Come neve al sole

Hai proprio la testa dura!


Lory stava rientrando a casa, era ormai sera e lentamente camminava tenendo la bicicletta del suo compagno di squadra Rukawa. I due camminavano uno affianco all'altro senza parlare, ogni tanto Lory squadrava il ragazzo dall'alto in basso e scuoteva la testa poi non trattene più i pensieri che le correvano veloci nella mente e sbottò:

-Certo sei proprio una testa di legno!- fermandosi un istante e guardandolo minacciosa-guarda cosa mi tocca fare. Trascinare la tua bici, la cartella e badare a che tu rientri a casa intero.

Il ragazzo tutto incerottato la guardava, tentò di sorriderle, ma le guance gli dolevano.

-Fare a pugni! Che attaccabrighe! A scazzottar gente potevi anche rimetterci un mano…proprio adesso che comincia il campionato!
-Dovevo lasciare che picchiassero a sangue Miyagi-ribatté a fatica il ragazzo-ma…
-Cosa c'entra, tu sei l'asso della squadra e non possiamo perderti in un momento come questo!
-E' vero io sono un giocatore importante, ma qualcuno mi ha fatto capire che non posso andare a canestro se non c'è nessuno che mi passa la palla.

Lory lo guardò stupita, poi notò che dalla ferita sopra la fronte del ragazzo usciva un po' di sangue. Tirò fuori il suo fazzoletto e lo porse al compagno:
-Guarda testolina dura, ti esce ancora del sangue!

Rukawa prese il fazzoletto che la ragazza gli porgeva, lo osservò attentamente: era azzurro con dei piccoli fiorellini, un peccato sporcarlo per una testa di legno come me pensò, poi se lo portò alla fronte e sentì un dolce profumo penetrarli fin dentro.

Quando arrivarono sulla soglia di casa Rukawa, i due ragazzi si fermarono, Kaede prese la sua cartella, la sua bici poi guardò Lory:
-Grazie per avermi riaccompagnato…
-Ti immagini, non preoccuparti Begl'occhi, lo sai che per il numero undici dello Shohoku farei questo e altro-Lory si accorse di essersi sbilanciata troppo, ma che cosa mi è venuto in mente ?-sì volevo dire... per il bene della squadra sai?
I due ragazzi erano in un momento di imbarazzo, quando sulla porta apparve la madre di Rukawa.

-Kaechan tesoro amore- urlò- cosa fai? con chi sei amore?
A quelle parole l'imperturbabile Rukawa sbiancò, avrebbe voluto una trivella per scavare un cunicolo nel quale sprofondare per la verogna…
Sulla soglia della porta comparvero poi due ragazze che urlarono a loro volta:
-Oh, ma è fuori con una ragazza- e infilandosi le scarpe uscirono di corsa in giardino- sì è proprio una ragazza mamma!

A quelle parole i due compagni di scuola rimasero immobili, ghiacciati, assiderati, non sapevano più come cavarsi d'impaccio.
La madre di Rukawa uscì a sua volta e corse verso Lory.
-Oh, cara vieni, vieni dentro, sai è la prima volta che il mio piccolino porta a casa un compagno di scuola. Un miracolo- la madre del ragazzo trascinò a forza Lory in casa, le sorelle aiutarono la madre e fecero accomodare la ragazza.

Rukawa stentava a riprendersi, non è possibile quello doveva essere un incubo, non poteva essere: Lory in casa sua, con sua madre e le sorelle che l'avevano ormai risucchiata nel vortice?

-Ma cara, come ti chiami? Perché Kaechan non mi hai parlato mai di lei? Che figliolo, non dice mai niente, ah no, devi rimanere a cena.
-Ma veramente…-Lory non riusciva a parlare veniva travolta dalle parole che uscivano come fiumi dalle bocche delle donne di casa Rukawa.
-Aspetta telefono io a tua madre e le dico che ti fermi a cena e che vi faccio fare i compiti.
La sorella maggiore porse alla madre il telefono:
-Dimmi il numero tesoro…

Lory guardò negli occhi il suo compagno di classe che immobile la osservava senza più reagire, come sempre quando si entrava in casa sua non c'era scampo, la madre monopolizzava la vita altrui e non si poteva nulla contro di lei. Gli occhi blu del ragazzo e tutto il suo volto esprimevano la più completa rassegnazione, Lory comprese che doveva lasciar fare, disse il suo numero di casa poi tranquillizzò la tata, per fortuna sua madre era a cena con il suo nuovo fidanzato e sarebbe tornata tardi.

-Tesoro, non stare lì impalato! andate subito a fare i compiti per domani; noi prepariamo la cena. Coraggio ragazze 'sta sera abbiamo ospiti e dobbiamo fare sentire questa bella ragazza a suo agio, coraggio.
-Sì mamma!- urlarono all'unisono, come si stessero preparando per le grandi manovre.

La famiglia di Rukawa sembrava quasi aliena, insomma, rispetto al taciturno e scontroso ragazzo, la madre e le sorelle sembravano l'opposto. Come poteva essere che un ragazzo così freddo fosse circondato da tre donne così aperte, calorose, piene di vita? Forse il suo essere così distaccato nascondeva in realtà una difesa inconscia…avere una madre che lo credeva ancora un bambino e lo trattava come tale, l'esser bombardato da continue chiacchiere aveva fatto sì che il ragazzo si costruisse una corazza impenetrabile da chiunque. Questo poteva essere a prima vista il motivo per cui Rukawa Kaede appariva agli occhi di tutti: freddo come un iceberg.

