Semplicemente Jody

 

Capitolo 3: Un passato oscuro

"Dunque, ora proveremo ad applicare la regola che vi ho appena spiegato; chi viene a risolvere quest'equazione?" il professore di matematica fissò i ragazzi con aria divertita, mentre la maggior parte di loro tentava di scomparire. Alla fine il prof prese il registro e disse "Dunque...Wakabayashi, perchè non vieni tu?" ci fu una serie di sospiri di sollievo, mentre Wakabayashi si alzava imperturbabile e andava alla lavagna. Prese il gesso in mano e cominciò a risolvere l'equazione. Il professore l'osservò compiaciuto "Complimenti, vedo che almeno qualcuno ha studiato qualcosa. Ora però vorrei che provassi a risolvere quella sotto". Wakabayashi si bloccò. Quell'esercizio era troppo difficile. Non lo sapeva risolvere. Rimase per un po' fermo col gesso in mano, poi il prof chiese "Allora, c'è qualcuno che vuole provare a risolverlo?" ci fu una serie di proteste. Il professore guardò divertito quel subbuglio, quando all'improvviso gli occhi gli caddero su una ragazza che stava a testa china sul quaderno e scriveva senza sosta. "Vedo che non ti fai intimorire facilmente, Harper. Perhè non provi tu?" Wakabayashi sghignazzò. Jody stava per fare una figura tremenda. Ma la ragazza sorrise al professore e si alzò senza protestare. Arrivò alla lavagna, prese il gesso di mano a Wakabayashi e cominciò a scrivere con sicurezza. Non passò nemmeno un minuto e l'aveva risolta. La classe rimase interdetta, mentre il professore osservava stupito "Molto bene!!!!! Mi avevano detto che avevi ottenuto ottimi risultati anche in scienze e matematica, ma il tuo livello è superiore a quanto pensassi. Veramente brava". La ragazza sorrise senza scomporsi e tornò al suo posto, seguita da un frustatissimo Wakabayashi . Quando si fu seduta, Sanae si chinò e le sussurrò "Che brava ! Ma come fai?" Jody la fissò, cercando una risposta "Ma veramente...non faccio nulla....l'ho solo guardata e risolta" "Solo!!!! Era un'esercizio molto difficile, nessuno di noi sapeva da che parte prenderlo, e tu in un minuto l'hai risolto!!!!!!!! Sei veramente un genio!!!!!!!!! " Sanae le afferrò le mani, supplichevole "Ti prego, ti prego, ti prego ti pregooooooo!!!!!!!!!! Mi aiuteresti? Io nelle materie scientifiche sono una frana ! " La lezione intanto era finita. Jody guradò Sanae , annuendo poi con convinzione "Ma certo. Se ti posso aiutare...più che volentieri. Perchè non vieni a casa mia a studiare ogni tanto?" Sanae le buttò le braccia al collo, felice. Jody sorrise, cercando di liberarsi, quando una voce disse "Aiuteresti anche me? Anch'io non ci capisco niente di matematica". Le due ragazze si voltarono per vedere chi avesse parlato..."Ca...capitano ! " esclamò Sanae , arrossendo. Tsubasa infatti le stava fissando sorridente. Jody annuì di nuovo "Ma certo" rispose, dando un pizzicotto a Sanae "Volentieri". Misaki si avvicinò e disse "Posso unirmi al gruppo?" in breve si era riunita una piccola folla. Jody prese appuntamento per quel pomeriggio con Sanae , Misaki, Tsubasa e Izawa. "Sai, il pre - esame è venerdì e nessuno di noi è preparato" dissero i ragazzi. "Ma, gli allenamenti?" chiese lei "Stanno per iniziare i test di inizio quadrimestre, mancano solo due settimane, per questo gli allenamenti vengono ridotti. Ora li facciamo un pomeriggio si e uno no. Allora, tutto ok?" Jody annuì, poi decise che non le importava di quanti fossero, voleva farsi degli amici e quella era l'occasione giusta "Sentite, e se invece della biblioteca veniste tutti da me? La casa è grande, la biblioteca c'è, e non dovremo preoccuparci del rumore" La sua proposta fu accolta da varie esclamazioni di gioia. "Allora d'accordo così? Alle quattro, visto che oggi non ci sono lezioni pomeridiane, a casa di Jody. Qual'è l'indirizzo?" chiese Misaki, organizzatore per professione. Jody glielo disse "Via degli angeli 4" I ragazzi presero nota, poi si avviarono verso l'uscita. Era mezzogiorno. Come al solito (E che palle ! NdA) Tsubasa attaccò a parlare di calcio, e Sanae rimase a fissarlo, in adorazione. Jody rideva di quella situazione paradossale, poi pensò che bisognava fare qualcosa. Non poteva lasciare che Sanae stesse sempre li a osservare il suo capitano, senza che quello scemo si accorgesse di niente. Incontrò lo sguardo di Misaki e vide una luce di complicità negli occhi del ragazzo, la stessa luce che si leggeva negli occhi di Izawa. Fece un cenno di assenso ai due e partì all'attacco "Sanae senti, ora che ci penso se vogliamo studiare seriamente dovremo farlo fino a tardi. Infatti avevo pensato di invitarvi a cena da me....ma ora mi viene in mente che forse tu non puoi tornare da sola a casa a quelle ora; è un bel problema. Come facciamo?" detto ciò si voltò verso i ragazzi, anzì precisamente verso Tsubasa, e disse, con tono veramente preoccupato "Capitano, che facciamo? Non possiamo certo lasciare che Sanae corra un simile rischio....ma se si fa accompagnare, non credo la verranno a prendere, e dovrebbe tornare a piedi da sola...." rimase ferma con aria di chi sta riflettendo seriamente. Sanae cercava di protestare che non c'era problema, che qualcosa avrebbe poi fatto, ma nessuno l'ascoltava "Che facciamo capitano?" chiese ancora Jody con aria di fidarsi completamente di lui "E muoviti, idiota ! Te lo devo per forza dire io?" pensava intanto. Tsubasa guardava