Semplicemente Jody
Capitolo 4: Non sei più sola
"Cosa conti di indossare domani?" Sanae volava da un reparto all'altro del centro commerciale di Fujisawa. Era sabato pomeriggio, e le ragazze stavano facendo shopping "Non so....a dire il vero...." Jody, dal canto suo, non era così felice di doversi vestire in ghingheri, non si sentiva sicura di se stessa...di nuovo in abito elegante dopo tanto tempo...."Guarda questo. Ti starebbe benissimo!!!! Dai, provalo". La risvegliò la voce dell'amica che le stava passando un abito. Il vestito scelto da Sanae era azzurro e risaltava il colore degli occhi di Jody. La ragazza lo provò, rassegnata "Come sto?" chiese, titubante. Si fissò allo specchio....un abito azzurro....come quella volta....alla festa di compleanno di Angel.... "Stai divinamente !!!! Cadrà ai tuoi piedi!!!" urlò estasiata Sanae, risvegliandola dai pensieri tristi. "Chi scusa?" chiese Jody, sospirando, ma Sanae si limitò a sorridere con fare allusivo. Ancora quella storia "Sei tu quella che deve far cadere qualcuno ai propri piedi, mi pare. Dai, su, prova questo" disse, passandole un vestito rosso. Perfetto, naturalmente. Risaltava perfettamente la sua figura. Sanae arrossì "Ma non è troppo...." obbiettò, ma Jody non voleva sentire storie "Perchè, quello che mi hai dato tu allora? Avanti Sanae, se non ti muovi tu non succederà mai nulla, aspettando che quello si svegli....fa prima a sciogliersi il polo nord. Ora vediamo di trovare qualche accessorio adatto". Jody la guidò sicura nel reparto gioielli, prendendo in mano le redini della situazione. Finiva sempre così, doveva guidare lei il gruppo.... scelsero vari bracciali, poi fu la volta dei trucchi, delle scarpe, di vari accessori, finchè le loro braccia non furono cariche di borse. Stavano per andare alla cassa per pagare il tutto, quando, passando per il settore sportivo, Jody vide i cappellini. "Aspettami un secondo, devo comprare ancora una cosa" disse a Sanae, che si fermò ad aspettarla. La ragazza si chinò per prendere in mano vari berretti, valutandone la qualità e le fattezze. Infine ne scelse uno blu, ricordando che quello che aveva preso lei era di quel colore. Fece per rialzarsi, quando l'occhio le cadde sui berretti rossi dell'adidas. La scena del giorno prima le si affacciò alla mente e titubante ne prese uno, fissandolo con aria incerta. Alla fine si decise e li portò alla cassa entrambi, appoggiandoli vicino ai vestiti. "E di quelli che te ne fai?" chiese Sanae, incuriosita "Sono dei regali....per degli amici...no, per mio cugino volevo dire. Gli ho fregato il suo, l'altro giorno, così...." rispose la ragazza imbarazzata, ma sorridendo. Era vero, dopotutto. Almeno in parte. Sanae vide il berretto dell'adidas, ma fece finta di niente. Uscirono e cominciarono a camminare per il centro di Fujisawa, chiaccherando. A un certo punto Sanae esclamò, colpita da un pensiero "Uffa, i miei saranno anche via, questo week - end !!!" sbuffò, pensando a quanto dura sarebbe stata. Doveva cucinare, prepararsi, pulire la casa.... "Vieni da me allora. Mi farà piacere avere compagnia" disse subito Jody "Ma veramente..." provò ad obbiettare "Dai, così andremo insieme alla festa !!!!" esclamò l'altra. Si vedeva che la cosa le avrebbe dato molto sollievo, così Sanae rise e accettò. Ma il sollievo di Jody durò ben poco "Sai che bisogna avere un cavaliere? Pensò che dovremo andare con uno della squadra...chi scegli?" insinuò con voce maliziosa Sanae. Jody rimase agghiacciata dalla notizia, poi