Semplicemente Jody
Capitolo 12: I sogni a volte si avverano...ma gli incubi pure!
"Beh, a
dire il vero non so che sia preso allo zio, ma stare qui non mi dispiace proprio
per niente !!!! commentò Jody, scendendo dalla maccvhina. Siccome la partenza
era stata improvvisa, e c'era chi era già pronto e chi no, le partenze
erano state scaglionate ne corso di tutta la giornata. Jody era partita la mattina
con la prima macchina, insieme a Sanae e i bagnagli, mentre i giocatori sarebbero
arrivati nel pomeriggio in pulmino, e le altre ragazze la sera con gli zii di
Jody. "Quello che non ho capito è perchè sono dovuta venire
io per prima. Non poteva venire Yusuke?" esclamò arrabbiata, visto
che l'idea del viaggio in pulmino era molto più allettante (Chissa perchè....NdA).
Sanae scese dietro di lei, sorridendo lievemente nel pensare che Jody non immaginava
neppure il VERO motivo per cui l'avevano spedita li per prima. Quando l'amica
si voltò, cercò di non ridere e l'aiutò a portare dentro
i bagagli, chiaccherando senza sosta per dissimulare ogni possibile sospetto.
1) 'Over the Sky' Ala nord, terza porta a destra Jody - Sanae 'Dreams of Nature' 2) 'Blue Ocean' Ala nord, seconda porta a sinistra Yayoi - Yoshiko 'Falling Star' 3) 'Dreams of Nature' Ala nord, quarta porta a destra Kay - Alex 'Over the Sky' 4) 'Falling Star' Ala nord, prima porta a sinistra Aly - Allenby 'Blue Ocean' 5) 'Word's Champions' Ala nord, terza porta a sinistra Misugi - Wakabayashi 'Dreams come true' 6) 'Sound of Glory' Ala nord, prima porta a destra Misaki - Matsuyama 'Winner's melody' 7) 'Dreams come true' Ala nord, quarta porta a sinistra Tsubasa - Izawa 'Word's Champions' 8) 'Winner's melody' Ala nord, seconda porta a destra Yusuke 'Sound of Glory' Specials: gli zii di Jody dormono nell'ala est, insieme a Hideaki. Fatto
questo, erano ormai le 11 30 e Sanae, come colta da un'improvvisa ispirazione,
propose "Perchè non andiamo a vedere i campi? Magari troviamo Matsuyama
e Misugi !!! dai, avanti !!!" spinse l'amica fuori di casa, senza curarsi
delle poteste sul lavoro ancora da fare, e la trascinò con sè ai
campi. Jody non poteva certo sapere che era tutta una manovra per lasciare libera
la casa per Misaki e gli altri, che stavano per arrivare e preparare la grande
sorpresa della sera dopo. "Ehi, ma siete già qui?" urlò Jody quando, tornati a casa, trovarono il pulmino e i suoi passeggeri già in casa. Alex e Aly stavano in cucina, Allenby era in salotto, mentre i ragazzi girovagavano esplorando la casa. Wakabayashi sbucò fuori dal nulla, esclamando "Stupenda !!! C'è perfino un campo per allenarsi !!! Ma cos'è quella palestra chiusa?" chiese, e Jody, che fino a quel momento lo aveva fissato senza il monimo imbarazzo, arrossì "Ehm....serve per tenersi in forma...." incespicò sulle parole, ma lui preferì non indagare oltre. "Be...bene, allora direi di dividerci per camere, così poi voi potete andare ad allenare. Io e Sanae abbiamo fatto una piantina, ci sono saegnate le stanze, la loro disposizione, gli occupanti, le stanze con cui cominicano e gli abitanti di esse. Allora...Kay, Alex, questa è la vostra chiave. Salite queste scale, è la quarta porta a destra. Poi. Misaki, Hikaru, voi avete la prima, sempre a destra. Ecco le chiavi. Misugi e Wakabayashi, terza a sinistra. Aly, Allenby, voi la prima a sinistra. Comunica con quella di Yayoi e Yoshiko, che è la seconda, sempre a sinistra. Tsubasa, Izawa, voi avete la quarta a sinistra, poi...vediamo....Yusuke, tu hai la seconda a destra. Di fianco, terza a destra, ci siamo io e Sanae" concluse, soddisfatta. Tutti, man mano che lei leggeva l'elenco, presero le proprie cose e si avviarono. Le camere erano enormi e spaziose, e subito si sentirono esclamazioni di gioia. Tsubasa urlò "Dalla mia si vedono i campi da calcio !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!", facendosi sentire da tutti. Jody, che stava salendo le scale insieme a Sanae, sussurrò "E secondo te perchè te l'abbiamo data?" e l'amica rise. Kay stava guardando il nome della camera, appeso sopra lo stipite della porta "Over the Sky....mi piace" commentò, entrando per sistemare le proprie cose. Sanae aprì la porta della loro stanza, e restò senza fiato. Era una stanza enorme, decorata con un disegno di gocce azzurre su uno sfondo azzurro più chiaro. Le tende, azzurre anch'esse, erano veli leggeri che ondeggiavano al vento. I letti, gemelli, con lenzuola di diverse tonalità d'azzurro, erano ampi e spaziosi. Jody posò la borsa e chiese "Quale vuoi?". Sanae restò ferma, guardandoli, poi chiese "Se possibile...posso avere quello vicino alla finestra?". Jody annuì, dicendo che non c'era problema, poi si lanciò sul proprio, trascinando Sanae in una battaglia di cuscinate che le fece ridere a crepapelle e attirò tutti gli altri. La prima fu Alex, che lanciò dalla porta che metteva in comunicazione le loro stanze un cuscino a tradimento, e poi cercò di difendersi. Wakabayashi si catapultò dentro armato di tre cuscini, seguito da Izawa e Misaki, poi arrivò Kay insieme ad Allenby, Yusuke, Yoshiko, Matsuyama, Yayoi, Misugi, Aly.....risultato: dopo mezz'ora erano tutti distrutti, metà distesi sui letti e metà a terra. Jody, che era finita sotto Wakabayashi, e era bloccata dal suo peso, urlò "Wakabayashi, levati !!!!!! Sei pesante !!!!! Mi stai schiacciandoooo!!!!" Lui rise e si rifiutò; Jody lo minacciò per un po', ma alla fine ebbe un guizzo e urlò "Angeli, all'attacco !!!". Subito, tutte e quattro si alzarono e, urlando "Agli ordini, capitano !!!" si lanciarono sul povero Wakabayashi, che, al solo sentire l'ordine, era impallidito (E vorrei vedere te, con quelle cinque esagitate !!! NdWakabayashi). Jody uscì dalla massa aiutata da Matsuyama che rideva a crepapelle, e le disse, quando riuscì a calmarsi "Credo che tu debba richiamarle....oppure lo uccideranno !!!" Jody scosse il capo, ridendo "No-No !!" esclamò, ma alla fine bloccò il massacro. Wakabayashi, visibilmente provato, avanzò verso di lei, ma inciampò e Jody lo prese al volo, ridendo. Lui capitolo, ammettendo di non avere la forza di punirla, e le risate si propagarono fino ai campi da calcio e oltre. "Noi andiamo ad allenarci. Siete
sicure di non voler venire in panchina?" chiese Izawa, prendendo le divise
pulite e il pallone. Jody scosse il capo e disse "Penso che andremo in piscina
a farci una nuotata. Ci vediamo dopo". Il ragazzo uscì, e Jody si
voltò verso le altre, radunate dietro di lei e chiese "Volete andare
in piscina?". le altre si guardarono, insospettite, poi Allenby chiese "Che
hai in mente, capitano?" Jody la fissò con insistenza, poi disse "La
palestra...in realtà è un campo da pallavolo...." ci fu un
rumore di seddie che cadevano, e tutte la circondarono "Capitano, vuoi dire
che..." "Che ne dite di fare una partita?" chiese infine Jody,
e le altre l'abbracciarono "Il ritorno degli angeli !!!" Urlò
Alex, ma Aly, pur dispiacendosene, si sentì in dovere di dire "Ma
siamo solo in 5, ora...." le altre la fissarono, arrabbiate, ma consapevoli
che era vero. Ma Jody disse "No, siamo in sei...Sanae è una di noi,
ora....". Kay si voltò verso l'amica, sorridendo "Si, è
vero ! Sanae sarà il sesto angelo. E poi" continuò, voltandosi
verso Yayoi e Yoshiko "Voi due potete antrare in squadra !!! Giocheremo quattro
contro quattro !!!!" le due si guardarono, ma poi, vista l'atmosfera generale,
aderirono con entusiasmo all'idea. "Ok !!! Allora, facciamo le squadre.....ehi,
un momento. Tu non stai parlando solo di fare una partita, non è vero capitano?
