Semplicemente Jody

 

Capitolo 11: Di nuovo insieme

Vinta la finale di distretto, i ragazzi tornarono ad allenarsi al campo della scuola, sempre seguiti dalle manager. Il campionato Nazionale si avvicinava, e presto sarebbero partiti per Yomiuri Land.
"Wakabayashi ! Insomma, ti vuoi muovere? O devo venire io a metterti tra i pali della porta???" urlò Jody, completamente assorbita dal suo ruolo di Manager. Wakabayashi fece per replicare, ma si ricordò che era un'esperta di arti marziali e, cosa ancora peggiore, Allenby si stava avvicinando al suo 'Capitano' pronta a darle manforte, e decise che era più saggio, MOOOLTO più saggio, rifugiarsi tra i pali della sua adorata porta. A quel punto, Jody si guardò attorno. Dei giocatori che di solito arrivavano prima, c'era solo Tsubasa. "Ma dove sono Misaki e Izawa? Che fine avranno mai fatto?" si chiese, preoccupata. Sapeva infatti che poche cose potevano tenere quei due lontano da un campo da calcio e dal pallone...soprattutto se potevano allenarsi con Tsubasa e Wakabayashi....guardò Sanae, che stava sistemando le divise pulite. Anche lei non era del tutto tranquilla. E lo stesso valeva per Allenby (Chissa perchè, poi? NdA). Jody fissò poi i due giocatori, fermi in mezzo al campo, poi disse "Va bene. Se non sono ancora qui, ci sarà una ragione. Dopotutto, gli allenamenti ufficiali iniziano alle quattro....ed è l'una e mezza....cominciamo, forza !" decise, lanciando in mezzo al campo un pallone, che Tsubasa raccolse con estrema facilità, spedendolo verso la porta a velocità impressionante....ma Wakabayashi lo bloccò senza problemi. Tsubasa sorrise, poi si voltò verso la panchina "Ma non mi sembra di allenarmi se non ho qualcuno che mio ostacola....non è che una di voi può aiutarmi?" chiese, e istintivamente Jody e Allenby si voltarono verso Sanae, che arrossì e si nasconse dietro le divise, rifugiandosi poi nella sede del club. La altre due si guardarono, ridendo, poi Allenby entrò in campo "E va bene, Oozora...ma ti avverto che non avrai vita facile !!!" lo sfidò, e i tre iniziarono ad allenarsi con rinnovato vigore. Intanto, Jody prese il cellulare e cercò i due dispersi al cercapersone. Ma nessuno dei due rispondeva, e dopo un po' lasciò perdere. Fissò gli alberi sulla strada, le chiome leggermente mosse dal vento. Dove potevano essersi cacciati, Misaki e Izawa?

Misaki stava correndo verso il campo, dopo aver eseguito una commissione, quando il suo sguardo fu attirato da qualcosa. Un taxi era fermo in mezzo alla piazza, e da esso era appena scesa una ragazzina dai lunghi capelli castani raccolti in una treccia. La ragazza pagò l'autista e gli chiese qualcosa, ma lui si limitò a prendere i soldi, scuotere il capo e risalire in auto, partendo di corsa. Lei rimase ferma al centro della piazza, guardandosi intorno smarrita, come se cercasse qualcosa. Lui, istintivamente, si avvicinò. Quando le fu più vicino, notò che quei capelli castani, per quanto raccolti in una treccia, rilucevano al sole e accompagnavano i movimenti aggraziati della ragazza, in una sorta di cornice scura e affascinate. Si schiarì rumorosamente la voce per farsi notare, e lei si voltò sorpresa verso di lui, senza la minima traccia di preoccupazione. Lo fissò, aspettando. Lui sorrise, sentendosi molto insicuro "Ehm...scusa, ho visto che ti guardavi attorno, e poi..." indicò con fare imbarazzato il borsone che lei aveva di fianco "Si, ecco, insomma...ti serve aiuto?" chiese alla fine, dandosi dell'idiota. Ma era il modo di attaccare discorso? Lei comunque sorrise, un sorriso dolce e spontaneo che le illuminò il volto e si riflettè negli occhi, due occhi scuri, castani, dello stesso colore dei capelli. Quel sorriso privo di riserve indicava una dolcezza d'animo inimmaginabile. Poi parlò "Te ne sarei molto grata. Sono appena arrivata dall' Europa, e non so ancora orientarmi" la sua voce era melodiosa e chiara. Il fatto che fosse straniera era parso chiaro fin dall'inizio, e Misaki non ne fu stupito. Si chiese con curiosità da dove venisse di preciso. "Oh, capisco. Dove devi andare? Se vuoi posso indicarti la strada" rispose, premuroso. La ragazza prese un foglietto dalla tasca, cercando poi di decifrarne il contenuto "Devo andare alla scuola superiore Na...nan...Nanka...." "Nankatsu?" chiese lui, trattenendo il fiato. Lei sorrise e annuì "Proprio quella. Sai dirmi dov'è?". Stavolta toccò a lui sorridere, mentre diceva "Non è molto lontana da qui, ma la strada per arrivarci è nascosta e tortuosa....comunque è la mia scuola, e ci stavo appunto andando. Se vuoi ti accompagno" la ragazza si illuminò, accettando con riconoscenza "Te ne sarei davvero grata...ehm...." "Misaki" si presentò lui "Taro Misaki. Molto piacere". Strinse l'esile mano abbronzata che lei gli porgeva "Piacere mio, Taro. Sono Kay Galway" lui lasciò la sua mano con un po' di rimpianto e afferrò la borsa che le stava di fianco, incurante delle sue proteste. "No, la porto io, non sarebbe cortese altrimenti. L'ospitalità Giapponese non lo permetterebbe" lei rise a tale spiegazione, e si incamminò al suo fianco. "Se non sbaglio, hai detto che vieni dall'Europa. Io l'ho visitata molto, sono appena tornato dalla Francia, dove ho vissuto per due anni. Tu da dove vieni?" chiese lui, interessato. Lei rispose "Da Brema, in Germania". Misaki si fissò a fermarla, stupito. Lei lo guardò "Beh? Che ti è preso?" Possibile che...No, non aveva senso, si disse lui "Nulla. E' che pensavo a una persona che conosco che viene anche lei dalla Germania...ma non è nulla. Brema, hai detto? Ci sono stato. E' una bellissima città." dicendo questo la raggiunse, riincamminandosi. Ma non si accorse che, dopo le sue parole, lei gli aveva lanciato un lungo sguardo indagatore.

Stessa scena si stava ripetendo in un'altra parte di Fujisawa. Izawa, che stava andando agli allenamenti dopo aver salutato i suoi che partivano per un viaggio, voltando un angolo era andato a sbattere contro qualcuno. Quel "qualcuno" era una ragazza dai lunghi capelli nerissimi, lucenti, sciolti sulle spalle, e dagli occhi azzurri grandissimi che si fissarono su di lui con un misto di confusione e incertezza. Lui la fissò per un minuto, poi si scusò e l'aiutò ad alzarsi (Non crediate che non veda che è una bella ragazza, ma a causa di un piccolo tornado biondo dagli occhi neri stranamente tutto ciò non gli interessa.....NdA). "Scusa, ero di corsa e sovrappensiero...tutto bene?" chiese lui, dispiaciuto. Lei si tirò su, appesa alla sua mano, pulendosi con l'altra i pantaloni. Poi lo fissò negli occhi e trattenne la mano, dicendo "Si, tutto ok, non preoccuparti. Io mi chiamo Aly, Aly Crow...senti, mi potresti aiutare? Devo andare alla scuola superiore Nankatsu, ma non capisco da che parte sia...." lui la fissò, interdetto. Lo aveva chiesto senza il minimo imbarazzo, come se fosse la cosa più naturale del mondo. "Si, certo, è la mia scuola, ci stavo appunto andando. Vieni, è qui vicino. Ah, io...io mi chiamo Izawa....Mamoru Izawa" le prese la borsa, che lei stava per afferrare, e la accompagnò. Non parlò molto, stava infatti pensando agli allenamenti, alla squadra, e a una certa manager che aspettava di rivedere. Lei, per contro, era persa nei propri pensieri. Finalmente arrrivarono in vista della scuola. Quando però stavano entrando, appena passato il cancello della scuola, il cercapersone di lui trillò. Lo prese dalla tasca, controllò chi fosse, poi guardò l'ora sbalordito urlò "Oddio mio !!!! Jody !!!!! Gli allenamenti !!! Scusa, devo scappare. Ciao !!!" partì a razzo verso il campo da calcio, lasciandola sola in mezzo al cortile vuoto, mentre il vento le sollevava i capelli. Lei lo fissò allontanarsi come in trance, mentre le sue labbra chiedevano, incredule "....Jody?"

