Samurai Trooper

 

 

Un'ondata di novità

 

Capitolo 2

"Ehm... lui... non credo sia interessato a me! Per cui... parliamo d'altro!!" Touma sospira e lancia un occhiata all'orizzonte. Scorgendo due figure che ben conosce sulla spiaggia.
"Visto che ti dicev... uh oh, ma quello con Seiji... è Shin!"

Sia Seiji che Shin si accorgono della coppia che li sta avvicinando, i due si scambiano un'occhiata e si tirano in piedi andando loro incontro.
Seiji non può reprimere un lieve sospiro di tristezza che scappa dalle sue labbra, e Shin non può che indossare una finta facciata di calma e giovialità, mentre dentro di se il suo animo urla dalla rabbia, per se e per Seiji.

Touma va loro incontro e cerca di sorridere, nel migliore dei modi può sempre tonare a casa con un occhio nero... I suoi pensieri sono così veloci, la sua mente e il suo animo si circondano di un alone di tristezza nel vedere i suoi amici insieme. Povera Anne, si era innamorata del ragazzo di Seiji... Seiji, il suo bel Seiji, e Shin... il suo caro amico Shin, stavano insieme e lui non se n'era mai accorto. E come poteva accorgersene, in fondo lui pensava, anzi sperava, di avere una possibilità, se pur minima, con il biondo compagno. Ma adesso tutto quello che aveva pensato, tutto quello a cui aveva sperato... era tutto infranto sopra ad un mentro di spiaggia. Il cielo era diventato d'improvviso nero, il mare aveva cominciato ad agitarsi e il vento si era alzato portando con se nubi cariche di fulmini.

"Ciao..." Touma sentì la sua voce tremare e dovette schiarirsi la gola più di una volta per cercare di farla tornare del suo timbro normale "Ragazzi!! Ehm... come mai qui... fuori con questo tempo?" Non riusciva a sostenere lo sguardo, Seiji lo stava scrutando dentro e fuori e Touma sapeva bene quanto quegli occhi potessero leggere chiaramente nel suo animo, sapeva che Seiji poteva capire immediatamente se lui stava mentendo o no. Se lui stava bene o no. Se lui... ma tanto cosa importava? Lui stava con Shin... non avrebbe mai pensato a Touma in quel modo. Probabilmente nessuno avrebbe pensato a Touma in quel modo, in fondo l'unica cosa buona di cui era capace era aiutare gli altri con i loro problemi scientifici, con lo studio, con i problemi matematici... e nient'altro, lui era un secchione e di cero non era attraente come Shin... no anzi, lui non era per niente decente, se guardava gli altri e poi se stesso... era proprio messo male!

"Touma! Non ci avevi detto di avere un appuntamento... almeno a me non lo avevi detto!" Risentimento. C'era del risentimento nella fresca e gioviale voce di Shin. Shin era arrabbiato, per chissà quale motivo Shin era arrabbiato con Touma. Era logico... chiunque avrebbe dovuto essere arrabbiato con Touma, anche se lui ne ignorava il motivo, però sapeva che se qualcuno dovesse avercela con qualcun'altro... bhè questo qualcun altro doveva essere proprio lui!

Touma abbassò lo sguardo e rimase a fissare le sue scarpe fino a che la fredda mano di Anne non gli fece alzare lo sguardo, incrociando gli occhi profondi color ghiaccio della sorella. Gli occhi di Anne ricordavano molto quelli di Seiji, bhè non il colore, gli occhi del biondo erano di uno stupendo color lavanda... mentre quelli della sorella erano color azzurro ghiaccio... ma entrambi cambiavano colore alla minima differenza di umore dei loro animi, ed entrmnbi tendevano al grigio quando qualcosa li impensieriva o li preoccupava. Entrambi potevano essere freddi e distaccati, o contenere un universo nel loro riflesso facendo sprofondare i loro osservatori in un abisso di profondità... potevano essere lucidi e trasparenti, o caldi e avvolgenti... potevano dimostrare gioia o dolore, potevano parlare per il loro cuore... potevano rccontare il dolore celato dietro al sorriso o la paura dietro al coraggio.