rigirò la domanda "E tu? Non devo nemmeno chiederlo, vero?" il rossore di Sanae confermò la cosa. "Cosa vuoi dire?" balbettò, cercando di evitare l'imbarazzo. Jody rise, poi guardò altrove "A dire il vero non lo sapevo....che facciamo?" chiese, temendo la risposta...che non arrivò, poichè una voce dietro di loro interruppe la conversazione "Ehi, Manager, che ci fate qui?" Tsubasa , Misaki, Wakabayashi e Izawa le fissavano, sorpresi. Sanae arrossì, Jody invece cominciò a pensare che qualcuno lassù ce l'avesse con lei. "Buongiorno. Stavate facendo Shopping?" chiese Misaki, premuroso come sempre. Jody gli sorrise, annuendo "Infatti. Mi sa anche che abbiamo esagerato. Guarda quante borse. Voi che fate?" Tsubasa si avvicinò col suo solito sorriso stampato in faccia "Siamo andati ad allenarci da Wakabayashi, e ora stavamo facendo un giro". Wakabayashi era rimasto indietro, fissando Jody con aria scocciata, al punto che anche lei sbuffò e lo fissò arrabbiata. Izawa le prese una borsa e disse "Date qua, vi aiutiamo noi. Che ne dite se andiamo a prendere qualcosa?" Sanae annuì, felice, e Jody fece altrettanto....non c'era via d'uscita evidentemente. "Io un the freddo lo berrei volentieri" disse, dando metà delle borse a Izawa, mentre Tsubasa prendeva quelle di Sanae, che se ne stava in silenzio rossa come un gambero. Così il pomeriggio continuò, tra risa e chiacchere, finchè non si fecero le 6 e 30. "Sarà ora di tornare. Domani dobbiamo fare tante cose...." disse Jody, fissando l'orologio. Tutti annuirono e si alzarono; Sanae le si avvicinò e Jody le disse "Allora, domani vieni da me? Puoi venire anche la mattina, per me non ci sono problemi, anzi"; l'amica annuì. "Dormi da Jody?" chiese Tsubasa , avvicinandosi. "Si, perchè i miei non ci sono, così non starò da sola dopo la cerimonia". A quelle parole tutti rimasero in silenzio, finchè Misaki non propose "A proposito, perchè non ci troviamo a mangiare una pizza tutti insieme, prima? Vi va?" la proposta fu accolta con entusiasmo moderato. A dare il colpo di grazia a tutto ci pensò Tsubasa , che disse "E' vero che alla cerimonia bisogna presentarsi in coppia? Voi con chi andate?". Tutti lo fissarono, chiedendosi se lui ci fosse col cervello ( me lo chiedo anch'io.....NdA). Izawa fu il primo a prendere la parola "Io vado con mia sorella....è alle medie, ma comunque è della nostra scuola..." Misaki sorrise e disse "Io vado invece con Yuri, mia cugina....anche lei è alle medie da noi...". A quel punto ci fu silenzio, poichè erano rimasti due ragazzi e due ragazze che secondo tutti avrebbero dovuto andare insieme. "Tu con chi vai, capitano?" chiese Jody, in tono innocente, ma con la precisa idea di farlo svegliare fuori, poichè era chiaro che Sanae non avrebbe aperto bocca; "Io non ho ancora invitato nessuno...." disse Tsubasa , divenendo rosso "N...N....Nakazawa.....che ne dici di venire con me?" chiese, mentre la voce quasi non gli usciva per l'imbarazzo. Rimasero tutti di sasso, per prima Sanae, finchè Jody non le diede una spinta per svegliarla "Ce...certo capitano, con piacere" mormorò, divenendo dello stesso colore di lui. Era fatta, pensò Jody. A quel punto rimaneva solo lei...e lui. Fissò Wakabayashi, ma questi non la guardava "Per me è una cosa stupida. Non ho nessuna intenzione di fare una cosa simile solo perchè tutti si aspettano che lo faccia" sentenziò il portiere "Perchè non porti Jody? Anche lei non ha ancora un cavaliere...." disse Sanae, ma l'occhiata tagliente di lui la