"Il mattino dagli occhi grigi sorride alla notte
accigliata,variegando di strisce di luce le nubi all'oriente;e la tenebra
chiazzata barcolla come un ubriaco,nel mentre che si ritrae dal sentiero
del giorno e dalle ruote infuocate di Titano."
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Nell'aria c'era un odore a dir poco insopportabile,quasi mozzava il
fiato.
Nonostante tutto continuava a camminare,guardandosi attorno a metà
tra il curioso ed il terrorizzato,solo accompagnato dal rumore del suo
respiro.
Non dovette avanzare molto che si ritrovò davanti ad un'ombra,e
lì l'odore era ancora più forte:fece per avvicinarsi per
vedere meglio e solo allora si accorse che a terra era bagnato,molto
bagnato
-Sono davvero molto stanco
-la voce della figura in penombra sembrava
stremata ma anche minacciosa -
quanti di voi dovrò ancora
uccidere prima di poter tornare libero?-
Kail a quelle parole si fermò:
-Uccidere?-
-Sì,siete deboli voi umani,una mente fragile in un corpo forgiato
dall'ozio e dalle frivolezze. Dopo tutto non chiedo altro che poter
tornare nel mio STRAMALEDETTO MONDO!-
Il ragazzo sussultò, e fu in quel momento che si accorse di quello
che gli bagnava i piedi
e non era acqua.
-Sangue
-sussurrò soffocato Kail.
-Ecco,questa è un'altra cosa che non sopporto di voi:siete facilmente
impressionabili
-
Nell'ombra più scura si intravedeva un'altra figura,esanime,stretta
nella morsa di quel diavolo dagli occhi di ghiaccio e dal tono spietato.
-Tu mi aiuterai,mi aiuterai ad uscire da tutto questo.- il tono della
figura si faceva sempre più minaccioso.
-Beh,non saprei neppure come poterti aiutare
- ribattè indietreggiando
ancora di un passo il ragazzo.
-Risposta sbagliata! Non è un problema mio come ci riuscirai,ma
lo farai. Se io non posso riavere la mia vita renderò la tua
un inferno.- e con un gesto deciso portò alla luce il corpo che
stringeva dal collo nella sua mano - Ti porterò via tutti coloro
che ami,uno dopo l'altro
e credimi,lo farò.-
Quando Kail vide che quel corpo era quello di sua madre sentì
il cuore fermarsi.
Il ragazzo scattò a sedere sul letto,madido di
sudore e ansimante.
Quegli occhi verdi gli sembravano essere ancora lì,davanti a
lui,tanto erano vividi nella sua testa; solo qualche secondo dopo un
orribile presentimento gli si affacciò nella mente:saltò
giù dal letto,corse lungo il corridoio fino alla camera della
madre e spalancò la porta con il cuore in gola.
Ma lei era ancora lì,svegliata dall'irruzione del figlio:
-Che succede Kail?- gli chiese allarmata.
-Ah
niente. Scusami,mi era sembrato che mi chiamassi
tutto
qui. Buonanotte
- richiuse la porta alle sue spalle,ma non ritornò
subito nella sua camera:rimase per qualche minuto lì,appoggiato
al muro,con la testa fra le mani,fino a quando il suo cuore non riprese
a battere più lentamente e quegli occhi di ghiaccio furono ricacciati
nell'angolino più piccolo e remoto dei suoi pensieri.
Quel giorno sarebbe stato memorabile,così dicevano
quelli della squadra maschile di basket:era il momento,il momento di
dimostrare che anche loro potevano comparire sulla prima pagina del
giornale della scuola e,perché no,anche in quella della rivista
ufficiale della prefettura. Non esisteva solo la squadra di pallavolo!
Il pomeriggio avrebbero incontrato la squadra dell'istituto Koshino,un
ottimo team con una lunga tradizione di vittorie sportive:e poteva l'intera
scuola esimersi dal presenziare a tale evento?
Il capitano era concentratissimo da giorni,lo si vedeva vagare per i
corridoi circondato da un'aura strana,quasi mistica.
-Hinamoto,carissimo!-esclamò Yuri dopo aver intercettato appena
fuori dalla palestra il ragazzo.
-Himemiya,niente e nessuno può turbare la mia pace interiore
-rispose
l'altro rimanendo con gli occhi chiusi.
-Wow
-si limitò a dire la ragazza.
Ma questo bastò a scatenare la reazione del capitano della squadra
di basket:
-Pensi davvero di essere l'unica a poter ottenere dei risultati degni
di nota? Di essere l'unica a poter comparire sulle pagine dei giornali?
