Semplicemente Jody

 

Capitolo 4: Non sei più sola

"Cosa conti di indossare domani?" Sanae volava da un reparto all'altro del centro commerciale di Fujisawa. Era sabato pomeriggio, e le ragazze stavano facendo shopping "Non so....a dire il vero...." Jody, dal canto suo, non era così felice di doversi vestire in ghingheri, non si sentiva sicura di se stessa...di nuovo in abito elegante dopo tanto tempo...."Guarda questo. Ti starebbe benissimo!!!! Dai, provalo". La risvegliò la voce dell'amica che le stava passando un abito. Il vestito scelto da Sanae era azzurro e risaltava il colore degli occhi di Jody. La ragazza lo provò, rassegnata "Come sto?" chiese, titubante. Si fissò allo specchio....un abito azzurro....come quella volta....alla festa di compleanno di Angel.... "Stai divinamente !!!! Cadrà ai tuoi piedi!!!" urlò estasiata Sanae, risvegliandola dai pensieri tristi. "Chi scusa?" chiese Jody, sospirando, ma Sanae si limitò a sorridere con fare allusivo. Ancora quella storia "Sei tu quella che deve far cadere qualcuno ai propri piedi, mi pare. Dai, su, prova questo" disse, passandole un vestito rosso. Perfetto, naturalmente. Risaltava perfettamente la sua figura. Sanae arrossì "Ma non è troppo...." obbiettò, ma Jody non voleva sentire storie "Perchè, quello che mi hai dato tu allora? Avanti Sanae, se non ti muovi tu non succederà mai nulla, aspettando che quello si svegli....fa prima a sciogliersi il polo nord. Ora vediamo di trovare qualche accessorio adatto". Jody la guidò sicura nel reparto gioielli, prendendo in mano le redini della situazione. Finiva sempre così, doveva guidare lei il gruppo.... scelsero vari bracciali, poi fu la volta dei trucchi, delle scarpe, di vari accessori, finchè le loro braccia non furono cariche di borse. Stavano per andare alla cassa per pagare il tutto, quando, passando per il settore sportivo, Jody vide i cappellini. "Aspettami un secondo, devo comprare ancora una cosa" disse a Sanae, che si fermò ad aspettarla. La ragazza si chinò per prendere in mano vari berretti, valutandone la qualità e le fattezze. Infine ne scelse uno blu, ricordando che quello che aveva preso lei era di quel colore. Fece per rialzarsi, quando l'occhio le cadde sui berretti rossi dell'adidas. La scena del giorno prima le si affacciò alla mente e titubante ne prese uno, fissandolo con aria incerta. Alla fine si decise e li portò alla cassa entrambi, appoggiandoli vicino ai vestiti. "E di quelli che te ne fai?" chiese Sanae, incuriosita "Sono dei regali....per degli amici...no, per mio cugino volevo dire. Gli ho fregato il suo, l'altro giorno, così...." rispose la ragazza imbarazzata, ma sorridendo. Era vero, dopotutto. Almeno in parte. Sanae vide il berretto dell'adidas, ma fece finta di niente. Uscirono e cominciarono a camminare per il centro di Fujisawa, chiaccherando. A un certo punto Sanae esclamò, colpita da un pensiero "Uffa, i miei saranno anche via, questo week - end !!!" sbuffò, pensando a quanto dura sarebbe stata. Doveva cucinare, prepararsi, pulire la casa.... "Vieni da me allora. Mi farà piacere avere compagnia" disse subito Jody "Ma veramente..." provò ad obbiettare "Dai, così andremo insieme alla festa !!!!" esclamò l'altra. Si vedeva che la cosa le avrebbe dato molto sollievo, così Sanae rise e accettò. Ma il sollievo di Jody durò ben poco "Sai che bisogna avere un cavaliere? Pensò che dovremo andare con uno della squadra...chi scegli?" insinuò con voce maliziosa Sanae. Jody rimase agghiacciata dalla notizia, poi rigirò la domanda "E tu? Non devo nemmeno chiederlo, vero?" il rossore di Sanae confermò la cosa. "Cosa vuoi dire?" balbettò, cercando di evitare l'imbarazzo. Jody rise, poi guardò altrove "A dire il vero non lo sapevo....che facciamo?" chiese, temendo la risposta...che non arrivò, poichè una voce dietro di loro interruppe la conversazione "Ehi, Manager, che ci fate qui?" Tsubasa , Misaki, Wakabayashi e Izawa le fissavano, sorpresi. Sanae arrossì, Jody invece cominciò a pensare che qualcuno lassù ce l'avesse con lei. "Buongiorno. Stavate facendo Shopping?" chiese Misaki, premuroso come sempre. Jody gli sorrise, annuendo "Infatti. Mi sa anche che abbiamo esagerato. Guarda quante borse. Voi che fate?" Tsubasa si avvicinò col suo solito sorriso stampato in faccia "Siamo andati ad allenarci da Wakabayashi, e ora stavamo facendo un giro". Wakabayashi era rimasto indietro, fissando Jody con aria scocciata, al punto che anche lei sbuffò e lo fissò arrabbiata. Izawa le prese una borsa e disse "Date qua, vi aiutiamo noi. Che ne dite se andiamo a prendere qualcosa?" Sanae annuì, felice, e Jody fece altrettanto....non c'era via d'uscita evidentemente. "Io un the freddo lo berrei volentieri" disse, dando metà delle borse a Izawa, mentre Tsubasa prendeva quelle di Sanae, che se ne stava in silenzio rossa come un gambero. Così il pomeriggio continuò, tra risa e chiacchere, finchè non si fecero le 6 e 30. "Sarà ora di tornare. Domani dobbiamo fare tante cose...." disse Jody, fissando l'orologio. Tutti annuirono e si alzarono; Sanae le si avvicinò e Jody le disse "Allora, domani vieni da me? Puoi venire anche la mattina, per me non ci sono problemi, anzi"; l'amica annuì. "Dormi da Jody?" chiese Tsubasa , avvicinandosi. "Si, perchè i miei non ci sono, così non starò da sola dopo la cerimonia". A quelle parole tutti rimasero in silenzio, finchè Misaki non propose "A proposito, perchè non ci troviamo a mangiare una pizza tutti insieme, prima? Vi va?" la proposta fu accolta con entusiasmo moderato. A dare il colpo di grazia a tutto ci pensò Tsubasa , che disse "E' vero che alla cerimonia bisogna presentarsi in coppia? Voi con chi andate?". Tutti lo fissarono, chiedendosi se lui ci fosse col cervello ( me lo chiedo anch'io.....NdA). Izawa fu il primo a prendere la parola "Io vado con mia sorella....