Tu sati suggerendo di tornare a ESSERE una squadra...includendo anche Sanae, Yayoi
e Yoshiko, non è vero?". Aly fissò Jody con sguardo convinto,
e Jody annuì "L'idea era quella....se per voi va bene" si voltò,
quasi impaurita, verso le tre interpellate. Sanae accettò subito. Yayoi,
dopo un attimo di indecisione, sorrise ed annuì. Yoshiko invece restava
zitta. Il silenzio calò sovrano per parecchi minuti, infine lei, imbarazzata,
lo ruppe dicendo "Ma....avete anche Yayoi, siete già 7....io non servo....".
Jody si incinocchiò di fronte a lei, dicendo in tono pacato "Cosa
vuol dire? Noi vogliamo anche te. Questa non è la squadra che si riunisce,
è la nascita di una nuova squadra, e per questa vogliamo anche te. Guardaci.
Siamo tutte manager di rispettivi club di calcio, siamo più o meno legate
a capitani o giocatori..." non badò al coro di proteste dietro di
sè e continuò "Siamo simili, Yoshiko. Smettila di nasconderti
all'ombra del tuo capitano. Se anche per una volta ti esporrai, non cambierà
nulla. Non ti sto chiedendo di abbandonarlo, nessuno di noi acceterebbe di separarsi
dalla squadra, ora. Ti sto solo chiedendo di formare, contemporaneamente, una
squadra unita come la loro. Possiamo condividere lo stesso sogno come solo loro
fanno. Vincere il campionato nazionale. E' una parte della loro vita da cui siete
sempre statae escluse....ma se ora anche noi avremo un sogno simile, saremo più
vicine a loro, li capiremo di più....Yoshiko, ti prego, vieni con noi...."
Chinò il capo, supplichevole, finchè non sentì che le mani
di Yoshiko l'aiutavano a rialzarsi. Solo allora la guardò. Gli occhi neri
della ragazza scintillavano di nuova determinazione, come quelli delle altre sette.
"Va bene. Sono con voi....voglio far parte della vostra squadra !!!"
esclamò, e fu immediatamente abbracciata da tutte le altre....le sue compagne...."Ora
siamo le tue sorelle" disse Allenby in tono solenne. Stese il braccio, mostrando
la mano aperta davanti a lei, col palmo rivolto verso il basso "Qui, oggi,
io riformo la promessa di vivere per voi e con voi, di essere sempre una cosa
sola, di essere sempre pronta ad aiutarvi, e di non lasciarvi mai. Giuro di considerarvi
sorelle e più che sorelle....per sempre". Aly, senza una parola, posò
la sua mano sopra quella dell'amica, e lo stesso fecero Alex e Kay. Dopo poco,
anche Yayoi, Yoshiko e Sanae le imitarono. A quel punto, si voltarono tutte verso
Jody "E giuriamo di obbedire sempre al nostro capitano" pronunciarono
tutte e sette, in perfetto sincrono. Jody, con le lacrime agli occhi, posò
lentamente la propria mano sopra le altre, sussurrando "Grazie sorelle....prometto
che stavolta non vi lascerò...vi prometto che non fuggirò più....saremo
sempre una cosa sola". Un raggio di luce illuminò il groviglio di
mani che stava in mezzo al cerchio, riscaldandole; e furono tutte convinte che
Angel avesse dato loro la sua benedizione. Si sorrisero, sollevate, poi Jody esclamò
"E va bene, basta battere la fiacca, ragazze. Vi do cinque minuti per salire
in camera, trovare qualcosa di adatto, visto che per ora non abbiamo divise....vanno
bene dei pantaloncini e una maglietta...e raccoglietevi i capelli.....e poi vi
aspetto tutte nella palestra chiusa. Si inzia ad allenarsi. per oggi voglio vedere
che riuscite a fare. Giocheremo così: io, Yayoi, Aly e Alex contro Sanae,
Yoshiko, Allenby e Kay. Via, scattare" aveva ritrovato subito il tono da
capitano, e dal nulla le apparve in mano un fichietto, il cui suono stridulo fece
scattare le ragazze. Jody sorrise. Finalmente tutto funzionava di nuovo nel modo
giusto. "Tira Misaki !!!" l'urlo di Tsubasa si diffuse per il campo interno alla villa, seguito subito dopo dal tiro del suo compagno di squadra. La palla volò, sibilando, verso la porta, ma Wakabayashi, sempre pronto ad intervenire, la parò senza problemi. Si limitò però a respingerla, e la deviazione spedì la sfera lontano, in un cespuglio spinoso che la bucò irrimediabilmente. Izawa, che era corso a recuperarla, si lasciò sfuggire un'imprecazione, poichè era il loro unico pallone (Lo so che sembra impossibile, ma vi assicuro che è così....NdA). Si voltò verso gli altri urlando "Niente da fare, si è bucato. Che facciamo?". Misaki ci pensò un secondo, poi disse "Credo che Jody ne abbia altri. Provo a chiederne uno a lei. Dove sono?" Izawa rispose "Mi hanno detto che andavano in piscina". Misaki corse in quella direzione, ma la piscina era, ovviamente, deserta. Tornò allora indietro, annunciando "Non sono li...dove si saranno cacciate?". Tsubasa esclamò "Ora ricordo ! Ho visto Sanae, vestita in pantaloncini e maglietta, dirigersi di corsa verso quella palestra chiusa di cui parlavi....". Izawa guardò in direzione dell'edificio, dicendo poi "Vado io, aspettate". Partì di corsa, mentre Misaki e Wakabayashi prendevano in giro Tsubasa "Ehi Tsubasa, com'è che hai notato che Sanae era in pantaloncini? Ti sei forse svegliato fuori?" "Ma che stai dicendo Wakabayashi? Non è vero.....". Ridendo, Izawa arrivò alla porta della palestra e, senza pensarci, entrò senza bussare. Sentì dei rumori di colpi, poi un urlò "E' mia !!!!" Fece appena in tempo a vedere una figura in maglietta bianca e pantaloncini blu che si precipitava nella sua direzione, spiccando un balzo, che si ritrovò disteso a terra con Allenby sopra di lui. "Attenzione !!!!" urlò Allenby che ormai si era già lanciata per prendere la palla e aveva visto Izawa troppo tardi. Infatti, due secondi dopo gli finì addosso e rovinarono entrambi a terra. Quando riaprì gli occhi, Allenby si trovò mezzo distesa sopra di lui, con le mani appoggiate al suo pettò per sostenersi, emntre lui cercava di rialzarsi. Imbarazzata al massimo, arrossì di colpo e si rialzò di scatto, divenendo color peperone, soprattutto quando Jody, dall'altra parte del campo, urlò "Ehi, Allen, bella tecnica quella di rovinargli addosso in questo modo...di sicura efficacia. Infatti siete entrambi dello stesso colore !!!". Allenby, incapace di ribattere, guardò Izawa e constatò che in effetti anche lui era color peperone. Le altre sette scoppiarono tutte a ridere, facendo una gran confusione, mentre lui si rialzava e aiutava Allenby. Quando si fu calmata, Jody chiese "Ti serviva qualcosa Izawa?". Lui, ancora rosso, balbettò "Ci...ci servirebbe.........un...pallone....""Guarda in quel cesto, ce ne sono finchè vuoi" disse lei tranquilla, recuperando la propria palla e preparandosi a battere. Ma, nel momento in cui stava per farlo, entrarono gli altri quattro ragazzi, richiamati dal rumore di poco prima. Jody fissò Wakabayashi con imbarazzo, mentre lui la guardava a bocca spalancata, fissando la palla come se non ci credesse "Tu...tu....stai...GIOCANDOOOOOO !!!!" urlò, mentre gli si affollavano tutti attorno. Lei arrossì ed evitò il suo sguardo "Si...avremmo deciso di...." Si ritrovò all'improvviso stretta tra le sue braccia. Stupita, fece per allontanarsi, ma lui sussurrò "Sono felice....che tu stia veramente bene. Non sai quanto" Lei si abbandonò inaspettatamente all'abbraccio, pensando "Se posso ricominciare a giocare, potrei anche...." Spalancarono gli occhi nello stesso istante, allontanandosi di scatto, mentre tutti intorno a loro li fissavano sogghignando. Per sviare l'imbarazzo, Jody disse "Doveva essere un segreto, ma ormai...." e