"Touma... forse è il caso che io ti lasci solo con i tuoi amici... sembra che abbiate delle cose da chiarirvi..." Anne stava già arretrando di qualche passo quando il fratello le afferrò un braccio.

"Non mi lasciare! Ti prego ci vediamo una volta ogni due anni... non mi lasciare prima di sera!" La supplica era chiara nel tono di voce dell'arcere e non passò inosservata da nessuno dei tre ragazzi. Seiji quasi senza pensarci avrebbe lasciato perdere tutto il mondo e avrebbe afferrato il ragazzo dai capelli blu tra le sue braccia, solo per consolarlo, solo per farlo ridere di nuovo, per assicurarsi che stesse bene. Ma la sua ragione prevalse sul suo sentimento. E lui rimase fermo a guardare con occhi preoccupati la coppia davanti a lui e con la coda dell'occhio a notare i cambiamenti del sorriso di Shin.

"Ma... magari loro non voglio..."

"Ma che domande! Certo che a noi fa piacere la tua compagnia! Sei la ragazza di un nostro amico e... sei come nostra sorella per questo!" Shin interruppe la ragazza mettendo un braccio intorno alle spalle di Touma e sorridendo a 36 denti per lei.

"La... la mia... la mia ragazza???" Touma si era voltato a fissare l'amico castano e a guardarlo con uno sguardo totalmente sconvolto "Che cosa ti ha fatto pensare che noi due stiamo insieme?"

"Lui ed io non stiamo insieme!" Anne interruppe il fratello prorompendo in una sonora risata "Siamo fratelli, non potremo mai essere una coppia!!" Anne rideva, perchè ormai i dubbi che le erano passati per la testa stavano prendendo ordine e dissolvendosi. Era chiaro c'era stato un malinteso tra di loro. Era chiara la gelosia negli occhi di Seiji, e quello sguardo non era certo di odio... ma di dolore! Era tutto così dannatamente ironico! Anne rideva ignara degli sguardi stupiti che i tre ragazzi le lanciavano.

Seiji guardava stupito la ragazza, fino a poco fa tutta compita e seriosa, e ora così ilare e scomposta dal riso. La guardava mentre registrava lentamente le sue parole "Non siamo una coppia" lo rese felice, Touma era libero... ma cosa migliore non era attirato da quella ragazza... "Siamo fratelli"... fratelli? Touma gli aveva sempre detto di essere figlio unico, di aver avuto un infanzia infelice, solitaria... oscura! Gli aveva mentito? Gli aveva tenuta nascosto il fatto di avere una sorella? Perchè aveva fatto una cosa del genere? Aveva voluto solo farsi compatire?

"Seiji? Lo sò quello che stai pensando... ma credo di poterti spiegare tutto!" La vocina di Touma lo riportò al presente, lo stava fissando, lo scrutava con un misto di dolore e timidezza negli occhi, lo guardava come un bambino poteva guardare la mamma appena beccato con il barattolo di nutella in mano. Lui non potè far altro che sorridere, era troppo tenero, però il pensiero che gli aveva mentito lo turbava. Lui non amava le menzogne, e sopratutto non quelle così grandi!

"Se puoi spiegarmi una cosa del genere..." Dovette fermarsi dal continuare, gli occhi dell'amico erano inperlati di lacrime e lui non ebbe il cuore di andare avanti "Andiamo a fare un giro Touma... ci sono alcune cose di cui dobbiamo discutere!" Seiji si voltò e cominciò a camminare, senza minimamente fermarsi ad aspettarlo.