è alle medie, ma comunque è della nostra scuola..." Misaki sorrise e disse "Io vado invece con Yuri, mia cugina....anche lei è alle medie da noi...". A quel punto ci fu silenzio, poichè erano rimasti due ragazzi e due ragazze che secondo tutti avrebbero dovuto andare insieme. "Tu con chi vai, capitano?" chiese Jody, in tono innocente, ma con la precisa idea di farlo svegliare fuori, poichè era chiaro che Sanae non avrebbe aperto bocca; "Io non ho ancora invitato nessuno...." disse Tsubasa , divenendo rosso "N...N....Nakazawa.....che ne dici di venire con me?" chiese, mentre la voce quasi non gli usciva per l'imbarazzo. Rimasero tutti di sasso, per prima Sanae, finchè Jody non le diede una spinta per svegliarla "Ce...certo capitano, con piacere" mormorò, divenendo dello stesso colore di lui. Era fatta, pensò Jody. A quel punto rimaneva solo lei...e lui. Fissò Wakabayashi, ma questi non la guardava "Per me è una cosa stupida. Non ho nessuna intenzione di fare una cosa simile solo perchè tutti si aspettano che lo faccia" sentenziò il portiere "Perchè non porti Jody? Anche lei non ha ancora un cavaliere...." disse Sanae, ma l'occhiata tagliente di lui la bloccò " Figurati se ho voglia di passare la serata con una ragazzina rompiscatole come...." Jody gli passò davanti con gli occhi bassi, fissi e un'espressione seria e impassibile sul volto. "Scusate, devo andare a casa. Sanae, ci vediamo domani. Arrivederci" recuperò le borse e se ne andò di gran carriera. Rimasero tutti a bocca aperta, poi Sanae, Misaki e Izawa si girarono a guardare Wakabayashi con aria di rimprovero (come al solito l'unico che non capiva era Tsubasa ...NdA). Misaki spinse Wakabayashi e gli disse "Ti vuoi muovere? Seguila !!!" il portiere sussultò, fissò l'amico pronto a ribattere, ma gli occhi di Misaki non ammettevano discussioni. Poi pensò all'espressione della ragazza e la seguì di corsa "Jody !!!" chiamò, inseguendola, ma non ottenne risposta. Le afferrò il polso, cercando di farla voltare, ma ottenne solo di farsi dire "Se non vuoi invitarmi non sei affatto obbligato. Non serve che dici cose simili" la voce tremava leggermente, ma la ragazza mantenne senza problemi il controllo "A me però non sarebbe dispiaciuto se l'avessi fatto...." la cosa venne detta in tono serio, diretto, e lei si voltò fissandolo con occhi seri senza alcun imbarazzo "Pensavo che mi capissi..." pensò "Ma evidentemente sbagliavo...." gli rinfaccivano quei due pezzetti di cielo. Il portiere era rimasto spiazzato dalla risposta di lei, che intanto si era incamminata di nuovo. La seguì, non curandosi del fatto che gli altri lo sterrero seguendo o meno (a dire il vero l'unico era Tsubasa , che era stato trattenuto da Misaki...NdA) e potessero sentirlo "Jody aspetta ! Io non volevo dire quello che ho detto...io..." urlò, stupendosi più di lei di ciò che diceva. Ma era vero, dopotutto "Però l'hai detto" disse lei, continuando a camminare. E senza rendersene conto lui la prese per le spalle e la costrinse a voltarsi "Ma non era vero" disse "Se vuoi puoi venire con me. Non credevo ci tenessi...andremo tutti insieme alla fine, però....se vuoi...." la voce gli mancò per l'imbarazzo. Lei lo fissò, poi si chinò, prese qualcosa da una delle borse e glielo porse "Questo è per te" disse, semplicemente. Lui lo aprì, confuso, e trovò un berretto...un berretto identico a quello che lei aveva rovinato col suo tiro il giorno prima. "In segno di scusa" disse lei, ridendo. "Gra...grazie" riuscì a mormorare lui, fissando ora il berretto, ora lei. La ragazza riprese le borse e disse "Allora ci vediamo domani sera, ciao" e partì di corsa, senza che lui riuscisse a riprendersi in tempo per fermarla. Era volata via, come il vento, che portava ancora a lui il suo profumo....

"Buongiorno" disse Sanae, arrivando titubante all'ingresso della grande villa dei Tachikawa. Yusuke era in giardino che puliva la moto, e le andò incontro "Salve. Tu sei l'amica di Jody, vero? Eri qui l'altro giorno. Ora la chiamo, vieni" le disse cordialmente, fingendo di non notare che era talmente imbarazzata da non spiccicare parola. Jody, ai richiami del ragazzo, si era affacciata in terrazza e l'aveva vista "Sanae, ciao !!! Aspettami che scendo !" in due secondi era in giardino "Che bello, sei venuta presto. Mi stavo annoiando !!! Vieni su, che sistemiamo le tue cose. " Jody si avviò su per le case. Sanae fece per seguirla col borsone, ma Yusuke la prevenne, glilo prese e ammiccando dise "Non sta bene che gli ospiti portino i bagagli". Sanae divenne viola e non seppe che dire. Yusuke era uno dei ragazzi più ammirati della scuola, faceva parte del club di arti marziali e di Kendo, e aveva uno stuolo di ammiratrici di tutte le età. Solo Jody sembrava trovarlo una persona completamente normale. Infatti si affacciò sulla porta per urlare "Yusuke, guai a te se ci provi con lei !!! Va bene che il nostro capitano è lento di comprendonio, ma prima o poi riusciremo a farlo svegliare. Lei comunque non vede altri ragazzi" "Jody !!!!" urlò Sanae, ancora più imbarazzata di prima, mentre il ragazzo scoppiava in una risata. Era veramente bello, quando rideva. Eppure non sembrava pensarci nemmeno alle ragazze. O almeno era quello che sosteneva Jody. Quando furono in camera infatti, (dormivano nella camera di Jody. NdA) Sanae le chiese come facesse a non notare le qualità di Yusuke "Ma io le ho notate" rispose tranquilla la ragazza. Sanae sbiancò "Allora questo vuol dire che sei..." chiese, vedendo già la rabbia di un certo portiere, ma Jody la prevenne "Ehi, notare le qualità di qualcuno non vuol dire innamorarsene per forza. Io so che è un ragazzo straordinario, ma è mio cugino....e si comporta come un fratello maggiore. Siamo diventati molto amici, e mi confida molte cose. ma non poteri mai essere qualcosa di più per lui. Lo so. E non voglio esserlo. Mi va bene così. Lui si è confidato, e mi ha detto che sta aspettando che arrivi qualcuno che senza fare nulla trovi il modo di aprirgli il cuore" disse nel tono più tranquillo e chiaro possibile. Sanae la fissò, incredula, per un secondo "Anche tu sei straodinaria" disse poi, sorridendo "E anche lui se ne è accorto". Jody a queste parole la guardò con fare confuso "Yusuke? Ma ti ho appena detto che...." "Non intendevo Yusuke" disse Sanae, sorridendo senza malizia. Jody si bloccò. Non arrossì, non si imbarazzò. Semplicemente la fissò. Sapeva benissimo a chi si riferiva. Glielo si leggeva in faccia. E non reagì. Sanae di slancio l'abbracciò. Quella ragazzina, venuta dal nulla....in poco tempo era riuscita a trovare la chiave per un cuore gelato e inacessibile, un'impresa che avrebbe scoraggiato chiunque. "Anche lui stava aspettando....e ha trovato te..." sussurrò. Jody non reagì. Quelle parole potevano essere vere...ma le stesse parole sembravano così vere due anni prima, quando era stata lei a pronunciarle, rivolte a se stessa.

