Semplicemente Jody

 

Capitolo 9: Tutto come prima...o anche peggio!!

"Oh, Jody !!!" urlò Sanae singhiozzante alla fine del racconto. Jody la abbracciò sorridendo e ringraziandola per la comprensione. L'amica la fissò, piangente, e chiese "Ma come hai fatto a sopportarlo?". Jody riflettè, poi disse "Perchè glielo dovevo. Ad Angel e alle altre.". Sanae piangeva, sconvolta, ma cercò di farsi forza per l'amica. Debolmente sorrise "Ora ci siamo noi, qui con te". Jody annuì e l'abbracciò, felice "Ora posso ricominciare a vivere" sussurrò. Sanae la abbracciò a sua volta e, poco dopo, le due ragazze uscirono ridendo sotto il sole, per andare dai loro amici. Questi, che naturalmente si stavano allenando, si voltarono tutti nel vedere le due manager entrare ridendo. Non capivano cosa fosse successo, ma le espressioni felici delle due bastavano; sorrisero tutti. Ma naturalmente, tra loro c'erano alcuni che capivano benissimo cosa era successo. A esempio Wakabayashi, vedendo Jody ridere felice, ebbe un tuffo al cuore. Finalmente, pensò. E si rese conto che aveva sempre aspettato di vederla ridere così.
Poco dopo, Allenby arrivò di corsa dalla palestra e si avvicinò al campo. Gli allenamenti erano durati poco e ora non aveva nulla da fare, se non andare nella sua stanzetta del campus a studiare...un alternativa non troppo allettante. Aveva voglia di andare da Jody, ma era restia ad entrare e interrompere l'allenamento (Vabbè, sarà anche impudente e rompiscatole, ma sa cosa vuol dire impegnarsi in uno sport....NdA). Si fermò, pensando "Che faccio? Entro e faccio finta di nulla? Ma devo attraversare il campo...e anche se passo ai bordi devo passare dietro alla porta..." Era ferma vicino alla rete, indecisa, quando una voce dietro di lei la fece voltare di scatto "Se vuoi andare da Jody, entra pure". La ragazza fissò con sorpresa, abbandonando per un attimo la maschera indecifrabile che si era imposta, il proprietario di quella voce. Izawa stava dietro di lei, sorridente, e quel sorriso luminoso e spontaneo la fece arrossire per un secondo. Chi era quel ragazzo? Indossava la divisa della squadra...ma come si chiamava? Era sicura di averlo già visto, ma non si ricordava dove...rimase a fissarlo assorta, poi si rese conto che lo stava guardando sfacciatamente da alcuni minuti, così distolse lo sguardo e fissò il terreno, imbarazzata (Non che lui avesse dato segni di essere infastidito....NdA). Lui sorrise ancora e le propose "Se ti vergogni ad entrare da sola, ti accompagno io, tanto devo passare per la panchina. Allora?" lei dopo un attimo di riflessione, alzò gli occhi, ora determinati (Quando decide una cosa è quella. NdA) e accettò "Grazie....io sono..." fece per presentarsi, ma lui la prevenne "Allenby, vero? Siamo in classe insieme....sei la nuova arrivata dalla Germania, no? E devi essere anche l'artefice della scena di Jody di ieri sera sotto la pioggia. No, non stupirti" sorrise, vedendo l'espressione confusa e colpevole degli occhi neri di lei "Io ho girato la città insieme agli altri per trovarla. Ma ora sono contento che stia bene e che vi siate riappacificate...se mai avevate litigato". La ragazzina lo fissò, sbalordita. "Ma come fai a saperlo?" chiese, ma lui si limitò a rispondere "Si vede dalla tua espressione...ora, se vuoi seguirmi, ti faccio entrare io. Mi chiamo Mamoru Izawa, tra parentesi". Lei afferrò esitante la mano che il giocatore le porgeva, poi lui, senza lasciarle la mano, la trascinò dentro, incurante delle proteste. Arrivarono alla panchina delle manager, dove lui la depositò dicendo "Jody, ti ho portato la tua amica...non voleva entrare, ma l'ho convinta io". Jody sollevò lo sguardo e vide Allenby, la cui mano era stretta in quella del giocatore, e sorrise "Hai fatto bene, Izawa, grazie. Vieni, Allenby, aiutami a preparare queste cibarie" disse poi, voltandosi per lavorare. Allenby, poco convinta, si avviò ad aiutarla, lanciando una lunga occhiata a Izawa che sorrise, incoraggiante, e se ne andò. Correndo verso il campo sentì però qualcosa, un vuoto nel petto che lo indusse a voltarsi di nuovo a fissare la testa bionda della ragazzina che era china sui panini. Cercò di concentrarsi sul gioco, ma nella sua mente ricorreva continuamente l'immagine degli occhi neri profondi di lei, del modo in cui l'avevano guardato cercando di capire chi fosse.... in quel momento un pallone lo colpì in testa, costringendolo a premere una mano con fare dolorante sul bernoccolo. "Ehi, Izawa, ti vuoi dare una mossa? Oggi hai la testa tra le nuvole !" urlò Misaki, leggermente malizioso nel tono e nello sguardo. Izawa arrossì, raccolse il pallone e cominciò a giocare. Ma la sua mente era altrove, rivolta alla panchina della New Team, e alla figura bionda che vi si aggirava intorno con fare aggraziato....
Intanto Jody aveva presentato Allenby a Sanae e le tre si erano messe a lavorare di buona lena. Alle due manager non era però sfuggito che Izawa continuava a voltarsi verso la panchina, durante gli allenamenti, e che la ragazzina era assente e ogni tanto si perdeva ad osservare il campo. "Mi ricorda tanto te all'inizio, quando non facevi che fissare la porta...." sussurrò Sanae all'amica, facendola arrossire, ma anche scoppiare a ridere "Davvero avevo quell'espressione inebetita? Dio mio ! Comunque..." sottintese, lanciando un'occhiata alla ragazza, e Sanae annuì "Passiamo all'azione" sussurrò. (Queste due quando si mettono sono tremende....NdA). Così, alla fine dell'allenamento, quando andarono a portare gli asciugamani ai giocatori, Sanae esclamò, come colpita da un'idea "Allenby, perchè non ci aiuti anche tu? Puoi diventare la terza manager, anche se sei iscritta al club di pallavolo. Ce ne sarebbe proprio bisogno....io ho sempre tanto da fare, e Jody, per quanto sia brava, ha anche il club di ginnastica....Che ne dici?" naturalmente era una domanda retorica. Allenby la fissò sbalordita, incapace di crederci. Ma da dove le era venuta fuori quell'idea? Ma, fissando di sfuggita il volto sorridente di Jody e lo scintillio dei suoi occhi, cominciò a capire. La sua espressione si fece sospettosa. Intanto la proposta, che era stata accolta con piacere da tutti i giocatori tranne Wakabayashi, aveva suscitato una serie di commenti e discussioni in campo. Il più felice, anche se non sapeva perchè, era Izawa, il cui sorriso, già facile di natura, era grande e radioso. Misaki lo fissava, felice per lui, mentre Tsubasa non ci capiva un acca. "Allora?" chiese l'allenatore, piacevolmente colpito dalla proposta, e dall'abilità con cui la ragazza aveva lavorato quel giorno. Sembrava determinata, proprio adatta ad essere un'eccellente manager. Allenby boccheggiò, ma Jody disse, felice "Sarebbe bellissimo". Allenby esitò, fissandola, cercando un modo gentile per rifiutare (" Che ci faccio io in una squadra di calcio?" pensava. NdA); poi però i suoi occhi caddero tra i giocatori e videro qualcosa (o meglio qualcuno....^____^ NdA) che le fece perdere ogni resistenza. Annuì poco convinta, senza rendersene conto, fissando quel punto. Furono gli urli di gioia che proruppero intorno a lei a svegliarla e farle capire che era successo...troppo tardi !!!! Jody, felice, la abbracciò e la condusse a conoscere i giocatori. Per ognuno, Allenby, arrabbiata, associava un commento non troppo lusinghiero nella sua testa: Misaki - un simpatico bonaccione- Tsubasa - ma questo c'è con la testa, o ce l'ha in dotazione gratuita?- Kisugi, Taki, Takasugi, Ishizaki -Dio ce ne scampi !!!!"- .....infine arrivarono da Wakabayashi, e la ragazza lo stava superando dopo un breve cenno, quando lo sentì dire, scuotendo il capo "I guai non finiscono mai.... ci mancava un'altra ragazzina pestifera...." Si avviò scocciato verso la sua porta, e si sistemò tra i pali, pronto a riprendere l'allenamento. Allenby lo fissò, furibonda, poi prese il pallone di mano al primo giocatore che le passava vicino (che guarda caso era Izawa....NdA) e si posizionò davanti alla porta, preparandosi a tirare. Wakabayashi la fissò stupito, così come gli altri, mentre Jody scuoteva il capo "Lo sapevo, dovevo aspettarmelo...." La ragazzina tirò senza esitazione, ma la palla salì a spirale, indirizzata in verticale dal potente calcio. Wakabayashi cercò di capire che volesse fare, ma lei stava ferma, guardando la palla. Questa cadeva, sempre più veloce, e aveva dei movimenti strani. Erano tutti incantati dal suo strano effetto, e nessuno si accorse che, quando era ormai scesa quasi del tutto, Allenby aveva spiccato un balzo e aveva eseguito una poderosa schiacciata che indirizzò la palla come un missile verso la porta, imprimendole un effetto ancora più sorprendente. La palla si insaccò a rete, trascinandovi anche il portiere, che rimase immobile nella polvere, lasciando di stucco l'allenatore, il resto della squadra e Sanae (Diciamo tutti e facciamo prima....NdA). Solo Jody era rimasta imperturbabile, con un sorriso rassegnato sulle labbra. Misaki fu il primo a riprendersi, dicendo "Ma questa scena io non l'ho già vista? O in Germania si usa salutare così?"; guardò Jody con aria allusiva, ma lei si limitò a sorridere e andare a controllare le condizioni di Wakabayashi. Il portiere si rialzò, imprecando, quando vide una mano tesa davanti a lui. La scostò, convintò che fosse Allenby, ma sollevando il capo vide Jody che gli sorrideva, dicendo "E due...ora ci sono due ragazzine insopportabili che ti hanno battuto". Lui la fissò esasperato, ma il sorriso di lei era così luminoso da contagiarlo. Afferrò la sua mano e si rialzò, fissando poi Allenby e urlando "Bella schiacciata....ma vedrai che non segnerai un'altra volta ! Parola di Genzo Wakabayashi" La ragazza si infuriò e fece per tirare di nuovo, ma Sanae, che aveva capito come prendere la ragazza, la trascinò via, incurante delle sue proteste. La depositò vicino a Izawa, e il sorriso di complimenti che le rivolse il giocatore fu più efficace di qualsiasi ramanzina della manager. Intanto, pur con riluttanza, gli allenamenti erano ricominciati, e le tre manager ricominciarono a loro volta a lavorare chiaccherando. Sanae venne così a sapere della storia delle due ragazze, della loro squadra, degli Angeli, di come si erano sciolte..... le lacrime l'assalirono, ma le altre due sorridevano, finalmente serene. La storia triste legò le tre ragazze per sempre, e anche la scorbutica e solitaria Allenby capì, fissando l'espressione di dolore negli occhi di Sanae nel sentire la storia, che avevano un'amica. Una vera amica.

