Semplicemente Jody

 

Capitolo 10: Un incontro inaspettato

"Uaaaahhhh" Jody sbadigliò sonoramente uscendo dalla sua camera, vestita solo con una maglietta bianca leggera (nel senso che è mezza trasparente. NdA) e un paio di pantaloncini grigi molto corti che usava solo per dormire, in una splendente mattina di sabato (Non c'è scuola, per intenderci. NdA ). Si diresse con fare assonnato verso il bagno, rendendosi appena conto del mondo intorno a lei. Si lavò i denti, si pettinò e cercò di svegliarsi con una po' d'acqua fredda sul volto. Sentendosi meglio, uscì dal bagno di corsa, accecata dalla fame e pronta a correre giù in cucina, ma si scontrò con qualcosa...quancuno....Wakabayashi. Aprì gli occhi, incredula, e urlò "E tu che ci fai qui???????????" (ha sonno...non si ricorda ancora nulla....NdA). Lui si tappò le orecchie, frastornato, e rispose "Ci abito....mi avete portato voi". lei lo fissò, e finalmente la sua mente ricostruì gli avvenimenti della sera prima. A quel punto fissò per terra e disse a bassa voce "Mi...mi dispiace di aver trattato tuo padre a quel modo...ero...ero veramente fuori di me...non so che mi sia preso...." lui sorrise e le sollevò il volto, guardandola negli occhi "No....era ora che qualcuno gli dicesse in faccia una cosa del genere....anche se non mi aspettavo che l'avresti fatto tu....". Lei sorrise e per un attimo si fissarono dolcemente....poi lui si accorse di come era vestita, e spalancò gli occhi. Lei seguì la direzione del suo sguardo e urlò, arrossendo. Anche lui divenne viola, poichè indossava una canottiera nera e un paio di pantaloncini rossi appositamente per dormire. Lei, furiosa, gli mollò una sberla "E tu non dici nulla e stai qui a guardare lo spettacolo, eh? Vergognati ". Si avviò con passo pesante verso le scale, e in quel momento uscì Yusuke, richiamato da quel fracasso. Lanciò un'occhiata al viso della sorella e rabbrividì. In un certo senso, compativa Wakabayashi, e quando lo vide fermo davanti al bagno, sconvolto, non potè che scoppiare a ridere, dicendo "E' molto irritabile...e di mattina ancora di più". Wakabayashi fece un mezzo sorriso d'intesa, poi si rifugiò in bagno.
Jody intanto stava facendo colazione, sgranocchaindo con morsi rabbiosi una fetta di pane e marmellata e pensando "Questa è la volta che lo ammazzo. Si, si. questa è la volta buona".

Erano le 10.30, quando un'auto luccicante arrivò davanti al cancello del campus e caricò Allenby e i suoi bagali. Pochi minuti dopo erano alla villa, e la ragazza quasi svenne nel vederla. Era fenomenale...beh, quasi come quella del padre di Angel e Jody....scacciò i tristi pensieri scrollando il capo. L'auto arrivò davanti al portone e si fermò, e Allenby scese, stiracchiandosi. L'autista aprì il bagagliaio e iniziò a scaricare le sue valigie. Lei fece per aiutarlo, quando.......... "AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHH !!!!!!!!! ORA BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" un rumore infernale proveniente dalla casa la fece sussultare. Si voltò, incuriosita, e in quel momento la porta si spalancò e Jody volò fuori, inseguita da Yusuke e da un'altra figura. "Ca...capitano !!! Ma che succede?" urlò la ragazzina mentre Jody le saltava al collo, urlando "Allen ! era ora ! Finalmente qualcuno di normale, in questa casa !!!". Allenby cercò di liberarsi dall'abbraccio per capire cosa stava succedendo. Jody era vestita in modo estivo, pantaloncini e maglietta, e fissava suo fratello (Per Allenby era ancora dura credere che il suo capitano avesse un fratello....NdA) e qualcun'altro. Quando finalmente riuscì a liberarsi, Allenby vide che l'altra figura era Genzo Wakabayashi. Lo fissò, stupita e scocciata, domandando "E lui che ci fa, qui? E' tuo amico?" chiese a Yusuke, fissandolo. Il ragazzo ricambiò lo sguardo, negando "No, per carità, non direi proprio...chiedilo al tuo 'capitano' che ci fa lui qui" Jody lo fulminò con un'occhiata, poi rispose sospirando "E' nostro ospite a tempo indefinito....in pratica, vive qui" "CCOOOOSAAAAAAAAAA????????" urlò Allenby, sconvolta, ma Jody non le lasciò tempo di replicare e l'afferrò per un polso, trascinandola su per le scale "Andiamo, ti mostro la tua camera...e voi due farete megli a girare al largo per un po', sono stata chiara?" Yusuke e Wakabayashi si fissarono "E'...arrabbiata" disse il portiere, e Yusuke scoppiò a ridere "Oh, altrochè !!! E con entrambi, a quanto pare. E, dato che ha appena ricevuto rinforzi per la sua missione di renderci la vita impossibile, e visto che tu starai qui per un bel po'....che ne dici di una tragua, o meglio ancora di un'allenanza?" disse, porgendo la mano. Wakabayashi la fissò, incredulo. Quel ragazzo aveva la capacità di stupirlo come solo Jody era mai riuscita a fare...beh, in fondo erano fratelli....forse era per quello che negli occhi castani del ragazzo gli sembrava di vedere la stessa spensieratezza, la stessa gioia di vivere della ragazza....pensando questo, sorrise e strinse la mano tesa davanti a lui "Accettato" disse, sghignazzando. Yusuke annuì "E visto che ci siamo, ti chiedo una cosa....stacci attento. Voglio dire, quando non ci sono....sorvegliala tu....Cioè, credo sia benissimo in grado di farlo da sè, ma....". Guardò altrove imbarazzato, ma Wakabayashi annuì con aria grave, dicendo semplicemente "Contaci. Ci penso io a lei". E, come per attuare tale proposito, corse dentro. Tempo due secondi, e si udì uno strillo, seguito da un "WAKABAYASHIIIII !!!!" furioso e da vari rumori sconclusionati che indicavano che la lotta era ricominciata. Yusuke lo fissò rientrare e rimase poi con lo sguardo fisso nel vuoto pensando "In realtà questo è proprio ciò che mi preoccupa di più, ma....vabbè, saprà difendersi anche da sola...se vuole. E devo avere fiducia in lei...e nelle sue scelte."

