BETWEEN US

 

CAPITOLO 3

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AMBURGO


Per fortuna era finita...ce la aveva fatta! Era davvero la notizia che aspettava...finalmente avrebbe ripreso le abitudini che aveva anche se in una citt… diversa...

Era davvero felicissima e non sentiva minimamente la stanchezza della giornata e del mini- allenamento che aveva affrontato...era cosi euforica che si ferm•, prese fiato e cominci• a correre...correre, sempre correre...forse avrebbe dovuto evitare o almeno non a scuola...ma tanto ormai era fuori dai cancelli e nessuno avrebbe + potuto fermarla...

Decise di festeggiare e di andare a comprare qualcosa di dolce da portare a casa a Max... si diresse allora in centro e smise di correre...in mezzo a tanta gente si incune• in se stessa persa tra mille e mille altri pensieri, sui i programmi del pomeriggio ,la scuola , le telefonate ai vecchi amici...

Si ritrov• in una piazza e anche se non sapeva esattamente dove andare entr• in un negozio e spese gli ultimi soldi che le erano rimasti dalla mancia della nonna in pasticcini...forse aveva esagerato, erano un po' troppi...tanto ormai era fatta...

Usc senza badare alla gente e salutando cordialmente i padroni...doveva tornare a casa adesso...ehm...si certo, ma come?...era distante da scuola e non aveva la minima idea di dove fosse la fermata degli autobus, tanto + che in piazza c'era l'isola pedonale...

FANTASTICO...E ORA CHE FACCIO?...SONO COSTRETTA A RIFARE LA STESSA STRADA CHE HO FANTO PER ARRIVARE QUI...MA COSI CI IMPIEGHERO' TUTTO IL POMERIGGIO!!!
VA BHE MI TOCCA ANCHE QUESTA!

Senza altra scelta si gir• e imbocc• la strada che la aveva condotto alla pasticceria...avrebbe camminato per molto...

Erano ormai le 5 e l'aria cominciava a farsi fresca...il vento non era forte ma pungente...si vedeva che l'estate stava definitivamente per finire...pass• davanti al parco e gli venne in mente di attraversarlo...tanto ormai era gi… tardi, tanto valeva godersi un po' le bellezze della citt… no?

Il parco era molto grande ma facile da percorrere...una strada principale lo scindeva e sboccava proprio dove Maria doveva andare...
Non c'erano molte persone ma la ragazza not• una figura correre verso di lei...era un cane...
Non sapeva se averne paura o tentare di accarezzarlo...esitando un attimo si ferm• e si chin• verso l'animale che scodinzolava con aria piuttosto affamata...gli lanci• uno dei dolcetti che aveva appena acquistato...tanto ce ne erano in abbondanza...subito dopo spunt• un ragazzo dalla penombra degli alberi...si guardarono stupiti e dopo qualche secondo il ragazzo tent• di dire qualcosa

-gli hai dato tu da mangiare?- disse con tono spento

-Si ,Š tuo?- la ragazza parl• con una strana espressione...non lo capiva nemmeno lei ma quel tipo non le piaceva troppo...aveva un'aria conosciuta ma le infondeva una strana sensazione...sensazione tutt'altro che buona...

-si...non avresti dovuto, non deve mangiare schifezze!- il ragazzo la oltrepass• e profer quelle parole in modo fin troppo sicuro di se ...
Maria dal canto suo non sapeva rinunciare alle provocazioni, soprattutto se a parlare erano degli sbruffoncelli come quello che aveva di fronte.
Gli avrebbe risposto a tono...

-uffa, tante storie per una caramella...non Š che ne volevi una tu???- disse sogghignando e guardando il ragazzo con aria trionfante...lo aveva per forza steso con un'espressione del genere...era una campionessa in questo genere di cose...e non negava che la divertivano anche!!

MA QUESTA CHE DIAVOLO VUOLE?? NON CREDO CHE SAPPIA CHI SONO SE NO SI RIVOLGEREBBE A ME CON QUEL TONO DA SAPUTONA!

-ma come non te lo hanno detto che le caramelle dagli sconosciuti non si dovrebbero mai accettare...hihih- la ragazza insistette e il suo tono si fece fin troppo sarcastico..

-hai finito di blaterare o cosa? Ô evidente che non sai con chi stai parlando...- sbuff• girandole le spalle...

-ah si? E allora dimmi un po' con chi ho l'IMMENSO onore di parlare...sua maest… il re d'Inghilterra o chi altro?- Maria non ce la faceva +...era troppo divertente...e quello li rispondeva alle sue provocazioni nel modo migliore del mondo!!!...stavano giocando, giocavano a sfidarsi...e lei era convinta di vincere senza problemi!

-non penso che la cosa ti possa interessare...tanto una come te che pensa solo a mangiare non pu• avere tempo per altro ...quindi chi sono non cambierebbe niente...addio golosa!!!- detto quest• il ragazzo se ne and• di corsa...


CHE COSA??? GOLOSA? A ME?? COME SI PERMETTEVA?...NON SOPPORTAVA DI ESSERE TRATTATA COME UNA BAMBINA , TANTOMENO SE A PARLARLE COSI ERA UNO STUPIDO EGOCENTRICO PALLONE GONFIATO..."tu non sai chi sono io!!!" SEEEEEEE, COME NO... TUTTE PAROLE AL VENTO... Š UN CLASSICO DI CHI SI DA TANTE ARIE E INFONDO NON Š CHE UN RAMMOLLITO...