Di essere l'unica ad avere una buona squadra sulla quale fare affidamento?
Bene,NO! Io e i miei ragazzi faremo un figurone,garantito, ed allora
ti verrò a sbattere in faccia tutta la mia soddisfazione e la
mia felicità,e tu
tu non potrai che startene lì a
guardarmi e a mangiarti le mani!-
Yuri lo lasciò finire di sbraitare,poi lo guardò con dolcezza
e porgendogli la mano gli disse:
-Sono sicura che farete un'ottima partita,su questo non ho dubbi. In
bocca al lupo!
E io sarò lì a fare il tifo per voi
pensa
che onore!! Ahahahah!-
-
Ti ringrazio
- rispose lui un po' imbarazzato,e le strinse
la mano.
Lentamente gli spalti si riempirono di studenti,professori
e anche di qualche osservatore alla ricerca di talenti da "arruolare"
nelle loro università.
-Fantastico,non ho mai visto così tanto pubblico!- esclamò
Akira sbirciando dalla porta dello spogliatoio.
-Sì,in effetti riscuoto un certo successo
- rispose sospirando
teatralmente l'amico Ceco,intento ad allacciarsi le scarpe.
-Ma sentitelo
vedremo se sarai tanto bravo quanto sbruffone!-
-Tsk,è ovvio!-
-Allora dimostralo a fatti,non con le parole. Scemo.-
-Akira Yume
mi stai sfidando?-la domanda del ragazzo fece zittire
tutto lo spogliatoio:quei due erano decisamente dei giocatori forti,peccato
che fossero anche dei "forti" scavezzacollo. Più di
una volta agli allenamenti avevano iniziato a sfidarsi tra loro e potete
immaginare com'era finita: loro intenti a rivaleggiare anche sulle cose
più stupide (chi esultava in modo più originale,chi riusciva
a fare più giri di campo cantando squarcia gola,chi puzzava di
più a fine allenamento) e gli altri a fare gli esercizi cercando
di ignorarli per non incorrere nella loro ira.
-Avanti ragazzi,oggi dobbiamo concentrarci solo per vincere! Per le
sfide personali
c'è tempo
-ma il loro compagno di squadra
ben presto si zittì,davanti agli sguardi minacciosi dei due.
-Ci hai presi per due stupidi? Certo che dobbiamo vincere!- lo rimproverò
Kail - Ed è per questo che la nostra sfida sarà "chi
riuscirà a mettersi di più in mostra"!-
-Ci sto!- ribatté l'altro in preda all'ardore
mentre il
resto della squadra cadeva vittima dello sconforto più buio (e,in
un angolo,Hinamoto iniziava a pregare).
Yuri e le altre componenti della squadra di pallavolo
presero posto sugli spalti,pronte ad assistere all'incontro;mentre gli
sfidanti facevano riscaldamento videro un gruppetto di ragazze nell'angolo
della palestra a parlottare
-Sarà una gran partita,me lo sento!-disse Sughiara,la palleggiatrice
del team di pallavolo-guarda,ho anche preparato un piccolo cartellone
per incitarli!- e srotolò un foglio grosso 50 cm per 70 cm,con
su scritto "GO LICEO HIRAI!!!".
-Ti piace?-chiese ancora a Yuri.
-Sì,carino,semplice ma efficace!-e,sbadigliando, la capitana
tornò a guardare il campo.
-Ma
è così brutto???-
-No no! Scusami,stanotte non ho dormito molto:mia madre deve consegnare
dei lavori a breve e lavora anche a casa fino a tardi
-
Ed ecco che dall'altoparlante lo speaker avvisò che l'incontro
stava per cominciare:immediatamente dopo partì una canzone a
tutto volume,ed una dozzina di ragazze (quelle che confabulavano in
un angolo) si buttarono in campo,con tanto di canotte con l'iniziale
del liceo,pon-pon e gonnellini,tanto corti da far sussultare dallo sgomento
i docenti,tutte saltellando a ritmo di musica,secondo una coreografia
ben precisa.
-Ma
abbiamo delle ragazze pon-pon? Da quando?- chiese Yuri sorpresa,continuando
ad osservare perplessa i passi del balletto.
Dal canto loro i maschietti erano piuttosto compiaciuti dallo spettacolo,gli
stessi componenti delle due compagini impegnate nel riscaldamento si
fermarono ad osservare.
