Semplicemente Jody

 

Capitolo 7: Lacrime nella notte

Allenby stava ritta immobile dentro una delle cabine telefoniche vicino alla scuola. Era ancora in divisa da allenamento, ma non se ne curava. Stava ad ascoltare il ronzio del telefono, assorta, aspettando che le venisse data la connessione con la Germania. Finalmente arrivò. Uno squillo. Due. Poi una voce a lei ben nota rispose "Pronto?". Allenby non perse tempo. Disse soltanto "Sono io. Lei è qui. Sbrigatevi" e mise giù. Rimase a fissare al telefono, pensando che in quel momento probabilemnte Kay stava chiamando in gran furia Alex e Aly. Poi se ne andò. Era giunta l'ora che gli Angeli si riunissero per combattere (Vi giuro che Evangelion non centra !!!! NdA)

DRINN !!! DRINN !!! DRINN !!! il telefono di casa Nakazawa suonava incessantemente, quasi con urgenza. Sanae uscì di corsa dal bagno coi capelli ancora mezzo bagnati e rispose, scocciata "Pronto?" ; ma la voce all'altro capo del filo era molto preoccupata, e la scocciatura le passò subito "Ciao Sanae, sono Yusuke. Jody è li con te?" chiese il ragazzo, mentre Sanae sgranava gli occhi "N...no, non è ancora a casa?" chiese, cominciando a divenire ansiosa. Lui rispose in tono stanco "No, e pensavo che aveste fatto tardi con gli allenamenti....ma oramai sono le otto e mezza passate...." Sanae fissò l'orologio, incredula, poi ammise con voce tremula "Ma...Jody ha detto che non si sentiva bene, e se ne è andata alle tre e mezza...." "COSA????" Yusuke urlò con tale foga che la ragazza allontanò di scatto il telefono dall'orecchio. Ora era seriamente preoccupata "Maledizione, sapevo che non dovevamo lasciarla da sola !!!" si disse, poi riaccosto l'apparecchio alla bocca e disse "Senti Yusuke, tu vai fuori a cercala, io chiamo Misaki, Izawa e gli altri e sento se l'hanno vista, e intanto li mando a cercala, ok? Se ci sono novità ti chiamo" si fece dare il numero di cellulare, poi mise giù. Fissò la borsa di Jody, che la ragazza aveva lasciato nella sede del club, e che Sanae aveva portato a casa sua, decisa a ridargliela il giorno dopo. Senza sapere perchè, la prese, poi compose il numero di Tsubasa. Il ragazzo rimase stupito e preoccupato della notizia, e disse che sarebbe andato subito a casa sua, e che l'avrebbero cercata insieme. Lei annuì e mise giù. Chiamò Misaki, facendo uscire di corsa anche lui, poi Izawa, Kisugi, Taki...nessuno sapeva dove fosse. Infine rimase cinque minuti ad ascoltare il suono ritmico del telefono cercando di contattare Wakabayashi, ma non rispose nessuno. Evidentemente non era ancora arrivato a casa. In quel momento arrivò Tsubasa, e lei mise giù il telefono e, preso per mano senza pensarci troppo il ragazzo, lo condusse fuori. Cominciarono a correre, affannati, guardando qua e la, mentre una pioggia beffarda cominciava a scendere, come per prendere in giro tutti coloro che quella sera erano fuori a cercare Jody Harper.

