Capitolo 2

 

Si giro' e accompagnata da Mark si avvio' verso l'uscita.
Non vide il viso di Benji solcato dalle lacrime.
Non lo senti pronunciare il suo nome "Betsy".
Non lo vide crollare in ginocchio sul campo.
Non percepii la sua corazza andare in mille pezzi.

Sentiva solo la presenza di Mark.
Sentiva le sue braccia forti sorreggerla e quasi spingerla verso l'uscita.
Sentiva il suo amore, la sua ansia, la sua preoccupazione.
Sapeva che ancora una volta era lui la sua ancora di salvezza.

Mark l'accompagno in un angolo riparato nel parcheggio, fra due auto e solo quando furono lì Ty, fuori vista, si lascio cadere a terra, le sue gambe non riuscirono piu a sorreggerla, il suo cuore batteva come impazzito, il respiro era pesante, il suo sguardo perso nel tempo, un tempo lontano mai dimenticato e mai acetato.
Lui s'inginocchiò davanti a lei, la guardò
- stai bene ?- chiese sapendo gia la risposta ma voleva sentire la sua voce ;lei invece annui e come una bambina impaurita si rifugio fra le sue braccia, si era aspettato di sentirla finalmente piangere ma lei non verso una lacrima, semplicemente tremava.
Si ritrovo a pensare a quando erano bambini, prima mori suo padre e lui dovette crescere tutt' in una volta, poi a pochi mesi di distanza mori la madre di Ty, e lei reagì nello stesso modo; prima pianse tutte le lacrime che aveva nascosta, come ora, fra le sue braccia poi si addormento, fu la prima notte che passarono assieme, e quando si risvegliò disse:
- d'ora in poi sarò come te, non mi vedrai mai piu piangere, te lo prometto! Non dovrai mai piu preoccuparti per me o difendermi, diventerò come te, una tigre e per non dimenticarmelo mai mi chiamerò Ty come Tiger!
All'epoca Mark penso che quella promessa sarebbe durata poco ma in realtà era ancora li come una tempesta che aspettava il momento buono per scoppiare, solo a scuola continuò ad usare il suo vero nome: Elizabeth Price.
Imparò a fare a pugni come se fosse un maschio, a giocare a calcio, lo aiutava nei suoi lavori e lo seguiva negli allenamenti, nel giro di poco tempo divenne forte e aggressiva come lui e tutti iniziarono a considerarla l'altra faccia della stessa medaglia, divennero l'uno la forza dell'altro e con il passare del tempo la coppia ideale, si capivano senza parlarsi solo con lo sguardo, volevano entrambi la stessa cosa e usavano gli stessi mezzi per ottenerla, a nessuno veniva in mente di mettersi tra loro e quei pochi che ci avevano provato si stavano ancora leccando le ferite. Eppure a pensarci bene all'inizio non avevano nulla in comune: lui era nato nei bassi fondi del Giappone lei in una delle piu belle ville dell'Europa, lui sarebbe diventato uno qualsiasi che avrebbe dovuto lavorare come un pazzo solo per mangiare, lei una ricca nobile viziata che non avrebbe saputo come spendere i soldi, e invece il destino aveva deciso diversamente: cresciuti assieme,nella povertà, avevano lottato e stretto i denti, ora lui era un calciatore apprezzato e richiesto dalle squadre piu importanti, lei, che era stata scacciata dall'alta società assieme alla madre, era ora invidiata e ammirata dalla maggior parte di loro ,ma soprattutto erano assieme, indivisibili e inseparabili.
Il tremore di Ty lentamente diminuì fino a scomparire del tutto, lui continuava a tenerla stretta fra le sue braccia aveva immaginato che nello scontro con suo fratello lei sarebbe riuscita ad aprire il suo cuore e a piangere, urlare, fare qualsiasi cosa basta che riuscisse a mostrare i suoi sentimenti e invece ancora una volta era stata una tigre che non si rendeva conto di essere ancora in gabbia. Lei lo guardò:
- Oh Mark, non mi ha nemmeno riconosciuto, come ha potuto non riconoscermi- Mark la guardò non aveva le risposte che lei desiderava- fagliela pagare, per favore fagliela pagare -
Mark annui e lei sorrise dolcemente- sei sicura di stare meglio? -
- Certo!- si alzo con uno scatto fulmineo- ci vediamo domani agli allenamenti !-
- Verrai?-
Questa volta fu lei ad annuire - Perché no? Ormai non ho più motivo di nascondermi, tutti sanno chi sono, e poi voglio che quell'idiota di mio fratello mi veda bene, veda quello che sono diventata, ma che soprattutto capisca che sono tua… si starà mangiando il fegato dalla rabbia!