Matsuyama commentò "Certo che questa è una vera sorpresa....ma voi tre, che ci fate qui?" chiese, fissando Yoshiko, Yayoi e Sanae. Kay, che stava vicino a Misaki, si avvicinò alle amiche e disse "Semplice. Abbiamo riformato la squadra...e loro tre ne fanno parte". Ci fu un silenzio stupefatto. Yayoi fissò Misugi preoccupata, mentre Yoshiko non aveva il coraggio di guardare Matsuyama. Ma entrambi sorrisero ed esclamarono "E' una grande idea". Yoshiko lo fissò sconvolta, ma Matsuyama le disse " Ero preoccupato....non puoi vivere per sempre facendo la manager, e dopo il campionato saresti tornata in America. Così invece, rimarrai qui, no?". Lei divenne rossa, mentre le altre affermavano "Certo che rimarrà qui !!!! Quest'inverno vinceremo il campionato nazionale !!!" e Yoshiko si voltò a fissarle. Davvero? Davvero avrebbero fatto in modo che non dovesse più tornare in America? Le salirono le lacrime agli occhi, e si gettò contro Jody, dicendo tra i singhiozzi "Davvero? Davvero non mi farete partire? Davvero conto tanto per voi?" Jody l'abbraccio, dicendo "Parlerò io coi tuoi. Puoi venire a stare da me.....e, a proposito, non possiamo oziare. Siamo ancora fuori fase, dobbiamo allenarci, e anche voi !!! Avanti, muovetevi !!!!". I ragazzi, ridendo, obbedirono al'ordine, e tornarono nel campo da calcio, mentre in palestra la partita ricominciava, più combattuta di prima. Yusuke, che passava di la per caso, si fermò a guardare (La porta l'hanno lasciata aperta, tanto ormai....NdA), pensando "Non si direbbe affatto che non giocano insieme da un anno, nè che tre di loro si sono appena inserite...sono unite, affiatate, e hanno talento da vendere....questo mi fa venire un'idea...." Yusuke giocava saltuariamente nel club maschile di pallavolo, ma la sua passione era aiutare l'allenatore, per questo sapeva riconoscere dei talenti alla prima occhiata. Non aveva mai dubitatoche sua sorella e le sue amiche fossero bravissime, ma andavano al di là di ogni sua aspettativa. "Si potrebbe proprio....era ieri che Keisuke mi ha detto che aveva bisogno di una squadra totalmente nuova....ora lo chiamo" Prese il cellulare e compose un numero. Pochi secondi dopo, tornò ad osservare le ragazze "Si, di certo è la soluzione giusta...e le farà felici" "Allenby, prendila !" urlò
Yoshiko, completamente assorbita dal gioco. La biondina non se lo fece ripetere
e ricevette la palla in modo perfetto, spedendola a Kay, che l'alzò per
Sanae che, già in elevazione, fece una splendida schiacciata. Il muro di
Yayoi, per quanto buono, non potè nulla e la palla sfrecciò di lato
senza che lei riuscisse a sfiorarla, ma Alex era pronta e recuperò la palla,
spedendola ad Aly. Jody, che conosceva benissimo la capacità di Aly di
alzare, aspettò a saltare; Sanae, che cercava di fare muro, si trovò
così in controtempo, mentre la palla roteava e pareva rimanere sospesa
per aria. Infine, Jody saltò e schiacciò con incredibile potenza,
e la palla andò a schiantarsi poco prima della linea di fondo campo, roteando
e infine fermandosi. Jody ricadde esultando, poichè con quel punto la sua
squadra aveva ottenuto la vittoria. "Evvai !" urlò Alex, saltando
al collo del suo capitano, mentre Allenby, che si era lanciata per prendere l'ultima
schiacciata, si rialzava dicendo "Voglio la rivincità". Jody
sorrise, ma non potè replicare poichè un applauso lento e prolungato,
proveniente dalla porta, la distrasse. Si voltarono tutte in quella direzione,
vedendo un uomo alto, coi capelli neri, vestito con una tuta blu, che le fissava
e diceva "Complimenti veramente. Siete davvero brave" il suo tono, per
quanto gentile, lasciava intendere qualcos'altro. Jody, insospettita, si avvicinò
e chiese "E lei chi sarebbe?". L'uomo entrò in palestra, fissandola
dall'alto (Dite ciò che volete, ma Jody è circa 1 70, mentre 'sto
qua arriva tranquillamente all'1 87. NdA) "Il mio nome è Keisuke Seta.
Molto piacere. Tu devi essere Jody, vero? Sei proprio come ti immaginavo".
La ragazza indietreggiò preoccupata. Le altre si avvicinarono con aria
protettiva, fissando l'uomo minacciose, ma quello, nel vederlo, scoppiò
a ridere "Siete proprio affiatate. Tutte intorno al vostro capitano, eh?".
Kay lo squadrò. Come faceva a sapere che Jody era il capitano? Chi era,
relmente, quell'uomo? "Chi sei?" chiese Yayoi, preoccupata. Lui non
rispose, ma si voltò verso la porta, dalla quale spuntò Yusuke.
Jody, nel vedere il fratello, si sentì sollevata e disse "Yusuke,
conosci questo tizio? Era qui che ci osservava giocare...." il sospetto era
chiaro nel tono della domanda, ma Yusuke ribattè "Si, lo so, l'ho
chiamato io. Volevo che vi vedesse giocare". Jody lo guardò senza
capire "Ma perchè, scusa?" chiese, insicura. L'uomo fece un risolino
divertito "Diglielo, Yusuke" disse. Yusuke fissò la sorella,
dicendo "Keisuke è mio amico da un paio d'anni; l'ho conosciuto quando
è venuto a scuola ad osservare i giocatori di pallavolo. E' l'allenatore
dello Shoan". Sanae impallidì " Lo Shoan?" chiese. Jody
si voltò verso di lei "Lo conosci?" chiese, e Sanae annuì
"Lo Shoan è la squadra che ha vinto i campionati nazionali per quattro
anni di seguito. Viene sempre scelto come rappresentante di Shizuoka....ma avevo
sentito dire che quest'anno la squadra era decimata, e che erano nei guai...."
Jody si voltò a fissare il fratello "Ma allora...." cominciò,
e Yusuke annuì "Ieri mi ha detto che avrebbe dovuto trovare una squadra
completamente nuova, e vedendovi giocare oggi ho pensato che qui una squadra già
pronta c'era...così gli ho detto di venire a vedervi giocare. Ma non mi
ha ancora detto cosa ne pensa" si rivolse all'amico, che sorrise, avvicinandosi
a Jody "Da quel che ho visto, non sembra affatto che voi non abbiate giocato
insieme per un anno, o che alcune di voi abbiano giocato oggi in questa squadra
per la prima volta....lascia che te lo dica, Jody. Siete una squadra chenon presenta
punti deboli. la lontananza è evidentemente servita ad unirvi di più.
e gli effetti di questo sono ben evidenti in campo. Inoltre, la tua autorità
come capitano è fuori discussione. La squadra, le tue compagne...si fidano
ciecamente, si appoggiano a te in maniera assoluta. Sei un perno eccezionale,
e hai carisma da vendere. Sei proprio il capitano che stavo cercando. Vuoi entrare
a far parte della mia squadra?" disse, posandole le mani sulle spalle. Lei
lo fissò ammutolita, incredula. "E naturalmente anche le tue amiche.
Vi voglio tutte e otto. Non ci sarà alcun bisogno di inserire nuovi elementi
nella squadra e rovinare il vostro affiatamento. Siete perfette così. E
se accettate, il prossimo inverno il campionato nazionale sarà nostro.
Non saremo di certo favoriti, non ci crederà nessuno, una squadra gloriosa
ma totalmente rinnovata secondo tutti non avrà possibilità; ma noi
gli dimostreremo che non è vero. Che ne dici Jody?". la ragazza fissò
il fratello, che la incoraggiò con un sorriso, popi chiese "Perchè
lo chiede sono a me? Siamo in otto". Lui scosse il capo "Le altre ti
seguiranno ovunque andrai. Ti hanno seguito fin qui dalla Germania, vuoi che non
ti seguano nella squadra? Comunque, se preferisci, consultati pure con loro. "
La lasciò andare, e lei si ritrasse, per poi indietreggiare lentamente
continuando a fissarlo. Le altre la circondarono, e Jody chiese "Che ne dite?
