Semplicemente Jody
Capitolo 3: Un passato oscuro
"Dunque, ora
proveremo ad applicare la regola che vi ho appena spiegato; chi viene a risolvere
quest'equazione?" il professore di matematica fissò i ragazzi con
aria divertita, mentre la maggior parte di loro tentava di scomparire. Alla fine
il prof prese il registro e disse "Dunque...Wakabayashi, perchè non
vieni tu?" ci fu una serie di sospiri di sollievo, mentre Wakabayashi si
alzava imperturbabile e andava alla lavagna. Prese il gesso in mano e cominciò
a risolvere l'equazione. Il professore l'osservò compiaciuto "Complimenti,
vedo che almeno qualcuno ha studiato qualcosa. Ora però vorrei che provassi
a risolvere quella sotto". Wakabayashi si bloccò. Quell'esercizio
era troppo difficile. Non lo sapeva risolvere. Rimase per un po' fermo col gesso
in mano, poi il prof chiese "Allora, c'è qualcuno che vuole provare
a risolverlo?" ci fu una serie di proteste. Il professore guardò divertito
quel subbuglio, quando all'improvviso gli occhi gli caddero su una ragazza che
stava a testa china sul quaderno e scriveva senza sosta. "Vedo che non ti
fai intimorire facilmente, Harper. Perhè non provi tu?" Wakabayashi
sghignazzò. Jody stava per fare una figura tremenda. Ma la ragazza sorrise
al professore e si alzò senza protestare. Arrivò alla lavagna, prese
il gesso di mano a Wakabayashi e cominciò a scrivere con sicurezza. Non
passò nemmeno un minuto e l'aveva risolta. La classe rimase interdetta,
mentre il professore osservava stupito "Molto bene!!!!! Mi avevano detto
che avevi ottenuto ottimi risultati anche in scienze e matematica, ma il tuo livello
è superiore a quanto pensassi. Veramente brava". La ragazza sorrise
senza scomporsi e tornò al suo posto, seguita da un frustatissimo Wakabayashi
. Quando si fu seduta, Sanae si chinò e le sussurrò "Che brava
! Ma come fai?" Jody la fissò, cercando una risposta "Ma veramente...non
faccio nulla....l'ho solo guardata e risolta" "Solo!!!! Era un'esercizio
molto difficile, nessuno di noi sapeva da che parte prenderlo, e tu in un minuto
l'hai risolto!!!!!!!! Sei veramente un genio!!!!!!!!! " Sanae le afferrò
le mani, supplichevole "Ti prego, ti prego, ti prego ti pregooooooo!!!!!!!!!!
Mi aiuteresti? Io nelle materie scientifiche sono una frana ! " La lezione
intanto era finita. Jody guradò Sanae , annuendo poi con convinzione "Ma
certo. Se ti posso aiutare...più che volentieri. Perchè non vieni
a casa mia a studiare ogni tanto?" Sanae le buttò le braccia al collo,
felice. Jody sorrise, cercando di liberarsi, quando una voce disse "Aiuteresti
anche me? Anch'io non ci capisco niente di matematica". Le due ragazze si
voltarono per vedere chi avesse parlato..."Ca...capitano ! " esclamò
Sanae , arrossendo. Tsubasa infatti le stava fissando sorridente. Jody annuì
di nuovo "Ma certo" rispose, dando un pizzicotto a Sanae "Volentieri".
Misaki si avvicinò e disse "Posso unirmi al gruppo?" in breve
si era riunita una piccola folla. Jody prese appuntamento per quel pomeriggio
con Sanae , Misaki, Tsubasa e Izawa. "Sai, il pre - esame è venerdì
e nessuno di noi è preparato" dissero i ragazzi. "Ma, gli allenamenti?"