Wakabayashi stava tornando tranquillamente a casa. Dopo l'allenamento era andato in ufficio dai suoi per mettersi d'accordo con loro, che sarebbero stati via fino al giorno dopo, poi era andato a parlare col signor Mikami, che era partito per Tokyo e sarebbe tornato anche lui il giorno dopo. Improvvisamente cominciò a piovere. Imprecando, il ragazzo affrettò il passo. Svoltò a sinistra, imboccando la stradina che lo avrebbe condotto alla sua villa, qunado vide qualcosa muoversi nelle ombre. Si bloccò. Ora era di nuovo tutto immobile, ma lui era sicuro di aver visto qualcosa...o meglio qualcuno. Un lampo squarciò il cielo, illuminando tutto, seguito da un forte tuono, e Wakabayashi la vide. Era una ragazza, completamente fradicia, e stava immobile. Teneva il volto rivolto verso terra, e non reagì quando lui si avvicinò, perplesso. Un secondo lampo illuminò la strada, lasciando intrevedere il volto di lei e gli occhi blu spenti...con un sussultò lui la riconobbe e si slanciò verso di lei "Jody!!!!O mio Dio, Jody !!! Tutto bene? Che ci fai qui? Vuoi ammalarti? Jody? Ma che ti è successo? Jody !!!!" la ragazza non rispondeva, gli occhi erano fissi, non si accorgeva neppure di lui. Mormorava parole senza senso "La luce si è spenta...il vento ha smesso di soffiare....l'acqua è sparita....il fuoco si è estinto...la terra si è essicata...ma soprattutto....il pianto è divenuto più forte che mai...." parole senza senso... "Gli angeli hanno smesso di volare....ho fallito, il capitano ha fallito...." o che forse un senso ce l'avevano, ma lui non poteva saperlo...."Wakabayashi, se sapessi mi odieresti...io non valgo nulla, sono una stupida" parole che denunciavano quanto fosse perduta...parlava con lui, ma non lo vedeva nemmeno. Lui la chiamava disperato; era chiaro che era in preda ad uno shock. "Jody, ti prego, riprenditi !!! Sto cominciando ad avere paura !!! Jody, per amor del cielo, svegliati !!!!!" Si diede dell'idiota per averla lasciata andare il pomeriggio, per non essersi accorto che aveva così bisogno d'aiuto. Se solo avesse lontanamente immaginato che era così sconvolta...rimase a fissarla, sul punto di piangere per la disperazione, ma scosse il capo. Questo non l'avrebbe di certo aiutata "L'hai già abbandonata una volta, stupido!!! Ora, vedi di non combinare altre cavolate" si disse; riflettè un attimo su cosa fare, poi si decise. Era inutile recriminare. Quello che doveva fare era portarla all'asciutto al più presto. Portandola a casa degli zii di lei la avrebbe fatta di certo ammalare; era troppo distante, e non sapeva neppure se ci fosse qualcuno, così senza esitazione se la caricò sulle spalle e partì di corsa verso casa sua. "Tranquilla, Jody, ci penso io a te. Vedrai che andrà tutto bene" ripeteva, più che per convincere se stesso che per rassicurare la ragazza, che comunque non lo sentiva neppure. Arrivò senza fiato, spalancò la porta e senza nemmeno chiuderla corse verso il salotto. Depositò la ragazza sul divano, poi corse a prendere una coperta e fece per coprirla, ma lo sguardo gli cadde sugli abiti, che erano completamente fradici, tanto che le si erano incollati addosso. Anche i capelli erano incollati sul volto. Respirava male, era pallida; la fissò, disperato "Che faccio? Dovrei toglierle i vestiti bagnati,ma..." scosse il capo. E come poteva? Non l'avrebbe mai fatto !!! Ma non poteva certo lasciarla così... "Ok, calma, vediamo di fare la cosa più logica" si disse, decidendo di andare a chiedere aiuto; la coprì e si lanciò di nuovo sotto la pioggia. Mentre usciva dal cancello, vide passare Sanae di corsa, seguita da Misaki, Tsubasa e Izawa. Il sollievo che lo pervase nel vedere la manager fu enorme, e senza riflettere la bloccò e la trascinò verso casa. Lei lo fissò stupita, urlando "Wakabayashi, lasciami !!! Jody è sparita, nessuno sa dove sia, la dobbiamo cercare...." era convinta che quelle parole l'avrebbero scosso, ma lui non rispose neanche e la trascinò dentro al cancello, mentre gli altri tre li seguivano, perplessi e preoccupati. Sanae protestava, ma lui non rispose. Si