<< Oh, Subaru, non puoi
mica continuare a soffrire per gli altri! Vivi!>>
Avresti detto così
in un caotico frusciare di gonne dai
colori accostati praticamente al buio, avrei visto i tuoi occhi più
verdi che mai e la tua furia si sarebbe abbattuta su di me
povero
innocente Subaru-kun.
Vivi. Non ti ho ascoltata e non posso pensare di farlo ora.
Seishiro.
Sorrideva, nessuno di noi due si è mai reso conto di quell'espressione
di carta, o forse sì, non sono gli esseri umani quelli che si
illudono e cercano la felicità fino a morire di stenti? Abbiamo
condotto un gioco pericoloso, io ho perso te e sto scappando da ricordi
troppo scomodi che potrebbero frapporsi fra me e la mia vendetta.
Gli scatoloni sul pavimento traboccano di completi sgargianti e lustrini,
è su di essi che è rimasto un po' del tuo profumo, discreto
e morbido nonostante il tuo palese egocentrismo estetico. Una cosa del
genere è una contraddizione inspiegabile che non ho mai avuto
modo di far risaltare ai miei occhi al momento opportuno, quando il
tuo sorrisetto saccente era pronto per ogni mia domanda. Magari mi avresti
risposto con un pochino di sardonica superiorità, ma non me la
sarei certo presa.
Seishiro mi avrebbe difeso con una buona parola, dopotutto. Non è
così? Il vostro affetto
l'apice dei miei desideri. Ora
come ora, mi andrebbe bene qualsiasi segno, bada, qualsiasi, per indicarmi
che quel calore c'è stato.
Sul parquet lustro sono stati ordinatamente impilati involucri di cartone
riempiti di ciarpame.
Sulle pareti, l'impronta umida dei quadri.
Vuoto, c'è come un'ecatombe intorno, ho sempre più freddo.
Cado e non c'è freno.
Dappertutto, il profumo dei tuoi manicaretti e del suo dopobarba a ricordarmi
come tutto l'amore e la gioia che mi hanno circondato dal nostro incontro
con quell'uomo siano stati null'altro che una bugia in cui, sarebbe
meschino non ammetterlo, mi sarebbe piaciuto vivere all'infinito.
Ti odio, a che scopo dirmi quanto mi volevi bene se proprio il tuo amore
è stato capace di uccidermi più di quanto abbia fatto
tutto il resto? Perché desiderare di salvarmi se il prezzo da
pagare si è rivelato essere questo?
Non avrei avuto paura di morire, specie se a colpirmi fosse stato Seishiro.
Lo sapevi, no? Che se quella fosse davvero stata l'unica maniera per
far parte di lui in qualche modo, non mi sarei fatto scrupoli, a farmi
uccidere.
Saresti salva, adesso.
Sì, va bene, lui mi ha spezzato il cuore. L'ha fatto, nessuno
potrà mai contraddire questo, ma avrei avuto te, ad aiutare il
mio risveglio con qualcosa che non conducesse a questo, quel giorno
in cui si è portato via la mia anima, lasciandomi attonito, sordo
e cieco
E' stato lui a dirmi che il più grande egoismo per l'essere umano
è la felicità altrui, dacché il desiderio di provocare
questa significherebbe anche lo sbocciare della propria; ha ragione,
come l'ha avuta sempre, su di me, su di te, senza che noi alzassimo
la guardia
Nella sua recita, mi ha insegnato cose che sicuramente
non voleva io apprendessi, per ringraziarlo, avrò il suo sangue
sui queste mani che avrebbero dovuto proteggerti. Ce la farò.
Vivi? Allora vivrò per questo, piangerò per questo. Eppure,
come parlare di vita, in questa casa sventrata, con il fiele di trecentosessantacinque
giorni di gioia inenarrabile impastato in bocca?
Io vi amo.
Ho paura di amarvi più di ogni altra cosa che abbia mai riempito
la mia vita, ma è servito accorgersene per bruciare tutto e lasciare
solo odore di cenere sulle dita, vorrei anche una sola condizione per
avervi, credimi, la accetterei, a prescindere da ciò che mi imporrebbe,
ma, di modi, postille, clausole
patti
non ne esistono.
Vivere. Mpf! Questo è 'sopravvivere' e, in apparenza, credo mi
basti.