bloccò " Figurati se ho voglia di passare la serata con una ragazzina rompiscatole come...." Jody gli passò davanti con gli occhi bassi, fissi e un'espressione seria e impassibile sul volto. "Scusate, devo andare a casa. Sanae, ci vediamo domani. Arrivederci" recuperò le borse e se ne andò di gran carriera. Rimasero tutti a bocca aperta, poi Sanae, Misaki e Izawa si girarono a guardare Wakabayashi con aria di rimprovero (come al solito l'unico che non capiva era Tsubasa ...NdA). Misaki spinse Wakabayashi e gli disse "Ti vuoi muovere? Seguila !!!" il portiere sussultò, fissò l'amico pronto a ribattere, ma gli occhi di Misaki non ammettevano discussioni. Poi pensò all'espressione della ragazza e la seguì di corsa "Jody !!!" chiamò, inseguendola, ma non ottenne risposta. Le afferrò il polso, cercando di farla voltare, ma ottenne solo di farsi dire "Se non vuoi invitarmi non sei affatto obbligato. Non serve che dici cose simili" la voce tremava leggermente, ma la ragazza mantenne senza problemi il controllo "A me però non sarebbe dispiaciuto se l'avessi fatto...." la cosa venne detta in tono serio, diretto, e lei si voltò fissandolo con occhi seri senza alcun imbarazzo "Pensavo che mi capissi..." pensò "Ma evidentemente sbagliavo...." gli rinfaccivano quei due pezzetti di cielo. Il portiere era rimasto spiazzato dalla risposta di lei, che intanto si era incamminata di nuovo. La seguì, non curandosi del fatto che gli altri lo sterrero seguendo o meno (a dire il vero l'unico era Tsubasa , che era stato trattenuto da Misaki...NdA) e potessero sentirlo "Jody aspetta ! Io non volevo dire quello che ho detto...io..." urlò, stupendosi più di lei di ciò che diceva. Ma era vero, dopotutto "Però l'hai detto" disse lei, continuando a camminare. E senza rendersene conto lui la prese per le spalle e la costrinse a voltarsi "Ma non era vero" disse "Se vuoi puoi venire con me. Non credevo ci tenessi...andremo tutti insieme alla fine, però....se vuoi...." la voce gli mancò per l'imbarazzo. Lei lo fissò, poi si chinò, prese qualcosa da una delle borse e glielo porse "Questo è per te" disse, semplicemente. Lui lo aprì, confuso, e trovò un berretto...un berretto identico a quello che lei aveva rovinato col suo tiro il giorno prima. "In segno di scusa" disse lei, ridendo. "Gra...grazie" riuscì a mormorare lui, fissando ora il berretto, ora lei. La ragazza riprese le borse e disse "Allora ci vediamo domani sera, ciao" e partì di corsa, senza che lui riuscisse a riprendersi in tempo per fermarla. Era volata via, come il vento, che portava ancora a lui il suo profumo.... "Buongiorno" disse Sanae, arrivando titubante all'ingresso della grande villa dei Tachikawa. Yusuke era in giardino che puliva la moto, e le andò incontro "Salve. Tu sei l'amica di Jody, vero? Eri qui l'altro giorno. Ora la chiamo, vieni" le disse cordialmente, fingendo di non notare che era talmente imbarazzata da non spiccicare parola. Jody, ai richiami del ragazzo, si era affacciata in terrazza e l'aveva vista "Sanae, ciao !!! Aspettami che scendo !" in due secondi era in giardino "Che bello, sei venuta presto. Mi stavo annoiando !!! Vieni su, che sistemiamo le tue cose. " Jody si avviò su per le case. Sanae fece per seguirla col borsone, ma Yusuke la prevenne, glilo prese e ammiccando dise "Non sta bene che gli ospiti portino i bagagli". Sanae divenne viola e non seppe che dire. Yusuke era uno dei ragazzi più ammirati della scuola, faceva parte del club di arti marziali e di Kendo, e aveva