Se a voi va bene....io...vi confesso...che mi piacerebbe...." arrossì
nel dirlo, ma le altre sorrisero felici "Per noi va benissimo, capitano.
Su, accetta" sussurrarono tutte quante, e Yayoi le diede una gentile spinta,
che la fece inciampare e barcollare verso Keisuke. L'uomo l'afferrò e le
impedì di cadere. Lei sollevò gli occhi per ringraziarlo e disse
"Grazie molte. Noi accettiamo." "E così, volete entrare nella squadra...beh, per me va benissimo. Se questo vi fa felici, non ho nulla in contrario." Hiroshi Tachikawa sorrise alle ragazze con fare rassicurante. "Per la storia delle nazionalità e dei permessi, non preoccupatevi. Ci penso io, mi farò dare l'affidamento temporaneo di voi quattro.....e anche il tuo, Yoshiko, se vuoi. Così non sarai costretta a partire per l'America" disse poi, facendo un cenno a sua moglie che gli passò il telefono e un blocco per gli appunti con una penna. Yoshiko sorrise, e gli occhi le si illuminarono. Mentre il signor Tachikawa cominciava a telefonare alla famiglia della ragazza, la zia di Jody si avvicinò e le disse "Si vede chiaramente che non volevi tornare li....è così, vero cara? Il tuo cuore è qui, vero? Non preoccuparti, come ha detto Jody puoi restare qui. Sarai come una seconda nipote per me. Non ti lasceremo andare via"; la abbracciò e Yoshiko ricambiò l'abbraccio, felice e stranamente espansiva, poichè in preda all'emozione, mentre Jody si voltava verso Yayoi e diceva "Quanto a te, invece, puoi fermarti sempre da noi, ma se non vuoi lasciare casa tua non è necessario. In fondo non abiti mica così distante....e non ti separeremmo mai da Misugi" Yayoi arrossì, ma sorrise, annuendo "Va bene". Intanto il signor Tachikawa aveva finito di telefonare e disse "Tuo padre ha detto che va bene, Yoshiko. E anche il tuo Yayoi. Era a casa sua, così ho parlato con entrambi. Ora andate pure, gli altri li convinco senza problemi...." Jody annuì, capeggiando il gruppo, e le ragazze uscirono ridendo, mentre Keisuke rimase e si inchinò "La ringrazio veramente, signore". L'uomo lo fissò, poi si alzò e gli posò le mani sulle spalle, dicendo "Sono io a ringraziare te. So che la pallavolo è ciò che può rendere veramente felice Jody, e se tu riesci a ridarle il suo sogno, non te ne saremo mai grati abbastanza. Ora va, quelle sono difficili da controllare....." Keisuke si inchinò di nuovo, uscendo. Hiroshi Tachikawa guardò sua moglie e le prese dolcemente la mano, chiedendole "Secondo te immaginano che i loro genitori erano nostri amici così come lo sono loro?". Hiromi, sorridendo, rispose "No, non credo, ma è così bello vedere che i nostri figli e nipoti vanno così d'accordo....spero solo che non commettano i nostri stessi errori...." mormorò tristemente, ma suo marito scosse il capo, sussurrando "No, non lo faranno....loro sono molto più in gamba di noi...." "Cosa ti rende così sicuro di questo?" chiese lei, stupita; per tutta risposta, lui si alzò e la condusse davanti alla finestra che dava sul campo da calcio. "Guarda" disse, indicando due figure che ridevano, teneramente vicine, tra i pali della porta "Quei due me lo fanno credere" commento sorridendo con nostalgia. Hiromi appoggiò la testa sulla spalla del marito, fissando i due ragazzi, che ovviamente erano Jody e Wakabayashi, con infinita dolcezza "Assomigliano in modo tremendo a Harumi e Seto....." mormorò, e Hiroshi annuì "Si. Ma a differenza di loro, questa volta ci sarà un lieto fine...." NOTA PER I LETTORI: Riguardo alla scena appena vista, quando gli zii di Jody guardano i due ragazzi dalla finestra e notato la somiglianza dei due con due dei loro amici di quando erano giovani, che abbiamo appena scoperto essere i genitori di tutti i qui presenti ragazzi, bisogna fare qualche precisazione: prima di tutto, i nomi degli zii di Jody sono Hiroshi (lui) e Hiromi (lei); Harumi, che secondo Hiromi è identica a Jody, è ovviamente la madre della ragazza, mentre Seto....beh, vi basti sapere che ricorda molto Wakabayashi....e chi intenda, intenda (E chi non intenda, in bivacco !!! No, vabbè, è una cosa idiota che diciamo noi in moltagna, comunque anche questo si spiegherà più avanti. NdA) Keisuke uscì in giardino insieme a Yusuke, e si diresse verso la palestra per iniziare ad allenare le ragazze (EEEEHHHHH???? Dobbiamo iniziare SUBITOOOOO???????? NOOOOOOOOOOO !!!!!!!! NdTutte. Silenzio e lavorate !!!NdA. Schiavista!!!!NdJody, Alex, etc.....) . Vide però che le ragazze erano al campo da calcio "Ma cos...." chiese, stupito. Yusuke rise "Ah, già. Devi farti accettare anche dalla squadra di calcio....solo allora potrai allenarle...." Keisuke lo fissò stupito, non capendo cosa centrasse la squadra di calcio. Yusuke lo prese per un braccio, trascinandolo in quella direzione "Vieni, capirai da solo il perchè" disse soltanto "Lo Shoan? Ma...." Wakabayashi ammutolì nel fissare il viso felice di Jody "Si, e quello è il nostro allenatore. Guarda" Il ragazzo guardò e vide un uomo alto avanzare verso il campo insieme a Yusuke, o per meglio dire trascinato dal ragazzo. "Ma...è Keisuke Seta !!!" urlò, come del resto avevano fatto tutti gli altri ragazzi. Lei lo fissò "Lo conosci?". Non credeva che gli importasse qualcosa di altri sport. Wakabayashi però annuì "Era la promessa della pallavolo Giapponese, ma ha avuto un incidente e non ha più potuto giocare....e ora allena....voi" la fissò, stupito "Siete fortunate, è un vero campione". Jody sorrise "Lo so. L'ho capito da come ci ha osservato !!! Ha capito subito il segreto della nostra squadra". Il ragazzo la fissò, curioso "Questa non la sapevo. E quale sarebbe?" chiese. "L'unità" rispose lei, facendolo scoppiare a ridere "E lo dici così facilmente? Dovresti stare più attenta....". Lei si voltò ridente verso di lui, guardandolo con occhi pieni di fiducia "Ma so che a te posso dirlo senza alcuna preoccupazione" rispose, azzittendolo. La fissò sconvolto, ma era così contenta, felice, gioiosa, che lui sorrise a sua volta e le scompigliò i capelli "Da quando godo di questa fiducia da parte tua?" chiese, tentando di non diventare rosso. "Dalla prima volta che ti ho visto" fu la risposta. Lui fissò il terreno, rosso fino alla radice dei capoelli "Quando mi sei caduta addosso?" chiese beffardo per non far vedere l'imbarazzo che ormai dilagava, e lei ci cascò "Ehi !!! E' stata colpa tua!!!" urlò, sorridendo felice, e lui alzò il capo e rise prendendola in giro. Poi le porse la mano, col mignolo teso (E' il modo in cui i Giapponesi fanno una promessa, unendo i mignoli. NdA) dicendo "Allora, facciamo così. Io vinco il campionato ora, e tu quest'inverno fai lo stesso. Promesso?". Lei rimase per un attimo immobile, troppo stupita per reagire; poi sorrise, intreciano il proprio mignolo con quello di lui "Promesso. E questo mi fa ricordare un'altra cosa....hai visto che non stai pensando solo al calcio? Ho vinto io...." "Brutta bestia !!! Vieni qui !!!" urlò lui, ma Jody scappò via ridendo, senza accorgersi che era diventato rosso "Già....ma non nel senso che intendi tu....." sussurrò al vento. Il
giorno dopo, di buon ora, si recarono tutti al campo da calcio di Yomiuri Land
per la cerimonia d'apertura del torneo. Tsubasa, in quanto capitano della squadra
campione in carica, tenne il disorso ufficiale, come rappresentante dei giocatori,
mentre le squadre si schieravano davanti alla tribuna. Jody, Sanae e le altre
stavano ai bordi del campo, osservando i loro amici. Ma, a loro insaputa, venivano
osservate a loro volta, poichè si era sparsa la voce che erano state selezionate
per lo Shoan, e soprattutto che la new Team quell'anno si era portata dietro un
bel gruppo di Manager favolose; infatti erano così belle, anche in tuta,
da non poter certo passare inosservate. Appena finita la cerimonia, perciò,
i ragazzi si riunirono a loro, gelosi (Figuratevi Wakabayashi !!!NdA). Misugi
si affiancò subito ad Yayoi, Matsuyama a Yoshiko e così via, ma
non bastò; subito arrivò Soda, dicendo "Ehi, Wakabayashi, dove
l'hai trovato quello splendore?" e lo stesso fece Jito e vari altri. Wakabayashi
era arrabbiato nero, ma Kay, che stava ben attaccata a Misaki per evitare situazioni
spiacevoli, cercò di consolarlo, dicendo "Su, da domani non sarà
più così". Lui la fissò "Che vuoi dire?" chiese.