Era sera, ormai. Jody, che era rimasta indietro per sistemare le ultime cose, chiuse la sede del club e si voltò per andare a casa, ma rimase paralizzata a fissare un punto vicino al cancello. Li c'era Wakabayashi che guardava verso di lei e aspettava. Stava....aspettando lei? Si guardò intorno ma non c'era nessun'altro. Si avvicinò, titubante, arrossendo, ma lui si limitò a sorridere, dolcemente. Lei senti che il cuore cominciava a batterle forte. Da quando gli aveva raccontato la sua storia, non erano mai stati soli, non avevano mai potuto parlare...si arrestò a pochi passi da lui, fissandolo incerta. Lui sorrise ancora, tese una mano e le disse "Non volevo lasciarti tornare da sola, a quest'ora poi....meglio tenerti d'occhio. Lascia, ti porto io la borsa" le prese la cartella e se la caricò sulle spalle, avviandosi. Lei, sorridendo e arrossendo, lo seguì, mormorando "Grazie....". Lui si limitò a fissarla, con gli occhi neri lucidi e sereni, che si persero in quelli blu di lei, ugualmente splendenti. Il silenzio calò tra loro, poi lei si sporse e gli diede un dolce bacio sulla guancia, sussurrando "Cerca di non essere troppo gentile...potrei abituarmici !" si avviò, sorridente, lasciandolo li, sconvolto, con una mano posata sulla guancia , dove lei lo aveva baciato. Le sue parole....erano scherzose, ma rivelavano anche quanta paura avesse di venire ferita di nuovo. Di corsa la raggiunse, la afferrò per un braccio e la tirò indietro, sussurrandole all'orecchio "Io non ti abbandonerò....non ti tradirò mai !" Stavolta fu lei a rimanere immobile, fissandolo incredula. Possibile? Possibile che lui fosse così...unico? Così dolce, perfetto, sincero? Era davvero lui quel ragazzo che la faceva sempre infuriare? Una lacrima scese dagli occhi azzurri. Si, era lui. E lei lo aveva sempre saputo....senza una parola, gli fu tra le braccia, e lui la strinse, quasi volesse proteggerla dal mondo intero. E lei, sentendo quelle braccia muscolose che la stringevano, per la prima volta si sentì veramente al sicuro.
Rimasero abbracciati per qualche minuto, in silenzio, immobili. Poi lui la allontanò da sè, di malavoglia ma deciso, e le sussurrò "E' ora che torni a casa....i tuoi zii saranno preoccupati. E' da ieri che non ci sei...e anche quel tuo cugino, credo voglia uccidermi....è talmente attaccato a te...." le ultime parole nascondevano una gelosia malcelata, ma lei non se ne accorse. Aveva badato solo alle prime parole del ragazzo. Tornare a casa. Ma...non voleva ! "Ma io..." tentò di obiettare, ma lui le posò un dito sulle labbra e le impedì di parlare "No, non dire nulla, o non riuscirò a lasciarti andare....cioè, è ora che ti accompagni, su andiamo" la trascinò via, imbarazzato per le parole che gli erano sfuggite. Ma come poteva quella ragazzina indurlo a dire cose simili? E come poteva lui non resistere? Non lo sapeva. Sapeva solo che era così. E che non gli dispiaceva.
Arrivarono trafelati a casa di lei, ridenti e felici. Si fissarono ancora, sorridenti, e lei gli diede una spinta scherzosa, felice. Lui sorrise. Non era arrabbiata, e questo lo fece sentire sollevato. Cercò di catturarla, ma lei era troppo agile e veloce, così i due ragazzi cominciarono a rincorrersi per il parco. Il gioco continuò per qualche minuto, finchè una mano non sbucò fuori da dietro l'albero e si serrò attorno al polso di Jody, trattenendola. Lei, capendo che non era Wakabayashi, lanciò un urlò stupito, e lui le fu subito affianco. Dall'albero spuntò Yusuke, con un'espressione adirata sul volto. I due lo fissarono imbarazzati, poichè era evidente che li aveva visti scherzare a quel modo. Lui però non dava cenno di pensare a quello. Fissava Wakabayashi con aria assassina, trattenendo Jody "A quanto pare hai ancora il coraggio di starle vicino....mi sorprende. Non ti vergogni abbastanza di quello che le avete fatto ieri tu e i tuoi amici?". Il portiere lo fissò incredulo, così come Jody. Ma cosa stava dicendo? Cercò di placare l'ira del cugino "Calmati Yusuke, non è andata così, davvero, aspe...." ma il ragazzo non volle sentire ragioni. La guardò infuriato "Sta zitta. Come mai lo difendi dopo ciò che ti ha fatto? Ora però non gli permetterò più di avvicinarsi a te ! Fai conto di non averlo mai conosciuto" detto ciò la tirò verso di sè e la allontanò da Wakabayashi, tenendola stretta contro il proprio petto. Lei era così schoccata da non riuscire a reagire, non poteva credere che suo cugino si comportasse così. Wakabayashi invece non era tanto restio a crederci, il suo problema era un altro: non ci vedeva più per la rabbia, e fece un passo avanti con aria minacciosa. "Lasciala. Non toccarla. Non ne hai il diritto". Si fece avanti e afferrò Jody per l'altro polso, tirandola verso di sè. Lei urlò, preoccupata "Wakabayashi, no! Yusuke, ma che ti prende? Smettetela !!!" Yusuke fissava il rivale, arrabbiatissimo "Non ne ho il diritto? Perchè tu invece si? Ti ripeto, non osare mai più avvicinarti a Jody. Io devo proteggerla, e non ti permetterò più di rovinarle la vita. Non la vedrai più" Wakabayashi si infuriò ancora di più, ma a questo punto lei ne aveva abbastanza. Si liberò dalla presa di entrambi, fece un passo indietro e urlò, con occhi ardenti di rabbia "Ma che vi è preso? Credete davvero di poter decidere così della mia vita? Io...io non vi riconosco più. Non siete Yusuke e Wakabayashi. Siete....siete...." le lacrime le impedirono di terminare la frase. Cadde in ginocchio, piangente, e Wakabayashi fece per correre da lei, ma Yusuke glielo impedì, strattonadolo. Il portiere cercò di liberarsi, ma l'altro non lo mollava, e così i due cominciarono a prendersi a pugni; Jody non resistette più "Vi prego smettetela. No, vi prego, ORA BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! " il suo urlò richiamò gli zii, che raggiunsero di corsa i tre ragazzi. Suo zio si affannò a dividere i due contendenti, urlando "Yusuke, ma che ti prende? Ragazzi, smettetela, ora basta !!!!!" riuscendo infine solo grazie alla sua statura e prestanza fisica, ancora superiore a quella di due ragazzi di 17 anni, a dividerli, mentre sua zia faceva alzare la ragazza e l'abbracciava. Jody, rannicchiata tra quelle braccia amorose, urlava "Ma che succede? Perchè, visto che siete entrambi così importanti per me, non riuscite ad andare d'accordo? Perchè? Che vi prende?" Yusuke la fissò, dicendo in tono glaciale "Dimentichi che ti ha fatto ieri? E non dire che non era colpa sua. Se non ti avesse lasciato scappare sotto la pioggia, non sarebbe successo". Jody non ci credeva. Tutto questo....per quella storia? No, non era possibile....urlò ancora, incredula "Ma...ma come è possibile? Non hai capito nulla....se c'è qualcuno che ha qualche colpa in questa storia, quella solo io !!!!". Detto ciò stette in silenzio, mentre Wakabayashi e i suoi zii la fissavano dispiaciuti. Yusuke però non capiva (Non sa la storia....NdA) "Ma...che vuol dire? Spiegati !!! Dannazione, spiegati !!!" Lei alzò due occhi feriti, cercando le parole per spiegarsi, per spiegargli cosa era successo un anno prima in Germania, ma suo zio intervenne "Un momento. Meglio che andiamo dentro...credo ci sia troppo da raccontare, meglio farlo davanti a una tazza di thè" Wakabayashi annuì, avvicinandosi alla ragazza per aiutarla, ma Yusuke glielo impedì "Va bene, ma lui se ne va. Non voglio più vederlo vicino a Jody. Spero di essere stato chiaro". Suo zio lo fissò, costernato, lanciando poi un'occhiata alla moglie. Wakabayashi fece per replicare, ma fu Jody a stupire tutti. Non...non vedere più Wakabayashi... NO!!! Il sua animo si ribellò all'idea, e lei si lanciò tra le braccia del ragazzo, urlando "NO !!! NOOO ! QUESTO NO ! Non puoi impedirmi di stare con lui...io...ho bisogno...di lui...." singhiozzava, e il ragazzo la strinse, per poi fissare astioso Yusuke, che guardava la cugina incredulo, e sputargli addosso parole dure "Ti stai comportando da idiota, facendo il finto altruista! Se sei innamorato di lei....una buova volta dillo, smettila di fare il protettivo per allontanarla da un altro ragazzo". Era difficile per lui dire una cosa simile. Se Yusuke avesse detto che si, era innamorato, che avrebbe fatto? Ma la reazione del ragazzo fu di stupore assoluto. Un'idea simile non gli era mai passata per la testa, e ora che la considerava capiva che non era così. Ma allora, cosa? Wakabayashi lo fissava, aspettando, ma lo zio di Jody gli posò una mano sulla spalla; il ragazzo so voltò, ancora arrabbiato, ma l'espressione dell'uomo lo stupì. Sembrava...rassegnazione, dolore, consapevolezza che qualcosa stava per cambiare per sempre. Lo fissò, interrogativo "Che succede? Che ha?"; tutti si fermarono per sentire la risposta. L'uomo, vedendo che tutti lo fissavano, capitolò e rispose rassegnato. "No....non è questo..... So che ti sembra troppo protettivo, e che può apparire geloso, innamorato, ma non credo sia così....se è geloso....ne ha il diritto....è suo fratello".
Un tuono.
Un lampo.
La pioggia cominciò a cadere, ma nessuno se ne accorse. Il silenzio era calato tra loro, mentre la pioggia bagnava i loro volti, cancellando le tracce di lacrime su quello di Jody. Tutti fissavano il signor Tachikawa, increduli. Fu Jody la prima a parlare "Non...non è possibile...ci dev'essere uno sbaglio....zio, ma come...?" L'uomo, sospirando, si allontanò. Sua moglie lo segui, affidando la ragazza a Wakabayashi, che la sostenne inebetito. Lei non se ne accorse neppure. La sua mente era un turbine di emozioni. Yusuke era nelle stesse condizioni, e i tre ragazzi si fissarono increduli. Il signor Tachikawa arrrivò all'ingresso, aprì la porta di casa e fece cenno a tutti di entrare "E' meglio parlarne. Con calma e all'asciutto. C'è molto da dire....Wakabayashi, vieni anche tu. Ormai ci sei dentro, e sembra che Jody aggrappandosi a te reagisca meglio...ed è ora che tu e Yusuke vi chiariate". Entrò, seguito dalla moglie. Rimaserro fuori solo i tre ragazzi, che si guardarono esterefatti. Yusuke fissò Jody. Sua...sorella? Ma come? Com'era possibile? E come aveva fatto a non capirlo?

