Sogno e incubo

[ classe di danza ]

Dopo il solito riscaldamento alla sbarra e qualche esercizio di diagonale le ragazze furono richiamate dall'insegnante.
-Bene ragazze oggi vedremo a cosa sono serviti tutti i nostri sforzi degli ultimi quaranta giorni di lezione. Avete lavorato tutte benissimo senza soste, ognuna di voi si è impegnata per imparare la sua parte. Il gruppo delle Willis, la regina Myrthe, la giovane Giselle, tutte hanno un ruolo fondamentale nell'economia del balletto. Non sentitevi frustate se non siete state scelte per un ruolo importante, alcune di voi sono soltanto al primo anno, avranno tempo per diventare brave, prendete esempio dalle veterane, aiutatele, incoraggiatele e fate del vostro meglio per la riuscita del balletto.
E ora tutte ai vostri posti cominciamo con l'entrata delle Willis e della regina Myrthe, prego Marina da questa parte, ecco André, Hilarion entra da questa parte e tu Nicolas, il principe Albrecht entri da questa parte.

Tutti si misero ai propri posti. Marina si sedette su uno sgabello e con una grazia da regina si sfilò gli scaldamuscoli neri. Il giorno che aveva tanto atteso era arrivato, per l'occasione aveva indossato un completo che metteva in risalto la sua linea perfetta. Il top esaltava le sue forme femminili e i suoi addominali d'acciaio, i fouseau modellavano le sue lunghe gambe affusolate, il color porpora che aveva scelto, non a caso, la faceva risaltare su tutte. La regina Myrthe era pronta per fare il suo trionfale ingresso seguita dal corteo delle Willis, Marina aveva tolto la gonna lunga di tulle per mostrare a tutti la sua tecnica.

E mentre Laure si stava preparando Marina si avvicinò sussurrandole ad un orecchio:

-Finalmente oggi si vedrà la tua palese inferiorità, oggi sarà il mio momento, vedrai la parte di Giselle sarà mia!

A queste parole Laure restò esterefatta, non sapeva cosa replicare.
E' vero, Marina è molto più brava di me, la sua tecnica russa è di gran lunga superiore, sua madre era una ballerina del Bolsoi e per dieci anni Marina ha frequentato quell'ambiente prima di venir qui, mi sa che ha pienamente ragione, oggi si vedrà la mia inferiorità!

La musica risuonò nell'aula, Marina fece il suo ingresso trionfale, come era bella, che saggio di bravura e tecnica stava dando!

Laure in un angolo la osservava che gambe lunghe e come le tiene, sembra Sylvie Guillème( la mia ballerina preferita NdA)
Osservandola attentamente Laure provò un live moto di gelosia e pian piano si fece strada un senso di inadeguatezza sottolineato da un piccolo gesto di mordicchiarsi l'indice. La paura si leggeva nei suoi occhi che presto incrociarono quelli blu cielo di Nicolas. Il ragazzo non degnava neanche di uno sguardo la bellisssima Marina, ma cercava di capire cosa stesse provando la sua cara amica, intuì la sua paura e con un sorriso rincuorante pronunciò scandendo bene il labbiale

-Non preoccuparti.

Poi per sdrammatizzare fece due o tre smorfie buffe che sortirono il loro effetto.

Laure lo guardò, si mise a ridere e con il cuore pieno di fiducia ripensò a tutte le ore di fatica e le prove in più che aveva fatto con Nico, i consigli che le aveva dato, prese il velo che doveva mettere per entrare in scena, si mise in posizione, lanciò l'ultima occhiata al suo caro Nico e fece la sua entrata! I suoi bourées erano stretti e veloci, sembrava che volasse a mezz'aria! Il velo, lo maneggiava con sicurezza e leggerezza; le sere passate con i piedi a mollo nella bacinella di acqua e sale a causa delle vesciche erano dimenticate. Ora era sola con il dolore di Giselle e ballava!