Circa un'ora prima che tutto questo accadesse, una ragazzina minuta dai capelli rosso fuoco raccolti in una lunga treccia sottile scese con un salto da un pulman, recuperò un pesante borsone e si guradò intorno, fissando le strade deserte "E così questa è Fujisawa? Beh, non male direi. Ma ora, da che parte devo andare?" Si chiese, incuriosita. Vide poco lontano un gruppetto di ragazzi, e si avvicinò saltellando, non notando affatto la loro aria poco raccomandabile. Quando fu li vicino, chiese "Scusate, sapreste darmi un'indicazione per la scuola Nankatsu?" in tono felice e gioviale. I cinque ragazzi si girarono, piacevolmente sorpresi e uno di loro, il capo presumibilmente, rispose "Certo che sapremmo indicartela...ma chi ti dice che ne abbiamo voglia? Perchè non ci fai compagnia, invece di andare a scuola, eh, straniera? Che ne dici?" detto ciò l'afferrò per un braccio, tirandola verso di sè. La ragazza ebbe per un attimo un'espressione stupita, ma la paura non la sfiorò nemmeno per un secondo. Sciolse il braccio dalla presa e fece un salto indietro. I ragazzi si avvicinarono, esclamando "Ehi, piccola, non scappare !! Vieni qui!!!" lei li fissò, decisa, poi un sorriso le increspò le labbra "E così volete giocare, eh? E va bene...." partì all'attacco, fulminea e perfetta, tanto veloce che nessuno di loro riusciva a reagire. Ma loro erano pur sempre in 5, e cominuavano a rialzarsi, mentre la ragazzina, per quanto brava e fenomenale, cominciava a stancarsi "Non...non reggerò ancora per molto" pensò, ansante, mentre atterrava per l'ennesima volta uno di loro con un calcio. Era allo stremo delle forze, quando una voce dietro di lei, calma e pacata, disse "In cinque contro una ragazzina...e pare che stia vincendo lei. Non vi pare vergognoso?" La ragazzina si voltò, pronta ad affrontare un nuovo avversario, ma si trovò di fronte un ragazzo alto, dai capelli biondi e due occhi castani che le sorrisero gentilmente, mentre le indicava uno dei ragazzi, che cercava di sorprenderla da dietro. "Maledetta !!!" urlò quello. Lei si voltò di scatto, ma il ragazzo biondo fu più veloce, mandando il malcapitato lungo disteso per terra. Alla vista del nuovo arrivato, gli altri 4 decisero di darsela a gambe, e anche l'ultimo scappò, trascinandosi su una gamba. Il ragazzo altò la fissò, esclamando "Non te la cavi male, per essere una ragazzina, ma....non devi andare a stuzzicare quella gente, mi hai capito? Rischi grosso !!!" ma lei si stava guardando attorno con aria curiosa, e all'improvviso chiese "Scusa, questa è Fujisawa?" lui la fissò, incredulo, balbettando "Ce...certo, è Fu...Fujisawa..." lei sorrise, contenta, e chiese ancora "Bene !!! Allora potresti portarmi al campo di calcio della scuola Nankatsu? E' importante che io ci vada...devo incontrare una persona !!!" Lui la fissò, interdetto, poi le fece cenno di seguirlo e corsero fino al campo. Quando furono arrivati, lui si fermò e glielo indicò. Lei lo ringraziò con calore, poi partì a razzo verso l'entrata. Lui, rimasto solo, si allontanò, pensando "Chissà quale giocatore deve incontrare? Chissa se è la ragazza di uno di loro...no, che dico...e perchè non dovrebbe?" (in pratica, è in preda alla confusione. NdA) e, in qualche modo avvilitò, se ne andò.