-Come,non lo sai?- le disse un suo compagno di classe,neanche a dirlo,con
un sorriso da orecchio a orecchio - Hanno costituito un club in onore
dei due "fenomeni" della squadra di basket!-
-Cosa? Ma non è giusto!- obbiettò Yuri profondamente indignata
-Anch'io voglio dei ragazzi pon-pon
magari a petto nudo e con
dei graziosi calzoncini corti
-
-Himemiya! Ma
ma che dici?- balbettò il ragazzo,arrossito
dalle parole della compagna.
-Dico che è ora di cambiare le cose!- esclamò alzandosi
in piedi,in preda ad un moto di rivincita ed orgoglio femminile.
-Sì!- risposero in coro le altre componenti della squadra.
-Perché questa è discriminazione!-
-SI'!-
-E se loro possono avere dei sederini sculettanti ad incitarli,beh,possiamo
averli anche noi!-
-SIIII'!-
-E,tra parentesi,non sono neppure un granchè!-
-SIIIII',BRAVA CAPITANO!-
-Ehm
o-ok
- ribattè il poveretto sconvolto da ciò
che aveva scatenato.
-Cos'è quell'aria di sufficienza? Credi che non saremmo in grado
di imitarle???- lo sguardo di Yuri non sembrava ammettere repliche.
-Ma io
- fu tutto ciò che riuscì a dire il poveretto
inquisito dalla ragazza (ed ora anche dagli sguardi delle altre componenti
del team pallavolistico).
-RAGAZZE,INCITIAMO LA NOSTRA SQUADRA!!!-
E fu il delirio
Intanto,i ragazzi della squadra di basket,piacevolmente
interrotti dalle movenze e dagli ammiccamenti delle inaspettate sostenitrici,smorzarono
la tensione dell'incontro.
-Sette.- borbottò Kail,pallone sotto il braccio,intento ad osservare
lo spettacolo.
-Otto.- ribattè Akira accanto a lui.
-Otto,nove dieci.-
-Io dodici.-
-Oh,dodici,tredici,quattordici,quindici!-
-Ma che quindici! Quello non era un occhiolino!-
-Certo che sì! Sedici!-
-Ma figurati! Dovranno ben batterle le ciglia ogni tanto! Diciannove.-
-Sì,ma in simultanea idiota! Ventuno.-
-Magari ha un tic... Venticinque!-
-Non sai proprio più cosa inventarti eh per battermi
Trenta.-
e girandosi,Kail,imitò un bizzarro tic,strizzando un occhio verso
l'amico.
-Tsk,tanto prendo per buona anche la tua strizzata! Trentatrè!-
-Che? Io non sono una ragazza! Allora prendi queste!!!- ed iniziò
ad esibirsi in una raffica di occhiolini assolutamente ridicoli,che
lo rendevano tutto fuorché affascinante,davanti ad un Akira che,impassibile,se
ne stava davanti a lui a braccia conserte a contare.
-SMETTTELA TUTTI E DUE,IMBECILLI CHE NON SIETE ALTRO!!!!- esclamò
il loro capitano dando uno schiaffo in testa a ciascuno dei due.
Ma qualunque tipo di risposta o giustificazione da parte loro fu bloccata
dagli applausi a tempo e dall'esultanza proveniente dagli spalti:le
componenti della squadra di pallavolo,capeggiate da Yuri, si stavano
esibendo in uno strambo balletto di incitamento,su una coreografia improvvisata
(diciamo piuttosto che ognuna si muoveva più o meno seguendo
il ritmo a discrezione) che aveva coinvolto tutti i presenti,professori
compresi.
Inutile dire che le sostenitrici "ufficiali" non la presero
con troppa sportività;in compenso i "sostenuti" erano
molto divertiti dall'esibizione:
-Questo sì che si chiama "mettersi in mostra"!- esclamò
Kail sorpreso più che mai.
-Oh
è stupenda
- disse sottovoce Akira.
-Che?-
-Sì
mi sta incitando! Oh,questo vale almeno cento!!!-
-Ehy,Casanova,guarda che sta incitando "la squadra",non te!-
-No,sono cento occhiolini,E SONO MIEI!!!!!-e corse verso la panchina.
-Questo è tutto scemo
- sospirò Kail seguendolo.
Doveva comunque ammettere che Yuri era riuscita nuovamente a stupirlo:all'inizio
le sembrava una ragazza molto seria,composta ed anche un po' bacchettona;invece
si stava rivelando il contrario
*Interessante
* pensò il biondo giocatore bevendo un sorso
d'acqua dalla borraccia prima di entrare in campo.