 

[spogliatoio della squadra di calcio]


-Lo sai oggi-disse Pierre rivolto a Taro-le ragazze di danza provano un pezzo del balletto che metteranno in scena alla festa di fine anno.
-E da quando ti interessi di balletto Pierre? Rispose in tono scherzoso Taro
-Da quando Marina mi ha confessato tutto il suo odio per quella Laure! O forse ti sei già scordato come mi ha trattato in mensa!
-No, ma lei non ti ha trattato male, solo che preferiva vedere il balletto con qualcuno che lo ama veramente! Dai ti saresti annoiato, l'hai detto tu stesso che vedere donnine piatte come tavole e uomini in calzamaglia non ti sarebbe piaciuto! E Laure non ti avrebbe apprezzato, sai ho capito che la ragazza ha un caratterino piuttosto forte e il balletto e la storia sono per lei cose di fondamentale importanza e ne fa un affare di stato se la contraddici o se dimostri poco rispetto per questi due argomenti!
-Vedo che la conosci bene la pupa, comunque sia mi voglio vendicare e ora ho una alleata!
-Ma dai vendicare, che parolona!
-Scusa, ma tu da che parte stai?
-Io, da nessuna, mi sembra immaturo prendersela con il prossimo per così poco! Siamo tutti compagni di classe, abbiamo cose più importanti a cui pensare che farci le scarpe l'un l'altro!
-Mi sa che ti stai mettendo sulla cattiva strada, o sei con me o contro di me!
-No, forse non hai capito tu, io non mi voglio schierare, sono tuo amico e compagno di squadra cosiccome sono amico di Laure.
Il capitano del Saint Germain squadrò da cima a fondo Taro, non disse nulla poi si avviò al campo, vedremo se non ti schiererai con me, aspetta che ti faccio capire bene chi è il capitano e chi comanda!

-Benissimo ragazzi- disse l'allenatore- domenica incontreremo il Marsiglia, è una squadra che ha un contropiede veloce e una difesa che usa alla perfezione la tattica del fuori gioco, dovremo quindi mettere in atto lo schema che abbiamo studiato ieri.
-Mister- esordì Pierre- non sarebbe meglio far giocare Jean al posto di Taro, sa, conosce meglio il vecchio schema e conosce alla perfeziione Assan il cannoniere del Marsiglia.
Il ragazzo aveva sottolineato le sue parole con un'occhiata di sfida nei confronti di Tao che era rimasto senza parole, non poteva credere che la banale conversazione avuta cinque minuti prima negli spogliatoi potesse avere quell'effettto! Era ancora sotto schok quando la voce profonda dell'allenatore tuonò:
-Non diciamo sciocchezze Pierre, Taro non è uno sprovveduto! E ora dieci giri del campo, la miglior tattica che possiamo usare è una grande capacità di correre e prenderli in velocità! Allenamenti doppi di corsa e scatti! Forza e coraggio ragazzi!
Per un attimo Taro aveva vacillato, ora poteva concentrarsi sugli allenamenti sapendo che l'allenatore contava sul suo talento, ma doveva temere il suo compagno di squadra o aveva solo voluto dare un assaggio della sua determinazione?

 

[aula di danza]

Marina guardava la sua rivale con un odio acceso che saliva ogni momento di più! I suoi occhi sprizzavano fiele, ma dove ha affinato così la sua tecnica?Chi le ha insegnato quella grazia e leggerezza nei movomenti!


Ora toccava a Nico entrare in scena e fare insieme a Laure il famoso Pas de Deux. I due ragazzi erano perfetti: Laure danzava affianco del suo caro Nico, entrambe parevano perfettamente calati nella parte. Le ore di prove supplementari che avevano fatto da soli in palestra dopo le lezioni e le domeniche a casa di Laure trascorse a provare i sollevamenti tra molte risate e piccoli giochi avevano rafforzato il legame tra i due ragazzi. La loro armonia era dovuta proprio alla loro totale sintonia di animo tanto che i due insegnanti erano sbalorditi e si scambiavano occhiate di profondo stupore! Nessuno in aula riusciva a distogliere lo sguardo dai due ragazzi: la ragazza folle d'amore e il principe che l'aveva tradita erano lì davanti ai loro occhi.