"Finalmente !!!!! E' un onore poter beneficiare della vostra presenza. Sono le 4 e 20. Dove eravate finiti, ragazzi?" chiese Jody, arrabbiata, osservando Izawa e Misaki che, ansanti, erano appena arrivati al campo. Lo sguardo degli occhi azzurri era a dir poco infuocato. I due, spaventati, cercarono di spiegarsi "Ecco...abbiamo avuto un imprevisto...." "Poche storie, in campo !!!!!" urlò lei, arrabbiata perchè erano tutti preoccupati per loro. Loro non fiatarono (Ci mancherebbe altro !!! NdJody. Non darti troppe aria, Harper. NdWakabayashi. Wakabayashi!!! Piantala !!!NdJody. Calma...ragazzi, calma....sono io che ho creato questa storia, non potete prendere il comando...NdAutrice disperata. Ah!!! Era ora che ti facessi vedere. Sei tu che mi hai messo vicino a 'sto idiota!!! Ma come ti è saltato in mente?NdJody Ehi, allora sei tu che mi hai appioppato quella scorbutica?nDWakabayashi. Ehm...BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA. NdAutrice sull'orlo del collasso) ed entrarono subito, iniziando a giocare. Lei seguiva con attenzione il gioco, completamente assorta; a volte la sua voce si alzava all'improvviso per rimproverare o per suggerire, autoritaria quasi più dell'allenatore stesso (Che sembra non esistere nemmeno in questa storia, tranne per brevi apparizioni....NdSquadra_perplessa. Beh? Non bastiamo noi? NdManager. Silenzio !!!! Dopo tutti i numeri che fate in campo, volete dirmi di non essere in grado di andare avanti senza allenatore? Quelli che avevate nella serie Tv non facevano granchè, mi pare....tranbne quello dei mondiali in Francia che ha quasi ucciso la squadra.....NdAutrice_imperiosa, a cui i personaggi si sottomettono umilmente....perchè non possono fare altrimenti, anche se Jody e Wakabayashi mi ignorano e continuano a litigare. Vabbè, stavamo dicendo che Jody dava direttive alla squadra....... NdA) "Izawa, stai più attento ai difensori !!! Tsubasa è troppo marcato, non passare a lui !!! Non potete impostare il gioco solo su Oozora. Misaki, che ti prende? Smettila di startene li imbambolato con lo sguardo vacuo. A che stai pensando????" la voce arrabbiata della manager risvegliò Misaki, che si era perso nel ricordo dell'incontro con la ragazza dai capelli castani. Si voltò a guardare l'amica, e per un momento le due immagini si sovrapposero, facendolo sbiancare. Chiuse gli occhi, stropicciandoseli con le mani, non riuscendo a credere a ciò che vedeva. Quando li riaprì, infatti, c'era solo Jody, e notandolo non riuscì a trattenere un sospiro di delusione. Ma Jody era già sul piede di guerra "Vuoi scendere dal tuo mondo dei sogni? Noi ci staremmo allenando per i campionati nazionali...possiamo contare su di te oppure no? Oltre ad essere arrivato in ritardo, non stai facendo nulla" Misaki rimase a guardare stranito la ragazza, liquidandola poi con un secco e sgarbato "Lasciami in pace". Rimasero tutti senza fiato. Misaki...il buono e gentile Misaki che diceva una cosa del genere...a Jody poi. Wakabayashi, incavolato, fece per allontanarsi dalla porta, ma Jody lo prevenne, entrando in campo con passo deciso, arrivando davanti a Misaki e mollandogli un ceffone sul volto che gli lasciò un segno rosso ben visibile. Il ragazzo barcollò di lato, sorpreso, come se si fosse svegliato in quel momento. Posò una mano sulla guancia e la fissò, confuso e stupito. Lei ricambiò lo sguardo, furiosa, dicendo "Ishizaki, entra al posto di Misaki. Credo che abbia bisogno di schiarirsi le idee". Detto ciò lo precedette fuori del campo, mentre Ishizaki entrava, fissando Misaki preoccupato. Misaki, senza una parola, uscì, andando a sedersi in panchina vicino alla ragazza, mentre il gioco ricominciava. Rimase per un po' in silenzio, guardando lei che lavorava dandogli a schiena, poi disse "Scusami. Non so...non so che mi sia preso" le parole gli sembrarono inutili e vuote, ma lei si girò, porgendogli un pezzo di stoffa bagnata da mettere sul livido, sorridendo "Io invece credo di aver capito....ma non puoi permetterti di distrarti così, Misaki. Ne va del rendimento di tutta la squadra". Lui la fissò "Hai ragione...è che...." non riuscì a continuare "Improvvisamente mi sento solo" disse la sua mente, per lui. Lo aveva capito vedendo Tsubasa e Sanae felici per il solo fatto di potersi vedere, vedendo Izawa che sorrideva in direzione di Allenby, e gli sguardi lunghi che lei gli riservava, vedendo Jody e Wakabayashi litigare sempre e poi essere inseparabili....e vedendo quella ragazzina che probabilmente non avrebbe rivisto mai più. Jody si sedette accanto a lui, sussurrando "Dimmi chi è". Lui non si stupì neppure. Ormai lei aveva dimostrato di possedere una sensibilità ultraterrena. Sospirò "Non lo so....mi è apparsa davanti e poi è sparita...non ricordo nemmeno il suo nome...."Jody gli prese una mano, comprensiva "Era come...un angelo" disse lui, in un sussurrò. Lei si bloccò. Perchè quelle parole? Perchè lui....aveva detto proprio quelle parole? Poteva essere che...no, non aveva senso, doveva essere un caso....e allora perchè era assolutamente convinta che non fosse così? Fissò, senza un motivo, Allenby. La ragazza ricambiò lo sguardo, ma vi lesse qualcosa che la costrinse a distogliere gli occhi. Jody rimase a fissare il vuoto, stringendo la mano di Misaki, cercando di capire cosa il suo cuore le stesse dicendo, quando un'ombra la coprì. Alzò lo sguardo, incrociando gli occhi neri furenti di Wakabayashi. Lo fissò per un secondo senza capire, poi lasciò immediatamente la mano del ragazzo di fianco a lei, arrossendo. "Wa...Wakabayashi !!! Che ci fai qui???" Wakabayashi, fissatala ancora con rabbia, si allontanò, mentre lei cercava le parole per spiegarsi, senza trovarle, rimanendo così a guardare il ragazzo che si allontanava con occhi luccicanti e pieni di rimorso "No...aspetta...." sussurrò, mentre Misaki si alzava, chiedendole scusa. Lei scosse il capo "E' colpa mia....stavo pensando...." lui la guardò, leggermente sospettoso, ma lasciò perdere. Jody non sapeva più che fare. Misaki era tornato in campo, Wakabayashi era di nuovo in porta e si rifiutava di guardare dalla sua parte. "Che faccio?" chiese, rivolta a se stessa, ma Allenby e Sanae la presero come una richiesta di aiuto, si fissarono e le porsero, senza dire nulla, una divisa e un cappellino. Jody li fissò, senza capire. Poi capì. Capì quanto pazzesco fosse ciò che quelle due proponevano "No. Oh, no. Assolutamente no"
Pochi secondi dopo entrò in campo, vestita da ragazzo, avvicinandosi alla porta di Wakabayashi. Gli altri giocatori fissarono il nuovo arrivato con fare incuriosito, aspettandosi una novità (ormai scene del genere divenivano ordinarie in quel campo. NdA). Wakabayashi non lo degnò che di un'occhiata, non riconoscendola, e urlò agli altri di ricominciare a giocare, ignorandolo. Gli altri obbedirono, ma lo sconosciuto li sorprese rubando la palla ad Tsubasa e lanciandola a piena potenza verso la porta, dritta in faccia a Wakabayashi. Il portiere la bloccò, arretrando però verso la porta e fissando poi stupito la sfera. Quella potenza, quel tiro...alzò gli occhi, non volendo crederci, sul giocatore. Jody si tolse il berretto e lo fissò, con un misto di gioia e preoccupazione negli occhi. Lui la fissò a sua volta. Proprio non riusciva a rimanere arrabbiato con lei per più di qualche minuto? Sorrise, e vide che il volto di lei a quel gesto si rischiarava. Fece per avvicinarsi alla ragazza, che a sua volta si stava muovendo verso di lui, quando una voce che ben conosceva, ma che non sentiva da tempo, la sorprese, paralizzandola "CAPITANOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" l'urlò, proveniente dalla sua sinistra, la fece voltare di scatto, appena in tempo per vedere una ragazzina dai capelli rossi che le si lanciava Addossò, felice. "Un tiro fantastico !!!!! Sei ancora fenomenale, Capitano !!!!!!!!!" Fu avvolta da quei capelli fulvi, e ci mise un po' prima di riprendersi e capire. Allora balbettò, incredula "A...Alex?" la ragazza alzò gli occhi, anch' essi rossi (Tipo Hikaru di Rayearth...anzi, diciamo che è spiccicata a lei....NdAutrice_con_poca_fantasia), e sorrise. Jody la guardava stupita, incredula, sconvolta...tutte queste emozioni si alternarono sul suo volto, per lasciar poi spazio ad un'enorme felicità. "Alex...ALEX !!!! SEI TU, SEI PROPRIO TU ?????!!!" abbracciò la ridente ragazzina con foga, mentre tutti le fissavano. Arrivò poi Allenby di corsa dagli spogliatoi, portando asciugamani e magliette, e si fermò a osservare la scena, o più precisamente la ragazzina dai capelli rossi. "Sei qui. Era ora !" disse semplicemente. Alex si voltò e abbracciò anche lei "Allen !!!" Allenby ricambiò l'abbraccio, sorprendendo tutti. La scontrosa e poco loquace Allenby che si comportava così....Wakabayashi fissò la nuova arrivata, sconvolto. Dove l'aveva già vista? Cosa....poi ebbe un flash: Era una delle ragazze della foto ! Ma cosa ci faceva li? Fissò Allenby, e nella calma sicurezza dei suoi occhi neri, che brillavano nel fissare la ragazzina, fu certo di aver trovato la risposta.
"Alex, ma che ci fai qui????" chiese Jody, abbracciandola di nuovo. La ragazzina dai capelli rossi sorrise, indicando Allenby "Prova a chiederlo al tuo fidato secondo....appena ti ha trovato, ci ha telefonato, e naturalmente siamo partite tutte immediatamente....logico, no?" Allenby, interpellata, scosse il capo sorridendo, come a non volerci credere. Jody intanto tratteneva il fiato "Tu...tutte? Vuoi dire che anche...anche loro...." Alex annuì, sempre sorridendo. Jody la abbracciò urlando di gioia, mentre tutto intorno a loro i giocatori della New Team le fissavano senza capire "Alex !!!!! Allen !!!!!! Oh, siete grandi !" urlava Jody, mentre tutti si chiedevano se stava bene. Fu Misaki a parlare per primo, visto che era il più vicino "A...Alex?" la cosa più strana era il nome della ragazza. Jody, come ricordandosi improvvisamente di tutti loro, si voltò verso di lui e spiegò "Certo ! Oh, naturalmente non è il suo vero nome, ma la chiamano tutti così. Si chiama Alexis, ma un nome simile non si adatta a un maschiaccio del genere....molto meglio Alex" rise, mentre la ragazzina fingeva di arrabbiarsi con lei. I ragazzi erano sconcertati, tanto che Jody si sentì in dovere di aggiungere "Beh? Non mi direte che vi stupisce così tanto....del resto, anche Allenby non è il vero nome di questa signorina" disse, indicando la ragazza bionda, che assunse immediatamente un'espressione preoccupata "In realtà si chiama...." "AAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHH !!!!!!!!!!!!" strillò Allenby, saltandole al collo da dietro e tappandole la bocca, per poi fissare tutti gli altri con aria truce. I ragazzi non riuscirono a evitare di ridere. La vitalità di quelle tre messe insieme era incredibile, soprattutto dopo aver conosciuto la calma pacata di Jody e la freddezza di Allenby, prese singolarmente..... "Forse nessuno di noi si era reso conto di quanto poco le conoscevamo...." pensò Wakabayashi, fissando divertito Jody che mordeva la mano di Allenby e cominciava a urlarle contro. "Già. Forse nessuno l'ha mai sospettato". Nessuno. Nemmeno lui, che la conosceva più di tutti. La cosa gli portò un attimo di tristezza, anche se la situazione generale era ilare "Va bene, abbiamo capito....ora, possiamo tornare ad allenarci?" chiese, con finta irritazione. Jody lo fissò, colpevole "Oh. Oh, si, certo !!!!! Allenby, scendi dalla mia schiena. Ahia !!!!! Lasciami i capelli !!!! No, smettila. Ti ho detto di scendere. Lavora !!!" la ragazza bionda scese lamentandosi e portandosi dietro la ragazzina dai capelli rossi. Wakabayashi guardò per un secondo Jody, fintanto che potè leggere la calma serenità negli occhi di lei, mischiata a una nuova felicita. Allora si diresse, tranquillizzato, verso la porta, non notando così il sorriso di ringraziamento che lei gli rivolse.