.... "Stavo aspettando qualcuno in grado di farmi innamorare...e sei arrivato tu...."

"Chissà" disse, slacciandosi dall'abbraccio, senza che il suo volto tradisse alcuna emozione, e si avviò verso la porta "Ti sfido a tennis prima di pranzo. Ti va?" Sanae annuì e cominciarono a correre per le scale. Il sole splendeva alto, quando uscirono, invogliandole a passare fuori più tempo possibile.
La giornata trascorse tra studio, giochi, partite e chiaccherate. Jody si sentiva veramente bene, anche quando si chiusero in camera per prepararsi.
"I ragazzi hanno detto che saranno qui alle sei in punto. Andiamo a mangiare una pizza e alle otto e mezza andiamo a scuola per il ballo" spiegò Sanae, infilando il vestito rosso. Jody sussultò "Bisogna ballare? Uffa, non me lo avevi detto" sbuffò "Non dirmi che non sai ballare" la prese in giro l'amica, e Jody scosse la testa "Certo che so ballare, però...vabbè, lascia perdere" disse, sorridendo "Mi piace ballare" confessò poi, finendo di chiudere il vestiro blu, che le cadeva addosso come una nuvola, lasciando scoperte le ginocchia in un gioco di veli leggerissimi. Il leggero trucco agli occhi faceva risaltare il loro colore, identico a quello del vestito. Sembrava una fata...no, un angelo, pensò Sanae. Anche lei stava benissimo col vesito rosso corto, che risaltava in pieno la sua figura. Gli occhi castani brillavano, i capelli erano lucenti e ben acconciati, leggermente tirati indietri, mentre quelli di Jody erano raccolti in alto, con delle ciocche sfuggenti arricciate. "Stai benissimo" le disse Sanae "Anche tu ! E se quello stasera non se ne rende conto è un idiota" disse la ragazza, facendo divenire Sanae del colore del vestito. Il campanello suonò e Yusuke, anche lui vestito da sera, bussò alla porta "Jody, ci sono i tuoi amici" annunciò, ridacchiando. Poi scese ad accoglierli. Wakabayashi, Misaki, Izawa e Tsubasa erano vestiti esattamente come lui, in abito scuro, che sembrava dare molto fastidio a tre dei quattro ragazzi (Misaki invece sopporta tutto...a volte non sembra nemmeno un essere umano da quanto buono è...ma non è l'unico di questa pasta, aspettate e lo scoprirete....NdA). "Stanno arrivando. Ora, io vi auguro una buona serata. Ci vediamo dopo". Uscendo, passò di fianco a Wakabayashi e lo fissò in modo significativo "Prova solo a farle qualcosa" dicevano i suoi occhi, ma quelli di Wakabayashi non furono da meno. "Perchè non vieni con noi?" chiese Tsubasa , ricevendo un'occhiata assassina da Wakabayashi, ma Yusuke rifiutò "I membri del club di kendo mi aspettano. Ci vediamo" e detto ciò, uscì. Arrrivò la signora Tachikawa a intrattenere i ragazzi, insieme al piccolo Hideaki, al quale non sembrava vero di avere davanti a sè quattro eroi della nazionale. Passò un altro quarto d'ora, quando il signor Tachikawa si affacciò sulle scale e annunciò "Signori, ecco a voi le signorine Jody Harper e Sanae Nakazawa". Le due ragazze scesero lentamente, Sanae un po' imbarazzata, Jody perfettamente calma. I quattro rimasero a guardarle allibiti, soprattutto Tsubasa e Wakabayashi. Jody lo fissava, notando come stesse bene in abito scuro, ma volgendo anche lo sguardo agli altri. Lui invece non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. La osservava, incredulo "Sei davvero tu?" le sussurrò quando lei si avvicinò, mentre i suoi occhi esprimevano tutta la meraviglia che provava. Lei sorrise e lo guardò, semplicemente, incatenandolo con i suoi occhi azzurri. Poi si voltò. "State veramente bene vestiti così" disse, ammirata. Misaki rise e ribattè "Ma mai quanto te e Sanae. Stasera siete veramente splendide" (E' vero, peccato non toccasse a te dirlo, Misaki....NdA). Wakabayashi mugolò, scocciato, visto che il complimento toccava a lui (Appunto. NdA). Tsubasa invece fissava Sanae come se non l'avesse mai vista. Ma davvero per tutti quegli anni era quella la ragazza che gli era sempre stata accanto? E lui non se n'era mai accorto? Ma era possibile? ( E' quello che noi ci chiediamo da secoli...NdA). Le porse il braccio, balbettando "Sei...sei...si...insomma...non...non avrei mai immaginato...." le parole non venivano (Come al solito. NdA) e Sanae abbassò gli occhi, felice, passando la sua esile mano sotto il gomito di lui. Jody guardò Wakabayashi, e lui si risolse a fare lo stesso, pur con sufficienza. "Ciao zia, io vado. Non ti preoccupare, mi accompagnano dopo. Si, ci vediamo. Hideaki, staccati da Wakabayashi...si, lo so che è il tuo eroe, ma lo vedrai ancora...no, non è che si trasferisce qui...insomma, dobbiamo andare....ciao a tutti !!!". Finalmente riuscirono ad uscire e si incamminarono chiaccherando verso la scuola. Stavano passeggiando lungo il fiume quando Wakabayashi riuscì finalmente a rimanere un po' indietro con Jody, mentre gli altri quattro parlavano (Di calcio, naturalmente. NdA). La ragazza sentì che lui le prendeva il braccio e la tratteneva e lo fissò interrogativa "Sembra che stupirmi sia una