[Parigi, giardini degli Champs de Mars] Misaki e Laure correvano
come ogni pomeriggio nel parco. Nonostante fosse pieno inverno i due ragazzi si
trovavano dopo le lezioni, gli impegni erano tanti e la corsa era un modo per
scaricare tutte le tensioni accumulate durante la giornata. Le angherie di
Pierre erano sempre più sottili e taglienti, gli sguardi di odio di Marina
poi, non facevano presagire nulla di buono. La furia dai capelli di fuoco stava
preparando la sua vendetta. -Ma cosa stanno facendo in questo spiazzo proprio
sotto la tour Eiffel?- Taro si era fermato di colpo e fissava il cantiere
con la stessa curiosità di un bambino. Laure sorrise tra sé. A volte
sembrava proprio un bambino. Senza darle il tempo per rispondere Taro avvicinò
uno dei responsabili della ditta di costruzione. -Scusi signore, cosa state
organizzando?- -Una pista di pattinaggio su ghiaccio. Sarà pronta per
il periodo di Natale- A quelle parole Laure, che era rimasta piuttosto fredda
di fronte all'iniziale entusiasmo di Taro, si lasciò sfuggire un'esclamazione
di gioia che di certo la sua insegnante di danza non avrebbe approvato. -Che
figata!- Taro la guardò sorpreso, ma era sempre la stessa indifferente
Laure che gli stava correndo al fianco cinque minuti prima? Che buffa, fa la
sostenuta e poi si comporta come una bambina! -Che hai da guardarmi con
quella faccia?- -No, nulla...- ma trattenne a stento una risata. -Piantala
di ridere! Non sai che ero campionessa francese under 10!?- Taro la squadrò
da capo a piedi con aria interrogativa? -Sì, sì è inutile
che mi guardi con quella faccia! Mia madre mi vedeva già campionessa del
mondo come Katerina Witt, ma quando mi hanno messo un paio di scarpette di danza
e mi hanno fatto fare la sbarra per la prima volta, ho capito che quella era la
mia strada! Così ho mollato i pattini bianchi per due bellissime scarpette
da punta rosa!- -Così la Francia ha perso una campionessa!- -Fai
dello spirito? -Io, noooo?!- -Ti faccio vedere io di che cosa sono capace!-
Come al solito Laure aveva trasformato un semplice scambio di battute in una questione
d'onore. Taro sospirò prima di rispondere. -Dai non offenderti, stavo
solo immaginandoti con due piccoli pattini bianchi ai piedi e i codini mentre
esegui una Bilman- -Cosa conosci la Bilmann?- Laure era stupita, ogni volta
Taro la lasciava senza parole, sembrava un troglodita tutto pallone e basta e
invece... -Va bene allora sabato verremo qui insieme e mi farai vedere come
pattina una futura campionessa olimpica!- Laure abbasssò lo sguardo.
Sembrava imbarazzata. -E' un appuntamento?- -Ma no! Bé insomma...-
Taro era arrossito almeno quanto Laure, ma non voleva darlo a vedere. Laure
cercò il suo sguardo, ma il ragazzo le sfuggiva. Non era la sola a sentirsi
in imbarazzo allora... -Allora è un appuntamento, sì mi sembra
proprio di sì!- concluse ridendo -Piantala non è un appuntamento-
-Scommetto che se qualcuno ti avesse sentito avrebbe pensato che mi stavi chiedendo
un appuntamento...mmhh vediamo cosa ne pensano quelli del cantiere? Scusi...-
-No basta piantala, va bene, è un appuntamento! Ti invito a venire con
me a pattinare sabato sera, va bene?- Laure aveva ottenuto il suo scopo. Non
le piacevano le situazioni ambigue. -Direi che è ora di rientrare o
faremo notte nel parco, poi mia madre chiama la police secour, l'esercito e l'aviazione!- [sabato
sera casa Misaki] -Papà aiutami dov'è il maglione
bianco? Cavolo e i jeans? Non dirmi che sono da lavare...no, non trovo i calzini!