Misaki, divenendo bianco, le tappò la bocca con una mano "No, niente,
niente....scusaci un secondo!!!" disse, trascinando via la ragazza. Lei si
dibattè, anche se si era resa ben conto della gaffe. Quando arrivarono
in un punto abbastanza lontano, da dove lui non li avrebbe di certo sentiti, la
lasciò andare e le urlò "Ma ti rendi conto di quello che stavi
per fare? Tutto il nostro lavoro stava per saltare per aria !!!!". Lei lo
fissò con occhi pieni di vergogna "Scu...scusami...." mormorò
dispiaciuta, e a quell'espressione triste lui capitolo immediatamente "Va
bene, dai, per fortuna non è successo nulla. Su, andiamo". Le passò
un braccio intorno alle spalle e la accompagnò a bordo campo, divenendo
poi rosso quando lei alzò gli occhi scuri a guardarlo; nel vedere la sua
reazione, anche lei divenne rossa, ma sorrise, come stava facendo lui. "Jodyyyyyyyyy !!!!!!! Tuo zio dice che gli ospito sono arrivati !!! Ti aspettano tutti!!!!!!!" La voce di Alex rimbombava per le scale, e Jody, che si stava pettinando in tutta fretta, rispose urlando "S...siiiiiiiiiiii arrivoooooooooo!!!!!!!!!!". Kay entrò in quell'istante e, vedendola ancora li a prepararsi, disse "Ma come, non sei ancora pronta? Dai qua, faccio io !!!" le prese la spazzola di mano e cominciò a passarla tra i bellissimi capelli castani dell'amica. Dopo un po', cominciò ad arricciarli e a fissarli sulla sommità del capo con un fermagli d'argento. "Ecco, sei pronta. Che ne dici?" chiese, soddisfatta. Jody annuì "Perfetto. SEi veramente brava, Kay" si alzò, lisciando il vestito e prendendone in mano un lembo, mentre l'amica la osservava "Sei fantastica....con quel vestito azzurro sembri un angelo nel vero senso della parola" commentò, e Jody rise. Poi la voce di Sanae si fece sentire da fuori della porta "Ehi, non avete ancora finito? Ci aspettano!!!". Jody aprì la porta e uscì, provocando un'esclamazione stupita di Sanae "Cavoli Jody !!! Sei bellissima....se quello scemo stasera non accetta, è un idiota...." si lasciò sfuggire "Cosa?" chiese Jody, che non aveva capito cosa volesse dire, ma Kay lanciò un urlò d'allarme e disse in fretta "Dopo, dopo. Ora dobbiamo scendere...." Sanae annuì, e insieme trascinarono giù Jody per le scale, in un turbinio d'azzurro (Jody), blu scuro (Kay) e rosso (Sanae). Alla fine delle scale, trovarono Aly, Allenby e le altre, anche loro vestite in modo sfarzoso. Aly aveva un bel vestito grigio ghiaccio, Allenby ne aveva uno color rosa. Alex era vestita di verde, un colore che metteva in risalto i suoi occhi, e lo stesso Yayoi, mentre Yoshiko aveva un vestito colo lilla. Insieme formavano un arcobaleno di colori, ma al centro capeggiava ovviamente Jody, che quella sera doveva apparire stupenda. Tutte infatti la stavano fissando ammirata "Jody, sei stupenda. Quel colore ti sta veramente d'incanto !!!" "E' vero, Jody, sei bellissima. Del resto, lo sei sempre". La ragazza arrossì e cercò di minimizzare, ma una voce dietro di lei confermò "Hanno ragione loro, Jody. Sei stupenda". Sentendo quella voce si irrigidirono tutte, tranne Sanae, Yayoi e Yoshiko. Sanae fissò il ragazzo che aveva detto quella frase, notando che era alto, dai tratti occidentali, con i capelli chiari e gli occhi verdi. Spalancò gli occhi, coprendosi la bocca con una mano, mentre la sua mente si interrogava disperata "Oddio...non sarà mica...." e la voce di Jody confermava, dicendo "....Richard?" Wakabayashi stava girando per la sala con aria annoiata, cercando i suoi compagni di squadra, ma si trovò di fronte all'ultima persona che avrebbe mai pensato di trovare li: suo padre. Si immobilizzò, dicendo "Pa...papà !!! Che ci fai qui?". L'uomo si voltò verso di lui, sorridendo "Ah, figliolo !!! Ti stavo proprio cercando. Hiroshi mi ha invitato qui insieme a tua madre, e mi ha fornito l'occasione giusta per fare una cosa a cui pensavo da tempo. E' da un po' che ti ho annunciato che dovevi fidanzarti. Beh, visto che la tua fidanzata stasera è qui con i suoi tutori, farò l'annuncio stasera stessa. Sei d'accordo vero?" Wakabayashi rimase immobile, troppo incredulo addirittura per respirare. Ma come era venuta in mente una cosa simile a suo padre? Fece per replicare, ma un movimento sulle scale attirò la sua attenzione. Jody stava scendendo, bella come un angelo, e lui non potè che rimanere a guardarla estasiato. In quel momento capì che, se si fosse fidanzato, l'avrebbe persa, e decise di rifiutare direttamente. "Papà, senti, io non ho nessuna intenzione di..." Ma chi era quel ragazzo? Jody pareva preoccupata...no, sembrava disperata!!! "Ne parliamo dopo, papà" concluse, avviandosi di corsa verso di lei, facendosi strada a stento tra la calca. Non potè sentire quindi suo padre che, guardando nella direzione in cui suo figlio andava, mormorò "Vedo che sei d'accordo, figliolo" "Richard?
Che ci fai tu qui?" chiese Jody sconvolta, come se stesse fissando un fantasma.
Lui sorrise, prendendole una mano, avvolta in un guanto celeste e portandosela
alle labbra "E' un vero piacere rivederti....Jody" pronunciò
il suo nome in tono così dolce da farla sussultare, e l'occhiata che le
rivolse non fu da meno. Jody ritrasse la mano, tremando, incapace di rispondere.
Lui la fissò con dolcezza, mentre lei abbassava disperata gli occhi, invocando
mentalmente aiuto. Ci pensò Alex, che si parò davanti all'amica,
fissando il ragazzo con aria truce, e lo stesso fecero Aly e Sanae. le altre circondarono
Jody, separandola da Richard, come un muro umano. Lui le fissò sorridendo,
poi disse "Posso capire che ce l'abbiate con me...ma non potete impedirmi
di parlarle. Io voglio chiarire le cose con te, Jody" si rivolse direttamente
a lei, che rispose "Io...non capisco. Come hai fatto ad arrivare qui?"
"L'ho portato io, figliola" suo padre comparve di fianco a Richard,
e Jody indietreggiò ancora "No...no..." sussurrò, andaando
a sbattere contro qualcuno. In preda alla confusione, si voltò, e si ritrovò
tra le braccia di Wakabayashi "Jody, tutto ok? Sono....coloro che pensò?