La partita fu quello che si definisce "un incontro
senza esclusione di colpi",a volte persino troppo,ma infondo era
prevedibile:si giocavano il primo posto del campionato,ed i falli iniziarono
a fioccare.
Akira,che stava entrando nella zona sotto canestro per tirare si ritrovò
più di una volta sbattuto a terra da avversari che gli si pararono
davanti per sbarrargli la strada.
Stessa cosa valeva per Kail che,se da principio la prese a ridere sfoderando
il suo lato più sbruffone,pian piano dimostrò di perdere
le staffe.
Durante la pausa tra primo e secondo tempo il povero Mesher era a dir
poco furioso,tanto da non permettere a nessuno della squadra né
di avvicinarsi né di rivolgergli la parola.
-Che ti prende?- una voce dalla tribuna sopra di lui lo fece voltare.
-Niente Himemiya,a parte che mi pare di giocare a rugby più che
a basket,ma probabilmente tu non te ne sei accorta,si vede che stavi
studiando la prossima coreografia da esibire con le tue amiche
-
gli rispose il ragazzo più che scocciato.
-Sei ridicolo.-
-Ridicolo?- sbottò alzandosi in piedi con fare minaccioso.
-Beh,direi di sì,che cavolo,dovresti pensare a farli neri,e invece
te ne stai lì infuriato a lagnarti! Riversa i tuoi nervi sul
gioco,non sui tuoi compagni. Idiota.- e Yuri tornò a sedersi,ora
anche lei arrabbiata.
I giocatori rientrarono in campo,e Kail sembrava essere
davvero sul piede di guerra,
tant'è che quando gli fecero fallo nuovamente dovettero andare
in tre a tenerlo: ma stavolta accadde qualcosa
Kail si sentì ribollire,una strana sensazione che aveva già
provato,quella volta a casa di Yuri quando si azzuffò con Akira;era
come sentire uno strano calore diffondersi dal petto in tutto il corpo
e riempirlo di energia,pronta ad esplodere.
Akira,che riconobbe l'espressione dell'amico corse a spingerlo verso
l'esterno del campo ed a cercare di calmarlo:
-Kail,sta buono! Ma non lo vedi che fai il loro gioco? E' quello che
vogliono,sbatterti fuori!-
E quando uno degli avversari lo incitò a farsi sotto se aveva
problemi,Kail non riuscì neppure ad accennare lo scatto verso
di lui
visto che fu colpito da una scarpa.
Kail la raccolse e si voltò a vedere chi gliela avesse lanciata:
-Sei impazzita???- disse rivolgendosi a Yuri,che probabilmente lo aveva
salvato dall'espulsione (cosa che non valse per il provocatore,cacciato
in panchina).
-E tu sei un imbecille! Dai,fatti cacciare!- lo rimproverò la
ragazza guardandolo severo con le braccia conserte.
In effetti stava davvero per sbottare
Respirò profondamente,rilanciò la scarpa alla compagna
e si diresse verso il campo per continuare la partita.
Mentre il gioco stava per ricominciare si rivolse al giocatore che lo
marcava,e che non lo aveva lasciato respirare un attimo:
-A che anno sei?- gli domandò.
-Al secondo.- rispose l'altro atono.
-Uh,allora le gambe ti serviranno anche per il prossimo campionato
-
E qualcosa nello sguardo e nella voce di Kail fece sì che un
brivido corresse lungo la schiena dell'avversario.
Finalmente le cose si misero meglio,anche perché
la fatica si cominciava a fare sentire,in particolare per l'altra squadra
e,con un paio di azioni a dir poco spettacolari, il liceo Hirai si aggiudicò
l'incontro,al quale seguì una piccola invasione di campo per
festeggiare.
Anche Yuri e la sua squadra si unirono alla folla,complimentandosi con
i giocatori.
-Si può sapere che numero di scarpe hai? Potevi uccidermi!- protestò
il biondino massaggiandosi la testa.
-Ha sortito il risultato voluto? E allora le dimensioni non contano
-
-Ah,che cara ragazza
ma non dire certe frasi ad alta voce quando
sei vicino a me, ok? Potrebbero fraintendere
-
Yuri alzò gli occhi al cielo e scosse la testa rassegnata.
-E' per il giornale della scuola,posso farti una foto Mesher?- chiese
un ragazzo comparso davanti a loro con macchina fotografica in pugno.