L'arcere dovette corrergli dietro e impostare il suo passo al ritmo concitato di quello del biondo. Poi voltandosi all'indietro urlò alla sorella e a Shin che si erano fermati a fissarli "Torneremo fra poco! Anne, per favore non andare via!"

****

Stavano camminando ormai da qualche minuto, camminavano e nientr'altro, in silenzio... uno a fianco all'altro uno con lo sguardo nella direzione opposta all'altro. Uno con rabbia e preoccupazione nel cuore, l'altro con dolore e paura.

"Allora Touma? Vogliamo arrivare fino al molo opposto prima che tu ti decida a parlare??" Seiji si era fermato e lo guardava duramente. Touma non pot far a meno di sussultare per quel tono, lo sapeva, aveva sbagliato e ora Seiji era furioso con lui.

"Pri...prima di... tutto... volgio chiederti scu...scusa Seiji!" Touma non riusciva a levare gli occhi, sapeva di avere lo sguardo inquisistore dell'amico addosso, sapeva benissimo che la sfumatura di quegli splendidi occhi color viola aveva raggiunto un livello pari al grigio. Sapeva che se avesse levato gli occhi sul suo viso iroso sarebbe scoppiato a piangere come un lattante. Ma lui non era un lattante! Lui doveva essere il forte guerriero che tutti conoscevano, lui era Tenku no Tuoma, lui era lo stratega sempre pronto a elaborare tattiche per avere la vittoria... lui era quello dalla mente sempre lucida, lui era quello che non perdeva mai il controllo, era quello che veniva paragonato al suo angelo, al suo Seiji. Erano gli unici due, infatti che non si scomponevano! Che non perdevano la calma, che non mostravano le emozioni. Ma lo facevano per due motivi completamente differenti. Seiji era stato abituato così fin da piccolo, suo nonno lo voleva forte come un antico samurai e pronto ad ogni pericolo, probabilemente anche se avesse espresso i suoi sentimenti in battaglia la paura non sarebbe stata nemmeno annoverata tra questi. Ma Touma... Touma era stato anch'esso addestrato fin da piccolo a non mostrare le sue emozioni, ma da suo padre, a forza di cinghiate e pugni. Se dimostrava tutta la paura che aveva il genitore lo avrebbe picchiato più duramente, solo che al contrario del nonno di Seiji, lui lo faceva per divertimento, perchè gli piaceva sentire il dolce suono del fragile corpo del figlio spaccarsi sotto le sue mani, gli piaceva il sapore del sangue e delle lacrime sulla sua guancia. Gli piaceva il dolce suono dei singhiozzi e dei lamenti di un bambino che veniva devastato dalla furia dell'alcool.

"Touma... sediamoci un attimo, ti va? E per favore, guardami negli occhi quando ti parlo! Non mi piace parlare con una massa informe di capelli!" Seiji aveva capito quanto dolore ci fosse nell'animo dell'amico, essendo lui il suo migliore amico e compagno d'armi, arrivavano chiare le emozioni dell'arcere attraverso il loro legame mentale e spirituale. Così aveva moderato il suo tono di voce, cercando di risualtare il più calmo possibile e di aiutare l'amico ad aprirsi.

"Seiji io... bhè ecco la storia, ti prego non interrompermi fino a che non ho finito!" Touma deve prendere alcuni profondi respiri prima di pensare a quello che ha da dire e a non scoppiare a piangere. Sedendosi sulla sabbia a fianco al biondo, sposta il suo sguardo sul mare, sull'orizzonte cosparso di nubi e sui fulmini che cadono nell'acqua.

