alquanto difficile. Ma erano quasi certi che alle sei del mattino nessun gruppo di giovani adolescenti poteva attenderli all'areoporto.
-Ecco siamo al chek-in, i biglietti?-chiese Gustav.
-Tutto sotto controllo Gughino, buongiorno- fece una pimpante Lauren rivolgendosi alla hostess di terra mostrando i documenti di viaggio. Lauren e Gustav invece erano freschi e svegli, evidentemente abituati alle levatacce.
-Buongiorno- le rispose cortesemente la signorina- Viaggiate insieme?
-Sì due adulti e tre zombie- scherzò Lauren indicando i suoi compagni di viaggio.
La hostess rise divertita guardando quel gruppo di ragazzi un po' singolare poi cominciò a lavorare al computer per fare il check-in.
-Avete bagagli da imbarcare?- chiese
-No solo bagagli a mano- rispose sicura Lauren
-Avete fatto la prova? Sono tutti omologati?- fece dubbiosa guardando il trolley verde di Bill.
-Affermativo- rispose Gustav.
-Pesano meno di dieci chili?- insistette la hostess
-Ma forse quello dello scemo tinto no, eh zombie B. pesa la tua stupida valigia a tartaruga?- sollecitò Lauren.
-Uffi, ma se è semi vuota- protestò il ragazzo. Bill la posò sulla bilancia, 9 chili e 300grammi
-Minch…-stava per esclamare Lauren che si trattenne- per Dicci Bacco, Bill come cavolo hai fatto a riempirla?
-Ero in crisi, non sapevo cosa aspettarmi così ho messo di tutto un po' e poi per la sera ho messo i miei anfibi extra lusso e pesano parecchio.
-Sei senza speranza- bofonchiò Tom accanto al fratello scotendo la testa.
-Ecco a voi, il gate è questo, andate subito all'imbarco- si raccomandò la signorina- e buon viaggio.
-Benissimo- fece Gustav prendendo i biglietti e restituendo agli amici i documenti- verso i controlli.
-E poi caffè, vi prego- scongiurò Georg che non aveva fatto in tempo a piastrasi i capelli e quindi aveva optato per una comoda coda.
-Sì, caffè - supplicò Bill semi in catalessi, mentre Tom camminava dormendo e Lauren trascinava il suo trolley e il suo ragazzo.
-Mi dite finalmente come sarà organizzata la gita?-Fece curioso Gustav- Avete organizzato tu e Georg in gran segreto, neanche Tom che ti dorme accanto sa nulla.
-Certo perché mentre facciamo l'amore ci diciamo ben altro- fece Lauren con malizia.
Gustav arrossì e tacque, Lauren proprio era micidiale per farlo imbarazzare mentre Tom nascose il volto nella felpa dalla vergogna. I ragazzi avevano studiato a lungo il miglior modo per passare inosservati, avevano scelto dei voli a basso costo in orari in cui gli aeroporti erano deserti.
Il gioco "Camuffa anche tu i gemelli Kaulitz" era stato faticoso, ma alla fine il risultato sembrava essere buono, i ragazzi speravano di godersi nel massimo dell'anonimato quell'ultimo sprazzo di vacanza prima di cominciare una tournée dai ritmi senza posa.

-Uffi, questo posto è stretto- si lamentò Bill.
-Senti mezza tacca muoviti a sederti, stai intralciando tutti, siedi accanto al finestrino e taci- lo spinse con un rimbrotto Tom.
-Ma è stretto!- si ri lamentò
-Insomma Bill sei lagnoso- fece Lauren sedendosi accanto a lui cercando di smorzare i toni di Tom che aveva un umore nero- siamo dei ragazzi senza un becco di un quattrino ricordalo.
Il viaggio trascorse in armonia solo perché i gemelli e Georg piombarono nel sonno più assoluto, mentre Lauren e Gustav chiacchierarono amabilmente per tutto il tempo.

***

-Bene ragazzi questa è la prenotazione della vostra auto- fece l'impiegato della Hertz dell'aeroporto di Monaco mostrando a Lauren e Georg il foglio- ora dovete darmi la patente, un numero di carta di credito.
-Vorremmo fare il doppio conducente- chiese Lauren.
-Sì certo- rispose gentile l'impiegato
-E tutte le assicurazioni- fece deciso Georg.
-Benissimo allora dovete darmi i documenti.
-Vedo che avete tutti meno di ventisette anni.
-Esatto!- risposero in coro.
-Allora c'è una tassa in più- li informò l'impiegato -La macchina la riportate qui?
-Sì.
-Dovete allora fare il pieno.
-Perfetto.

Poco dopo al gruppo di ragazzi fu consegnata la chiave dell'auto e si avviarono al parcheggio trascinando le loro valigie: Lauren guidava il gruppo, sembravano mamma papera con i suoi anatroccoli tutti in fila.
-Ecco è questa- disse trionfale davanti a una ford Focus
-Questo catorcio?- commentò Tom
-Ma è color giallo piscia- esclamò Bill- non si intona ai miei pantaloni.
-Insomma, i Kaulitz hanno scarugato i marroni- esclamò Lauren.
-Vero, non vi sopporto- commentò acidamente Gustav.
Poi Lauren allungò un foglio a tutti ragazzi, una sorta di volantino per il viaggio:

La B&B (il bassista e la ballerina)
Vi invitano a scoprire la Baviera.
Viaggerete alla scoperta dei castelli di Ludwig II,
Vi immergerete nella favolosa natura del lago Amersee,
Cultura, natura relax e buon cibo vi attendono.

P.S. Sono vietate le lamentele di ogni sorta, la postilla riguarda soprattutto le due lagne gemelle, le frasi "sono stanco", "mi fanno male i piedi", "non ce la faccio", "uffi", "che merda", "che palle", "no! ancora" non sono ammesse. La pena prevista per il gemello T è la totale e improrogabile astinenza dalla sua attività preferita che comincia con s e finisce con o e non è sonno. Mentre al gemello B verranno sequestrate tutte le cinture, borse, giubbottini borchiati e bruciati in un bellissimo e pirotecnico falò.

I ragazzi dopo la lettura del depliant risero per un quarto d'ora, caricarono i bagagli nell'auto e si avviarono verso la loro prima tappa. Piantina stradale in mano a Gustav e sotto la direzione sicura di Lauren, partirono.

Il tragitto in macchina non fu molto lungo e ben presto dopo aver sbagliato due volte strada scatenando un putiferio di "te l'avevo detto" "dovevi girare dove dicevo io" " Taci Bill o ti iettiamo dalla macchina" arrivarono a Nymphenburg. Lauren gasatissima scese velocemente dalla macchina prese dallo zaino la macchina fotografica e estrasse una super guida della Baviera modalità enciclopedia Treccani di 400 volumi. I ragazzi la guardarono e temettero il peggio.
-Tesoro- si arrischiò Tom- non ci diletterai mica con la lettura di tutta la guida per ogni centimetro quadrato che visiteremo, vero?
E la ragazza sfoderando il suo magico sorriso fece sicura, categorica e con tono che non ammette repliche:
-Certo! E tu mi ascolterai fingendo interesse o la rivedi a Natale.
Con una smorfia di terrore Tom si avvicinò tentando di ricordarsi che faccia faceva a scuola durante le infinite ore di storia e cercò di assumere l'espressione più interessata possibile.
Anche Bill sbiancò e tuffò immediatamente la testa nello zaino fingendo di cercare qualcosa, Gustav armeggiò con la sua macchina fotografica per non far trasparire il suo terrore, mentre Georg accese la telecamera pronto per immortalare la gita fingendo di non riuscire a trovare il pulsante giusto.