-Calmati figliolo che c'è? Guarda i pantaloni sono nell'armadio! I calzini
eccoli e il maglione, prova a vedere nell'armadio a muro in corridoio! Hai un
appuntamento per caso? -Chi, io?Figurati!- -Sei stato un'ora e tre quarti
in bagno, ti sei messo l'acqua di colonia che lascia la scia dove passi, ma non
hai un appuntamento? Non ci credo- -Piantala papà! Non ho un appuntamento
e non sto uscendo con una ragazza! -Oh, che carino il suo primo appuntamento...mi
ricordo il mio...sì, andammo ad una mostra e poi a bere il tè! Che
ricordi! -Basta non sto uscendo per un appuntamento, vado solo qui agli Champs
de Mars a pattinare! -Presi una fetta di torta al cioccolato, guardai tutto
il tempo la mia tazza di tè perché ero troppo emozionato! Che stupido
-Papà, per favore risparmiami i tuoi ricordi di gioventù, io non
ho un appuntamento mi vedo solo con Laure! -Mi raccomando figliolo non farti
sfuggire l'occasione di dirle ciò che provi! -Cosa provo??? Ma che
ti salta in testa, a me non piace Laure, è altezzosa, si crede una gran
dama, tende a comandare a decidere a pianificare tutto, è viziata e poi
quel suo star attenta a ogni cosa che mangia:" è troppo grasso...ci
sono troppi zuccheri...è unto...è fritto!" Cavoli proprio non
la sopporto!- -Eh, sì l'amore...- -Ma allora non hai capito, non
mi piace!- -Eh, già non ti piace...chi disprezza compra!- -Cosa
c'è? Cosa hai detto?- -No nulla, pensavo tra me e me!- -Bene ora
esco, non so a che ora torno comunque siamo qui dietro casa! Ciao... Ccavolo
che padre! interpreta ciò che vuole, non mi sta ad ascoltare...non è
un appuntamento...ma allora perché sono così agitato? Perché
ho le mani sudate? Neanche quando scendo in campo sono così agitato! Basta
idiota, penserò alla partita di domani! Sì ecco ora sono più
calmo! No, ma che dico...sto tremando! Ho anche sbagliato strada sto andando verso
il metrò... [sabato sera casa Langlois] -Mammaaaaaaa,
dove hai messo i miei pattini? Mammaaaa la borsetta nera dov'è? Mammaaaaaaa,
come sto, non mi fa troppo grassa? Meglio questo maglione o quest'altro?-
-Laure, calmati non sei grassa, piantala, il maglione è meglio quello azzurro,
la borsa eccola, i pattini sono nell'armadio dell'entarta! Con chi vai a pattinare?-
-Vado qui dietro nelle pista nuova che hanno messo all'aperto, vado con Taro.-
-Bene non fare tardi, stai attenta a non cadere, divertiti.- Ma
come non mi dice nulla? Esco con un ragazzo e non mi fa la paternale? Tipo: alla
tua età non mi lasciavano certo uscire con un ragazzo, hai delle priorità
nella vita devi concentrarti sullo studio e la danza? Poi non avrai la testa per
arrivare dove vuoi se pensi all'amore, guarda io come sono finita per seguire
tuo padre! Strano che non abbia tirato fuori la storia di papà, forse non
ha capito che Taro gioca a calcio!? Ma vai te a capire i genitori?Caspita certo
che Taro è inrimediabilmente una catastrofe abita dietro l'angolo ed è
in ritardo! -Eccolo- un po' scocciata- ma che giro
hai fatto?- Taro già rosso in volto non sapeva cosa dire. -Be'
sai com'è la forza dell'abitudine...ho fatto il giro lungo perché
stavo andando a prendere il metrò come per andare a scuola!- -Sei senza
speranza allora?- -Già hai ragione ma... andiamo?- -Sì,
vedrai non vedo l'ora di mostrarti la Bilman, prima ho fatto un po' di sbarra
per scaldarmi- Cavoli l'ha presa sul serio...è
determinata...ostinata, orgogliosa l'ha presa veramente come una sfida! E io che
pensavo di uscire con una ragazza... -A cosa stai pensando? Perché
mi guardi così? Ecco, lo sapevo le calze mi ingrassano!- -Ma che dici?
