Friendship's Strenght

 

Capitolo 1

 

Il telefono cominciò a suonare… era notte fonda e la casa era immersa nel più totale silenzio.

Dopo qualche squillo scattò la segreteria telefonica. Poche parole per dire che non era in casa e il suono fastidiosissimo che segnalava al chiamante che poteva lasciare il messaggio.

"Taro… Sono io, Tsubasa… ti va di parlare?…" Poi il suono del telefono che veniva messo giu… Tu tu tu tu tu… e quindi la fine del messaggio…

Taro Misaki era davanti alla grande finestra della sua sala… una grande stanza alla francese, con il poggiolo di fuori e la grnade finestra a vetro liscio… Fuori il cielo era scuro e la temperatura era fredda…

Il cielo pioveva lacrime!

Quelle stesse lacrime che lui non riusciva a versare!

Silenzio!

C'era di nuovo silenzio nella casa, quel silenzio interrotto solo dall'insistente ticchettio dell'orologio in ingresso…

Ora che ci faceva caso era proprio rumoroso… Prima di allora non ci aveva mai fatto caso, forse il silenzio amplifica i suoni, forse è davvero quando meno te lo aspetti che le cose si manifestano e si fanno più chiare…

Taro si girò di spalle verso il vetro e lasciò che lo sguardo vagasse per la stanza… Tele di quadri e colori erano sparsi un po' ovunque, e l'odore pungente di olio si spargeva per tutta la casa…
Gli venne da sorridere, non c'era mai stato verso che suo padre riuscisse a dipingere solo nella stanza adibita a suo studio! No, lui amava essere libero! Lui non voleva avere restrizioni! Voleva che tutto fosse aperto per la sua arte… e così dipingeva dove gli capitava, dove l'ispirazione lo coglieva e la mano cominciava a muoversi da sola…

C'era buio ora… di solito quella casa, anche se grande solo per due persone, era sempre piena di luce e vita!

Ora era buia!

Ora c'era buio nella stanza in cui si trovava… era illuminata solo da improvvisi e sporadici lampi…

La casa era enorme… ma suo padre non aveva voluto sapere ragioni! Un anno prima aveva venduto una bella quantità di quadri, acquistando una notevole fama come pittore… e sei mesi fa si erano finalmente comprati una casa! Tutta loro!

Enorme…

"Un giorno ci andrai ad abitare con la tua famiglia Taro!" Gli aveva detto il padre mentre discutevano se comprarla… e lui era solo arrossito abbassando la testa, riuscendo solo a mormorare un "Come vuoi" a fior di labbra.

Ora Taro era solo in quell'immenso appartamento su due piani… Si trovava al centro di Parigi, in uno dei grandi boulevard e da li si poteva vedere quasi tutta la città… o per lo meno il centro.

Finalmente una lacrima solcò il viso tirato del ragazzo… finalmente il suo animo cedeva sotto il peso del dolore che stava portando…

Una lacrima scivolava dai suoi occhi all'idea del disordine perenne che non ci sarebbe più stato…

Una lacrima cadde dai suoi occhi al ricordo dei pomeriggi passati insieme, lui a giocare e suo padre a dipingere…

Un singhiozzo al pensiero di tutte le persone e dei luoghi che avevano incontrato sul loro cammino… sul loro cammino insieme!

Insieme!

Un ultima lacrima per le liti che ebbero a causa proprio di quei viaggi…

Un singhiozzo…

…E poi un altro…

E poi di nuovo silenzio…

Silenzio!

Solo scandito dal suono della pioggia e dagli sporadici e imprevedibili tuoni… e dal ticchettio regolare di quell'orologio…

Passarono altri minuti e il trillo del telefono ruppe di nuovo il silenzio perfetto… e poi di nuovo la segreteria…

"Taro? …Sono Hikaru… siamo tutti in pensiero! Perché non ci richiami quando torni a casa?… Siamo tutti in albergo…" Tu tu tu tu

Tsubasa... e poi Hikaru... suoi amici… e poi gli altri… e il ritiro… già, il ritiro… Anche lui c'era andato! Ma poi ne era scappato via!
E' gia… perché di fuga si trattava!