Erano le dieci del mattino e il castello era semi deserto Lauren felice e sorridente cominciò a fare tante foto poi si rivolse alla telecamera e disse a Georg:
-"Benissimo qui comincia il nostro viaggio sulle orme di Ludwig II, ci troviamo infatti nel castello in cui è nato il re bavarese più controverso della storia" poi continuò raccontando la genesi del castello e qualche curiosità che aveva letto come fosse una presentatrice di un documentario.
Dopo qualche minuto Lauren lasciò Georg filmare e si rivolse come una mammina premurosa a Bill.
-Bill, se fossi in te non mi avvicinerei troppo ai cigni.
-Dici? Sono così carini- fece il ragazzo esaltato perché nel bacino davanti al castello c'erano una quantità di cigni indescrivibile.
Imprudente e senza dare retta alle raccomandazioni si avvicinò, poi urlando a Gustav disse:
-Mi fai una foto?- e si mise in posa da perfetto egocentrico. Tuttavia mal calcolò il tono della sua voce che scatenò l'ira dei pennuti. Un cigno e la sua compagna cominciarono a beccarlo alle gambe, al sedere alle braccia. Terrorizzato il ragazzo cominciò a urlare ancora più forte e a correre verso suo fratello.
-Tom aiuto, aiuto- Bill si rifugiò dietro alla gracile schiena, tentando di farsi scudo con il corpo del gemello che si ritrovò a sua volta attaccato dai pennuti.
-Idiota vattene- urlò a Bill e iniziò a correre, ma un cigno gli afferrò un dread e cominciò a tirare.
-Ahi -urlava il malcapitato Tom mentre Bill ormai si era messo in salvo in macchina lasciando suo fratello circondato.
Lauren allora con prontezza prese un panino dallo zaino e lo lanciò sperando che gli uccelli mollassero la presa e ottenne il risultato.
-Cazzo Bill ti annego nello stagno adesso- gli urlò Tom mentre si ricomponeva i capelli- mi hanno staccato un dread, porca miseria che male.
Intanto Gustav e Georg stavano morendo dalle risate, mentre Lauren cercava di consolare il povero Tom, ma a stento tratteneva il riso infatti chiese:
-Georg stavi filmando?- chiese a fatica, quasi in apnea la ragazza.
-Sì, entrerà negli annali di sicuro- disse riprendendo fiato il bassista con il viso solcato dalle lacrime.
-Tom, come va?-fece la ragazza massaggiando dolcemente la testa di Tom, stampandogli un bacio sulla testa dolorante.
-Stronza, ti preoccupi del filmato?- bofonchiò incavolato.
-No, tesoro,mi preoccupo per te, ma ammetterai che la scena è stata geniale, scusa- poi cominciò a ridere mentre a poca distanza raccolse la ciocca di capelli strappata- guarda lo scalpo- mostrò ridendo.
-Cavoli, dammela ci strozzo l'idiota!- fece Tom strappando la ciocca dalle mani della ragazza e avvicinandosi alla macchina. Quando Bill vide la furia di suo fratello dirigersi come Gozilla al mezzo chiuse a chiave tutti gli sportelli, ma sadicamente:
-Gling, gling- Georg li riaprì con la chiave.
-Pezzo di cretino patentato, guarda- fece Tom urlando e brandendo la ciocca di suoi capelli- fa male, porca miseria, sei idiota! Perché ci vado sempre di mezzo io? Me lo spieghi?
-Scusa, tu sei il mio fratellino maggiore e mi devi proteggere, è il tuo ruolo- fece con tono affettuoso sperando di circuire Tom, poi si voltò e aggiunse- ma guarda- il ragazzo mostrò la sua ferita- mi hanno strappato i jeans sulla chiappa!- e mostrò lo squarcio nei pantaloni.
-Hai filmato- fece Lauren che rischiava una crisi respiratoria vedendo la scena.
-Certo, ma credo che le riprese siano un po' mosse, sto per morire- fece Georg soffiandosi il naso e asciugandosi gli occhi- Il culo di Bill al vento merita!
-Coraggio- fece scherzando Gustav- i jeans strappati vanno sempre di moda.
-Sì, certo ma il mio culo ne risente, si sta gonfiando.
-Ma che lagna- lo redarguì Georg.
-No guarda- mostrò la chiappa Bill.
-In effetti si sta gonfiando e anche la mano- costatò Lauren.
-Fischia dobbiamo portarlo al pronto soccorso secondo voi?- fece Gustav.
-No al massimo prenderà l'aviaria- rispose sadicamente Georg.
Lauren aprì il bagagliaio della macchina, prese il suo beauty e ne estrasse una pochette con un campionario di medicine degne di una farmacia.
-No ecco proviamo a metterci questo- e passò al ragazzo una pomata cicatrizzante.
Bill scettico si medicò la chiappa e la mano.
-Forse finalmente rimarrò figlio unico- aggiunse Tom.
-Ah, ah- fece offeso Bill.
Finalmente il gruppo si riprese, Tom si raccolse i capelli e si infilò una bandana sulla testa dolente mentre Lauren lesse ad alta voce la storia del castello. La visita fu rapida solo un breve giro degli esterni perché la vera perla della giornata doveva ancora venire e Lauren era impaziente di scoprire uno dei castelli più famosi al mondo.
Il secondo tragitto in macchina fu più lungo, ma sempre ricco di risate e chiacchiere allegre, ovviamente il filmato registrato dalla telecamera tenne allegro il gruppo. Mentre Bill rideva per la sua figuraccia, Tom sembrava taciturno, imbronciato e per nulla contento. Lauren affettuosamente lo accarezzava in testa e lo ricopriva di attenzioni, ma il volto del ragazzo era sempre scuro, a tratti pensieroso e triste.
- Benissimo ragazzi, siamo in perfetto orario- fece Georg parcheggiando il mezzo.
Tutti scesero pronti per scalare la collina alla volta del castello.
-Dobbiamo fare quella salita?- chiese timidamente Bill.
-Certo- rispose Gustav.
-Non si poteva salire in macchina?- fece titubante.
-No, sua maestà- rispose ironico Georg.
-Minchia che posa piano lamentoso- fece scocciata Lauren- ti sei giocato un giubbotto.
-Quello azzurro, rosso e bianco- fece trionfale Gustav.
-Io darei la precedenza alla sua orribile borsa borchiata nera- suggerì Georg.
-Sì- fecero in coro tutti.
-La borsa all'unanimità - decretò Lauren.
-Insomma, il mio comodo e stupendo borsone non ve lo do neanche morto.
-Piuttosto si farebbe seppellire con esso- scherzò Gustav.
-Certo è la sua seconda pelle- confermò il bassista.
-Insomma avete finito?- interrogò il ragazzo- io avevo solo chiesto se non c'era un parcheggio anche in alto.
-No- fece secco e scocciato Tom incamminandosi con passo spedito verso il castello dimostrando tutto il suo malumore. Gustav e Georg silenziosi lo raggiunsero mentre Lauren e Bill furono presto distanziati.
-Lo ha morso un orso?- interrogò Bill.
-No un cigno- scherzò Lauren
-Mi sa che ce l'ha con me- concluse un po' triste Bill.
-No figurati!- lo rassicurò la ragazza
-Sì, sarà incazzato per la testa, gli farà male?- si interrogò sempre più in colpa Bill.
-Sì, ma non può essere solo quello.- concluse Lauren.
-Aspetta, fermiamoci- supplicò Bill- ti giuro mi fa male la chiappa da morire e non ho più fiato.
-Mado, un ottuagenario come sempre!- esclamò Lauren- dai metti in posa che faccio una foto, Lauren aprì la sua macchina fotografica- Bill fan culo sembri un idiota, la smetti di fare il divo?
-Ma questa è la mia posa classica- poi il ragazzo cambiò- se no c'è questa, oppure così.
-Insomma un alloco sotto ogni punto di vista, guarda che non hai vinto l'ennesima sfera di Dragon Ball dei Comet!
-Ma come così metto in evidenza tutta la mia folgorante bellezza.
-Va be'ti sopporterò in posa da Bill dei Tokio Hotel- fece sorridendo Lauren con dolcezza.
-Ok, faccio la persona seria- fece Bill cambiando posizione.
-Oh, finalmente, così mi piaci- scattò soddisfatta la ragazza-Ora me ne fai una anche a me, verso però l'altro castello.
-Vedremo anche quello?- fece con una voce che tradiva preoccupazione.
-Sì e poi sarà la volta di una super passeggiata alla scoperta di una bellissima cascata, ci sarà da arrampicarsi un bel po'.
-Ho capito mi gioco tutto il guardaroba allora- disse con un sorriso Bill.
-Temo di sì- fece Lauren prendendolo a braccetto.
-Credo che Tom non la rivedrà neanche a Natale- aggiunse divertito il ragazzo mentre Lauren lo trascinava su per la collina.
Arrivati in cima Lauren e Bill ritrovarono i tre ragazzi, Gustav intento a fotografare il panorama, Georg a filmare il castello e Tom pensieroso con lo sguardo che si perdeva nell'immensità del lago sottostante. Lauren lasciò la mano di Bill e piombò sulla schiena del fidanzato come una furia per poi stampargli un sonoro bacio sulla guancia.
-Che ti è preso?- chiese dolcemente Lauren- il cigno ha fatto un incantesimo su di te e ti ha trasformato in Pivolo? L'ottavo nano, quello con la piva lunga fino al lago laggiù?
-No, cretinetta- fece Tom abbozzando un sorriso.
-E allora cos'hai? Lo sai che per tutto il tragitto tuo fratello mi ha sgarrupato i marroni con settecento mila paranoie "ecco ce l'ha con me" "ora per causa mia rovinerà la giornata a tutti" " ma lui è il mio fratellino è ovvio che mi sono rifugiato da lui" "e adesso mi odia" " e se gli viene una infezione, è colpa mia"
-Dai piantala cretinetta- fece Tom scrollandosela dalla schiena e prendendole la mano.
-Ma è vero, ti assicuro-ribatté la ragazza.
-No, il cigno non c'entra e men che meno il rompi palle tinto, sono un po' sverso.
-Posso fare qualcosa?- chiese prendendolo a braccetto e appoggiando affettuosamente la testa sulla sua spalla.
-No, passerà.
-Bill- urlò allora Lauren- vieni ho un compito per te.
Il ragazzo accorse. Lauren prese dal suo zaino un foglio e lo porse al ragazzo-leggilo e poi fatti filmare da Georg mentre racconti qualcosa sul castello.
-Io?-domandò
-Sì dai, prima l'ho fatto io, ora tocca a te- poi aggiunse fiera- fra dieci minuti abbiamo appuntamento con la guida, Georg ed io non abbiamo lasciato nulla al caso. Abbiamo prenotato la visita privata della durata di due ore.
I gemelli sbiancarono. Lauren li squadrò e poi:
-Non vi piace?- fece con il dito minaccioso.
-Stai scherzando vero?- chiese Bill.
-No- asserì convinta Lauren.
-Una galera- commentò Tom mal calcolando le sue parole.
La ragazza allora si inalberò e scocciata trattenendo a stento le lacrime sciolinò tutto d'un fiato:
-Insomma Tom, va fan culo, sai che ti dico del tuo umore nero non me ne frega nulla, se volete rimanere ignoranti è affare vostro, quando abbiamo organizzato il viaggio abbiamo deciso che ogni giorno avremmo accontentato i gusti di una o più persone facendo delle attività piacevoli da condividere insieme. Questo è il mio momento e se non vi interessa chissene, intendo assaporare e conoscere nei dettagli questo magnifico luogo anche da sola.
Lauren si allontanò di corsa andando verso l'entrata del castello per ammirare il panorama dall'altra parte lasciando i ragazzi ammutoliti.
Tutti e quattro conoscevano il temperamento di Lauren, il suo carattere deciso e fragile allo stesso tempo per cui sapevano che a volte era meglio lasciarla sbollire. Soprattutto dopo una sfuriata del genere. Lauren infatti si sedette su una panca estrasse la sua guida e si immerse in una lettura, la vista annebbiata ogni tanto dalle lacrime.
-Sei un idiota- fece Gustav rivolto a Tom.
-Già, anche tu Bill, potevi fingere entusiasmo per l'iniziativa di Lauren e per il mio lavoro di ricerca, copia e incolla e stampa da internet. Ti rendi conto, la piccola schiavista mi ha fatto fare un lavoro da certosino, per ogni cosa che faremo e vedremo abbiamo fatto dei piccoli appunti da leggere, come un piccolo diario di bordo per quando saremo vecchi e rincoglioniti e non ci ricorderemo nulla.
-Ovvero fra due ore- cercò di smorzare l'atmosfera Gustav.
-Già- fece mortificato Bill- siamo dei cretini, ma veramente avete fatto tutto questo?
-Sì- fece Georg serio.
-Ok, passami il foglio, dammi due secondi che leggo e poi imbraccia la telecamera.
Dopo qualche minuto il gruppetto di ragazzi si avvicinò a Lauren.
-Guarda- esordì Bill mostrando lo schermo della telecamera- ah non mi batte nessuno sono troppo telegenico e guarda come sono sicuro e dotto mentre racconto la storia del castello.
-Veramente ho sprecato mezz'ora di filmato perché sbagliavi sempre il nome di origine del monte.
-Grazie- si difese subito Bill-c'era Gustav dietro che mi faceva dei segnali incomprensibili e ogni volta ridevo come un matto.
Lauren sorrise ma non parlò, si alzò semplicemente, ritrovando una calma apparente, ripose la guida nello zaino e si apprestò a varcare la soglia del castello. Ma improvvisamente Tom la sollevò in braccio dicendo:
-Mia principessa, mia signora, mia dama le offro questo castello come misero dono e omaggio al mio imperituro amore.
Lauren sorridendo partecipò alla scena, mentre Georg immortalò l'entrata trionfale preceduta da Gustav e Bill che imitavano lo squillo di trombe.
-Grazie mio signore e principe, accetto volentieri questo misero dono- e accompagnò queste parole con un bacio fugace.
Varcata la soglia Tom si guardò intorno in cerca dell'entrata.
-Amore tesoro- fece la vocina canzonatoria di Gustav- devi portare la tua leggiadra donzella fin lassù- e mostrò una rampa di scale
-O porca miseria ladra- si lasciò sfuggire poco elegantemente Tom.- Mia donzella, mio amore il mio cuore la condurrà fino ai vostri appartamenti privati.
-Non certo i miei braccini smilzi- fece sempre con la stessa vocina sadica Gustav.
Tom infatti posò delicatamente Lauren a terra e quest'ultima lo guardò ridendo.
-Mi sa che ti sei giocato la schiena.
-Già- fece Tom massaggiandosi la parte lombare -non ho il fisico.
Lauren lo abbracciò divertita aggiungendo:
-Grazie per aver ritrovato il tuo buon umore.
-Scusa ero pensieroso e rattristato perché l'idea di separarmi da te mi strugge.
-Sì ma se pensiamo alla fine della vacanza ci roviniamo il momento presente.
-Hai ragione, ed è per questo che cercherò di non lasciarmi più prendere dallo sconforto.
-Grazie tesorino- fece Lauren.
-Cavoli sembra di stare a Disneyland!- esclamò Bill.
-Vero.
I ragazzi visitarono il castello di Neuschwanstein accompagnati da una guida che rese il tour divertentissimo e piacevolissimo, Bill fece un fiume di domande appassionandosi tantissimo alla figura di Ludwig.

-Anch'io voglio quel letto- confermò Bill incamminandosi verso il parcheggio per ritrovare la macchina.
-Scherzi, se per caso ti alzi un po' assonnato e inciampi ti infilzi e perdi la vita- fece Georg pragmatico.
-Già e se sei con la tua ragazza nella foga del momento e non stai attento rischi gli attributi- confermò Tom
-Non ci avevo pensato, comunque mi ha colpito moltissimo, il trono poi- affermò sognatore Bill che si vedeva bene seduto su di esso.
-Lo sapevo il solito megalomane!-conclusero i ragazzi guardandolo di sottecchi e scotendo la testa disapprovandolo.
-No ma che dite!-si difese senza speranza Bill.