la ragazzina, leggermente spiazzato. Non si era proprio posto il problema (ma va? NdA) ma si rendeva conto che era vero. Senza pensarci troppo (perchè, che vi aspettavate? NdA) rispose "Posso accompagnarla a casa io. Tanto è in strada" Sanae divenne di un colore simile al viola, rimanendo ferma in silenzio contorcendosi le mani, mentre il volto di Jody si illuminava "E' vero capitano ! Bell'idea ! Io non ci avevo proprio pensato ! " esclamò, saltellando felice "Era ora stupido. Ci voleva tanto?" pensò. Finita la scenetta, e ottenuto ciò che voleva, si incamminò di nuovo senza però rinunciare a dire "Allora facciamo così, la passi a prendere e poi la riaccompagni a casa, così sua madre saprà che è in buone mani, eh?" "JODY !!!!" esclamò Sanae, mentre Tsubasa annuiva e sorrideva "Certo, non ci sono problemi", al che la povera Sanae non seppe più che fare. Da una parte avrebbe voluto sotterrare viva l'amica, dall'altra le sarebbe saltata al collo per la gratitudine. Misaki e Izawa, che avevano seguito la scena in silenzio trattenendosi a stento dal ridere, tirarono indietro Jody "Complimenti, un'attrice nata ! " si congratulò Misaki, avvicinandosi per poter parlare senza farsi sentire dai due davanti (tanto Tsubasa non ci arriva lo stesso....NdA). "Mamma mia, da come lo fissavi non capivo se stavi per abbracciarlo e complimentarti con lui per l'idea o mangiarlo vivo perchè non ci arrivava" aggiunse sogghignando Izawa. Jody sorrise e disse, in tono innocente e perfettamente teatrale "Ma che dite, io ho solo detto il mio dubbio, è il capitano che ha fatto tutto il resto!!!!!" al che i tre scoppiarono a ridere tutti insieme. "Perchè ridete?" chiese Tsubasa innocentemente (qualcuno mi aiuti, non lo sopporto più...NdA) riuscendo solo a far aumentare le risate. Sanae era ancora color peperone, ma sorrideva felice, e a un certo punto riuscì a afferrare Jody per un braccio, farla chinare e sussurrarle "Grazie ! ". Jody sorrise all'amica e entrambe scoppiarono a ridere ( w l'allegria!! NdA), seguite da Misaki e Izawa, mentre Tsubasa rimaneva perplesso. (...........NdA)
L'atmosfera rimase gaia fino a quando Jody non sentì una mano sulla spalla "Vedo che da quando sei qui le risate sono all'ordine del giorno" l'apostrofò Wakabayashi , con la sua solita espressione beffarda. Jody lo fissò infastidita, ma non potè evitare di scoppiare a ridere di nuovo. Wakabayashi arretrò, perplesso e seccato "Ma che...." vide che tutti ridevano, tranne Tsubasa. Capì al volo, e sorrise, guardando Jody. Di sicuro doveva esserci di mezzo lei. Misaki cercò di smettere di ridere "Su, ragazzi, andiamo, o alle 4 saremo ancora qui, e non a casa di Jody" Wakabayashi la fissò, improvvisamente gelido "A casa tua?" chiese, mentre un'espressione indecifrabile gli passana negli occhi neri. Si voltò a guardare Misaki, e qualcosa nel suo sguardo fece rabbrividire Jody. Misaki si accorse dello sguardo e disse "Andiamo tutti da lei a studiare. Si è offerta di aiutarci per il pre-esame" Wakabayashi volse altrove lo sguardo "E chi ti ha chiesto niente?" disse, burbero. Jody lo fissò meravigliata, poi assunse un'espressione imbronciata e gli pestò il piede con forza "Ahia ! Ma sei matta? Che ti prende? " urlò lui, sorpreso. Lei però non si lasciò commuovere "Mi prede che potresti essere più gentile ! Misaki ti ha semplicemente spiegato come stavano le cose in modo garbato, e tu gli rispondi così?" Due occhi blu di fuoco si fissarono in due occhi neri ardenti. "Credi che lasci perdere solo perchè sei una donna? Ti sbagli ! " si avvicinò minaccioso, sollevando la mano e calandola verso il volto di lei, ma non vi arrivò. Jody aveva afferrato con sicurezza il suo polso, mentre i suoi occhi erano ancora saldamente fissi in quelli del ragazzo. Rimasero tutti di stucco. La situazione stava diventando spinosa. Misaki cercò di intervenire, sentendosi responsabile, ma Jody lo battè sul tempo. Lasciò il polso di lui, si alzò in punta di piedi e gli calcò il cappello sugli occhi, con dolcezza "Sciocco, non devi arrabbiarti per niente" disse, in tono talmente dolce da far sbollire completamente la rabbia del portiere. Lui si tolse il berretto e la fissò dubbioso, ma lei continuava a sorridere, e il suo sorriso era talmente dolce e spontaneo che lui ne rimase contagiato, trovandosi a sorridere a sua volta. Izawa, Misaki e Sanae tirarono un sospiro di sollievo; la cosa era sistemata....ma non avevano fatto i conti con Tsubasa "Wakabayashi , perchè non vieni anche tu?" i tre rimasero di ghiaccio, voltandosi a fissare il capitano increduli. Ma come faceva a non capire mai nulla? si domandò Sanae . La voce di Jody però li spiazzò ancora di più "Per me va bene, mi basta che non parliate di calcio per tutto il tempo" e detto ciò si incamminò "Ci vediamo dopo" disse, tirando dritto, anche perchè erano ormai arrivati all'incrocio dove si erano separati la sera prima. Tutti la fissavano, immobili, tranne Wakabayashi , che aveva preso e le era corso dietro, cacciandole il berretto in testa e poi correndo via. "Wakabayashi !!!!" urlò lei, rincorrendolo; ben presto scomparvero dalla vista degli altri. Misaki sorrise agli altri. Quella ragazza era veramente strana. prima faceva arrabbiare Wakabayashi , poi riusciva a calmarlo e infine lo invitava a casa sua senza problemi. Decisamente il futuro prometteva di non essere noioso.