uno stuolo di ammiratrici di tutte le età. Solo Jody sembrava trovarlo una persona completamente normale. Infatti si affacciò sulla porta per urlare "Yusuke, guai a te se ci provi con lei !!! Va bene che il nostro capitano è lento di comprendonio, ma prima o poi riusciremo a farlo svegliare. Lei comunque non vede altri ragazzi" "Jody !!!!" urlò Sanae, ancora più imbarazzata di prima, mentre il ragazzo scoppiava in una risata. Era veramente bello, quando rideva. Eppure non sembrava pensarci nemmeno alle ragazze. O almeno era quello che sosteneva Jody. Quando furono in camera infatti, (dormivano nella camera di Jody. NdA) Sanae le chiese come facesse a non notare le qualità di Yusuke "Ma io le ho notate" rispose tranquilla la ragazza. Sanae sbiancò "Allora questo vuol dire che sei..." chiese, vedendo già la rabbia di un certo portiere, ma Jody la prevenne "Ehi, notare le qualità di qualcuno non vuol dire innamorarsene per forza. Io so che è un ragazzo straordinario, ma è mio cugino....e si comporta come un fratello maggiore. Siamo diventati molto amici, e mi confida molte cose. ma non poteri mai essere qualcosa di più per lui. Lo so. E non voglio esserlo. Mi va bene così. Lui si è confidato, e mi ha detto che sta aspettando che arrivi qualcuno che senza fare nulla trovi il modo di aprirgli il cuore" disse nel tono più tranquillo e chiaro possibile. Sanae la fissò, incredula, per un secondo "Anche tu sei straodinaria" disse poi, sorridendo "E anche lui se ne è accorto". Jody a queste parole la guardò con fare confuso "Yusuke? Ma ti ho appena detto che...." "Non intendevo Yusuke" disse Sanae, sorridendo senza malizia. Jody si bloccò. Non arrossì, non si imbarazzò. Semplicemente la fissò. Sapeva benissimo a chi si riferiva. Glielo si leggeva in faccia. E non reagì. Sanae di slancio l'abbracciò. Quella ragazzina, venuta dal nulla....in poco tempo era riuscita a trovare la chiave per un cuore gelato e inacessibile, un'impresa che avrebbe scoraggiato chiunque. "Anche lui stava aspettando....e ha trovato te..." sussurrò. Jody non reagì. Quelle parole potevano essere vere...ma le stesse parole sembravano così vere due anni prima, quando era stata lei a pronunciarle, rivolte a se stessa. .... "Stavo aspettando qualcuno in grado di farmi innamorare...e sei arrivato tu...." "Chissà" disse, slacciandosi
dall'abbraccio, senza che il suo volto tradisse alcuna emozione, e si avviò
verso la porta "Ti sfido a tennis prima di pranzo. Ti va?" Sanae annuì
e cominciarono a correre per le scale. Il sole splendeva alto, quando uscirono,
invogliandole a passare fuori più tempo possibile. "Eccoci. Qui fanno
una pizza veramente squisita" disse Misaki, fermandoisi davanti alla porta
di un ristorante italiano tutto colorato di rosso, verde e bianco. Aprì
la porta e fece cavallerescamente entrare le ragazze. Il cameriere andò
loro incontro e li fece accomodare ad un tavolo da sei posti. Jody si sedette,
ringraziando Izawa che le aveva porto la sedia (Anche se magari toccava a qualcun'altro....NdA)
e chiese "Ma le vostre damigelle?" Izawa sorrise e disse "Vanno
li col loro club, quello di Pallavolo. Fanno tutti così. Solo dopo, quando
ci sono le danze, ha veramente senso che ci siano le coppie". Jody sussultò,
fissando Wakabayashi. Significava che avrebbe dovuto ballare con lui? Entrambi
fissarono altrove, cercando di dissimulare l'imbarazzo. Lo stesso fecero Sanae
e Tsubasa , mentre gli altri due ridevano di gusto. "E ora, diamo il via alla festa vera e propria.