"Il giorno stesso in cui siamo nati... io e Anne siamo gemelli... I quattro Masho sono venuti per rapirci. Arago sapeva che uno di noi era il futuro possessore di Tenku, quindi se l'imperatore del male si fosse impossessato di noi... avrebbe potuto farci crescere sotto il suo dominio e Tenku sarebbe stato suo come lo erano già Oni, Doku, Yami e Gen! Non so cosa sia successo o perchè abbiano sbagliato, ma i quattro hanno preso Anne e lasciato me! Io sono cresciuto con la consapevolezza che lei fosse morta per causa mia! Mio padre usava ripeterlo quando... bhè quando voleva punirmi..." La menzogna era chiara nella sua voce, Seiji non dovette faticare motlo a capirlo. Touma non parlava quasi mai della sua infanzia e quando lo faceva mentiva quasi sempre. "Io e Anne ci siamo riincontrati pochi anni fa, prima della guerra contro Arago. Ci siamo conosciuti e lei mi ha raccontato tutto. Lei sapeva chi fossi e mi ha anche aiutato con i miei allenamente. Ci vedevamo ogni notte, lei non poteva uscire dall'impero troppo spesso o si sarebbero insospettiti, capisci no?"

Seiji stava registrando ogni informazione che l'amico gli concedeva, registrava e a velocità lampo elaborava una sua teoria, il filosofo.
"Sì... credo di capire, ma non ho capito come lei facesse a sapere di te! Non è che era stata mandata per..."

"Effettivamente era stata mandata con l'intento di rapirmi e farmi lavorare per Arago... ma non ha mai obbedito! Sai, mi ha raccontato della vita che faceva nell'impero, del fatto che sono stati i Masho ad accudirla come una figlia ed a insegnarle le tecniche di combattimento che lei conosce! Devi sapere che lei è stata addestrata per essere un killer spietato... avrebbe dovuto ucciderci nel caso avessimo superato facilmente i Masho..." Touma abbassa lo sguardo si era reso conto che non stava facendo una buona pubblicità alla sorella, sopratutto perchè Seiji era sempre così sospettoso. "Però non era intenzionata a farlo!! Te lo garantisco! Lei non vorrebbe mai farci del male!! É stata lei a salva... ehm a farmi compagnia quando ero solo..." Cavoli, mi stavo per tradire da solo! Touma era nervoso, troppo nervoso per i gusti di Seiji.

"Touma! Cosa non mi stai dicendo??" Seiji ora era inginocchiato di fronte a lui, aveva sollevato il viso di Touma con due dita e lo stava fissando negli occhi. Touma avrebbe potuto morire in quel momento e sarebbe stato contento. Occhi color lavanda lo fissavano e gli facevano amncare il respiro da quanto profondamente rispecchiavano l'animo dello spadaccino. "Tou? Touma! Cos'hai?" Seiji stava muovendo una mano davanti agli occhi di Touma per riportarlo alla realtà "Ti senti male? Touma?" Seiji ora era preoccupato! Touma non rispondeva era perso nei suoi pensieri e aveva uno strano e triste sguardo spento negli occhi.

Touma stava pensando, non sapeva se potergli dire del suo passato, cioè sapeva di poterlo fare, ma non era certo di volerlo fare. Se Seiji avesse scoperto in quale inferno viveva... avrebbe iniziato a compatirlo e lui questo non lo avrebbe accettato. Touma non sapeva cosa fare, se ora gli diceva che non aveva niente Seiji sarebbe rimasto preoccupato per lui e non lo avrebbe lasciato in pace fino a che non gli avesse detto cosa aveva. Se glielo diceva probabilmente si sarebbe preoccupato lo stesso e non lo avrebbe lasciato in pace sino a che non si fosse reso conto che stava bene sul serio, se avesse mentito poi si sarebbe sentito in colpa, avrebbe finito col dirglielo lo stesso e così, non solo avrebbe avuto la preoccupazione del biondo da gestire, ma anche il suo disappunto. Era proprio in una brutta situazione!

"Touma! Ora mi stai facendo preoccupare, rispondimi ti prego!" Seiji stava supplicando, era veramente preoccupato per il suo amico, non era da Touma viaggiare così lontano con la mente.

"Seiji? Cosa... cosa c'è?" Touma finalmente rispose all'ormai spaventato spadaccino.

