Semplicemente Jody
Capitolo 10: Un incontro inaspettato
"Uaaaahhhh"
Jody sbadigliò sonoramente uscendo dalla sua camera, vestita solo con una
maglietta bianca leggera (nel senso che è mezza trasparente. NdA) e un
paio di pantaloncini grigi molto corti che usava solo per dormire, in una splendente
mattina di sabato (Non c'è scuola, per intenderci. NdA ). Si diresse con
fare assonnato verso il bagno, rendendosi appena conto del mondo intorno a lei.
Si lavò i denti, si pettinò e cercò di svegliarsi con una
po' d'acqua fredda sul volto. Sentendosi meglio, uscì dal bagno di corsa,
accecata dalla fame e pronta a correre giù in cucina, ma si scontrò
con qualcosa...quancuno....Wakabayashi. Aprì gli occhi, incredula, e urlò
"E tu che ci fai qui???????????" (ha sonno...non si ricorda ancora nulla....NdA).
Lui si tappò le orecchie, frastornato, e rispose "Ci abito....mi avete
portato voi". lei lo fissò, e finalmente la sua mente ricostruì
gli avvenimenti della sera prima. A quel punto fissò per terra e disse
a bassa voce "Mi...mi dispiace di aver trattato tuo padre a quel modo...ero...ero
veramente fuori di me...non so che mi sia preso...." lui sorrise e le sollevò
il volto, guardandola negli occhi "No....era ora che qualcuno gli dicesse
in faccia una cosa del genere....anche se non mi aspettavo che l'avresti fatto
tu....". Lei sorrise e per un attimo si fissarono dolcemente....poi lui si
accorse di come era vestita, e spalancò gli occhi. Lei seguì la
direzione del suo sguardo e urlò, arrossendo. Anche lui divenne viola,
poichè indossava una canottiera nera e un paio di pantaloncini rossi appositamente
per dormire. Lei, furiosa, gli mollò una sberla "E tu non dici nulla
e stai qui a guardare lo spettacolo, eh? Vergognati ". Si avviò con
passo pesante verso le scale, e in quel momento uscì Yusuke, richiamato
da quel fracasso. Lanciò un'occhiata al viso della sorella e rabbrividì.
In un certo senso, compativa Wakabayashi, e quando lo vide fermo davanti al bagno,
sconvolto, non potè che scoppiare a ridere, dicendo "E' molto irritabile...e
di mattina ancora di più". Wakabayashi fece un mezzo sorriso d'intesa,
poi si rifugiò in bagno. Erano le 10.30, quando un'auto luccicante arrivò davanti al cancello del campus e caricò Allenby e i suoi bagali. Pochi minuti dopo erano alla villa, e la ragazza quasi svenne nel vederla. Era fenomenale...beh, quasi come quella del padre di Angel e Jody....scacciò i tristi pensieri scrollando il capo. L'auto arrivò davanti al portone e si fermò, e Allenby scese, stiracchiandosi. L'autista aprì il bagagliaio e iniziò a scaricare le sue valigie. Lei fece per aiutarlo, quando.......... "AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHH !!!!!!!!! ORA BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" un rumore infernale proveniente dalla casa la fece sussultare. Si voltò, incuriosita, e in quel momento la porta si spalancò e Jody volò fuori, inseguita da Yusuke e da un'altra figura. "Ca...capitano !!! Ma che succede?" urlò la ragazzina mentre Jody le saltava al collo, urlando "Allen ! era ora ! Finalmente qualcuno di normale, in questa casa !!!". Allenby cercò di liberarsi dall'abbraccio per capire cosa stava succedendo. Jody era vestita in modo estivo, pantaloncini e maglietta, e fissava suo fratello (Per Allenby era ancora dura credere che il suo capitano avesse un fratello....NdA) e qualcun'altro. Quando finalmente riuscì a liberarsi, Allenby vide che l'altra figura era Genzo Wakabayashi. Lo fissò, stupita e scocciata, domandando "E lui che ci fa, qui? E' tuo amico?" chiese a Yusuke, fissandolo. Il ragazzo ricambiò lo sguardo, negando "No, per