"Intanto credo che sia Jody a dover raccontare cosa le è successo ieri. Prego, piccola" disse suo zio, dopo che tutti si erano sistemati in salotto, si erano asciugati e avevano preso una tazza di thè fumante. I due ragazzi lo guardarono insospettiti, soprattutto Wakabayashi, ma Jody sospirò e annuì, poggiando la tazza. Si rivolse verso Yusuke...suo fratello...no, era meglio non pensarci se doveva raccontargli quello che era successo....e cercò le parole, che non volevano venire. All'improvviso sentì un bracciò che la stringeva, confortandola. Era Wakabayashi. La sua mano strinse quella di lei, e Jody si rasserenò. Yusuke ebbe un moto di irritazione, ma l'espressione di lei gli fece cambiare idea, tanto più che in quel momento lei iniziò a raccontare. E a quel punto nulla ebbe più importanza. Solo il dolore della ragazza. Alla fine però lei non piangeva. Grazie a Wakabayashi, non avrebbe più pianto. Yusuke aveva gli occhi umidi, e distolse lo sguardo. Come, come poteva guardarla? Se era sua sorella....e lo era, lui lo sentiva....come aveva potuto lasciare che affrontasse tutto ciò da sola? A quel punto però Wakabayashi prese la parola, dicendo in tono duro "E ora ci potrebbe spiegare come è possibile che questi due siano fratelli?". Yusuke alzò il capo sconvolto. Ma quello ce l'aveva un cuore? Come faceva ad avere quel tono dopo aver sentito la storia di Jody....ma si accorse che lei aveva la stessa espressione. Allora capì. Era per quello che era stata male, e lui l'aveva aiutata....era stato lui quello con cui si era confidata....un moto di gelosia, questa volta fraterna, lo investì, ma si risolse ad ascoltare quella storia assurda secondo cui lui era il fratello di lei. Suo zio li guardò, poi iniziò a parlare "Credo che sappiate tutti che Yusuke è stato addottato da mio figlio e sua moglie. Quello che nessuno ha mai chiesto, è di chi fosse realmente figlio....in realtà sua madre era la sorella maggiore della moglie di mio figlio, morta quando lui aveva solo un anno. E' stato logico che ti addottassero loro. Ma la storia naturalmente non finisce qui...credo debba continuare tu, Hiromi" disse, rivolgendosi alla moglie. Lei annuì, prendendogli una mano e stringendola, e fissando poi Jody "Tu invece sai bene che tua madre era mia sorella. Ti ho sempre detto che le assomigli molto....e infatti è così. Tuo padre era un ricco imprenditore tedesco, e voleva a tutti i costi un erede, ma sua moglie sembrava non poter avere bambini, così lui chiese a una...parente della moglie di prestarsi per l'inseminazione artificiale. Così nascesti tu, Jody, e in contemporanea nacque Angel, tua sorella, figlia della moglie di quell'uomo. Come hai già spiegato tu, vostre madri erano sorelle, come gemelle, e lo stesso era per voi due, che eravate sorelle e cugine. Tu sei stata affidata a vari parenti, poichè l'erede designata era Angel...ma alla fine abbiamo ottenuto che tuo padre si prendesse cura di te....ed è successo quel che è successo. Perdonaci. " si fermò, fece un respiro, poi ricominciò "Ma c'è qualcosa che non sapete. Io, tua madre e la madre di Angel eravamo sorelle, figlie della stessa madre; nostro padre aveva avuto però anche un'altra moglie, da cui aveva avuto altre 2 figlie. Volevamo loro molto bene come a delle vere sorelle, anche se la differenza d'età era molta. Quando nacque l'ultima io avevo 20 anni, e mio figlio era appena nato.....i due crebbero insieme, la distinzione zio - nipote sparì subito...e alla fine si sposarono. Noi non ci opponemmo. Era naturale, anzì, ne fummo contenti. Doppotutto lei era mia sorella solo a metà... la sorella maggiore, la mia vera sorella, invece non si sposò, ma si offrì di avere un figlio per il marito della sorella minore....la madre di Angel.... di cui era sempre stata innamorata. Era tua madre, Jody. E alla fine morì, lasciando solo il suo bambino di un anno....tu, Yusuke. " i due la guardarono esterefatti "Vuoi...vuoi dire che nostra madre era tua sorella minore, e che la mia madre adottiva era anche quella tua sorella e aveva sposato tuo figlio????" urlò Yusuke. La donna annuì "Dopo la morte di Harumi - vostra madre - Yusuke è stato adottato da Grace e mio figlio, mentre Jody ha visitato l'Europa coi parenti di suo padre. Ora sapete tutto....voi siete tutto ciò che rimane della nostra famiglia...Angel non c'è più, e sua madre non può più avere bambini....ragazzi, mi spiace" non fece in tempo a dirlo, che i due l'avevano abbracciata "NO!!!! Non è colpa vostra. Nonostante tutto, voi ci avete voluto bene, ci avete accolto, ci avete amato. Non avete nulla da rimproverarvi !!!" urlò Yusuke, e Jody si associò "E' vero. Se c'è qualcuno che ha sbagliato, è mio padre. Ma voi ci avete voluto bene !" Ci fu un attimo di commozione, poi fu Wakabayashi a chiedere una cosa che lo tormentava "Ma, Jody, alla morte di Angel sei rimasta l'unica erede...tuo padre non ti voleva con lui?". Yusuke lo fissò, colpito. Era vero, e questo voleva dire che forse un giorno quell'uomo sarebbe venuto a pretendere Jody. Lei annuì "Si, ma non è riuscito a fermarmi. Mi aveva abbandonato già una volta, e io non ho voluto restare con lui....dopo ciò che aveva fatto a Angel. E anche se verrà qui....non cederò" i cinque presenti si fissarono, poi i signori Tachikawa si alzarono. "Ora noi ce ne andiamo. Credo che Yusuke e Jody debbano parlare. Wakabayashi, se vuoi ti accompagno a casa." Il ragazzo, preoccupato, fissò Jody, ma lei sorrise, rassicurante. Lui si convinse e annuì, ma le disse "Se hai bisogno di me, chiamami. A qualsiasi ora" Lei annuì e uscirono tutti, finchè non rimasero solo lei e il fratello nella stanza. Jody chiuse gli occhi e inspirò profondamente. Suo...fratello. Fratello.......
Senza pensare, gli si buttò tra le braccia. Le emozioni li sopraffecero. Lui non aveva mai avuto nessuno, e ora aveva una sorella, una sorella che gli sarebbe stata accanto, una persona da proteggere e su cui contare.....
Lei, che aveva provato cosa voleva dire avere qualcuno di così intimo, ma l'aveva perduto, non poteva credere di averlo di nuovo. Una frase le uscì, spontanea dalle labbra "Ti voglio bene...tanto, tanto. E anche Angel te ne avrebbe voluto". Lui aprì gli occhi. Era vero. Angel, sua cugina...."Avrei voluto conoscerla" mormorò, e Jody annuì "Ti avrebbe adorato. Aspetta ! Guarda" prese la foto di sè e della sorella e gliela mostrò. Lui la tenne in mano per un po', sorridendo, poi gliela restituì "E' molto bella....vorrei tenerla, ma è un tuo ricordo. Ascolta...vorrei una foto tua, solo tua. Posso?" chiese, imbarazzato. Non sapeva ancora cosa facesse, un fratello. Lei però annuì, entusiasta "E io ne voglio una tua ! Del mio fratellone !!!" Lui sorrise, arrossendo. Poi disse "Forse...ogni tanto ti sembrerò uno stupido, è che....non so che vuol dire essere il fratello maggiore di qualcuno....dovrò imparare". La fissò, aspettandosi di vederla delusa, ma lei lo abbracciò "Impareremo insieme...e tu ti comporti da fratello da quando mi conosci. E' solo che non te ne sei mai reso conto". Affermò, convinta. Lui la fissò, sorpreso "Davvero?". Lei sorrise, furba "Si. Eri rompiscatole uguale !!!" sogghignò, mentre lui la inseguiva ridendo "Ah, davvero? Vieni qui e prova a ripeterlo, signorina !!!"
La gioia di non essere più soli....la gioia di avere qualcuno.....finalmente entrambi sapevano che volesse dire.

