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Incontri e scontri

[Francia, Parigi]

Settembre inoltrato regalava alla splendida città di Parigi dei colori bellissimi. Nel parco degli Champs des Mars gli alberi di ippocastano cominciavano a tingersi con i caldi colori autunnali, alcuni bambini si divertivano nel giardinetto tra gli scivoli e le altalene, mentre i più piccoli nella vasca della sabbia costruivano castelli come fossero ancora al mare. Altri pattinavano sulla pista tra una caduta e l’altra; tra un pianto e una risata.

Laure correva nel parco, una piccola nuvoletta di condensa mostrava che la temperatura serale era fresca, ma il freddo del crepuscolo non la scoraggiava, la sua quotidiana corsa nel parco la riportava indietro con l’età a quando anche lei giocava spensierata sulla diligenza del far west, a quando si arrampicava sull’albero della cuccagna o sul castello giallo che lei chiamava i “cucugnoni”. Il parco era cambiato, i vecchi giochi erano stati sotituiti con altri e anche lei non era più la stessa spensierata bambina!

Anche un ragazzo stava correndo nel parco con un pallone da calcio ai piedi. Assorto in mille pensieri, Taro non era a suo agio nel parco e non conosceva ancora tutte le piccole viuzze laterali. Ogni giorno faceva sempre lo stesso giro, dall’Ecole Militaire alla Tour Eiffel e ritorno. I due ragazzi assorti nei loro pensieri si incrociarono all’altezza dei giardinetti, si scambiarono un’occhiata veloce e distratta poi proseguirono in direzioni opposte.


Dopo qualche metro Taro fece mente locale.

-Ma quella ragazza io la conosco! Ma sì è Laure non l’avavo neanche riconosciuta!

Girò su se stesso e in pochi secondi raggiunse la ragazza.

-Scusa ma tu sei Laure non è vero?

La ragazza fece finta di niente e proseguì come nulla fosse.

-Sei nella mia stessa classe, io sono Taro il ragazzo che si è trasferito da poco dal Giappone!

Ma nulla, Laure continuava a correre senza curarsi minimamente del ragazzo che le correva di fianco cercando di intavolare la più banale delle conversazioni.

-Vengo a correre quasi tutti i giorni per rilassarmi un po’ dopo gli allenamenti- proseguì Taro- sai io gioco a calcio.-

-Mi prendi per una stupida? Lo so chi sei e cosa fai! Non è che ci siano migliaia di studenti giapponesi al Saint Germain. E poi nella mia classe sei l’unico uomo di Neanderthal che si diverte a correre dietro ad un pallone!

Che antipatica! Non l'aveva mica insultata! Solo gli sembrava scortese non salutarla dato che l'aveva riconosciuta ed era una sua compagna di classe...questi francesi proprio non sapevano dove stava di casa l'educazione!
I due giovani proseguirono correndo nel parco uno di fianco all’altra senza scambiarsi più una parola. Poi entrambi svoltarono in una piccola viuzza:

-Ma mi stai seguendo? –chiese seccata Laure al ragazzo.

-No perchè? Io abito in avenue de la Bourdonnais al 74.

-Ah scusa io abito qui in avenue Fréderique le Play. Bene è stato molto interessante correre al fianco di uno che prende a calci un pallone mentre fa Jogging per rilassarsi dopo dei duri allenamenti! Non ti invito a salire perchè puzzi peggio di uno scaricatore di porto e mi infesteresti la casa. Ti saluto, ciao!

-Grazie a te per l’interessante conversazione, ci vediamo a scuola.-

Laure sembro' un po' sorpresa dalla reazione del ragazzo. Lo aveva trattato malissimo eppure lui l'aveva salutata in modo gentile...che tipo strano! Di solito riusciva ad allontanare ed esasperare chiunque con i suoi modi da principessina viziata, ma lui non sembrava essere caduto nella trappola. Come si permetteva di trattarla con condiscendenza?! Avrebbe dovuto insultarla o quanto meno andarsene arrabbiato...almeno un pò! Quel ragazzo era irritante ecco!

L'abituale freddezza con cui Laure trattava le cose del mondo si era per un attimo sciolta e sotto di essa era apparsa una normale ragazza di 17 anni colpita dall'incontro con un ragazzo fuori dal comune. Anche durante i suoi esercizi quotidiani alla sbarra non riuscì a togliersi dalla mente lo sguardo sereno con cui quegli occhi nocciola l'avevano salutata prima di sparire in un viottolo laterale.

Il cielo aveva ormai perso le tinte rosse fuoco del tramonto, le stelle brillavano, le luci del parco illuminavano i rari passanti che portavano i loro cani a passeggio, la tour Eiffel aveva vegliato su Parigi regalando anche oggi splendide emozioni ai turisti venuti ad ammirarla, ora poteva riposare.

 

* * *

 

-Ehi bellezza!-

La voce profonda di Pierre risuonò nella classe dove i ragazzi attendevano l'arrivo dell'insegnate.

-Sabato sera dò una delle mie imperdibili feste! A che ora ti faccio passare a prendere dal mio autista?-

Laure alzò la testa dal suo libro, squadrò dal basso in alto il ragazzo, si fermò con lo sguardo diritto nei suoi famosi occhi verdi.