"Accidenti a lui, mai che riesca a non farmi arrabbiare" imprecava Jody. Naturamente alla fine non si era fatta accompagnare, anzi era corsa via per evitare possibili dubbi. "Tanto alle 4 sarà qui...." sospirò, entrando in casa. Sua zia le andò incontro. Jody si cambiò e scese in sala da pranzo "Zia, io avrei invitato dei miei compagni a studiare qui oggi pomeriggio. Ti da fastidio?" chiese, timorosa. Sua zia la abbracciò e le disse "Anzi, mi fa piacere che tu abbia trovato degli amici. Invita pure chi vuoi quando vuoi. Oggi lo zio è al lavoro, e io porto Hideaki al parco e al cinema, saremo di ritorno per cena. A proposito, li hai invitati a fermarsi a cena, vero?" Jody annuì, ridendo; sua zia era imprevedibile. Era fantastica. "E Yusuke?" chiese poi, mangiando. "E' a casa di un suo amico. Tornerà a prendere alcune cose, poi dormirà da lui" Jody annuì. Almeno non avrebbe disturbato nessuno. Salì in camera, buttandosi sul letto. Era bella la vita. Era veramente magnifica......

Erano le due, e Jody stava in giardino con Hideaki; era uscita e aveva trovato il ragazzino che giocava con un pallone da calcio, così si era offerta di giocare con lui.
Il bambino aveva accettato e ora rideva felice, osservando le evoluzioni che Jody faceva compiere alla palla. "Hideaki, preparati, dobbiamo andare" disse sua zia, un po' dispiaciuta di interromperli. Hideaki annuì, mentre Jody si fermava e diceva "Vai, su. Giocherò ancora con te domani" il bambino si girò, felice, e le saltò al collo "Grazie, sorellina !!!" disse, poi arrossì e corse dentro. Jody rimase per un attimo spiazzata, poi sorrise. Quel bimbo schivo e solitario era in realtà un tesoro. Ci voleva così poco a farlo felice....presa dai pensieri, aveva ricominciato a giocare con la palla, quando una voce alle sue spalle la sorprese "Te la cavi davvero, Harper" la palla cadde per terra, mentre lei si voltava stupita "E tu che ci fai qui?" chiese stupita a Wakabayashi , che stava in piedi e la fissava. Lui si passò una mano tra i capelli e rispose, guardando altrove con fare noncurante "Mi hai detto di venire da te, ma non mi hai detto a che ora, così sono venuto a caso" Lei sussultò. In effetti l'aveva invitato un po' in malo modo, senza dirgli nulla. Arrossì imbarazzata. Lui guardava il parco e non se ne accorse, continuando a parlare "Allora? Fino a che ora dura questa sessione di studio? A una certa ora devo andare, non c'è nessuno che mi prepari la cena, devo fare da solo" Lei alzò gli occhi . Che imbarazzo ! Non gli aveva detto nemmeno quello? "Veramente...puoi mangiare qui...." mormorò "Ah, davvero? Grazie" rispose lui "Mangiano qui tutti, perchè finiremo tardi...." in quel momento si rese conto del tono che aveva usato per accettare e esclamò "Ehi, un momento ! Non è che sei venuto qui apposta per dirmi questo e farti invitare a cena?" Lui usò un tono vago "Può essere...." "Arggghhhh!!!" la ragazza cominci ad inseguirlo, mentre lui indietreggiava divertito, cercando di parare i pugni di lei "Ehi, calma ! Scherzavo ! " erano avvinghiati a quel modo quando una voce proveniente dall'ingresso li sorprese "Ehi, che state facendo?" Jody e Wakabayashi si voltarono insieme. Sulle scale stava Yusuke, che li fissava con aria interrogativa. "E tu che ci fai qui? Non dovevi essere da un tuo amico?" chiese Jody "Ci vado ora" rispose lui, mostrando la sacca che si portava dietro. Fissò poi Wakabayashi , squadrandolo "Tu sei Wakabayashi , se non sbaglio" disse in tono neutro. Wakabayashi lo fissò a sua volta "Esatto. Tu invece sei Tachikawa della 2° F, no?". Il ragazzò annuì, continuando a fissarlo. Jody li guardava, e all'improvviso si rese conto di come li aveva sorpresi Yusuke, arrossì e si affrettò a spiegare "E' venuto a studiare con me. Gli altri dovrebbero arrivare fra poco" Yusuke la fissò, poi si avviò "Devo andare" salutò. Jody cercò di nascondere l'imbarazzo, poi vide sua zia che usciva e le andò incontro. Yusuke a quel punto si fermò, guardò con occhi preoccupati la ragazza, poi si voltò, tornò verso Wakabayashi e gli sussurrò "Stai attento a ciò che le fai". Il portiere non si scompose, limitandosi a ricambiare il suo sguardo. Intanto Hideaki era sceso ed era corso da Jody, fissando incuriosito il ragazzo. Quando si voltò lo riconobbe "Tu...tu sei Genzo Wakabayashiiiiiiii !!!" urlò, avvicinandosi. Jody lo accompagno da lui e disse "Wakabayashi , ti presento mio cugino Hideaki" Wakabayashi si chinò a salutare il bambino, che poi la zia portò via a fatica. Yusuke uscì in silenzio, limitandosi a salutare con un cenno della mano. Sua zia salì in macchina e guardò i due ragazzi fermi sul viale "Divertitevi, cara" le disse. Jody salutò con la mano finchè l'auto non sparì, poi si bloccò. Non ci aveva pensato. Erano soli, ora. Ed erano solo le 2 e 10...."Oddio, e ora che facciamo?" chiese, rivolta più a se stessa che al ragazzo di fianco a lei "Beh, gli altri staranno arrivando, no? L'hai detto prima" dise lui, noncurante. Lei rimase a capo chino, mormorando "Arrivano alle 4" "Cosa???" "L'appuntamento è alle 4....che ne sapevo che arrivavi qui a quest'ora?" rispose lei, con espressione preoccupata. Lui la fissò, poi sbuffando chiese "E ora che facciamo?" "Non lo so...." rispose lei. Poi guardò la palla. Forse..."No, no" respinse l'idea, l'ultima volta aveva fatto già troppi danni. "Vieni, ti offro un the freddo " disse, entrado in casa. Lui la fissò dubbioso. Era vestita in maglietta e pantaloncini, visto che faceva caldo, e lui osservò il suo fisico, pensando che era proprio una ginnasta...."Ehi, non vieni?" la sua voce lo riportò alla realtà. Si affrettò a seguirla . "Ma non hai caldo con quella maglia?" chiese poi Jody, osservando la felpa rossa che indossava. Lui annuì e disse" In borsa ho una maglietta; posso andare in bagno a cambiarmi?" lei glielo indicò, poi andò in cucina a preparare il the. Lui entrò, indossando ora una maglietta nera che metteva in evidenza i suoi muscoli. Jody lo fissò, arrossendo, poi gli diede il the cercando di dissimmulare l'imbarazzo. Sarebbero state di certo due ore molto lunghe.....