***

-Mi arrendo, lo so perderò l'ennesimo giubbetto o la trecentesima cintura, ma basta, tocco terra non ci gioco più- fece Bill sedendosi su un grosso masso- mi sono stancato questa cazzo di cascata, più camminiamo e più sembra allontanarsi!
-Confermo- fece Tom sedendosi accanto al fratello- temo che neanche a Pasqua la rivedrò, mi sa che sarò più casto di un monaco buddista, ma mi arrendo!
-Uffi, le lagne gemelle cosa fanno ci abbandonano?- chiese amareggiata Lauren.
-A quanto pare sono due molluschi- constatò con amarezza Gustav accompagnando la sua frase con la testa.
-Dai- insistette Lauren avvicinandosi gentile e affettuosa ai due ragazzi- vi prego, non manca molto, ne sono sicura, dai è lì- indicando la meta
-Hai detto questa frase venti minuti fa- fece con voce supplichevole Bill- la cascata però sembra maledetta.
-Già ci deve essere un effetto ottico sembra vicina e invece è sempre lontana chilometri.
-Ma no- fece Georg che stava perdendo la pazienza- siete voi che siete lenti ed imbranati, per ogni piccolo guado o per una leggera scalata tra le rocce dobbiamo fermarci perché " Aspetta, sono stanco" "aspetta mi aiuti" Dammi la mano, tirami su" " no aspetta non vorrai mia che io affronti quella salita" " si scivola e se mi rompo un'unghia"
-No, stronzo, sei ingiusto- si inalberò Bill raggiungendo con la sua voce note acute- non ho mai urlato " mi si rompe un'unghia"
-Già- fece Gustav ironico- quelle le hai rotte questa mattina sfuggendo ai cigni.
-Fih- fece Bill ripensando alla mattina- bastardi quei cigni, ho perso dieci anni della mia vita.
-Veramente quello che ha subito l'attacco mortale sono stato io- ribatté Tom spingendo via dal masso suo fratello facendogli perdere l'equilibrio.
-Ahi,- fece Bill alzandosi dal masso- veramente sono l'unico uomo al mondo ora ad avere tre chiappe e mostrò il fondo schiena- ho un bozzo dolorante.
-Be' terza chiappa, cosa devo dire io che ho una pettinatura asimmetrica ora!
-Esagerati e lagnosi come sempre, be' noi andiamo avanti- fece Lauren- ci tengo tanto ad arrivare in fondo.
-Dopo tutto dobbiamo vedere con i nostri occhi il "bellissimo effetto ottico creato delle stratificazioni rocciose e dall'acqua che con una giornata di sole vi regalerà un'emozione fantastica"- recitò Georg che sapeva ormai a memoria ogni centimetro quadrato di quei luoghi.
-Anch'io- si batte sul petto sicuro Gustav- mi diverto un casino e poi ho imparato a memoria l'orogenesi di questa cascata e la leggenda del tesoro celato e quindi sono pronto per affrontare le riprese.
-Allora abbandoniamo le zavorre gemelle- fece Georg mettendosi in cammino con passo deciso.
-Amo'- fece affettuosa Lauren a Tom- ci vediamo dopo.
Lauren fece seguire la sua frase da un bacio appassionato che lasciò interdetto Tom.
-Meno male, fratello- fece compiaciuto Bill- A quanto pare non se l'è presa molto il fiorellino.
-Non so perché invece io comincio a temere il peggio- fece preoccupato Tom
-Tu dici che si scatenerà l'Erinni al suo ritorno?- chiese titubante Bill.
-Speriamo di no- fece pallido Tom.

-Raga, una figata totale!- esclamò Lauren dopo un'ora e mezza che si erano divisi dai gemelli che giacevavano mummificate sulla roccia.
-Ma come siete conciati?- li squadrò da capo a piedi Bill ormai una cosa sola con il masso.
-Siete zuppi!- fece Tom preoccupato guardando il bassista grondante e rosso in volto.
-Sì, ma ne è valsa la pena- aggiunse semplicemente Georg.
-Tesoro, sai siamo andati sotto la cascata, abbiamo le riprese sono geniali- esultò felice Lauren fiera per aver scalato la montagna fin sotto la cascata.
-Bello- fece semplicemente Gustav, togliendosi la maglietta e strizzandola.
-Porca paletta- esclamò Tom vedendo l'acqua che usciva dalla t shirt- neanche il tuo abbigliamento montanaro professional ti ha salvato.
-Ok il goretex ma se ti sbattano sotto una cascata a parlare di orgonesi e delle leggenda dei nibelunghi...- fece con un sorriso gentile indicando Lauren.
-Scometto che è stato il piccolo Caterpillar fiorato a costringerti- concluse con rassegnazione Tom.
-Già- tagliò Gustav.
-Certo, ormai mancava solo lui nelle riprese video e poi è un attore nato e uno speaker provetto- fece Lauren dolcemente- comunque questi due ragazzi sono dei veri gentiluomini, nonostante io sia stata un po' una zavorra che li ha rallentati alquanto, mi hanno sopportato. Infine super Gu è un vero signore, mi ha prestato la sua giacca impermeabile e si è bagnato tutto.
-Lo vedo- fece Tom- ma lo fa solo per metter in mostra i suoi addominali.
-Dai- lo sollecitò Lauren- se mi presti la tua felpa restituisco la giacca al nostro batterista roccia, eviteremo che gli venga una bronco.
Tom si sfilò la felpa e vi avvolse la ragazza che minuta com'era si perse dentro, mentre Gustav si infilò la giacca che con il tepore lasciato dalla pelle di Lauren lo riscaldò all'istante.

***

-Buona sera signora- fece Lauren sulla porta del B&B scelto da lei e da Georg come luogo di pernottamento.
-Buona sera ragazzi, in perfetto orario- esclamò la signora con un grossissimo sorriso invitando il gruppetto ad entrare- benvenuti, siete stanchi.
-Sì- esclamarono in coro i gemelli.
-Prego vi accompagno alle vostre camere, una tripla e una doppia, giusto?
-Esatto- rispose Georg.
-Ma?- fece titubante Bill- non si può una singola?
-Sciocchino- lo redarguì Lauren- siamo in vacanza.
-Appunto- concluse acido Bill.
-Avete problemi ragazzi?- domandò la padrona di casa.
-No, signora- rassicurò Lauren- il piccolo viziato voleva una singola.
-Ma se vuole- fece la signora.
-No, no- fece Bill gesticolando temendo di lasciarci un altro capo del suo ormai esiguo guardaroba.
-Ma mi sembra di averti già visto- fece la signora scrutando Bill negli occhi.
-No, è la prima volta che vengo qui-confermò il ragazzo.
-Ma a me sembra di averti già visto da qualche parte, ma?- la signora aprì la prima camera- ecco questa è la doppia con bagno in camera.
Lauren e Tom entrarono sbirciarono in giro e poi seguirono gli altri ragazzi.
-Questa invece è la vostra camera. Il bagno è in comune e ce ne sono due, questo e quello, siete gli unici ospiti quindi sono tutti vostri.
-Grazie signora- fece cortese e con un largo sorriso Gustav.
-Cosa?- fece Bill incredulo- ma, state scherzando?
-Bill piantala- fece Georg trascinando l'amico dentro la camera- guarda che bei lettini.
-Ma Gustav russa- protestò Bill.
-E allora tu parli nel sonno.
-Ecco dove vi ho già visto- fece la signora guardando i ragazzi- voi siete quel gruppo di cui le ragazzine impazziscono.
-No- fece Bill cercando di negare.
-E tu sei quello che mi piace meno- fece la signora indicando proprio Bill- sei quello che parla sempre, urla e saltella come un matto. Il più delle volte ti vesti da pazzo e poi ti trucchi- sottolineando con un lieve disprezzo l'ultima parola.
-Sì, signora- fece con un velo di malinconia Bill- non credevo di fare una così brutta impressione.
-Scusa per la mia franchezza, non avrei dovuto, spero di ricredermi- fece la padrona del B&B pentendosi della sua schiettezza.
-Lo spero signora- aggiunse fiero Bill.
Tom e Lauren presero possesso della doppia, mentre i ragazzi si sistemarono nella tripla; dopo poco che erano soli cominciò la lotta per il bagno:
-Vado prima io che sono il più grande- affermò Georg.
-Io vado nell'altro perché sono tutto bagnato e infreddolito, la ragazzina pazza ha voluto che imitassimo il video Monsoon sotto la cascata e mi si sono gelate le chiappe.
-E no, vado io- disse deciso Bill- sono il più bello e il leader del gruppo quindi ho la precedenza.
-Questo vale per la tournée, per il resto provaci- lo sfidò imperioso Georg.
-Col cavolo- lo placcò Gustav- tanto io sono rapido, tu finiresti le riserve d'acqua calda del paese.
-Già dopo di te in bagno non si vede più nulla per ore tanta condensa si forma.
I due ragazzi decisi presero il necessario per la doccia e spintonarono con forza Bill che ebbe la peggio contro i due ragazzi robusti e ben piazzati.
-Uffi- fece Bill solo nella sua cameretta, poi tra sé disse- vado a vedere che fanno i due di là, magari hanno finito la doccia.

Bill bussò alla camera, ma non ottenne risposta. Dopo un po' ritentò con più forza:
-Ragazzi, posso? Avete finito la doccia?
E una voce lontana urlò:- Bill fan culo lo capisci che vogliamo stare soli.
Tom fu chiaro e categorico con un tono che non ammetteva repliche. Bill con le pive nel sacco scese le scale e andò nel salone degli ospiti.
La padrona di casa solerte notò il ragazzo e chiese:
-Posso offrirle qualcosa?
-No, grazie, mi hanno sfrattato dai bagni e dalla camera, ne approfitto per dare un'occhiatina in giro se posso.
-Certo questa è la stanza degli ospiti, c'è la tv, riviste, giornali, faccia come a casa sua.
-Grazie- fece gentile Bill.
-Come mai siete da queste parti?
-Vacanza- rispose asciutto il ragazzo.
-Siete arrivati da tanto?
-No questa mattina, ci fermeremo tre giorni, ah ma che stupido lo sa perché abbiamo prenotato da lei.
-Sì, non preoccuparti- rispose la signora con un sorriso caldo e affettuoso.
Poi dalla porticina fece capolino una testolina di capelli biondi.
-Noni, noni, milla.
-Sì tato arrivo- fece la signora, il bimbo biondo corse verso la nonna e si nascose tra le sue gambe guardando incuriosito Bill. Il ragazzo rispose con un sorriso largo e affettuoso. Il piccolo allora lasciò la nonna dirigendosi verso lo sconosciuto seduto sul divano, quando squillò il telefono.
-Oddio- fece la signora allarmata- vado a rispondere, le dispiace guardarmi il piccolo- senza attendere la risposta del ragazzo la signora corse in cucina lasciando Bill con il bimbo.
-Ciao- fece Bill con un sorriso.
Il bimbo non rispose e si avvicinò al ragazzo mostrando il suo biberon pieno di camomilla.
-Milla- disse raggiungendo sul divano Bill che prontamente lo sollevò e lo fece sedere accanto a lui.
-Bravo- fece Bill guardandolo- devi bere la camomilla?
-Sì, milla- disse il bimbo mostrando il suo biberon, poi senza indugio il piccolo si accoccolò accanto a Bill come se fosse uno di casa, evidentemente non aveva nessun timore per quell'estraneo.
Bill passato il primo momento di imbarazzo si dimostrò solerte e affettuoso aiutando il piccolino a bere senza strozzarsi o rovesciare il contenuto. Il bimbo era così tranquillo con Bill che gli sorrideva e lo accarezzava sulla testolina boccoluta che ogni tanto chiudeva gli occhietti godendosi il suo biberon. Bill allora cominciò ad intonare una ninna nanna, il bimbo felice si sdraiò appoggiando la testa sulle ginocchia per poter vedere meglio negli occhi il ragazzo che cantava. Ogni tanto con le manine si avvicinava al volto del ragazzo incuriosito dai capelli e dalla bocca che produceva quei suoni. Pian piano nella tranquillità creata da quella atmosfera, cullato dalla melodia cantata così dolcemente chiuse gli occhi e si addormentò. Bill in totale imbarazzo continuò a cantare per qualche minuto, poi in modo solerte e affettuoso si sfilò la felpa e la adagiò sul corpicino del bimbo tenendolo tra le sue braccia. La signora non tornava più Bill tentò di afferrare una rivista sul tavolino accanto al divano per passare un po' il tempo, ma quando si mosse il piccolo aprì gli occhi. Prontamente il ragazzo accarezzò la fronte del bimbo intonando ancora qualche strofa di una canzone sortendo l'effetto voluto di far riaddormentare il piccolo. E guardando quel bimbo dormire e dovendo stare fermo per non disturbarlo anche Bill si assopì.
Quando finalmente la signora fece capolino nel salone vide Bill che affettuosamente abbracciava il nipote addormentato, assopito a sua volta. Forse dopo tutto aveva mal giudicato quel ragazzo che appariva spavaldo e sicuro su un palco e ancor più il suo giudizio "più che cantare urla" non corrispondeva a realtà poiché aveva sentito la sua voce poco prima cantare così melodiosa.
Intanto anche i ragazzi si erano allarmati tornando in camera e trovandola vuota.
-Si sarà offeso?- chiese Tom a Gustav.
-Ma no, è abituato a farsi mandare a quel tal paese da te.
-Piuttosto andiamo a cercarlo o faremo notte- sollecitò Georg.
-Già- fece pragmatico Gustav- se deve ancora fare la doccia non andremo più a cena.
-La prenotazione è per le otto- puntualizzò Lauren.
I quattro scesero e fecero capolino nel salone dove la padrona li accolse:
-Shhhh, stanno dormendo- indicando Bill che teneva solerte il piccolo addormentato.
-Che buffi-commentò a bassa voce Lauren.
-Vanno immortalati- fece Gustav particolarmente colpito per la dolcezza di quel quadretto.
-E'suo figlio?- chiese sottovoce Tom
-Come sei carino- fece la signora- no è mio nipote.
-Che bello come si chiama?
-Axel.
-Che meraviglia, sembra un angioletto di Raffaello- commentò Lauren.

