Un caldo abbraccio
[Mattina, metropolitana]

In una metropolitana sempre affollata all'ora di punta due ragazzi che frequentavano lo stesso liceo e abitavano vicini erano seduti uno di fronte all'altro senza scambiare una parola: uno immerso un un enorme libro di letteratura francese, l'altro, una ragazza, immersa in un altrettanto voluminoso libro di biologia.
Laure salendo sul metrò quella mattina si era fatta spazio tra la gente ed era riuscita a sedersi, subito aveva aperto il libro e si era immersa nella lettura, così aveva fatto un altrettanto studioso e impegnato Taro. I due ragzzi tuttavia non si erano visto e così fino alla fine del viaggio in metrò. Arri vati alla loro fermata, i due ragazzi, quasi in modo meccanico, si erano alzati allo stesso momento, lo scontro fu inevitabile

-Scusi
-No, no mi scu...ma sei tu Taro!
-Ciao Laure, non ti avevo visto!
-Siamo alquanto appisolati entrambi, non pensi?
-In effetti...
I due ragazzi si erano fatti spazio tra la gente e proseguirono la strada insieme fino a scuola. Laure aveva notato che Taro appariva pallido e dimagrito, ma non volle chiedere nulla. Si sentiva in colpa, il ragazzo si era dato così da fare per consolarla, aiutarla in ogni momento, per colpa sua poi stava subendo le angherie di Pierre.
I due lungo il cammino stettero in silenzio, un silenzio carico di imbarazzo poi insieme:
-Volevo chied...-disse Laure e nello stesso tempo -Come v-disse Taro
-No prima tu!
-No prima le signorine.
-Volevo chiederti come va in squadra.
-Benone, tutto a posto.
-Veramente, sai ho incontrato mister simpatia e mi ha detto che ti hanno messo nella seconda squadra.
-Sì è vero, ma è perché con la mia esperienza posso aiutare i più giovani a migliorare.
-Pierre me l'ha prospettata in modo diverso.
-Certo Pierre come sempre è gentile e premuroso, ma non sa che le sue angherie mi scivolano via e non mi toccano. Con i più giovani è molto più entusiasmante giocare, hanno tanta grinta e voglia di imparare.
-Ma a quanto mi ha detto Pierre, devi falciare il parto e riordinare i palloni, insomma fai bassa manovalanza.
-Quello è il punto di vista suo, è vero faccio anche quello, ma mentre loro si allenano anche noi lo faccaimo e con grande entusiasmo.
-Se mi dici così, mi sento rassicurata, anche se...-la frase di Laure rimase sospesa, Taro non la fece proseguire.
-Piuttosto tu, sei tornata a danzare?
-Sì ieri ho fatto la prima lezione, è andato tutto bene, sono soddisfatta e in grande forma. Sarò una Myrthe glaciale, leggera e leggiadra.
-Benissimo sono felice e la reazione di Marina e delle compagne?
-All'inizio mi tremavano le gambe come fosse stato il saggio, ma poi dopo i primi momenti mi sono ripresa, Marina non mi ha rivolto neanche la parola, comunque è stato il suo momento ieri hanno provato il primo atto e io non ci sono. Oggi cominciarà la vera sfida: proveremo il secondo atto penso.
-Benone allora in bocca al lupo, guarda siamo arrivati

Taro tirò un lungo e profondo sospiro come se stesse entrando in una arena, Laure lo osservò ma non disse nulla. Il ragazzo le appariva triste, come se il varcare quella soglia lo facesse soffrire. Aveva tentato di parlarne poco prima ma Taro, come intuendo i pensieri della compagna, aveva sviato il discorso. Ormai non era il momento di indugiare, meglio affrettarsi ad entrare in classe, più tardi magari avrebbero potuto chiarire, ma sì, si disse Laure, durante la solita corsa nel parco affronterò l'argomento.