"Allora che facciamo?" chiese sbuffando il portiere, stando ritto in piedi dietro di lei che era seduta su una sedia e fissava il vuoto "Non lo so" rispose con aria assente. Lui rimase per un po' in silenzio, osservandola di nascosto. Che fare? "Che c'è al piano di sopra?" chiese lui. "Le camere" rispose lei, evitando di guardarlo. Lui fisso la sua nuca, poi un sorriso furbo gli si dipinse sul volto "Anche quella della signorina qui presente?"chiese con fare sornione "Certo..." rispose lei, senza rendersi conto di quanto stesse succedendo. Quando capì il senso della domanda, lui era già sparito e si sentivano i passi per le scale "Ehi, aspetta !!!!" lo inseguì cercando di essere più veloce di lui, ma quando arrivò al piano superiore lui stava proprio varcando la porta della stanza. "Fermo !!!!" l'urlo non servì però a bloccare il portiere. "Che bella stanza" stava dicendo, quando lei entrò come una furia e lo travolse "Ma come osi? Entrare in camera di una ragazza in questo modo !!!" prese a tempestarlo di pugni, mentre lui rideva di gusto "Smettila, che ti fai male solo tu. Cos'hai da arrabbiarti, poi? Volevo solo curiosare" lei lo fissò incredula e furente. Quel....quel....maledizione !!! "Che bella foto" stava dicendo lui, intanto fissando una foto caduta per terra da un contenitore mezzo nascosto sotto il letto "Ma chi sono queste rag...." non fece in tempo a finire che lei aveva afferrato la foto l'aveva stretta al petto con fare protettivo. "Ehi, ma che...." Wakabayashi si bloccò. Gli occhi di lei brillavano di....terrore. C'era qualcosa legato a quella foto, forse? "Tutto ok?" chiese, avvicinandosi. Lei si voltò e annuì "Lascia stare, è solo che....". Posò la foto e lo guardò "A volte sento la mancanza della Germania. E quella foto l'ho fatta la". Wakabayashi non era così convinto che la verità fosse quella, ma decise di lasciar perdere. Lei intanto era uscita in terrazza "Guarda. Da qui posso vedere tutta la città " disse con fare sognante. Lui uscì e constatò che era vero. Da li si vedeva anche casa sua...ma questo evitò di dirlo. "Guarda quella villa" disse invece "E' grande quasi come la tua". Lei annuì "Chissà chi ci abita?" chiese. Lui sorrise di nascosto. Per ora era meglio non dirlo. "Chissà" disse a sua volta. La ragazza si voltò, e si trovò a pochi centimetri dal volto di lui. Si fissarono negli occhi per un attimo lunghissimo, mentre il tempo pareva essersi fermato "Wakabayashi ...." sussurrò lei, tremando. In quel momento sembrava fragile e bellissima, e senza rendersene conto lui alzò la mano e fece per accarezzarle il volto, rapito, quando il suono di un clacson li riportò alla realtà (e ti pareva !!!! NdA). Si fissarono stupiti per un attimo, cercando di capire cosa stavano facendo, poi si scostarono bruscamente. "Ma che...che stavo facendo? Con questo rompiscatole poi?" si chiese stupita lei, senza sapere che anche lui si stava ponendo la stessa domanda. "Ma che mi è preso? Io questa non la sopporto nemmeno e stavo per...." Il silenzio regnò assoluto per un bel po', finchè lei si voltò e, calmato il respiro e il batticuore, disse "E va bene. So che vuoi sapere qualcosa di me, è per questo che sei venuto qui ! Allora tieni questo" tornò in camera, si chinò e, estratta da sotto il letto una scatola straripante di foto e oggetti vari, gli mise in mano un album straripante di fotografie di lei da quando era piccola, attraverso tutti i suoi spostamenti per l'Europa. Le foto testimoniavano che la ragazza era carina fin da piccola e crescendo era divenuta una vera bellezza. Inoltre c'erano molte foto di lei in tenuta sportiva. "Sei davvero un'amante dello sport. Hai fatto davvero di tutto" osservò ammirato lui "Ma scommetto che la ginnastica artistica è la tua preferita" a quella domanda lei guardò altrove "No...io non ho più uno sport preferito....per me è un mezzo per non pensare" l'album cadde facendo un gran fracasso. Wakabayashi si era alzato in piedi e la guardava con fare glaciale "Non puoi fare una cosa solo per non pensare ! Lo sport non può essere solo quello. Devi amarlo, adorarlo, essere pronta a rinunciare a tutto per lui. Non può essere solo un ripiego" lo sfogò la colpì in pieno. Era vero, era verissimo. Anche lei aveva provato quello che lui stava dicendo ma...."E invece può !" urlò, trovando finalmente la forza di guardarlo "La ginnastica artistica per me non può essere altro. Non potrà mai essere come...." si bloccò, scosse il capo ricacciando le lacrime, e