limitò a farla entrare, a trascinarla in soggiorno e a indicarle la figura distesa sul divano. Sanae lanciò un urlo e corse da lei. In quel mentre entrarono gli altri tre, che rimasero ammutoliti a fissare l'oggetto delle loro ricerche disteso miseramente sul divano. Sanae lanciò un'esclamazione allarmata e di scatto si voltò a guardare Wakabayashi "Ma è fradicia !!! Si prenderà un malanno !! Dobbiamo cambiarla !!!" disse, fissandolo esterefatta, come se non riuscisse a credere che lui non ci avesse pensato. Lui sostenne lo sguardo senza problemi ed esclamò "Lo so benissimo! Perchè credi che ti abbia trascinata qui? Mica potevo spogliarla io !!!" aggiunse, divenendo rosso. Sanae annuì, arrossendo anche lei al pensiero, e guardò l'amica, poi si decise. Doveva prendere il controllo della situazione "Bene; qualcuno la porti di sopra, in camera. Dobbiamo metterla al caldo. Intanto Wakabayashi troverà un pigiama o qualcosa da farle mettere. Io preparo un bagno caldo. Misaki, portala tu " tutti eseguirono le sue istruzioni senza fiatare. Wakabayashi sparì e tornò poco dopo con una tuta azzurra, Misaki sollevò la ragazza e la portò nel bagno al piano di sopra, mentre Sanae preparava il bagno e Izawa una medicina da farle prendere. Tsubasa invece prese il telefono e chiamò casa Harper. Nessuno rispose. Dovevano essere fuori a cercarla. Si disse che, una volta sistemata la situazione li, sarebbe andato alla villa per rassicurarli. Tornò in camera, ove Sanae stava preparando il letto per l'amica. lei si voltò a guardarlo sorridendo, ma la preoccupazione le si leggeva negli occhi. Tsubasa le si avvicinò e, vincendo l'imbarazzo, le passò un braccio attorno alle spalle, abbracciandola. Lei accettò il gesto con un sorriso. Aveva bisogno di conforto "Cosa le è successo? Voglio dire" sussurrò, cercando di capire "Di certo centra la scena di oggi, ma come può averla shockata fino a questo punto?" Tsubasa, che non aveva assistito alla scena di cui lei parlava, divenne perplesso "Che scena?" chiese. Lei si girò a guardarlo, e i loro volti si trovarono a pochi centimetri di distanza. Tsubasa sussultò, arrossendo. non l'aveva mai avuta così vicina, ma guardandola in quel momento capì che era ciò che aveva sempre desiderato. "S-Sanae, io..." tentò di dire, ma in quel momento entrò Izawa, che si fermò a fissarli stupefatto. I due lo guardarono, poi si resero conto della situazione e si staccarono velocemente, arrossendo. Tsubasa, indietreggiando, sbatte contro il letto e perse l'equilibrio, finendoci sopra mezzo disteso. La scena era talmente comica che Izawa non potè fare a meno di scoppiare a ridere, nonostante la tensione di poco prima. Sanae abbassò gli occhi, terribilmente imbarazzata. Solo quando aveva visto Izawa si era resa conto di cosa stava accadendo....sorrise tra sè. Tsubasa...Tsubasa aveva....
Anche Tsubasa era in preda al più completo imbarazzo. In qui magici momenti aveva completamente perso la testa, e l'arrivo di Izawa l'aveva mandato completamente in confusione. Tuttavia, si trovava a desiderare che Izawa non fosse entrato, che non avesse rotto l'atmosfera...e questo lo atterriva ancora di più. L'imbarazzo e le risate di Izawa richiamarono anche Misaki, che, non avendo assistito alla scena, li fissò perplesso, e Wakabayashi, che entrò arrabbiato poichè la situazione non gli pareva così allegra; ma uno sguardo a Tsubasa disteso sul letto e al viso rosso di Sanae gli fece decidere di lasciar perdere. Si limitò a fare un cenno alla ragazza che annuì, riluttante, e si diresse verso il bagno. Uscendo si girò però a guardare il capitano, che la fissò a sua volta. Lei uscì, ma lui rimase li attonito. Izawa e Misaki si guardarono, sorridendo, poi cominciarono a tormentarlo "Guarda te il capitano ! Sembrava tanto ingenuo e invece....mi dispiace di avervi interrotto...." "Hey, Tsubasa, al tuo amico queste cose potevi anche dirle...." Tsubasa diveniva sempre più rosso, cercando di negare, ma la cosa gli risultava difficile, poichè nella sua mente c'era posto solo per l'immagine degli occhi di Sanae.