I rappresentanti del club di calcio vengano qui, per favore. Ecco a voi il Capitano,
Tsubasa Oozora, e gli altri campioni della nostra scuola: Taro Misaki, Mamoru
Izawa e Genzo Wakabayashi" proclamò il preside. I quattro salirono
sul palco, accolti da uno scroscio di applausi; Tsubasa sorrideva, lo stesso Misaki,
Izawa si guardava attorno, mentre Wakabayashi aspettava impaziente che quella
storia finisse. Ma il preside non era di quel parere "Ora, diamo il benvenuto
alle manager del club, che con tanta dedizione seguono i nostri campioni. Signori,
ecco a voi Sanae Nakazawa e Jody Harper". Le ragazze salirono sul palco,
accolte anch'esse da applausi e fischi dovuti però a motivi differenti
rispetto a quelli riservati ai giocatori. Sanae arrossì, mentre Jody la
fulminò con un'occhiata, segnandosi mentalmente di farle un bel discorsetto
più tardi, per averla cacciata in quel guaio. I fischi intanto continuavano,
suscitanto reazioni contrarie tra i giocatori. Tsubasa era infatti arrossito,
e leggermente irritato guardava altrove. Wakabayashi invece stringeva i pungi,
seccato. Non gli piaceva quella situazione, anche se non sapeva perchè.
Guardò Jody. Nella sua scuola c'erano un sacco di ragazzi dalla dubbia
morale per cui lei poteva essere un obbiettivo apprezzabile. Non dubitava che
non si sarebbe fatta intimorire, ma da qui a farsi lasciare in pace....ebbe l'istintivo
desiderio di proteggerla, dandosi subito dopo del cretino per quel pensiero. "Ma
che vado a pensare? Che me ne importa? Certo che stasera è così
bella....no, no!!!! Però, se qualcuno prova a metterle le mani addosso,
giuro che....ma che dico? Beh, non è che sia una cosa così strana....è
semplicemente amicizia....amicizia? Ma se non la sopporto? E allora....perchè
mi da così fastidio che la guardino in quel modo?" il povero ragazzo
non ci capiva più niente (ehm...dobbiamo sospendere la fanfic perchè
l'autrice è scappata...aveva paura di essere contagiata dal morbo che sta
decimando la sanità mentale dei suoi personaggi....NdAiutante_che_non_sa_che_pesci_pigliare),
e in quel momento come una pugnalata arrivò la voce del preside ad annunciare
"Bene, le manager sono venute accompagnate da due giocatori, quindi ci è
parso logico che ad aprire le danze fossero queste due coppie. Ecco dunque a voi
Sanae nakazawa con Tsubasa Oozora e Jody Harper con GenzoWakabayashi". Ci
fu un coro di disappunto, mentre Misaki e Izawa scoppiavano a ridere. Jody fissò
Wakabayashi, allibita. Non era possibile!!! Ma lassù qualcuno ce l'aveva
con lei? Doveva ballare con QUELLO davanti a tutti? Lui ricambiò il suo
sguardò, mentre Izawa lo spingeva verso di lei. Quando le fu vicino, le
porse la mano senza dire nulla, e lei la prese, titubante. Si portarono al centro
della pista, seguiti da uno Tsubasa color peperone che trascinava Sanae, anch'essa
viola. La musica partì. Un valzer. Splendido !!!!! Jody si lasciò
andare alla musica, cercando di non pensare che stava tra le braccia di Wakabayashi.