"Cosa c'è? COSA C'É?? Mi domandi cosa c'è dopo che per 5 min, cronometrati, sei sparito nei meandri del tuo cervello e mi hai lasciao qui a spaventarmi per te??? Che diavolo ti passa per la testa??"

Fantastico, ora Seiji era arrabbiato. Da una parte Touma ne era sollevato, se Seiji si arrabbiava si sarebbe dimenticato della sua preoccupazione e non gli avrebbe chiesto altro. Ma allo stesso tempo lui non voleva che si arrabbiasse. Ogni volta che Seiji si arrabbiava con lui era come se lo trafiggesse con mille lame.

****

Sono andati via già da parecchio tempo Anne stava guardando l'orologio preoccupata, mentre dal mare gli odori della tempesta portavano con se cattivi presagi. Anne era nervosa, non solo non era riuscita a stare con il fratello, ma poi aveva sentito la tempesta, sapeva che Touma era ferito e aveva paura del suo amico e cosa peggiore di tutte Shin continuava a fissarla senza proferire parola.
Quei due occhi verdi che la fissavano le davano proprio sui nervi. Senza rendersene conto la ragazza cominciò a camminare in direzione dell'albergo. Subito seguita da Shin.

"Senti... Io mi sono stufata dei tuoi sguardi! Se devi dirmi qualcosa fallo! Altrimenti posa quie tuoi splendidi occhi da un'altra parte!" Splendidi occhi? Aveva proprio detto splendidi occhi?? Cavoli, era proprio andata!!! Che vergogna aveva fatto un complimento ad un ragazzo che neanche conosceva, che aveva cercato di abbordarla solo qualche ora prima e che ora... Continuava a fissarla!!!
"Senti Shin! Io... sono un pò nervosa dal fatto che continui a fissarmi! Cosa vuoi?"

"Stavo solo constatando che sei uguale a Touma!"

"É normale che io sia uguale a Touma! Siamo gemelli! Ma lui non vi ha mai raccontato di me?"

"NO! Ed è per questo che ti fisso! Chi sei tu? Per favore dimmi perchè Touma ci ha sempre detto che era figlio unico!"

"Perchè effettivamente è così... Il fatto è che io sono stata rapita..." Anne racconta la loro storia a Shin. Questi ascolta senza dire una sola parola, all'inizio è solo stupito, poi il suo stupore diventa shok per poi passare al dolore. Essendo sensibile riesce a capire, anche grazie ai suoi poteri, entro quali sofferenze la ragazza sia passata e prova un incredibile desiderio di cancellarle quei ricordi terribili dalla mente, di abbracciarla e farle sentire che lui le vuole bene.

Sono a pochi passi dall'albergo e continuano a chiaccherare, quando dall'interno giungono le voci di Shu e Ryo che li raggiungono di corsa.

"Anne Amigon! Sono secoli che non ti vedo! Cosa ci fai da queste parti?" Shu è il primo che le è a fianco e sollevandola fra le sue braccia le da un forte abbraccio. Sia Shin che Ryo lo guardano allibiti, come faceva Shu a conoscere quella ragazza?

***

"Ti chiedo scusa Seiji..."

"Smettila con le tue patetiche scuse! Touma! Io sono tuo amico, perchè non ti fidi di me??"

"Fidarmi di te?" Touma stava iniziando a sentire la rabbia rodergli all'interno. Come poteva Seiji trattarlo in quel modo? Perchè lo doveva sempre far sentire in colpa di tutto e per tutto? Non lo sopportava, era come suo padre, se lui era suo amico non doveva fargli così male. Gli amici sono persone che si suppone ci vogliono bene, non sono persone che ti pugnalano i sentimenti o che titrattano così male! "Come posso fidarmi di te?? Tu mi hai tenuto nascosta la tua storia con Shin!!"