Va bhe, non ci pens• troppo e alla fine fece finta di niente riprendendo a camminare verso casa...

....l'indomani avrebbe affrontato un'altra giornata pesante come quella...anzi molto di +....il giorno dopo ci sarebbe stato il primo allenamento , quindi doveva risparmiare le energie per quella giornata tanto attesa...

dopo che fu tornata a casa e che ebbe dato i dolci a fratellino , diede un bacio all madre e si cambi•...prima di cenare avrebbe giocato un po' con Shila , il suo morbidissimo cane... la sua labrador bianca...Shila si che era un ottimo rimedio per il freddo...era grassoccia e terribilmente soffice...l'ideale da coccolare...e poi era anche un cane cosi affettuoso...Maria e tutta la sua famiglia non se ne sarebbero mai staccati...era un gran bel cane!

A cena raccont• della giornata e degli allenamenti, sua madre era contenta ma non manc• di sottolinearle il fatto che come primo obiettivo avrebbe sempre dovuto avere la scuola e il diploma...sua madre era terribilmente legata a queste cose...era davvero una persona seria...non come il padre...

Il discorso lo aveva gi… sentito altre volte per cui non fu necessario che la donna si dilungasse troppo...finirono di cenare e Maria and• a farsi una doccia per poi infilarsi nel letto esausta delle mille avventure della giornata...la nuova scuola, gli allenamenti , la citt… e la discussione con quello strano tipo...non riusc nemmeno a riepilogare tutti gli eventi che cadde nel sonno...era stanca...davvero molto stanca...

Il giorno seguente si alz• con molta grinta...era pronta...aveva voglia di fare...era davvero inebriata dalle cose nuove che la attendevano...appena ebbe finito di vestirsi prepar• di corsa la borsa con gli attrezzi per danza , impugn• lo zaino e scese in cucina...addent• rapidissima una fetta di pane e di fiond• fuori di casa correndo fulminea.

Le ore a scuola passarono veloci e in alcune di queste la neo ballerina cerc• di non addormentarsi proprio durante le spiegazioni!!...era una cosa terrificante, lei e la matematica sembravano guardarsi da 2 pianeti diversi!!

Alla fine delle lezioni Maria non potŠ credere di avercela fatta a superare anche quella noiosissima giornata di scuola...e dopo un rapido pasto avrebbe finalmente avuto il tanto atteso primo allenamento...si rec• alla mensa dove scelse accuratamente quanto avrebbe mangiato, niente di troppo pensante e niente di troppo inconsistente... ecco, avrebbe semplicemente mangiato un piatto di insalata...

Una volta consumato il piatto usc emozionata dall'edificio e prese a camminare in direzione della palestra...attravers• il cortile e intravide il campo di calcio dove dei ragazzi si stavano allenando...visto che mancava ancora un'ora buona decise di passare a dare un'occhiata...era anche una bella giornata, calda e soleggia...il tempo cambiava ogni giorno...ora sembrava addirittura di essere tornati in primavera mentre settembre era appena iniziato...

Si avvicin• al campo e not• subito che i ragazzi stavano palleggiando, si sedette su un appezzamento d'erba che delimitava il campo...incroci• le braccia sulle ginocchia portate al petto...il vento era fresco ma il sole le illuminava il viso...

D'un tratto vide che un uomo si stava recando all'interno del campo ...l'allenatore pens•...con lui c'era un ragazzo che per• non si era cambiato...aveva una tuta intera ben allacciata che gli esaltava le forme allungate e sode...

Non poteva certo sentire cosa si stessero dicendo ma la cosa che attir• la sua attenzione fu che l'uomo lasci• subito dopo il breve discorso il campo, probabilmente affidando la squadra alle direttive del ragazzo...le sembrava una cosa parecchio strana...gli allenamenti della squadra iniziarono e i giocatori si disposero a coppie per fare dei palleggi...ogni tanto si sentiva la voce del giovane che correggeva gli sbagli dei compagni...

Ma uno di loro evidentemente commise un errore abbastanza rilevante...o almeno cosi doveva essere visto che la palla usata dalla coppia vol• alta e and• a cadere ai piedi di Maria che osservala la scena interessata...si alz• e and• a prendere il pallone, si avvicin• al campo per porgerlo ai giocatori ma nessuno di loro sembrava aver notato che lei l'aveva gentilmente recuperato...decise quindi di entrare e di consegnarlo al ragazzo in panchina che osservava tranquillo gli allenamenti...

Si avvicin• con aria tranquilla e un po' spaesata - Scusi...il pallone era finito fuori e..- non potŠ proseguire, il ragazzo si era girato e ora la stava guardando anch'egli con aria sbalordita...

-Non Š possibile, TU che ci fai qui?- sbrait• Maria sconvolta da quella atroce visione.
-potrei farti la stessa domanda "golosa"!! - il ragazzo rispose a tono...


NON Š POSSIBILE, Š UNA TORTURA QUESTA...E QUESTO QUI CHE CI FA NELLA MIA SCUOLA...
MA PERCHE'? Š UNA PERSECUZIONE, SARA' DESTINO CHE QUESTO QUI MI ROMPE SEMPRE MENTRE CERCO DI FARE UNA BUONA AZIONE !! IO NON LO SOPPORTO!