fece per andarsene. Lui la bloccò afferrandole le braccia. "Scappare non serve ! " urlò. Lei tentò di divincolarsi, ma la presa di lui era davvero salda. "Lasciami. Che ne sai tu di ciò che provo?" urlò "Come faccio a saperlo, se non so che ti è successo? Comunque non ti lascio andare così, sei sconvolta" replicò lui. La ragazza si divincolava con forza sempre maggiore; ormai era chiaro che per farla rinsavire doveva fare qualcosa di drastico. Come uno schiaffo "Ma non posso picchiarla. Non ci riesco" pensò. Allora...."BASTA!!!!!!!!! " la voce di lui fu come un tuono che la risvegliò; quando riprese coscienza di sè, si trovò stretta tra le braccia di qualcuno. Alzò gli occhi per vedere chi fosse e..."Wakabayashi ?" domandò, sorpresa. "Ma che succede?" Lui abbassò gli occhi e la fissò in modo dolce "Stai meglio?". Lei annuì stordita "Ma che ho fatto?" chiese, fissandosi le mani. Poi guardò lui "Ho...ho avuto una crisi, non è vero?" non era una domanda. Lui annuì. "Ecco, io...." "No. Non devi dirmi nulla. Temo che le spiegazioni ora non basterebbero. Mi basta che tu stia meglio. E poi è stata la mia frase a farti reagire così, quindi scusa dovrei dirtelo io. Non pensiamoci più, ok?" la lasciò e fece per uscire dalla stanza, ma lei lo bloccò. "Se puoi....non dirlo a nessuno. Non...non è ancora il momento...." gli occhi azzurri ora erano sereni, come il cielo dopo un violento temporale, e lui sorrise "Non c'era bisogno che me lo chiedessi. L'avrei fatto lo stesso". Si avviò giù dalle scale, lasciandola sulla soglia stupita e stranita. "Che tipo" pensò, poi si affrettò a seguirlo. "Certo che a volte sei veramente utile" gli disse, scendendo dietro di lui. Wakabayashi non si fermò, ma sorrise e ribadì "Non abituartici troppo. Di solito sono insopportabile" lei sorrise e accellerò. Lui era arrivato all'ultimo gradino, quando le braccia di Jody gli circondarono il collo "Grazie" sussurrò la ragazza, poi si staccò da lui e lo superò "Ma anche questa era un'eccezione, non abituartici" disse, voltandosi. Il portiere era rimasto come paralizzato. Quella ragazzina era davvero strana..."Ti sei incantato?" chiese la voce di lei "Il fatto che ti abbia abbracciato ti sconvolge così tanto?" queste parole dette in tono ironico lo fecero reagire "A dire il vero, eri tu quella che prima, quando ti abbracciavo per farti calmare, non ti scollavi più" "Wakabayashi !!! Ma che cavolo....e poi non sei forse tu quello che è entrato in camera mia senza permesso?" Jody aveva assunto un colorito leggermente rosso, sia per l'imbarazzo che per la rabbia. "Ma a me non sembrava che tu fossi così contrariata....quando eri in terrazzo stavi per baciarmi...." "COOOOSAAAAAAAAAAAAAAA????????????? Sei tu che ti sei avvicinato troppo a me !!!!" cominciò a inseguirlo rabbiosa, dandosi della cretina perchè sapeva che facendo così alimentava il malinteso...certo che anche lui poteva evitare di dire certe cose....
La lotta si spostò nel parco, e i due si stavano inseguendo da vari minuti ( sono entrambi atleti....NdA) quando una voce li sorprese "A quanto pare andate veramente d'accordo, non è vero?". Jody, che stava picchiando Wakabayashi , si fermò e, voltatasi, vide Misaki e Izawa che li fissavano sorridendo. Si scostò dal portiere e andò incontro ai due "Ciao. Ma...sono già le 4?" chiese, stupita. Alla fine il tempo era volato. "Certo, perchè, da che ora è che Wakabayashi è qui?" chiese Izawa, innocentemente. "Dalle...." rispose il portiere, ma fu interrotto dalla scarpa di Jody che si posò con forza sul suo piede destro "Da poco...ma è già riuscito a farmi arrabbiare" disse, fissandolo con odio. Il suo sguardo era chiaro "Prova a dire che siamo stati qui soli per due ore e ti uccido". Wakabayashi sbuffò, scrollò le spalle e gurdò altrove. "Vogliamo entrare?" chiese lei, sorridendo a Misaki in modo così dolce che Wakabayashi (che stava osservando di nascosto....che credevate? NdA) ebbe un moto di rabbia. Misaki annuì e si incamminò con Izawa e la ragazza. Wakabayashi li seguì. Si sistemarono in biblioteca e cominciarono ad aprire i libri. Jody portò il the e lo offrì ai due, poi si sedette. "Ma non aspettiamo Tsubasa e Sanae ?" chiese Wakabayashi . Gli altri tre si guardarono sogghignando "Chissa a che ora arriveranno....Tsubasa deve andare a prendere Sanae ....tutto merito di Jody" spiegò Izawa ridendo. Il portiere la fissò incredulo "Non ci credo, come hai fatto???" e ridendo i tre gli raccontarono cosa era successo quella mattina.