-Devo dedurre che ti stai rivolgendo a me? Sentivo un alito pesante sul collo, ma credevo fosse il mio compagno di banco.

Ma come osava quella ragazzina presuntuosa?? Come poteva puzzare il suo alito, lui l'idolo incontrastato delle ragazze della scuola che in tasca aveva sempre lo spray antialito pesante al gusto raffinato di menta alpina! (Tipo arbre magique della bocca! ndA ^__-)
Non e' il momento di perdere la calma Pierre...e' una di quelle difficili, mhh sara' ancora piu' divertente!
Pierre LeBlanc, il ragazzo piu' popolare della scuola, sfodero' uno dei suoi meravigliosi sorrisi prima di interpellare nuovamente la sua nuova preda.

-Stavo proprio parlando con te luce dei miei occhi!

-Scusa, ma stavo leggendo un libro e vorrei tornare alla mia lettura! Un troglodita come te forse non sa che a scuola si viene per imparare e non per scaldare la sedia, fare il cascamorto con le compagne di scuola e dare quattro calci ad un pallone!

Il volto di Pierre cominciò ad alterarsi impercettibilmente. Laure sorrise tra sé, stava ottenendo l'effetto desiderato.

-Ah ma forse hai finito la raccolta delle donnine alla pagina ginnaste ed ora sei passato alla pagina ballerine?-

-Ma che dici piccola? Se tu...-

-Ti interrompo, forse non hai capito che la maggior parte delle donne ha un cervello oltre a quello che guardi tu! Non assicuro niente per le ginnaste, ma ti assicuro che le ballerine dal canto loro hanno un'intelligenza molto sviluppata. Per cui, ti pregherei di non sminuire la mia persona chiamandomi tesoro, bellezza, piccola ecc! Se sai il mio nome gradirei lo usassi.
Ah! E se sei così tardo da non averlo capito non ho la minima intenzione di venire alla tua festa, tanto meno con te.
Manda pure il tuo chauffeur a prendere una di quelle che ti muoiono dietro, il mondo e' pieno di ragazze sprovvedute, per tua fortuna. Per quanto mi riguarda non desidero avere niente a che fare con te! Ti conviene rientrare nella tua classe! Au revoir-

Liquidato, umiliato davanti a tutti! Pierre era furioso.
Me la pagherà questo e' certo! Non e' ancora nata la ragazza che puo' resistermi...Aveva perso una battaglia...capitava anche ai migliori no?

* * *

Lo scambio di gentilezze tra Pierre e Laure fece il giro della scuola ingigantendosi a ogni passaggio. Sembrava che Laure avesse insultato Pierre con il linguaggio di una donna dei bassi fondi, lui che poverino le aveva solo chiesto gentilmente se voleva partecipare al ballo organizzato dalla sua famiglia. Altri giuravano che Pierre aveva deriso Laure e di aver visto con i loro occhi la ragazza piena di sdegno che schiaffeggiava il compagno. Ben presto si erano formate due fazioni e ognuna sosteneva la veridicità della propria versione. La popolarità di Pierre e l'abituale freddezza di Laure avevano però fatto pendere ben presto la bilancia a favore del primo, senza contare che la squadra di ginnastica femminile si era schierata in blocco dalla sua parte e guardava invece Laure con fiero rancore.

-Ma sei matta Laure?- disse Dorine- rispondere così al ragazzo piu' popolare della scuola!! Che ti passa per la testa? In fondo è carino e ti aveva solo invitato alla sua festa! Sai che bello avresti potuto incontrare tante Star!-

-Ma allora ragioni come quelle oche?! Dai, da te non me lo sarei aspettato! In fondo ho detto solo la verità è uno snob, spaccone, donnaiolo senza ritegno, dovrebbe trovarne altre che lo maltrattano, così capirebbe e abbasserebbe la cresta!-

Intanto Taro la guardava.

She's touch, smell, sight, taste and sound.

Il sole le illuminava il viso, mentre gli occhi blu notte risplendevano di un fiera sdegno, il lungo collo bianco trasmetteva una raffinata eleganza e il suo modo di accompagnare le parole con gesti armoniosi delle mani faceva delle conversazioni con le sue amiche delle vere e proprie rappresentazioni teatrali.

First class, fancy free, she's high society
She's got the best of everything

Taro si ritrovò perso in quegli occhi...

Cuz she's so high
High above me, she's so lovely

She's so high
Like Cleopatra, Joan of Arc, or Aphrodite

...poi si ricordò delle gentilezze che Laure aveva riservato anche a lui. Quel "Puzzi come uno scaricatore di porto" e "Un uomo di Neanderthal che corre dietro ad una palla" gli risuonavano ancora nelle orecchie. La magia del momento scomparve. Laure apparve sotto un’altra luce: bella, fiera, sicura di sè, ma anche superba, scostante e presuntuosa.

What could a guy like me ever really offer?
She's perfect as she can be, why should I even bother

Perchè poi quelle parole di sprezzo verso il calcio e i calciatori?

(perchè su TMC hanno osato mettere la Liga spagnola al posto del pattinaggio!ndA >_<)

 

Indice Capitoli

La canzone in sottofondo è She's so high di Tal Bachman. Se vuoi leggere il testo originale vai qui.