carità, non direi proprio...chiedilo al tuo 'capitano' che ci fa lui qui" Jody lo fulminò con un'occhiata, poi rispose sospirando "E' nostro ospite a tempo indefinito....in pratica, vive qui" "CCOOOOSAAAAAAAAAA????????" urlò Allenby, sconvolta, ma Jody non le lasciò tempo di replicare e l'afferrò per un polso, trascinandola su per le scale "Andiamo, ti mostro la tua camera...e voi due farete megli a girare al largo per un po', sono stata chiara?" Yusuke e Wakabayashi si fissarono "E'...arrabbiata" disse il portiere, e Yusuke scoppiò a ridere "Oh, altrochè !!! E con entrambi, a quanto pare. E, dato che ha appena ricevuto rinforzi per la sua missione di renderci la vita impossibile, e visto che tu starai qui per un bel po'....che ne dici di una tragua, o meglio ancora di un'allenanza?" disse, porgendo la mano. Wakabayashi la fissò, incredulo. Quel ragazzo aveva la capacità di stupirlo come solo Jody era mai riuscita a fare...beh, in fondo erano fratelli....forse era per quello che negli occhi castani del ragazzo gli sembrava di vedere la stessa spensieratezza, la stessa gioia di vivere della ragazza....pensando questo, sorrise e strinse la mano tesa davanti a lui "Accettato" disse, sghignazzando. Yusuke annuì "E visto che ci siamo, ti chiedo una cosa....stacci attento. Voglio dire, quando non ci sono....sorvegliala tu....Cioè, credo sia benissimo in grado di farlo da sè, ma....". Guardò altrove imbarazzato, ma Wakabayashi annuì con aria grave, dicendo semplicemente "Contaci. Ci penso io a lei". E, come per attuare tale proposito, corse dentro. Tempo due secondi, e si udì uno strillo, seguito da un "WAKABAYASHIIIII !!!!" furioso e da vari rumori sconclusionati che indicavano che la lotta era ricominciata. Yusuke lo fissò rientrare e rimase poi con lo sguardo fisso nel vuoto pensando "In realtà questo è proprio ciò che mi preoccupa di più, ma....vabbè, saprà difendersi anche da sola...se vuole. E devo avere fiducia in lei...e nelle sue scelte." Erano
le 6 in punto, e Jody stava godendosi l'aria fresca della sera sul suo balcone.
Allenby stava finendo di sistemare le ultime cose, mentre Yusuke stava controllando
che la piscina fosse a posto. Chiuse gli occhi, pensando a quante cose erano successe
in quei giorni, a come la vita l'aveva travolta....e a come era felice di tutto
ciò. Persa in questi pensieri, non si accorse che la porta della sua camera
si apriva silenziosamente e che qualcuno entrava, furtivo...o almeno finse di
non accorgersene. Rimase immobile con gli occhi chiusi, ma quando questa persona
le arrivò alle spalle con uno scatto fulmineo la afferrò e la gettò
a terra, eseguendo alla perfezione una mossa di karate. Wakabayashi rimase disteso
a terra, incredulo e dolorante "Ahia ! Mai che si possa scherzare con te
!!!" gemette, risollevandosi a stento. Lei li fissò, impassibile,
sentendo poi una voce che la chiamava. Sanae stava arrivando di corsa insieme
a Misaki (E perchè non insieme ad Tsubasa? NdTutti. E c'è bisogno
di chiederlo? NDA, Jody, Sanae etc...Eh? Che volete dire? NdTsubasa confuso) E
Jody si sporse per salutarli "Aspetta, scendo subito !!!" e, come per
confermare le sue parole, si arrampicò sulla balaustra e fece per saltare.
Wakabayashi si alzò di scatto, atterrito, rendendosi così visibile
ai due sotto "Aspetta, scema !!! Siamo al secondo piano...." ma Jody
era già saltata di sotto, e stava scendendo con grazia, le braccia aperte,
il corpo slanciato indietro per controllare la caduta. A metà della distanza
che la separava da terra fece una serie di piroette, rivoltandosi più volte,
e alla fine atterrò senza alcuna difficoltà davanti ai due ragazzi.