-si da il caso che io qui ci vengo a scuola! Direi che ho + diritto io di starci qui che tu!- ringhi• quasi la ragazza...
-bhe cara anche io se Š per questo! E poi io sono un giocatore di calcio...sei tu l'intrusa non io!-
-ma certo come no si vede....stai giocando davvero bene...sei solo una riserva...panchinaro!! -

il ragazzo con lo sguardo basso e sicuro fece trapelare un sorriso a met… tra il malefico e l'ironico...
si alz• , oltrepass• la ragazza e grid• agli amici di andare subito l...appena si radunarono tutti diede le nuove direttive a tutti tranne che a uno di loro...

-Price tu resta un attimo qui...- si rivolse al portiere
-dimmi Schneider che vuoi?-

-vorrei che ti mettessi un attimo in porta...ho voglia di fare un goal...-
-come? Ma se non ti alleni mai con noi...adesso vuoi che appena chiami noi accorriamo da te??...con me caschi male sai!!?- grugn e si gir• Benji...

intanto Maria osservala la scena non capendo che cosa centrasse tutto quello con il discorso tra lei e il misterioso ragazzo!

-dai Price, giuro ti faccio solo un tiro...ok?-
Price dopo un altro e un altro tentativo accett• ma la cosa non fin qui...il giovane allenatore chiam• altri 2 giocatori e li mise in porta al fianco di Benji che offeso dalla scelta gli grid• che quella sarebbe stata l'ultima volta che accettava di dare spettacolo...

Schneider si volt• verso Maria e le ordin• di sedersi e di guardare...intanto si tolse la felpa e scopr anche il resto del corpo non coperto dalla divisa della squadra...

Alcune delle riserve ,mentre il numero dieci si avvicinava al dischetto, raggiunsero la panchina dove Maria attendeva divertita la scena dell'insopportabile allenatore...
-Sei fortunata sai, non capita a tutti di poter vedere il capitano mentre si allena...Š la prima volta anche per me sai?-
-come il capitano??...lui sarebbe il vostro capitano?- Maria non credeva alle sue orecchie, non era affatto possibile che quell'idiota pieno di arie fosse il capitano! In classe aveva sentito che il capitano della squadra della scuola era un personaggio pubblico e per questo non si vedeva molto in giro...sapeva che quasi tutta la parte femminile della scuola faceva parte del suo fan club che comprendeva anche ragazze di altri istituti...e quello li non era assolutamente niente di tutto ci•!

-ma come non lo sai?...non lo conosci?-

il ragazzo intanto aveva terminato la rincorsa, e aveva scagliato contro la porta un tiro di un'eleganza a dir poco formidabile... senza che nessuno la vide, la palla si era gi… insaccata all'angolo dentro della porta sorprendendo i 3 portieri trai quali solo Price aveva soltanto sfiorato la palla ma non era serivto a fermarla...

-non lo conosci davvero?...non sai chi Š?- disse uno delle riserve alla ragazza che aveva osservato il goal da professionista del ragazzo con occhi sbarrati...

-lui Š il capitano...lui Š Karl...


-Io sono Karl Heinz Schneider... capitano di questa squadra e della nazionale giovanile tedesca...-

Maria sbianc• per la sorpresa...non se lo sarebbe mai immaginata...ma nonostante tutto non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di averla fatta rimanere di stucco quindi ritorn• in s‚ e con aria superiore intervenne
-bravo, vuoi una medaglia al valore per questo?!?...quindi tu sei il famoso Schneider... fammi pensare...si ho sentito parlare di te...ma non mi sembri quel gran campione che dicono tutti...mah...tanto fumo e poco arrosto vedo...bhe, non ho intenzione di perdere il mio tempo con te...- detto questo Maria si gir• e se ne and• lasciando il ragazzo senza parole...

CHE RAGAZZO PRESUNTUOSO...

CHE RAGAZZA MALEDUCATA...

I pensieri dei 2 si incastravano perfettamente...

Anche da snob che era stata Maria rimase molto colpita...quello era davvero Schneider... l'idolo delle ragazze, il campione nazionale...non pensava che fosse proprio lui quello che tutti decantano come l'ottava meraviglia del mondo...era stata davvero colta alla sprovvista!

Ma ora aveva gli allenamenti e quel pensiero avrebbe dovuto lasciare il posto al suo sogno...ora era il suo momento!


-ehi capitano chi era quella ragazza?-
-non so, ma certo Š una delle peggiori rompiscatole bamboccie che girano a scuola...tsŠ guardate un po con chi devo avere a che fare!- risped tutti in campo e rimase solo ad osservarli...Price lo stava ancora guardando con il suo solito sguardo truce... tra i 2 non correva buon sangue anche se sotto sotto sapevano di essere accomunati da qualcosa...entrambi avevano giocato a livello professionistico quasi per inerzia e non + per passione ma i loro caratteri cosi fieri e provocatori li avevano sempre portati alla sfida reciproca aiutanti anche dai ruoli contrastanti che ricoprivano in campo...

Sarebbero stati perennemente rivali...ne erano certi ma sapevano anche di rispettarsi e stimarsi a vicenda...probabilmente fuori dal campo e con maggiore relax avrebbero anche potuto essere amici...ma per loro ormai sarebbe stato troppo complicato...per prima cosa stare lontani dai campi era praticamente impossibile, e il relax...bhe quello non si doveva nemmeno prendere in considerazione...ormai dimenticato!

Alla fine degli allenamenti , diversamente da quanto si aspettava , Karl venne fermato dal portiere...