Credo. Ho la sensazione di aver smesso di farlo, su qualunque cosa
Credere
ho dato blando credito a ciò che dicevi riguardo
alla mia insostituibilità come persona e onmyouji. Beh, guardami
adesso, guarda ciò che è rimasto, di me, ma soprattutto
di te stessa
Ho creduto a lui. Se ho ancora un cuore, sta' certa che non sta battendo
o, nella più plausibile delle ipotesi, lo sta facendo solo per
attenderlo. Cacciatore e preda, come in realtà è stato
fin dall'inizio. Sordido? Puoi giurarci. Eravamo noi due quelli che
si circondavano di colori così vividi da far male alla vista,
per occultarlo. Una coppia di idioti dimentica del buio in cui si precipita
dopo aver fissato quella fittizia euforia cromatica che caratterizzava
il nostro stile di vita, ma quel che è peggio è che il
demone lo avevamo dietro le spalle. A dire la verità, ora, è
l'ultimo dei miei problemi: mi basterà voltarmi, sfoderare il
coraggio e colpire.
Soddisfazione. Oh, sì.
Dammi solo un po' di tempo per trovarlo, il coraggio di sputare in faccia
ai suoi adorabili inganni
Che il cielo si apra, che qualcosa vada in frantumi, dannazione, magari
me stesso, come un bicchiere di vetro, stretto in quelle dita che si
sono tante volte appoggiate sulla mia spalla
Forse sono io a desiderare
di essere la preda, dopotutto: finché continuerò ad esserlo,
Seishiro non demorderà nel suo intento di riuscire a catturarmi
come tale
E' o non è il modo più ovvio per legare
a me quella sua anima oscura che ha preso te
e me? Scusami, dal
più profondo di questo mio cuore, un pezzo l'hai trascinato via
tu
l'altro
lui ci sta giocando miseramente, sono totalmente
incapace di oppormi, so di non essere abbastanza forte e
incrollabile,
mi trovo a pensare che solo chi sia senza emozioni possa esserlo davvero,
non traendo energia da una qualunque speranza fuggevole, ma dalla certezza
stessa della propria invulnerabilità. Per colpire quell'uomo,
non ho altro che le mie mani e sentimenti di cristallo che si infrangeranno
contro il suo sguardo.
Mani che vorrebbero abbracciarlo e stringersi, poi, attorno al suo collo
con forza.
Sentimenti che vorrebbero penetrare in quella coltre di fitto ghiaccio,
disgelandola per conficcarsi come frammenti di primavera o di bottiglia.
Mi rialzerò, non perché voglio, ma perché devo
Prendere la mia strada significherebbe intrecciarla indissolubilmente
alla sua, sapendo che rimarrà solo uno di noi due.
Significa andarsene da questo posto traboccante di voi, lavare via dalla
mia anima ogni vostra parola, ogni vostra occhiata, ogni mio dubbio,
ogni mio desiderio.
Lo sto facendo, temendo però di non dimenticare nulla, nemmeno,
o, per meglio dire, soprattutto, il dolore, l'evanescente mostro dagli
occhi grigi in cui, sotto la vostra costante protezione, mi sono addentrato
infinite volte, senza mai immergermi interamente. Eccolo, però,
simile a un battito di cuore nel cuore stesso, determinato a squarciare
quest'insulso tamburellare nel petto, il quale vi riconosce come artefici
delle mie risate e, ora, della mia disperazione.
Vittimismo non è il sentirsi troppo fragile per puntellare il
peso di qualcosa di così gigantesco, sotto la cui mole ci si
sente cedere, bensì essere certi che questo sia l'unico accenno
di coerenza della propria vita
Stupido, stupido, stupido Subaru! E ingenuo, anche: ingenuità
è il voler cercare una cedevole, sbiadita speranza nonostante
tutto questo
! Non smetterò di aggrapparmi al pensiero di
Seishiro più di quanto debba fare per ucciderlo, lo so. Forse
forse lo sai anche tu.
I tuoi ultimi passi sotto i ciliegi riecheggiano senza fermarsi.
Tante e tante volte
Il monito che mi tiene diviso da lui quel tanto che basta per innamorarmene
ancora.
Non riesco nemmeno a chiedertene perdono.
FINE
© Juuhachi Go 2004. Pubblicata per la prima volta
su No hope for Cinderella
Note
4 Settembre 2004, ore 23:42. Finalmente ho
finito questa benedetta fanfic! L'ispirazione, partita con la versione
acustica di Forever Love il 28 luglio 2004, si è bruscamente
arrestata il giorno dopo, a quelli che credevo due righe dalla fine,
e poi, finalmente, oggi, gli Evanescence, mi hanno mandato la benedizione
con You
Ho avuto uno strano rapporto con questa fanfic, ci ho faticato molto
di più che su di altre. C'è il dolore e c'è la
tristezza che per la prima volta in questo periodo della mia vita ho
cominciato a provare davvero. Un dolore diverso, ma che fa male. Nel
dolore di Subaru c'è molto di mio
e nello stile con cui
ho scritto, al contrario, pare che di mio non ci sia proprio niente.
Eppure mi sento soddisfatta, credo, finalmente, di aver fatto qualcosa
di buono, a voi la parola, però! E
scusatemi se è
così triste
vi lascio, alla prossima fanfic!!
Juuhachi Go