***

-Che belli belli!- esultò saltellando Lauren- sembrate gemelli omozigoti- poi sistemò meglio la bandana di Tom e rimirando fiera la sua opera rifece saltellando- che bellini, bellini i gemellini.
-E' ufficiale- fece rammaricato Tom- morirò senza mai più fare l'amore con te fiorellino perché sappi- dopo un lunga pausa e uno sguardo al fratello riprese sospirando- io non uscirò mai e poi mai conciato in questa maniera.
-Confermo, a costo di giocarmi anche il mio ultimo paio di boxer truzzi, nemmeno io uscirò mai vestito così- affermò sicuro Bill.
-Perché? siete favolosi!- esclamò Lauren.
-Innanzi tutto siamo vestiti uguali- fece bofonchiando Tom- cosa che non ci accadeva da quando avevamo sei anni.
-Vero!- fece categorico Bill- e poi mi sento totalmente ridicolo e questo rinforzo sul culo mi dà fastidio- fece Bill sistemandosi il bozzo strano sul sedere.
-Ma scricciolo è necessario e vitale per quello che faremo oggi- lo rassicurò Lauren.
-Sappi che io non ballo, questa specie di calzamaglia con il fondo sulle chiappe mi fa cagare- rimarcò con forza Tom.
Il terzetto fu interrotto nella sua discussione dalla padrona di casa che attendeva i ragazzi per la colazione.
-Oh, ma che carini, ora sì che si vede che siete gemelli e siete così belli- affermò con genitilezza e un sorriso materno.
A quella esclamazione i due ragazzi si guardarono negli occhi e si separarono pronti per entrare nelle rispettive camere per cambiarsi, ma Gustav e Georg li fermarono.
-Ma come siete belli- fece ironico e divertito Gustav.
-Sì due gioiellini vorrei mettere istantaneamente le vostre foto sulla rete, manderebbero in tilt i pc siete così…
-Basta fece Lauren alterata- dando un buffetto a Gustav e uno a Georg- piantatela o vi cambio i connotati e invece di una boy band diventerete una band di castrati.
-Urca feroce la ragazzina- commentò la signora- non date retta ai vostri amici, siete bellissimi, un po' magrolino tu- indicando Bill- ma belli, su su la colazione è pronta.
-Ok io vengo in giro vestito così se però dopo mi fate guidare- ricattò Bill.
-E io vengo così se Lauren fai quella cosa.
-Va bene- sospirò Lauren.
-No, no che cosa?- protestò Georg- io non voglio rimetterci la pelle, Bill non guida.
-Dai, Georg fai il ragazzo maturo, non roviniamoci la giornata- poi rivolse uno sguardo a Gustav che cercava di scervellarsi su che cosa mai dovesse fare Lauren per Tom.
-Gustav- fece Lauren con una vocetta stridula- togliti quel sorriso ebete dalla faccia e non pensare a robe porno.
-E' vero quale prestazione hai promesso a Tom?- fece Bill con un sorrisetto malizioso.
Lauren per tutta risposta mollò un calcio a Bill e tirò un orecchio a Gustav- toglietevi dalla mente qualsiasi cosa sconcia, è una cosa tra me e lui e basta, dovete trovarvi al più presto una ragazza, troppi dvd fanno male!
Dopo una lauta colazione che risollevò il morale ai gemelli Kaulitz tutti salirono in macchina, Bill alla guida.
-Bene il testamento lo tengo nel cassetto del comodino- assicurò Lauren
-Sì, io l'ho nella scrivania della mia camera- confermò Tom.
-No porca merda io non l'ho fatto- esclamò Gustav.
-Che spiritosi- fece Bill scocciatissimo-io sono un campione.
-No cavoli- esclamò Tom- non ho il travelgum!
-Ed io ho finito la xamamina- replicò Lauren
-Uffi- fece Bill sistemando lo specchietto- sei un fratello bastardo e tu un'amica altrettanto.
Poi mise in moto e lentamente la macchina si mosse.
Subito Georg gridò.
-Attento stavi per travolgere Pirlimpot il nano da giardino.
Un sonoro "ma va cagare" risuonò in macchina.

-Ok- fece categorico Gustav che sedeva accanto a Bill dopo solo dieci minuti di strada- metti la freccia, rallenta e accosta- disse con fermezza come un navigato insegnante di scuola guida.
Stranamente Bill ubbidì senza fare rimostranze, con Gustav andava molto d'accordo ed era l'unico che non aveva fatto commenti o battute fino a quel momento sulla sua guida per cui fece subito ciò che chiedeva.
-Ora spegni il motore, metti le quattro frecce e dammi la chiave.- continuò con aria professionale.
Bill ubbidì e quando Gustav ebbe le chiavi in mano sbotto:
-Sei un pazzo- fece con una voce stranamente acuta toccando note quasi da soprano- è ufficiale mai e poi mai dovranno darti la patente!
-Oh, finalmente- fece Tom- quando lo dicevo io sembravo un visionario.
Bill ingenuamente osò chiedere-Perché?
-Perché?- esclamò Gustav facendo salire di due ottave la sua voce abituale - perché? E lo domandi- sottolineando le sue parole con uno sguardo allucinato- da dove cominciamo?- chiedendo agli altri quattro passeggeri che stavano tirando un sospiro di sollievo per essere ancora vivi.
-Partiamo dal primo stop- fece Gustav- sei stato fermo mezz'ora.
-Già ti si doveva asciugare la French manicure?- fece Lauren acida.
-No, non riuscivo a ripartire- si difese Bill.
-Bene e il secondo stop, allora? chiese interdetto Gustav.
-Be'…- fece titubante Bill
-L'hai totalemnte saltato, cioè, non ti sei manco fermato- urlò con la vena pulsante della fronte Gustav.
-Ma avevo visto che non arrivava nessuno- si difese timidamente Bill.
-Cosa? Ma se non c'era molta visuale.
-Ma sì- si difese senza più convinzione il cantante.
-Per non parlare del povero ciclista che appenderà la baci al chiodo, si sarà preso un infarto, gli hai fatto un filo pazzesco.
-Ero così a destra?- chiese flebilmente
-Così a destra?- urlò con forza il povero Gustav- eri così a destra che nella curva dopo hai preso il marciapiede.
-Ah, quel botto era il marciapiede?- fece Bill ingenuo- credevo fosse un sasso.
I ragazzi rimasero senza parole, la freschezza e spontanea risposta di Bill li lasciò svuotati.
-Sei senza speranze- scosse il capo Gustav che sembrava disarmato di fronte a cotanta semplicità di spirito.
-Ogni tanto mi domando se sei biondo dentro- fece Lauren guardando il ragazzo che si era voltato verso i suoi interlocutori.
-No, in effetti i miei capelli sono castano chiari, ma non biondi.
-Va bene, rinuncio- concluse Lauren senza provare a spiegare all'amico la sua affermazione- Ripartiamo, guida tu Georg, sarà meglio- concluse la ragazza.

-Bene ragazzi queste sono le biciclette che avete prenotato.
-Che cosa!- esclamò senza contegno Bill
-E' uno scherzo?- fece Tom pallido.
-Ecco i pantaloni con il rinforzo sulle parti intime!- esclamò Bill dimostrando ancora una volta di essere ingenuo.
-Meglio tardi che mai, cucciolo comunque questo è il momento "Gustav"- fece categorica Lauren.
-Uhm, che gioia, dovevo aspettarmelo- fece amareggiato il batterista sentendo i commenti e le proteste degli amici.
-Fan culo ai due gemelli- fece sorridendo e prendendo a braccetto l'amico che appariva deluso Lauren- io sono entusiasta di questa giornata faremo un magnifico giro intorno al lago Ammersee su una magnifica pista ciclabile e attraverseremo pittoreschi paesini.
-Lauren come sempre hai ingoiato la tua guida turistica?- chiese con il suo intramontabile buon umore Georg ormai anestetizzato dalle lagne gemelle.
-No, io non volevo offendere Gustav- si difese Bill- io non sono molto portato per gli sport da fatica.
-Tu sei solo portato per l'ozio- fece acidamente Tom
-Ha parlato il Dio del triathlon- esclamò Lauren- letto-divano-tavolo da pranzo, la sua specialità.
I ragazzi risero per la battuta anche se Bill era un po' preoccupato.
-Non c'è un tandem?- domandò- se potessi andare in tandem mi sentirei meglio.- confessò Bill.
-Già così tu non pedali!- fece Gustav conoscendo il cantante.
-Sì- esclamò Lauren improvvisamente colta da un'idea romantica- sì Tom ed io prendiamo un tandem, che bello.
-No, scusa- fece il ragazzo sempre più pallido all'idea- Bill propone un tandem e ci vado di mezzo io?
-Le vie della mente contorta di una ragazza sono infinite- commentò sadicamente Georg- se poi è innamorata...
-Fan culo bassista dei miei stivali, spero che al concerto ti esploda il basso- fece scocciato Tom.

La diatriba davanti al noleggio delle biciclette andò avanti per venti minuti buoni e il povero mal capitato commesso disperava ormai di vederne la fine quando in conclusione la caparbietà di Lauren ebbe la meglio e Tom si ritrovò a dover inforcare il tandem. L'alternativa che per un secondo aveva traversato la mente bacata del fratello gemello era stata quella di noleggiare uno stupendo rishò a tre. Tale mezzo comprendeva anche una targa con su scritto Homer e due pupazzetti a mo' di clacson, una giraffa e un asino alla vista dei quali Lauren e Bill avevano saltellato per due minuti facendo suonare a turno i pupazzi, mentre Tom, Gustav e Georg avrebbero voluto una pala per seppellirsi evitando la figuraccia.

La gita cominciò finalmente nella pace ritrovata e nel buon umore. Gli aneddoti di mitici voli in bicicletta si sprecarono, la palma d'oro la vinse Gustav raccontando di quando da ragazzino facendo una mitica discesa aveva perso il controllo della bicicletta ed era volato dritto nel lago del parco Stadpark Rotehorn davanti ad una incredula madre che era morta dallo spavento. Mentre il premio miglior cicatrice l'aveva vinta Tom che durante una delle sue mirabolanti figure aveva infilato il piede nei raggi procurandosi una ferita suturata da dieci punti. Lauren da bambina, cresciuta in una campana di vetro da una mamma apprensiva, si era al massimo sbucciata il ginocchio. Le narrazioni dell'angolo "sputtaniamo Bill" da parte di Tom furono esilaranti e produssero non poche soste per riprendere fiato, asciugarsi le lacrime dal ridere e soffiare il naso. La più mirabolante fu il lancio da una rampa da parte di Tom di suo fratello con chiaro intento omicida. Bill infatti con la sua biciclettina con le rotelle stava felicemente giocando in cortile quando un lungimirante Tom gli aveva proposto un nuovo gioco. "Perchè non vai in cima alla salita dei garages e non ti lanci giù". Il piccolo e ingenuo Bill aveva accettato felice il gioco. Ovviamente la biciclettina lanciata a tutta velocità aveva fatto scaturire addirittura le scintille dalle rotelinne che si erano staccate in corsa catapultando il piccolo Bill verso il muro di cinta della casa. Per fortuna era di gomma e si era solo mezzo scarnificato un bracco e le ginocchia senza rompersi nulla. I sederi dei due bimbi tuttavia fecero un lungo incontro con le mani della nonna prima e della mamma dopo.