Lui la conduceva, leggermente rigido "Non montarti la testa. E' solo perchè
non avevo scelta" disse, brusco. Lei lo fissò con occhi taglienti
"Per me va benissimo. Io mi sto godendo il valzer, non che mi faccia piacere
stare tra le tue braccia....soprattutto se ci sono obbligata". Quelle parole
lo ferirono, e prima che riuscisse a dire qualcosa, il ballo era finito. Ormai
ballavano tutti, quindi nessuno fece caso a lei che si allontanava, diretta verso
Sanae, anche lei ferma vicino al muro. L'espressione sul volto di Jody le fece
sparire la voglia di raccontarle quanto emozionante era stato quel ballo, per
lei. Yusuke le comparve alle spalle, accompagnato da Misaki e Izawa. Tsubasa si
era eclissato, dopo quel ballo, e Sanae assunse un'aria triste. Yusuke fissò
la cugina, dicendo "Allora non è che ti piaccia poi così tanto....o
è proprio per questo che sei arrabbiata?" Lei si limitò a scuotere
il capo, dicendo "Se fosse gentile con me, ogni tanto, non mi dispiacerebbe"
suo cugino sospirò "E alla tua amica mi pare che il capitano non sia
così indifferente....e che anche lei non se la passi bene...." Yusuke
fissò Misaki e Izawa, e tutti e tre annuirono. "Qui urge una cura
drastica. Ragazzi, pensiamoci noi". Porse la mano a Sanae, che la prese titubante,
e la trascinò nel vortice delle coppie danzanti. Izawa porse il braccio
a Jody, scambiando uno sguardo d'intesa con Misaki, che andò a cercare
i due fuggiaschi. "Prima da Wakabayashi" decise, raggiungendo il portiere
che se ne stava appoggiato alla parete vicino al tavolo dei rinfreschi. "Buongiorno, dormigliona. Dormito bene?" la voce di Yusuke svegliò Jody, rompendo l'incanto del sogno che stava vivendo. La ragazza mugugnò, scocciata, poi aprì gli occhi, fissando un punto imprecisato della sua stanza. Sanae dormiva ancora nel letto affianco, respirando lievemente. Un sospiro uscì dalle sue labbra semichiuse "Capitano..." mormorò, facendo sorridere Jody, che guardò Yusuke con aria complice. Il ragazzo annuì "Sembra proprio non pensi ad altro. Ma non è l'unica a mormorare nomi nel sonno...anche tu quando sono entrato stavi invocando il nome del tuo cavaliere...." Il cuscino gli arrivò in faccia, colpendolo in pieno, mentre Jody correva a tappargli la bocca. "Zitto, zitto !!! Se dici un'altra parola ti ammazzo" sibilò, consapevole che Sanae si stava svegliando, e che avrebbe sentito l'ultima parte del discorso. Yusuke la fissò con occhi ridenti, e Sanae chiese "Ma che fate?" vedendoli avvinghiati a quel modo, le mani di lei premute sul volto di lui. Jody la guardò, senza alcuna traccia di imbarazzo, e lasciò il cugino, lanciandogli però un'occhiata tagliente che gli fece dire "Si, si, va bene, ho capito....." si voltò e se ne andò, annunciando "Comunque la colazione è servita, se non vi muovete farete tardi a lezione". Le sue parole risvegliarono in pieno le ragazze, che come tornadi si vestirono e scesero a mangiare. "Dimmi
la verità, che ci facevi avvinghiata a Yusuke a quel modo?" chiese
Sanae mentre correvano. Jody le fece una smorfia "Niente. E' solo che stava
parlando troppo, come al solito. Tu piuttosto" disse, con aria divertirta
"Non mi avevi detto che parlavi nel sonno....dovevi vivere proprio un bel
sogno stamattina...." Sanae divenne viola, immediatamente "Che ho detto?"
chiese, allarmata. Jody sogghignò "Nulla...chiamavi soltanto il tuo
adorato capitano..." Sanae urlò, inseguendò l'amica. Alle loro
spalle, Yusuke arrivò con la moto. Rallentò, in modo da affiancarsi
alle ragazze "Vedo che siete allegre... sbrigatevi. Jody, vedi di non combinare
disastri" ammonì, e la cugina per tutta risposta gli tirò una
cartellata, che a causa del casco non ebbe effetto. Il ragazzo rise, schernendola,
e se ne andò sgommando. Jody urlò, furiosa, mentre Sanae rideva.