-Schneider, cosa c'Š?...sentimi bene- disse con tono costretto ma sempre minimamente cinico, come suo solito ormai - Non Š certo mia intenzione correrti dietro per farti da balia, ma vorrei che almeno a me dicessi cos'hai che ti turba...nelle ultime partite sei entrato in campo solo per met… di un tempo e non hai nemmeno permesso alla squadra di toccare palla, hai giocato da solo e cosi il distacco di punti Š rimasto basso...il mister non ha fatto obiezioni ma sai bene come la pensa, non vuole solo vincere il campionato, vuole che lo si faccia con un netto distacco di punteggio...se continui a fare da solo vinceremo ma con scarsi risultati!!!!! A me non va che per i tuoi capricci da bambino la squadra perda di importanza...io sonjo qui per essere il migliore e non per fare la bella statuina alle spalle di uno che corre come una trottola e non ci considera nemmeno!!-

Karl rimase colpito, Price non gli aveva mai parlato cosi, con quel tono da comandante e con quella severit…...anche perch‚ non avrebbe dovuto permettersi di farlo! Ma questa volta Karl non aveva + voglia di litigare...era annoiato da tutta quella routine che comprendeva anche le giornaliere litigate con Price...

Disse di si e se ne and•...
Ma Price lo ferm•...non gli bastava quella risposta...era li per delle certezze, voleva dei cambiamenti reali...ne andava della sua carriera e non gli avrebbe permesso di ostacolarla in quel modo infantile!

-Schneider fermati subito, non ho intenzione di sopportare oltre il tuo comportamento infantile...sei il capitano ma questo non vuol dire che sei la squadra...

Karl non gli diede tempo per dire altro,si gir• e con una mano lo indic• -se parli tanto allora fai tu qualcosa per la squadra, non sanno fare niente, sono degli imbranati e io + che dirgli cosa fare non posso...io voglio vincere e per farlo non mi affiderei mai a persone che non sanno che fare se non dei passaggi elementari!-
Karl era veramente snervato dal loro livello basso...solo Price giocava a con la stessa classe e la stessa sua bravura...gli altri non erano nemmeno da considerare parte della squadra...Price lo percepiva, avvertiva la responsabilit… che Karl aveva, il dovere di fare anche per i suoi compagni che da soli erano in grado di fare relativamente poco...


-facciamo cosi allora - intervenne...- io li allener• tutti fino a che non otterremo dei miglioramenti ma in cambio tu ed io ci alleneremo insieme tutte le domeniche...cosi mentre io faccio da allenatore qui, noi 2 cercheremo di trovare qualche idea nuova e di fare progressi per quando ci chiameranno in nazionale o in Bundesliga ok?...credimi che non mi fa piacere stare con te ma lo faccio solo per non sprecare gli sforzi che ho fatto fino ad adesso!!!...non credere chiss…cosa...-

Schneider ci pens• su...forse non era una brutta idea...avrebbe avuto del tempo per se in settimana e avrebbe seguito gli allenamenti speciali con Price nel week-end ...non avrebbe visto nessuno che gli desse fastidio...forse era una cosa intelligente quella proposta dal portiere...

-ok, ma ci alleneremo tutto il giorno, non ti conceder• e non dovrai concedermi soste inutili!...non ho intenzione di perdere tempo!

Era deciso...avrebbero fatto tutti gli sforzi possibili per migliorare ancora di +...volevano sempre di +...volevano passare il limite e sfiorare la perfezione che forse gi… in piccolo facevano ma che non capivano...

La cosa importante ora era che forse dopo tutti quegli anni di solitudine avrebbero potuto trovare un amico...forse quella collaborazione li avrebbe aiutati sia a migliorarsi che a stare meglio...

Entrambi non erano + gli stessi e se per Karl c'era sempre qualcuno che pensasse a lui con tenerezza, per Benji era un po' diverso...

Quando si era trasferito li da piccolo le cose andavano bene ma da quando Freddy lo aveva lasciato da solo a vivere li le cosa cominciarono ad andare un po' peggio... i soldi non gli sarebbero mai mancati visto il reddito della famiglia , ma quella casa enorme era decisamente troppo ENORME anche per il superbo portiere abituato al lusso ...gli ultimi anni erano andati benino, insomma niente guai... a scuola non aveva problemi, in squadra anche... ma di amici ce ne erano davvero pochi...gli mancavano i vecchi compagni della New Team...loro avevano un modo di fare e di vivere del tutto unico...non si era mai divertito come quando stava con loro...li si annoiava...o meglio aveva cominciato ad annoiarsi da quando stava con Nadia...

La loro storia era davvero bella all'inizio...in effetti lui era molto popolare tra le ragazze e di sesso ne faceva molto + degli altri suoi coetanei...ma da quando stava con lei era come se avesse messo la testa a posto...e la situazione ormai stava andando avanti meccanicamente da troppo tempo...lui era abituato ad essere libero, senza legami e senza costrizioni...lei era fantastica...ma la fedelt…...era un concetto che aveva dovuto scriversi da solo dentro se stesso dato che prima non sapeva nemmeno cosa fosse...

Era cambiato...ma forse si piaceva e stava meglio senza di lei... ma come fare a dirglielo? O meglio...era proprio la cosa giusta rompere? Magari lei era la ragazza giusta e non se ne rendeva conto...o ,+ semplicemente ,avevano solo bisogno di un periodo di stacco...