cosa che ti viene naturale, vero Harper?" le chiese con un sorriso. Lei sorrise a sua volta "Se sei così impressionabile non è colpa mia. Comunque devo ammettere che ci trovo un certo gusto.". Lui la fissò in modo scherzosamente minaccioso "Allora, com'è il Giappone?" le chiese, curioso. Lei sospirò, felice "Fantastico. Ho fatto prorpio bene a venire qui. Non pensavo potesse essere così bello, anche se l'ho visto un anno fa" La cosa, detta in tono leggero tanto per dire, lo colpì profondamente "Davvero? Eri qui?" chiese, sconvolto...forse un anno fa lei era li...e lui non lo sapeva...la cosa gli pareva impossibile "Ma che mi succede? Come fa questa ragazzina a sconvolgermi così tanto?" (Tsubasa 2 la vendetta....NdA). Ma le parole di lei lo riportarono alla realtà "No, ero a Hokkaido, da mio cugino. Ci sono stata solo pochi giorni". Lui ricordò una frase che lei gli aveva detto, beh forse era meglio dire URLATO, una volta "Quel cugino che dovrebbe battermi?" chiese, e lei sorrise "Proprio lui" "E chi sarebbe? Vorrei conoscerlo" disse "Oh, ma tu lo conosci già...." rispose lei misteriosamente, allungando il passò. Lui la seguì "E mi batterà, secondo te?" "Si" "Ah, si? Sai che ti dico? Che io non mi farò battere da nessuno, almeno finchè non avrò imparato a parare i tuoi tiri. Allora batterò anche questo tuo misterioso cugino" dichiarò lui (Ma vi sembrano discorsi da fare andando a una festa????? NdA), e lei prese la palla al balzo "Va bene. Se lo farai, ammetterò che sei il portiere numero uno del mondo. Ma se sarò io a batterti, non ti darò tregua" Wakabayashi la fissò, poi proclamò "Mi batterai solo quando non riuscirò a pensare al calcio poichè la mia mente sarà compeltamente occupata da altro, cioè mai !" Lei si fermò. Gli occhi si erano fatti sicuri "Ne sei certo? Allora scommettiamo. Io riuscirò a non farti pensare al calcio. Ci riuscirò ! " disse, affrettandosi poi a raggiungere Sanae, prima che un rossore che non riusciva a controllare le salisse in volto. Lui rimase a chiedersi cosa intendesse (Ma è un morbo? Un'epidemia? Un virus? Aiuto !!! NdA).

"Eccoci. Qui fanno una pizza veramente squisita" disse Misaki, fermandoisi davanti alla porta di un ristorante italiano tutto colorato di rosso, verde e bianco. Aprì la porta e fece cavallerescamente entrare le ragazze. Il cameriere andò loro incontro e li fece accomodare ad un tavolo da sei posti. Jody si sedette, ringraziando Izawa che le aveva porto la sedia (Anche se magari toccava a qualcun'altro....NdA) e chiese "Ma le vostre damigelle?" Izawa sorrise e disse "Vanno li col loro club, quello di Pallavolo. Fanno tutti così. Solo dopo, quando ci sono le danze, ha veramente senso che ci siano le coppie". Jody sussultò, fissando Wakabayashi. Significava che avrebbe dovuto ballare con lui? Entrambi fissarono altrove, cercando di dissimulare l'imbarazzo. Lo stesso fecero Sanae e Tsubasa , mentre gli altri due ridevano di gusto.
Le pizze erano davvero buone. Sanae, Misaki e Tsubasa presero una viennese, Izawa una boscaiola, Wakabayashi un calzone e Jody una diavola (La mia preferita !!! NdA). Il portiere non potè evitare di prenderla in giro "I tuoi gusti si adattano al tuo carattere", arrivando così a scoprire che i tacchi dei sandali blu della ragazza, per quanto non eccessivi, facevano male. La cena fu allegra, e alle otto erano per strada, diretti verso la scuola. Jody evitava di parlare con Wakabayashi, ancora arrabbiata, mentre lui pensava a chi glielo aveva fatto fare, di invitarla.....e gli tornò in mente la scena del giorno prima, il viso di lei, il berretto. La guardo, con espressione profonda. Al diavolo, non era vero che gli dava fastidio.... Ma che gli succedeva? Quella ragazzina riusciva veramente a turbarlo !!! "Dannazione !" imprecò. Non era possibile..... "Wakabayashi, mi senti? Torna sulla terra !!!" la voce di lei lo riportò alla realtà, e si rese conto che lo stavano fissando tutti; la sua faccia divenne viola. Aveva fatto la figura dell'idiota "Allora non sono l'unica che ogni tanto si perde nei propri pensieri" disse lei, con un piccolo guizzo negli occhi che lo fece impensierire. Che intendeva dire? Sapeva a cosa alludeva, ma perchè tirava in ballo lui? "Oh, non capita molto spesso, non abituartici" rispose, ben sapendo che il resto del gruppo non stava capendo nemmeno un quinto della loro conversazione. Jody continuava a fissarlo, gli occhi azzurri fissi sul suo volto, impassibili, seri, preoccupati, limpidi....ci si perse per un attimo. "Andiamo, altrimenti ci prendiamo parole dal direttore. La festa è per noi" disse, cercando di vincere l'imbarazzo e afferrandola per una mano...non in modo romantico, ma trascinandosela dietro. Lei sorrise impercettibilmente. "A quanto pare il primo round è mio" disse sottovoce, fissando Sanae con aria complice. L'amica le ammiccò, poi prese sottobbraccio Tsubasa (Che divenne color gambero. NdA) e si avviò anche lei, seguita da Misaki e Izawa.