E'...lui?" chiese, e lei annuì, stringendosi al ragazzo. Richard guardò
la scena smettendo di sorridere, mentre il padre di Jody si accigliava "Jody
cara, non mi saluti nemmeno? E' un anno che non ci vediamo, e non mi hai ancora
dato un bacio". La ragazza fissò supplichevole Wakabayashi, che la
strinse e la accompagnò dall'uomo. Una volta che gli fu davanti, lui la
strinse tra le braccia, sussurrando "Mi sei mancata tanto, figliola....".
Lei ricambiò l'abbraccio con le lacrime agli occhi, ma quando, una volta
che il padre l'ebbe lasciata, Richard accennò a fare lo stesso, lei si
scostò rabbiosamente, guardandolo con occhi improvvisamente sicuri e rabbiosi
"Io non voglio avere nulla a che fare con te" dichiarò, allontanandosi
da lui. Richard rimase un attimo spiazzato, mentre le altre ragazze si radunavano
attorno a Jody, come per proteggerla, e Wakabayashi le passava le braccia attorno
alla vita, per farla sentire al sicuro. La ragazza fissò suo padre, dicendo
in tono secco "Perchè siete qui? Dovete avere un secondo fine, oltre
a quello di venirmi a trovare". L'uomo la fissò, sbalordito, scuotendo
il capo "Jody, ma come puoi pensare una cosa simile? Non ti pare logico che
volessi rivedere l'unica figlia che mi è rimasta, dopo un anno che non
ci vedevamo? E poi, Jody, ora sei tu la mia erede, ed è ora che ti trovi
un fidanzato. Richard ti vuole ancora così tanto bene, e di certo tu ne
vuoi ancora a lui, quindi perchè non...." "PAPA' !!!!" L'urlo
di Jody interruppe il discorso dell'uomo, gettando tutti nel più completo
imbarazzo. Ma Jody non si faceva più nessun problema a dire le cose come
stavano "Ma come puoi anche solo lontanamente PENSARE che io sia disposta
a fare una cosa simile? Dopo ciò che è successo a Angel, credi davvero
che io mi fidanzerei mai con lui? Ma sei impazzito? O davvero per te sono solo
un mezzo per fare affari?". Lo chiese con le lacrime che ormai scendevano
copiosamente. Sapeva che era così, lo aveva sempre saputo, e anche Angel
non era mai stata qualcosa di più per lui. Ma ora non poteva permettergli
di manipolare ancora la sua vita, soprattutto perchè aveva finalmente capito
che le sue parole non erano vere. Lei NON ERA innamorata di Richard....non più,
ormai. "Jody cara..." "Jody..." tentarono di dire, ma lei
si allontanò, esclamando "Andate via, non voglio più saperne
di voi !!!!! Non ho nessuna intenzione di tornare in Germania!!!!!! Sono appena
entrata a far parte di una squadra, ho degli amici e anche qualcuno che..."
si interruppe appena in tempo, lanciando un'occhiata a Wakabayashi, che replicò
"Ma lei è davvero suo padre? Come può farle questo?".
Jody lo fissò. Perchè si intrometteva? Ma vide che Wakabayashi era
pienamente convinto di quel che faceva, come se non avesse aspettato altro. "Ma come può fare questo a Jody? Non le basta aver rovinato la vita di Angel?" urlò Wakabayashi, attirandosi così un'occhiata infastidita del signor Weynehr "Ragazzo, come ti permetti di parlarmi così? Chi sei tu per dirmi questo?" Wakabayashi non si fece intimidire "Io sono un amico di Jody, e non voglio che lei soffra ancora...e per questo deve stare lontana da lui...da voi". Jody si fece coraggio e, calmate le lacrime, disse "Papà, lascia perdere. Ora è lo zio ad avere la mia custodia, non tu. Il tribunale te l'ha tolta, quindi non puoi portarmi con te". L'uomo accantono l'obieione con un gesto della mano "Se ti fidanzi ufficialmente con Richard, non faranno obiezioni". Jody non credeva alle proprie orecchie "Ma come puoi....no, io non verrò con te !!!" urlò, ma Richard la afferrò per un bracio, dicendo "Jody, smettila. Non è colpa mia quello che è successo, e non è nemmeno tua. Perchè non potremmo stare insieme come abbiamo sempre voluto? Io ti amo...e tu ami me". Lei lo fissò, incredula che fosse così stupido "Ma...ma come puoi redere che io ti ami ancora, dopo ciò che hai fatto? Non parlo della morte di Angel !!!!!" disse, prevenendo la sua obiezione "Ma di quello che hai detto quando era appena morta. Te lo ricordi? Mi hai baciata....e quando ti ho detto di non farlo, hai riso e hai risposto'Tanto lei ormai è morta. Cosa ce lo impedisce ora?'" lo fissarono tutti increduli, stupiti, inorriditi, mentre Jody ricominciava a piangere e urlava "Allora ho giurato che non ti avrei mai perdonato!!! Sono scappata per quello. Sono scappata per colpa TUA!!!!!!! Se anche dal paradiso Angel ti ha perdonato, io non potrò mai farlo!!! Ora vattene!!! Andatevene entrambi!!! Sparite dalla mia vita, perchè per me non esistete più!!!! Non voglio più vedervi, andatevene". Richard la prese per le spalle "No, ora tu vieni con me, non...." "EHI ! Lasciala subito !!!" urlò Wakabayashi, intervenendo in difesa della ragazza, ma in quel momento udì la voce di suo padre che, attraverso il microfono posizionato sul palco, diceva "Sono felice che siate qui, per rendervi partecipi di un lieto evento. Voglio infatti annunciarvi il fidanzamento di mio figlio Genzo. Genzo, figliolo, vieni qui per favore". Il ragazzo si bloccò, fissando prima Jody, che lo guardava incredula, poi Richard, che aveva assunto un'espressione sarcastica "Maledizione papà!!!! Proprio adesso????" pensò, avviandosi di malavoglia visto che tutti lo fissavano. Misaki, passandogli accanto, gli sussurrò "Vai pure, per ora ci penso io a lei". Wakabayashi annuì, senza notare il sorriso dell'amico, e si avviò verso il palco, dove suo padre stava in piedi vicino alla moglie e lo guardava, attendendo che li raggiungesse "Ci mancava solo questo . Dovevo rifiutare....devo farlo ora, altrimenti Jody...." si voltò a fissarla, e vide che nei suoi occhi aleggiava la disperazione, mentre lo fissava allontanarsi. Gli si strinse il cuore "Maledizione !!!Io...non posso farla soffrire come ha fatto quel bastardo. Non posso !!!!" era arrivato alla base della scaletta. Riluttante, con la forte tentazione di scappare, posò il piede sul primo gradino. Jody, che
lo aveva fissato allontanarsi come in sogno, senza spiccicare parola e con occhi
vacui, sorretta dal braccio di Misaki, solo quando lo vide posare il piede sul
gradino realizzò cosa stava succedendo. Capì che stavano per fidanzarlo
contro la sua volontà, che stava per perderlo come aveva perso Richard,
tanto, tanto tempo prima....senza nemmeno avergli detto quello che provava.....anche
se questa volta ne avrebbe avuto la possibilità. Quel sordo dolore che
si ripresento dentro di lei, mentre le sue labbra si muovevano, mormorando "Wakabayashi...no"
una lacrima scese dai suoi occhi pieni di dolore, disperati "Non farlo...no,
non anche tu....ti prego....io...." il suo animo si ribellò, e Jody
si sottrasse alla stretta di Misaki e scattò in avanti, cercando di raggiungerlo,
urlando "Wakabayashi, No!!! Mi avevi promesso...di starmi vicino...."
mentre gli altri la seguivano ammutoliti. Richard, capita la situazione, la afferrò
per un braccio e le urlò, trattenendola "Che stai facendo? Sei forse
innamorata di quello? Ferma, non te lo permetterò. Sta a guardare, mentre
lui ti lascia per un'altra" Jody si dimenò, urlandogli contro "Come
OSI criticarlo? Tu hai fatto lo stesso, no? Non puoi dire nulla!!!! Ora lasciami
!!!!!" lui la strinse più forte, urlando "Proprio perchè
ho già fatto quest'errore una volta non lo rifarò di certo. Non
ti lascio, stavolta". lei si dimeò, dicendo "E' troppo tardi,
ormai !!! Smettila" Il ragazzo negò "Non ti permetterò
di andare da un altro...non ti permetterò di farmi quello che io ho fatto
a te....". Jody non ci vide più dalla rabbia. "LASCIAMI !!!"
urlò, liberando un braccio e tirandogli uno schiaffo fortissimo. Il ragazzo
la lasciò per lo stupore e li, singhiozzando, gli urlò "Mi
fai schifo. Non so davvero come non mi fossi accorta di che razza d'uomo sei !!!!!