Erano le 6 in punto, e Jody stava godendosi l'aria fresca della sera sul suo balcone. Allenby stava finendo di sistemare le ultime cose, mentre Yusuke stava controllando che la piscina fosse a posto. Chiuse gli occhi, pensando a quante cose erano successe in quei giorni, a come la vita l'aveva travolta....e a come era felice di tutto ciò. Persa in questi pensieri, non si accorse che la porta della sua camera si apriva silenziosamente e che qualcuno entrava, furtivo...o almeno finse di non accorgersene. Rimase immobile con gli occhi chiusi, ma quando questa persona le arrivò alle spalle con uno scatto fulmineo la afferrò e la gettò a terra, eseguendo alla perfezione una mossa di karate. Wakabayashi rimase disteso a terra, incredulo e dolorante "Ahia ! Mai che si possa scherzare con te !!!" gemette, risollevandosi a stento. Lei li fissò, impassibile, sentendo poi una voce che la chiamava. Sanae stava arrivando di corsa insieme a Misaki (E perchè non insieme ad Tsubasa? NdTutti. E c'è bisogno di chiederlo? NDA, Jody, Sanae etc...Eh? Che volete dire? NdTsubasa confuso) E Jody si sporse per salutarli "Aspetta, scendo subito !!!" e, come per confermare le sue parole, si arrampicò sulla balaustra e fece per saltare. Wakabayashi si alzò di scatto, atterrito, rendendosi così visibile ai due sotto "Aspetta, scema !!! Siamo al secondo piano...." ma Jody era già saltata di sotto, e stava scendendo con grazia, le braccia aperte, il corpo slanciato indietro per controllare la caduta. A metà della distanza che la separava da terra fece una serie di piroette, rivoltandosi più volte, e alla fine atterrò senza alcuna difficoltà davanti ai due ragazzi. Wakabayashi, che era rimasto affacciato al balcone per vedere la scena, si voltò e corse di sotto, mentre lei sorrideva e cominciava a chiaccherare coi due sotto, che, dopo un attimo di stupore, si erano ripresi "Ma tu scendi sempre così?" chiese Misaki, sorridendo. Lei fece per rispondere, ma una voce dietro di loro la interruppe, imperiosa e furibonda "Bella domanda !!!! Vorrei saperlo anch'io !!! E spero vivamente che la risposta sia NO !!! Ma sei pazza??? Volevi ammazzarti ????!!!" Wakabayashi urlava, incavolato nero, cercando in quel modo di dissimulare la sua preoccupazione. Misaki e Sanae lo fissavano, leggermente stupiti per la sua reazione eccessiva, ma Jody lo guardava calma, e sorridendo rispose "Uffa, mai che si possa scherzare con te !!!" Lui ammutolì, sconvolto e incredulo. Ma che le prendeva??? Ma una voce dietro di lui lo stupì ancora di più "Perchè ti stupisci tanto? Il capitano è capace di questo e altro...e se lei ti sta tanto a cuore, farai meglio ad abituartici." Allenby scese in giardino con passo sicuro ed espressione convinta. Wakabayashi la fissò, arrabbiato e sconvolto, ma la ragazzina bionda era perfettamente tranquilla e convinta di ciò che aveva detto. E Jody confermò la cosa "Credile. Allenby mi conosce molto bene". Lui scosse il capo, decidendo di lasciar perdere. Per fortuna, in quel momento arrivarono Izawa e Tsubasa, provocando un improvviso rossore di Sanae e uno, più leggero ma comunque visibile, di Allenby. Poi, Yusuke arrivò ad annunciare che la festa poteva iniziare. Le ragazze corsero in camera di Jody a cambiarsi (A mettere il costume, cioè. NdA), e all'ultimo minuto Jody si voltò e urlò "Voi potete andare a cambiarvi in camera di Wakabayashi!!!!" al che si voltarono tutti verso il portiere, e Tsubasa chiese (e chi altri poteva essere? NdA) "Perchè hai una camera in casa di Jody?". Wakabayashi indietreggiò, visto che tutti si avvicinavano incuriositi, cercando di trovare una ragione che non suonasse strana "Ecco...cioè. è che...io...ecco..." fissò verso l'alto, crecando aiuto, e incontrò lo sguardo di Jody che era uscita in terrazza e lo fissava, maligna. Si ripromise di fargliela pagare, non appena fosse scesa. E con tale proposito, si cambiò in fretta e furia e scese di corsa, arrivando in due secondi alla piscina, dove Jody gli si fece incontro.
"Ora le faccio vedere io....Oddio, beh, QUESTO no, non posso sopportarlo....." la visione della ragazza in costume lo bloccò, togliendogli ogni facoltà di protesta. E ancor di più fece il sorriso dolce che lei gli riservò, invitandolo poi con lo sguardo a fissare la scena attorno a lui. Tsubasa fissava incredulo Sanae, che era arrossita fino alla radice dei capelli, mentre Izawa guardava sorridendo Allenby, che per sfuggire all'imbarazzo si tuffò. Ma Wakabayashi non si voltò neppure. Non gli interessava....o meglio, non era in grado di rivolgere altrove lo sguardo. Gli bastava guardare la ragazza che gli stava di fronte. Perchè era così bella, così dolce, spontanea, unica, che aveva paura che, se lui avesse per un attimo distolto gli occhi da lei, sarebbe sparita.