"Capitano, ma fino a che ora staremo qui?" chiese, visibilmente stanca, ma non annoiata, Alex, dirigendosi verso Jody. La ragazza le sorrise, pensando che era almeno un anno che nessuno la chiamava 'capitano', e ora quelle due non facevano che ripetere quella parola..."Capitano?" chiese l'altra, disincantrandola "Ecco, appunto" disse lei, ad alta voce "Appunto cosa?" chiese Alex, confusa. Jody sorrise "Niente. Comunque ora i ragazzi dovrebbero aver finito, andiamo a cambiarci e poi a casa". A quel punto l'espressione di Alex divenne preoccupata "Ca...casa?" chiese. Lei, li, non ce l'aveva una casa...aveva abbandonato la sua per correre dal suo capitano...Jody ebbe un moto di tenerezza varso la sua 'sorellina', come l'aveva sempre considerata "Naturale, vuoi dormire sotto un ponte? Andiamo a casa NOSTRA" calcò l'accento sull'ultima parola, e Alex sorrise, radiosa. "Vieni, mi cambio e andiamo" continuò l'altra, e Alex annuì "Si !" A quel punto, Jody riflettè che, evidentemente, complicarsi la vita era una sua tendenza naturale....Wakabayashi, Allenby, e ora Alex...e le altre due, che sarebbero arrivate presto (naturalmente, avete capito di chi parlo, no? NdA). Intanto era arrivata nello spogliatoio, ove Sanae si stava cambiando. Le venne in mente che le due non si conoscevano, e provvide a presentarle "Sanae, questa è Alex, una degli Angeli" bastava questo. Sanae infatti la fissò all'improvviso con profondo rispetto, e Alex si chiese quante persone, li, sapessero la loro storia. Il volto di Allenby diceva qualcosa, ma non abbastanza. Intanto Jody continuava "E questa invece è Sanae, prima manager del club, da tempo immemorabile innamorata del nostro capitano Tsubasa Oozora, che da bravo scemo non si accorge mai di nulla...." "Jody !!!!! Ma che dici???" urlò Sanae divenendo viola. Allenby scoppiò a ridere in perfetto sincrono con le altre due, poi Alex cambiò discorso "Sembra che tu ci conosca....quanta altra gente lo sa?" chiese, preoccupata. Jody fece una faccia strana "Solo i miei zii" disse, evasiva, facendo incuriosire l'altra. Ma ci pensò Sanae a risolvere i suoi dilemmi "Più un certo portiere...." Allenby a sorpresa annuì con fare serio, mentre Jody arrossiva e protestava. Alex richiamò alla mente l'immagine del ragazzo col capellino rosso che stava tra i pali, con un'espressione seria e fiera....."Ohi, credo di aver capito...." disse, sorridendo, mentre Jody le assicurava che non era vero nulla.
E proprio per questo, era tutto vero.