"Buon...buongiorno Nakazawa " mormorò Tsubasa quando lei uscì di casa. "Buongiorno capitano" disse lei, arrossendo. Lui la fissò e chiese "Ehi, sei tutta rossa. Hai la febbre?" (qualcuno lo fermi, vi prego. Non è possibile....NdA) "N...no sto bene, non preoccuparti." la ragazza si avviò, con lui affianco, verso la casa dell'amica. Il silenzio era pesante, rotto solo dal rumore dei passi. "B...bella giornata, vero?" chiese lei, dandosi dell'idiota "Già...." rispose lui, fissando l'asfalto. Il silenzio ritornò. Avevano percorso metà strada, quando passarono davanti a un negozio di sport e Tsubasa disse "Mi aspetteresti qui un secondo? Devo prendere una cosa" Sanae annuì e lui entrò. Erano passati 5 minuti quando una voce disse "Ciao bellezza ! Che fai qui da sola?" un ragazzo altò e dall'aria sinistra le si avvicinò "Che ne dici di farti un giro con me? Dai, andiamo" senza lasciarle il tempo di ribadire, la afferrò per un polso e cercò di trascinarla via. Lei cercò di divincolarsi "No, lasciami ! " disse, spaventata. Lui sorrise "Dai, su, che hai? Vedrai che ci divertiremo" la presa sul suo polso si fece più forte, e la ragazza trasalì dal dolore "Lasciami, lascia..." "Lasciala" si intromise una voce proveniente da dietro di lei. Tsubasa stava li, ritto in piedi, con un'espressione omicida negli occhi "Mi pare che lei non voglia venire con te. Lasciala stare" ripetè, con tono glaciale. Il ragazzo non si fece intimidire "Ma guarda, c'è il tuo ragazzo. Non l'avevo visto. Non importa, è meglio se vieni con me, piccola" abbracciò Sanae e fece per portarsela via, quando un pugno fortissimo lo colpì in pieno volto "Toccala ancora e ti ammazzo" disse Tsubasa, circondando le spalle della ragazza con un braccio "Stai attento, se ti becco ancora non sarò così buono. Vieni Nakazawa, andiamocene" la condusse gentilmente via, mentre la gente cominciava a radunarsi attorno al ragazzo cha stava a terra. Lei tremava, rannicchiata nel suo braccio. Arrivarono al parco e lui la fece sedere. "Va tutto bene?" le chiese, preoccupato. Lei annuì "Scusami, non avrei dovuto lasciarti li da sola. Vuoi andare a casa?" disse con tono di scusa inginocchiandosi davanti a lei (mamma mia, ma è davvero Tsubasa? Non mi sembra vero....NdA). "No, andiamo pure, sto bene. Per fortuna sei arrivato" disse lei, prendendogli una mano "Hai un destro micidiale, capitano" scherzò. Lui sorrise e, rialzatosi disse "Non preoccuparti, d'ora in poi ti proteggo io" "Eh?" alla povera Sanae pareva impossibile aver udito ciò che lui aveva detto ( Anche all'autrice sembra impossibile....NdA). Il ragazzo sorrise "Sei la mia manager. E' logico che ti protegga" (aarrggggggggghhhhhhhhhh mi pareva impossibile....NdAutrice sull'orlo di una crisi di nervi). La ragazza lo fissò scocciata "Sciocco" disse, dandogli un pugno in testa. "Ahia ! Ma che hai?" chiese lui, sorpreso (beh, è sempre Tsubasa. NdA) "Non lo indovini?" chiese lei, facendogli la linguaccia e correndo via felice. Lui la inseguì "Ehi, Nakazawa, aspettami".

"Ma che vi è successo? Non arrivavate più" chiese con malizia Jody quando Sanae e Tsubasa arrivarono davanti al portone della villa. Sanae sorrise e rispose "Nulla, è solo che un brutto ceffo mi ha importunato, e il capitano l'ha steso con un pugno" Jody sussultò, guardando l'amica preoccupata "Stai bene?" chiese, ma non potè sentire la risposta, in quanto travolta dai tre ragazzi che stavano dietro di lei "Davvero?????????" chiesero i tre in coro, mentre Jody, che era finita a terra, si massaggiava la testa con aria scocciata "Ehi, voi ! Ma che vi è preso?" ridendo, Izawa l'aiutò ad alzarsi, mentre Wakabayashi prendeva in giro Tsubasa "E bravo il nostro eroe. Finalmente si è svegliato" Tsubasa naturalmente non capiva (..........NdA). Sanae era viola, così la ragazza si rialzò, spinse Wakabayashi dentro la porta e ordinò, "Va bene, abbiamo capito. Ora muovetevi o non finiremo mai, e venerdì il compito lo fate come vi capita" a queste parole ci fu una staffetta verso la biblioteca, e 5 minuti dopo erano tutti immersi nello studio. Jody spiegava, rispondeva alle domande, a volte svolgeva qualche esercizio da sola. E così andarono avanti fino alle 7, quando Yusuke entrò dal portone e li vide "Ancora a studiare? Che bravi !!!" a quelle parole, i ragazzi si guardarono e si resero conto di aver passato ore sui libri. "Io ho fame ! " proclamò Wakabayashi , portando le mani dietro la testa. Jody lo fulminò "Zitto tu, che sei venuto qui e ti sei autoinvitato a cena ! " "Ma non era compresa già, la cena?" chiese Misaki , sorridendo "Certo, ma lui non lo sapeva, e nonostante ciò è arrivato qui alle due lamentandosi che non c'era nessuno da lui che gli preparasse la cena...." "Alle due????????" chiese un coro stupito di persone, mentre la ragazza arretrava, capendo di aver fatto un errore, Wakabayashi sbuffava e Yusuke sogghignava. Prese la parola "Certo, alle due era qui. Mi pareva anche che fossero contenti di rimanere qui da soli....io andavo via, la zia e lo zio non c'erano...." "Yusuuuuuuuuuuuuuuuuuuukeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Che cavolo stai dicendo???????????" Jody saltò addosso al cugino, tentando di tappargli la bocca, ma lui si difese ridendo. Sanae , Misaki e Izawa si fissarono sogghignando, mentre Tsubasa fissava la scena perplesso, per poi voltarsi verso Wakabayashi e chiedere "Cosa avete fatto mentre eravate soli?" (oddio mio......ma sto ragazzo.....ma da dove è venuto fuori???? NdA) Tutti si voltarono verso il portiere, compresi Jody e Yusuke, l'una allarmata, l'altro improvvisamente serio. ma Wakabayashi si limitò a rispondere "Litigato" e si alzò, andando poi a separare i due cugini. "Smettetela, se reagisci così sembra che sia tutto vero, quando io con una come te non ci starei nemmeno se ....". "Perchè, credi che io sia di parere diverso?" chiese lei, improvvisamente calma. Wakabayashi la fissò, leggermente interdetto, ma lei si era già rivolta agli altri "Penso che ormai la cena sia quasi pronta. Se mi seguite, vi indico il bagno, così potete prepararvi". Superò il portiere senza nemmeno guardarlo, prese per mano Izawa e se lo tirò dietro, sorridendo radiosa. Passandogli davanti gli scoccò un'occhiata di sfida, poi sparì su per le scale, mentre l'attaccante la segiva con un sorriso divertito. Tsubasa, Sanae e Misaki si avviarono a loro volta, mentre Wakabayashi rimaneva in piedi, furente. Yusuke gli si avvicinò e gli sussurrò "A quanto pare ha vinto lei....e in un modo che sembra averti sconvolto". Il portiere lo fissò furente "Figurati se m'importa" disse, avviandosi a sua volta verso il bagno. Yusuke lo fissò, pensando divertito "A quanto pare, la situazione è già infuocata....ne vedremo delle belle quest'anno....."