La mattina dopo il sole risplendeva nuovamente, illuminando il grande parco della Villa Tachikawa. Jody, finalmente serena, felice, e con un fratello che aveva appena scoperto di avere ma che amava già moltissimo, uscì di corsa per andare a scuola. Si avviò, ridendo, a piedi come al solito, ma fu richiamata indietro da un urlò di Yusuke, che spuntò fuori dal garage con già addosso casco e guanti per andare in moto. Jody non voleva mai andare con lui in moto, preferiva correre e fare esercizio fisico, così suo zio aveva ideato una soluzione...una piccola sorpresa di cui Yusuke si era incaricato e che si acciongeva a mostrarle. Lei, sentendo la sua voce, ritornò indietro di corsa e gli saltò al collo, urlando "Buongiorno, fratellino !!!!!" con foga....e sbattendo in pieno la testa contro il casco di lui. Saltò a terra dolorante, premendo una mano sul bernoccolo "Ahia !". Lui sospirò "Ero certo che sarebbe finita così....perchè non stai più attenta???" chiese in tono da perfetto fratello maggiore scocciato. Lei sorrise e gli fece una linguaccia "Impossibile. Sono sempre io, no?". Aveva un'espressione così dolce e spontanea che lo fece arrossire, pensando quando bella e carina fosse sua sorella....un motivo in più per tenerla d'occhio. Soprattutto da una certa persona...."Senti, a proposito, non mi va tanto che tu continui a frequentare quel Wakabayashi...mi fa venire i nervi, quel ragazzo, e quando siete insieme succede sempre qualcosa e...." uno sguardò azzurro tagliente lo bloccò "Spiacente, ma su questo non discuto. Sarai anche mio fratello, ma non puoi decidere chi devo o non devo vedere...e se vuoi scusarmi, io vado....". Impudente e cocciuta. Come un'autentica sorellina minore. "Credo di dovermici abituare" pensò Yusuke, scuotendo il capo. La fermò ancora "Aspetta, non era di questo che volevo parlarti. Lasciamo perdere i tuoi deprecabili gusti in fatto di ragazzi...." occhiata fulminante accompagnata da rossore improvviso. Brutto segno "Lo zio ha preparato una piccola sorpresa per te...così la smetterai di perderti per la città a piedi. E cerca di portarti dietro quel cellulare, così ti posso trovare !!!!!!! Ecco, tieni" tirò fuori dal garage una fiammante bicicletta color blu metallizzato, nuovissima. Lei la guardò esterefatta, poi gli saltò al collo urlando "E' stupenda ! Siete mitici !!!" prese la bici, salì e partì in quarta, urlando "Ci vediamo a scuola !!!". Yusuke annuì, lanciando poi un urlo di avvertimento "Attenta al cancelloooooooo!!!!!!!"
SDENG !!!! "Troppo tardi !" sospirò.