Il lunedì si presentava uggioso e grigio, specialmente confrontato alle pazzie e ai divertimenti del week-end. Jody scese pigramente le scale. Per fortuna che fra poco sarebbero iniziate le vacanze estive. Era già vestita, in divisa, ma i suoi occhi erano ancora gonfi di sonno....ma bastò la visione di Wakabayashi e suo fratello in cucina, per svegliarla. Si fermò sulla soglia, aspettando ad entrare, ma Allenby arrivò dietro di lei e le diede una spinmta scherzosa, accompagnata da un "BUH !!!" che la fece sussultare, rivelando inoltre la sua presenza ai due ragazzi. "Buongiorno" salutò, formale, Wakabayashi, mentre Yusuke roteava gli occhi. "Arriva lo Tsunami dai capelli castani !!!" esclamò, facendo infuriare la sorella che cominciò ad inseguirlo per tutta la sala. (Lo Tsunami è un'onda altissima, che può raggiungere i 40 m d'altezza, che si origina in seguito ad un terremoto particolarmente forte e che è molto pericolosa per i paesi che si affacciano sul mare. NdA).
Poco dopo i quattro erano avviati sulla strada per scuola, dove incontrarono Sanae, poi Tsubasa, Misaki e Izawa. E fu l'inizio di un nuovo, splendido giorno (Del tipo; E fu sera e fu mattina. 879° giorno. NdA)

I giorni passavano lievi, e le vacanze estive si avvicinavano sermpre di più. Jody era ormai completamente integrata nella sua nuova vita,e casa Tachikawa era luogo di allegre e felici riunioni. E inoltre c'erano gli allenamenti, di calcio, pallavolo e ginnastica. E per l'appunto....