Non aveva chiesto il permesso a Tatuo Mikami di allontanarsi… era corso all'aeroporto senza neanche prendere la sua roba, aveva solo corso come un folle per diversi kilometri, era salito sul primo aereo che lo riportasse a Parigi e non aveva parlato con nessuno…

Era scappato appena finito l'allenamento, subito dopo aver appreso la notizia…

(flash back)

"Lei è il signor Taro Misaki?" Una voce fredda e apparentemente senza vita gli stava parlando dall'altra parte del telefono… il riconoscibile accento francese… Cosa volevano da lui?

"Si, sono io!" Era trafelato, aveva corso per ricevere quella telefonata… si stava per fare una doccia, ma quando Tatuo lo aveva chiamato perché qualcuno dalla Francia gli voleva parlare… lui era scattato come una molla, aveva sentito che qualcosa non andava!

"La chiamo per informarla che qualche ora fa suo padre si è sentito male ed è stato portato in questo ospedale!"

Tu-tum, sentiva il suo cuore fermarsi… rallentare i battiti in attesa della notizia…
Ma poi, che notizia si aspettava! Suo padre stava bene, stava sempre bene! Lo aveva visto non meno di due giorni prima! Lo aveva accompagnato all'aeroporto e gli aveva sorriso dicendo, con quella sua pacatissima voce:

"Divertiti figliolo e salutami i tuoi amici!"

Ora questa irritante voce gli diceva il contrario… ma sicuramente c'era un errore!
"Senta… come sta? Ha forse mangiato troppo?" Ironizzò Taro, ma già sentiva che le gambe gli tremavano, tutto in lui era pronto per il peggio…

"Mi spiace doverla informare che suo padre… è deceduto meno di un ora fa vittima di una crisi cardiaca…"

(end Flash Back)

Malediva mentalmente quella voce, anche se il suo proprietario non ne poteva nulla…
La malediva per la sua freddezza, per la totale assenza di coinvolgimento che aveva saputo esprimere!

Si lasciò cadere sul divano per cercare di dormire un po'… ma era inutile erano due giorni, da quando era tornato, che non chiudeva occhio… da quando continuava a ripetersi… 'Se fossi stato qui.. forse…' da quando lo aveva visto, sereno, disteso sul lettino dell'obitorio…

Esausto ed esasperato prese dal mobiletto una bottiglia di Cognac, se non riusciva a dormire a mente lucida, magari ci sarebbe riuscito con un po' di liquore in corpo!

Così in meno di un quarto d'ora, la bottiglia giaceva abbandonata ai piedi del divano e il suo contenuto era per tre quarti sparito!
Taro sedeva sul divano, le gambe rannicchiate al petto e agli occhi le lacrime che non era riuscito a versare prima… Ora tutto il suo dolore stava uscendo come un fiume in piena, il liquore che lo avrebbe dovuto aiutare lo portò al dolore ancora maggiore…

Colpi secchi alla porta d'ingresso lo fecero sussultare e inveire ad alta voce! Con non poca fatica si trascinò fino all'ingresso e con altrettanta fatica aprì la porta al suo ospite…

Appena la porta fu aperta si trovò faccia a faccia con un completamente fradicio Genzo Wakabayashi. Cappellino ben calato in testa, impermeabile addosso e tanta, tanta acqua addosso! Era fradicio, l'acqua colava da tutte le parti!

L'immagine fece scoppiare a ridere Taro, un riso sporcato dagli influssi dell'alcool, un riso amaro e stanco… Senza aspettare domanda si girò e si andò di nuovo a sedere, o meglio sdraiare, sul divano. Lasciando che fosse Genzo a chiudere la porta! Senza smettere di ridere si riportò alla bocca la bottiglia, spiegando in quel rumoroso gesto, i motivi del suo atteggiamento a Genzo.