"E ora, diamo il via alla festa vera e propria. I rappresentanti del club di calcio vengano qui, per favore. Ecco a voi il Capitano, Tsubasa Oozora, e gli altri campioni della nostra scuola: Taro Misaki, Mamoru Izawa e Genzo Wakabayashi" proclamò il preside. I quattro salirono sul palco, accolti da uno scroscio di applausi; Tsubasa sorrideva, lo stesso Misaki, Izawa si guardava attorno, mentre Wakabayashi aspettava impaziente che quella storia finisse. Ma il preside non era di quel parere "Ora, diamo il benvenuto alle manager del club, che con tanta dedizione seguono i nostri campioni. Signori, ecco a voi Sanae Nakazawa e Jody Harper". Le ragazze salirono sul palco, accolte anch'esse da applausi e fischi dovuti però a motivi differenti rispetto a quelli riservati ai giocatori. Sanae arrossì, mentre Jody la fulminò con un'occhiata, segnandosi mentalmente di farle un bel discorsetto più tardi, per averla cacciata in quel guaio. I fischi intanto continuavano, suscitanto reazioni contrarie tra i giocatori. Tsubasa era infatti arrossito, e leggermente irritato guardava altrove. Wakabayashi invece stringeva i pungi, seccato. Non gli piaceva quella situazione, anche se non sapeva perchè. Guardò Jody. Nella sua scuola c'erano un sacco di ragazzi dalla dubbia morale per cui lei poteva essere un obbiettivo apprezzabile. Non dubitava che non si sarebbe fatta intimorire, ma da qui a farsi lasciare in pace....ebbe l'istintivo desiderio di proteggerla, dandosi subito dopo del cretino per quel pensiero. "Ma che vado a pensare? Che me ne importa? Certo che stasera è così bella....no, no!!!! Però, se qualcuno prova a metterle le mani addosso, giuro che....ma che dico? Beh, non è che sia una cosa così strana....è semplicemente amicizia....amicizia? Ma se non la sopporto? E allora....perchè mi da così fastidio che la guardino in quel modo?" il povero ragazzo non ci capiva più niente (ehm...dobbiamo sospendere la fanfic perchè l'autrice è scappata...aveva paura di essere contagiata dal morbo che sta decimando la sanità mentale dei suoi personaggi....NdAiutante_che_non_sa_che_pesci_pigliare), e in quel momento come una pugnalata arrivò la voce del preside ad annunciare "Bene, le manager sono venute accompagnate da due giocatori, quindi ci è parso logico che ad aprire le danze fossero queste due coppie. Ecco dunque a voi Sanae nakazawa con Tsubasa Oozora e Jody Harper con GenzoWakabayashi". Ci fu un coro di disappunto, mentre Misaki e Izawa scoppiavano a ridere. Jody fissò Wakabayashi, allibita. Non era possibile!!! Ma lassù qualcuno ce l'aveva con lei? Doveva ballare con QUELLO davanti a tutti? Lui ricambiò il suo sguardò, mentre Izawa lo spingeva verso di lei. Quando le fu vicino, le porse la mano senza dire nulla, e lei la prese, titubante. Si portarono al centro della pista, seguiti da uno Tsubasa color peperone che trascinava Sanae, anch'essa viola. La musica partì. Un valzer. Splendido !!!!! Jody si lasciò andare alla musica, cercando di non pensare che stava tra le braccia di Wakabayashi. Lui la conduceva, leggermente rigido "Non montarti la testa. E' solo perchè non avevo scelta" disse, brusco. Lei lo fissò con occhi taglienti "Per me va benissimo. Io mi sto godendo il valzer, non che mi faccia piacere stare tra le tue braccia....soprattutto se ci sono obbligata". Quelle parole lo ferirono, e prima che riuscisse a dire qualcosa, il ballo era finito. Ormai ballavano tutti, quindi nessuno fece caso a lei che si allontanava, diretta verso Sanae, anche lei ferma vicino al muro. L'espressione sul volto di Jody le fece sparire la voglia di raccontarle quanto emozionante era stato quel ballo, per lei. Yusuke le comparve alle spalle, accompagnato da Misaki e Izawa. Tsubasa si era eclissato, dopo quel ballo, e Sanae assunse un'aria triste. Yusuke fissò la cugina, dicendo "Allora non è che ti piaccia poi così tanto....o è proprio per questo che sei arrabbiata?" Lei si limitò a scuotere il capo, dicendo "Se fosse gentile con me, ogni tanto, non mi dispiacerebbe" suo cugino sospirò "E alla tua amica mi pare che il capitano non sia così indifferente....e che anche lei non se la passi bene...." Yusuke fissò Misaki e Izawa, e tutti e tre annuirono. "Qui urge una cura drastica. Ragazzi, pensiamoci noi". Porse la mano a Sanae, che la prese titubante, e la trascinò nel vortice delle coppie danzanti. Izawa porse il braccio a Jody, scambiando uno sguardo d'intesa con Misaki, che andò a cercare i due fuggiaschi. "Prima da Wakabayashi" decise, raggiungendo il portiere che se ne stava appoggiato alla parete vicino al tavolo dei rinfreschi.
Da quando Jody se n'era andata, aveva osservato le danze con aria cupa, senza particolare interesse, quando all'improvviso vide Jody volteggiare leggiadra tra le braccia di Izawa. Il volto di lei esprimeva gioia e divertimento, gli occhi azzurri brillavano....la visione bastò a mandare in bestia il portiere "Ma guarda quella !!!!!!" esclamò, senza accorgersi che Misaki era di fiando a lui "Magari non ha torto, non è vero? Che le hai detto per farla infuriare così? Aveva una faccia...." Wakabayashi sussultò, fissando l'amico sorpreso. Non l'aveva sentito avvicinarsi, preso com'era a fissare la ragazza. Poi però l'orgoglio prese il sopravvento "Niente ! Solo che non doveva aspettarsi granche perchè ...." Misaki sospirò con espressione stanca "Ok, ok, ho capito. In pratica l'hai trattata male un'altra volta. Wakabayashi, lascia che ti dica una cosa. Il gioco di correre poi a chiedere scusa non funziona per molto. Stavolta hai quasi passato il punto di non ritorno....io starei attento". Misaki fissò la ragazza con aria bonaria, e Wakabayashi si infuriò "E perchè secondo te dovrei chiederle scusa? Non me ne importa proprio" esclamò, ma Misaki rispose pacato "A me sembrava che non vedessi l'ora di correre a farlo...quando l'hai vista con Izawa per poco non ti sono usciti gli occhi dalle orbite..... " non ascoltò nemmeno le proteste dell'altro; se ne andò, lasciando Wakabayashi più insicuro e complessato di prima. Intanto, c'era qualcun'altro che stava vivando la stessa situazione. Tsubasa , scappato dopo il ballo, stava fissando a bocca aperta Sanae volteggiare con Yusuke. La ragazza era arrossita, e il povero Tsubasa ebbe uno schianto al cuore. Il pensiero che le potesse piacere un ragazzo....un ALTRO ragazzo....lo faceva impazzire. "Ma che mi prende? perchè non dovrebbe piacerle un ragazzo?" si chiese, ma il suo animo rifiutò quell'idea. "Tsubasa , fra un po' ti entrerà una mosca in bocca se non la richiudi" disse la voce di Jody, dietro di lui. Si voltò, e vide la ragazza e Izawa che lo fissavano sorridendo. Izawa lo prese in giro "Geloso, eh? Un'esperienza nuova, per te. Sanae non ha mai guardato nessun'altro per anni....ora capisci?" Jody annuì per confermare le parole del ragazzo "Forse doveva farlo prima" dichiarò, al che Tsubasa cominciò a protestare. Lei lo fermo, allunganto una mano tesa per placare le protesta "Non credo sia troppo tardi....ma ora non startene qui a guardare. Vai da lei". Gli diede una spinta non troppo gentile, che lo fece finire in mezzo alle coppie danzanti. Il ballo era finito, così lui, guardati un'ultima volta i due, si avviò verso Sanae e Yusuke e disse, cercando di non balbettare "S...Sanae, prima mi....mi ha fatto molto...piacere ballare...con te....vorresti...concede...rmi il prossimo...b...ballo?" (Ai voglia quanto gli ci vuole per finire una frase!!!! NdA). La ragazza lo fissò, sconvolta, sia per la richiesta sia perchè per la prima volta l'aveva chiamata per nome, ma non potè rispondere che Yusuke l'aveva già spinta contro Tsubasa . "Si, bell'idea. Dopotutto manager e capitano stanno così bene insieme. Su, Capitano, forza" dettò ciò si allontanò, lasciando Sanae tra le braccia di Tsubasa . I due si fissarono, mentre iniziava la musica. Un lento....