Wakabayashi, che era rimasto affacciato al balcone per vedere la scena, si voltò
e corse di sotto, mentre lei sorrideva e cominciava a chiaccherare coi due sotto,
che, dopo un attimo di stupore, si erano ripresi "Ma tu scendi sempre così?"
chiese Misaki, sorridendo. Lei fece per rispondere, ma una voce dietro di loro
la interruppe, imperiosa e furibonda "Bella domanda !!!! Vorrei saperlo anch'io
!!! E spero vivamente che la risposta sia NO !!! Ma sei pazza??? Volevi ammazzarti
????!!!" Wakabayashi urlava, incavolato nero, cercando in quel modo di dissimulare
la sua preoccupazione. Misaki e Sanae lo fissavano, leggermente stupiti per la
sua reazione eccessiva, ma Jody lo guardava calma, e sorridendo rispose "Uffa,
mai che si possa scherzare con te !!!" Lui ammutolì, sconvolto e incredulo.
Ma che le prendeva??? Ma una voce dietro di lui lo stupì ancora di più
"Perchè ti stupisci tanto? Il capitano è capace di questo e
altro...e se lei ti sta tanto a cuore, farai meglio ad abituartici." Allenby
scese in giardino con passo sicuro ed espressione convinta. Wakabayashi la fissò,
arrabbiato e sconvolto, ma la ragazzina bionda era perfettamente tranquilla e
convinta di ciò che aveva detto. E Jody confermò la cosa "Credile.
Allenby mi conosce molto bene". Lui scosse il capo, decidendo di lasciar
perdere. Per fortuna, in quel momento arrivarono Izawa e Tsubasa, provocando un
improvviso rossore di Sanae e uno, più leggero ma comunque visibile, di
Allenby. Poi, Yusuke arrivò ad annunciare che la festa poteva iniziare.
Le ragazze corsero in camera di Jody a cambiarsi (A mettere il costume, cioè.
NdA), e all'ultimo minuto Jody si voltò e urlò "Voi potete
andare a cambiarvi in camera di Wakabayashi!!!!" al che si voltarono tutti
verso il portiere, e Tsubasa chiese (e chi altri poteva essere? NdA) "Perchè
hai una camera in casa di Jody?". Wakabayashi indietreggiò, visto
che tutti si avvicinavano incuriositi, cercando di trovare una ragione che non
suonasse strana "Ecco...cioè. è che...io...ecco..." fissò
verso l'alto, crecando aiuto, e incontrò lo sguardo di Jody che era uscita
in terrazza e lo fissava, maligna. Si ripromise di fargliela pagare, non appena
fosse scesa. E con tale proposito, si cambiò in fretta e furia e scese
di corsa, arrivando in due secondi alla piscina, dove Jody gli si fece incontro. Il lunedì si presentava
uggioso e grigio, specialmente confrontato alle pazzie e ai divertimenti del week-end.
Jody scese pigramente le scale. Per fortuna che fra poco sarebbero iniziate le
vacanze estive. Era già vestita, in divisa, ma i suoi occhi erano ancora
gonfi di sonno....ma bastò la visione di Wakabayashi e suo fratello in
cucina, per svegliarla. Si fermò sulla soglia, aspettando ad entrare, ma
Allenby arrivò dietro di lei e le diede una spinmta scherzosa, accompagnata
da un "BUH !!!" che la fece sussultare, rivelando inoltre la sua presenza
ai due ragazzi. "Buongiorno" salutò, formale, Wakabayashi, mentre
Yusuke roteava gli occhi. "Arriva lo Tsunami dai capelli castani !!!"
esclamò, facendo infuriare la sorella che cominciò ad inseguirlo
per tutta la sala. (Lo Tsunami è un'onda altissima, che può raggiungere
i 40 m d'altezza, che si origina in seguito ad un terremoto particolarmente forte
e che è molto pericolosa per i paesi che si affacciano sul mare. NdA).