Vattene, lasciami vivere in pace !!!! Nella mia vita non c'è posto per
te !!!" si voltò di nuovo verso il palco, cercando di fermare Wakabayashi,
che ormai era arrivato e stava fermo al fianco di suo padre, ma Richard la afferrò
ancora "Aspetta !!!" "Lasciami!!!" urlò, ma la voce
del signor Wakabayashi interruppe i loro urli "E' con sommo piacere che vi
annuncio il fidanzamento di mio figlio Wakabayashi con la nipote del mio caro
amico Hiroshi Tachikawa, Jody Harper !!!" ci fu un coro di applausi, a cui
si unirono anche Alex, Kay, Sanae, Misaki e gli altri, che avevano raggiunto Jody.
Lei fissò suo zio, che stava affianco al signor Wakabayashi e sorrideva,
come se stesse sognando, poi fissò i ragazzi attorno a lei, dicendo "Ma...ma...."
"Su Jody, vai !!! Ti aspettano!!!" Aly la spinse gentilemente verso
il palco, e Jody si avviò, inebetita, salendo i gradini lentamente, fino
a portarsi di fronte a suo zio. L'uomo la prese per le spalle, sorridendo, e disse
"Signori, ecco a voi mia nipote Jody. E' con sommo piacere che la concedo
come fidanzata a Genzo Wakabayashi. Wakabayashi, puoi abbracciarla se vuoi, non
ti preoccupare". Jody sentì che il ragazzo le si avvicinava, e le
passava le bracia intorno alla vita sottile, posandole un bacio delicato sulla
guancia. Lo fissò, interdetta. Perchè accettava tutto questo? Perchè
non si ribellava? Lei stava per farlo, ma la sensazione del suo abbraccio le aveva
tolto la volontà; poi i suoi occhi cadderò su Richard, che la guardava
incredulo e avvilito, e iniziò a capire. Inconsciamente, si strinse ancor
di più a Wakabayashi.
Dopo circa mezz'ora, quando Jody si fu calmata, tornarono finalmente dentro dagli altri, che si fecero subito loro incontro. Alex e le altre si avvicinarono, dicendo "Capitano, ti prego, scusaci!!!!!!!!!!!!! E verò, sapevamo che tuo padre sarebbe venuto con Richard" confessò Kay, guardandola con vergogna "E siamo venute di corsa per questo. Ne abbiamo discusso con tuo zio e Yusuke....pensavamo che fosse la soluzione migliore, che ti avrebbe aiutato, ma non volevamo che ti arrabbiassi....". Le loro voci si sovrapponevano, creando un frastuono incomprensibile. Jody sorrise, pronta ad accettare le scuse, ma Wakabayashi intervenne, liquidandole con un gesto, dicendo "Oh, ora è tutto a posto. Vero, tesoro?" si chinò vero Jody e, prima che lei potesse reagire, la bacio con passione, davanti a tutti. Le ragazze indietreggiarono, incredule, mentre esclamazioni varie serpeggiavano per tutto il gruppo. Jody stessa, dopo un attimo di smarrimento, si staccò e esclamò "Ma...ma sei scemo ?????!!! Così, davanti a tutti????". Lo fissò furibonda, mentre il volto si colorava, passando per tutte le gradazioni possibili di rosso per arrivare al viola; un conto era prima....ma ora no !!!! Ma lui sorrideva, guardando il suo volto infuriato "E che c'è di male? Siamo fidanzati ufficialmente, no? Su, non fare la difficile". "Io difficile? Fin'ora se appena ti guardavo negli occhi arrossivi e scappavi, e ora ti comporti così?" "E' vero, fin'ora non avevo mai rivelato i miei sentimenti, ma ora l'ho fatto.....perchè ti arrabbi? Non sei contenta di questo?" lui la fissò, imbronciato, e lei capì di essere in trappola. Era vero, non le dispiaceva, e lui lo sapeva bene. Strinse i pugni, cercando di controllarsi, poi esplose "Io....IO NON HO ANCORA DETTO CHE HO ACCETTATO !!! NON ILLUDERTI TROPPO, WAKABAYASHI !!!!" Si avvicinò a lui, dicendo in tono letale, con le lacrime agli occhi "Io...io non ho nessuna intenzione di comportarmi da fidanzata solo perchè i tuoi hanno detto che lo sono. Non credere di poter avere il mio amore così facilmente !!!" Si avviò verso l'uscita, poi cambiò idea e salì di corsa le scale, chiudendosi in camera sua a chiave. Le passò per la testa che Sanae sarebbe dovuta entrare, ma la cosa non le importava. Le stanza erano tante, ne avrebbe trovata un'altra. Si buttò sul letto, piangendo, sibilando "Ma come osa? Come può pensare che io...oh, perchè proprio lui? Perchè proprio l'unica persona per cui i miei sentimenti non sono affatto sicuri? perchè non Misaki, Izawa, chiunque altro???? Perchè...perchè...." Si rialzò, inquieta, cercando qualcosa da fare, e si tolse in fretta il vestito, indossando una maglietta e dei pantaloncini; sciolse i capelli, che ricaddero come una nuvola intorno al suo viso, poi si guardò allo specchio. Le lacrime avevano sciolto il trucco, e le tracce erano ben visibili sul suo volto. Si sentiva stanca e accaldata, così andò in bagno (Ogni camera ha un bagno enorme. NdA) e si fece una doccia, lavando via le lacrime, il trucco e le emozioni. Quando uscì, si sentiva sollevata e tranquilla. Rimise su maglietta e pantaloni, poi si sedette davanti allo specchio della camera e iniziò a pettinare i capelli umidi. Era intenta in questo, quando un rumore sul balcone la distrasse. Non fece in tempo a voltarsi, che una figura alta entrò dalla porta finestra. Si alzò di scatto, mentre la figura scivolava nella stanza. Non c'era bisogno di accendere la luce per capire chi fosse. "Perchè sei qui?" chiese, arrabbiata, risiedendosi e ricominciando a pettinare i capelli, dandogli le spalle. Wakabayashi rispose, tranquillo "Visto che dalla porta non si entrava, ho preso una via alternativa....sono passato dalla camera di Yayoi". Jody non si voltò nemmeno "Cè una porta di comunicazione" commentò, e lui sorrise nel buio "Vero. Ma....hai chiuso anche quella. E poi un'entrata del genere è più spettacolare, no?" Lei si voltò a fissarlo, stanca dei suoi scherzi "Senti, che cosa vuoi? Mi pareva di essere stata chiara, non ti voglio parlare. Per me ti sei fatto troppe illusioni" Lui si avvicinò, finchè potè fissare la sua immagine riflessa nello specchio "Volevo parlarti. Volevo...." "Parlarmi di cosa? Niente di quello che potrai dire cambierà le cose...." esclamò lei, alzandosi per andarsene "Volevo sapere cos'è che ti da tanto fastidio !!! Insomma, pensavo che anche tu...." urlò il ragazzo, costringendola a girarsi verso di lui. lei si girò, ma lo fulminò con lo sguardo. "Che anch'io cosa? Ti sei illuso un po' troppo, mi pare, mio caro.....lasciami" tentò di liberarsi, ma la presa di lui si intensificò "Mi fai male!" si lamentò lei, ma Wakabayashi non la ascoltò. Guardò altrove, dicendo in tono....doloroso? Triste? "Possibile?" si chiese lei "Ma....perchè fai così? Allora mi ero davvero illuso che...." il colore del suo voltò divenne viola, anche se il buio lo nascondeva almeno in parte "Io...forse a questo punto non ho diritto di dirtelo, ma....io.....ero contento di accettare perchè....tu....io...ti...." si voltò, dandole le spalle e lasciandola andare, ma lei romase ferma, impietrita. Quel tono...quelle parole....possibile che stesse cercando di dirle...."Wakabayashi...." mormorò, ma in quel momento lui esplose "Da quando ti ho conosciuto, mi sono accorto che stare con te non era come stare on gli altri. Eri diventata una parte fondamentale della mia esistenza.....io....io....non avevo mai guardato le ragazze, le consideravo fastidiose e sciocche. Ma tu....quel giorno, sul campo...hai stravolto la mia vita....e da quel momento, dal primo momento che ti ho vista....io....non me n'ero accorto, non volevo