-Sono morto-fece Bill dopo un'ora e mezza che erano partiti gocciolando come nel deserto. L'icarnato pallido aveva lasciato il posto ad un viso rosso pomodoro.
-Coraggio gambette smilze, arriviamo a quel paesino e facciamo merenda- sollecitò felice Lauren a bordo del suo tandem, mentre anche il fratello boccheggiava paonazzo dallo sforzo.
-Sì, pausa- sospirò Tom in un lago di sudore.
-Certo che quei pantaloncini corti strech non ti donano proprio- constatò Georg squadrando Tom e poi Bill- e tu Bill hai delle gambe come due manici di scopa.
-Le mie gambe sono bellissime, dritte e affusolate.
-Due pali del telegrafo- constatò Gustav.
-Speriamo che non ci riconosca nessuno o siamo rovinati- fece Tom preoccupato.
-Già- constatò impensierito Bill.
-Fareste una magra figura in tutti i sensi- fece Georg ridendo rivolto ai gemelli che sfoderavano zero muscoli.
-Ma no, nel paesino c'è solo una bellissima chiesina tardo barocca- spiegò Lauren
-In cui si inginocchio Wagner per pregare che la sua opera andasse bene- fece il verso Bill.
-No in cui si inginocchierà un cantante famoso perché qualcuno gli spezzerà le rotuline- fece acidamente Lauren- uffi, non ti sopporto più.
Tutti ammutolirono vedendo il viso rattristato di Lauren e il tono acido con cui aveva accolto la battuta dell'amico. Bill non sapeva più come fare per togliersi dall'impiccio. Per fortuna ci pensò Tom, una volta tanto trovò il modo migliore per far ritrovare il sorriso alla ragazza. Fermò il tandem, si voltò e baciò la ragazza con infinita dolcezza ben conoscendo dove far breccia:
-Non preoccuparti fiorellino, mi leggerai tutta la guida di duecento pagine sulla chiesetta e io ti ascolterò, poi accenderemo tante candeline per i nonni, i genitori e tutti quelli a cui vogliamo bene.
-Grazie tesorino rasta, ti voglio bene- fece Lauren con un sorriso baciando a sua volta Tom.
-Mi si sta cariando un dente- fece Gustav imbarazzato.
-Mi viene il latte alle ginocchia non so se riuscirò a pedalare oltre- disse voltandosi Georg.
I due ragazzi si lasciarono trasportare dal momento e si fecero alcune coccole mentre gli altri li lasciarono indietro, Bill in particolare mal tollerava quando i due innamorati si lasciavano prender la mano nelle effusioni. Con una punta di rabbia per aver leggermente offeso Lauren e una profonda gelosia che non riusciva proprio a frenare si mise a pedalare con foga distanziando tutti.

Quando il gruppo lo raggiunse il ragazzo era seduto solo e pensieroso su una panchina di fronte alla chiesina mentre mangiava la sua merenda. Un sbavino di cioccolata sul lato inferiore del labbro faceva intendere che si era già scofanato un paio di merendine.
-Piccolo Bill- fece Lauren abbracciando il ragazzo per il collo- dopo vieni in tandem con me? Ti devo raccontare il mio ultimo parto per un nuovo vestito.
-Sì- rispose entusiasta Bill rassicurato per il tono con cui Lauren aveva pronunciato la frase- benissimo io invece ti racconto la mia ultima magliettina che spero di mettere in un prossimo concerto.
-Oddio sarà uno dei soli disegni strani fluo che prendono drammaticamente vita tutto tempestato di strass e brillantini!- fece il quadro completo Gustav che conosceva i parti della piccola mente del suo amico.
-Esatto!- rispose Bill fiero.
-Bene, bene, così è deciso- fece Lauren felice dando un bacino sulla guancia a Bill pulendogli con una mano il lato della bocca sporco di cioccolato, per poi incamminarsi prendendo per mano Tom ed entrare nella chiesetta.

***

-Bill scusa fermiamoci, credo di non star bene- fece Lauren.
I due ragazzi in tandem erano stati lasciati indietro di parecchio dal resto del gruppo, la loro andatura infatti era lentissima. Bill non era certo muscoloso e il fiato lo sprecava in chiacchiere, Lauren dal suo canto gli andava dietro e più che pedalare parlava a ruota libera. Una salita poi aveva dato il colpo di grazia al duetto.
-Mi gira tutto e vedo dei pallini neri volteggiare.
-Oddio- fece Bill frenando prontamente e girandosi verso la ragazza pallida e bianca con gli occhi quasi riversi all'indietro. Immediatamente Bill la accolse tra le sue braccia ed evitò che la ragazza cadesse dritta lunga e distesa svenuta.
Con lucidità e reattività Bill la sdraiò e le allungò le gambe sollevandole per far defluire il sangue al cervello.
-Tesorino- la chiamò allarmato- ti prego fiorellino ci sono io qui, non preoccuparti.
Lauren riprese immediatamente i sensi e aprendo gli occhi disse con voce flebile.
-Ho sete.
-Aspetta forse un goccino d'acqua nella mia borraccia c'è ancora- il ragazzo lasciò l'amica per pochi secondi e tornò con l'ultimo rimasuglio d'acqua. Sollevò la testa dell'amica la aiutò a bere.
-La cosa tragica- fece lentamente Lauren- è che per alleggerirci abbiamo dato tutto ai ragazzi.
-Già anche il cellulare- fece Bill cercando nei pantaloncini ed estraendo invece l'i-pod.
-Manca poco al paesino forse ce la faccio- rassicurò Lauren alzando un po' il busto.
-In effetti si vedono delle case laggiù, ci sarà un telefono- fece Bill indicando all'orizzonte un gruppo di case.
-Sì, coraggio aiutami- fece Lauren sollevando un po' la testa, ma si rese subito conto che non riusciva.
Bill allarmato la prese, la risdraiò rassicurandola.
-Aspetta, stiamo due secondi ancora qui, ti tengo ancora un po' le gambe sollevate, ti riprendi bene e poi ci riproviamo.
Poco dopo per fortuna un signore a passeggio vide i due ragazzi in difficoltà e si prodigò per aiutarli.
-Coraggio ragazzi vi porto alla Locanda del Viandante, anche se è chiusa il signor Elbenhof è molto gentile e disponibile.
-Grazie- rispose rincuorata Lauren con un filo di voce. Bill dal canto suo era molto teso e agiva macchinalmente facendo tutto quello che gli veniva detto. Legò il tandem ad un palo della luce. Prese Lauren da una parte e con l'aiuto di quel passante raggiunsero il vicino gruppo di case e la locanda. Il signore che li aveva aiutati, citofonò e subito il padrone del locale si premurò ad aprire.
-Venite ragazzi, entrate- aprì cordiale un buffo ometto con dei lunghi favoriti.
Bill era pallido e non parlava, era teso e preoccupato, conosceva i problemi di salute di Lauren e temeva che fosse un attacco di asma che si potesse scatenare anche se la respirazione della ragazza era tranquilla e regolare.
-Grazie, grazie mille- fece Lauren- eravamo in bicicletta e ho perso i sensi- spiegò- abbiamo finito l'acqua e tutte le nostre cose le hanno i nostri amici che ovviamente ci hanno distanziato e lasciato soli come pere cotte.
-Ragazzi, non c'è problema, piccola sdraiati su questo divanetto, vi porto subito qualcosa da bere.
-Bill, tesoro- si rivolse Lauren all'amico vedendolo agitato- non preoccuparti sto bene.
Intanto il passante che li aveva soccorsi si era allontanato sentendosi ormai sicuro della loro sorte, Bill era talmente in pallone che non se ne era reso neanche conto. Il padrone della locanda tornò con due bei bicchieri di acqua, un tè fumante con latte, zucchero e limone.
-Grazie mille- rispose prontamente Lauren- posso chiederle se c'è una farmacia?
-No, qui è solo un gruppo di case il paese è a cinque chilometri, perché?
-Nulla- fece Lauren- potrei chiederle un favore enorme, le sembrerà strano ma ce l'ha una banana?
-Una banana?- si stupì il signore- certo gliela porto subito.
Lauren si mise a sedere e mise nel tè, che di solito beveva liscio, tre bustine di zucchero.
-Banana?- fece Bill quasi senza voce.
-Tesorino, scusa, sei pallido e completamente disorientato, scusami cucciolo, mi stanno venendo dei crampi fortissimi alle gambe. Dopo un balletto impegnativo di solito scarichiamo la tensione con degli esercizi e dei massaggi. La camminata di ieri con relativa scalata alla cascata mi ha invece dato il colpo di grazia. Nonostante avessi fatto i miei esercizi di defaticamento ieri sera e questa mattina, ho l'acido lattico che mi indurisce i muscoli.
Una lacrima sul viso lasciò intravedere il dolore muscolare che stava provando e questo non contribuì a risollevare il morale a Bill che appariva del tutto disarmato di fronte alla sofferenza dell'amica.
-Ecco ragazzina, la tua banana. Posso fare altro?- il signore rimase in piedi in attesa che i ragazzi chiedessero altro, aveva intuito la tensione del momento , ma non voleva essere troppo invadente. Pochi istanti dopo Bill risoluto prese in mano le redini della situazione:
-Signore, mi scuso infinitamente le sembrerà strano, ma non abbiamo con noi il cellulare, né documenti, né portafogli hanno tutto i nostri amici che ci hanno abbandonato.
-Tieni, ecco il cordless, capita, non preoccuparti- rassicurò il signor Elbenhof.
-Signore- aggiunse con un sorriso cordiale e caldo Bill- la ringrazio infinitamente, non saprei cosa avrei fatto senza di lei e - Bill si voltò per cercare il passante che li aveva soccorsi- dov'è il signore?
-Il signore Lange è uscito appena ha visto che eravate in buone mani.
-Oh, non l'ho neanche ringraziato, lei mi dirà vero come poterlo rintracciare.
-Vero- fece Lauren finendo di sorseggiare il suo tè e sbucciando la banana- è stato così premuroso e non lo abbiamo neanche salutato, Bill tesoro chiama i tre cretini e poi ci pensiamo.
Bill compose il numero e subito rispose Tom con titubanza perché non conosceva il numero.
-Tom, idiota- attaccò subito Bill- ci avete abbandonato disgraziati, dove siete? Ah, sì, fan culo, tornate subito indietro banda di deficienti, Lauren si è sentita poco bene, razza di stupido.
Dall'altra parte del telefono la voce di riso e scherno si tramutò subito in costernazione e preoccupazione.
-Facciamo in un lampo- fece Tom pronto.
Bill riattaccò e vide che Lauren si tirava un piede per farsi passare un crampo.
-Nello zaino ho degli integratori che mi faranno stare subito bene, cucciolo non preoccuparti- fece Lauren pronta leggendo la preoccupazione negli occhi dell'amico- quando arriverà Tom lo redarguisco a dovere.
-Sì sono tre idioti- confermò Bill.
-Già se si programma una scampagnata tutti insieme ci si adatta ai ritmi delle lumache.
-Giusto- fece asciutto Bill- perché non ti sdrai e chiudi gli occhi, piccola, magari ti passa il dolore.
-Sì, sto già meglio, scricciolo. Questa volta- la ragazza fece una breve pausa poi con un sorriso tranquillo continuò- sono io che ti faccio preoccupare, siamo due piccole piaghe io e te.
-Siamo pari- rispose Bill dando un bacio sulla fronte alla ragazza.
Quando finalmente i tre ragazzi raggiunsero la povera Lauren, questa stava già bene per fortuna anche se i due ragazzi non mancarono di fare una lavata di capo con i contro fiocchi ai tre ciclisti incalliti che erano tornati indietro con il capo cosparso di cenere.
Il resto della gita si svolse in gioia ed allegria, Lauren si ritrovò in tandem prima con Gustav poi con Georg, gli unici in grado di pedalare al massimo per permetterle di non sforzarsi troppo.