chiese lei "Stanno per iniziare i test di inizio quadrimestre, mancano solo
due settimane, per questo gli allenamenti vengono ridotti. Ora li facciamo un
pomeriggio si e uno no. Allora, tutto ok?" Jody annuì, poi decise
che non le importava di quanti fossero, voleva farsi degli amici e quella era
l'occasione giusta "Sentite, e se invece della biblioteca veniste tutti da
me? La casa è grande, la biblioteca c'è, e non dovremo preoccuparci
del rumore" La sua proposta fu accolta da varie esclamazioni di gioia. "Allora
d'accordo così? Alle quattro, visto che oggi non ci sono lezioni pomeridiane,
a casa di Jody. Qual'è l'indirizzo?" chiese Misaki, organizzatore
per professione. Jody glielo disse "Via degli angeli 4" I ragazzi presero
nota, poi si avviarono verso l'uscita. Era mezzogiorno. Come al solito (E che
palle ! NdA) Tsubasa attaccò a parlare di calcio, e Sanae rimase a fissarlo,
in adorazione. Jody rideva di quella situazione paradossale, poi pensò
che bisognava fare qualcosa. Non poteva lasciare che Sanae stesse sempre li a
osservare il suo capitano, senza che quello scemo si accorgesse di niente. Incontrò
lo sguardo di Misaki e vide una luce di complicità negli occhi del ragazzo,
la stessa luce che si leggeva negli occhi di Izawa. Fece un cenno di assenso ai
due e partì all'attacco "Sanae senti, ora che ci penso se vogliamo
studiare seriamente dovremo farlo fino a tardi. Infatti avevo pensato di invitarvi
a cena da me....ma ora mi viene in mente che forse tu non puoi tornare da sola
a casa a quelle ora; è un bel problema. Come facciamo?" detto ciò
si voltò verso i ragazzi, anzì precisamente verso Tsubasa, e disse,
con tono veramente preoccupato "Capitano, che facciamo? Non possiamo certo
lasciare che Sanae corra un simile rischio....ma se si fa accompagnare, non credo
la verranno a prendere, e dovrebbe tornare a piedi da sola...." rimase ferma
con aria di chi sta riflettendo seriamente. Sanae cercava di protestare che non
c'era problema, che qualcosa avrebbe poi fatto, ma nessuno l'ascoltava "Che
facciamo capitano?" chiese ancora Jody con aria di fidarsi completamente
di lui "E muoviti, idiota ! Te lo devo per forza dire io?" pensava intanto.
Tsubasa guardava la ragazzina, leggermente spiazzato. Non si era proprio posto
il problema (ma va? NdA) ma si rendeva conto che era vero. Senza pensarci troppo
(perchè, che vi aspettavate? NdA) rispose "Posso accompagnarla a casa
io. Tanto è in strada" Sanae divenne di un colore simile al viola,
rimanendo ferma in silenzio contorcendosi le mani, mentre il volto di Jody si
illuminava "E' vero capitano ! Bell'idea ! Io non ci avevo proprio pensato
! " esclamò, saltellando felice "Era ora stupido. Ci voleva tanto?"
pensò. Finita la scenetta, e ottenuto ciò che voleva, si incamminò
di nuovo senza però rinunciare a dire "Allora facciamo così,
la passi a prendere e poi la riaccompagni a casa, così sua madre saprà
che è in buone mani, eh?" "JODY !!!!" esclamò Sanae,
mentre Tsubasa annuiva e sorrideva "Certo, non ci sono problemi", al
che la povera Sanae non seppe più che fare. Da una parte avrebbe voluto
sotterrare viva l'amica, dall'altra le sarebbe saltata al collo per la gratitudine.
Misaki e Izawa, che avevano seguito la scena in silenzio trattenendosi a stento
dal ridere, tirarono indietro Jody "Complimenti, un'attrice nata ! "
si congratulò Misaki, avvicinandosi per poter parlare senza farsi sentire
dai due davanti (tanto Tsubasa non ci arriva lo stesso....NdA). "Mamma mia,
da come lo fissavi non capivo se stavi per abbracciarlo e complimentarti con lui
per l'idea o mangiarlo vivo perchè non ci arrivava" aggiunse sogghignando
Izawa. Jody sorrise e disse, in tono innocente e perfettamente teatrale "Ma
che dite, io ho solo detto il mio dubbio, è il capitano che ha fatto tutto
il resto!!!!!" al che i tre scoppiarono a ridere tutti insieme. "Perchè
ridete?" chiese Tsubasa innocentemente (qualcuno mi aiuti, non lo sopporto
più...NdA) riuscendo solo a far aumentare le risate. Sanae era ancora color
peperone, ma sorrideva felice, e a un certo punto riuscì a afferrare Jody
per un braccio, farla chinare e sussurrarle "Grazie ! ". Jody sorrise
all'amica e entrambe scoppiarono a ridere ( w l'allegria!! NdA), seguite da Misaki
e Izawa, mentre Tsubasa rimaneva perplesso. (...........NdA) "Accidenti a lui, mai che riesca a non farmi arrabbiare" imprecava Jody. Naturamente alla fine non si era fatta accompagnare, anzi era corsa via per evitare possibili dubbi. "Tanto alle 4 sarà qui...." sospirò, entrando in casa. Sua zia le andò incontro. Jody si cambiò e scese in sala da pranzo "Zia, io avrei invitato dei miei compagni a studiare qui oggi pomeriggio. Ti da fastidio?" chiese, timorosa. Sua zia la abbracciò e le disse "Anzi, mi fa piacere che tu abbia trovato degli amici. Invita pure chi vuoi quando vuoi. Oggi lo zio è al lavoro, e io porto Hideaki al parco e al cinema, saremo di ritorno per cena. A proposito, li hai invitati a fermarsi a cena, vero?" Jody annuì, ridendo; sua zia era imprevedibile. Era fantastica. "E Yusuke?" chiese poi, mangiando. "E' a casa di un suo amico. Tornerà a prendere alcune cose, poi dormirà da lui" Jody annuì. Almeno non avrebbe disturbato nessuno. Salì in camera, buttandosi sul letto. Era bella la vita. Era veramente magnifica...... Erano le due,
e Jody stava in giardino con Hideaki; era uscita e aveva trovato il ragazzino
che giocava con un pallone da calcio, così si era offerta di giocare con
lui. "Allora
che facciamo?" chiese sbuffando il portiere, stando ritto in piedi dietro
di lei che era seduta su una sedia e fissava il vuoto "Non lo so" rispose
con aria assente. Lui rimase per un po' in silenzio, osservandola di nascosto.