ammetterlo, ma....io...." si girò; voleva guardarla negli occhi, mentre le diceva finalmente ciò che avrebbe dovuto dirle molto, molto tempo prima "Io...mi sono innamorato di te. O, per meglio dire....mi sono accorto che senza di te non riuscirei più a vivere. Per questo, se ora...se ora tu mi rifiuti, mi abbandoni....mi uccidi. Io...non pretendo che tu sia innamorata di me, ma credevo...speravo...che...mi volessi bene. Perchè io....io ti amo". Lei lo fissava, e lui non riusciva a capire cosa si nascondesse nei suoi occhi. Poi lei arrossì e guardò altrove. Si diede dell'idiota. Di certo, ora lei gli avrebbe riso dietro, o peggio ancora l'avrebbe ignorato. ma all'improvviso, sentì il tocco della sua mano sul volto. La fissò con occhi spalancati, increduli, ma la ragazza aveva le lacrime agli occhi, che scendevano copiose rigandole il volto, e il suo primo istinto fu di asciugarle e dire, stupito "Ma...che c'è Jody? Perchè piangi? Cosa....cosa ho fatto stavolta?". la ragazza scosse il capo, cercando di parlare, ma quello che uscì dalle sue labbra fu singhiozzo confuso. Lui la abbracciò, cercando di capire perchè avesse quella reazione così esagerata, ma la ragazza non rispondeva. La lasciò così sfogare, aspettando che fosse in grado di parlare. E, dopo qualche minuto, la ragazza sollevò il capo dal suo petto e sussurrò "Questo....è quello che non avrei mai pensato di sentire, da parte tua" il tono era sorpreso, incredulo, ma lui non capiva bene cosa intendesse dire "Cosa?" chiese, e lei sollevò gli occhi su di lui. "Io....credevo che tu non avessi bisogno di nessuno....e questi mi faceva male, perchè....io avevo bisogno di te" sussurrò, chinando nuovamente il capo e piangendo. Lui la strinse "Ma cosa...?" "Me ne sono accorta la sera della festa a scuola....e poi, quando mi hai aiutato ad affrontare il mio passato....io avevo un disperato bisogno di te, ma tu...tu non avevi bisogno di nessuno...o almeno così sembrava. E io...non lo capivo, ma ero triste per questo. E ora...." Wakabayashi la allontanò da sè, guardandola incredulo "Ma allora...piangi perchè...". Lei sollevò gli occhi che, nonostante le lacrime, rispecchiavano il sorriso che le incorniciava il volto "Io...volevo che tu avessi bisogno di me...ma fidanzandoci così, mi sembrava che tu lo prendessi solo come un gioco....mi sembrava che tu non...non mi volessi bene....e io invece...." si fermò, cercando di dominare il rossore. Lui la lasciò andare, aspettando. Lei sospirò, poi continuò "Io ti voglio bene.....e per questo piango. Perchè ho appena capito che anche tu ne vuoi a me". Sentì le sue mani sulle spalle, e lo guardò, impaurita. E se ora le avesse detto che non era così? Ma gli occhi di lui erano così seri, così profondi...si perse in essi, mentre lui si chinava, sussurrando "Ma se non riuscirei nemmeno a vivere, senza di te...." le sue labbra si posarono su quelle di lei, questa volta in modo dolce e romantico, facendole capire quanto fosse importante, per lui. Rispose al bacio, prima con timore, poi con crescente fiducia, passando le braccia intorno al collo di lui e stringendolo forte. In quel momento, il mondo all'infuori di loro due non esisteva...ma si sentì il rumore sordo di qualcuno che bussava alla porta, e una voce che diceva "Jody, tutto bene? Dai, fammi entrare". I due ragazzi si separarono con un salto, mentre Jody arrossiva e sussurrava "Accidenti !!!! Sanae !!!! E ora che facciamo?" chiese, guardando Wakabayashi, che la guardò a sua volta, dicendo "Beh, che c'è di male, scusa? Siamo fidanzati o cosa?". Lei lo fissò, irritata, sibilando "Si, certo, ma una cosa è baciarsi in pubblico, mentre qui io ti ho mollato arrabbiata al piano di sotto, chiudendomi a chiave in camera, e ora ti trovano qui, con me in maglietta e pantaloncini, entrato da chissà dove....soli in una camera da letto chiusa a chiave". Lentamente, il significato delle sue parole penetrò nel cervello di lui, che cominciò ad arrossire, fissandola imbarazzato. "Io...cioè, non avevo pensato...venendo qui, non pensavo certo...". Lei lo spinse verso il balcone "Si, lo so, ok, ma ora vattene. Ci vediamo domani". Lo spinse in terrazza, mentre il bussare si ripeteva, e lei urlava "SIIII, un secondo, sono in bagno". Wakabayashi si ritrovò sul terrazzo, e si voltò verso di lei, dicendo scocciato "Uffa, che seccatori. Io volevo stare con te". La sincerità di quelle parole la fece arrossire, ma il suo cuore gioì in risposta "Si, lo so...anch'io...cioè, vabbè dai, siamo fidanzati da appena un'ora, abbi pazienza", disse, cercando di mandarlo via, ma lui replicò "Ma io ti amo da sempre". Si chinò e la baciò di nuovo, dolcemente, poi se ne andò, dicendo "A domani, principessa". Lei rimase immobile, incapace di muovere un muscolo, finchè lui non scomparve giù dal balcone, allora corse a vedere. Era sceso senza problemi, e se ne stava andando. Senza rendersene conto, lo richiamò. Lui guardò verso l'alto, stupito "Che hai, Giulietta?" chiese, e lei arrossì "Ecco, io...." lui sorrise, capendo, e lei sorrise a sua volta "Vattene, oppure Sanae butterà giù la porta. Ciao". Lei annuì, poi però prese qualcosa dai capelli e gliela lanciò. "Buonanotte" sussurrò, tornando dentro. Lui la guardò sparire, poi raccolse l'oggetto; un nastro celeste. Dello stesso colore dei suoi occhi. Sorridendo, lo mise in tasca e si allontanò nell'oscurità. "Ma insomma, quanto ti ci vuole per aprire la porta?" chiese stupita Sanae, entrando dopo che, finalmente, Jody aveva aperto. La ragazza la fissò, cercando di evitare di arrossire, dicendo "Scusa...ero mezza nuda e in bagno...e...." Sanae si fermò a guardarla attentamente "Ma....sei già in pantaloncini? E che hai fatto in questa mezz'ora?". Jody sorrise, cercando di dissimulare l'imbarazzo "Oh, ho pensato, mi sono fatta una doccia...non è passato poi così tanto tempo....che ne dici se ora andiamo a dormire?" chiese, non sapendo più che inventarsi. Sanae annuì, guardandosi attorno "Senti, hai per caso visto Wakabayashi? Poco dopo che te ne sei andata è sparito...." Jody sussultò, cercando di non tradirsi "N...no non....non l'ho visto" mentì, guardando altrove. Sanae sogghignò "Non è che è venuto qui da te?" "Ma scusa, la porta era chiusa a chiave !!!" "Appunto !!!" esclamò l'altra, mentre Jody si sentiva arrossire "Ah, lo sapevo !!! E che avete fatto?" "Sa-Sanae !!!!!" urlò Jody, sconvolta "Cosa stai pensando? Non abbiamo fatto nulla !!!!!" o quasi, ammise...tra sè e sè. Ma Sanae non si fece fregare "Ah, visto? L'hai ammesso !!! E cosa ti ha detto?" esclamò saltando contenta. Jody si voltò, sussurrando "Ecco...si può dire che abbiamo stabilito...una tregua". Sorrise, pensando al nastro che gli aveva lanciato, al bacio...sentì che il rossore si accentuava ancora, così si infilò sotto il leggero lenzuolo, dicendo "Beh, non so te, ma io ho sonno....notte !!!" "Cosa? Ehi, no Jody, non vale !!! Dai, dai raccontami !!!" urlò l'altra, ma Jody non rispose. Sanae sospirò "Uffa. Non è giusto !!!". Cominciò a togliersi il vestito, brontolando, ma una voce assonnata proveniente dall'altro letto chiese "E tu? Che hai detto al capitano?" Sanae divenne viola e tacque, e Jody ebbe finalmente un po' di pace. |
Torna all'Indice capitoli |