"Uffa, che fatica!" disse Yusuke a Misaki, che non potè che annuire ridendo. A loro si unirono Izawa e Jody, annuendo a loro volta. Ma non era ancora finita...i tre ragazzi si fissarono con complicità, ma la voce di Jody li prevenne "Se state pensando di fare lo stesso con me e quell'idiota di Wakabayashi, toglietevelo dalla testa. Io non voglio passare un attimo di più con quel...quel....quel cefalopode privo di cervello" detto ciò si avviò con rabbia verso il terrazzo, lasciando gli altri tre lievemente sconcertati "Ragazzi, se è arriabbiata" disse Yusuke "Quando comincia a sparare nomi scientifici vuol dire che è veramente su tutte le furie. Temo che ci vorrà un po' prima che il signor Wakabayashi riottenga la grazia di potersi avvicinare a lei senza venire ucciso" Gli altri due annuirono, perfettamente d'accordo. Jody era intanto andata in terrazza, a fissare la citta avvolta nei colori della sera. Wakabayashi l'aveva vista e, memore del discorso di Misaki, l'aveva seguita. Quando le arrivò alle spalle, però, rimase nascosto nell'ombra, non sapendo che dire. Lei non si era accorta di lui, e fissava il vuoto, quando un ragazzo alto e dall'aria poco raccomandabile le si avvicinò e le prese una spalla, facendola voltare. Lei lo fissò, sorpresa, ma senza paura. "Ehi, bella, che ci fai qui? Non balli? Il tuo cavaliere deve essere un idiota se ti lascia qui da sola. Dai, vieni con me" fece per trascinarla dentro, ma lei rimase saldamente piantata sui suoi piedi. "No grazie. E forse dovresti pensarci due volte prima di dare dell'idiota a qualcuno" disse in tono glaciale, che avrebbe scoraggiato chiunque. Ma lui non la stette a sentire, e cercò di abbracciarla "Dai, ho visto che sei venuta con quello scemo di Wakabayashi. Non lo capisco, lasciare da sola una ragazza come te....ma certo, per lui non esiste che il calcio. E' solo un povero imbecille. Su, andiamo...se non ti va di ballare, possiamo andarcene a fare un giro fuori....vedrai che ti piacerà....". Gli occhi blu di lei mandarono un lampo, si liberò dalla presa e lo afferrò per il colletto della camicia, portando il viso di lui a pochi centimetri dal suo. Era a dir poco furiosa " A parte che sono stata io a mollarlo li e andarmene" sibilò, mentre gli occhi le bruciavano di fuoco azzurro "Tu chiamalo imbecille un'altra volta e ti ammazzo... che ne sai di lui, di cosa pensa, di cosa vuole? E allora perchè parli così? Se qui c'è un imbecille, quello sei tu ! " lo mollò all'improvviso e se ne andò. Il ragazzo rimase immobile, troppo allibito per parlare, per avere una qualziasi reazione. Jody si avviò di nuovo verso l'interno, ma un movimento improvviso nelle ombre alle sue spalle la insospettì. Si fermò, pronta a fronteggiare di nuovo il ragazzo, ma la mano che le si posò sulla spalla non aveva assolutamente aria ostile. E la voce che seguì subito dopo le tolse ogni dubbio "Allora non sei poi così arrabbiata con me" disse Wakabayashi, contento che l'oscurità della notte coprisse l'espressione del suo viso. Lei era girata, e non accennò a muoversi. Rispose solo "Non così tanto da lasciare che ti insultino senza motivo...o quando il motivo sono io, o meglio il fatto che mi hai lasciata da sola...visto che sono stata io a piantarti in asso". Solo a quel punto, quando fu certa di dominare le emozioni, si voltò. Sorrideva "Certo non pensavo che tu fossi nascosto nell'ombra e sentissi tutto..." disse, con un sorriso timido e gli occhi splendenti "Altrimenti non so se avrei detto ciò che...ma probabilmente si...". Lui la fissava, incredulo. Lei fece per avviarsi verso la sala, ma in quel momento un impulso incontrollabile pervase il ragazzo, che si mosse si slancio e le afferrò la mano, urlando "Aspetta !". Lei si bloccò, poi i suoi occhi lo fissarono, titubanti. Lui non sapeva che dire. A quel punto..."Grazie....grazie. E scusami. Io...non pensavo nemmeno una delle cose che ho detto..." Dio, che idiota che sono !! Pensò. Misaki aveva ragione, questa scusa non poteva funzionare per sempre. Ma gli occhi di lei scintillarono di malizia "Lo so. Lo sapevo già". Si incamminò di nuovo, e questa volta lui non fu in grado di fermarla. Quella ragazza era...straordinaria. Rimase a fissarla, rapito. Quel vestito azzurro la faceva apparire un angelo...un angelo caduto sulla terra. E che, per caso, gli era caduto tra le braccia. E lui ebbe un desiderio selvaggio, partito dal più profondo del suo animo, di non farla cadere mai più, ma di stringela a sè e di proteggerla da ogni male.............

