Un pomeriggio movimentato
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[Classe di danza, venerdì pomeriggio] I ballerini erano in sala prove intenti a fare alcuni esercizi di streeching prima di cominciare il lavoro alla sbarra. Quel giorno avrebbero lavorato sulla scena del corteggiamento del principe Albrecht alla giovane Giselle, il bellissimo passo a due. Nicolas era piuttosto teso, i giorni precedenti non aveva lavorato
bene con Marina, tra loro doveva crearsi ancora una certa armonia. Soprattutto
il ragazzo doveva prendere l'abitudine di lavorare con una ragazza più
alta rispetto a Laure. -Marina ti andrebbe di provare qualche sollevamento? Marina sentì dentro di sé salire la rabbia, ma non voleva
mostrare i suoi veri sentimenti, con la sua solita calma e come si concedesse
alla plebe porse la sua mano lunga e affusolata, naturalmente elegante
al ragazzo accompagnando il gesto con le parole: Mentre si librava leggera nell'aria, Marina sembrava una piuma, faceva sembrare il sollevamento così semplice, i compagni furono catturati dall'eleganza dei due protagonisti. Mentre Nicolas preoccupato proprio non riusciva a entrare in sintonia con lei. Cercava di capire il punto migliore per far risultare la presa ancora più semplice e naturale, ma con Marina che non collaborava...Mentre stavano danzando Marina tra i denti disse al ragazzo: -Allora, capito la differenza che c'è tra me e quell'inetta
di Laure? A quelle parole Marina guardò il ragazzo con rabbia, come osava solo metter in discussione la sua competenza. Mentre pensava ciò commise alcune imprecisione e in un sollevamento rischiò di perder l'equilibrio, Nicolas fu abile nel salvare la presa, ma lo sbilanciamento fu notato e André commentò sarcastico: -Attento mio bel Nico, chi rompe paga! Nicolas stava per scoppiare a ridere all'idea di mollare per terra
la zarina, ma si trattenne e proseguì come niente fosse, i due
ragazzi furono interrotti dall'arrivo degli insegnanti. -Bene così Marina devi fare la ritrosa, sei timida e non vuoi
che lui si sieda vicino a te, ecco ora sfoglia con grazia la margherita,
bene brava, elegante. [Sulle scale all'uscita della biblioteca] Lory stava uscendo dalla biblioteca, aveva ricopiato con cura gli appunti
che la sua compagna le aveva prestato e si stava dirigendo verso la
sua classe per rimettere i quaderni sotto il banco dell'amica. Stanno provando il primo atto, Giselle sta
ballando con Albrecht anch'io un giorno
-Allora signorina del SottoScala o dell'Opéra à pied,
come va?
-Se siamo caduti in basso questo è da vedere, siamo come le fenici, noi! Siamo pronti a risorgere dalle nostre ceneri. Col cavolo, ora sì che ho voglia di tornare a ballare, le risatine di Marina passino, ma il bell'imbusto di Pierre, non gli darò mai la soddisfazione di vedermi sconfitta! -Sai il tuo caro amico ora si ritrova con le schiappe a falciare il
prato dove giochiamo, non rivedrà un pallone per tanto di quel
tempo
veramente patetico!-le parole di Pierre furono seguite da
una risata gelida e tagliente ancor più delle parole, Laure rimase
interdetta. [Classe di danza] I due ragazzi stavano ballando benissimo, dopo la variazione dei due
contadini ecco il punto cruciale. Cosa? come si permette, quell'ignorante cafone!
Insultarmi così! Chi si crede di essere! L'atto si concludeva con la morte di Giselle. Marina diede prova di
grande abilità e terminò il suo assolo tra le braccia
di un disperato Albrecht. Nicolas dopo la fine aiutò la ragazza
a rialzarsi poi si diresse verso il suo amico André che gli tese
l'asciugamano. Mentre Marina si stava risistemando i capelli che aveva sciolto per
esigenza di copione, Ludmilla le si avvicinò e le disse: -La tua esecuzione è perfetta, ma si vola più in alto se si esegue con il cuore! Nella sala calò un silenzio profondo. Marina con estrema eleganza
si avvicinò alla sua sacca e prese un asciugamano, tutti gli
occhi erano puntati su di lei. Ma lei fece finta di nulla. Dentro di
sé invece una tempesta si stava scatenando! [sulla scalinata della scuola] -Cosa come osi! Laure ancora sconvolta per le parole di Pierre, corse al campo di calcio.
Il suo caro amico Taro era stato coinvolto in una vendetta personale
per causa sua era stato escluso dalla squadra. Perché non glielo
aveva detto? Laure ritornò sui suoi passi. Corse nello spogliatoio femminile di danza, le ragazze non avevano ancora finito le prove, dalla sala risuonavano le note del balletto. Erano passati così pochi giorni, ma nello stesso tempo le sembrava che fosse trascorsa un'eternità. Il dolore che aveva provato solo pochi giorni prima sembrava ormai solo un ricordo, nel suo armadietto c'era qualcosa che le era molto caro e a cui non voleva rinunciare. Si stava rendendo conto che mollare il suo sogno era da sciocchi e da vigliacchi proprio come le avevano fatto comprendere Nicolas e Taro. Solo alla sbarra, solo con le scarpette ai piedi si sentiva felice. Proprio nel suo armadietto infatti c'era la risposta, in quel armadietto arancione era rinchiuso il suo mondo e la sua ragione di vita, girò i numeri della combinazioneche non a caso erano l'anno in cui aveva visto ballare Sylvie Guillem per la prima volta e vide le sue prime scarpette da punta. Le conservava lì come ricordo e come portafortuna. Quelle che potevano sembrare solo vecchie e logore scarpette erano la sua ragione di vita e di fronte a quei cimeli di un passato felice prese la decisione di tornare a danzare. Non torno a ballare per il saggio di fine anno, non importa se quelli dell'Opéra non mi noteranno, l'importante è ballare. Ho cominciato a danzare perché mi piaceva, perché attraverso la danza potevo esprimere la mia gioia, la tristezza e il giorno dello spettacolo sarà solo un giorno in più che danzo. E poi, come faccio a lasciar solo Nicolas e Marina? Non posso lasciar tutti gli applausi alla zarina! No, non voglio uscir sconfitta!
Taro, stupido ragazzo perché non mi hai detto nulla. Mentre trovavi parole dolcissime di conforto anche tu subivi i torti di Pierre! Non lasceremo che questo ci abbatta! Non abbandoneremo i nostri sogni. Io la miglior ballerina della scuola e tu il miglior giocatore del campionato! Laure era fermamente decisa a tornare a ballare, ora più che mai, il sentimento di rivalsa nei confronti di Marina, il desiderio di vendicarsi di Pierre, la voglia di lottare anche per Taro si mescolarono in un turbinio di sentimenti contrastanti. Un'immagine sola aveva in mente la ragazza, danzare in uno splendido degas bianco, leggera come l'aria, con le sue scarpette rosa, nelle vesti di regina delle Willis.
-Senti André, un'altra battuta come quella di oggi e ti uccido!-tuonò
Nicolas mentre si asciugava i capelli. André cercò di sdrammatizzare la situazione, insomma quella giornata di prove non era stata delle più leggere! -A proposito, la tua piccola Laure come va? Rimetterà mai piede
in sala?
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