Nessuna delle due si era accorta che qualcuno, dietro di loro, aveva assistito
a tutta la scena. Wakabayashi stava fermo, in piedi, fissando la ragazza con occhi
confusi, tristi. Non capiva bene cosa gli fosse successo, la sera prima, ma il
vedere quella scena, il sapere che quel ragazzo era così in confidenza
con lei, viveva nella stessa casa, sapeva tutto di lei, poteva starle accanto
ogni secondo di ogni giorno......lo faceva andare su tutte le furie. Si sentiva
tradito, cosa stupida, MOLTO stupida, e lui era abbastanza intelligente da accorgersene.
Jody non gli doveva nulla, non c'era alcuna promessa....ma il sorriso della sera
prima, quel sorriso luminoso che gli aveva fatto capire di essere stato perdonato,
gli aveva dato l'illusione di..."Ma che sto facendo???" si chiese, irritato.
Da quando una ragazza riusciva a turbarlo così? Ma conosceva già
la risposta. Quella non era una RAGAZZA... quella era Jody. E questo cambiava
tutto. Le lezioni erano passate molto velocemente, e i ragazzi si erano riversati nella mensa. Jody stava chiaccherando con Sanae degli allenamenti di ginnastica artistica, che avrebbe dovuto eseguire nel pomeriggio. "Finirò alle sette" disse, scusandosi per l'assenza dal campo da calcio. Ma Sanae scosse la testa "Figurati. Anche noi finiamo alle sette. Se vuoi, quando ti sei cambiata vieni al campo e torniamo a casa insieme" Jody annuì, poi sentì una voce che la chiamava. Era Yusuke. Si scusò e se ne andò. Wakabayashi la seguì con lo sguardo, riservando un'occhiata di fuoco al ragazzo biondo, che ricambiò senza problemi. Wakabayashi sbuffò, poi sentì una mano che gli si poggiava sulla spalla "Non credo tu debba preoccuparti. Lei è come una sorella, per lui" disse Misaki, ma l'altro scansò la mano dell'amico e se ne andò, infuriato. D'altra parte, Jody aveva notato la scena, e ci rimase male. Per questo finì di parlare con Yusuke e si avviò verso Misaki, che stava uscendo, per una volta senza l'inseparabile Tsubasa che (Miracolo !!!! NdA) stava chiaccherando con Sanae. "Misaki, senti, scusa...." iniziò, e il ragazzo sorrise immediatamente "Credo che la cosa migliore sia che tu gli spieghi come stanno le cosa tra te e Yusuke" disse, e lei lo fissò, per nulla stupita. Misaki sapeva sempre tutto "Si, certo...ma non ci crederà. Sa troppo di scusa, anche se è la verità". Misaki le mise una mano sulla spalla e disse, sempre sorridendo "Se tu glielo dirai col cuore, capirà" detto ciò si allontanò, e lei sorrise "Sei vermante un ragazzo d'oro, Misaki. Non so com'è possibile che tu non abbia la ragazza" disse, in tono complice. Misaki si girò, e per la prima volta lei vide un'ombra triste nei suoi occhi. "E' solo perchè...non ho ancora trovato quella che possa aprire il mio cuore. Ho lo stesso problema che ha Wakabayashi...o meglio che AVEVA...." disse, facendola arrossire. Ma la malinconia di lui l'aveva colpita. Misaki era così...puro, dolce....sempre pronto ad aiutarti....le ricordava tanto Kay, anche lei con quel sorriso perenne negli splendidi occhi castani...scacciò il ricordo, ma questa volta fu più difficile, e per calmarsi andò nello spogliatoio, si cambiò in fretta e furia, indossando maglietta e pantaloncini corti e uscì sulla pista dove cominciò a correre. Correva e pensava, correva per non pensare, e intanto il tempo passava. Corse per un'ora, a ritmo sostenuto, e avrebbe continuato, visto che almeno così non pensava troppo. Ma le gambe non la reggevano. Cercò di ignorarle, ma un paio di braccia forti la bloccarono. Tentò di liberarsi, ma