Cosa fare? La paura di sbagliare Š tanta e anche il rischio che si corre Š grande...come si fa a capire dove andare, che direzione prendere?
Benji non lo sapeva e forse era questo che stava cercando dentro di s‚... cercala la sua risposta al cosa lui voleva davvero...voleva un equilibrio come quello che Nadia gli sapeva dare o voleva continuare a vivere alla giornata con tutte le avventure che le ragazze tedesche volevano regalargli?...quanto avrebbe aspettato prima di avere quella risposta?...forse prima di quando si aspettasse...

PARIGI


Era stato difficile per i due giovani accettare la situazione imbarazzante che dovevano affrontare...mentire, mentire alla persona cui tenevano...non era bello ma era l'unica cosa che potevano fare...dire la verit… sul loro primo terribile incontro sarebbe stato fatale sia per lei che per lui...entrambi avrebbero perso una persona...

Anne se ne and• al fine dell'uscita e il suo ragazzo si offr di accompagnarla ma lei stranamente sifiut•...
-no dai...Luis vado da sola...siamo stati assieme tutto il giorno...ora Š il caso che tu stia un po con i tuoi amici...ci vediamo domani...ciao a tutti!- e se ne and• come se niente fosse...

non appena la ragazza lasci• il gruppo di amici Pierre senza far capire niente si avvicin• all'amico e inizi• a fargli delle domande
-senti Luis...hai detto che si chiama Anne?-

-si...cioŠ io la chiamo cosi, in realt… si chiama Antonelle Nedine de la Vuelle...per comodit… abbiamo preso le sue iniziali...Anne non Š nemmeno un nome francese!-

-ah...capisco...-
la curiosit… del capitano era fondata...in effetti dal nome le sembrava straniera...tedesca forse...
ma orami poco gli importava...ormai aveva scoperto chi era veramente quella fata bionda...era la ragazza del suo migliore amico...

e ora? Ora che stava cercando di tornare quello che era....doveva farlo proprio con lei?

MA SI CHIAMA SFORTUNA O COSA? MA IO NON LO SO...COSA HO FATTO DI MALE PER MERITARMI QUESTA TORTURA CELESTE?...SE C'E' QUALCUNO LASSU' VI PREGO SI ASCOLTARMI...PERCHE' TUTTE LE CATASTROFI DEVONO PESARE SOPRA DI ME? NON Š GIUSTO UFFA!

Era malinconico...ma d'altra parte era comprensibile...chiss… invece lei cosa aveva sentito quando si erano visti al bar...era anche lei in crisi come lui? Non lo avrebbe mai saputo...

Il gruppo di calciatori se ne and• e in poco tempo ognuno di loro era sulla strada di casa...Pierre pass• per caso dalla villa Renoire....scuola di Antonelle...Anne.
Era una grande scuola e per tornare a casa poteva passarci davanti...magari un giorno la avrebbe vista...chiss…...

Erano circa le 7 di sera...era gi… buio anche se l'aria era ancora calda...
La scuola che il ragazzi si ferm• ad osservare in silenzio appariva come un grande castello nero...faceva quasi paura vederlo cosi!
Si avvicin• ai cancelli e vi poggi• sopra le mani...era di ferro battuto...aveva un'aria gotica...ma era suggestivo...

Di colpo il ragazzo fu spaventato da una presenza che sent dietro di lui di cui per• poteva vedere solo l'ombra...

-cosa ci fai qui?-disse una voce

-e tu? Anche tu che cosa ci fai qui?- rispose irrequieto Le Blanc , e come si volt• vide la figura esile e snella di una ragazza...era ancora lei...una persecuzione? Una piacevole tortura o forse solo un incubo che lo inseguiva e lo tormentava?

-bhe Š la mia scuola e poi ci passo per tornare a casa...-

-...ma non eri tornata a casa da sola gi… da un'ora?-
-diciamo che sono andata via ma non sono tornata a casa...avevo bisogno di pensare...-

i due si scrutarono a fondo come per cercare di leggere l'uno dentro gli occhi dell'altra una delle risposte alle mille domande che gli tartassavano la mente gi… abbastanza confusa!

Ad un tratto lui cerc• di inghiottire il silenzio proponendo un discorso che per• sembr• palesemente banale!

-Š bella come architettura...di che periodo Š?-

la ragazza rimase allibita...POSSIBILE CHE GLI INTERESSI DAVVERO LO STILE ARITISTICO DI UNA SCUOLA?!?!?!

-Š un tardo gotico...o almeno cosi mi ricordo dai miei certamente non attentissimi studi di arte!!-

risero e tornarono a fissarsi...erano tropo impegnati a far finta di non ricordare ma non ce la facevano

-senti...Š inutile prendersi in giro...facciamo finta che non sia mai successo niente e andia...-
Pierre fu interrotto da lei che non sembrava minimamente intenzionata a proseguire oltre la conversazione...

-dai se ti piace tanto ti porto a farti un giro ...ti va? Dai Š divertente!-
lo prese per un braccio e lo trascin• vicino alla gran cancellata...in un baleno lei si trov• dalla parte opposta e lo invogliava a seguirla in quell'istante che non li avrebbe visti nessuno...

il ragazzo era ancora un po' confuso ma decise di assecondarla e cosi anche lui balz• dall'altro lato del cancello e al buio si inoltrarono nel cortile sconfinato di quel istituto.