Io stavo pensando...be'...coraggio andiamo, stai benissimo con la gonna corta
e poi si vedono le tue gambe lunghe e slanciate (be' insomma io non sono molto
brava a disegnare e forse non sempre riesco a farle le gambe lunghe e slanciate
secondo me qui Taro vuole farle un complimento ma sta andando verso un campo minato
NdA) -Sì mettiamola così. Si vedono i prosciutti larghi e corti-
Taro non voleva replicare Ecco le sue paranoie..l'avevo
detto! Meglio non contraddirla! -Mentre tu prendi a noleggio
i pattini io mi preparo- -Sì, capitano!- -Ricominciamo con questa
storia...va be'se è la guerra: recluta muoviti o ti lascio in dietro!-
-Signor sì , signore faccio i biglietti, poi noleggio i pattini e la raggiungo!-
-Benissimo, soldato!- I due ragazzi ripensarono ai bei momenti trascorsi quel
pomeriggio a Versailles, chissà se si sarebbero divertiti come quel giorno. -Caspita
Taro non sapevo che sapessi pattinare, non dirmi che da piccolo i tuoi ti avevano
spinto verso una brillante carriera di pattinatore?- -No, ho visuuto nella
regione di Hokkaido e lì nevica parecchio così per provare gli schemi
di calcio ogni tanto facevamo i cretini e giocavamo a Hockey sul lago ghiacciato.-
-Un nuovo tipo di allenamento sportivo?- -E poi pattinando non solo allenavamo
il fiato divertendoci, ma i muscoli delle gambe si rinforzavano- -L'utile
al dilettevole! E io che pensavo di doverti insegnare a pattinare, già
mi pregustavo qualche risata fatta a tue spese! -Ti è andata male a
quanto pare!- I due cominciarono a pattinare uno di fianco all'altro, c'erano
alcune coppiette che si tenevano per mano, alcuni erano inesperti e barcollando
si facevano trascinare per la pista, altri sfrecciavano via come matti. I
due ragazzi erano imbarazzati e pattinavano senza scambiarsi una parola, non erano
una coppia e nessuno dei due aveva il coraggio di prendere la mano all'altro. Cosa
posso fare sono agitato, se la prendo per mano magari mi scaraventa via, se invece
le dicessi di farmi vedere la sua bravura...sì -Dai siamo
venuti qui con un obbiettivo mi mostri la sua bravura campionessa francese ( dopo
tutto quello che è successo ai nostri amici alle olimpiadi e quello che
sta venendo fuori in quanto a scandali, mi fa fatica scrivere francese! E dire
che ho vissuto parecchio in Francia e quando ero ragazzina mi sarebbe piaciuto
prendere la cittadinanza francese...brrrr tremo al pensiero!NdA) -Certo.