Che fare? "Che c'è al piano di sopra?" chiese lui. "Le camere"
rispose lei, evitando di guardarlo. Lui fisso la sua nuca, poi un sorriso furbo
gli si dipinse sul volto "Anche quella della signorina qui presente?"chiese
con fare sornione "Certo..." rispose lei, senza rendersi conto di quanto
stesse succedendo. Quando capì il senso della domanda, lui era già
sparito e si sentivano i passi per le scale "Ehi, aspetta !!!!" lo inseguì
cercando di essere più veloce di lui, ma quando arrivò al piano
superiore lui stava proprio varcando la porta della stanza. "Fermo !!!!"
l'urlo non servì però a bloccare il portiere. "Che bella stanza"
stava dicendo, quando lei entrò come una furia e lo travolse "Ma come
osi? Entrare in camera di una ragazza in questo modo !!!" prese a tempestarlo
di pugni, mentre lui rideva di gusto "Smettila, che ti fai male solo tu.
Cos'hai da arrabbiarti, poi? Volevo solo curiosare" lei lo fissò incredula
e furente. Quel....quel....maledizione !!! "Che bella foto" stava dicendo
lui, intanto fissando una foto caduta per terra da un contenitore mezzo nascosto
sotto il letto "Ma chi sono queste rag...." non fece in tempo a finire
che lei aveva afferrato la foto l'aveva stretta al petto con fare protettivo.
"Ehi, ma che...." Wakabayashi si bloccò. Gli occhi di lei brillavano
di....terrore. C'era qualcosa legato a quella foto, forse? "Tutto ok?"
chiese, avvicinandosi. Lei si voltò e annuì "Lascia stare,
è solo che....". Posò la foto e lo guardò "A volte
sento la mancanza della Germania. E quella foto l'ho fatta la". Wakabayashi
non era così convinto che la verità fosse quella, ma decise di lasciar
perdere. Lei intanto era uscita in terrazza "Guarda. Da qui posso vedere
tutta la città " disse con fare sognante. Lui uscì e constatò
che era vero. Da li si vedeva anche casa sua...ma questo evitò di dirlo.
"Guarda quella villa" disse invece "E' grande quasi come la tua".
Lei annuì "Chissà chi ci abita?" chiese. Lui sorrise di
nascosto. Per ora era meglio non dirlo. "Chissà" disse a sua
volta. La ragazza si voltò, e si trovò a pochi centimetri dal volto
di lui. Si fissarono negli occhi per un attimo lunghissimo, mentre il tempo pareva
essersi fermato "Wakabayashi ...." sussurrò lei, tremando. In
quel momento sembrava fragile e bellissima, e senza rendersene conto lui alzò
la mano e fece per accarezzarle il volto, rapito, quando il suono di un clacson
li riportò alla realtà (e ti pareva !!!! NdA). Si fissarono stupiti
per un attimo, cercando di capire cosa stavano facendo, poi si scostarono bruscamente.
"Ma che...che stavo facendo? Con questo rompiscatole poi?" si chiese
stupita lei, senza sapere che anche lui si stava ponendo la stessa domanda. "Ma
che mi è preso? Io questa non la sopporto nemmeno e stavo per...."
Il silenzio regnò assoluto per un bel po', finchè lei si voltò
e, calmato il respiro e il batticuore, disse "E va bene. So che vuoi sapere
qualcosa di me, è per questo che sei venuto qui ! Allora tieni questo"
tornò in camera, si chinò e, estratta da sotto il letto una scatola
straripante di foto e oggetti vari, gli mise in mano un album straripante di fotografie
di lei da quando era piccola, attraverso tutti i suoi spostamenti per l'Europa.
Le foto testimoniavano che la ragazza era carina fin da piccola e crescendo era
divenuta una vera bellezza. Inoltre c'erano molte foto di lei in tenuta sportiva.