-fa quasi paura vero? Quelle statue li in alto sono bruttissime da vedere di notte no?-
ma Pierre non emise alcun suono, la stava guardando come quella sera...la vedeva...aveva la stessa espressione sorpresa e dolce di quel momento...era cosi bella...

poi cadde dalle nuvole e disse qualcosa che somigliava ad un "hai ragione"...
proseguendo nell'ombra i due arrivarono al viale alberato della scuola...era piccolo ma molto carino...
-li infondo c'Š il campo per educazione fisica...c'Š una pista per correre, una pedana per il lancio del peso e per il salto in lungo...c'era anche un capo da calcio ma ormai non lo usa + nessuno...vuoi andarci?-

-si, perch‚ no?-

si avviarono e stranamente questa volta Anne non profer parola...ora avrebbe ascoltato la sua voce, quella che sentiva dentro di s‚...doveva capire di chi fosse il pensiero , se di Pierre o di Luis...ma come poteva essere cosi superficiale?...lei e Luis stavano assieme da quelle vacanze estive...erano quasi 3 mesi...non poteva aver gi… cambiato idea!

I minuti passarono e i due arrivarono in uno spiazzo che doveva essere quanto rimaneva del povero campo da calcio...ridotto in una distesa di ghiaia con 2 porte senza rete alle estremit…...era davvero conciato male!!

Anne inizi• a saltellare per lo pseudo - campo dicendo che li d'estate lei e le sue amiche si mettevano a prendere il sole durante l'intervallo oppure che quelli che si saltavano le prime ore andavano li a dormicchiare sotto gli alberi riposandosi per poi iniziare scuola...sembrava cosi rilassata...

Forse era a suo agio perch‚ non pensava minimamente all'episodio precedente tra loro...Pierre er convisto di questo ,perci• non disse nulla e si limit• a guardarla e a sorriderle...
Anne salt• verso di lui come per fargli capire quanto era importante per lei quel posto ma senza rendersi conto di dove stesse mettendo i piedi si appoggi• ad un sasso e cadde in avanti...Pierre la prese per un braccio ma la ragazza cadde lo stesso anche se la caduta venne attenuata dalla presa del ragazzo

-attenta...potevi farti male...tutto a posto?-
-si si...mi fa solo male il ginocchio...per il resto tutto bene, sono una dura io!-

-mica tanto guarda bene li!- e ,una volta messa seduta la ragazza not• la riga di sangue che le fuoriusciva dalla sbucciatura della pelle...non era niente di che ma era meglio pulirla , i sassi erano tutti sporchi di terra e non era proprio igienico lasciarla cosi!

Pierre le medic• un pochino la ferita e gliela pul con un fazzoletto che aveva con s‚...
-sembra la classica scena da film...ora mi alzo e tu mi porti a casa in braccio!- aggiunse Anne ridendo ma non potŠ dire altro che Pierre fece esattamente quello che aveva detto

-cosi dici?- e se lo ritrov• ad un palmo di naso...
-mettimi gi—...dai...non Š il caso che...-

ma Pierre non aveva la minima intenzione di obbedirle...la port• fuori dal campo mentre lei lo guardava con aria imbarazzata e nel contempo spaventata...cosa voleva fare? Cosa aveva in mente?

Dopo che furono nuovamente nel viale alberato il calciatore la mise a sedere su una panchina...
-Pierre senti , hai ragione dobbiao parlare di cosa Š successo...ci siamo conosciuti oggi ma in realt… Š stato ieri...io sinceramente non so nemmeno il perch‚ di quel fatto ma credo che debba rimanere tra noi...se qualcuno lo venisse a sapere la mia storia con Luis finirebbe subito e io non lo voglio!-

tacque un momento ma dato che Le Blanc non intervenne prosegu
-io volevo anche chiederti il perch‚ di ieri sera...non me lo sono saputa spiegare quindi vorrei chiederti spiegazioni...sempre che tu me le voglia dare Š ovvio!-

-delle spiegazioni dici?...bhe...ho seguito il mio istinto...ho fatto quello che mi passava per la mente tutto qui!-
il tono per• non piacque alla ragazza che reag raffreddandosi verso di lui...

-ah, Š cosi, hai fatto quello che ti andava di fare...bhe posso anche capire...ti sei trovato in un prato con una ragazza e ti sembrava logico baciarla...Š vero in effetti tutti i gentiluomini si comporterebbero cosi!- CI ERA RIMASTA MALE...

Pierre non era il re del tatto in effetti ma non sapeva nemmeno lui come dire...non avrebbe certo potuto mostrare le sue carte cosi alla prima ragazza...il vero Pierre si era mostrato una volta e aveva sofferto...ora avrebbe messo in gioco solo una delle sue 1000 facce ma non + quella vera...non avrebbe + rischiato di perdere!

Non disse altro... si alz• e con lui al seguito torn• verso il cancello che li aveva condotti a quella spiacevole situazione che continuava a peggiorare...scavalcarono e quando il ragazzo cerc• dio aiutare Anne lei lo schiv•...anche lei era stata ferita...trattata come un oggetto da usare e gettare e per di + da uno che nemmeno conosceva...no, questo proprio no...allora era deciso...Pierre sarebbe gi… uscito dalla sua vita...non aveva nemmeno fatto in tempo ad entrarvi e gi… era scartato...era in panchina nel match con Antonelle Nedine...

Era una semplice riserva mentre il titolare continuava ad essere Luis...doveva davvero finire cosi? si conoscevano da 2 giorni e gi… si escludevano a vicenda in quel modo? E gli altri?
Avrebbero capito? O comunque cosa avrebbero fatto di fronte agli altri?