-Certo!- ma a Kail venne in mente una grande idea:lanciò un'occhiata
ad Akira,impegnato a chiacchierare con un paio di ragazze e,quando il
fotografo gli chiese di mettersi in posa,tirò a sé Yuri
e le schioccò un bacio sulla guancia.
-Dimmi che non è stata colpa della mia scarpa
- commentò
Yuri mentre il fotografo si congedava da loro per rivolgersi ad altri
giocatori.
-Mah,potrebbe essere eh,non ne sono sicuro
- ribattè lui.
-Ah,Yuri,cercavo giusto te!- disse Akira,che rifilò a Kail un'occhiata
eloquente,segno che aveva visto tutto -Senti ,ci tenevo a dirti che
questa vittoria la dedico a te
-
Kail rimase a bocca aperta:finalmente si dichiarava?
-Oh
ti ringrazio
ma perché me la dedichi?- domandò
ingenuamente la ragazza.
-Già,perché?- lo incalzò Kail con un sorriso divertito.
-Che? Perché?...- panico - Ahm
Ehm
Perché
Perché hai tirato una scarpata a Kail! E lo hai fatto rinsavire!
Per quanto sia possibile farlo,eheheh
- salvato in corner.
-Ma figurati,siete stati tutti molto bravi,lo ammetto
-
-Sei ridicolo.- sussurrò il biondino all'orecchio di Akira che,in
tutta risposta,si prese un "vai al diavolo".
Qualche passo più in là Yuri si congratulò come
promesso col capitano della squadra di basket:
-Bella partita capitano!- disse stringendogli la mano.
-Ti ringrazio,anche per il tifo eh!-
-Figurati
e,a proposito di tifo,dovrei sottoporti un'idea che
ho avuto riguardo a dei ragazzi pon-pon,sai,per ricambiare il "favore"
-
-Cosa? Non credo otterresti un gran risultato
piuttosto
-
si interruppe un attimo - io dovrei chiederti una cosa.-
-Che cosa Capitano?- sbucò Kail.
-Già,che cosa?- lo seguì Akira.
-Fatevi gli affari vostri!- tuonò il ragazzo,palesemente in imbarazzo.
-Lasciali stare e dimmi
- tagliò corto Yuri con voce dolce.
-Beh
- le orecchie dei due amici erano tese più che mai
-
Vorrei chiederti di uscire!- disse tutto d'un fiato.
-Cosa?- fu tutto ciò che riuscì a dire Yuri davanti a
quella proposta totalmente inaspettata.
-Cosa??- esplose in una risata Kail.
-COOOOOSAAAAA????- Akira invece era seriamente sconvolto.
-Amico mio- lo consolò Mesher -mi sa che oggi non era giornata
per sfidarsi a chi si mette più in mostra,non c'è proprio
paragone
-
Quella sera Kail arrivò a casa davvero stanco,ma
molto soddisfatto della giornata. Il tempo di buttarsi nel letto ed
immediatamente crollò
Ancora quel odore soffocante
-Non ti stai impegnando ragazzo.- e quel figuro sconosciuto e carico
di crudeltà spinse davanti a sé il corpo stremato di un
giovane.
Lo prese dai capelli e gli tirò indietro il capo per scoprirgli
il collo: quel giovane era Akira.
Kail non ebbe neppure il tempo di muovere un muscolo che la lama della
bestia tagliò la gola del ragazzo e,mentre un fiotto di sangue
caldo schizzò sul suo volto, si poteva udire la voce del carnefice
sussurrare:
-Vuoi sapere chi sarà il prossimo?...-
Ancora una volta si svegliò di scatto,si fiondò
giù dal letto e corse a controllare allo specchio che ciò
di cui era bagnato fosse sudore e non sangue.
Il suo respiro era nuovamente affannoso:quegli incubi erano dannatamente
reali
Si guardò attorno nervosamente,prese il telefono e digitò
il numero dell'amico: era pazzesco,lo sapeva,ma in quel momento non
gli veniva in mente nient'altro per mettersi il cuore in pace.
-Pronto
-biascicò la voce assonnata di Akira.
-Pronto,ciao,sono Kail!-
-
che vuoi?-
-Ah
niente,non riesco a dormire e pensavo di fare due chiacchiere!-
-
-
-
ci sei ancora?-
-Sono le tre e venti del mattino,fatti una camomilla e torna a letto.-
e riattaccò.
Sicuramente aveva esagerato,ma almeno sapeva che anche quello era solo
un incubo;ci mise un po' a riaddormentarsi mentre nella sua mente quella
frase rimbombava minacciosa: "vuoi sapere chi sarà il prossimo?".
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