[pomeriggio, classe di danza]

-Benissimo- disse l'insegnate Ludmilla- oggi cominceremo con il secondo atto, prima però chiederei a Marina di provare la scena iniziale, solo la sua entrata. Prego, mettetevi in posizione.
Marina con un sorriso raggiante si mise in posizione, la musica si diffuse in sala e i protagonisti cominciarono a danzare, Laure dal canto suo si sedette a guardare.
Certo Marina è proprio brava, è leggera, agile e le sue linee, non sarò mai brava quanto lei, ...basta, mi devo riprendere, anche io sono in gamba, sarò forte devo farlo per Nicolas che crede in me. Si è dato così da fare per me.

Laure ripensò a quei momenti passati in sala prove con Nicolas che la aiutava a rimettersi in forma, in particolare le tornò in mente il sabato sera, le emozioni forte che aveva provato dopo aver danzato accanto a dei ballerini famosi. Quella sera aveva telefonato a Nicolas in lacrime e singhiozzante dicendo che domenica non si sarebbe presentata alle prove come convenuto. Nicolas senza indugiare si era vestito ed era corso a casa di Laure. Erano le 19 quando il ragazzo fece capolino in Avenue Fréderic Le Play. Suonò al citofono e attese risposta:
-Chi è?
-Nicolas
-Nic che ci fai qui?
-Come cosa ci faccio? Mi telefoni in lacrime, singhiozzante e mi dici che domani non vieni! Credi davvero che ti avrei lasciato sola? Credi forse che ti avrei fatto sprecare un'opportunità come quella che ti è stata offerta così, senza batter ciglio?
-Ma tu non capisci.
-Certo, ma ti prego, fammi entrare, o vuoi lasciarmi qui a gelare?
-Certo che no, ma sono impresentabile!
-Non preoccuparti, farò finta di nulla.

Laure aveva timidamente aperto la porta,
-Dai, dai, non ti guardo, non preoccuparti.
Laure si era presentata in pantaloncini corti e canotta, appena tornata a casa, stanca per le prove, aveva appena avuto la forza di farsi una doccia e poi,
-Perché non vuoi venire domani?- Le chiese Nicolas
-Guarda, guardami
-Non vedo nulla
-Guardami sono conciata, guarda i miei piedi
Il ragazzo abassò lo sguardo e vide le piaghe sulle dita di Laure, tutte le dita dei piedi erano comperte di ferite dovute alle scarpette.
-Guarda, sono bastate poche ore in sala prove per ridurmi così, come faccio domani?
-Ho io un rimedio, acqua e sale belli caldi e tutto passerà
-Ma che dici, sono un'incapace, non sono adatta a diventare una ballerina?
-No, scusa non capisco bene?
-Come! sono un'inetta non capisci!
-Ma i tuoi piedi cosa c'entrano, mi sembra che l'anno scorso dopo il saggio fossero molto più conciati o sbaglio? Mi ricordo di un'unghia praticamente viola? O sbaglio?
-Ma- balbettò Laure
-Sù, sù, andiamo in camera tua a fare il bagnetto ai piedi e parliamo.
I due ragazzi entrarono in camera, Laure fece accomadare l'amico sul suo letto poi andò in cucina a riscaldare un po' d'acqua per dare solievo a i piedi
-Vuoi un po' di te?- urlò Laure al suo amico nell'altra stanza
-Sì grazie.
Laure tornò dopo qualche minuto con due tazze fumanti di tè, le posò sul tavolo, Nicolas nell'attesa stava guardando le foto che la ragazza aveva sul comodino.
-Ecco, adesso vado a prendere l'acqua per il catino
-Sì prendi il sale grosso, vuoi una mano?
-No, grazie ce la faccio.
-Che carina in queste foto!- poi arrossendo disse- scusa forse non dovevo fare il curioso
-No, non preoccuparti, sono io con i miei nonni, guarda sulla scrivania c'è un giornale, c'è un articolo interessante.
Nicolas si alzò e prese l'articolo, era su un famoso ballerino dell'Opéra che sarebbe andato presto in pensione e quindi per sua ultima esibizione avrebbe ballato Romeo e Giulietta.
Quando Laure tornò vide il ragazzo immerso, sognante nella lettura dell'articolo, la ragazza non lo disturbò e preparò il catino con acqua e sale, si sedette sul letto vi affondò i piedi doloranti.
-Dai allora come vanno i piedi?
-Meglio, ma domani non me la sento proprio di venire!
-Sai qual'è il tuo problema? Non credi in te stessa, non vedi quanto tu sia magnifica, io non capisco, io adoro come balli e mi manchi tanto come Giselle, lo sai che con lei...be' è come ballare con un manico di scopa con tecnica e poco sentimento, con te invece era una scoperta continua, a volte non ti stavo dietro, ogni volta era un'emozione diversa.
-Gra gra grazie Nic, non ho parole- i suo occhi blu penetrarono fino nel profondo di quelli del ragazzo che si alzò in lieve imbarazzo e prese un asciugamano:
-Bene ora mettiamo qualche cerotto e domani sarà tutto dimenticato.- Nicolas non sapeva proprio come reagire era sempre più preso dallla sua amica ma non aveva il coraggio di dichiararsi, non voleva turbare ulteriormente l'amica, ma le sue forze stavano per abbandonarlo, sentiva che quegli occhi blu che tanto adorava prima o poi lo avrebbero stregato e allora non avrebbe più potuto trattenersi. Per ora avrebbe giocato ancora il ruolo di buon amico, sì almeno fino alla fine dell'anno scolastico.
-Dai ora prendo i cerotti, ecco fatto- Nicolas prese dei piccoli cerotti e con molta dolceza medicò i piedi della compagna. Laure non sapeva cosa fare, quel giovane ragazzo biondo accanto di fronte a lei, con le sue parole, con la sua calma riusciva sempre a calmarla, non sapeva proprio come fare per ringraziarlo:
-Nic, sai volevo ringraziarti, sei sempre accanto a me quando ho bisogno...grazie mi regali sempre momenti indimenticabili, oggi poi...un sogno grazie grazie- e con molto spontaneità strinse a sè quel bel ragzzo biondo.