Erano le tre. Si era allenata per due ore lunghissime a fare piroette, salti e giravolte. Va bene che la ginnastica le piaceva, ma piroettare con quel caldo, stretta nel body che le aderiva al corpo come una seconda pelle, non era proprio il massimo....finalmente però il capitano le aveva lasciate andare, e lei, indossata una maglietta bianca e un paio di pantaloncini, che quasi scomparivano al di sotto della stoffa bianca della maglietta, si era recata al campo da calcio. I capelli le facevano caldo, così li aveva raccolti sotto il cappello, che era anche utile per evitare un'insolazione. Rise, nel pensare alla scena che quel cappello aveva creato la prima volta che aveva incontrato Tsubasa, Wakabayashi e Misaki....a quel punto si bloccò. Il campo era ancora vuoto, e la cosa le parve strana, visto che di solito a quell'ora Tsubasa, Misaki e Izawa erano sempre li, e Wakabayashi era già in porta. Anche di Sanae e Allenby non c'era nemmeno l'ombra. "Forse è ancora troppo caldo....dopotutto, gli allenamenti cominciano alle quattro" riflettè la ragazza, fissando la desolazione del campo vuoto. Si avviò verso la sede del club, constatando che anch'essa era deserta. Sbuffò, senza sapere che fare. Mettersi a girare per la scuola cercando gli altri le sembrava stupido, magliette e divise erano a posto, i panini erano in frigo, come i limoni e le bibite, la sede era già stata pulita...."Uffaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!" sospirò la ragazza, ma in quel momento gli occhi le caddero sul cesto che conteneva i palloni da calcio. Il suo viso si illuminò mentre ne prendeva uno "Visto che non c'è nulla da fare, posso giocare un po'" si disse (Ma a voi pare normale che una che non ha nulla da fare si mette a giocare al calcio con 30°??? NdA). Uscì in campo e si mise a palleggiare ridacchiando. Pian piano ci prese gusto, arrivando a perdere la cognizione del tempo nello sforzo di non far cadere la palla. Non sapeva quanto tempo fosse passato, sapeva solo di essere accaldata, stanca e sudata, quando una voce sarcastica la distrasse, riportandola alla realtà "La Nankatsu è così mal presa da far giocare le ragazze?" disse quella voce, che proveniva dalla sua destra. Voltandosi di scatto, Jody vide un ragazzo alto, dalla pelle abbronzata perennemente (Indovinate un po' chi è????NdA), i capelli neri e il cappello calcato sugli occhi, che comunque brillavano di sicurezza e derisione. Il volto era contorto in un ghigno sarcastico, nonchè dalla sicurezza che appariva evidente in ogni suo gesto. Jody stoppò la palla, rimanendo a fissarlo, aspettando. Il nuovo arrivato le si avvicinò con fare tranquillo, finchè non le fu accanto. A quel punto, qualcosa suggerì alla ragazza di ritrarsi. Lui rise e prese la palla, cominciando a sua volta a palleggiare con maestria, e intanto parlandole, sempre in tono di sufficienza "Allora, dove sono quelli della Nankatsu? Non dirmi che la squadra è così caduta in basso che agli allenamenti vengono solo delle ragazzine esili come te" Jody sentì la rabbia montarle dentro, mentre il desiderio di prendere a schiaffi il ragazzo diventata sempre più forte. Ma lui non la guardava nemmeno "Forse mi hanno visto e hanno paura? Beh, non posso dargli torto. Da dopo il campionato Juniores in Francia, mi sono allenato molto, e il mio tiro è diventato più forte di quello di Oozora...e nemmeno Wakabayashi sarà in grado di fermarlo, questa volta" Tirò la palla in porta, mettendo in mostra il suo violentissimo tiro, e bucò la rete, poi si voltò soddisfatto verso di lei. Ma gli occhi azzurri della ragazza lo inchiodarono. Uno sguardo così freddo nessuno aveva mai osato rivolgerglielo "Per prima cosa, non mi pare tanto educato entrare qui senza permesso, sbeffeggiare i padroni di casa e bucare addirittura la rete" sussurrò in tono letale, avvicinandosi a lui senza più alcuna paura "Ma a quanto vedo, è il tuo modo di fare....ma mi sembra ancor peggio arrivare qui, trattare da pezza da piedi una che nemmeno conosci, non presentarti e sbeffeggiare i miei amici in loro assenza". Il ragazzo la fissò incredulo. Ma quella chi era? Da dove era venuta fuori? "E comunque, la Nankatsu non si è affatto indebolita. Anzi, è diventata più forte....e se devo dirla tutta, quel tuo tiro patetico non solo non è nemmeno paragonabile a quello di Tsubasa, ma non riuscirà mai nemmeno a impensierire Wakabayashi". La fiducia con cui aveva parlato era assoluta, e il ragazzo rimase a guardarla allibitò. Poi però l'orgoglio ebbe il sopravvento "Maledetta, come Osi parlarmi così? Ora ti farò vedere io!!!!" si avventò su di lei, ma la ragazza lo stese senza problemi, dimostrando la sua abilità nel karate, e lo fissò dall'alto verso il basso "Ehi, le ragazze non vanno aggredite....soprattutto quelle che non si possono battere" lo apostròfo, mentre lui digrignava i denti per la rabbia. Poi lei prese la palla e la calciò in porta, imitando alla perfezione il suo tiro. Il ragazzo, che si stava rialzando, rimase senza parole. Lei andò a recuperare il pallone, glielo lanciò, urlando "Su, prova a segnarmi un goal col tuo tiro, campione". Lui, arrabbiato, si posizionò fuori area, mentre lei si sistemava proprio al centro dei pali. Il sorrisetto sarcastico era ora sul volto di Jody, mentre quello del ragazzo era contorto in una smorfia di rabbia. Rimase fermo un istante, poi imprimette tutta la sua potenza nel pallone, che schizzò a velocità impressionante verso la porta. Se possibile, era ancora più veloce di prima....ed mirava proprio alla faccia del portiere !!!!

Qualcuno, che stava passando al bordo del campo, se ne accorse. "Mio DIO !!!" urlò, entrando di corsa.