Laure cominciò a pattinare velocemente e con estrema grazia, cominciò
a riscaldarsi, qualche incrociato, qualche salto del tre poi veloce eseguì
una trottola rovesciata. Taro la guardava con attenzione poi vide che la ragazza
tornò sui suoi passi e osservando il ghiaccio urlò soddisfatta: -Be'
non sono poi così fuori forma! Guarda come sono stata pulita e precisa,
vieni Taro!- Taro si avvicinò pensando tra sè e sè ma
cosa vuole mostrarmi è stata praticamente perfetta è stata una trottola
bellissima? -Vedi qui i segni, l'entrata è qui e l'uscita
è questa, il segno della trottola è questo e non è molto
pattinata cioè non mi sono spostata molto, sì come trottola di riscaldamento
può andare! Guardami ora provo qualche semplice!- Carina
la serata-pensò Taro- io qui che guardo lei e mi surgelo! -Dai
Taro -e Laure gli sfrecciò veloce intorno poi prese la spinta, puntò
e fece un doppio toe-loop! -Niente male eh? Ma Taro non ci stava a fare
la statua, anche lui sapeva fare qualche numero, la rincorse e quando le fu vicina
fece una frenata raccolse la neve che aveva creato e gliela tirò. -Ah
è la guerra bene. I due cominciarono a rincorrersi, si sfrecciavano
davanti, di lato poi si fermarono sulla balaustra per riprendere fiato guardandosi
negli occhi scoppiarono in una fragorosa risata. -Ti diverti?- chiese Taro
-Sì certo, mi piace il tuo modo barbaro di pattinare! -Allora possiamo
formare una bella coppia? La bella e la bestia? -Sì mi sembra appropriato.
Laure lo prese per la vita e insieme cominciarono a pattinare per riprendere fiato.
Sembriamo proprio una coppia adesso! Che buon profumo
che hanno i suoi capelli. Mi
sembra di volare... -Aspetta ora è arrivato il momento di
mostrarti la Bilmann Laure si staccò dal ragazzo prese velocità
ed eseguì la trottola! Tutti i presenti si fermarono ad ammirarla,
che grazia, che leggiadria quando finì la sua esecuzione risuonò
un fargoroso applauso. Laure si inchinò e orgogliosa si avvicinò
al suo amico che le veniva incontro, stava per dirgli qualcosa quando Taro la
prese tra le braccia e le sussurrò -Mi piaci- Laure era rimasta
senza parole non osava guardarlo negli occhi, solo il colore delle sue gote tradiva
l'imbarazzo. Taro ancora sconvolto dalla sua uscita rimaneva accanto a lei, i
due respiri fusi l'uno nell'altro. Che cosa mi è
venuto in mente?"Mi piaci", che frase è" mi piaci"?
Alle elementari si dice "mi piaci"...oddio ho rovinato tutto!
Laure ammutolita rimaneva stretta a lui come se stesse per cadere da un momento
all'altro. La situazione era chiara. Chiarissima. E all'improvviso ne fu spaventata,
perché non era il momento giusto. Non poteva permettersi una debolezza
del genere in un momento così importante, non poteva innamorarsi. Non poteva.
Con uno sforzo disumano alzò lo sguardo sul viso del ragazzo. I suoi occhi
caldi e dorati come l'autunno non si staccavano da lei. Laure si sentì
avvampare. Forse era già troppo tardi. Facendo ricorso a tutto il suo autocontrollo
sorrise sciogliendosi dalla sua stretta. Poi come se nulla fosse successo...
-Come mi è venuta la trottola?- Taro la guardò come se non capisse
le sue parole. Nei suoi occhi passò un lampo di delusione, ma fu solo un
attimo. Forse era meglio così. Combattendo con le proprie emozioni
rispose con voce ferma e pacata. -Sai benissimo che sei stata fantastica tutti
ti hanno applaudito- poi guardandosi attorno per non incrociare il suo sguardo
aggiunse- guarda hanno messo la musica caspita e le luci colorate!- Già
sarebbe tutto perfetto se... I due ragazzi ripresero a pattinare,
l'uno accanto all'altra, attenti a non sfiorarsi. Poi in silenzio si tolsero i
pattini e ripercorsero la strada che li avrebbe riportati a casa. Laure sentiva
il cuore battere così forte che per un attimo ebbe pautra che Taro potesse
sentirlo. Nonostante tutto, nonostante cercasse di negarlo anche a se stessa,
non era mai stata così felice. Nella sua memoria era impresso ogni colore,
ogni profumo di quella serata...la sera del suo primo appuntamento. |