"La mia storia con Shin?" Seiji ora era perplesso! Un pò per lo scatto d'ira dell'amico, quello proprio non se lo sarebbe aspettato, e un pò per la sua affermazione. Anche perchè dietro a quelle parole poteva leggere chiaramente del dolore. "Guarda che hai preso un granchio Little one! Io e Shin non stiamo insieme! Lui... ehm è interessato a qualcun'altra!"

"Ma a te piace?"

"Chi quell'altra?"

"Noo! Lui! A te piace Shin? Ne sei innamorato?"

"No! Spiacente ma non è proprio secondo i miei gusti! Io preferisco quelli più alti, con gli occhi blu notte e splendidi capelli color blu naturali." Seiji dovette abbassare lo sguardo dopo questa sua ultima affermazione. Forse aveva sbagliato, forse non era il caso di esporsi così tanto... e se Touma non ricambiasse? Cosa avrebbe fatto?

Touma era rimasto senza parole, non sapeva come comportarsi. Era scioccato, non aveva mai pensato Seiji ricambiasse i suoi sentimenti. Non poteva essere vero. Alzò gli occhi al cielo e solo ora si rese conto che da un pò stava cadendo la pioggia, che il vento si era alzato ancora e che loro si trovavano solo a pochi passi dal mare. Erano fradici, e ora lui iniziava a sentire il freddo. Seiji era li davanti a lui, la testa china dall'imbarazzo e quello splendido colorito rosato che gli macchiava le guance. Era così bello, con i capelli al vento che gli permettevano di vedere entrambi quei temibili occhi. Touma non potè far altro che appoggiarsi alla sua spalla e singhiozzare. Non sapeva perchè stava piangendo, proprio non lo sapeva, ma lo faceva. E cavoli quanto faceva bene, era il pianto di tutta una vita!

"Touma? Perchè stai piangendo ora?" Seiji prese il volto di Touma fra le sue mani e glielo fece alzare in modo da guardarlo di nuovo negli occhi. Splendidi occhi gonfi di pianto e arrossati dai quali sgorgavano piccole stelle lucenti. Con i suoi pollici il biondo spadaccino dovette levare via quelle cascatelle salate e senza sapere perchè si chinò su di lui. Da prima le loro labbra si sfiorarono soltanto, poi Touma si fece cadere il ragazzo addosso tirandolo e portò le sue labbra su quelle dell'altro dolcemente ma con sicurezza.

Quando i due si separarono per un impellente bisogno d'aria rimasero fermi per un pò ad osservarsi. Non una parola tra loro venne pronunciata per minuti. Non un gesto faceva loro capire il sentimento dell'altro, solo i loro cuori. I loro cuori che battevano a mille. Solo i loro occhi mostravano i loro pensieri. Solo il loro legame, ora intensificato da questo nuovo sentimento rendeva posibile lo scambio di pensieri. Così che Touma vedesse i pensieri reconditi di Seiji e Seiji scoprisse la vita di Touma.

"Touma... io..."

"Shh, non devi dire niente. Ti prego... non rovinarmi la giornata facendomi parlare di Hashiba!"

"Hashiba?"

"Ma sì... mio padre! Non mi piace chiamarlo papà, o padre... non lo considero molto come tale! Così lo chiamo per cognome!" Touma sospirò, e nel farlo si rese conto di avere Seiji sdraiato su di se. Arrossendo un pò glielo fece presente e lo fece scivolare al suo fianco. "Seiji... non sei arrabbiato, vero?"

Seiji dovette pensarci un pò su. No, non era arrabbiato, non lo era perchè aveva capito il motivo per cui Touma non gli aveva mai parlato. Era più che altro preoccupato, non gli piaceva l'idea che Touma tornasse da quel mostro!
"Non credo di essere arrabbiato! No, infatti non lo sono. A patto però che tu mi faccia una promessa!"

"Qua...quale promessa?"

"Che tu venga a vivere con me!"