I giorni passavano lievi, e le vacanze estive si avvicinavano sermpre di più. Jody era ormai completamente integrata nella sua nuova vita,e casa Tachikawa era luogo di allegre e felici riunioni. E inoltre c'erano gli allenamenti, di calcio, pallavolo e ginnastica. E per l'appunto.... Erano le tre. Si era allenata per due ore lunghissime a fare piroette, salti e giravolte. Va bene che la ginnastica le piaceva, ma piroettare con quel caldo, stretta nel body che le aderiva al corpo come una seconda pelle, non era proprio il massimo....finalmente però il capitano le aveva lasciate andare, e lei, indossata una maglietta bianca e un paio di pantaloncini, che quasi scomparivano al di sotto della stoffa bianca della maglietta, si era recata al campo da calcio. I capelli le facevano caldo, così li aveva raccolti sotto il cappello, che era anche utile per evitare un'insolazione. Rise, nel pensare alla scena che quel cappello aveva creato la prima volta che aveva incontrato Tsubasa, Wakabayashi e Misaki....a quel punto si bloccò. Il campo era ancora vuoto, e la cosa le parve strana, visto che di solito a quell'ora Tsubasa, Misaki e Izawa erano sempre li, e Wakabayashi era già in porta. Anche di Sanae e Allenby non c'era nemmeno l'ombra. "Forse è ancora troppo caldo....dopotutto, gli allenamenti cominciano alle quattro" riflettè la ragazza, fissando la desolazione del campo vuoto. Si avviò verso la sede del club, constatando che anch'essa era deserta. Sbuffò, senza sapere che fare. Mettersi a girare per la scuola cercando gli altri le sembrava stupido, magliette e divise erano a posto, i panini erano in frigo, come i limoni e le bibite, la sede era già stata pulita...."Uffaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!" sospirò la ragazza, ma in quel momento gli occhi le caddero sul cesto che conteneva i palloni da calcio. Il suo viso si illuminò mentre ne prendeva uno "Visto che non c'è nulla da fare, posso giocare un po'" si disse (Ma a voi pare normale che una che non ha nulla da fare si mette a giocare al calcio con 30°??? NdA). Uscì in campo e si mise a palleggiare ridacchiando. Pian piano ci prese gusto, arrivando a perdere la cognizione del tempo nello sforzo di non far cadere la palla. Non sapeva quanto tempo fosse passato, sapeva solo di essere accaldata, stanca e sudata, quando una voce sarcastica la distrasse, riportandola alla realtà "La Nankatsu è così mal presa da far giocare le ragazze?" disse quella voce, che proveniva dalla sua destra. Voltandosi di scatto, Jody vide un ragazzo alto, dalla pelle abbronzata perennemente (Indovinate un po' chi è????NdA), i capelli neri e il cappello calcato sugli occhi, che comunque brillavano di sicurezza e derisione. Il volto era contorto in un ghigno sarcastico, nonchè dalla sicurezza che appariva evidente in ogni suo gesto. Jody stoppò la palla, rimanendo a fissarlo, aspettando. Il nuovo arrivato le si avvicinò con fare tranquillo, finchè non le fu accanto. A quel punto, qualcosa suggerì alla ragazza di ritrarsi. Lui rise e prese la palla, cominciando a sua volta a palleggiare con maestria, e intanto parlandole, sempre in tono di sufficienza "Allora, dove sono quelli della Nankatsu? Non dirmi che la squadra è così caduta in basso che agli allenamenti vengono solo delle ragazzine esili come te" Jody sentì la rabbia montarle dentro, mentre il desiderio di prendere a schiaffi il ragazzo diventata sempre più forte. Ma lui non la guardava nemmeno "Forse mi hanno visto e hanno paura? Beh, non posso dargli torto. Da dopo il campionato Juniores in Francia, mi sono allenato molto, e il mio tiro è diventato più forte di quello di Oozora...e nemmeno Wakabayashi sarà in grado di fermarlo, questa volta" Tirò la palla in porta, mettendo in mostra il suo violentissimo tiro, e bucò la rete, poi si voltò soddisfatto verso di lei. Ma gli occhi azzurri della ragazza lo inchiodarono. Uno sguardo così freddo nessuno aveva mai osato rivolgerglielo "Per prima