FORSE ANCHE LA SCELTA DI ESCLUDERSI ERA SBAGLIATA...E ALLORA CHE POTEVANO FARE?...era davvero tutto troppo complicato...perch‚ non potevano volare via lontano da tutto e tutti?
FUJISAWA


Quel nome...quel nome continuava a riecheggiare nella sua testa e non sapeva esattamente in perch‚.

Becker...era ben poco quello che sapeva di lui, era poco anche quello che i suoi compagni sapevano...erano passati tanti anni...come riprenderli in cosi poco tempo?

Ma Susy era determinata a capire cosa stava succedendo alle loro spalle...potevano passare inosservati con quei bambinoni dei ragazzi ma non con lei...no, non se lo sarebbe fatta scappare! In fondo se lo sentiva, sentiva che quel dubbio era strano, aveva qualcosa che non quadrava...erano troppo strani i loro sguardi ed era troppo strana l'atmosfera che si respirava...il normale equilibrio delle cose era stato sconvolto dall'arrivo di quel ragazzo che portava con s‚ un qualcosa di sconosciuto sia per lei che per la sua amica...per Patty era chiaro che qualcosa di non detto o di non fatto la stava portando via dalla realt… mentre per lei era diverso, sapeva di non essere interessata al numero 11 ma sapeva anche che qualcosa di insolito la spingeva a stargli dietro, a sapere quanto + poteva sul suo conto...non era mai successa una cosa simile...che in fondo gli piacesse davvero anche da quel punto di vista?...

No, non era possibile...non a lei!

Aspetto che Tom corse dietro alla amica e li raggiunse...era li, rintanata in un angolo dietro ad un albero nel cortile della scuola...quella mattinata le avrebbe fatto luce su molte questioni a cui era stata tenuta all'oscuro per non si sa quale motivi...o + semplicemente per ovvi motivi!

-allora Patty cosa c'Š...sei strana e se ne stanno accorgendo tutti pian piano...siamo sempre stati amici e sai che di me ti puoi fidare...-
-TOM!, smettila ti prego...sai bene quanti ricordi mi hai riportato alla mente tornando qui...e non te lo voglio far pesare, chiedo solo di essere lasciata a me stessa...devo uscire da questo stato da sola, senza nessun altro...-

-ho capito ma se posso fare qualcosa per te dimmelo!-

-se davvero vuoi essermi d'aiuto una cosa puoi farla...-
-dimmi pure-

sospiro

-dimmi la verit…...dimmi, in questi anni tu e Holly vi siete tenuti in contatto vero?-
-si certo ma anche voi no?-

-si Š vero ma c'Š dell'altro, io so...ho capito tempo fa che qualcosa era cambiato e solo tu ora mi puoi dare la conferma dei miei sospetti...-

silenzio tra loro

-dimmi la verit…...li...Holly...si Š dimenticato di me?-

come descrivere quel momento? Il mondo sembrava aver perso lo splendente colore che lo distingue dagli altri pianeti e il tempo invece sembrava aver preso a scorrere velocemente portandosi via i battiti del cuore dei ragazzi che non facevano che fissarsi in silenzio...si scrutavano come per comunicare con le sensazioni senza bisogno di usare delle inutili parole...

Becker avrebbe tanto voluto che fosse possibile non dire niente e rendere tutto comprensibile con un solo sguardo ma invece dovette dire quelle cose che amaramente e a stento uscirono dalle sue labbra che volevano rimanere serrate e imprigionate tra di loro!

-Patty sei sicura di quello che mi stai chiedendo? Io non so se...-

-non avere paura, io ho gi… capito voglio solo che qualcuno mi spieghi esattamente le cose. So che dovrei aspettare che sia Holly stesso a parlarmene ma richiederebbe troppo tempo e io non ho + cosi tanta voglia di aspettare! Perci• ti prego dimmi quello che sai...io ho solo intuito qualcosa da come le ultime sue lettere sono arrivate...erano sempre + distanti l'una dall'altra e sempre + corte, man mano che il tempo passava mi diceva sempre meno cose. In alcune di queste non mi diceva nemmeno + di mancargli e cose del genere, si limitava a dire che stava bene e che a calcio andava divinamente e poi fine ,basta...da li a poco ha addirittura smesso di scrivermi ed ora sono 5 mesi che non ho sue notizie...ormai scrive solo al Mr e non + a me...per favore Tom dimmelo tu cosa Š successo...-

-senti se sei davvero convinta di volerlo sapere allora non posso fare altro che accontentarti...vedi, nelle ultime lettere anche con me Š stato un po' ,come dire, Freddo...ma il motivo ,a differenza di te, io lo sapevo gi…...mi Š difficile dirtelo ma ...ecco...-

Becker raccolse le sue forse psico-fisiche e a malincuore ricominci• a parlare
-ecco vedi Holly ...era davvero molto solo a quanto mi diceva e...un giorno per caso mentre si allenava si accorse che qualcuno era sempre li sul bordo del campo...quella persona ,mi diceva, si presentava ad ogni suo allenamento...un giorno per caso si sono conosciuti e...insomma Š una ragazza con cui si vede...non so a che punto stiano ma so che ora si vedono spesso...capisci perch‚ non ti scrive + cosi frequentemente e si limita a delle sciocchezze?...mi spiace Patty...non avrei voluto essere io la causa di questo...-


Patty dal canto suo sembrava non aver reazioni...era gelata, li nella sua uniforme...era fredda, senza alcuna emozione o sensazione...sembrava una statua di marmo perfettamente immobile ed estranea...