In realtà se lo si conosceva meglio si imparava a capire che dietro a quella impenetrabile corazza il ragazzo era dolce e generoso. Lo si era visto proprio quel giorno in palestra. Quando i teppisti erano entrati a "profanare" la palestra con le scarpe di cuoio e quando uno dei bulletti aveva "dissacrato" la palla da basket, il ragazzo aveva reagito. Diversamente dall'irruento e chiacchierone Hanamichi, che aveva urlato e sbraitato insulti, aveva semplicemente tentato di colpire uno dei teppistelli con un pallone da basket.
Prendere le difese dei più deboli della squadra che avevano tentato di smorzare i toni della rissa in nuce, gli aveva causato una ferita alla fronte: uno dei malfattori aveva colpito Rukawa con il palo per lavar il pavimento. Nonostante sanguinasse copiosamente Rukawa aveva sferrato qualche colpo prima di perder i sensi.
Solo l'intervento di Akagi aveva salvato la squadra da una brutta situazione.

I due ragazzi dovettero salire in camera perché bisognava fare i compiti:
-Scusa, la mia famiglia è un po' starna. Mi vergogno a morte.
-Non preoccuparti, sono simpatiche invece, sembrano un ciclone che spazza via ogni cosa, sì insomma sono il tuo opposto.
-Difficile resister a quelle tre messe insieme. Io ormai sono rassegnato al mio destino!

La camera di Rukawa era piccola, pulitissima, in perfetto ordine. Alle pareti e dietro la porta vi erano foto dei Lakers ovunque. Sulla scrivania alcune foto di famiglia e una di Rukawa con i compagni di basket delle medie. Lory osservò ogni minimo particolare, avrebbe voluto fargli tante domande, ma la situazione era già imbarazzante così, meglio non sommergere il ragazzo con mille curiosità.

Poi qualcuno entrò senza bussare:
-Allora ragazzi state studiando? Su, su Kaechan, sai mia cara, se non salgo ogni dieci minuti a controllare questo bimbo si addormenta e non fa i compiti…a proposito che hai fatto? Insomma lo sai che non devi dare retta agli estranei e non devi attaccar briga con i tuoi compagni! è sempre stato così-si rivolse a Lory che la guardava stupita-non va d'accordo con nessuno, quante volte te lo devo dire non si fa a botte, si parla con la gente!
-Mamma, stavo prendendo una sedia in camera di Seya e poi ci saremmo messi-ma le parole del ragazzo caddero nel vuoto, sua madre aveva monopolizzato la sua compagna e stava raccontando ogni cosa del suo piccolo bambino illustrando a una a una le foto sulla scrivania e sul comodino affianco al letto, proprio quello che Lory avrebbe voluto e che Kaede temeva.
Quando rimasero soli si sedettero alla scrivania e cominciarono a fare gli esercizi di compito, Rukawa aveva l'autonomia di attenzione di un bimbo di sei anni, Lory doveva dargli continuamente delle gomitate affinché non si appisolasse.

-Sai mi spiace averti messo in questa situazione, mi sembra di essermi intromessa nella tua vita e forse…
-No, non preoccuparti, non è colpa tua e mi fa piacere.
Lory e Kaede si guardarono per un istante e arrossirono, stavano condivendendo un bellissimo momento, mai i compiti erano sembrati così facili semplici e piacevoli.

La cena fu pantagruelica e spassosissima, Rukawa sempre più imbarazzato era il soggetto principale, praticamente nel giro di un'ora la madre e le sorelle raccontarono ogni momento divertente, saliente della vita del ragazzo. Come quando era piccolo e saltando sul letto a molle della nonna imitando uno slam dunk era finito a sbattere con la testa sul lampadario. O quando le sorelle lo avevano rinchiuso nel cesto della biancheria sporca con il quale si allenava.

Dopo cena poi tirarono fuori anche l'album delle foto.
-Guarda che bel culetto aveva il piccolo Kaechan. Qui il suo primo giorno di scuola, guarda come è triste…
-Veramente mamma sta dormendo in piedi.
-Pianta Seya, non è vero- ribattè il ragazzo sempre più imabarazzato.
Lory era morta dal ridere e guardando l'imbarazzo del compagno sorrise affettuosamente.

Verso le nove Lory prese congedo e il ragazzo la riaccompagnò fino a casa. Durante il tragitto rimasero in silenzio e quando giunsero al cancello:
-Non preoccuparti per oggi, domani farò dei cartelli, dei manifesti e distribuirò dei volantini dicendo a tutti che a Kaede Rukawa fanno paura i cani perché quando era piccolo è stato morsicato da un ferocissimo bassotto e poi scriverò che il film che lo fa piangere di più è Piccolo Lord. Ah, no, ancora meglio: quando era piccolo voleva fare l'astronauta e si è buttato dal balcone con un paracadute di sua invenzione.
-Hai finito?
-Dai scherzavo, sarò muta come una tomba, hai una famiglia stupenda, invece! e se proprio vuoi, un giorno ti racconterò qualche mio aneddoto così quando vedrai il mio fratellone Akira potrai ridere un pochino, tu non sai cosa abbiamo combinato noi due insieme.

Rukawa sorrise compiaciuto all'idea di conoscere alcuni particolari buffi sul suo rivale e ritornò verso casa ripensando a quella giornata. Una notte stellata e la luce della luna rischiaravano il suo cammino, una brezza fresca dal mare gli fece salire un lieve brivido su, su per la schiena, poi mise una mano in tasca e trovò il fazzoletto che gli aveva dato Lory per tamponarsi le ferite. Quella lunga giornata era terminata, molte cose erano cambiate nell'arco di poche ore, i suoi sentimenti per quella ragazza diventavano sempre più forti, ora non riusciva ad immaginare la scuola e la squadra senza di lei, Lory.

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