Jody correva in riva al fiume, felice, guidando con sicurezza la sua bici nuova (NdAvvertimento_per_il_lettore: le bici sono pericolose !!! Se andate ad Amsterdam evitatele come la peste !!! E' più pericoloso attraversare una pista ciclabile che la strada !!! NdA E questo che centra? NdPubblico. Beh...ehm....NdA); Sanae la vide arrivare e la chiamò, e l'amica accostò vicino a lei. Sanae ammirò il mezzo luccicante "Che bella ! Da dove salta fuori questa meraviglia ???!!!" Jody rise "E' un regalo dello zio...così non devo girare a piedi di sera...." Sanae rise a sua volta. In quel momento Yusuke passò loro accanto di corsa in moto, urlando a Jody di stare attenta a cancelli e di non ammazzare nessuno, se possibile. Lei rispose facendo una linguaccia, ma lui era già lontano. Sanae fissò i due con aria dubbiosa talmente evidente che Jody non potè fare a meno di chiedere "Ma che hai?" Sanae la guardò, un lungo sguardo indagatore "Non so perchè ma mi sembra che siate molto più intimi, voi due....non è che...." imbarazzata, non riuscì a continuare, ma Jody rispose a tutti i suoi dubbi scoppiando a ridere "Noooo ! Ma che vai a pensare? E' logico che siamo intimi...è mio fratello !" si avviò, spingendo la bici a mano, lasciando indietro l'amica che era rimasta immobile con la bocca spalancata. Fece un po' di metri, poi si voltò "E allora, ti vuoi muovere????" chiese, e in quel momento Sanae si risvegliò, investendola "CCCCCCCCCOOOOOOOOOOOOOOSSSSSSSSSAAAAAAAAAAAAAA?????????????????? Tuo FRATELLOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO???????????? Ma COMEEEEEEEEEEEEEEEEEE????????" Jody si tappò le orecchie, ormai seriamente compromesse, e cercò di rispondere in modo coerente, cosa difficile a causa dei continui urli di stupore dell'amica. A un certo punto un braccio la strinse da dietro e il suo corpo reagì d'istinto, senza darle il tempo di reagire. Il malcapitato si trovò disteso a terra, atterrato dalla sua perfetta mossa di karate. Wakabayashi la fissò dal maricapiede, chiedendo "Buongiorno. Com'è la vita lassù? Ouch !!!" Si rialzò a fatica, mentre lei diveniva viola "Wakabayashi ! Oddio ! Scu-scusa...." si preparò a una sfuriata, ma lui si rialzò e le scompigliò gentilmente i capelli "Non è nulla, non è nulla....ho deciso di essere gentile...." lei lo fissò, indecisa se sorridere o essere furiosa, ma fu prevenuta da Sanae "Mi sa che qui è successo qualcosa....Yusuke che diventa il fratello di Jody all'improvviso...voi due che non vi sopportate e ora andate d'amore e d'accordo....Jody, mi sa che mi devi raccontare...." i due si fissarono, in trappola, arrossendo e alimentando così i sospetti di Sanae...ma dietro di lei si materializzarono all'improvviso le figure di Tsubasa, Misaki e Izawa come d'incanto. Jody colse l'occasione al volo "Guarda, Sanae. Il capitano !!!" La ragazza si voltò, e Tsubasa esibì il suo gran sorriso "Ehi, Wakabayashi, manager, salve ! Che fate li?" La povera Sanae arrossì, rimanendo incantata a guardarlo, e Wakabayashi non si fece sfuggire l'opportunità. Afferrò la bici di Jody, vi fece salire la ragazza, salì a sua volta e parì di corsa, urlando "Spiacente, siamo in ritardo. Le spiegazioni un'altra volta !!!". Jody dovette aggrapparsi a lui per non cadere dalla canna della bici, mentre Sanae si voltava e urlava "Aspetta ! Così non vale!!!" e rimanendo esterefatta a fissarli insieme agli altri tre. Poi i ragazzi sorrisero. Era tornato tutto alla normalità.