"Jody, ma quello non è Yusuke Tachikawa della 2° F?" chiese Sanae all'amica, mentre le due ragazze si trovavano sole nella camenra di Jody e i ragazzi erano in bagno "Si, è lui. Vive qui" disse Jody con semplicità, indossando una maglietta pulita "Cosa? Ma...come scusa?????" chiese l'altra, spalancando gli occhi. Jody la fissò, non capendo il perchè di tanto stupore "E' mio cugino " disse, incerta. Sanae sembrò calmarsi, poi però un dubbio la scosse "Ma...non era stato adottato?" chiese, titubante "Certo, ma che cambia? Che sia mio cugino vero o adottivo, l'avrei comunque conosciuto solo l'altro giorno" "Ma cambia ! In questo modo tra voi potrebbe succedere qualcosa. Mi pare tenga molto a te" esclamò Sanae . "No. E' solo che mio zio gli ha dato l'incarico di tenermi d'occhio. Non c'è nulla tra noi. E' come...." disse la ragazza, mentre il suo sguardo si faceva vacuo "Se fosse mio fratello....fratello maggiore". Sanae non era convinta, ma decise di lasciar correre; c'era un altro punto da sondare "E di Wakabayashi che mi dici?" "Eh?" lo sguardo di Jody era sinceramente dubbioso questa volta, tanto che Sanae si trovò a chiedere "Vuoi dire che....non ci hai mai pensato....che potreste...." "Cosa?" "Ma Jody....si vede lontano un miglio che c'è qualcosa tra voi" "EEEEHHHH?" Jody si bloccò "Sanae, ma sei impazzita? Che c'è, devi trovarmi il ragazzo a tutti i costi? Prima Yusuke, ora quello scemo? Non ci ho mai pensato, ne mai lo farò, credimi". La conversazione si interruppe. Il silenzio calò sulle due, finchè Jody chiese, con voce calma e per nulla arrabbiata "E Tsubasa? ne vogliamo parlare?" Sanae divenne rossa mentre Jody scoppiava in una risata cristallina, alla quale alla fine partecipò anche l'amica.

"Finalmente è finita" pensò Jody, raccogliendo le sue cose dopo il tanto famoso pre-esame. Era venerdì, quasi ora di pranzo. Dopo, ci sarebbero stati gli allenamenti del club di calcio, dalle 4 alle 7. Dall'una alle 3 Jody sarebbe andata in palestra per gli allenamenti di ginnastica artistica, poi nell'ora buca avrebbe aiutato Sanae a preparare l'occorrente per gli allenamenti. Era mezzogiorno, constatò gurdando l'orologio. Doveva andare a mangiare, o non avrebbe fatto in tempo "Sanae , pranzi con me?" chiese all'amica. Sanae annuì e si avviò con lei "Mamma mia, era veramente difficile questo test, non è vero?" Jody annuì, evitando di dire che per lei era stato impegnativo ma di livello normale. In mensa trovarono i ragazzi, anch'essi reduci dall'esame "Allora, come è andata?" chiese Misaki , gentile come sempre. "Non lo so, penso bene" rispose Sanae , mentre Jody si limitava a dire "Anch'io". Wakabayashi la fissò con intenzione, ma evitò di dire ciò che pensava, non voleva litigare di nuovo con quella che in un modo o nell'altro riusciva sempre a farlo sembrare uno scemo. La conversazione si spostò su altri argomenti, e all'improvviso Sanae chiese "Jody, domani è sabato, che ne dici di venire a fare shopping con me?" Jody ci pensò su, poi le venne in mente che aveva preso il cappello di Yusuke senza nemmeno dargli la possibilità di replicare. Magari poteva comprargliene uno nuovo "Va bene. Devo proprio prendere una cosa" accettò. Sanae esultò, poi ricordò un'altra cosa "Domenica c'è anche la cerimonia di apertura e i festeggiamenti per il campionato nazionale. Ci sarà tutta la scuola. Dobbiamo andare" i giocatori annuirono, e cominciarono a discutere dell'evento. Misaki si voltò verso Jody e le disse "Naturalmente ci devi venire anche tu, in qualità di manager" la ragazza fece per protestare, ma Sanae la bloccò "Domani andremo a procuparci l'occorrente. Dovremo essere davvero eleganti !!!!" "Devo venire anch'io???" esclamò Jody, sconvolta" "Ma certo. Ora sei una manager. Non preoccuparti, Sanae ha esagerato, non è niente di così ufficiale, ma sarà una cerimonia importante. Comunque ci saremo tutti noi, non preoccuparti." La tranquillizzò Izawa, ma Jody era ammutolita. Che poteva fare? "Va bene....vengo. Ora, se volete scusarmi, è meglio che vada in palestra, ci vediamo dopo" disse, mormorando appena. Ci fu un coro di saluti, ma non li sentì nemmeno. Uscire con loro la sera seguente....perchè era così angosciata? Dopotutto si stava facendo degli amici...e pian piano, una nuova gioia prese il posto dello sconcerto....ma sapeva che non sarebbe stato facile essere davvero a suo agio.