La comitiva era avviata sulla strada di casa, e aveva ormai raggiunto il noto incrocio ove le strade di tutti si separavano (Ormai penso lo conosciate...non fanno altro che stare li....NdA). Ma stavolta le cose erano diverse. "Allora noi andiamo....Ciao a tutti" Jody salutò gli altri e si avviò insieme ad Allenby, Alex e Wakabayashi. Sanae e Tsubasa svoltarono a destra (nn mi ricordo più da che parte devo farli andare, tiro a caso....NdA), così al centro dell'incrocio rimasero solo Misaki e Izawa. I due stavano per avviarsi a loro volta, ma un movimento in fondo alla via attirò l'attenzione di Izawa. "Guarda, Misaki. Quello non è tuo padre?" Misaki si voltò stupito, mentre Jody e gli altri si fermarono, incuriositi. Il signor Becker raggiunse trafelato suo figlio, esclamando "Misaki, mi hanno offerto un lavoro molto interessante in Austria, dobbiamo partire immediatamente, ci aspettano per dopodomani al massimo !!!" La voce dell'uomo tradiva tutta la sua soddisfazione, ma per i sei ragazzi rimasti ad ascoltare la notizia fu uno shock tremendo. La prima a riprendersi fu Jody, che si avvicinò allibita per difendere l'amico da quella partenza improvvisa, ma Misaki, il dolce e posato Misaki, sempre pronto a sorridere e annuire, la battè sul tempo, stupendo tutti ed urlando "Eh, no !!! Adesso basta. Per tutta l'infanzia ti ho seguito senza una protesta, abbandonando amici in tutto il mondo, scuole, club sportivi....ora basta, non ne voglio più sapere. Finalmente sono tornato dai miei amici, posso fare una vita normale....oltretutto ci sono i campionati nazionali, non mi puoi portare via!!!!!!!!" la violenza della protesta aveva shockato tutti, ma nessuno poteva obiettare che Misaki avesse ragione. E Izawa si fece avanti per difendere l'amico "La prego, signor Misaki, non lo porti via. Abbiamo tutti bisogno di lui" Izawa era nei guai come Misaki, poichè avrebbe dovuto essere suo ospite, ma in quel momento la cosa non lo toccava nemmeno, voleva solo aiutare l'amico; e a lui si aggiunse Wakabayashi "Lo lasci qui. Dopotutto ha 17 anni....". Alex e Allenby non parlarono, ma le loro espressioni dichiaravano la piena solidarietà col ragazzo. E infine Jody "Io...signor Misaki, a nome della squadra, ma sopratutto come amica di Taro....non lo porti via! La prego !!!!" usò il nome proprio del ragazzo per dare maggior enfasi alla sua richiesta, ma la cosa lasciò stupiti tutti gli altri, soprattutto Wakabayashi. Ma Jody fissava dritto negli occhi l'uomo che le stava di fronte. Il signor Misaki rimase in silenzio, stupito dalla forza delle suppliche dei ragazzi, e sopratutto dalla loro coesione nel difendere il suo Taro. Nel vedere le espressioni del loro occhi, si era già quasi convinto, ma l'idea di lasciare suo figlio da solo non era facile da accettare "Ma...veramente...." tentò di obbiettare, ma una voce dietro di lui lo interruppe "Da ascolto ai ragazzi, Kazu. Ci penseremo noi a Misaki". Si voltarono tutti in quella direzione: a parlare era stato lo zio di Jody, fermo di fianco alla sua lucente auto nera, che li fissava co un sorriso enorme negli occhi. Dal tono che aveva usato, era chiaro che lui e il padre di Misaki si conoscevano. Infatti, non appena lo riconobbe, il signor Misaki si rasserenò e annuì "Grazie....sei un amico". Abbracciò Misaki e lo fissò negli occhi, sicuro di non doversi preoccupare "Ti chiamerò quando sarò arrivato. Visto che tu non vieni, e io ho già sbrigato tutte le pratiche, parto stasera. Comportati bene, e non far arrabbiare i signori Tachikawa" Misaki rise e annuì, mentre suo padre lo abbracciava ancora una volta e si allontanava. Jody posò una mano sulla spalla di Misaki, e quando lui si voltò a guardarla, gli disse "Non ti avremmo mai lasciato andare via, stanne certo !" Lui sorrise, sollevato di avere degli amici simili. Anche Wakabayashi e Izawa sorrisero, nonostante quest'ultimo avesse gli stessi problemi....dove sarebbe andato ora?. Mentre pensava a questo, non si accorse che Misaki lo fissava, poi si chinava verso l'orecchio di Jody e sussurrava qualcosa, lei chiamava Wakabayashi, i 3 parlottavano e guardavano Allenby.....
"Bene bene...tu devi essere una delle amiche tedesche di Jody....Alex? Bel nome. Se vuoi, ti do un passaggio in macchina con le borse....poi vado a casa di Misaki a prendere le sue cose. Chi vuole venire in macchina?" Alex, Allenby e Misaki salirono di corsa, mentre Jody rifiutò dicendo che sarebbe andata a piedi, e Wakabayashi rimaneva con lei. A fare il terzo incomodo arrivò anche Izawa , che a quel punto non sapeva che fare. Jody sussurrò qualcosa allo zio, questi annuì e se ne andò, mentre i tre rimasti cominciavano a camminare. Izawa rideva e scherzava, cercando di non mostrare la sua ansia, mentre gli altri due facevano finta di non accorgersene. Quando arrivarono a casa, il signor Tachikawa era appena arrivato dopo aver recuperato le cose di Misaki, e stava scaricando le valigie di Alex, aiutato dal ragazzo. Izawa si fermò sul cancello, dicendo "Beh, ora vado a casa...." a quel punto, non riuscendo più a trattenersi, Wakabayashi rise apertamente, mentre Jody lo guardava, fingendosi arrabbiata "Izawa, Izawa.....smettila di fingere; lo sappiamo che a casa tua non puoi stare....e che dovevi andare da Misaki...." entrò dal cancello, seguita da un Wakabayashi divertito e da un Izawa senza parole "Ed è per questo che mio zio, oltre a prendere le cose di Misaki, ha preso anche le tue....da oggi starai qui anche tu" concluse, voltandosi verso di lui, che non spiccicò parola, ma fissò un punto alle spalle di lei. Jody si voltò, e vide Allenby, gli occhi fissi su di loro, anzi, su di LUI....pareva aver sentito tutto, e il suo volto si stava colorando di rosso; bene, meglio. Aveva chiarito subito la situazione. Ma poteva fare anche di più "Allenby, perchè non mostri a Izawa la sua stanza? E' quella vicina a quella di Wakabayashi" le disse in tono distratto. Allenby la fulminò con un'occhiata, ma si avviò seguita dal ragazzo. Soddisfatta, Jody si voltò a guardare Alex che scaricava le sue cose e la aiutò, imitata da Wakabayashi e Misaki. A un certo punto, Yusuke uscì in cortile, e senza pensarci Jody gli corse incontro, buttandogli le braccia al collo. Il ragazzo rise dell'irruenza della sorella, e la depose a terra "Hai deciso di trasferire la squadra di calcio a casa nostra?" chiese divertito, osservando i tre dietro di lei. I due ragazzi li conosceva, ma....si sporse per guardare meglio la ragazza "Ma quella è... " sussurrò, incredulo. Jody si voltò a guardare, poi di nuovo verso di lui "Chi, Alex?" chiese, stupita. Lui l'ascoltò a stento "Alex? E' così che si chiama?" domandò, avvinadosi verso di loro. Lei lo seguì, incerta. Sentendo qualcuno avvicinarsi, la ragazzina si voltò, e rimase a fissare incredula il ragazzo biondo, coprendosi con una mano la bocca spalancata "Ma tu ...." sussurrò, mentre Jody le chiedeva "Ma, Alex, hai già incontrato Yusuke?" lei annuì, esterefatta, mentre lui spiegò "Era andata a stuzzicare un gruppo di teppisti, e l'ho aiutata, anche se se la cavava benissimo da sola...." continuava a fissare senza sosta gli occhi rossi di lei, quasi volesse perdersi in essi, e anche lei continuava a guardare gli occhi neri di lui. Jody invece fissava entrambi, iniziando a capire "E' stato lui ad accompagnarmi al campo" concluse lei, guardando finalmente l'amica. Jody sorrise, decidendo di presentarli "Allora, visto che da quel che ho capito non vi siete presentati, questa è Alex, una delle mie compagne di squadra in Germania, e questo" disse, spostanto la mano sul braccio di lui, mentre i due si fissavano di nuovo "E' Yusuke Tachikawa, mi cugino adottivo e....mio fratello" se ne andò, mentre Wakabayashi e Misaki scoppiavano a ridere, Yusuke scuoteva il capo e la ragazzina inseguiva stordita il suo capitano "Capitano...stavi scherzando, vero?" chiese, incredula "Ma assolutamente no !!!" esclamò Jody, naturale. "COSAAAAAAAAAAAA?????????????"
E fu l'inizio di una nuova avventura (e di tanti guai !!! NdA E ti pareva. Cose semplici mai, eh? NdJody+Wakabayashi)