"Sei davvero un'amante dello sport. Hai fatto davvero di tutto" osservò
ammirato lui "Ma scommetto che la ginnastica artistica è la tua preferita"
a quella domanda lei guardò altrove "No...io non ho più uno
sport preferito....per me è un mezzo per non pensare" l'album cadde
facendo un gran fracasso. Wakabayashi si era alzato in piedi e la guardava con
fare glaciale "Non puoi fare una cosa solo per non pensare ! Lo sport non
può essere solo quello. Devi amarlo, adorarlo, essere pronta a rinunciare
a tutto per lui. Non può essere solo un ripiego" lo sfogò la
colpì in pieno. Era vero, era verissimo. Anche lei aveva provato quello
che lui stava dicendo ma...."E invece può !" urlò, trovando
finalmente la forza di guardarlo "La ginnastica artistica per me non può
essere altro. Non potrà mai essere come...." si bloccò, scosse
il capo ricacciando le lacrime, e fece per andarsene. Lui la bloccò afferrandole
le braccia. "Scappare non serve ! " urlò. Lei tentò di
divincolarsi, ma la presa di lui era davvero salda. "Lasciami. Che ne sai
tu di ciò che provo?" urlò "Come faccio a saperlo, se
non so che ti è successo? Comunque non ti lascio andare così, sei
sconvolta" replicò lui. La ragazza si divincolava con forza sempre
maggiore; ormai era chiaro che per farla rinsavire doveva fare qualcosa di drastico.
Come uno schiaffo "Ma non posso picchiarla. Non ci riesco" pensò.
Allora...."BASTA!!!!!!!!! " la voce di lui fu come un tuono che la risvegliò;
quando riprese coscienza di sè, si trovò stretta tra le braccia
di qualcuno. Alzò gli occhi per vedere chi fosse e..."Wakabayashi
?" domandò, sorpresa. "Ma che succede?" Lui abbassò
gli occhi e la fissò in modo dolce "Stai meglio?". Lei annuì
stordita "Ma che ho fatto?" chiese, fissandosi le mani. Poi guardò
lui "Ho...ho avuto una crisi, non è vero?" non era una domanda.
Lui annuì. "Ecco, io...." "No. Non devi dirmi nulla. Temo
che le spiegazioni ora non basterebbero. Mi basta che tu stia meglio. E poi è
stata la mia frase a farti reagire così, quindi scusa dovrei dirtelo io.
Non pensiamoci più, ok?" la lasciò e fece per uscire dalla
stanza, ma lei lo bloccò. "Se puoi....non dirlo a nessuno. Non...non
è ancora il momento...." gli occhi azzurri ora erano sereni, come
il cielo dopo un violento temporale, e lui sorrise "Non c'era bisogno che
me lo chiedessi. L'avrei fatto lo stesso". Si avviò giù dalle
scale, lasciandola sulla soglia stupita e stranita. "Che tipo" pensò,
poi si affrettò a seguirlo. "Certo che a volte sei veramente utile"
gli disse, scendendo dietro di lui. Wakabayashi non si fermò, ma sorrise
e ribadì "Non abituartici troppo. Di solito sono insopportabile"
lei sorrise e accellerò. Lui era arrivato all'ultimo gradino, quando le
braccia di Jody gli circondarono il collo "Grazie" sussurrò la
ragazza, poi si staccò da lui e lo superò "Ma anche questa
era un'eccezione, non abituartici" disse, voltandosi. Il portiere era rimasto
come paralizzato. Quella ragazzina era davvero strana..."Ti sei incantato?"
chiese la voce di lei "Il fatto che ti abbia abbracciato ti sconvolge così
tanto?" queste parole dette in tono ironico lo fecero reagire "A dire
il vero, eri tu quella che prima, quando ti abbracciavo per farti calmare, non
ti scollavi più" "Wakabayashi !!! Ma che cavolo....e poi non
sei forse tu quello che è entrato in camera mia senza permesso?" Jody
aveva assunto un colorito leggermente rosso, sia per l'imbarazzo che per la rabbia.
"Ma a me non sembrava che tu fossi così contrariata....quando eri
in terrazzo stavi per baciarmi...." "COOOOSAAAAAAAAAAAAAAA?????????????