***

-Guarda Bill- fece Lauren indicando i tre amici accanto a lei.
-Lo sapevo che sarebbe finita così- aggiunse Bill scotendo la testa
-A me lo spettacolo è piaciuto tantissimo, direi che andiamo a comprarci dei ricordini che ne dici?- confermò Lauren felice e soddisfatta per la serata.
-Certamente, io prendo il cd se c'è- sottolineò Bill la sua affermazione con un sorrisino furbetto.
-Dai che così impariamo le canzoni e facciamo incazzare tutti- fece sadicamente Lauren- già ci viene bene con la sirenetta, Anastasia e il campionario della Disney.
-Prima però immortaliamo il momento- Bill aprì il cellulare e fece una foto a Gustav, Georg e Tom profondamente addormentati.
La sala si stava svuotando pian piano e la gente commentava il musical Ludwig 2.
-Uhm- bofonchiò Gustav aprendo un occhio- Lauren ti odio sai- confermò con la voce un po' impastata dal sonno.
-Già fece Georg riaprendo anche lui gli occhi e stiracchiandosi- credo sia la cosa più noiosa che abbia mai visto, quando ho letto la trama già temevo.
-Ah, per quello mi hai detto che i biglietti erano terminati?- disse Lauren con il tono lievemente risentito.
Georg cominciò a tremare per la piega che stava prendendo il discorso.
-A me è piaciuto- affermò sicuro Bill cercando di salvare dalle sabbie mobile Georg.
Il bassista e il batterista ripresi dal loro pisolino si alzarono e passando accanto all'amico lo mandarono a cagare dandogli una pacca sulla spalla.
-Del cane da pastore che ne facciamo?- chiese acido Gustav.
-Lasciamolo dormire- fece Lauren- Bill ed io volevamo prenderci alcuni souvenir- guardando con indifferenza il suo ragazzo che aveva osato addormentarsi come una pera cotta.
-Che umoristi, dei souvenirs, dovreste fare del Cabaret- rise Georg.
-No, seriamente- fece Bill- la trama era avvincente e i costumi erano bellissimi.
-Se c'è il cd lo compro- affermò convinta Lauren.
-Ti proibisco- fece categorico Georg che si profilava i prossimi viaggi in macchina con Lauren e Bill in modalità canterina- tu prova solo ad accennare una sola nota di questo musical che ti ammazzo- fece poi rivolto con rabbia a Bill.
-Senti la canzone di lui davanti al castello è molto bella- sottolineò Bill rivedendo la scena nella sua mente.
-Devo essermela persa, grazie al cielo- commentò Gustav che si profilava Bill sotto la doccia dell'autobus cantando pezzi del musical- ma credo che la sentirò spesso, purtroppo.
I ragazzi lasciarono Tom nella sua poltrona che ronfava ampiamente, Lauren sadicamente non accennò neanche a svegliare il ragazzo. Con Bill a braccetto si avviarono alla boutique del teatro facendo incetta di stupidaggini.
-La tazza la regaliamo a Tom?-suggerì Lauren mentre ammirava una mug con Ludwig II.
-Sì- esclamò Bill felice- guarda questa è sonora- mostrò il ragazzo accanto all'amica.
-Figa, vai prendi quella- confermò sadicamente la ragazza che già prefigurava il fidanzato modalità zombie che si spaventava ogni volta che alzava la tazza la mattina appena sveglio.
-Secondo te questi?- Bill aveva trovato un paio di guanti di pelle bianca- che ne dici con un bel taglio qui e qui?
-Forti, prendili ti stanno un incanto!- disse Lauren ammirando le bellissime mani affusolate del ragazzo.
Gustav e Georg con i riflessi ancora un po' lenti rimasero stupiti, Bill riusciva ovunque e comunque a trovare qualcosa da indossare, creare, cucire e tagliare anche in una boutique di un teatro circondato da mille gadjet inutili. Ancora più incredibile Lauren non lo fermava nei suoi deliri. Anzi aveva preso dei sotto bicchieri da birra con le immagini del musical affermando di volerle regalare al signor Gordon, mentre un grembiulino tutto pizzi e merletti lo aveva scelto per la signora Simone.
-Che ne dici per tua madre?- mostrò fiera la ragazza.
-Uh, le piacerà sicuro- fece Bill soddisfatto mentre sfogliava un libro di immagini della Baviera.
-Questo lo prendo per tuo padre- fece Bill rivolto a Lauren.
-Perfetto gli piacerà di sicuro, tesoro- sorrise dolcemente la ragazza.
Gustav e Georg erano sempre più profondamente annoiati e si aggiravano come due automi con le palle ormai rotolate in fondo al negozio.
-Questo segnalibro lo prendo per tua sorella- mostrò Lauren a Gustav.
Il ragazzo non rispose, ma ne fu molto felice.
Lauren e Bill spesero cifre inusitate in scemenze poi seguiti da Gustav e Georg, che si sentirono finalmente sollevati, si avviarono verso la macchina e aspettarono il bel addormentato in teatro. Ormai era tutto deserto e non vi era quasi più nessuno.
-Lo avranno chiuso dentro?- domandò Lauren sorridendo divertita.
-Ma no, le maschere lo avranno visto, ci raggiungerà- fece Gustav asciutto.
Poco dopo infatti una furia rasta si avvicinò a grandi passi inveendo.
-Stronzi, bastardi- sciolinò senza fiato- mi avete rotto le palle portandomi ad uno spettacolo improponibile tanto era palloso e poi, mi lasciate dormire sulla poltrona? Ho fatto una figura di merda! L'inserviente addetta alle pulizie non riusciva a svegliarmi e io ho bofonchiato cose senza senso credendomi tra le braccia della mia ex- fidanzata francese!
I ragazzi cominciarono a ridere di gusto Lauren era la più rumorosa.
-Ma dai abbiamo anche un regalino per te- fecero Lauren e Bill in coro facendo posto all'amico sul sedile posteriore e consegnando un pacchettino al ragazzo.
Per un breve istante Tom sorrise rincuorato e, come un bambino la mattina di Natale, aprì felice il regalo pronto già a dimenticare la serata. Troppo breve fu la sua gioia, quando si ritrovò una tazza musicale con le immagini dei protagonisti del musical ripartì con una serie di parolacce infinite.

***

-Ho paura- confessò Gustav a tavola davanti ad una colazione pantagruelica, mentre rompeva il suo uovo alla coque- oggi è la giornata di Bill.
-Oddio- fece Georg spaventato ripensando alla sera prima quando Lauren e il cantante avevano svuotato un negozio.
Sempre meno rassicurato dalla frase del bassista Gustav chiese- ma non hai organizzato con Lauren tutto? Dovresti sapere cosa ci aspetta, no?
-Ebbene no, questa prima metà della giornata l'ha organizzata la squinternata in gran segreto.
-No, ti prego- fece Gustav- credevo tu fossi il mio migliore amico, tu conosci il piccolo mondo di Bill.
-Purtroppo sì- rispose asciutto il ragazzo.
-Tu sai la piccola mente bacata di Lauren che pur di farlo felice farebbe di tutto- disse sempre più tremante il ragazzo mentre alternava un pezzo di pane e una salsiccia.
-Lo so- affermò flebilmente Georg- ma cosa potevo farci io?- si difese il ragazzo.
-Credevo che il musical bastasse, per Bill- aggiunse titubante Gustav.
-Ti giuro- si difese Georg- ho tentato di tutto per dissuadere Lauren dallo spettacolo di ieri, le ho mentito, ma lei ha telefonato al teatro e mi ha preso in contropiede. Ha trovato i biglietti, non c'è stato verso. Mi sono anche preso una bella lavata di capo, se è per questo.
-Lo so, immagino il piccolo Caterpiller può essere feroce quando si inalbera.
-Già, mia madre in confronto sembra la camomilla fatta persona.
-Quindi neanche tu sai cosa ci aspetta?- ridomandò Gustav.
-No- rispose flebilmente Georg- comunque siamo ben lontani da qualsiasi centro commerciale.
-Vero- respirò sollevato Gustav, poi domandò- potrebbero portarci in qualche spaccio di vestiti ultimo grido, o fabbrica di giubbotti in pelle- fece tremante Gustav attaccando una porzione di pancetta e uova strapazzate.
-Spero di no- fece il bassista lasciando cadere la forchetta nel piatto prefigurandosi una giornata da incubo.
-Ciao ragazzi- salutò arzillo Bill raggiungendo i ragazzi a colazione.
Gustav e Georg rimasero sbalorditi, il boccone andò loro di traverso.
Bill si guardò i pantaloni, le scarpe e la maglietta credendo che ci fosse qualcosa di strano nel suo abbigliamento.
-Che c'è?- domandò incuriosito.
Gustav e Georg dopo una lunga pausa di riflessione cominciarono:
-No, Bill- attaccò Gustav con moderazione- bellina la tua magliettina.
-Già bellina- commentò acidamente Georg- certo se ci fosse la nebbia, be'- fingendo di trovare le parole- non avresti problemi.
-Perché?- chiese ingenuamente il ragazzo.
-No, guarda- fece Gustav dopo una lunga pausa e assumendo un'aria pensosa- bello il teschietto verde fluo. Sobrio come nel perfetto stile Bill.
-Certo- mostrando il petto tronfio credendo che fosse un complimento.
-La collanina poi- aggiunse Georg con la digestione bloccata- una catenazza per nulla appariscente con doppio lucchetto, ti sta d'incanto.
-Certo- mostrò Bill con il suo disarmante sorriso.
-Oh, non avevo visto la cintura di classe- aggiunse Gustav ormai sull'orlo di una crisi.
-Oh, mio Dio- commentò tremante Georg- come me l'ero potuta perdere?- esclamò.
-Sarà che eri stato distratto da quel teschietto che sembra che cammini da solo?
-Sarà stato quello- concluse flebilmente Georg che ormai era rassegnato a subire una delle giornate più tristi della sua vita.
-Coraggio, amici oggi giornata Kaulitz- esultò felice Bill- niente passeggiate, sport all'aperto faticosi, niente castelli, chiese barocche, musei delle bambole, oggi smog, traffico, caos e centri commerciali.
-Tesorino- fece Lauren raggiungendo il gruppo di amici attorno al tavolo mentre trascinava un ectoplasma rap- avete dormito bene?
-Tre agnellini- rispose felice Bill.
-Bene, posso dirti una cosuccia, tesorino tinto?- domandò dolcemente Lauren squadrando l'amico da cima a fondo e mostrando un viso perplesso.
-Certo fiorellino- rispose con candore Bill.
-Ma come cazzo sei vestito?- esclamò senza mezzi termini.
-Uhwau, la solita contessa- concluse Gustav.
-Per favore Bill potresti venir con noi meno in modalità "Bill dei Tokio Hotel"? Quella maglietta è tremenda, pensavo di aver visto tutto il tuo campionario di magliette strech assurde, ma credo che la palma d'oro se la sia aggiudicata questa t shirt!
-Scordi il giubottino verde rana- suggerì Georg con una smorfia.
-Già come scordarlo- annuì tremante Gustav al solo ricordo.
-Ti sei persa la maglietta viola con guantino di rete coordinato- aggiunse con un filo di voce Georg la cui digestione era ormai bloccata dallo shock.
-Vero- bofonchiò l'ectoplasma che era rimasto sconvolto dal look del gemello.
-Ma uffi, sono bellissimo- si inalberò Bill- questo sono io, Bill.
-Certo tesorino, amore, cucciolo, scricciolo- cercò di ingentilirsi Lauren- ma forse lo potrai sfoggiare fra qualche giorno, in uno dei tuoi concerti.
-Sì se al tecnico delle luci non prende un infarto per dover studiare un illuminazione apposta affinché le fan non rimangano accecate dal teschietto lievemente appariscente- aggiunse Gustav che satollo cercava di rilassarsi e risultare il più zen possibile.
-Oggi, piccolo, porta pazienza- spiegò Lauren dolcemente con una vena della fronte che cominciava a pulsare vistosamente- non possiamo farci riconoscere a duecento chilometri di distanza.
-Insomma Bill, fan culo vatti a cambiare- tagliò corto Tom mentre si scofanava un muffin.
-Cattivi- fece Bill alzandosi da tavola e raggiungendo il tavolo con i cereali e versandosene una porzione degna di un muratore- vado a cambiarmi, ho capito, uffi.
-Grazie- fece Lauren rincuorata dando un bacino consolatorio sulla guancia al ragazzo.
-Comunque al mio prossimo concerto mi vestirò così- affermò deciso.
-Tanto io vedo solo il culo di Bill- fece Gustav sollevato.
-Mi metterò degli occhiali da sole scuri- decretò Georg.
-Credo che calcherò bene la visiera del mio cappellino- confermò Tom.
-Stronzi- concluse Bill sempre più deluso dai suoi amici.