Era passato un giorno, e in casa Tachikawa si respirava appieno la spensieratezza dell'estate ormai imminente. Erano tutti al campo da calcio, Yusuke compreso, visto che la sorella voleva costringerlo ad entrare in squadra e una certa ragazzina dai capelli rossi lo aveva convinto. Giocava come attaccante, e non se la cavava mica male. Gli allenamenti divenivano sempre più duri, sotto il sole cocente, ma nessuno si lamentava mai. Col pensiero, erano già tutti a Yomiuri Land, pronti per il campionato nazionale. Ma qualcos'altro doveva ancora succedere. Alex era stata iscritta alla scuola a tutti gli effetti, ed era finita in classe con loro, anche se avrebbe fraquentato a partire dal secondo semestre, e nonostante avesse ancora 14 anni (Ma il suo livello era pari a quello di Allenby e A Jody....sono tutti dei geni qui. NdA)
Un giorno, nel bel mezzo di una partita d'allenamento, l'altroparlante annunciò che Jody era desiderata al telefono. Sparì per un bel po', e quando tornò, era agitatissima; continuò a lavorare, ma si vedeva che stava aspettando qualcosa. La sua agitazione tanto evidente aveva contagiato anche le altre tre manager, Wakabayashi, Misaki, Izawa e Tsubasa (MIRACOLO !!! SI E' ACCORTO DELL SITUAZIONE!!!! NdA). Alla fine, quando furono le 6, e la ragazza aveva guardato l'orologio circa una volta ogni mezzo secondo per due ore, si recò da Sanae e le chiese di poter andare via prima; Sanae, sorpresa dall'agitazione così evidente di una ragazza che di solito era il ritratto della calma, non potè che annuire. Jody sorrise, le raccomandò di far si che i tre giocatori e Yusuke accompagnassero a casa Allenby e Alex, e poi partì di corsa, lasciando l'amica sola e incuriosita. Alla fine degli allenamenti, radunò le ragazze e il gruppetto che doveva fare quella strada senza una parola, ma l'assenza dell'altra non passò certo inosservata "Dov'è Jody?" chiese infatti Wakabayashi con aria sospettosa, e Sanae impallidì perchè non sapeva che rispondergli. Sussurrò un semplice "E' dovuta andare....vi aspetta a casa. Dopo quella telefonata, mi è sembrata ansiosa e....", frase che ottenne il risultato di far partire in quarta il portiere, nonchè di costringere gli altri a correre per stargli dietro. All'incrocio non si fermò neppure, proseguendo diritto imperterrito. Izawa, Misaki e le due ragazzine lo seguivano a fatica, e alla fine anche Tsubasa e Sanae, dopo essersi scambiati un'occhiata, decisero di andare con loro. In pochi minuti arrivarono a casa di Jody, trafelati dalla corsa che Wakabayashi li aveva costretti a fare per stargli dietro. Il cancello era chiuso, ma questo non andava certo a genio a un certo portiere che si mise a prenderlo a calci (Sembra Akito di Kodocha. NdA), senza curarsi di Allenby che gli urlava di aspettare che prendesse le chiavi. A fermarlo ci pensò Yusuke, che arrivò con calma e aprì il cancello, che era effettivamente aperto (La rabbia gioca brutti scherzi....NdA. Non è invece che sei tu a volermi rendere la vita complicata? NdWakabayashi) dicendo in tono ironico "Ehi, campione !!! Guarda che non è necessario buttare giù la casa per entrare....esistono le porte proprio per questo". Wakabayashi entrò, non badando alle risatine dietro di lui, ma limitandosi a fissare l'ampio parco con fare indagatore, per poi rivolgersi al ragazzo biondo e dire "Dov'è quel terremoto di tua sorella?". Yusuke si limitò a scuotere il capo "E come faccio a saperlo? Io ero con te....ti ho quasi fatto goal, non ricordi?" lo prese in giro, ma Wakabayashi si era già avviato "Tu sogni" commentò, avanzando con fare indagatore, quasi fosse convinto che Jody si nascondesse apposta dietro a qualsiasi albero. Arrivò così alla fine del vialetto, quasi alla base delle scale, guardandosi intorno, e in quell'istante la porta si aprì, e Jody si slanciò fuori con irruenza, saltandogli al collo. L'espressione felice del suo volto faceva capire che non era successo nulla, o meglio che era successo qualcosa, ma di bello. Wakabayashi rimase per un attimo sconvolto, lasciando cadere la borsa che teneva in mano, e infine (Era anche ora !!!NdTutti quelli che stanni dietro di loro) si decise a ricambiare l'abbraccio. Dopo un po' la ragazza si staccò da lui, guardandolo con gioia incontenibile. Lui le chiese con gli occhi cosa fosse successo, poi espresse la domanda anche a voce, in tono brusco "Mi vuoi dire che ti prende?" (Si, beh, non è proprio la stessa domanda, ma sapete com'è fatto.....NdA). Lei sorrise e fece per rispondere, ma ci pensò una voce proveniente da dietro le spalle della ragazza a dire "Credo che il motivo siamo noi....e credo anche che il capitano ci debba raccontare molte cose". Wakabayashi si sporse per guardare. La proprietaria della voce era una ragazzina di 15 - 16 anni, con lunghi capelli castani raccolti in una treccia. Di fianco a lei, un'altra ragazza della stessa età, coi capelli neri come le ali di un corvo e gli occhi di un azzurro sfavillante. Sorridevano entrambe, rivolte verso il gruppetto, ma guardavano con interesse Wakabayashi, che teneva ancora tra le braccia la ragazza. Lui, arrossendo, la lasciò andare, e in quello stesso istante sentì due suoni strozzati dietro di sè; Alex e Allenby gli sfrecciarono al fianco, una a destra e una a sinistra, correndo ad abbracciare le due ragazze, urlando "Ragazze !!! Finalmente !!!!" Jody si unì al gruppetto felice, poi si voltò per spiegare ai cinque rimasti interdetti e a suo fratello, che aveva già capito tutto "Queste sono le due restanti componenti della mia squadra. Se venite un attimo qui, terremoti, vi presento i miei amici". La ragazza dai capelli neri fu la prima ad avvicinarsi, fermandosi davanti a Wakabayashi e guardandolo con aria furba. Il ragazzo, che si sentiva molto in imbarazzo, reagì calandosi il berretto sul volto. Jody rise, e passò a presentarli "Wakabayashi, questa è Aly Crow. Aly, lui è Genzo Wakabayashi, portiere della squadra di calcio; questi invece sono Tsubasa Oozora, il capitano, Taro Misaki, Mamoru Izawa e Sanae Nakazawa, la prima manager, mia grande amica. Ragazzi, lei è Aly, la mia alzatrice preferita". I ragazzi la salutarono cordialemnte, notando che nella presentazione non era stato incluso Yusuke. La ragazza invece era rimasta ferma davanti a Izawa, che la guardava sorpreso, e aveva detto, incredula "Ma tu sei....". Jody aveva fissato i due con fare incuriosito "Izawa, la conoscevi già?" chiese, sorridendo, mentre Izawa cercava di spiegare, imbarazzato dal fatto che anche Allenby lo stava guardando (E non sembrava contentissima. NdA) "Ecco, l'ho incontrata oggi prima di venire all'allenamento e...." "AAAAHHHHH !!!!" un urlo dietro di loro li fece girare tutti di scatto. Tutto ciò che videro, però, furono Misaki e la ragazza bruna che si fissavano increduli. Jody fissò prima l'uno poi l'altra, cercando di capirci qualcosa, ma la ragazzina la prevenne "Tu...tu sei Misaki !!!!" urlò, sorridendo di gioia, mentre lui arrossiva e balbettava "Ma tu...sei quella che oggi...sei...sei....Kay !!!" il nome gli salì alle labbra all'improvviso, e Jody ebbe un lampo; che fosse lei quella di cui parlava? Proprio Kay? Sorrise, dicendo "Beh, vedo che anche voi due vi conoscete....Misaki, era per questo che oggi hai fatto tardi, vero? Anche tu hai accompagnato Kay alla nostra scuola....per tutti gli altri, questa è Kay Galway, ricevitrice e ottima battitrice" guardò la ragazzina dai capelli scuri, che le sorrise felice, e poi Misaki, che invece arrossì, dopodichè annunciò "Come immagino alcuni di voi avranno immaginato, da oggi vivranno qui". Izawa soprrise, visto che Aly gli era simpatica, anche se non quanto Allenby, mentre Misaki ebbe un singulto, fissando la ragazzina, che ricambiò lo sguardo confusa, non capendo il motivo del suo sbigottimento. Jody non perse tempo "E forse voi non ci crederete, ma tutti quelli che sono qui, meno quei due laggiù, vivono qui temporaneamente". Questa volta fu Kay a sussultare, fissando Misaki. Jody sorrise, dicendo poi "Credo la cena sia pronta, o quasi....ognuno in camera sua, fra dieci minuti vi voglio tutti qui. Ah, ovviamente voi due siete invitati a cena....e anche a dormire, se volete. Tanto domani non c'è scuola.....su, andiamo" Si avviò, ma Wakabayashi la trattenne "Hai dimenticato qualcosa" sussurrò, indicando col mento Yusuke. Lei sorrise, poi si rivolse a Kay e Aly, mentre Alex e Allenby sghignazzavano "Wakabayashi ha ragione, sono una sciocca....quello laggiù è Yusuke, mio fratello" corse dentro, mentre dietro di sè sentiva un urlo e un "Capitano?" incredulo. Poi sentì la voce di Misaki "Ora, ci volete finalmente spiegare, tutte e quattro, perchè la chiamate capitano?". Kay e Aly lo fissarono, preoccupate, mentre Allenby guardò Izawa con aria triste e Alex si avvicinò a Yusuke, che che conosceva la storia e la strinse con fare protettivo. Wakabayashi incrociò le braccia, fissando la porta "Credo tocchi a te" disse. Misaki, Izawa e Tsubasa non capivano, mentre Sanae aveva le lacrime agli occhi. Jody, in risposta al richiamo di Wakabayashi, uscì con fare titubante. Lui le andò incontro, prendendole la mano, come per ricordarle che era vicino a lei. Jody sorrise e si fece forza, dicendo "E va bene. Immagino sia ora che anche voi conosciate questa storia....."