Sei tu che ti sei avvicinato troppo a me !!!!" cominciò a inseguirlo
rabbiosa, dandosi della cretina perchè sapeva che facendo così alimentava
il malinteso...certo che anche lui poteva evitare di dire certe cose.... "Buon...buongiorno Nakazawa " mormorò Tsubasa quando lei uscì di casa. "Buongiorno capitano" disse lei, arrossendo. Lui la fissò e chiese "Ehi, sei tutta rossa. Hai la febbre?" (qualcuno lo fermi, vi prego. Non è possibile....NdA) "N...no sto bene, non preoccuparti." la ragazza si avviò, con lui affianco, verso la casa dell'amica. Il silenzio era pesante, rotto solo dal rumore dei passi. "B...bella giornata, vero?" chiese lei, dandosi dell'idiota "Già...." rispose lui, fissando l'asfalto. Il silenzio ritornò. Avevano percorso metà strada, quando passarono davanti a un negozio di sport e Tsubasa disse "Mi aspetteresti qui un secondo? Devo prendere una cosa" Sanae annuì e lui entrò. Erano passati 5 minuti quando una voce disse "Ciao bellezza ! Che fai qui da sola?" un ragazzo altò e dall'aria sinistra le si avvicinò "Che ne dici di farti un giro con me? Dai, andiamo" senza lasciarle il tempo di ribadire, la afferrò per un polso e cercò di trascinarla via. Lei cercò di divincolarsi "No, lasciami ! " disse, spaventata. Lui sorrise "Dai, su, che hai? Vedrai che ci divertiremo" la presa sul suo polso si fece più forte, e la ragazza trasalì dal dolore "Lasciami, lascia..." "Lasciala" si intromise una voce proveniente da dietro di lei. Tsubasa stava li, ritto in piedi, con un'espressione omicida negli occhi "Mi pare che lei non voglia venire con te. Lasciala stare" ripetè, con tono glaciale. Il ragazzo non si fece intimidire "Ma guarda, c'è il tuo ragazzo. Non l'avevo visto. Non importa, è meglio se vieni con me, piccola" abbracciò Sanae e fece per portarsela via, quando un pugno fortissimo lo colpì in pieno volto "Toccala ancora e ti ammazzo" disse Tsubasa, circondando le spalle della ragazza con un braccio "Stai attento, se ti becco ancora non sarò così buono. Vieni Nakazawa, andiamocene" la condusse gentilmente via, mentre la gente cominciava a radunarsi attorno al ragazzo cha stava a terra. Lei tremava, rannicchiata nel suo braccio. Arrivarono al parco e lui la fece sedere. "Va tutto bene?" le chiese, preoccupato. Lei annuì "Scusami, non avrei dovuto lasciarti li da sola. Vuoi andare a casa?" disse con tono di scusa inginocchiandosi davanti a lei (mamma mia, ma è davvero Tsubasa? Non mi sembra vero....NdA). "No, andiamo pure, sto bene. Per fortuna sei arrivato" disse lei, prendendogli una mano "Hai un destro micidiale, capitano" scherzò. Lui sorrise e, rialzatosi disse "Non preoccuparti, d'ora in poi ti proteggo io" "Eh?" alla povera Sanae pareva impossibile aver udito ciò che lui aveva detto ( Anche all'autrice sembra impossibile....NdA). Il ragazzo sorrise "Sei la mia manager. E' logico che ti protegga" (aarrggggggggghhhhhhhhhh mi pareva impossibile....NdAutrice sull'orlo di una crisi di nervi). La ragazza lo fissò scocciata "Sciocco" disse, dandogli un pugno in testa. "Ahia ! Ma che hai?" chiese lui, sorpreso (beh, è sempre Tsubasa. NdA) "Non lo indovini?" chiese lei, facendogli la linguaccia e correndo via felice. Lui la inseguì "Ehi, Nakazawa, aspettami". "Ma che vi è successo? Non arrivavate più" chiese con malizia Jody quando Sanae e Tsubasa arrivarono davanti al portone della villa. Sanae sorrise e rispose "Nulla, è solo che un brutto ceffo mi ha importunato, e il capitano l'ha steso con un pugno" Jody sussultò, guardando l'amica preoccupata "Stai bene?" chiese, ma non potè sentire la risposta, in quanto travolta dai tre ragazzi che stavano dietro di lei "Davvero?????????" chiesero i tre in coro, mentre Jody, che era finita a terra, si massaggiava la testa con aria scocciata "Ehi, voi ! Ma che vi è preso?" ridendo, Izawa l'aiutò ad alzarsi, mentre Wakabayashi prendeva in giro Tsubasa "E bravo il nostro eroe. Finalmente si è svegliato" Tsubasa naturalmente non capiva (..........NdA). Sanae era viola, così la ragazza si rialzò, spinse Wakabayashi dentro la porta e ordinò, "Va bene, abbiamo capito. Ora muovetevi o non finiremo mai, e venerdì il compito lo fate come vi capita" a queste parole ci fu una staffetta verso la biblioteca, e 5 minuti dopo erano tutti immersi nello studio. Jody spiegava, rispondeva alle domande, a volte svolgeva qualche esercizio