Lei intanto aveva asciugato e rivestito con la tuta asciutta Jody, poi aveva chiamato Wakabayashi che l'aveva sollevata e l'aveva portata nella coamera degli ospiti (Dove era avvenuta tutta la scena di prima; NdA); tutti e cinque erano poi scesi in salotto per non disturbarla, visto che finalmente dormiva tranquilla, anche se Wakabayashi non avrebbe voluto lasciarla da sola. Sanae si recò in cucina per preparare qualcosa da mangiare, e loro la seguirono. Ci fu un attimo di silenzio, poi lei chiese "Secondo voi, che è successo? Mi sembra logico che dipenda tutto dalla scena di oggi" Wakabayashi e Misaki annuirono, mentre Tsubasa e Izawa li guardavano senza capire "Si può sapere di che parlate???" chiese Tsubasa, cercando di non pensare a che era successo quado l'aveva chiesto la prima volta. Fu Misaki a rispondere, raccontanto tutta la scena della sfida tra Jody e Allenby, della bravura delle due e della frase di Allenby; disse che poi Jody aveva detto di non stare molto bene e che sarebbe andata a casa. Sembrava volesse stare sola, così l'avevano lasciata andare. Ma a casa non era mai arrivata. A quel punto Wakabayashi si infuriò, prese Misaki per il bavero della camicia e lo fece alzare dalla sedia, sbattendolo contro il muro "E' colpa tua !!! Se non mi avessi impedito di seguirla, tutto questo non sarebbe successo !!! Ma ti rendi conto di cosa sarebbe successo se invece di trovarla io l'avesse trovata qualche malintenzionato? O se non l'avessimo trovata affatto? Ti rendi conto? Eh? EH?" Misaki lo fissava, serio. Wakabayashi aveva gli occhi brillanti di rabbia, ma Izawa lo fermò "Smettila, Wakabayashi. Sappiamo bene che sei preoccupato per lei, lo siamo tutti, ma così facendo non risolverai nulla. Non è colpa di Misaki, come poteva saperlo? Non credi che altrimenti l'avrebbe seguita? Ritieniti fortunato ad averla trovata, e smetttila". La rabbia negli occhi del ragazzo vacillò; lasciò andare Misaki e abbassò lo sguardo "Scusami. Credo di essere sconvolto" Misaki gli mise la mano sulla spalla, in segno di comprensione (Questo ragazzo è un santo...NdA). Poi si rivolse agli altri "Non so che sia successo, e credo che dovremo aspettare che Jody ce lo dica per saperlo. Intanto però, avvertiamo i suoi. Saranno preoccupati". Sanae sussultò. Non ci aveva pensato. Tsubasa intervenne "Io ho chiamato prima, ma non rispondeva nessuno" Sanae partì di corsa verso il telefono, col numero di cellulare di Yusuke stretto in mano. Cercò di comporlo con dita tremanti, ma Wakabayashi le tolse la cornetta di mano e fece lui. Ci vollero solo due squilli perchè il ragazzo rispondesse.

"Non c'è. Non la trovo...." la voce di Yusuke era disperata mentre guardava il signor Tachikawa. Avevano cercato la ragazza in tutta la città, ma non l'avevano trovata da nessuna parte. Era come se Jody fosse improvvisamente sparita. "Ma cosa può averle preso? Non è assolutamente da lei...." Suo zio si guardò intorno, preoccupato, senza sapere più che fare. Alla fine, sospirando, disse stancamente "Va bene. Credo sia giunto il momento di chiamare la polizia. Non è da lei sparire così....a meno che non sia successo qualcosa" Yusuke riflettè "Ma ieri sera stava benissimo, era tutta felice e sorridente, e anche stamattina a scuola.....a meno che...." in quel momento gli venne in mente che aveva sentito parlare di una nuova arrivata nella classe di Jody, una ragazza bionda molto carina dalla Germania....e che nel pomeriggio si vociferava di una sfida tra questa ragazzina e una manager del club di calcio, una sfida eccezionale...."Ma perchè questo avrebbe dovuto turbarla a tal punto da farla scappare?" si chiese. Conoscendo il carattere solare e tranquillo di Jody, appariva impossibile...Ma forse, dietro quel comportamento dolce e perfetto, si nascondeva qualcosa? Ma se era così, perchè lei non gli aveva detto nulla? In quei due mesi che erano passati da quando lei era arrivata, erano diventati molto amici, e ormai lui la proteggeva non perchè era il suo lavoro ma per puro istinto....perchè non gli aveva detto che c'era qualcosa che non andava? Cavoli, per lui