Alla fine del loro pezzo tutti gli allievi applaudirono i due ragazzi stanchi e soddisfatti si scambiarono uno sguado di stupore, arrossirono, poi sorrisero e fecero un inchino!

Poi Nico sussurrò dolcemente nell'orecchio di Laure
-Hai visto siamo una coppia perfetta, e poi guarda la faccia di Marina, solo per questo rifarei tutto, che ne dici?
-Dai Nico, piantala non infieriere, siamo stati bravi, ma la perfezione è ben lontana, abbiamo sbagliato alcune cose e ce ne siamo inventate altre!
-Sì, ma è proprio da questo che si vede quanto siamo bravi, solo i professori avranno notato gli errori!

-Benissimo ragazzi per oggi basta così, siete stati tutti bravi domani rivedremo alcuni punti.
-Ah Laure, Nicolas, Marina dovrei parlarvi.
-Aiuto Nico, ci farà la paternale? Vedi non siamo...-disse Laure a bassa voce al suo cavalliere
-Ma dai piantala

-Nicolas, andava tutto bene, bisognerà ora lavorare sulla tua variazione nel Pas de Deux e alcuni passaggi.
-Marina, era tutto perfetto, ma ricordati che la divisa è uguale per tutti anche durante le prove: body nero e calze rosa.
-Laure, la tua entrata era perfetta, nel pas de Deux avete risolto alcuni vuoti di memoria brillantemente, vero Nicolas, ma per il resto bene. Rivedrete il Pas de Deux tutto con Sébastien domani.

[campo di calcio]

-Ragazzi basta così, ora proviamo gli schemi!
I ragazzi non avevano quasi più fiato, l'allenatore li aveva fatti sgobbare parecchio, più del solito!
-Va bene che il Marsiglia è secondo dietro di noi in campionato, ma ammazzarci fin da lunedì così arriveremo domenica, morti!
-Hai ragione-disse Taro a Napoléon con un gran sorriso- strisceremo sul campo invece di correre!
Poi scoppiarono in una risata liberatoria immaginando la scena.
Da lontano Pierre squadrava i due ragazzi, aveva in mente qualcosa.

-Benissimo ora proveremo gli schemi, titolari in rosso, riserve in giallo, indossate la pettorina e prendete posto.
-Sì coach- urlarono in coro i ragazzi

La partità cominciò, Pierre fece dei rapidi scambi con Napoléon ignorando del tutto Taro che per i primi dieci minuti di gioco non toccò palla.
-Svegliati Taro!!!-urlò l'allenatore.
Ancora strascichi della conversazione negli spogliatoi? Si domandò Taro e con un balzò scartò il suo avversario, ma il difensore delle riserve entrò a gamba tesa sul ragazzo che cadde.
Il brutto scontro aveva completamente lacerato il calzettone del ragazzo, per fortuna i parastinchi avevano protetto la gamba di Taro.
-Ehi Rob, sei impazzito?- urlò l'allenatore- non hai davanti un avversario è un tuo compagno di squadra!
Pierre si avvicinò a Taro, lo aiutò a rialzarsi e gli sussurrò nell'orecchio:
-Hai capito ora, vero?
Taro sgranò gli occhi, ma allora non era uno scherzo, non era lui che si era fatto tante paranoie, Pierre aveva veramente voglia di vendicarsi e i compagni seguivano il loro capitano ciecamente. Per la prima volta si sentì solo, i componenti della squadra forse erano gelosi che un ragazzo giapponese arrivato dal nulla fosse diventato così popolare in poco tempo. Zoppicando uscì dal campo dove il massaggiatore gli guardò la gamba, gli spruzzò un antidolorifico. Poi tornò in campo.
Il resto dell'allenamento si svolse senza incidenti.
Sotto la doccia Taro pensava e ripensava a quel pomeriggio come ad un incubo. Non può essere, che giornata, non vedo l'ora di essere a casa!Oddio e poi devo ancora chiamare Ozora! Come farò a dirglielo!

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