da sola. E così andarono avanti fino alle 7, quando Yusuke entrò dal portone e li vide "Ancora a studiare? Che bravi !!!" a quelle parole, i ragazzi si guardarono e si resero conto di aver passato ore sui libri. "Io ho fame ! " proclamò Wakabayashi , portando le mani dietro la testa. Jody lo fulminò "Zitto tu, che sei venuto qui e ti sei autoinvitato a cena ! " "Ma non era compresa già, la cena?" chiese Misaki , sorridendo "Certo, ma lui non lo sapeva, e nonostante ciò è arrivato qui alle due lamentandosi che non c'era nessuno da lui che gli preparasse la cena...." "Alle due????????" chiese un coro stupito di persone, mentre la ragazza arretrava, capendo di aver fatto un errore, Wakabayashi sbuffava e Yusuke sogghignava. Prese la parola "Certo, alle due era qui. Mi pareva anche che fossero contenti di rimanere qui da soli....io andavo via, la zia e lo zio non c'erano...." "Yusuuuuuuuuuuuuuuuuuuukeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Che cavolo stai dicendo???????????" Jody saltò addosso al cugino, tentando di tappargli la bocca, ma lui si difese ridendo. Sanae , Misaki e Izawa si fissarono sogghignando, mentre Tsubasa fissava la scena perplesso, per poi voltarsi verso Wakabayashi e chiedere "Cosa avete fatto mentre eravate soli?" (oddio mio......ma sto ragazzo.....ma da dove è venuto fuori???? NdA) Tutti si voltarono verso il portiere, compresi Jody e Yusuke, l'una allarmata, l'altro improvvisamente serio. ma Wakabayashi si limitò a rispondere "Litigato" e si alzò, andando poi a separare i due cugini. "Smettetela, se reagisci così sembra che sia tutto vero, quando io con una come te non ci starei nemmeno se ....". "Perchè, credi che io sia di parere diverso?" chiese lei, improvvisamente calma. Wakabayashi la fissò, leggermente interdetto, ma lei si era già rivolta agli altri "Penso che ormai la cena sia quasi pronta. Se mi seguite, vi indico il bagno, così potete prepararvi". Superò il portiere senza nemmeno guardarlo, prese per mano Izawa e se lo tirò dietro, sorridendo radiosa. Passandogli davanti gli scoccò un'occhiata di sfida, poi sparì su per le scale, mentre l'attaccante la segiva con un sorriso divertito. Tsubasa, Sanae e Misaki si avviarono a loro volta, mentre Wakabayashi rimaneva in piedi, furente. Yusuke gli si avvicinò e gli sussurrò "A quanto pare ha vinto lei....e in un modo che sembra averti sconvolto". Il portiere lo fissò furente "Figurati se m'importa" disse, avviandosi a sua volta verso il bagno. Yusuke lo fissò, pensando divertito "A quanto pare, la situazione è già infuocata....ne vedremo delle belle quest'anno....." "Jody, ma quello non è Yusuke Tachikawa della 2° F?" chiese Sanae all'amica, mentre le due ragazze si trovavano sole nella camenra di Jody e i ragazzi erano in bagno "Si, è lui. Vive qui" disse Jody con semplicità, indossando una maglietta pulita "Cosa? Ma...come scusa?????" chiese l'altra, spalancando gli occhi. Jody la fissò, non capendo il perchè di tanto stupore "E' mio cugino " disse, incerta. Sanae sembrò calmarsi, poi però un dubbio la scosse "Ma...non era stato adottato?" chiese, titubante "Certo, ma che cambia? Che sia mio cugino vero o adottivo, l'avrei comunque conosciuto solo l'altro giorno" "Ma cambia ! In questo modo tra voi potrebbe succedere qualcosa. Mi pare tenga molto a te" esclamò Sanae . "No. E' solo che mio zio gli ha dato l'incarico di tenermi d'occhio. Non c'è nulla tra noi. E' come...." disse la ragazza, mentre il suo sguardo si faceva vacuo "Se fosse mio fratello....fratello maggiore". Sanae non era convinta, ma decise di lasciar correre; c'era un altro punto da sondare "E di Wakabayashi che mi dici?" "Eh?" lo sguardo di Jody era sinceramente dubbioso questa volta, tanto che Sanae si trovò a chiedere "Vuoi dire che....non ci hai mai pensato....che potreste...." "Cosa?" "Ma Jody....si vede lontano un miglio che c'è qualcosa tra voi" "EEEEHHHH?" Jody si bloccò "Sanae, ma sei impazzita? Che c'è, devi trovarmi il ragazzo a tutti i costi? Prima Yusuke, ora quello scemo? Non ci ho mai pensato, ne mai lo farò, credimi". La conversazione si interruppe. Il silenzio calò sulle due, finchè Jody chiese, con voce calma e per nulla arrabbiata "E Tsubasa? ne vogliamo parlare?" Sanae divenne rossa mentre Jody scoppiava in una risata cristallina, alla quale alla fine partecipò anche l'amica. "Finalmente