quelle braccia non la mollavano, così cedette e crollò, sostenuta da esse. Gli occhi le si chiusero "Ma sei impazzita? Correre fino allo sfinimento, sotto un sole simile? Che ti è preso?" Wakabayashi urlava, adirato, ma quando gli occhi blu di lei, apertisi di nuovo, si rivolsero a lui, la rabbia cedette il passo all'angoscia. Il dolore che vi si leggeva era talmente grande che...Wakabayashi la strinse a se, non sapeva che fare. Cercava le parole, ma non ne trovò nessuna. Poi lei mormorò qualcosa. "Cosa?" chiese, turbato. "Ho detto... non odiarmi" ripete lei in un sussurro. Lui la fissò "Ma...perchè dovrei? Jody, ma che hai? Stai bene?" le toccò la fronte. Era calda, ma gli occhi erano lucidi, e si rivolsero ancora a lui. "Tra me e Yusuke non c'è nulla. So che non mi crederai, ma lui è un fratello per me....per questo, non odiarmi...". Lui scosse il capo, incredulo. Ma come faceva? Lei capiva tutto, tutto ciò che gli passava nella mente. La fece sedere, e lei iniziò a spiegare "Ho girato vari posti, varie case, varie famiglie. A voi può sembrare divertente, ma non ho mai avuto nessuno accanto a me...e quando l'ho avuto...l'ho perso. Li ho persi entrambi" detto ciò lo guardò negli occhi. Tutto il dolore era li, in quella frase. "Da allora ho avuto paura a volere bene a qualcuno. Ma ora...i miei zii sono così dolci, e Yusuke così protettivo....e io, ho finalmente qualcuno che mi vuole bene, come a una sorellina....non ho mai avuto nessuno, ma ora....per questo, siamo così affiatati. Lui, come te, ha visto il dolore che mi porto dentro......mi aiuta, come vuoi fare tu. E' come il fratello maggiore che ho sempre desiderato e mai avuto...null'altro. Ti prego credimi" chiese, implorante. Lui la strinse "Ti credo" disse semplicemente. Non si vergognava a stringerla tra le braccia. In quel momento era ciò di cui lei aveva bisogno. "Poi ci sei tu" disse lei, in un soffio, e il cuore di lui sussultò "Sei un vero amico...anche gli altri, ma tu...sei SPECIALE...l'ho capito dal primo momento. Sei tu che hai tirato fuori i lati di me stessa che io nascondo. Nessuno prima ci era riuscito, solo...." una pausa. Lui non parlò "E' da allora che ho paura di volere bene a qualcuno. Per questo ti trattavo male. Ma ieri sera....nei tuoi occhi ho letto che posso appoggiarmi a te....e se per te va bene...io vorrei farlo. Senza impegni, senza storie. Vorrei solo che tu mi permettessi di appoggiarmi a te". Lui la fissò, poi scattò in piedi e l'aiutò ad alzarsi. Facendo ciò, le strinse la mano e disse "Sarò sempre qui, per te". Le parole suonarono strane, erano una promessa, eppure non lo erano. Non una promessa definitiva. Ma per il momento andava bene così. "Non odiarmi" chiese ancora lei. "Non ti odio" rispose lui, ma lei scosse la testa "Arriverà il giorno in cui saprai ciò che ho fatto. Allora...ti prego, anche allora, non odiarmi" le lacrime ora scendevano, per la prima volta da quel giorno, lontano, forse troppo lontano. Un giorno avrebbe dovuto confessare. Ma non ora, oh, per favore, non ancora. Lui la fissava "Qualsiasi cosa tu abbia fatto...o ti sia CONVINTA di aver fatto....io non potrò mai odiarti" rispose, serio. Fu troppo. Lei gli finì tra le braccia, piangente. "Scusa, ma...era troppo...troppo che aspettavo di piangere". Lui la strinse "Piangi finchè vuoi....ne hai il diritto. Eppure....non so nulla, ma lascia che te lo dica....non è colpa tua. " ...."Non è colpa tua"..... "Qualsiasi cosa sia successa,
non è colpa tua". |
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