Il pallone roteava diretto contro di lei, ma Jody lo fissava con apparente calma, come se non sapesse come reagire. Sul volto del ragazzo si dipinse un sorriso di soddisfazione. Quando la sfera stava per colpirla, però, la ragazza spiccò un salto, mettendo in mostra la sua agilità e le sue doti atletiche, e facendo si che la palla, che l'avrebbe colpita in pieno viso, le arrivasse all'altezza del petto, e afferrandola con entrambe le mani. Il ragazzo lanciò un'esclamazione. Com'era possibile? Ma non era ancora finita. La potenza del tiro era tale da trascinare in porta qualsiasi portiere, figuriamoci una ragazza; e inoltre lei era sospesa per aria, e questo le toglieva ogni possibilità di equilibrio. Era ovvio che sarebbe stata trascinata in porta....ma questo Jody lo sapeva bene, e reagì alzando a viva forza il pallone sopra la sua testa e gettandosi in avanti, vincendo così la forza impressa sulla palla. Fece una serie di piroette, che annullarono del tutto l'effetto del tiro, e atterrò appoggiandosi ad un ginocchio e posando a terra la palla. Il ragazzo la fissava sconvolto. Nemmeno Ken Wakashimazu era mai stato capace di tanto, ed ora quella ragazzina....quella ragazzina venuta da chissa dove....l'aveva battuto. Rimse schockato a fissarla, mentre lei gli tirava di nuovo il pallone e commentava "Beh, dopotutto come tiro non è male....ma puoi fare di meglio, credimi". La palla gli arrivò tra i piedi, ma lui non la bloccò e la lasciò roteare lontano. Aveva occhi solo per la ragazza che stava di fronte a lui, non si accorse neppure della figura che stava ai bordi del campo e li fissava. "Uff, che caldo !!!" disse lei, togliendo il cappellino e lasciando che una nuvola di capelli castani scendesse a incorniciarle il colto, mettendo in risalto la luminosità degli occhi azzurri. Lo fissò senza rancori, sarcasmo o altro, e lui, senza rendersene conto, le si avvicinò, finchè non arrivò a sovrastarla. A quel punto la fissò dritta negli occhi, mentre lei cominciava a preoccuparsi. Gli occhi neri di lui ardevano, fissi in quelli blu di lei, e le sue mani, spinte da chissa quale forza, si posarono sulle spalle della ragazza, impedendole di allontanarsi. A quel punto, lei cominciò a preoccuparsi seriamente "E...Ehi !!!" esclamò, non sapendo come liberarsi, ma a quel punto la figura ai bordi del campo decise che ne aveva abbastanza "Ehi, Hiyuga, molla l'osso. Quella ti può stendere con estrema facilità...senza contare che se osì avvicinarti a lei di un altro millimetro, ti stendo prima io, e poi la lascio fare" esclamò Wakabayashi, avvicinandosi a pugni chiusi. La sua voce ebbe l'effetto di riportare sulla terra Hiyuga (Perchè si trattava di lui....ma credo che l'abbiate già capito. NdA), che si voltò a guardare nella sua direzione, stordito. Jody, grata al portiere per l'interruzione, ne approfittò per ritrarsi e sciogliere la presa del ragazzo sulle proprie spalle, per poi avvicinarsi a Wakabayashi. Hiyuga la fissò, come chiedendosi che stava facendo, poi ritrovò il suo sarcasmo "Wakabayashi !!!!! Da quando ti sei messo a fare il cavalier servente?". Jody fece per tornare verso di lui con espressione omicida, ma Wakabayashi la bloccò, passandole un braccio intorno alle spalle e stringendola a sè con fare protettivo. Lei arrossì ma non protestò "Da quando ho trovato uan ragazza che può farmi goal....e parare il tuo Tiger Shot, a quanto vedo". Hiyuga lo fulminò con lo sguardo, fissando poi la ragazza. Era rannicchiata tra le braccia di Wakabayashi, ma l'espressione dei suoi occhi era battagliera. Vedendo quei due, sentì un brivido corrergli per la schiena....."Beh, a quanto pare è una ragazza fuori dal comune...sarà per questo che mi è venuto il desiderio di baciarla....non nascondo che mi piacerebbe tutt'ora...." ironizzò, ottenendo così di fare infuriare Wakabayashi, che fece per saltargli al collo; ma stavolta ci pensò Jody a fermarlo, avvicinandosi a Hiyuga e tirandogli una sberla che lo colse di spovvvista, e poi puntualizzando "Peccato che IO non sarei d'accordo....". Hiyuga la fissò, ma l'espressione battagliera degli occhi di lei lo fece desistere da qualsiasi reazione. Fu il suo orgoglio di calciatore a risvegliarsi, invece "Comunque, ci incontreremo al campionato nazionale delle superiori, ed allora ti segnerò un goal, Wakabayashi. E un giorno" disse, rivolgendosi a lei "Segnerò un goal anche a te". Ma una voce dietro di lui lo schernì "Io non credo che batterai mai il capitano" Allenby stava appoggiata al palo della porta, e lo fissava con aria furba. Infuriato, Hiyuga scagliò il pallone contro di lei, ma la ragazzina, incurante dell'urlo di Wakabayashi che le diceva di spostarsi, lo ricevette in bagher, per poi spedirlo verso Jody, che lo alzò dritto sopra la propria testa e fece poi una poderosa schiacciata. La palla, roteando come impazzita, si insaccò in porta, facendo un altro buco. "Ops !!!!" disse lei, mentre Wakabayashi sbuffava. I due cominciarono a battibeccare, mentre Hiyuga guardava la porta incredulo. Quelle ragazze...una capace di intercettare il suo Tiger Shot con le braccia, l'altra di schiacciarlo e bucare la porta....fare ciò che faceva lui, ma con la forza delle braccia.....si voltò "Ci rivedremo...e allora vi batterò" disse, avviandosi. Jody smise di litigare con Wakabayashi, per dire "Aspetta, Kojiro Hiyuga". Lui si fermò, senza voltarsi "Io sono Jody Harper. E lei è Allenby Farwell. Ricorda i nostri nomi". Lui, senza una parola, se ne andò. Jody, Wakabayashi e Allenby rimasero al centro del campo, fissando la schiena del ragazzo che si allontanava. Poi Jody si voltò verso Wakabayashi. E rimase stupita nel constatare che lui la stava fissando, e i suoi occhi erano colmi di rispetto e tenerezza. Quello sguardo la fece sussultare, perchè il suo cuore vi aveva risposto con gioia.