cosa, non mi pare tanto educato entrare qui senza permesso, sbeffeggiare i padroni di casa e bucare addirittura la rete" sussurrò in tono letale, avvicinandosi a lui senza più alcuna paura "Ma a quanto vedo, è il tuo modo di fare....ma mi sembra ancor peggio arrivare qui, trattare da pezza da piedi una che nemmeno conosci, non presentarti e sbeffeggiare i miei amici in loro assenza". Il ragazzo la fissò incredulo. Ma quella chi era? Da dove era venuta fuori? "E comunque, la Nankatsu non si è affatto indebolita. Anzi, è diventata più forte....e se devo dirla tutta, quel tuo tiro patetico non solo non è nemmeno paragonabile a quello di Tsubasa, ma non riuscirà mai nemmeno a impensierire Wakabayashi". La fiducia con cui aveva parlato era assoluta, e il ragazzo rimase a guardarla allibitò. Poi però l'orgoglio ebbe il sopravvento "Maledetta, come Osi parlarmi così? Ora ti farò vedere io!!!!" si avventò su di lei, ma la ragazza lo stese senza problemi, dimostrando la sua abilità nel karate, e lo fissò dall'alto verso il basso "Ehi, le ragazze non vanno aggredite....soprattutto quelle che non si possono battere" lo apostròfo, mentre lui digrignava i denti per la rabbia. Poi lei prese la palla e la calciò in porta, imitando alla perfezione il suo tiro. Il ragazzo, che si stava rialzando, rimase senza parole. Lei andò a recuperare il pallone, glielo lanciò, urlando "Su, prova a segnarmi un goal col tuo tiro, campione". Lui, arrabbiato, si posizionò fuori area, mentre lei si sistemava proprio al centro dei pali. Il sorrisetto sarcastico era ora sul volto di Jody, mentre quello del ragazzo era contorto in una smorfia di rabbia. Rimase fermo un istante, poi imprimette tutta la sua potenza nel pallone, che schizzò a velocità impressionante verso la porta. Se possibile, era ancora più veloce di prima....ed mirava proprio alla faccia del portiere !!!! Qualcuno, che stava passando al bordo del campo, se ne accorse. "Mio DIO !!!" urlò, entrando di corsa. Il pallone roteava diretto contro di lei, ma Jody lo fissava con apparente calma, come se non sapesse come reagire. Sul volto del ragazzo si dipinse un sorriso di soddisfazione. Quando la sfera stava per colpirla, però, la ragazza spiccò un salto, mettendo in mostra la sua agilità e le sue doti atletiche, e facendo si che la palla, che l'avrebbe colpita in pieno viso, le arrivasse all'altezza del petto, e afferrandola con entrambe le mani. Il ragazzo lanciò un'esclamazione. Com'era possibile? Ma non era ancora finita. La potenza del tiro era tale da trascinare in porta qualsiasi portiere, figuriamoci una ragazza; e inoltre lei era sospesa per aria, e questo le toglieva ogni possibilità di equilibrio. Era ovvio che sarebbe stata trascinata in porta....ma questo Jody lo sapeva bene, e reagì alzando a viva forza il pallone sopra la sua testa e gettandosi in avanti, vincendo così la forza impressa sulla palla. Fece una serie di piroette, che annullarono del tutto l'effetto del tiro, e atterrò appoggiandosi ad un ginocchio e posando a terra la palla. Il ragazzo la fissava sconvolto. Nemmeno Ken Wakashimazu era mai stato capace di tanto, ed ora quella ragazzina....quella ragazzina venuta da chissa dove....l'aveva battuto. Rimse schockato a fissarla, mentre lei gli tirava di nuovo il pallone e commentava "Beh, dopotutto come tiro non è male....ma puoi fare di meglio, credimi". La palla gli arrivò tra i piedi, ma lui non la bloccò e la lasciò roteare lontano. Aveva occhi solo per la ragazza che stava di fronte a lui, non si accorse neppure della figura che stava ai bordi del campo e li fissava. "Uff, che caldo !!!" disse lei, togliendo il cappellino e lasciando che una nuvola di capelli castani scendesse a incorniciarle il colto, mettendo in risalto la luminosità degli occhi azzurri. Lo fissò senza rancori, sarcasmo o altro, e lui, senza rendersene conto, le si avvicinò, finchè non arrivò a sovrastarla. A quel punto la fissò dritta negli occhi, mentre lei cominciava