Questi guardava stupito il compagno, era impossibile dire che fosse Taro, il fragile e gentile ragazzo che tutti conoscevano… questo non era Taro, era una copia sommersa dal dolore che stava annegando in una bottiglia di liquore!

"Cazzo Taro! Non ti sembra di aver bevuto abbastanza?" Disse strappandogli la bottiglia dalle mani. Poi levandosi il cappotto si rese conto che la temperatura all'interno dell'abitazione non differenziava molto da quella fuori,, in strada…

"Taro! Ma si gela! Cos'è fate risparmio sul riscaldamento?" Non ricevendo risposta si girò a guardarlo e lo trovò rannicchiato che piangeva come un bambino. E ora come comportarsi? Lui do certo non era il migliore in queste cose! Era praticamente un orso, stava insieme agli altri solo perché così poteva giocare a calcio e poi si vedeva con la bella Sanae… ma più di così, si poteva definire un eremita!

Si trovava ancora in Germania quando Tsubasa lo aveva avvertito della fuga di Taro, così, essendo il più vicino e dovendo ancora raggiungere la nazionale in ritiro, gli veniva chiesto di allungare la strada e andare a controllare cosa fosse successo!

"Ma guardati come sei ridotto…" Lo disse più per se stesso che per Taro, il quale era sempre più rannicchiato e singhiozzava sempre di più! Non sapendo come affrontare il discorso cominciò col cercare la valvola del riscaldamento, e ad alzare la temperatura in quella ghiacciaia.

Subito dopo cercò nelle sue valige abiti asciutti per se e si andò a cambiare in bagno, dove si asciugò alla bene e meglio e dove riorganizzò le sue idee. Per prima cosa doveva mettere a letto quella testa di legno e prima fargli fare una doccia gelida per fargli riacquistare un po' di lucidità! Si guardò allo specchio e corrugò la fronte, cosa doveva fare lui, il grande SGGK che si doveva mettere a fare da balia per un ubriaco… Taro gli avrebbe dovuto un grande favore!!!

Fortuna che nessuno li poteva vedere, si trascinò in spalle il peso morto dell'amico e lo cacciò nella vasca, così vestito di tutto punto. Poi aprì l'acqua gelata e lo fece rimanere sotto al getto… Solo quando lo vide sbattere gli occhi e metterlo a fuoco lo lasciò uscire… e la cosa avvenne solo 10 minuti dopo.

"Genzo… che ci fai tu qui?" Chiese flebilmente Taro, mentre si levava gli abiti fradici di dosso e indossava l'accappatoio.

"Eravamo tutti preoccupati… sei scappato dal ritiro senza dire niente! E ti aspettavi che smettessimo di cercarti??" Aveva praticamente urlato! Non solo per colpa sua sarebbe arrivato in ritardo al ritiro quindi avrebbe lasciato Sanae e Tsubasa soli per più giorni, ma adesso faceva anche il finto tonto… questo lo aveva mandato su di giri… praticamente ora ringhiava.

"Scusami… potresti parlare un po' meno forte? Mi gira non poco la testa!" Chiese il ragazzo castano mentre si massaggiava le tempie.

"E lo credo che ti gira la testa! Ti sei fatto fuori quasi una bottiglia di cognac! Ringrazia il cielo che hai solo quello!!"

Rimasero in silenzio, seduti in salotto, con l'orologio che ticchettava e la pioggia che cadeva fuori dalla finestra. Taro non voleva parlare, si sentiva troppo male e depresso per poter parlare. Genzo era furioso, non si aspettava da Taro un comportamento tale! Forse era anche preoccupato, in fondo Taro non era tipo da commettere simili sciocchezze… prendersi una sbornia era una cosa che faceva lui! Non Taro!

"Cos'è successo? Ti sei infortunato e non puoi più giocare?" Chiese d'un tratto… era l'unica spiegazione che sapeva apportare ad un simile comportamento!