***

-Bene, gira a destra e poi fra trecento metri a sinistra- indicò Lauren seduta accanto a Bill e Tom all'autista Gustav- siamo quasi arrivati.
Una stupenda costruzione di vetro e ferro si stagliò davanti agli occhi dei ragazzi che temettero in un ennesimo museo.
Quando entrarono si trovarono in uno stupendo complesso termale.
Lauren entrò in modalità hostess:
-Allora per la mattinata ho pensato di realizzare un sogno di Georg che ogni tanto spera che nel vostro camerino si materializzi una bellissima donna che faccia degli stupendi massaggi. Sulla stupenda donna non posso farci nulla, ma sui massaggi eccoti accontentato.
A Georg in effetti si illuminò il viso e altrettanto a Bill che cominciò a leggere il depliant per scegliere tutto ringalluzzito i suoi trattamenti.
-Bella la tua idea fiorellino- fece felice Bill- avevo proprio bisogno di una cura rigenerante della pelle.
-Si perché la tua brutta faccia non sta su da sola- commentò acido Tom che non aveva nessunissima voglia di venir splamato di olii e fanghi.
Mentre Gustav era di color verde rame al solo pensiero di dover passare solo trenta secondi con Bill in modalità "mi faccio bello".
-Gu- esordì Lauren che aveva letto sul volto di Gustav tutta la sua dipserazione- lo so non sarà la parte della giornata migliore per te, ma dai,- e diede al ragazzo un bel buffetto sulla spalla- secondo me un bel massaggio alle pietre calde e uno stupendo masaggio rilassante alle mani con maschera per ammorbidire la pelle in vista delle tue fatiche da batterista ti faranno solo bene.
Lauren mostrò la locandina al ragazzo che non appariva molto convinto.
-Ah figo- esclamò Bill sempre più esaltato- un massaggio al cioccolato e poi un bagno rilassante nel latte, che gioia!- il ragazzo abbracciò Lauren- tu sì che mi capisci!
-Certo e poi guarda la faccia di tuo fratello, rinvigorisce solo quella.- aggiunse divertita Lauren facendo ricadere l'attenzione di Bill sul volto del gemello.
-Già- sorrise felice Bill guardando il color verde del chitarrista.
Tom si era tenuto in disparte fino a quel momento, come Gustav aveva orrore di quei posti, ma la gioa che leggeva sui volti di suo fratello e di Lauren lo convinsero che doveva sforzarsi di rilassarsi e assaporare le ultime ore di pace, tranquillità e soprattutto poter stare con la sua ballerina preferita.
-Per noi tesorino- fece Lauren con un sorriso smagliante- ci aspetta un bellissimo massagio in coppia con olii essenziali rilassanti e una piccola sorpresa studiata per le coppie.
Tom ebbe un rapido sorriso che si smorzò subito alla battuta infelice di Georg.
-Sì un bel bagno di miele e melassa da far cariare tutti i denti- non ebbe il tempo di terminare che Lauren gli aveva già appioppato un sonoro calcio negli stinchi.
-Così impari, la tua è pura invidia- concluse con un sorriso diabolico Tom che si stava avviando con la sua amica verso la sala che le indicava una gentile signorina.
-Sarà imprudente lasciar Bill solo con quei due?- domandò Tom premuroso.
-Ma sì, al massimo lo affogheranno nel latte per farlo tacere- rassicurò la ragazza
-Certo ma è capace di berselo tutto!- affermò Tom conoscendo bene le quantità industriali di latte che era capace di ingurgitare il fratello.
-Ti immagini? - fece Lauren figurandosi Bill con una cannuccia mentre si beveva una vasca da bagno di latte e poi rotolava modalità pesce palla .

La mattinata passò in fretta e verso le undici i ragazzi si ritrovarono tutti nella piscina riscaldata con angolo jacuzzi per un bagno tutti insieme. Lauren e Tom erano ammollo da tempo, avevano infatti passato qualche momento romantico gustandosi delle fragole e dello Champagne scambiandosi coccole audaci. Quando Gustav e Georg li videro teneramente abbracciati si sentirono un po' di troppo, ma Lauren li sollecitò a raggiungerli con un gesto della mano.
-Avete finito di copulare?- chiese Georg ironico.
-Invidioso?- rispose Tom con aria tronfia e il petto gonfio.
-Sì, sì- fece con un sorrisetto ironico la ragazza-Tom è sbrigativo, un fuoco fatuo.
-Fan culo signorina, non mi sembravi troppo delusa qualche minuto fa- fece risentito il chitarrista spostando la ragazza dalle sue ginocchia dove si era accoccolata.
-Le donne fingono bene- disse con un sorriso divertito Gustav introducendo un piede nella piscina e sedendosi lontano dai due innamorati.
-Guarda se al concerto cadi dallo sgabello, ti si rompono le bacchette o Bill ti spacca la faccia con l'asta del microfono sono contento.
Gustav però rimase impassibile e si rilassò tra le bolle dimostrando estrema sicurezza nelle sue abilità di batterista.
-Allora Georg?- chiese Lauren
-Un paradiso è stato molto bello e la massaggiatrice, be' niente male- rispose felice il bassista
-Bene e il nostro burbero batterista?- chiese premurosa.
-Sopravvissuto, ma la ragazza ha rischiato la vita quando mi ha proposto di mettermi uno smalto rinforzante sulle unghie.
-Era nero e bianco?- fece Lauren ridendo divertita- Ma il piccolo tinto lo avete affogato nel cioccolato?
-No si stava cambiando- risposero in coro Gustav e Georg.
Poco dopo Bill fece il suo ingresso dalla porta degli spogliatoi.
-Oh mio Dio- esclamò Lauren.
-Urca cose che voi umani non vorreste mai vedere- continuò Georg con gli occhi di fuori dallo sconcerto.
-Porca miseria questa mise scala direttamente la vetta delle classifiche " Bill come cazzo ti sei vestito" e si piazza alla numero uno- fece con un filo di voce Tom.
-Dove lo avrà trovato quell'orrore di costume da bagno?
-Non lo so, ma farò finta di non conoscerlo- concluse Tom.
Bill felice come una pasqua fece il suo ingresso in piscina.
-Allora cucciolo?- prese coraggio Lauren mentre tentava di recuperare la lingua che le era scivolata oltre le ginocchia.
-Fantastico- esordì Bill mentre guardava le facce basite dei suoi amici- il bagno al cioccolato e relativo massaggio, una favola. Il relax nalla vasca del latte con candele profumate e luce soffusa un paradiso. E finalmente mi hanno rifatto la manicure- mostrò felice il ragazzo all'amica. Poi si rivolse ai suoi amici- e voi?- ma non ottenne risposta.
Bill non si preoccupò, prese posto in un incavo dove c'erano bollicine a profusione e si sedette beato. Il silenzio era calato tra gli amici ancora sotto schok.
-Sei sicuro che non ci sia stato un errore, che so uno scambio di culle alla nascita?- fece Georg a Tom bisbigliando nell'orecchio
-No, purtroppo- fece mesto Tom- da piccoli eravamo identici.
-Ah- concluse un po' deluso Georg.
-Smettila Tom- lo rimproverò sotto voce Lauren- è un fratellino un po' eccentrico ormai dovresti saperlo.
-Lo so- sussurrò Tom cercando un bacio dall'amica che sembrava inaspettatamente più incline ai baci in pubblico.
-Rimpiango il costumino hawaiano che sfoderavate al mare, un po' ridicoli perché avevate lo stesso costume e da tempi inenarrabili non vi vedevo portare due cose uguali, ma almeno era presentabile- fece Lauren passando una mano tra i capelli di Tom che si lasciava beatamente accarezzare.
Gustav era ammutolito ormai da un po' quando alla fine sbotto, per troppo tempo aveva trattenuto il commento e ora era più forte di lui doveva dirlo.
-Bill- esordì cercando di essere il più gentile possibile- mi togli una piccolissima curiosità?
-Ma sì certo- fece Bill con un tono altrettanto amichevole e sorridendo felice.
-Potresti cambiare spacciatore?- fece asciutto il batterista di poche parole.
-Ma che cazzo dici?- fece il ragazzo indignato facendo raggiungere alla sua voce note assai acute.
-Grazie- fece Georg che scoppiò a ridere- credevo di esplodere, non riuscivo più a trattenermi.
-Già tesorino- rincarò Lauren- spero che non ti venga mai in mente di disegnare una linea di costumi da bagno.
-O se lo devi fare cambia fornitore di "roba pesante", l'ultima partita era avariata. Tra la maglietta di questa mattina e il tuo costumino mi sta venendo su la cena di tre settimane fa che credevo ormai metabolizzata- concluse divertito Gustav
-Fi- fece Bill arrabbiato accompagnando le parole con un gesto elloquente della mano- innanzi tutto, non mi faccio e poi il mio costume è esattamente in linea con il mio look.
-Bill, una cosa- aggiunse Lauren- chi ti ha venduto quell'orrore sadomaso?
-Nessuno- raccontò fiero Bill- ho comprato un normale costume di Dolce e Gabana e l'ho modificato.
-Ok- i ragazzi e Lauren si guardarono negli occhi e conclusero in coro- cambia spacciatore.
Poi tutti insieme ebbero l'impulso di saltare e fare i dispetti al povero ragazzo che si trovava circondato. La pausa di relax tra le bolle finì e una battaglia divertente scoppiò tutti coalizzati contro il costume di Bill che in breve si ritrovò praticamente nudo.
-Piatatela mi sdruccite la mia opera- urlò riemergendo dalle bolle.
-Certo lo facciamo per le generazioni a venire- fece Gustav tenendo in mano come uno scalpo un laccio che poco prima si trovava sul fianco del costume del cantante.
Il ragazzo fu attacato sull'altro lato da Georg che non ebbe vita facile nell'impadronirsi dell'altro laccio. La lotta culminò con la schiacciante vittoria del bassista che ben più muscoloso di Bill riuscì a immobilizzare il povero ragazzo e a sua volta sfilare il laccio sull'altro fianco.
Il costume di Bill ormai era ridotto così male che lasciava scoperte le parti intime frontali cosa che fece esclamare a Lauren:
-Oh mio Dio, vi prego ridategli i lacci!- fece simulando falso pudore- una povera pulzella con quattro bruti, oh mio Dio.
-Diventerò cieco- urlò scherzando Tom simulando indignazione nel vedere il fratello con gli attributi fuori e coprendosi gli occhi con le mani.
-Veramente- rispose acido e rosso come un gambero Bill cercando di sistemarsi al meglio- cieco lo diventerai quando sarai solo con la tua mano destra nella brandina.
I ragazzi si rivolsero verso Tom e scoppiarono a ridere. Lauren arrossì questa volta senza falso pudore.
-Stiamo degenerando- concluse sempre rossa in volto guardando un incavolato Tom che cercava di sopprimere la sua metà gemella.
I ragazzi proseguirono nuotando in piscina, giocando a pallavolo e poi misero a dura prova il buffet offerto dal centro termale terminando qualsiasi cosa toccasse il tavolo e giacesse nei vassoi.

***

Il pomeriggio proseguì con una sorpresa espressamente pensata per Tom, ma che non dispiacque per nulla al resto del gruppo. Dopo un breve tragitto in macchina il gruppo di amici si trovò ai piedi del monte Blomberg la prima parte della ascensione provocò le vive proteste dei Kaulitz subito stemperate dalle promesse giuri e spergiuri di Lauren che assicurava al suo piccolo pastore bergamasco e all'appendice tinta molto divertimento.
-E no, Bill non è sesso a tre, scordatelo!- fece esasperata Lauren dando un sonoro sberlone sulla testa del ragazzo che si era prefigurato un divertimento un po' spinto sull'onda dei pensieri impuri espressi dal fratello.
Dopo mezz'ora di salita si stagliò davanti ai loro occhi una super pista di bob estivo.

Tom felice iniziò a studiare il mezzo più areodinamico per lanciarsi alla massima velocità seguito da Gustav e Georg i cui occhi scintillavano felici. Bill silenzioso cercava un mezzo meno scassato possibile, mentre Lauren provava quello che andasse più lento.
Il primo giro fu adrenalinico al massimo, Lauren mandò avanti i ragazzi per non intralciare la loro corsa pericolosa, lei timorosa al massimo si era messa la giacca a vento per non sbucciarsi le braccia, si era messa il caschetto come i bimbi attirando su di sè dei cori di presa per i fondelli. Mentre Bill, ultimo dei tre ragazzi si infilò i suo guanti borchiati da provetto motociclista pronto per la sua folle discesa.