"Ora proveremo i voli. Cercate di lasciarvi andare, sapete farli, quindi non spaventatevi. Evelyn, comincia tu" disse la capitana del club di ginnastica. Jody ascoltava appena. Pensava ancora al fatto che sarebbe uscita col club di calcio. Perchè quel pensiero le dava così tanta pena? "Dopotutto è normale che mi faccia nuovi amici...." "Ehi, Harper che fai, dormi? Non possiamo stare qui ad aspettare i tuoi comodi. Tocca a te" urlò il capitano, e Jody si mise in posizione, imbarazzata. Non doveva farsi tradire dalle emozioni, la ginnastica richiedeva concentrazione. Trasse un respiro profondo e alzò le braccia. "Penso di essere solo un po' nostalgica dell'Europa. Andrà tutto bene. Come per il volo, devi buttarmi e non pensarci" presa questa decisione sorrise, espirò e si avviò risoluta, salì sulla pedana, corse, spiccò il balzo. Compì un'evoluzione a dir poco perfetta e atterrò in modo esemplare, col sorriso sul volto e gli occhi pieni di carica. Ci fu un coro di applausi, e il capitano, ora sorridente, le si avvicinò "Complimenti. Sei veramente predisposta per questa disciplina. Fai grandi progressi. Bene, abbiamo finito. Ora andate pure a cambiarvi". Jody fissò l'orologio appeso alla parete. "Oddio, sono già le 3 e 10 !!!!" pensò. Si avviò di corsa verso lo spogliatoio, si cambiò e cinque minuti dopo era già in corsa verso il campo da calcio. Era in ritardo !!!! "Eccomi Sanae " esclamò, arrivando senza fiato nella sede del club. L'amica le sorrise "Non serve che muori per venire qui" scherzò, facendo ridere entrambe. Jody fissò il campo: gli allenamenti dovevano ancora iniziare tre quarti d'ora dopo ma Wakabayashi , Misaki , Tsubasa e Izawa si stavano già allenando. "Quei quattro sono veramente instancabili" disse, ridendo. Sanae annuì, fissando anche lei il campo. E così, mentre Sanae fissava Tsubasa, Jody fissava Wakabayashi tra i pali della porta, e un ricordo si affacciò alla sua mente, trasportato da un soffio di vento che le scompigliò i capelli castani....

....di fronte a lei non c'era più un ragazzo dai capelli neri, ma uno dai capelli biondi e dagli occhi verdi, che le sorrideva per la prima volta... "....ti ho vista giocare....hai un'espressione magnifica quando giochi...si vede che ci metti tutta te stessa....."

....e pochi giorni prima aveva dimostrato che mai più sarebbe riuscita ad avere quell'espressione...l'aveva dimostrato a Wakabayashi e a se stessa....aveva rifiutato ancora una volta la realtà...."Jody, tutto ok? Ti sei incantata a guardare Wakabayashi ...." la voce di Sanae la riportò alla realtà, sopratutto perchè non era sarcastica, ma seriamente preoccupata. Jody si voltò e sorrise, cercando di mascherare l'espressione degli occhi "Certo, tutto ok !" disse, con tono dinamico e convincente. Ma Sanae non si faceva incantare tanto facilmente. Jody si diede da fare più che mai, quasi stesse cercando qualsiasi pretesto per non avere tempo di....pensare.... "Jody...." chiamò di nuovo Sanae , pur non sapendo che dirle; la ragazza si fermò, evitò di guardarla negli occhi e mormorò "Davvero, va tutto bene, Sanae " il tono era strozzato, come rotto dal pianto. Sanae si avvicinò, ma una mano tesa la fermò "Ogni tanto...ogni tanto mi capita di....essere malinconica....non devi preoccuparti....mi capiterà....ma...va...tutto...bene...." finalmente riuscì a concludere la frase e alzò gli occhi, ora chiari e solo leggermente luccicanti. "Un giorno...ti racconterò...tutto..." promise, e Sanae annuì. Non poteva fare altro che aspettare. Jody continuò a lavorare, e Sanae la imitò, leggermente turbata. Le ragazze cominciarono così a preparare fette di limone, panini, asciugamani, mentre i tiri in porta si susseguivano fischiando, per poi venire bloccati con sicurezza. Wakabayashi sorrideva, sicuro di sè, con un'espressione così superiore che alla fine Jody decise di dargli una lezione. Entrò in campo, prese la palla a Misaki e si parò di fronte alla porta, con gli occhi pieni di fuoco. "Smettila di avere quell'espressione così sicura ! Vediamo di che sei capace !!!" urlò in segno di sfida; prese una palla e gli si parò davanti. Lui sorrise divertito, anche se vide qualcosa negli occhi di lei. "Va bene, quando vuoi Harper" si posizionò, pronto a rifarsi dell'altra volta....ma la palla schizzò in porta così veloce che lo prese in pieno volto e lo scaraventò in rete. La ragazza rimase impassibile "E allora? Dov'è tutta la sicurezza di prima? Che ti succede? Se non riesci a parare nemmeno i miei tiri, come farai a battere mio cugino al campionato nazionale? Alzati, Wakabayashi , avanti !!" si incamminò verso la porta per raggiungere il portiere. Lui stava disteso imprecando. La faccia era rossa, ma non c'erano segni preoccupanti. "Ti arrendi per così poco?" chiese lei, tendendogli la mano, ma lui la spinse via e se ne andò arrabbiato. Tsubasa e Misaki , che l'avevano già vista in azione, sorridevano, mentre Izawa appariva stupito. In porta era rimasto il berreto rosso di Wakabayashi , rotto e sgualcito. Lei lo raccolse, fece per darglielo, poi lo guardò bene. Non era più utilizzabile. Lui lo fissò, fissò lei e andò verso lo spogliatoio. Lei abbassò lo sguardo, indecisa, poi lo seguì, lo bloccò,costringendolo a sedersi, e gli fece un impacco freddo sul bernoccolo. Il ragazzo subì impassibile le cure, poi si avviò in porta e ricominciò l'allenamento. Jody tornò da Sanae , con un'espressione strana sul volto. L'amica la guardò e constatò che la violenta emozione che aveva travolto la ragazza prima era sparita. La sfida con Wakabayashi era riuscita a farla tornare serena "Forse non è la sfida, forse..." pensò, fissando Jody. Lei la guardò, sorridendo "Bel tiro" si limitò a dirle, poichè non c'era bisogno di parole. Jody si rese conto con stupore che Sanae l'aveva capita. Fin troppo bene. E fissando lo sguardo di Wakabayashi , fisso su di lei, capì che anche lui aveva capito. Sorrise, fissando il cielo. Forse...forse poteva davvero trovare dei nuovi amici...forse...forse poteva davvero essere di nuovo felice.



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