era come una sorella minore, l'avrebbe aiutata senza nemmeno pensarci su..."Dove sei?" chiese a voce bassa, ma l'uomo vicino a lui lo sentì, e i suoi occhi si riempirono ancor di più di compassione. "Così non si può continuare. Yusuke è così preoccupato già ora, figuriamoci quando saprà che...sarebbe ora di dirglielo, dopotutto...sarebbe giusto nei confronti di entrambi....non posso più nascondere una cosa del genere....." pensò il signor Tachikawa, posando infine una mano sulla spalla del ragazzo, che si voltò a fissarlo con gli occhi castani colmi di lacrime trattenute. Nel vederlo al signor Tachikawa si strinse il cuore. pregò Dio di fare la cosa giusta e iniziò"Senti, Yusuke, c'è una cosa che non sai....dovevo dirtela, anzi dirVEla molto tempo fa, ma...." In quel momento il cellulare di Yusuke cominciò a suonare. Il ragazzo lo fece quasi cadere nella foga di rispondere. Quando finalmente ci riuscì, urlando un "Pronto?" tremulo e quasi isterico, la voce Genzo Wakabayashi lo folgorò. Solo poche parole "Lei è qui, al sicuro. Vi aspetto". Yusuke mise giù, avviandosi di corsa verso la macchina. "Yusuke !!!" lo chiamò sorpreso suo zio, seguendolo, mentre il ragazzo, senza nemmeno voltearsi ma cercando di aprire lo sportello, gridava "E' da Genzo Wakabayashi ! Presto !!!". Suo zio non se lo fece ripetere. Salì e mise in moto l'auto quasi nello stesso istante, mentre sua moglie, che era riimasta li seduta, ringraziava il cielo, sciogliendosi in lacrime. La macchina partì sgommando, diretta a casa Wakabayashi. Intanto però il discorso mezzo iniziato vorticava per la mente dell'uomo, e la moglie, fissando il volto preoccupato del marito, lo capì. Sospirò. Era duro, ma in fondo giusto. le verità, tutte, prima o poi andavano affrontate. Ma prima, Jody doveva affrontare un'altra parte del suo passato. Una parte che in pochi conoscevano.
Si, perchè, anche se Yusuke ignorava il motivo per cui era scappata, lei e suo marito lo conoscevano fin troppo bene. Non capivano cosa avesse innescato la crisi, ma erano da tempo consci che ci sarebbe stata....e forse era un bene.


Intanto a casa di Wakabayashi la situazione si era calmata. Il dibattito in cucina si era risolto in modo semplice: Misaki e Sanae avevano raccontato la scena del pomeriggio, mentre Wakabayashi stava in silenzio e annuiva all'occorrenza. Il punto fisso era il ruolo di Allenby nella crisi di Jody. Era certo che l'artefice era lei, e meglio ancora la sfida del pomeriggio..."Ma perchè l'ha sfidata? Cioè, aveva visto che Jody era già sconvolta, l'abbiamo visto tutti no? Allora perchè doveva mettere in piedi quella scena?......" chiese Misaki, accigliato. Tutti scossero il capo, come per dire che non lo sapevano, ma la voce di Wakabayashi fornì la risposta "Per essere certa che era lei" fu quasi un sussurro, ma lo sentirono tutti. Izawa lo fissò stupito "E tu come lo sai?" chiese. Wakabayashi alzò le spalle "Non lo so. E' solo quello che ho capito guardandole giocare oggi. Mi è parso un invito a dimostrare che Jody era proprio Jody" "Ma che vuol dire?" chiese Tsubasa, perplesso. Il portiere assunse un aria accigliata "E come faccio a saperlo? Mi pare chiaro che si conoscevano già...e forse è proprio questo il punto. Come si sono conosciute? Quando? Dove? In Germania, presumiblimente. Spesso dice di averne nostalgia....e mi pare anche chiaro che centra la pallavolo" tutti lo fissavano. Come aveva fatto a capire tutte queste cose? Cosa era successo perchè Wakabayashi riuscisse a capire così bene una ragazza? Intuendo la pericolosità della situazione, Wakabayashi cercò di distogliere l'attenzione dei 5 "Se ben ricordate, l'ha chiamata 'capitano'. Questo potrebbe spiegare molte cose" aggiunse. Misaki annuì "In effetti è un ragionamento logico. Credo tu abbia ragione. ma c'è ancora qualcosa che ci sfugge. Cosa è successo per far scappare Jody dalla Germania?" Silenzio. L'aveva detto. Misaki aveva espresso a parole ciò che tutti pensavano. Jody era scappata, scappata da qualcosa. E quel qualcosa, era ciò che a loro mancava. Fu Sanae a chiudere la questione "Temo che solo