E fu una nuova rinascita. Gli angeli recuperarono le ali, che avevano perso insieme ad Angel, e con l'aiuto dei loro nuovi amici, furono di nuovo in grado di volare.........

"E così domani partite per Yomiuri Land" disse Jody a Wakabayashi, guardando il ragazzo che preparava il borsone, riempiendolo di tute, magliette, guanti, palloni.....e non potè trattenersi dal dire "Ehi, ma hai intenzione di metterci anche qualcosa per vivere normalmente o pensi di stare sempre nel campo da calcio? Ti servirà anche della biancheria, un vestito per le cerimonie di inizio e fine, vestiti leggeri per i giorni in cui non giocate...." si inginocchiò accanto a lui e cominciò a svuotare la borsa e a riempirla in modo più sensato. Wakabayashi fece per replicare, poi la guardò. Era così bella, mentre gli preoparava la borsa....senza rendersene conto, la strinse forte. Le fece cadere la maglietta che aveva in mano e chiese, stupita "Ma...ma che stai facendo?". La sua voce tremava, ma quella di lui era tranquilla, mentre lui rispondeva "Mi manche....rai. E.....tanto. Non avrò nessuno a rendermi le giornate insopportabili....e vivibili....". Lei chiuse gli occhi, abbandonandosi a quell'abbraccio. Era vero, lo sapeva. Anche lui le sarebbe mancato molto. Le salirono quasi le lacrime agli occhi, mentre stava per chiedergli di non andare. Ma non poteva farlo, così inghittì quelle lacrime e sorrise, dicendo "Promettimi che vincerai.....". lui spalancò gli occhi, senza lasciarla, e sussurrò "Vincerò. E' una promessa. Tornerò da te imbattuto".
Silenzio. La situazione stava diventando pesante, ma stare abbracciati era così piacevole......ma in un lampo, alla mente di Jody si affacciarono le sensazioni provate quando era stato Richie ad abbracciarla così, dopo che si era salvata. Si liberò violentemente, facendo cadere Wakabayashi a terra "NO !!!" urlò, fissandolo con occhi smarriti, paurosi. Lui sospirò, poi si rialzò. Lei balbettava, tremando "Scu...scusa....io...io non...." sentì una mano sulla spalla. Gli occhi neri di lui erano pieni di comprensione. Questa volte le lacrime non si fermarono, ma scesero copiose dagli occhi azzurri di lei "Non odiarmi" sussurrò, coprendosi il volto con le mani "Non odiarmi". Lui scosse il capo, sorridendo "Ti prego solo di ricordare che mi mancherai tanto....." fu la risposta.

Aly e Kay si scmabiarono uno sguardo, annuirono e si fecero coraggio. Lo zio di Jody stava passando davanti a loro, e Kay si fece avanti per fermarlo. L'uomo la guardò, sorridendo, ma comunque sorpreso, e la ragazza, preso un gran respiro, attaccò "Signore, dovremmo parlarle di una cosa molto importante....al più presto e in privato". Abbassò gli occhi, arrossendo, mentre Aly si affiancava a lei, guardando l'uomo, che sorrise scusandosi "Capisco, ma ora avrei da fare. Se volete stasera...." Aly intervenne subito, seria in volto "Non possiamo aspettare. E' una cosa che riguarda Jody....ed è molto seria". Gli occhi blu della ragazza indicavano la gravità della situazione, e il signor Tachikawa sentì la sua sicurezza svanire. Sbrigativo, fece un cenno alle due "Venite nel mio studio, parleremo con calma e senza interruzioni". le due ragazze annuirono, e lui le precedette all'interno. In quel momento passò Misaki, che si fermò ad osservare curioso la scena. Ma l'espressione sul volto di Kay lo mise in allarme, e decise che forse seguirle non era una cattiva idea....e fu proprio ciò che fece.