Wakabayashi arrivò a scuola trafelato, saltò giù dalla bici al volo e afferrò Jody che stava cadendo. I due si fissarono, scoppiando poi a ridere contemporaneamente. Si fissarono negli occhi, e il mondo scomparve...c'erano solo loro....almeno finchè non arrivò Allenby "Capitano, che stai facendo?" chiese, incuriosita e insospettita. Jody e il ragazzo si allontanarono con un balzo, e lei cercò di dare una spiegazione coerente all'amica, mentre il respiro le diveniva affrettato e il volto si arrossava. Allenby aveva un'espressione neutra, ma dentro di sè aveva già qualche sospetto...anzi, molte certezze!!!!! La situazione degenerò quando lei e Wakabayashi cominciarono a guardarsi in cagnesco, e per completare il quadro arrivò anche Yusuke. Per una volta lui e Wakabayashi non iniziarono subito a litigare, ma il portiere si avvvicinò al ragazzo e gli sussurrò "E' lei. Allenby". Yusuke fissò la ragazzina con fare impassibile, cercando di decidere come comportarsi con lei, e finì per rivolgere uno sguardo indagatore alla sorella, che gli rispose con un gran sorriso. Lui, nel vederlo, si rasserenò. A quel punto era Allenby che non sapeva che fare. prima Jody stava tra le braccia di Wakabayashi, poi sorrideva con affetto a quell'altro biondo....se non l'avesse conosciuta, avrebbe detto che era una smorfiosa, ma sapeva che non era così. La fissò a sua volta, aspettando. E Jody capì al volo. Infatti afferrò in braccio di Yusuke e disse "Allenby, lascia che ti presenti...beh, Wakabayashi lo conosci già, e anche quelli che stanno per arrivare li in fondo e travolgerci di domande. Perciò" disse, vedendo Sanae e gli altri che si avvicinavano, e alzando apposta la voce "Ti presento Yusuke, mio fratello". "FRATELLOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO??????????????" urlarono tutti, tranne Wakabayashi e Sanae. Yusuke scosse il capo, incredulo, poi abbracciò Jody e disse, rassegnato "Credo sia meglio spiegare tutto. A te l'onore, signorina, visto che ti diverti tanto a creare tanto scompiglio" Jody sorrise tra le braccia del fratello (Inutile dire che Wakabayashi è incavolato nero, anche se sa benissimo che sono fratelli....NdA) e cominciò a spiegare. Quando ebbe finito, tutti si guardavano stupefatti; quella ragazza non finiva mai le sorprese. Ma fu Allenby quella che prese la parola. Aveva ascoltato con attenzione e espressione impassibile il racconto, e ora commentò "Credevo di conoscerti bene cap...ehm, Jody, ma non avrei mai creduto che tu avessi un fratello nascosto" evitò per un soffio di chiamarla capitano. nessuno lo notò, tranne Wakabayashi, Sanae, Yusuke e la stessa Jody. Lei la ringraziò per questo e rispose "Sai Allenby...fino a ieri non ci avrei creduto nemmeno io!!!" Scoppiarono tutti a ridere...finchè il suono della campanella non riportò tutti alla realtà "Oddio, la scuola !!! Siamo in ritardo !!!" partirono tutti di corsa, accalcandosi sulle scale.

Entrarono in classe come furie, ma per fortuna il professore non era ancora arrivato. Si sistemarono tutti ai loro posti, ridendo e scherzando. Allenby li seguì, leggermente titubante, ma felice di far parte di quel gruppo, anche se non l'avrebbe mai ammesso. Depose la sua cartella sul banco e si sedette. Un rumore affianco a lei la fece voltare, e solo allora si accorse che nel banco di lato c'era Izawa. Arrossì lievemente, mentre lui le sorrideva, poi, visto che la timidezza non le si addiceva, cominciò a chiaccherare piacevolmente, fino all'entrata del professore. Jody la guardò, felice per lei, anche se non invidiava Izawa, che avrebbe dovuto scontrarsi col suo bel caratterino....e dovette dirlo ad alta voce, poichè Wakabayashi,che era acconto a lei, rispose "Naaa ! Non sarà mai peggio di ciò che sto passando io"......ricevendo una poderosa cartellata in testa.

Ora di lezione (E te pareva !!! Ma non si poteva saltare questa parte????NdPersonaggi); il professore di fisica stava spiegando e la classe stava di speratamente cercando di capirci qualcosa (Non è un'offesa ai personaggi....era la situazione della MIA classe durante le ore di fisica...compatisco il nostro povero professore....NdA). Volendo verificare se gli studenti avevano capito, ne chiamò alcuni alla lavagna a svolgere degli esercizi (E andiamo avanti ! Ma l'autrice ce l'ha con noi? NdPersonaggi_in_via_di_ribellione); naturalmente, quando chiamò Jody, lei risolse unesercizio difficilissimo senza problemi (OOOOOOOOHHHHHHHHHH......stupore_generale. NdA); poi fu la volta di Allenby, e tutti trattennero il fiato, poichè l'esercizio era veramante complicato. Ma lei non ebbe nessun problema e lo risolse in un attimo. Rimasero tutti di stucco, anche il professore, che si congratulò vivamente con lei "Complimenti, Farwell. Devo dire che non ha niente da invidiare alla sua amica Harper. Si vede che la vostra scuola in Germania era veramente ottima" Allenby sorrise per ringraziarlo e tornò al suo posto. Ma subito cominciò a sentirsi a disagio. Per forza, la stavano fissando tutti !!! Cercò di non darci peso, ma la sua pazienza aveva dei limiti ridotti, così si rivolse a Izawa con tono arrabbiato e disse "La smetti di guardarmi come se fossi un mostro? Non ho fatto nulla per cui vale la pena di fissarmi così !!!" lui rimase un secondo interdetto, poi sorrise "Già...ci siamo appena abituati a Jody...devi scusarci....sei grande !" lei arrossì, distogliendo lo sguardo, mentre Jody la fissava sorridendo felice. Era come in Germania....bastava riabituarcisi.