"Quello era Kojiro Hiyuga, il nostro avversario di sempre.....come ti è parso?" chiese noncurante Wakabayashi, ma Jody capì cosa voleva "E' forte. E' molto forte, Wakabayashi, e solo se vi batterete con tutte le vostre forze potrete vincere" lo disse con chiarezza, fissandolo negli occhi. Lui non se la prese, anzì, sembrava contento. Rispose passandole una mano tra i capelli e scompigliandoglieli "Beh, allora mi devo allenare....e visto che gli altri latitano, che ne dici di aiutarmi tu? Daltronde, un tiro come il tuo sono in pochi che riescono a farlo" Jody accettò con entusiasmo, e chiamò anche Allenby. Le due si misero di buona lena a calciare in porta, e Jody riuscì ad eseguire perfettamente tutti i tiri dei suoi avversari: Il Tiger Shot di Hiyuga, Il tiro del falco di Nitta, l'Eagle Shot di Matsuyama, il tiro a rasoio di Soda....perfino il Drive Shot di Tsubasa e il Fire Shot di Schneider. Inoltre, le capriole e piroette delle due ragazze ricordavano il gioco acrobatico dei gemelli Tachibana.
E il tempo perse importanza, mentre i tre ragazzi si allenavano senza sosta.....

Poco dopo, però, quando in campo stavano finalmente giocando tutti i ragazzi della Nankatsu, e le due ragazze erano in panchina a riposarsi insieme a Sanae, Jody disse "Allenby...quando mi hai passato la palla...e ho schiacciato....e anche quella volta che ho preso la tua schiacciata...." Allenby e Sanae si voltarono di scatto, impaurite, ma Jody sorrideva "Ho sentito qualcosa...come una gioia irrefrenabile....come se tornassi a vivere...." Allenby cominciava a capire, ma non ci credeva "Voglio giocare, Allen. Voglio la mia squadra...." e calde lacrime scesero dagli occhi neri di Allenby, lacrime di ringraziamento.....

Il campionato nazionale era alle porte. La squadra era motivata al massimo, pronta al torneo di distretto, che avrebbe scelto la rappresentante di Shizuoka. Come al solito, sarebbe stata la Nankatsu, tutti ne erano convinti, per prime le tre manager che non facevano che lavorare e incitare i loro amici. Le partite che la squadra aveva già disputato dimostravano infatti la netta superiorità della squadra, ma nonostante questo gli allenamenti si susseguivano senza sosta. La scuola finì, dopo un'ultimo esame, per le vacanze estive. Jody si classificò prima, come al solito, Allenby seconda, Misaki e Sanae terzi, Izawa quarto insieme a Yusuke, Wakabayashi quinto insieme a Tsubasa. E iniziò l'estate, densa di partite, feste, ritrovi a casa Tachikawa (Gli zii di Jody sono dei santi....NdA). Senza troppi problemi, la Nankatsu arrivò fino alla finale, che come all'ultimo anno delle medie avrebbe disputato contro la Otomo, squadra in cui militava Shun Nitta, insieme a Urabe e altri vecchi componenti della Nankatsu. Si sarebbe disputata nel campo della Otomo, la domenica seguente.

Quella mattina, Jody si alzò prestissimo, andò in terrazza e si stiracchiò, assaporando l'aria fresca della mattina, che comunque era già calda: era giugno, ormai, e la giornata si preannunciava caldissima. Si appoggiò alla balaustra e guardò il giardino, notando un movimento in prossimità della piscina. Nel prato li di fianco, Wakabayashi e Misaki si stavano infatti allenando. La ragazza sorrise, osservando le espressioni concentrate dei due, e soffermandosi sul volto di Wakabayashi, mentre il cuore cominciava a batterle più forte. Si poggiò una mano sul petto, ascoltando quel ritmico battito e chiedendosi che le stava succedendo. Possibile che....si fosse di nuovo....il volto divenne di un colore tra il rosso e il viola, mentre cercava di negare questa possibilità. Ma il suo cuore pulsava una risposta differente, mentre Jody continuava a fissare il ragazzo che tanto impetuosamente le aveva sconvolto la vita......