Per tutta risposta ricevette un debole sorriso da parte del brunetto e una lieve scossa del capo. "Se solo per quello provassi questo dolore sarei un ipocrita!"

Era stato uno schiaffo bello e buono! Gli aveva praticamente dato dell'ipocrita, perché lui, quando gli avevano proibito di giocare per la sua gamba lo aveva fatto! Aveva bevuto fino a ubriacarsi. Erano stati Tsubasa e Taro a riaccompagnarlo a casa, e a prendersi cura di lui, risollevandogli il morale!

"Senti Taro! Io sono stanco, per cui… o ti decidi a parlare, o io gradirei andare a letto! Domani abbiamo un aereo presto! Per cui è meglio se andiamo a dormire!" Lo irritava ancora di più il silenzio con cui l'amico rispondeva. Non capiva cosa gli fosse successo, cosa poteva aver causato un cambiamento simile!

"Hai deciso di dormire qui questa notte?" Chiese gentilmente Taro, e vedendo Genzo annuire soltanto si alzò in piedi "Bene… allora seguimi, ti mostrerò la tua stanza!" si avviò verso le scale che conducevano al piano superiore… e non si fermò neanche una volta per vedere se l'altro lo stesse seguendo.

Genzo si era stufato del comportamento insolito dell'amico! Così appena davanti alla porta di una stanza lo afferrò per un braccio lo fece girare e lo spinse contro la porta.

"Ok Taro! Vuoi dirmi che ti succede si o no? Tanto domani lo dirai anche agli altri! Quindi se anche stai zitto ora… non potrai fare anche domani!"

"Lasciami andare Genzo! Chi ti ha detto che domani vengo con te in Giappone? Io resto qui!" La voce di Taro era pressoché un sibilo. E lo sguardo era l'equivalente di una lama…

"Taro… ma che cosa è successo! Perché ti comporti così?"

"Comporti così come? Sei tu che sei venuto in casa mia! Mi hai buttato sotto una doccia gelida! Ti auto inviti a casa mia, urli e strepiti, mi scaraventi contro i muri e sarei io quello che ha dei problemi??? Fatti un esame prima di accusare me!!" Taro era praticamente salito in faccia a Genzo, se avesse potuto lo avrebbe anche preso a pugni! Stava male e quel buzzurro non lo voleva capire! Stava soffrendo e lui lo sgridava! Perché non se ne andava? Perché non lo lasciava solo?

Cominciò di nuovo a singhiozzare e scivolò sulle sue ginocchia! Singhiozzava e tremava… mentre Genzo lo fissava con un misto di preoccupazione e rabbia negli occhi… come si sarebbe dovuto comportare? Cosa avrebbe dovuto dire? D'improvviso gli rivenne in mente una scena…

Taro che passava una mano dietro alle spalle di Tsubasa… il loro capitano aveva appena perso una sfida con se stesso! Non avrebbe potuto disputare una gara molto importante per la sua carriera! E Taro lo aveva consolato, solo con il gesto di una mano!

Così gli si inginocchio al fianco e gli mise un braccio intorno alla spalla, esattamente come gli aveva visto fare solo qualche anno prima… E Taro pianse, pianse sulla sua spalla, pianse come avrebbe fatto con suo padre, come avrebbe fatto per suo padre… come stava facendo, per suo padre!

Appena lo senti addormentarsi esausto per la fatica. Genzo lo accompagno in camera sua e lo mise a letto… uscendo dalla stanza incominciò a chiedersi dove fosse il padre di Taro e cosa potesse essere successo al ragazzo. Chiudendosi la porta alle spalle si diresse verso il telefono e chiamò l'albergo…

"Tsubasa? Sono Genzo! Ho trovato Taro e domani sera al più tardi saremo di ritorno!"

Finendo la telefonata si portò in camera sua e sistemandosi tra le coperte scivolò in un sonno misto di preoccupazione per Taro e eccitazione all'idea di giocare di nuovo assieme ai suoi vecchi compagni e di rincontrare la sua fidanzata Sanae.

 

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