DRINNNNN !!! Fine lezione (ERA ORA !!! NdTutti_i_personaggi_imbufaliti.) Gli studenti uscirono di corsa dall'aula, e i nostri eroi (seeeeeeeee, adesso non esageriamo....NdA. EHI !!!NdPersonaggi_Maschili) si recarono al campo da calcio, mentre Jody andava in palestra e Allenby a quello di pallavolo. Jody si aspettava che l'amica le chiedesse di entrare nel club, ma Allenby non l'aveva fatto, e ripensandoci si chiese perchè. Che stesse aspettando che lo decidesse lei? O qualcos'altro? Decise che glielo avrebbe chiesto più tardi. Infatti, alle sette, finiti gli allenamenti, le due si ritrovarono al campo da calcio della New Team per aiutare Sanae a mettere a posto le ultime cose. I ragazzi stavano ancora giocando, e Allenby si fermò a guardare Izawa con aria sognante, pensando che era proprio bello mentre giocava. Le altre due si lanciarono un'occhiata furba, ma anche loro spiavano di nascosto i loro campioni. Alla fine si avviarono tutti verso casa, tranne Allenby che abitava nel campus. Jody si rese conto che non sapeva nemmeno dove stava l'amica, e glielo chiese "Allenby, ma tu dove stai? Ti hanno dato una stanza?" La ragazzina bionda annuì e fece per spigare, ma Jody scosse il capo, dandosi dell'idiota per non averci pensato prima "Lascia stare. Quelle stanzette sono così brutte...senti, vieni da me, mia zia mi ha detto che se vuoi per te c'è sempre posto. Che ne dici?" Allenby spalancò gli occhi, non credendoci."Davvero? Davvero posso???? Grazie Capitano !!!" urlò, saltandole al collo e dimenticandosi di non chiamarla così. Izawa e gli altri, tranne Wakabayashi e Sanae, si guardavano incuriositi "Capitano?" chiese Misaki, ma Jody arrossì e disse "E' il modo in cui mi chiamavano....non riesce a farne a meno. Lasciate stare, per ora" lui annuì, poco convinto (Mica è Tsubasa....NdA). Jody disse ad Allenby "Se vuoi puoi venire domani. E' sabato e non ci sono lezioni. Manderò l'autista a prenderti con la macchina, così potremo caricare le tue cose. Va bene?" Allenby annuì, felice al massimo. Izawa sorrise, dicendo "Se hai bisogno di aiuto, chiamaci". lei arrossì, annuendo. Poi fu Sanae a prendere la parola "Domani sera usciamo? Dove andiamo?". Furono fatte varie proposte, ma quella i Jody le battè tutte "Diamo il benvenuto ad Allenby e all'estate con una bella festa in piscina da me, che ne dite?" un coro di consensi. Allenby si avviò verso la sua stanzetta, che ora non le dispiaceva più tanto visto che sapeva che l' avrebbe lasciata presto, e gli altri si avviarono verso casa.
Wakabayashi e Jody rimasero soli. Stavano chiaccherando, scherzando e litigando (Come al solito...NdA) quando lui guardò l'ora e urlò "Oddio !!! I miei genitori !!! Arrivavano stasera !!! E dovevo già essere a casa !!!". Lei lo fissò, stupita. "E te ne ricordi solo ora? Ma sei veramente impedito !!!" urlò, per poi passargli borbottando la bici; lui fissò il lucente mezzo senza capire, poi la guardò "E ALLORA, TI MUOVI? Così farai prima" esclamò lei, facendolo sorridere. Si sistemò sul sellino, anche se per lui era un po' basso (Vuoi dire che IO sono bassa? Ehi !!! NdJody), poi prese per un braccio la ragazza e la fece salire in canna proprio come quella mattina, poi partirono....a velocità molto molto elevata....verso la villa dei Wakabayashi.
Senza sapere che laggiù li attendeva una sorpresa fenomenale....o un nuovo disastro.