Nicolas chiuse gli occhi, il suo cuore batteva all'impazzata, sentiva quel corpicino tra le sue forti braccia, quel dolce calore, quel profumo inebriante. Il loro fu un dolce e lungo abbraccio.

Non posso deludere Nicolas, dopo tutto quello che ha fatto per me, Marina avrà una gran tecnica ma io, non sono da meno.

Quando Marina ebbe terminato la sua prova, l'insegnante Ludmilla richiamò i ragazzi:

-Coraggio ragazze ora tocca a voi, cominciamo con il secondo atto, Laure in posizione.

Laure si alzò, si tolse il maglioncino che aveva legato alla vita e si diresse verso la sua posizione, incrociò così Marina che con molta grazia e gentilezza le disse:

-Mi raccomando con i grands jetés, attenta a non finire al piano inferiore, devono essere leggeri.


Laure non fece caso a questo appunto acido della compagna, prese la gonna di tulle, se la infilò e si mise in posizione. La musica cominciò Laure fu splendida, una Myrthe glaciale e tecnicamente perfetta, Ludmilla e il Maestro non avevano parole, la ragazza sembrava trasformata, non aveva ancora mai provato quel ruolo, in fondo era appena tornata a scuola.

-Guarda che brava, non aveva mai provato i passi come sostituta di Marina
-Già Marina sapeva perfettamente la coreografia di Giselle ma prima di entrare nella parte ci è voluto molto lavoro, con Nicolas poi, l'intesa non è ancora perfetta.
-Laure invece...
-Ma staremo a vedere.

Laure ballava e i maestri erano piacevolmente colpiti dalla grazie e dalla leggerezza della loro alieva, sembrava che fin a quel momento Laure avesse avuto quella parte, aveva una percezione della sua coreografia e del modo di muoversi nello spazio scenico perfettamente in sintonia con le compagne.

Finito il pezzo dell'apparizione di Myrthe e dell'evocazione magica delle Wilis i maestri interruppero:
-Benissimo, rifacciamo brevemente per le posizioni, Laure tu devi stare un pochino più avanti quando chiami le tue compagne, la diagonale ti conviene iniziarla più in dietro, per il resto andava tutto bene, rifacciamo solo il pezzo dell'incrocio delle Wilis le righe non eraben tenute come al solito e dire che abbiamo meso anche dei segni.