"Buongiorno, dormigliona. Dormito bene?" la voce di Yusuke svegliò Jody, rompendo l'incanto del sogno che stava vivendo. La ragazza mugugnò, scocciata, poi aprì gli occhi, fissando un punto imprecisato della sua stanza. Sanae dormiva ancora nel letto affianco, respirando lievemente. Un sospiro uscì dalle sue labbra semichiuse "Capitano..." mormorò, facendo sorridere Jody, che guardò Yusuke con aria complice. Il ragazzo annuì "Sembra proprio non pensi ad altro. Ma non è l'unica a mormorare nomi nel sonno...anche tu quando sono entrato stavi invocando il nome del tuo cavaliere...." Il cuscino gli arrivò in faccia, colpendolo in pieno, mentre Jody correva a tappargli la bocca. "Zitto, zitto !!! Se dici un'altra parola ti ammazzo" sibilò, consapevole che Sanae si stava svegliando, e che avrebbe sentito l'ultima parte del discorso. Yusuke la fissò con occhi ridenti, e Sanae chiese "Ma che fate?" vedendoli avvinghiati a quel modo, le mani di lei premute sul volto di lui. Jody la guardò, senza alcuna traccia di imbarazzo, e lasciò il cugino, lanciandogli però un'occhiata tagliente che gli fece dire "Si, si, va bene, ho capito....." si voltò e se ne andò, annunciando "Comunque la colazione è servita, se non vi muovete farete tardi a lezione". Le sue parole risvegliarono in pieno le ragazze, che come tornadi si vestirono e scesero a mangiare.

"Dimmi la verità, che ci facevi avvinghiata a Yusuke a quel modo?" chiese Sanae mentre correvano. Jody le fece una smorfia "Niente. E' solo che stava parlando troppo, come al solito. Tu piuttosto" disse, con aria divertirta "Non mi avevi detto che parlavi nel sonno....dovevi vivere proprio un bel sogno stamattina...." Sanae divenne viola, immediatamente "Che ho detto?" chiese, allarmata. Jody sogghignò "Nulla...chiamavi soltanto il tuo adorato capitano..." Sanae urlò, inseguendò l'amica. Alle loro spalle, Yusuke arrivò con la moto. Rallentò, in modo da affiancarsi alle ragazze "Vedo che siete allegre... sbrigatevi. Jody, vedi di non combinare disastri" ammonì, e la cugina per tutta risposta gli tirò una cartellata, che a causa del casco non ebbe effetto. Il ragazzo rise, schernendola, e se ne andò sgommando. Jody urlò, furiosa, mentre Sanae rideva. Nessuna delle due si era accorta che qualcuno, dietro di loro, aveva assistito a tutta la scena. Wakabayashi stava fermo, in piedi, fissando la ragazza con occhi confusi, tristi. Non capiva bene cosa gli fosse successo, la sera prima, ma il vedere quella scena, il sapere che quel ragazzo era così in confidenza con lei, viveva nella stessa casa, sapeva tutto di lei, poteva starle accanto ogni secondo di ogni giorno......lo faceva andare su tutte le furie. Si sentiva tradito, cosa stupida, MOLTO stupida, e lui era abbastanza intelligente da accorgersene. Jody non gli doveva nulla, non c'era alcuna promessa....ma il sorriso della sera prima, quel sorriso luminoso che gli aveva fatto capire di essere stato perdonato, gli aveva dato l'illusione di..."Ma che sto facendo???" si chiese, irritato. Da quando una ragazza riusciva a turbarlo così? Ma conosceva già la risposta. Quella non era una RAGAZZA... quella era Jody. E questo cambiava tutto.
Si avviò e le raggiunse, cercando di evitare di pensare. Le chiamò, riprendendo il suo modo di fare burbero, e si fermò a pochi centimetri da loro...da lei. Sanae si era voltata a salutarlo, e Jody fece lo stesso, regalandogli di nuovo quel sorriso luminoso che spazzò via tutte le sue sicurezze. "Ciao, Wakabayashi"disse, ridendo, ma in tono dolce. E a quel punto lui si diede per vinto. Non riusciva a vincere quella strana sensazione di benessere che provava quando lei gli stava vicino, o quando pensava a lei. Allora decise di viverla, di lasciare che quel benessere lo travolgesse. Solo allora riuscì ad alzare gli occhi "Salve, Harper. Vedo che siamo allegri, stamattina. Ti piace così tanto prendere a cartellate i motociclisti?" chiese, sorridendo beffarrdo. Lei lo fissò, incredula "Mi hai vista? Oddio" Sanae scoppiò a ridere, seguita dal ragazzo, mentre Jody arrosiva e sorrideva. Ma qualcosa dentro di lei l'inquietava. L'idea che Wakabayashi avese visto lei e Yusuke...in una scena che avrebbe potuto venire equivocata...la faceva star male. "Che mi prende?Avevo giurato di non commettere più l'errore di..." si interruppe, abbassando gli occhi. Wakabayashi se ne accorse e le si avvicinò ancora di più, allungando una mano per toccarle una spalla. Così facendo la sentì tremare. "Tutto bene?" chiese, preoccupato. La sensazione di volerla proteggere era ancora fortissima. Lei alzò di scatto gli occhi, che si puntarono nei suoi, e parvero chiedergli "Non sei arrabbiato con me?" La cosa lo sconvolse. Quella ragazza....ma che aveva? "Che ti è successo, Jody? Perchè a volte viaggi lontano da noi, nel passato, e ne torni sempre distrutta? Chi è che ti ha fatto soffrire così?" chiesero gli occhi di lui, ma la risposta fu solo uno scuotimento di testa. Non l'avrebbe saputo. Non ancora almeno. Sanae chiamò l'amica, preoccupata, e Jody si fece forza "Tutto ok. Non preoccupatevi" affermò, avviandosi con la stessa vivacità di prima. I due dietro di lei si guardarono, poi la rincorsero. Wakabayashi la afferrò per il bracciò, si chinò sul suo orecchio e disse, sussurrando "Non mi importa che è successo allora. ORA sei QUI, e questo è ciò che conta. Siamo qui con te". Lei annuì. Non lo guardò neppure. Semplicemente, sorrise.