a preoccuparsi. Gli occhi neri di lui ardevano, fissi in quelli blu di lei, e le sue mani, spinte da chissa quale forza, si posarono sulle spalle della ragazza, impedendole di allontanarsi. A quel punto, lei cominciò a preoccuparsi seriamente "E...Ehi !!!" esclamò, non sapendo come liberarsi, ma a quel punto la figura ai bordi del campo decise che ne aveva abbastanza "Ehi, Hiyuga, molla l'osso. Quella ti può stendere con estrema facilità...senza contare che se osì avvicinarti a lei di un altro millimetro, ti stendo prima io, e poi la lascio fare" esclamò Wakabayashi, avvicinandosi a pugni chiusi. La sua voce ebbe l'effetto di riportare sulla terra Hiyuga (Perchè si trattava di lui....ma credo che l'abbiate già capito. NdA), che si voltò a guardare nella sua direzione, stordito. Jody, grata al portiere per l'interruzione, ne approfittò per ritrarsi e sciogliere la presa del ragazzo sulle proprie spalle, per poi avvicinarsi a Wakabayashi. Hiyuga la fissò, come chiedendosi che stava facendo, poi ritrovò il suo sarcasmo "Wakabayashi !!!!! Da quando ti sei messo a fare il cavalier servente?". Jody fece per tornare verso di lui con espressione omicida, ma Wakabayashi la bloccò, passandole un braccio intorno alle spalle e stringendola a sè con fare protettivo. Lei arrossì ma non protestò "Da quando ho trovato uan ragazza che può farmi goal....e parare il tuo Tiger Shot, a quanto vedo". Hiyuga lo fulminò con lo sguardo, fissando poi la ragazza. Era rannicchiata tra le braccia di Wakabayashi, ma l'espressione dei suoi occhi era battagliera. Vedendo quei due, sentì un brivido corrergli per la schiena....."Beh, a quanto pare è una ragazza fuori dal comune...sarà per questo che mi è venuto il desiderio di baciarla....non nascondo che mi piacerebbe tutt'ora...." ironizzò, ottenendo così di fare infuriare Wakabayashi, che fece per saltargli al collo; ma stavolta ci pensò Jody a fermarlo, avvicinandosi a Hiyuga e tirandogli una sberla che lo colse di spovvvista, e poi puntualizzando "Peccato che IO non sarei d'accordo....". Hiyuga la fissò, ma l'espressione battagliera degli occhi di lei lo fece desistere da qualsiasi reazione. Fu il suo orgoglio di calciatore a risvegliarsi, invece "Comunque, ci incontreremo al campionato nazionale delle superiori, ed allora ti segnerò un goal, Wakabayashi. E un giorno" disse, rivolgendosi a lei "Segnerò un goal anche a te". Ma una voce dietro di lui lo schernì "Io non credo che batterai mai il capitano" Allenby stava appoggiata al palo della porta, e lo fissava con aria furba. Infuriato, Hiyuga scagliò il pallone contro di lei, ma la ragazzina, incurante dell'urlo di Wakabayashi che le diceva di spostarsi, lo ricevette in bagher, per poi spedirlo verso Jody, che lo alzò dritto sopra la propria testa e fece poi una poderosa schiacciata. La palla, roteando come impazzita, si insaccò in porta, facendo un altro buco. "Ops !!!!" disse lei, mentre Wakabayashi sbuffava. I due cominciarono a battibeccare, mentre Hiyuga guardava la porta incredulo. Quelle ragazze...una capace di intercettare il suo Tiger Shot con le braccia, l'altra di schiacciarlo e bucare la porta....fare ciò che faceva lui, ma con la forza delle braccia.....si voltò "Ci rivedremo...e allora vi batterò" disse, avviandosi. Jody smise di litigare con Wakabayashi, per dire "Aspetta, Kojiro Hiyuga". Lui si fermò, senza voltarsi "Io sono Jody Harper. E lei è Allenby Farwell. Ricorda i nostri nomi". Lui, senza una parola, se ne andò. Jody, Wakabayashi e Allenby rimasero al centro del campo, fissando la schiena del ragazzo che si allontanava. Poi Jody si voltò verso Wakabayashi. E rimase stupita nel constatare che lui la stava fissando, e i suoi occhi erano colmi di rispetto e tenerezza. Quello sguardo la fece sussultare, perchè il suo cuore vi aveva risposto con gioia. "Quello era
Kojiro Hiyuga, il nostro avversario di sempre.....come ti è parso?"
chiese noncurante Wakabayashi, ma Jody capì cosa voleva "E' forte.