03 giugno, ore 10.00, stadio della Otomo
Il pulmann dei ragazzi della NAnkatsu arrivò allo stadio alle 10, e al loro arrivo i ragazzi trovarono la squadra della Otomo che li aspettava già. Non appena scesero, cinque ragazzi si fecero loro incontro. Tra di loro, Jody riconobbe Nitta e Urabe, dalle foto sulle riviste che aveva letto. Sembravano felici di rivedere i loro rivali. Nitta andò da Tsubasa, mentre Urabe si fermò vicino a Ishizaki "Lieto di rivederti, amico. Mi dispiace, ma quest'anno i rappresentanti di Shizuoka saremo noi" disse, ridendo. Ishizaki si irritò "Ah, si? E' la stessa cosa che hai detto un anno fa. E come allora, saremo noi a vincere" Urabe si innervosì, e i due iniziarono a urlarsi contro, esattamente come un anno prima. Tutti scoppiarono a ridere "Allora, che ne dici della solita scommessa?" chiese Urabe, astioso, e Ishizaki annuì "Chi perde, è agli ordini dell'altro !!!" esclamò, poi seguì la squadra che si stava avviando. Jody, ridendo, si accostò a Sanae, e fu allora che Urabe la notò. Rimase affascinato dalla grazia dei suoi movimenti accentuati dalle mosse dei capelli scuri, e bloccò Misaki, chiedendo "Chi è quello splendore?" Misaki guardò nella direzione del suo sguardo "Intendi Jody? Arriva dalla Germania, è la nostra nuova manager...." disse il ragazzo, cercando di liberare il proprio braccio dalla presa dell'altro, e trattenendosi a stento dal ridere dell'espressione inebetita di Urabe "Devi presentarmela, allora!" urlò questi, ottenendo di far girare la ragazza, che lo fissò con fare interrogativo. Il luccicare dei suoi occhi blu lo soggiogò definitivamente. Lui fece per avvicinarsi, imbambolato, ma una mano potente lo trattenne; Urabe si girò, vedendo Wakabayashi che lo fissava con fare minaccioso "Provaci e t'ammazzo" sussurrò, per poi avviarsi, prendere Jody per un braccio e trascinarla dentro. Urabe fissò incredulo la scena, poi fissò gli altri e scoppiò a ridere "Questa poi !!!!! Wakabayashi che difende una ragazza...." L'unico a non ridere fu Nitta, che stava fissando Allenby. Ma una manata sulle spalle da parte di Izawa lo distrasse, e la scenetta di poco prima si ripetè. E le risate pure.