è finita" pensò Jody, raccogliendo le sue cose dopo il tanto famoso pre-esame. Era venerdì, quasi ora di pranzo. Dopo, ci sarebbero stati gli allenamenti del club di calcio, dalle 4 alle 7. Dall'una alle 3 Jody sarebbe andata in palestra per gli allenamenti di ginnastica artistica, poi nell'ora buca avrebbe aiutato Sanae a preparare l'occorrente per gli allenamenti. Era mezzogiorno, constatò gurdando l'orologio. Doveva andare a mangiare, o non avrebbe fatto in tempo "Sanae , pranzi con me?" chiese all'amica. Sanae annuì e si avviò con lei "Mamma mia, era veramente difficile questo test, non è vero?" Jody annuì, evitando di dire che per lei era stato impegnativo ma di livello normale. In mensa trovarono i ragazzi, anch'essi reduci dall'esame "Allora, come è andata?" chiese Misaki , gentile come sempre. "Non lo so, penso bene" rispose Sanae , mentre Jody si limitava a dire "Anch'io". Wakabayashi la fissò con intenzione, ma evitò di dire ciò che pensava, non voleva litigare di nuovo con quella che in un modo o nell'altro riusciva sempre a farlo sembrare uno scemo. La conversazione si spostò su altri argomenti, e all'improvviso Sanae chiese "Jody, domani è sabato, che ne dici di venire a fare shopping con me?" Jody ci pensò su, poi le venne in mente che aveva preso il cappello di Yusuke senza nemmeno dargli la possibilità di replicare. Magari poteva comprargliene uno nuovo "Va bene. Devo proprio prendere una cosa" accettò. Sanae esultò, poi ricordò un'altra cosa "Domenica c'è anche la cerimonia di apertura e i festeggiamenti per il campionato nazionale. Ci sarà tutta la scuola. Dobbiamo andare" i giocatori annuirono, e cominciarono a discutere dell'evento. Misaki si voltò verso Jody e le disse "Naturalmente ci devi venire anche tu, in qualità di manager" la ragazza fece per protestare, ma Sanae la bloccò "Domani andremo a procuparci l'occorrente. Dovremo essere davvero eleganti !!!!" "Devo venire anch'io???" esclamò Jody, sconvolta" "Ma certo. Ora sei una manager. Non preoccuparti, Sanae ha esagerato, non è niente di così ufficiale, ma sarà una cerimonia importante. Comunque ci saremo tutti noi, non preoccuparti." La tranquillizzò Izawa, ma Jody era ammutolita. Che poteva fare? "Va bene....vengo. Ora, se volete scusarmi, è meglio che vada in palestra, ci vediamo dopo" disse, mormorando appena. Ci fu un coro di saluti, ma non li sentì nemmeno. Uscire con loro la sera seguente....perchè era così angosciata? Dopotutto si stava facendo degli amici...e pian piano, una nuova gioia prese il posto dello sconcerto....ma sapeva che non sarebbe stato facile essere davvero a suo agio. "Ora proveremo i voli. Cercate di lasciarvi andare, sapete farli, quindi non spaventatevi. Evelyn, comincia tu" disse la capitana del club di ginnastica. Jody ascoltava appena. Pensava ancora al fatto che sarebbe uscita col club di calcio. Perchè quel pensiero le dava così tanta pena? "Dopotutto è normale che mi faccia nuovi amici...." "Ehi, Harper che fai, dormi? Non possiamo stare qui ad aspettare i tuoi comodi. Tocca a te" urlò il capitano, e Jody si mise in posizione, imbarazzata. Non doveva farsi tradire dalle emozioni, la ginnastica richiedeva concentrazione. Trasse un respiro profondo e alzò le braccia. "Penso di essere solo un po' nostalgica dell'Europa. Andrà tutto bene. Come per il volo, devi buttarmi e non pensarci" presa questa decisione sorrise, espirò e si avviò risoluta, salì sulla pedana, corse, spiccò il balzo. Compì un'evoluzione a dir poco perfetta e atterrò in modo esemplare, col sorriso sul volto e gli occhi pieni di carica. Ci fu un coro di applausi, e il capitano, ora sorridente, le si avvicinò "Complimenti. Sei veramente predisposta per questa disciplina. Fai grandi progressi. Bene, abbiamo finito. Ora andate pure a cambiarvi". Jody fissò l'orologio appeso alla parete. "Oddio, sono già le 3 e 10 !!!!" pensò. Si avviò di corsa verso lo spogliatoio, si cambiò e cinque minuti dopo era già in corsa verso il campo da calcio. Era in ritardo !!!! "Eccomi Sanae " esclamò, arrivando senza fiato nella sede del club. L'amica le sorrise "Non serve che muori per venire qui" scherzò, facendo ridere entrambe. Jody fissò il campo: gli allenamenti dovevano ancora iniziare tre quarti d'ora dopo ma Wakabayashi , Misaki , Tsubasa e Izawa si stavano già allenando. "Quei quattro sono veramente