E' molto forte, Wakabayashi, e solo se vi batterete con tutte le vostre forze
potrete vincere" lo disse con chiarezza, fissandolo negli occhi. Lui non
se la prese, anzì, sembrava contento. Rispose passandole una mano tra i
capelli e scompigliandoglieli "Beh, allora mi devo allenare....e visto che
gli altri latitano, che ne dici di aiutarmi tu? Daltronde, un tiro come il tuo
sono in pochi che riescono a farlo" Jody accettò con entusiasmo, e
chiamò anche Allenby. Le due si misero di buona lena a calciare in porta,
e Jody riuscì ad eseguire perfettamente tutti i tiri dei suoi avversari:
Il Tiger Shot di Hiyuga, Il tiro del falco di Nitta, l'Eagle Shot di Matsuyama,
il tiro a rasoio di Soda....perfino il Drive Shot di Tsubasa e il Fire Shot di
Schneider. Inoltre, le capriole e piroette delle due ragazze ricordavano il gioco
acrobatico dei gemelli Tachibana. Poco dopo, però, quando in campo stavano finalmente giocando tutti i ragazzi della Nankatsu, e le due ragazze erano in panchina a riposarsi insieme a Sanae, Jody disse "Allenby...quando mi hai passato la palla...e ho schiacciato....e anche quella volta che ho preso la tua schiacciata...." Allenby e Sanae si voltarono di scatto, impaurite, ma Jody sorrideva "Ho sentito qualcosa...come una gioia irrefrenabile....come se tornassi a vivere...." Allenby cominciava a capire, ma non ci credeva "Voglio giocare, Allen. Voglio la mia squadra...." e calde lacrime scesero dagli occhi neri di Allenby, lacrime di ringraziamento..... Il campionato nazionale era alle porte. La squadra era motivata al massimo, pronta al torneo di distretto, che avrebbe scelto la rappresentante di Shizuoka. Come al solito, sarebbe stata la Nankatsu, tutti ne erano convinti, per prime le tre manager che non facevano che lavorare e incitare i loro amici. Le partite che la squadra aveva già disputato dimostravano infatti la netta superiorità della squadra, ma nonostante questo gli allenamenti si susseguivano senza sosta. La scuola finì, dopo un'ultimo esame, per le vacanze estive. Jody si classificò prima, come al solito, Allenby seconda, Misaki e Sanae terzi, Izawa quarto insieme a Yusuke, Wakabayashi quinto insieme a Tsubasa. E iniziò l'estate, densa di partite, feste, ritrovi a casa Tachikawa (Gli zii di Jody sono dei santi....NdA). Senza troppi problemi, la Nankatsu arrivò fino alla finale, che come all'ultimo anno delle medie avrebbe disputato contro la Otomo, squadra in cui militava Shun Nitta, insieme a Urabe e altri vecchi componenti della Nankatsu. Si sarebbe disputata nel campo della Otomo, la domenica seguente. Quella mattina, Jody si alzò prestissimo, andò in terrazza e si stiracchiò, assaporando l'aria fresca della mattina, che comunque era già calda: era giugno, ormai, e la giornata si preannunciava caldissima. Si appoggiò alla balaustra e guardò il giardino, notando un movimento in prossimità della piscina. Nel prato li di fianco, Wakabayashi e Misaki si stavano infatti allenando. La ragazza sorrise, osservando le espressioni concentrate dei due, e soffermandosi sul volto di Wakabayashi, mentre il cuore cominciava a batterle più forte. Si poggiò una mano sul petto, ascoltando quel ritmico battito e chiedendosi che le stava succedendo. Possibile che....si fosse di nuovo....il volto divenne di un colore tra il rosso e il viola, mentre cercava di negare questa possibilità. Ma il suo cuore pulsava una risposta differente, mentre Jody continuava a fissare il ragazzo che tanto impetuosamente le aveva sconvolto la vita......
Le squadre erano finalmente in campo. Al
centrocampo la Otomo era forte, ma nessun attacco poteva avere la meglio su Wakabayashi.
Nemmeno i tiri insidiosi di Nitta, per quanto fosse molto migliorato "Ma
come fa? Sembra che si sia allenato a parare i miei tiri...ma nella Nankatsu non
c'è nessuno che li sappia fare" si chiese Nitta, senza neppure immaginare
che la risposta era quella ragazza nella panchina della Nankatsu. Note dell'autrice |
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