"Ecco...eccoci..." ansimò lui trafelato frenando bruscamente davanti al cancello di casa sua. Jody scese con un salto dalla bici, borbottando "Certo che io in bici con te non ci salgo più. Sei un vero pericolo pubblico !!!" lui sospirò, fissandola infastidito "Guarda che nemmeno a me piace rischiare, è che avevo fretta. Non posso mica permettermi di farmi male, IO ". Lei lo guardò indiavolata "Perchè, IO sì? E poi non me ne importa nulla se ti fai male tu, mi basta che non trascini per terra anche me !!!" Lui non ci vide più "Piccola maledetta egoista !" urlò, ma lei non lo ascoltava. Stava fissando insospettita l'abitazione; le ricordava qualcosa.... poi, colta da un'illuminazione, si voltò e vide casa sua "Ma....era tua quella villa che abbiamo visto dal mio balcone??? Ma...perchè non me l'hai detto????!!!!!" urlò, incredula. Lui annuì, cercando di calmarsi "Si, è vero, è quella...non te l'ho detto perchè....beh, ora non c'è tempo perchè tu ti arrabbi. Devo andare !" Oltrepassò di corsa il cancello, trascinandosela dietro senza rendersene conto. Lei fece per protestare (La bici è rimasta fuori. NdA), sia perchè non gliel'aveva detto sia perchè la trascinava con sè, ma si bloccò quando vide che il portone principale si apriva. Presentarsi urlando dietro al figlio dei padroni di casa non era il massimo, anche se si stava trattenendo a stento....ma la voce le mancò sul serio quando vide uscire dalla porta suo zio e sua zia, seguiti da due adulti che dovevano essere i genitori di Wakabayashi. Anche lui rimase ammutolito, fermandosi e chiamando, stupito "Mamma ! Papà !". I quattro si girarono, fissando sorpresi i due giovani fermi in mezzo al parco. I signori Tachikawa sorrisero, e la signora esclamò "Oh, questa è la nostra nipotina, Jody. Come vedete lei e vostro figlio sono già grandi amici". La madre di Wakabayashi sorrise a sua volta "La cosa ci fa molto piacere". I due ragazzi si guardarono storto, separandosi rabbiosamente. "Non hanno capito un tubo" pensarono entrambi.
Jody si liberò dalla presa di lui e fissò sua zia "Ma che ci fate qui, voi?" chiese, confusa. La signora Tachikawa la guardò, non capendo "Jody, tesoro, siamo venuti a salutare i nostri vecchi amici...sono sempre in giro per lavoro, e non ci vediamo molto spesso." Jody fissò costernata il ragazzo affianco a lei. Quella era una cosa che lo faceva stare male, e infatti lui mugugnò e abbassò gli occhi. Ma la donna senza accorgersene continuò "E già che c'eravamo li abbiamo ringraziati per quello che ha fatto Wakabayashi l'altra sera" I quattro adulti sorrisero (Avete presente quei sorrisi da ebeti felici convinti che il mondo sia tutto rose e fiori, mentre i protagonisti li fissano con un'enorme goccia sulla testa? Ecco!!!!! NdA) mentre i due giovani arrossivano, fissandosi. Wakabayashi fissò confuso Jody, e lei ricambiò lo sguardo, riluttante. Le venne in mente una cosa per sviare il discorso "Senti zia, ti dispiace se Allenby viene a stare da noi? Lasciarla al campus..." ma la sua frase venne interrotta da un urlo della signora Wakabayashi "Oddio, caro, non abbiamo pensato a nostro figlio !!!" Jody la fissò, disperata, esasperata ed incredula, mentre Wakabayashi sbuffava, deluso "Come al solito" mormorò, e Jody lo fissò dispiaciuta. Che poteva farci, lei? Certo che...ma come potevano essere così insensibili col loro unico figlio, quei due? La donna, completamente ignara di tutto questo, continuò "Domani mattina partiamo, e non c'è nessuno che possa stare con lui, e la villa deve venire restaurata...oh, caro, non lo possiamo lasciare solo, staremo via un mese come minimo...." Jody la fissò, incredula. Ma come poteva trattare così suo figlio, come se parlasse di un cane? Ma la reazione del padre di Wakabayashi la stupì ancora di più "Ma cara, in fin dei conti ha già 17 anni, se la caverà" disse, in tono quasi stupito dal fatto che sua moglie si preoccupasse di cose simili. Jody digrignava i denti, arrabbiata nera. Questa volta non provò neppure a trattenersi. Finchè era arrabbiata CON Wakabayashi era un conto, ma quando era arrabbiata PER Wakabayashi....beh, allora non ci vedeva più.
"Ma come potete parlare di lui come se si trattasse di un oggetto?????????" urlò, infuriata, e la sua reazione smodata stupì anche Wakabayashi. Il padre di lui la fissò, dapprincipio stupito, poi spaventato. La ragazza tremava dalla rabbia, i denti erano serrati in modo convulso e gli occhi azzurri erano come un mare in tempesta. La posa del corpo, coi muscoli tesi e pronti a scattare, ricordava quella di un combattente pronto all'attacco. L'uomo arretrò involontariamente di un passo. "Se non sapete dove metterlo, ce ne occupiamo noi" stava per continuare lei, sprezzante, ma sua zia la prevenne, dicendo in tono amabile "Oh, se il problema e solo questo, non c'è problema, possiamo ospitarlo noi. E' il minimo, dopo quello che lui ha fatto per la nostra Jody !!!". Jody fissò sua zia "SOLO questo?" chiese, incredula, ma suo zio la bloccò, posandole una mano sulla spalla e dicendo a bassa voce, quando lei si voltò a guardarlo "Lascia stare, hai già detto abbastanza, non cambierà le cose comunque. E' fatto così". Lei abbassò gli occhi, rabbiosa, ma annuì. Wakabayashi la guardò con aria stupito e piacevolmente sorpresa; quella ragazza non finiva più di stupirlo; quando meno se l'aspettava, quando era arrabbiata con lui, prendeva le sue difese....e non erano molte le persone che osavano tener testa a suo padre. Ancora meno quelle che osavano solo PENSARE di tenergli testa....ma lei non ci aveva proprio pensato. L'aveva fatto e basta. La fissò con occhi sgranati, luminosi. Era così....magica.....e così arrabbiata da non accorgersi nemmeno di un tale sguardo adorante....
Intanto la zia di Jody si era rivolta a lui "Su, caro, raccogli le tue cose, ti portiamo a casa con noi. Tesoro, vai ad aiutarlo. Oh, non preoccuparti, anche la tua amica può venire da noi, naturalmente. Tutti gli amici che vuoi. Domani sera vengono da noi, vero? Perfetto. Su, andate, così poi torniamo a casa" inutile dire che Jody durante il discorso non aveva spiccicato parola, e la signora aveva fatto tutto da sola "Oh, Hiromi, non so come ringraziarla..." disse la madre di Wakabayashi, prendendole le mani, mentre la zia di Jody si schermiva e i rispettivi mariti sorridevano e annuivano, come se l'atmosfera tesa di poco prima non ci fosse mai stata.
Nessuno si accorse dei due giovani che erano rimasti immobili, shoccati, increduli. Jody guardò l'amico, che a sua volta la guardò. Il suo cervello le trasmetteva ininterrottamente un messaggio, che però non riusciva ad accettare. Il messaggio era: WAKABAYASHI E ALLENBY INSIEME FISSI A CASA MIA....
Era il preludio di un mare di guai.

La macchina lasciò lentamente casa Wakabayashi, portando due adulti soddisfatti e due giovani atterriti. Jody era contenta che Allenby andasse da lei. Era sua amica e le voleva bene. E era anche contenta di aiutare Wakabayashi, se ne aveva bisogno, e di vivere con lui. Sarebbe stato divertente....ma non poteva vivere con quei due INSIEME !!!!!!!!! Stessa cosa stava pensando lui. Ma non c'era alternativa, e poco dopo l'auto varcò il cancello di casa Tachikawa. Jody condusse l'amico in casa, sperando che i guai fossero finiti. Nemmeno a pensarlo, arrivò suo fratello. Yusuke fissò il portiere, che era li nonostante fossero le otto passate, e con una valigia anche abbastanza grande..."Che vuol dire? Che ci fa lui qui?" chiese, alterato, cercando di controllarsi "Beh, ecco...." cercò di spiegare svogliatamente Jody, tentando di evitare nuovi disastri. Nemmeno a dirlo......"Si fermerà qui per almeno un mese, è nostro ospite" disse contenta sua zia, entrando in quel momento. Yusuke ebbe un collasso, divenendo viola dalla rabbia, mentre Wakabayashi si batteva una mano sulla fronte e Jody impallidiva, chiudendo gli occhi "E da domani verrà anche l'amica di Jody, Allenby".
STONK !!! erano tutti riversi a terra, con le braccia in avanti e una goccia enorme sulla testa (Yusuke è quindi caduto dalle scale....NdA). Jody si rialzò a fatica "Io vado a letto..." mormorò, trascinandosi su per le scale. Suo zio annuì, dicendo "Wakabayashi può dormire nella stanza di fianco alla tua, no? Perchè non gliela mostri...." "NO !!!!!" urlarono tutti tre i ragazzi "Vieni, tu, ti mostrerò la tua stanza...quella di fianco alla mia la darò ad Allenby, casomai" disse lei, salendo imperterrita le scale. Yusuke, rialzandosi a fatica, li guardò, urlando "Stai attento, sai? Ti tengo d'occhio". Wakabayashi sbuffò, annuendo. Come se lui ci pensasse sul serio, a fare una cosa del genere....

" Notte. Buio. Aria fresca che entra dalla finestra. Lui è nella stanza al di là del corridoio, appena girato l'angolo. Dorme, probabilmente. O forse, come me, sta pensando. La vita a volte è strana. Tenti di governarla, e ti si avvolge addosso, costringendoti a fare quello che vuole lei. Domani anche Allenby sarà qui. Allenby, mia sorella nell'anima, come le altre tre, soprattutto da quando....
C'ho pensato. Probabilmente quest'estate inviteremo tutti nella casa al mare per il ritiro. Ma il calcio, il lavoro da manager, la ginnastica...non mi bastano più. Rivoglio la mia squadra, il mio ruolo di capitano, le mie compagne....forse non ne ho il diritto, avendole abbandonate, ma la tentazione di chiamarle e farle venire qui è fortissima....e poi? Stare qui per l'estate e poi farle tornare? Non ha senso. Sarebbe solo doloroso, troppo doloroso. Non so che fare...."
Questi erano i pensieri che Jody scriveva nel suo diario. Non sapeva che qualcuno aveva già sistemato le cose...e in un modo ancora migliore di quanto lei avrebbe potuto mai sperare.

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