NON Š POSSBILE! IL CAPITANO ...NON Š VERO, NON HO CAPITO BENE, MA SI DEVO ESSERE IO QUELLA CHE NON HA SENTITO!
NO, INVECE Š PROPRIO COME HA DETTO BECKER...IL CAPITANO HUTTON SI Š TROVATO UN'ALTRA...E PATTY SE NE ERA ACCORTA...ECCO COSA C'ERA NELL'ARIA...NON Š POSSIBILE...FACCIAMO CHE TRA POCO MI SVEGLIO ED Š TUTTO FRUTTO DELLA MIA STUPIDAGGINE!

I pensieri di Susy erano probabilmente l'unica cosa che in quel momento riempiva il mondo che pareva svuotato di ogni cosa...sembrava tutto una scatola vuota in cui rimbombavano delle parole dette cosi, per caso...era tutto assurdo, niente sembrava poter essere plausibile ma invece era la verit…...era la realt…...

E adesso?...cosa sarebbe successo? Holly l'aveva lasciata senza dirle niente...ma forse non avrebbe nemmeno dovuto farlo, in effetti non si erano mai detti di essere assieme, non si erano mai neanche detti di volersi bene ...non sarebbe servito...ma rimaneva il fatto che era cambiato...Hutton adesso non era altro che il suo ex capitano...ora tra loro non c'era nemmeno + niente...ora sera libera...ma non voleva esserlo...

Rifiutare la libert…...che cosa controversa!

Non era + schiava di un'attesa interminabile e nemmeno di un futuro ancor meno certo...era davvero terribile la situazione in cui viveva da tempo...forse questa atroce notizia la avrebbe ristabilita...dopo del tempo certamente ma magari la avrebbe fatta rinascere...

Una nuova Patty...la vera e unica Patricia Gatsby e non + la semplice e carina manager di una squadra...
Ora poteva essere donna senza paura di quello che la aspettava...molte paure, molti dubbi, molte perplessit… e soprattutto molti ricordi che bruciano nel cuore come del sale sulla carne...

Sarebbe passato del tempo ma avrebbe ritirato in piedi quel colosso di persona che era ...e lo avrebbe fatto solo e unicamente per se stessa...

Se stessa...la persona che sa sempre aveva eclissato e annullato in nome di un amore troppo malsano per renderla felice come avrebbe dovuto fare...


Si scambiarono qualche parola ancora e Tom la abbracci• fraternamente cercando di infonderle quel calore, quella vicinanza e quell'amicizia che dovevano esserle indispensabili in quel momento...

Scoprire che il ragazzo che si ama si Š lentamente dimenticato di te deve essere davvero insopportabile...ed ora quella povera ragazza aveva davvero bisogno di tempo...tanto tempo...

I 2 se ne andarono ma Susy non si mosse dalla postazione in cui era...era rimasta pietrificata nello scoprire finalmente quel mistero...ora avrebbe voluto non sapere nulla.
Il suo capitano che per anni non la aveva mai degnata di niente se non di semplice conoscenza...lui, che aveva soltanto fatto intendere al mondo la sua inclinazione verso Patty senza mai essere chiaro con lei...Hutton...lui aveva dimenticato di avere a casa chi lo stesse aspettando con tanto amore e fedelt…...forse era destino che la storia sua e dell'amica non durasse...ma almeno poteva iniziare!!

Lui invece aveva fatto la sua scelta...era strano quanto capiva la sua capo manager in quel momento...ora forse sentiva il bisogno di starle vicino per farla reagire nel suo stesso modo...per evitarle di soffrire anche se ormai era impossibile...ma ci avrebbe provato...

Non si sentiva piena di soddisfazione maligna come sarebbe stato per qualunque altra ragazza...ora forse provava a capire cosa fosse l'amicizia...quando sei accomunato a qualcuno da un evento simile Š + facile stringere un rapporto...ora anche le 2 rivali maggiori potevano unirsi...da una cosa negativa ne sarebbe nata una positiva...

Rendersi utile...questo era il suo motto ed ora la sua funzionalit… sarebbe servita non + in campo ma in un ambito completamente diverso ...era una situazione nuova anche per lei...sarebbe cresciuta ora...sarebbe maturata...e ce la avrebbe fatta...la avrebbe aiutata anche con il sostegno di Becker che tanto si diceva amico di vecchia data...anche lui probabilmente avrebbe fatto lo stesso...era anche un'ulteriore occasione per stargli vicino e capirne un po di +...

Avrebbe preso 2 piccioni con una fava!...aiutare l'amica ferita e studiare lo pseudo-infiltrato... forse anche lei avrebbe tratto vantaggio dalla situazione...era meglio cosi!

Ora le cose sarebbero cambiate...ed era certa che tutti lo volessero...

...una nuova vita...una nuova felicit… da raggiungere...un nuovo mondo dove girare...era tutto nuovo ma avevano gi… delle persone affianco...e non sarebbero stati soli...tutti e 3 forse avrebbero creato qualcosa da quella triste situazione che li riuniva in uno strano circolo di legami ...ora avrebbero fatto tutti qualcosa che implicasse la partecipazione di altri,...forse era quella la realt… che il destino aveva disegnato per loro...e in un modo o nell'altro avrebbero dovuto affrontarla...e ,per loro stessi , VINCERLA!

 

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