Le lezioni erano passate molto velocemente, e i ragazzi si erano riversati nella mensa. Jody stava chiaccherando con Sanae degli allenamenti di ginnastica artistica, che avrebbe dovuto eseguire nel pomeriggio. "Finirò alle sette" disse, scusandosi per l'assenza dal campo da calcio. Ma Sanae scosse la testa "Figurati. Anche noi finiamo alle sette. Se vuoi, quando ti sei cambiata vieni al campo e torniamo a casa insieme" Jody annuì, poi sentì una voce che la chiamava. Era Yusuke. Si scusò e se ne andò. Wakabayashi la seguì con lo sguardo, riservando un'occhiata di fuoco al ragazzo biondo, che ricambiò senza problemi. Wakabayashi sbuffò, poi sentì una mano che gli si poggiava sulla spalla "Non credo tu debba preoccuparti. Lei è come una sorella, per lui" disse Misaki, ma l'altro scansò la mano dell'amico e se ne andò, infuriato. D'altra parte, Jody aveva notato la scena, e ci rimase male. Per questo finì di parlare con Yusuke e si avviò verso Misaki, che stava uscendo, per una volta senza l'inseparabile Tsubasa che (Miracolo !!!! NdA) stava chiaccherando con Sanae. "Misaki, senti, scusa...." iniziò, e il ragazzo sorrise immediatamente "Credo che la cosa migliore sia che tu gli spieghi come stanno le cosa tra te e Yusuke" disse, e lei lo fissò, per nulla stupita. Misaki sapeva sempre tutto "Si, certo...ma non ci crederà. Sa troppo di scusa, anche se è la verità". Misaki le mise una mano sulla spalla e disse, sempre sorridendo "Se tu glielo dirai col cuore, capirà" detto ciò si allontanò, e lei sorrise "Sei vermante un ragazzo d'oro, Misaki. Non so com'è possibile che tu non abbia la ragazza" disse, in tono complice. Misaki si girò, e per la prima volta lei vide un'ombra triste nei suoi occhi. "E' solo perchè...non ho ancora trovato quella che possa aprire il mio cuore. Ho lo stesso problema che ha Wakabayashi...o meglio che AVEVA...." disse, facendola arrossire. Ma la malinconia di lui l'aveva colpita. Misaki era così...puro, dolce....sempre pronto ad aiutarti....le ricordava tanto Kay, anche lei con quel sorriso perenne negli splendidi occhi castani...scacciò il ricordo, ma questa volta fu più difficile, e per calmarsi andò nello spogliatoio, si cambiò in fretta e furia, indossando maglietta e pantaloncini corti e uscì sulla pista dove cominciò a correre. Correva e pensava, correva per non pensare, e intanto il tempo passava. Corse per un'ora, a ritmo sostenuto, e avrebbe continuato, visto che almeno così non pensava troppo. Ma le gambe non la reggevano. Cercò di ignorarle, ma un paio di braccia forti la bloccarono. Tentò di liberarsi, ma quelle braccia non la mollavano, così cedette e crollò, sostenuta da esse. Gli occhi le si chiusero "Ma sei impazzita? Correre fino allo sfinimento, sotto un sole simile? Che ti è preso?" Wakabayashi urlava, adirato, ma quando gli occhi blu di lei, apertisi di nuovo, si rivolsero a lui, la rabbia cedette il passo all'angoscia. Il dolore che vi si leggeva era talmente grande che...Wakabayashi la strinse a se, non sapeva che fare. Cercava le parole, ma non ne trovò nessuna. Poi lei mormorò qualcosa. "Cosa?" chiese, turbato. "Ho detto... non odiarmi" ripete lei in un sussurro. Lui la fissò "Ma...perchè dovrei? Jody, ma che hai? Stai bene?" le toccò la fronte. Era calda, ma gli occhi erano lucidi, e si rivolsero ancora a lui. "Tra me e Yusuke non c'è nulla. So che non mi crederai, ma lui è un fratello per me....per questo, non odiarmi...". Lui scosse il capo, incredulo. Ma come faceva? Lei capiva tutto, tutto ciò che gli passava nella mente. La fece sedere, e lei iniziò a spiegare "Ho girato vari posti, varie case, varie famiglie. A voi può sembrare divertente, ma non ho mai avuto nessuno accanto a me...e quando l'ho avuto...l'ho perso. Li ho persi entrambi" detto ciò lo guardò negli occhi. Tutto il dolore era li, in quella frase. "Da allora ho avuto paura a volere bene a qualcuno. Ma ora...i miei zii sono così dolci, e Yusuke così protettivo....e io, ho finalmente qualcuno che mi vuole bene, come a una sorellina....non ho mai avuto nessuno, ma ora....per questo, siamo così affiatati. Lui, come te, ha visto il dolore che mi porto dentro......mi aiuta, come vuoi fare tu. E' come il fratello maggiore che ho sempre desiderato e mai avuto...null'altro. Ti prego credimi" chiese, implorante. Lui la strinse "Ti credo" disse semplicemente. Non si vergognava a stringerla tra le braccia. In quel momento era ciò di cui lei aveva bisogno. "Poi ci sei tu" disse lei, in un soffio, e il cuore di lui sussultò "Sei un vero amico...anche gli altri, ma tu...sei SPECIALE...l'ho capito dal primo momento. Sei tu che hai tirato fuori i lati di me stessa che io nascondo. Nessuno prima ci era riuscito, solo...." una pausa. Lui non parlò "E' da allora che ho paura di volere bene a qualcuno. Per questo ti trattavo male. Ma ieri sera....nei tuoi occhi ho letto che posso appoggiarmi a te....e se per te va bene...io vorrei farlo. Senza impegni, senza storie. Vorrei solo che tu mi permettessi di appoggiarmi a te". Lui la fissò, poi scattò in piedi e l'aiutò ad alzarsi. Facendo ciò, le strinse la mano e disse "Sarò sempre qui, per te". Le parole suonarono strane, erano una promessa, eppure non lo erano. Non una promessa definitiva. Ma per il momento andava bene così. "Non odiarmi" chiese ancora lei. "Non ti odio" rispose lui, ma lei scosse la testa "Arriverà il giorno in cui saprai ciò che ho fatto. Allora...ti prego, anche allora, non odiarmi" le lacrime ora scendevano, per la prima volta da quel giorno, lontano, forse troppo lontano. Un giorno avrebbe dovuto confessare. Ma non ora, oh, per favore, non ancora. Lui la fissava "Qualsiasi cosa tu abbia fatto...o ti sia CONVINTA di aver fatto....io non potrò mai odiarti" rispose, serio. Fu troppo. Lei gli finì tra le braccia, piangente. "Scusa, ma...era troppo...troppo che aspettavo di piangere". Lui la strinse "Piangi finchè vuoi....ne hai il diritto. Eppure....non so nulla, ma lascia che te lo dica....non è colpa tua. "

...."Non è colpa tua".....

"Qualsiasi cosa sia successa, non è colpa tua".
Furono quelle parole a legarli per sempre. Finalmente Jody aveva trovato qualcuno che la capiva


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