Laure era fiera di sè, i maestri non le avevano corretto nulla, la sua interpretazione era piaciuta loro, la ragazza cercò lo sgurdo del suo amico Nicolas e solo con le labbra disse un bel grazie all'amico.

-Eh eh l'hai conquistata mio caro, dopo il bel week end che le hai regalato ti cadrà ai piedi-disse André in tono scherzoso
-Piantala- rispose Nicolas arrossendo
-Allora ragazzi, mancno pochi minuti quindi proviamo solo il passo a due di Giselle e Albrecht, i due ragazzi in posizione.

Tutti lasciarono posto ai due protagonisti, Laure si mise il suo maglioncino poi si sedette in un angolo per vedere i due ragazzi, era la prima volta che li vedeva provare insieme. Marina e Nicolas si posizionarono e cominciarono a ballare. Fra i due c'era molta sintonia e intesa, Laure li guardava attentantamente e non poteva fare a meno di pensare che Marina fosse molto superiore a lei, vedere Nicolas ballare così bene con la sua rivale...non era vero che i due ragazzi non erano armoniosi e belli insieme, Nicolas si sbagliava, Marina era in grado di esaltare la bellezza del corpo del suo partener e tecnicamente era superiore.

Finite le prove Laure si avvicinò rattristata a Nicolas per fargli i suoi complimenti, ma il ragazzo fu più veloce e pronto:
-Hai visto che schifezza, ho sbagliato tutto, uffa oggi ero proprio fuso, tu invece sei stata magnifica!
Laure rimase senza parole, la percezione che aveva avuto lei guardando Nicolas e Marina era totalmente differene. Non disse nulla al suo amico ma rimase penseriosa.
-Ci vediamo all'uscita dopo?
-Sì, certo
-Dai andiamo a prenderci qualcosa di caldo in cafetteria, che ne dici?-Disse Nicolas a Laure.
-Più che volentieri, ma non posso stare mlto, ho parecchio da studiare.
-Non dirlo a me abbiamo la verifica di biologia e io non sono una cima
-A chi lo dici noi l'abbiamo avuta oggi
-Allora devi darmi qualche dritta
-Ma lo sai che la prof non le fa uguali
-Certo, ma almeno so cosa ripassare, su che cosa puntare la mia attenzione.
-Dai ci vediamo dopo allora.

Quellla lunga giornata era terminata, Laure era felice e fiera di se stessa, i maestri le avevano fatto i complimenti anche se ancora non aveva capito bene perché Nicolas si sentiva poco convinto a ballare con Marina.
Chissà per Taro come sarà andata la giornata, speriamo che Pierre la smetta presto con i suoi giochini stupidi.

[corridoio della scuola]

Scendendo le scale per trovarsi in caffeteria con Nicolas, Laure passò accanto ad un gruppetto di ragazzi e non potè fare a meno di ascoltare la loro conversazione:

-Certo che la squadra iero ha fatto schifo!
-Sì, Napoléon era fuori non ha imbroccato un tiro
-Sì abbiamo perso l'imbattibilità!
-Il pareggio è stato una salvezza
-E che ridere dopo il mitico discorso del Preside
-Ah sì il Preside ha portato sfiga
-Veramente non ho capito bene la formazione, con Napoléon così arretrato e poi Misaki do ve è finito?
-Come non sai si è infortunato.
-Pare che dopo l'infortunio il mister l'abbia messo nella seconda squadra.
-Ecco cosa c'è che non va!!!!
-Manca il giapponesino
-E si vede
-Già!

Laure era felice di sapere che la squadra aveva pareggiato senza Taro e soprattutto i commenti dei tifosi erano se non altro positivi, la mancanza del ragazzo si era sentita.

Bene bene, se la squadra andrà a rotoli dovranno rimettere Taro in prima linea.

Laure ne fu felice e con il suo amico Nicolas trascorse il resto del pomeriggio a studiare nella cafetteria.