"Signor Tachikawa, come forse aveva capito dall'improvviso arrivo, non era previsto che noi partissimo così presto, scombussolando la vita di tutti" (E anche l'autrice, secondo cui voi due dovevate arrivare tra un bel po' !!! NdA. Beh, era un'emergenza !!!" NdKay e Aly) disse Aly in tono serio. L'uomo la fissò con fare interrogativo, ma senza chierdere nulla, lasciando che fosse la ragazza a spiegarsi. Ma fu Kay a continuare "Ma è successo un fatto che ci ha spinto a partire subito per evitare il peggio. So che il padre di Jody ha sempre saputo dove fosse la figlia, e l'ha accettato, ma ora le cose sono cambiate". Un guizzò negli occhi dell'uomo, nonchè il suo improvviso irrigidirsi, le fecero capire che era sulla strada giusta. Aly continuò, imperterrita "Ha deciso di venire qui a riprendersela. E ha adottato alcune misure per assicurarsi che lei lo segua. Siamo riuscite ad anticiparlo di poco". L'uomo la fissò, chiedendo "E potrei sapere di che 'misure' parlate". la rabbia nei suoi occhi era evidente, ma non era ancora finita. "Richard Gabber. Lo porterà con sè, per fidanzarlo ufficialmente con Jody". Ci fu un rumore sordo, provocato dalla poltrona che si era rovesciata per l'impeto con cui l'uomo era saltato in piedi. Le fissava con occhi sgranati "Non...non ci credo...non può....". Kay annuì "Dobbiamo fermarlo. Jody non può....Ehi !!!" si alzò di scatto e corse ad aprire la porta, facendo cadere dentro Misaki che stava fuori. Lo fissò stupita "E tu che ci fai qui?" chiese. Anche Aly si alzò "Hai sentito tutto?" chiese, turbata. Lui si rialzò e annuì "Non volevo origliare.....vi ho visto entrare, e l'espressione di Kay mi ha preoccupato, così vi ho seguito. Non ho avuto il coraggio di bussare, ma ho sentito comunque tutto......" fissò dritto negli occhi lo zio di Jody, poi fece segno a Kay di chiudere la porta. lei lo fece, silenziosa. Quando sentì il tonfo alle sue spalle, Misaki iniziò a parlare "Signore, so che non sono fatti miei, ma sono amico di sua nipote e le voglio molto bene, e lo stesso gli altri; per questo mi permetto di darle il mio parere. Jody mi ha aiutato nei momenti di difficoltà, e io ora voglio fare lo stesso". Il signor Tachikawa sorrise, annuendo "Sentiamo. Che avresti in mente? Perchè seuppongo tu abbia un piano....". Misaki sorrise furbo, annuendo "Infatti. Intanto, le ricordo che qui lei ha dei potenti alleati che non permetterebbero mai che a Jody sia fatto del male....le ragazze, ad esempio, oppure Yusuke. Lui di certo ha il diritto di tenere con sè sua sorella. Anche il padre, ma se consideriamo che l'ha abbandonata da piccola e come si è comportato, il vantaggio, anche legale, è nostro. Inoltre Jody qui sta bene, e voi potete offrirle una casa e una posizione ottima. Poi possiamo adottare altre misure. Jody è la manager della squadra che ha vinto per tre volte il campionato nazionale, e questo le da una certa importanza. Se facessimo capire che per noi è molto, molto importante....ma sarebbe ancora meglio che Jody e le altre entrassero nella squadra di pallavolo della scuola. Arriverebbero di certo alle Olimpiadi, e questo impedirebbe al padre di portarsela via. Inoltre possiamo contare su appoggi importanti, come la famiglia di Wakabayashi e di Jun Misugi, nonchè su suo cugino Matsuyama. Credo che se siamo preparati, non potranno nuocerle. Ora, io direi...." Misaki si interruppe nel sentire la mano dell'uomo sulla propria spalla. "Certo che sei intelligente, ragazzo mio.....hai pienamente ragione. Faremo come dici tu". Misaki sorrise, ma una voce dietro di lui puntualizzò "Ma non hai considerato la cosa più ovvia. Ovvero, che un certo portiere arriverebbe alle mani pur di non farla partire...." Kay lo fissava, furba, ma il sorriso di lui non era da meno, mentre si girava a guardarla e diceva "Ma io non l'ho dimenticato. Volevo però parlarne anche con Yusuke". Aly uscì immediatamente, col sorriso sulle labbra, poichè era convinta di aver capito dove il ragazzo voleva andare a parare. In pochi secondi Yusuke fu portato nello studio e ragguagliato sugli ultimi avvenimenti.
Quando fu al corrente della situazione, ci fu un silenzio improvviso. Yusuke, reprimendo la collera, fissò Misaki, attendendo. Le idee del ragazzo erano buone, ma sapeva che c'era qualcos'altro. E Misaki infatti continuò "Il punto spinoso è che, se Jody viene fidanzata con questo Richard, dovrà per forza tornare in Germania. C'è però un sistema per evitarlo. Bisognerebbe rispondere con le stesse armi. E, a questo proposito, ci sarebbe una certa persona, che tu conosci bene, che ultimamente non pensa più solo a essere il portiere numero uno del mondo.....". Yusuke spalancò gli occhi, capendo cosa voleva dire "Ma sei pazzo?????? Capisci cosa stai dicendo????" Misaki annuì, pienamente convinto. Yusuke fissò incredulo lo zio, che però sorrideva, poi Aly e Kay, che annuivano a loro volta. "Siete tutti impazziti !!!" urlò, esterefatto, ma la voce pacata di Aly lo zittì "Sei tu che sei fuori, oppure ti saresti già accorto che, anche senza questa storia, quei due non si separeranno mai....e che non hanno il coraggio di dirselo. E' così dal primo momento in cui si sono visti....e non sono gli unici, mi pare" concluse, fissando Kay e Misaki, che arrossirono di colpo. Kay ribattè "Parli proprio tu !!!", e allora fu Aly a distogliere lo sguardo, cercando di non fissare gli occhi castani dell'amica, così simili a quelli di.....Yusuke, spazientito, riprese "Sentite, dei vostri problemi possiamo parlarne dopo? E va bene, lo ammetto, come idea non è male, però.....come glielo diciamo a quei due? Non vorrano mai !!!" Kay alzò gli occhi ridenti su di lui, esclamando "Ma non glielo diremo. Sarà l'effeto sorpresa a rendere tutto perfetto". Yusuke la fissò, incredulo. Poi sorrise. Misaki lo fissò, finchè il ragazzo biondo non annuì, convinto "Ok, hai il mio permesso. Comincia lo show, Misaki". Il ragazzo sorrise, poi iniziò a dare direttive. "Allora, ora Kay va ad annunciare la novità ad Alex, Allenby e Sanae, e SOLO a loro. Tu, Aly, devi invece sorvegliare Jody. Non deve sospettare nulla. Io farò lo stesso con Wakabayashi. Yusuke, tu avverti Matsuyama di questa storia. Invece lei, signor Tachikawa, ne parli a sua moglie, e poi chiami i signori Wakabayashi. Saranno entusiasti. Ma...ora che ci penso, quando potremo farlo? Kay, fra quanto arriverà il padre di Jody?" La ragazza, che stava uscendo di corsa, si fermò, dicendo "Credo dopodomani....". Misaki sospirò. Il tempo era poco. ma Yusuke ebbe un'idea "E' il giorno della cerimonia di apertura del campionato nazionale a Yomiuri Land, vero? Noi li abbiamo una villa, zio. Potremmo ospitare tutti i nostri amici lì, e dare una festa...e in quell'occasione, annunciare che.....". Lo zio lo fissò, sorridendo, poi si sporse in giardino, dove c'erano tutti gli altri, e disse "Tutti in camera a fare i bagagli. Vi seguiamo a Yomiuri Land, ragazzi. Abbiamo una villa, lì, e sarete nostri ospiti....e dopodomani, festa grande per il campionato" Tornò dentro, dicendo "Così Matsuyama e Misugi potranno essere nostri ospiti e saranno dalla nostra parte". Misaki sorrise. Erta perfetto.
Fuori, dove regnava l'ignoranza in merito (E meno male, sennò sai gli urli....NdA) ci fu una serie di urli di gioia, esclamazioni festose, salti, piroette, abbracci. I più felici, naturalemnte, anche se non l'avrebbero mai ammesso, erano Jody e Wakabayashi, che non si dovevano più separare.
Ed era vero. Ma non nel senso che intendevano loro......

Note dell'autrice
Dunque, ho incasinato ancora di più le cose. Invece di un solo personaggio nuovo, me ne trovo per le mani tre....e tutti tre molto forti di carattere e impossibili da ignorare....vabbè. Comunque la cosa più importante e questo piano di Misaki che sembra riguardare Jody e Wakabayashi...beh, forse qualcuno di voi ha già capito cosa succedera; per chi non l'ha capito, a voi il prossimo capitolo.
Alewen
P.S. Ah, avete notato che Kay chiama immediatamente per nome Misaki? Non c'è verso di farla smettere, e molti attribuiranno questa sua abitudine all'ignoranza delle usanze Giapponesi....ma io, Jody e le altre sappiami benissimo che non è così.....

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