Touma era scioccato! Non sapeva cosa ripondere, questo era un sogno al quale non aveva mai osato neppure sperare. Seiji gli chiedeva di andarsene via da casa sua, dalla sua solitudine e sopratutto dal suo peggior incubo, Hashiba. E in più gli chiedeva di andare a vivere con se... Sarebbe andato a vivere a casa sei suoi genitori?

"Seiji? Ma e i tuoi? Tuo nonno? La tua famiglia?"

"Sciocco! Non a casa dei miei! Io abito da qualche tempo in una casetta a qualche isolato di distanza dal dojo! Tu dovresti solo venire li, con me! Sempre che tu non preferisca vivere da solo, allora possiamo cercarti una..."

"No, no, no mi va benissimo venire a vivere con te! Mi va super bene!!" Touma distrattamente si stava grattando il naso con il dietro della mano quando d'improvviso "Atcììììììì!" Rimasero tutti e due senza parole, Seiji era sdraiato su un lato appoggiato al braccio, Touma era sdraiato sulla schiena e ora fissava il biondo con uno sguardo simile a quello di un bimbo, con il naso ripiegato e gli occhi semichiusi per lo sforzo dello starnuto. Seiji non potè trattenersi, dovette ridere per forza della situazione, la faccia di Touma era impagabile, era fantastica, era... così dolce. Riprese quel volto ormai bollente e rosso per l'imbarazzo e se lo avvicinò al suo, baciandogli delicatamente la fronte.

"Coraggio Touma! Torniamo in albergo, mi sa tanto che qualcuno ha bisogno di una bella doccia calda e qualcosa da buttare giù!" Seiji punzecchiò la pancia di Touma con un dito e ne scatenò un leggero brontolio che lo fece scoppiare a ridere di nuovo "Visto! Conosco bene il mio pollo!"

"Ehy! Mi stai dando del pollo?" Touma era di nuovo in piedi, aiutato da Seiji, il quale se lo prese sottobraccio e cominciò a portarlo verso l'albergo.

Nè Seiji, ne Touma si erano resi conto dei tre uomini che li osservavano seduti poco distanti da dove erano loro. Ne tantomeno si resero conto del fatto che ora li stavano seguendo, parlottando tra loro e nel frattempo ghignando sotto i baffi.

Fine capitolo secondo


Cosa accadrà? Chi sono quei loschi figuri che seguono Touma e Seiji?

E come faceva Shu a conoscere la sorella di Touma?
Shin e Anne riusciranno a dichiararsi?

E Touma, riuscirà a non prendersi niente dopo essere stato sotto la pioggia in mezzo alla sabbia con il suo koibito?

E la mia mente malata prevederà scene lemon per la nostra coppia?

Touma: Direi che l'ultima domanda è chiaramente superflua! Io e Seiji DOBBIAMO avere una lemon tutta nostra!!!

Acua: Touma! Non cominciare, queste sono domande alle quali non sei tu che devi rispondere!! Ma i nostri cari amici lettori che con un loro review o una mail mi renderanno la persona più felice del mondo!!!

Seiji: Ma quali lettori... forse gli scarafaggi che gironzolano per il tuo bagno... ma non credere che persone sane di mente possano leggere le schifezze che scrivi!

Acua: Bhè... se quello che dici è vero sei cattivo a dirlo in questo modo!! E se sei cattivo non meriti pietà... eh eh ho gia in mente una bella sequenza per la tua futura morte!! ^_^

Seiji: Nooooo! Morte??? Non era prevista nel copione!!! Senti e se io ritirassi quello che ho detto, pur essendo vero???

Acua: Saranno i lettori, sempre che ce ne siano, a decidere per me...

Seiji: Oh vi prego, se qualche sfortunato dovesse mai leggere questa schifosissima storia... Per favore salvatemi!! Vi prego! Sono troppo bell..ehm giovane per morire!!!


 

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