- Se qualcuno ti sentisse penserebbe che stai con me solo per fargli un dispetto -
Ty spalanco gli occhi e prima che se ne rendesse conto rispose all'offesa di Mark con un potente schiaffo, lui sorrise - Ecco qua la mia tigre - e si chinò a baciarla con passione - So perfettamente che mi ami, ma l'odio per tuo fratello ti acceca, non permettergli di distruggerti io ho bisogno di te,sei la parte piu importante di me non posso vivere senza di te. -
Ty sembrò cambiare il suo viso si addolcì e per un attimo i suoi occhi divennero lucidi - E io sarò sempre con te, al tuo fianco e non permetterò mai piu a nessuno di mettersi fra noi, e di certo non potrà farlo la mia cosiddetta famiglia, io ti amo chiunque tu sia e non perché sei il peggior nemico di mio fratello… ma la cosa non guasta - in un momento aveva accantonato l'incontro di qualche momento prima, era scomparso dai suoi pensieri come se non ci fosse mai stato, come da anni aveva imparato a fare metteva tutto ciò che non le piaceva in angolo della sua mente e semplicemente lo ignorava, non esisteva più. Si avvicinarono alla moto, lei la inforcò con sicurezza, il rombo del motore era quasi musicale, Mark la bacio nuovamente e le infilo il casco in testa :
- Stai attenta! -
- Non dubitarne - lei inserì la prima e diede gas, la Kawasaki sembrò impennare con estrema facilità al suo cambio di marcia, Mark ascolto il rombo della moto finche non scomparve nascosto da un infinità di altri rumori, diede un calcio alla pianta alla sua destra, in fondo anche per lui era difficile dimostrare i suoi sentimenti! tornò in campo ,per prima cosa vide Benji ancora sul campo ,il viso non era nascosto dal capello ma permetteva a tutti di vedere le sue lacrime ,Holly e Tom erano al suo fianco. Andrea fu il primo ad avvicinarsi alla Tigre
- Vai a casa e chiamami appena torna, spiega a mamma cosa è successo lei saprà cosa fare -
Il ragazzo corse via obbedendo al fratello maggiore senza fare domande ,Ed e Denny lo guardavano con aria interrogativa ma bastò un suo gesto per mandargli sul pullman dove avevano gia preso posto il resto dei giocatori della nazionale assieme al mister ,che pensava a come affrontare l'ennesimo problema causato dalla ragazza.
Mark guardò Benji con aria di sufficienza mista a odio e rabbia
- Portatelo via - disse come se fosse un oggetto ma Benji in quel momento lo guardò in faccia
- dov'e mia madre? - chiese - Ti prego Lenders dimmi dov' è mia madre, ho il diritto di saperlo - Per Mark lo sguardo del portiere fu un colpo al cuore, il colore era diverso , ma il dolore che ne traspariva era uguale, aveva la stessa espressione della sua ragazza - dove hai conosciuto mia sorella ? in Italia ? e mia madre è qui in Giappone ? E' venuta con voi….Maledizione Lenders rispondimi -
Benji stava ritrovando il suo sangue freddo, Mark e Tom si guardavano l'un l'altro confusi, Holly proprio non ci capiva nulla, come poteva la ragazza di Mark essere la sorella di Benji, perché lui non l'aveva riconosciuta , e quella ragazza che fisicamente non aveva nulla di Giapponese da dove veniva?
- Va bene ti risponderò ma non ora -
La disperazione di Benji stava lasciando il posto alla rabbia, ma Mark lo ignoro completamente passando oltre - portatelo sul pullman -ordinò e raggiunse anche lui il resto della squadra.
Un silenzio di tomba accolse l'arrivo del gruppo , nessuno osava chiedere nulla ,il viaggio fino all'albergo che avrebbe dovuto ospitare la squadra per il periodo del ritiro sembrò durare un infinità , una folla curiosa aspettava l'arrivo dei giocatori ,ma nessuno rispose alla grida festanti delle tifose, Mark entrò per primo e velocemente si infilò nella sua camera Ed e Denny lo raggiunsero qualche minuto dopo ma non aprirono bocca; Benji si fermò davanti alla porta indeciso sul da farsi poi entro e si lascio cadere sul letto, il resto della squadra si attardò nella hall raccontando a Patty, Amy e Jenny l'accaduto. Sulla nazionale giapponese sembrava essere caduto un macigno tutti in cuor loro sapevano che un avvenimento del genere avrebbe creato non pochi problemi, all' improvviso il passato di alcuni di loro scese sulla squadra come un sudario l'ombra della sconfitta aleggiava su di loro.


 

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