lei possa dircelo.....e io aspetterò che lo faccia. Mi fido di lei...e credo che quando accetterà la situazione, lo farà. Se non ci ha ancora detto nulla, avrà avuto i suoi motivi" Izawa, Tsubasa e Misaki annuirono. Erano della stessa idea. Wakabayashi stette in silenzio. Lui invece aveva già saputo qualcosa, e sapeva anche già da prima che lei non stava benissimo, ma aveva giurato di non dirlo. Tacque, pensando "Sarà lei a dirlo". In quel momento suonarono alla porta. Sanae andò ad aprire e Yusuke si catapultò quasi dentro "E' qui? Ditemi che è qui. Lo so, lo sento". Si guardava intorno con aria frastornata, e Sanae, sorridendo, lo prese per un braccio e lo portò nella camera dove riposava Jody, seguita dagli zii dellla ragazza. La scena di Sanae che trascinava il ragazzo poteva essere comica, come risultò a Izawa e Misaki, ma ebbe anche altri risultati: Tsubasa si angosciò per l'eccessiva confidenza con cui Sanae trattava Yusuke, mentre Wakabayashi si arrabbiò, ribollendo in silenzio, per l'evidente attaccamento del ragazzo a Jody, e si irritò con Sanae che lo aveva assecondato. Seguirono entrambi i signori Tachikawa, mentre Izawa e Misaki ridevano tra di loro. Jody aveva un aria stanca e misera, distesa nel grande letto. Nel vederla, sua zia si precipitò da lei, chiamandola "Oh, cara, cara...." ma la ragazza non si svegliò. "Ma che è successo?" chiese la donna, e Sanae raccontò di come Wakabayashi l'avesse trovata sotto la pioggia, ma non accennò al motivo. Yusuke intanto si avvicinò dicendo "Portiamola a casa" e fece per sollevarla, ma una voce dietro di lui lo fermò "No". Wakabayashi lo fissava con aria sicura, gli occhi neri scintillanti, e Yusuke si voltò ad affrontarlo "E invece si. Non voglio più saperla lontana da casa". Entrambi dimostravano segli evidenti di gelosia (anche se Yusuke prova una gelosia da fratello maggiore, fidatevi. NdAutrice_che_sa). "Se la porti fuori con questo tempo si ammalerà davvero. Ha già preso abbastanza freddo" continuò glaciale il portiere. La situazione stava diventando incandescente, ma Sanae provvide a riportare tutto alla normalità "Se permettete, credo che Wakabayashi abbia ragione. Sarebbe meglio se la lasciaste qui per la notte" disse, fissando seria il signor Tachikawa. L'uomo fissò la moglie che, accarezzata la fronte di Jody, annuì e disse "Credo che Sanae abbia pienamente ragione, caro. Jody è sana e salva, ed al sicuro. Non credo ci sia da preoccuparsi" i suoi occhi comunicarono anche qualcos'altro, e si posarono per un attimo su Wakabayashi, addolcendosi. Lo zio di Jody colse al volo il segnale, si voltò verso di lui e chiese "Se per te va bene, la lasciamo qui. Domani starà meglio, e passeremo a prenderla nel pomeriggio. Lasciala dormire, la mattina... ". Wakabayashi annuì, mentre Yusuke assumeva un'aria imbronciata e scontenta. I signori Tachikawa , guardata un'ultima volta la nipote, scesero e tornarono in macchina. Lo zio di Jody però, passando vicino a Wakabayashi, sussurrò "Grazie, ragazzo. Veramente grazie...." e il portiere sorrise, orgoglioso. Yusuke uscì per ultimò, e lo sguardo che lui e Wakabayashi si scambiarono fu memorabile: di fuoco puro (Ah, a che può portare l'amore....anche a peggio....NdA). A quel punto era inutile che metà della squadra della New Team rimanesse li, quindi Sanae e Tsubasa si fecero accompagnare a casa dai signori Tachikawa (vi risparmio la scena Sanae-si-siede-vicino-a-Yusuke-e-Tsubasa-non-è-contento-e-non-sa-perchè....NdAutrice misericordiosa....o sfaticata che dir si voglia....) e Wakabayashi rimase solo con la ragazza. Salì in camera e rimase a fissarla. Sembrava così debole...gli faceva venire voglia di proteggerla...ma quel pomeriggio non c'era riuscito, l'aveva lasciata sola....meno male che poi l'aveva trovata lui in quello stato, e non qualche maniaco..."Ma perchè? Che è successo tra te e quella Allenby da ridurti così?" si chiese. La domanda senza risposta...e la chiave era li, davanti a lui, che dormiva...no, un momento....si stava muovendo ! Si stava svegliando....

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