Le squadre erano finalmente in campo. Al centrocampo la Otomo era forte, ma nessun attacco poteva avere la meglio su Wakabayashi. Nemmeno i tiri insidiosi di Nitta, per quanto fosse molto migliorato "Ma come fa? Sembra che si sia allenato a parare i miei tiri...ma nella Nankatsu non c'è nessuno che li sappia fare" si chiese Nitta, senza neppure immaginare che la risposta era quella ragazza nella panchina della Nankatsu.
Intanto, Tsubasa aveva fatto goal. Sanae saltò, felice, esclamando a gran voce "Forza, capitano !!!" con tutto il fiato che aveva in gola. Jody rise, ma una voce proveniente dagli spalti sopra di loro la zittì "Buongiorno, Nakazawa. A quanto pare perdi ancora tempo dietro a quel fallito di Oozora" la voce apparteneva a un ragazzo alto, vestito con una camicia bianca e pantaloni scuri. Jody si aspettava che Sanae rispondesse immediatamente, adirata, prendendo come al solito le difese di Tsubasa, e perciò non gli badò più di tanto. Fu il silenzio accanto a lei a preoccuparla; Sanae non aveva mai lasciato nessuno sbeffegiare impunemente il suo capitano...."Sanae, che fai? Non rispondi?" chiese, stupita, ma la ragazza era rimasta immobile, e fissava lo sconosciuto, che evidentemente per lei non era tale, con timore. Questi scese con un salto dagli spalti e le si avvicinò, dicendo "Credevo che ti fossi stufata di aspettare....ma evidentemente non è così. Comunque, la mia proposta è ancora valida. Io sono molto meglio di quello la" si avvicinò pericolosamente a Sanae, chinandosi su di lei. La ragazza non riuscì a reagire "Sme...smettila, Kanda !!!!" urlò, spaventata, ma lui si limitò a sorridere e afferrarla per le spalle, cercando di baciarla. Tsubasa, che stava per arrivare in porta, sentendo l'urlo si fermò, e vedendo la scena rimase schokkato, tanto che Nitta riuscì senza problemi a rubargli la palla "Tsubasa ! Che ti succede???" gridarono i suoi compagni. Solo Wakabayashi, che ogni tanto cercava Jody cogli occhi, si era accorto della scena, e si diede da fare per parare il tiro, comprendendo appieno l'amico. Intanto, in panchina....
"Kanda ! No!" urlò Sanae, ma l'altro non demordette "Il tuo amico ci sta guardando....facciamogli vedere un bello spettacolo, eh?" sogghignò, ma in quel momento qualcosa lo colpì da dietro, facendolo sbilanciare. La sua presa sulle spalle di Sanae si affievolì, e lei si ritrasse subito. Il ragazzo si voltò, arrabbiato, per vedere chi l'avesse colpito. Era Jody, che stava ancora con una scarpa in mano e l'espressione feroce "Che credevi di fare? Vattene subito !!!" gli urlò, e il ragazzo si avvicinò a lei "Che ti succede, ragazzina? Sembri arrabbiata.....se vuoi, posso pensare anche a te....sei carina.....non quanto Nakazawa, ma...." (Questa volta fu Wakabayashi che si fece quasi fare un goal, evitato solo grazie a Misaki. NdA). Ma Jody non era remissiva come l'amica, e gli mollò un sonoro ceffone. "Non ci provare" sussurrò, letale. Kanda rimase immobile, poi si avviò "Ne riparleremo, Nakazawa" disse. Ma gli occhi di Jody dicevano tutt'altro. Intanto, la partita era arrivata a metà, e i giocatori tornarono in panchina. Tsubasa si precipitò da Sanae "Sanae, stai bene? Ho visto tutto e...." "E si è pure fatto fregare la palla" concluse Wakabayashi, avvicinandosi protettivo a Jody, che comunque era meno scossa, mentre Sanae sgranava gli occhi. Tsubasa che si faceva fregare la palla...per lei !!!! Sorrise e disse che stava bene. Ma Jody, quando Sanae si fu allontanata, chiamò Tsubasa e Wakabayashi, e sussurrò "Credo che quello non si arrenderà....la aspetterà fuori. Per questo, starò con lei finchè non arriverete...ma credo che tu dovresti chiarire le cose con lui, Tsubasa" Tsubasa annuì, convinto "E anche con Sanae" precisò Wakabayashi; questa volta Tsubasa non era più tanto convinto "E cosa dovrei chiarire con lei?" chiese, mentre gli altri due trattenevano a stento l'irritazione.
La partita finì cn la vittoria della Nankatsu per 1 a 0. La Otomo era stata, come si aspettavano, una squadra forte e degna di rispetto, ma nulla aveva potuto contro la Nankatsu e il suo capitano. Alla fine, come al solito, i giocatori si salutarono stringendosi la mano. Urabe strinse sorridendo la mano a Ishizaki, promettendogli che sarebbe venuto a fare il tifo per loro come l'anno prima. "Ma voi dovete vincere, mi raccomando !!!" intimò, ridendo. Ishizaki sorrise e promise che l'avrebbero fatto. Jody, fissandoli, sorrise; il calcio era uno sport fantastico. Avversari sul campo che in realtà erano grandi amici....per capirlo bastava guardare Tsubasa e Wakabayashi. Si allontanò con Sanae e Allenby, diretta verso gli spogliatoi per le manager, dove si cambiarono chiaccherando. Per fortuna, Kanda non era nei paraggi.
Si trovava infatti all'uscita posteriore, da dove poteva vedere tutti quelli che uscivano. E fu li che lo trovò Tsubasa. Si era cambiato in fretta e furia, proprio per incontrarlo e evitare che Sanae lo trovasse prima di lui. Si avvicinò in silenzio, gli passò davanti e sussurrò "Se ti avvicinerai ancora a Nakazawa, te la vedrai con me. Io non permetto a nessuno di infastidirla". L'altro però non si lasciò intimorire "Ma io non voglio infastidirla....voglio farla felice". Tsubasa si voltò, come una furia "Lasciala stare. Lei non vuole stare con te. Lo capisci?" L'altro sorrise "No. Infatti vuole stare con te.....per ora. Ma io le farò passare questa voglia. Se tu poi non ti decidi...." se ne andò, mentre Tsubasa lo seguiva con occhi assassini. (Ma naturalmente non ha capito nulla di quello che l'altro intendeva dire. NdA)

Note dell'autrice
Dunque, mi sono accorta che nel capitolo scorso ho dimenticato di sottolineare il fatto che, come per Jody, Allenby viene chiamata per nome da tutti. Beh, mi pare che la spiegazione sia la stessa, no? E' vissuta in Europa per quindici anni, perchè dovrebbe farsi chiamare per cognome? Ah già, l'età. Credo che ci siano vare incomprensioni. Intanto siamo quasi in estate, la scuola sta per finire ma non è ancora finita, e la storia è iniziata un mese e mezzo prima, in primavera inoltrata (Ho notato che la cosa era un po' oscura). I nostri eroi sono ormai alla fine della prima superiore, (Le superiori in Giappone durano tre anni e non 5 come da noi) e quindi a buon diritto possono aver già compiuto tutti i 17 anni o quasi. Jody ne ha compiuti invece da poco 16, quindi ha a tutti gli effetti un anno meno di loro. Allenby è ancora più piccola, deve ancora compiere i 16 anni, e nonostante ciò sono tutti in classe insieme. Ciò dimostra che le due ragazze siano veramente dei geni. Cmq le sorprese non sono ancora finite....aspettate.
N.B. Jody dovrebbe andare ora in prima superiore, non in seconda. Allenby dovrebbe essere ancora alle medie (Ve la immaginate? Io no....).
Sta storia con kanda mi è venuta in mente all'improvviso, non era prevista, ma mi sembra carina, anche perchè non so più che fare per far svegliare Tsubasa......

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