instancabili" disse, ridendo. Sanae annuì, fissando anche lei il campo. E così, mentre Sanae fissava Tsubasa, Jody fissava Wakabayashi tra i pali della porta, e un ricordo si affacciò alla sua mente, trasportato da un soffio di vento che le scompigliò i capelli castani.... ....di fronte a lei non c'era più un ragazzo dai capelli neri, ma uno dai capelli biondi e dagli occhi verdi, che le sorrideva per la prima volta... "....ti ho vista giocare....hai un'espressione magnifica quando giochi...si vede che ci metti tutta te stessa....." ....e pochi giorni prima aveva dimostrato che mai più sarebbe riuscita ad avere quell'espressione...l'aveva dimostrato a Wakabayashi e a se stessa....aveva rifiutato ancora una volta la realtà...."Jody, tutto ok? Ti sei incantata a guardare Wakabayashi ...." la voce di Sanae la riportò alla realtà, sopratutto perchè non era sarcastica, ma seriamente preoccupata. Jody si voltò e sorrise, cercando di mascherare l'espressione degli occhi "Certo, tutto ok !" disse, con tono dinamico e convincente. Ma Sanae non si faceva incantare tanto facilmente. Jody si diede da fare più che mai, quasi stesse cercando qualsiasi pretesto per non avere tempo di....pensare.... "Jody...." chiamò di nuovo Sanae , pur non sapendo che dirle; la ragazza si fermò, evitò di guardarla negli occhi e mormorò "Davvero, va tutto bene, Sanae " il tono era strozzato, come rotto dal pianto. Sanae si avvicinò, ma una mano tesa la fermò "Ogni tanto...ogni tanto mi capita di....essere malinconica....non devi preoccuparti....mi capiterà....ma...va...tutto...bene...." finalmente riuscì a concludere la frase e alzò gli occhi, ora chiari e solo leggermente luccicanti. "Un giorno...ti racconterò...tutto..." promise, e Sanae annuì. Non poteva fare altro che aspettare. Jody continuò a lavorare, e Sanae la imitò, leggermente turbata. Le ragazze cominciarono così a preparare fette di limone, panini, asciugamani, mentre i tiri in porta si susseguivano fischiando, per poi venire bloccati con sicurezza. Wakabayashi sorrideva, sicuro di sè, con un'espressione così superiore che alla fine Jody decise di dargli una lezione. Entrò in campo, prese la palla a Misaki e si parò di fronte alla porta, con gli occhi pieni di fuoco. "Smettila di avere quell'espressione così sicura ! Vediamo di che sei capace !!!" urlò in segno di sfida; prese una palla e gli si parò davanti. Lui sorrise divertito, anche se vide qualcosa negli occhi di lei. "Va bene, quando vuoi Harper" si posizionò, pronto a rifarsi dell'altra volta....ma la palla schizzò in porta così veloce che lo prese in pieno volto e lo scaraventò in rete. La ragazza rimase impassibile "E allora? Dov'è tutta la sicurezza di prima? Che ti succede? Se non riesci a parare nemmeno i miei tiri, come farai a battere mio cugino al campionato nazionale? Alzati, Wakabayashi , avanti !!" si incamminò verso la porta per raggiungere il portiere. Lui stava disteso imprecando. La faccia era rossa, ma non c'erano segni preoccupanti. "Ti arrendi per così poco?" chiese lei, tendendogli la mano, ma lui la spinse via e se ne andò arrabbiato. Tsubasa e Misaki , che l'avevano già vista in azione, sorridevano, mentre Izawa appariva stupito. In porta era rimasto il berreto rosso di Wakabayashi , rotto e sgualcito. Lei lo raccolse, fece per darglielo, poi lo guardò bene. Non era più utilizzabile. Lui lo fissò, fissò lei e andò verso lo spogliatoio. Lei abbassò lo sguardo, indecisa, poi lo seguì, lo bloccò,costringendolo a sedersi, e gli fece un impacco freddo sul bernoccolo. Il ragazzo subì impassibile le cure, poi si avviò in porta e ricominciò l'allenamento. Jody tornò da Sanae , con un'espressione strana sul volto. L'amica la guardò e constatò che la violenta emozione che aveva travolto la ragazza prima era sparita. La sfida con Wakabayashi era riuscita a farla tornare serena "Forse non è la sfida, forse..." pensò, fissando Jody. Lei la guardò, sorridendo "Bel tiro" si limitò a dirle, poichè non c'era bisogno di parole. Jody si rese conto con stupore che Sanae l'aveva capita. Fin troppo bene. E fissando lo sguardo di Wakabayashi , fisso su di lei, capì che anche lui aveva capito. Sorrise, fissando il cielo. Forse...forse poteva davvero trovare dei nuovi amici...forse...forse poteva davvero essere di nuovo felice. |
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