All'ennesima risalita che stavano affrontando i ragazzi, Bill esordì:
-Mi avete preso per i fondelli tutta la mattina ora ve ne state pentendo vero?
I ragazzi lasciarono Bill pavoneggiarsi mostrando fiero i suoi guanti di pelle nera che tanto la mattina avevano suscitato indignazione.
-Mi invidiate, voi vi state spellando le manine ora, come godo!- aggiunse tronfio il cantante.
I ragazzio lo guardarono senza parole poi un coro si levò all'unisono.
-Va cagare- e i ragazzi presero il loro bob a ruote e pian pianino si avviarono salendo la montagna per riscendere per l'ennesimo giro.
-Posso dirvi- fece Lauren rivolto ai due gemelli- che vi odio profondamente?
-Perché fiorellino- fece affettuoso Tom prendendole la mano e tirandola a sè stampandole un bacio sulla fronte e attardandosi sulla bocca.
-Come perché? Per due giorni ci avete stracciato i maroni come due zecche gemelle fastidiose e lamentose che sapevano solo pronunciare frasi del tipo "due palle" "mi sono rotto" "sono stanco" " non ho più fiato" " questa salita mi distrugge" "non mi sento più le gambe". Siete stati trascinati per più volte sotto minaccia e tortura e ora baldanzosi risalite per la settima volta la costa della montagna senza batter ciglio?
-E' vero- annuì un po' risentito Gustav- abbiamo dovuto trascinare la zavorra Bill.
-E il macigno rap- attaccò Georg- per tutto il tempo e guarda adesso.
-Fan culo- dissero in coro il bassista, il batterista e Lauren.
-Ma adesso abbiamo uno scopo- si difese Bill.
-Già la discesa con questi aggeggi è una totale figata- aggiunse Tom con un sorriso raggiante.
-Davvero? mentre l'arte e la cultura?- chiese Lauren sempre più torva.
-Quella un po' meno- fece a bassa voce Bill.
-Sì- rispose con poca convinzione Tom- anche quella è importante, ma no dà la scarica di adrenalina che si ha scendendo a 50km/h per diciasette tornanti.
La ragazza si divincolò dalla stretta di Tom un po' risentita, aveva sperato che condividere con il ragazzo le sue passioni sarebbe stato fantastico, ma forse aveva mal calcolato i ragazzi rimangono dei grossi bambinoni fino ai cinquant'anni. Lo guardò in tralice e poi cercò un bacio sulla bocca che il ragazzo ricambiò affettuoso.
-Basta slinguazzate e camminate- sollecitò Bill spingendo la coppietta.
Lauren rispose con il suo solito dito elegante da contessa e poi aggunse:
-Attento Bill, sappi che potrei vendicarmi.

***

-Oh, povero piccolo come sei conciato?- disse amorevolmente la padrona del bed and breakfast vedendo rientrare Bill.
-Uffi- fece in modo lamentoso sbattendo gli occhioni come il gatto di Shrek- mi hanno maltrattato.
-Oh, poverino sono dei bruti i tuoi amici- accompagnando quelle parole con una carezza.
-No, signora, lei non lo conosce- fu laconico Gustav
-Già, non lo difenda per favore, Bill è la persona più egocentrica, egoista, individualista, accentratrice dell'universo- sentenziò Georg.
-Mi creda signora noi abbiamo coniato il termine " Teoria Bill centrica" dove Bill è al centro dell'universo e tutto ruota intorno a lui.
-Certo-confermò Bill- sono il leader del gruppo, canto, scrivo i testi, creo l'abbigliamento, il trucco e il parrucco. Ho delle idee geniali per i video, al posto del cervello ho una fucina.
-Al posto del cervello hai una cucina?- fece il verso Tom
-Già è vero dimenticavo i Tokio Hotel sono Bill e Bill è i Tokio Hotel. Noi siamo contorno- fece Gustav scuotendo la testa con aria di compatimento.
-Bravo Gustav, vedo che hai capito.
-Credo che fra tre giorni, non so, mi cadra il basso sul piede di qualcuno- suggiunse Georg.
-Oppure ci potrebbe essere un accidentale esplosione del microfono del leader del gruppo- fece Tom guardando in tralce il fratello.
-Comunque signora la mente di questo scherzo che mi ha ridotto così è l'insospettabile ragazzina di rosa vestita!- mostrò Bill risentito.
-L'apparenza inganna quindi!- concluse la signora.
Ma Lauren cominciò la sua difesa con la lingua lunga ci sapeva fare almeno quanto Bill.
-Signora lei converrà con me che ci voleva una bella lezione per il rompi p. tinto. Innanzi tutto tralascerei le innumerevoli lamentele sull'organizzazione di questi giorni e le attività offerte. Le lagne infinite "sono stanco" "mi fanno male i piedi" " che noia, che barba" " non ho il fiato" " non mi sento più le gambe" tipo novantenne. Il culmine lo abbiamo toccato oggi sulla pista di bob estivo quando si è pavoneggiato " sono più bello, più veloce, più figo, più areodinamico"
-La verità fa male- fece tra i denti Bill, ricevendo una sventola sulla testa da parte di Tom.
-L'apice è stato " guardate con i miei guanti di pelle che voi dite da truzzo non mi faccio nulla voi invece avete le vesciche"
-Questa è la pura realtà- ridisse sottovoce, ricevendo un'altra sventola dal fratello.
-Il pavone meritava una punizione divina. E ho colto l'occasione, in un momento di distrazione, sono andata a comprare della schiuma da barba, della farina, dei palloncini e la vendetta si è compiuta.
-Guardi i miei guanti rovinati dalla schiuma e così la maglietta che ha stinto- fece con un tono da bimbo piccolo il ragazzo-sono cattivi.
La signora nonostante la difesa della ragazza non resistette agli occhioni languidi di Bill e lo accompagnò in bagno aiutandolo a lavarsi i capelli dal misto di farina, schiuma incrostata e schifezze di ogni tipo che si erano incollati mentre rantolava per terra durante il combattimento improbo.
Poi amorevolmente gli lavò maglietta, pantaloni e scarpe che si stavano incartpecorendo per l'effetto schiuma da barba come una mamma affettuosa ricevendo in cambio un bel bacio affettuoso.

***

Ore 9.00 aeroporto di Amburgo.
- Allora dove hai parcheggiato il truzzo catorcio?- chiese Lauren con tono interrogativo alquanto preoccupato.
-Il mio non è un catorcio, porca miseria ci ho lasciato mezzo conto in banca- esclamò risentito Tom
-Certo quando uno è mentecatto e spreca i soldi in giocattoli inutili!- rincarò la ragazza.
-Lo so come la pensi per favore non torniamoci più sopra, grazie - Tom diede un bacio alla ragazza come per farle sentire che non era in collera.
-Sì, tesoro- fece con un grosso sorriso Lauren- allora?
-Mi sto guardando intorno - disse un po' in panico il ragazzo che non ricordava dove aveva lasciato la macchina.
-Dire che è talmente mastodontico che il profumo di truzzaggine dovrebbe sentirsi- commentò la ragazza infierendo sarcastica.
-La pianti?- fece Tom scocciato prendendo la testa di Lauren e strofinandola in modo scherzoso. Poi rivolto al fratello che ciondolava tipo cavallo semi addormentato chiese:
-Bill, ti ricordi dov'era la macchina?
-Io?- chiese sorpreso il ragazzo dando solo lievemente la pervenza di aver connesso il mono neurone.
-Dai, eri con me!- fece sollecitando collaborazione.
-Ma erano le 5 e quaranta del mattino io ero ancora nella fase rem- protestò vivamente.
-Come sempre quindi- disse ironica Lauren che ottenne come risposta un elegante dito medio.
-Uffi, Bill, sei un appendice fraterna inutile, dai!- ci riprovò Tom
-Eravamo scesi al terzo piano credo- tentò di sforzarsi Bill- non era il numero 705 settore rosso?
-Non al secondo, settore verde posto 345?- chiese dubitativo Tom
-Mah forse- fece Bill tentando di scavare nella memoria- io però mi ricordo tre rampe di discesa?
-Bene- fece la ragagazza sollevata- prima leggevo la capienza del parcheggio e ho visto che ha più di cinque mila posti. Come dire il mio ultimo giorno ad Amburgo in areoporto, bella prospettiva.
-Mettila così, sei già pronta per sta sera- scherzò Bill.
-Fan culo, fratello idiota invece di parlare sforzati- inveì Tom che aveva programmato altro per le ultime ore con il suo fiorellino.
-Ok, ok camomillati, allora il truzzo mezzo è alquanto appariscente- constatò Bill- Quindi...
-Allora innanzi tutto fan culo ad entrambi la mia macchinina non è un catorcio e non è truzzo, tra l'altro da che pulpito! il re dei giubbotti catarifrangenti e la regina delle gonne a balze.
I due ragazzi si guardarono e poi sorrisero.
-Hai ragione cucciolo partiamo con le ricerche, io propongo di dividerci i sei piani a due a due quando la troviamo ci chiamiamo.
-Il cel non prende e poi giriamo con le valigie?- fece Bill la cui sansonite pesava 10 chili.
-Bene io curo le valigie e voi due cercate. - suggerì Lauren con un sorriso- noi donne di macchine non ne capiamo nulla, sembrano tutte uguali
-Ma va cagare- inveì Tom- se hai denigrato il truzzo catorcio da ore dicendo che è un mezzo per ricconi sboroni e non sai neanche come è fatto?
-Insomma sì vagamente- disse la ragazza non mostrando interesse alcuno- è grosso, nero e ha tre anelli come simbolo.
-No- la coresse Bill- gli anelli della Audi sono cinque.
-Mentecatti entrambi sono quattro- urlò scocciato Tom che disperava di ritrovare la macchina con al seguito le due zavorre.
-Sei sicuro?- interrogò stupito Bill.
-Oddio, ho capito aspettatemi qui, parto alla ricerca solo- poi boffonchiando aggiunse- dovevo tirare meglio il cordone ombelicale quel primo di settembre.
-Uffi, cattivo- fece risentito il fratello- mi sono solo confuso con i cerchi delle olimpiadi!
-Bill, riattiva lo screensaver coi pesci va, è meglio- tagliò corto Tom partendo alla ricerca della macchina.
-Era meglio se accettavo il passaggio di Gustav- disse Bill vedendo il fratello allontanarsi molto arrabbiato.
-Ti ho sentito- urlò Tom- dopo facciamo i conti!
-Ups- fece Bill mettendosi una mano davanti alla bocca mentre Lauren lo guardava divertita- dovrò vivere i miei ultimi momenti di vita in questo posto, che tristezza.
I due ragazzi si guardarono e scoppiarono a ridere. L'attesa durò quasi mezz'ora poi si sentirono delle ruote cigolare nel parcheggio, Tom felice aveva ritrovato la macchina.

-Tesoro, alza le chiappe e cedi il volante l'esame della patente lo hai domani e se vuoi passarlo meglio che non ti becchino a guidare con il foglio rosa.
-Uffi, ma secondo te ci potrebbero fermare?- protestò vivamente Tom.
-Sì visto il carroarmato nero. E la tua faccia da deliquente- commentò Lauren
-Mettiamo in chiaro non ho la faccia da delinquente e la mia bambina non è un catorcio nero, brutto e mastodontico.
Lauren lo guardò ammutolita, Bill sul sedile dietro si era già appisolato, poi allungò la mano invitando Tom a sganciare le chiavi e disse:
-E se rifaccio la fiancata all'ippopotamo nero?
-Ti scotenno- sentenziò Tom.
Lauren lo guardò divertita e gli diede un bacio togliendogli la bandana che gli teneva fermi i capelli per affondarci le mani affettuosa e baciandolo sul collo, dietro l'orecchio.
-Vi ricordo- boffonchiò Bill aprendo solo un occhio- che qui dietro dorme il bimbo, potrebbe rimanere shockato.
-Torna a dormire che è meglio- lo redarguì con tono scherzoso Tom baciando a sua volta affettuosamente la ragazza.
Lauren si sistemò alla guida e partirono. Il viaggio in quel di Baviera era stato corto ma intenso, i ragazzi mai avrebbero scordato quei momenti insieme.
Il mese ad Amburgo volgeva al termine e tra poche ore i tre ragazzi si sarebbero salutati e non si sarebbero rivisti per lungo tempo. Avevano come l'impressione di rivivere quel triste momento dell'addio di due anni e mezzo prima.
Quando la ragazza sparì dietro le porte dell'imbarco Tom sentì il cuore in gola e le lacrime far capolino negli occhi, subito respinte con veemenza accarezzando l'idea di un prossimo incontro.
-In fondo due mesi passano in fretta fratellino- fece Bill avvicinandosi al gemello e mettendogli una mano sulla spalla- coraggio a Natale ci rifaremo e poi non dobbiamo andare in quel di Parigi in questo tour?
Bill non ricevette risposta Tom chiamò un taxi e lasciò con la morte nel cuore l'aeroporto di Amburgo.