Hope

Capitolo 10

"Il mattino dagli occhi grigi sorride alla notte accigliata,variegando di strisce di luce le nubi all'oriente;e la tenebra chiazzata barcolla come un ubriaco,nel mentre che si ritrae dal sentiero del giorno e dalle ruote infuocate di Titano."

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Nell'aria c'era un odore a dir poco insopportabile,quasi mozzava il fiato.
Nonostante tutto continuava a camminare,guardandosi attorno a metà tra il curioso ed il terrorizzato,solo accompagnato dal rumore del suo respiro.
Non dovette avanzare molto che si ritrovò davanti ad un'ombra,e lì l'odore era ancora più forte:fece per avvicinarsi per vedere meglio e solo allora si accorse che a terra era bagnato,molto bagnato…
-Sono davvero molto stanco…-la voce della figura in penombra sembrava stremata ma anche minacciosa -…quanti di voi dovrò ancora uccidere prima di poter tornare libero?-
Kail a quelle parole si fermò:
-Uccidere?-
-Sì,siete deboli voi umani,una mente fragile in un corpo forgiato dall'ozio e dalle frivolezze. Dopo tutto non chiedo altro che poter tornare nel mio STRAMALEDETTO MONDO!-
Il ragazzo sussultò, e fu in quel momento che si accorse di quello che gli bagnava i piedi…e non era acqua.
-Sangue…-sussurrò soffocato Kail.
-Ecco,questa è un'altra cosa che non sopporto di voi:siete facilmente impressionabili…-
Nell'ombra più scura si intravedeva un'altra figura,esanime,stretta nella morsa di quel diavolo dagli occhi di ghiaccio e dal tono spietato.
-Tu mi aiuterai,mi aiuterai ad uscire da tutto questo.- il tono della figura si faceva sempre più minaccioso.
-Beh,non saprei neppure come poterti aiutare…- ribattè indietreggiando ancora di un passo il ragazzo.
-Risposta sbagliata! Non è un problema mio come ci riuscirai,ma lo farai. Se io non posso riavere la mia vita renderò la tua un inferno.- e con un gesto deciso portò alla luce il corpo che stringeva dal collo nella sua mano - Ti porterò via tutti coloro che ami,uno dopo l'altro…e credimi,lo farò.-
Quando Kail vide che quel corpo era quello di sua madre sentì il cuore fermarsi.

Il ragazzo scattò a sedere sul letto,madido di sudore e ansimante.
Quegli occhi verdi gli sembravano essere ancora lì,davanti a lui,tanto erano vividi nella sua testa; solo qualche secondo dopo un orribile presentimento gli si affacciò nella mente:saltò giù dal letto,corse lungo il corridoio fino alla camera della madre e spalancò la porta con il cuore in gola.
Ma lei era ancora lì,svegliata dall'irruzione del figlio:
-Che succede Kail?- gli chiese allarmata.
-Ah…niente. Scusami,mi era sembrato che mi chiamassi…tutto qui. Buonanotte…- richiuse la porta alle sue spalle,ma non ritornò subito nella sua camera:rimase per qualche minuto lì,appoggiato al muro,con la testa fra le mani,fino a quando il suo cuore non riprese a battere più lentamente e quegli occhi di ghiaccio furono ricacciati nell'angolino più piccolo e remoto dei suoi pensieri.

Quel giorno sarebbe stato memorabile,così dicevano quelli della squadra maschile di basket:era il momento,il momento di dimostrare che anche loro potevano comparire sulla prima pagina del giornale della scuola e,perché no,anche in quella della rivista ufficiale della prefettura. Non esisteva solo la squadra di pallavolo!
Il pomeriggio avrebbero incontrato la squadra dell'istituto Koshino,un ottimo team con una lunga tradizione di vittorie sportive:e poteva l'intera scuola esimersi dal presenziare a tale evento?
Il capitano era concentratissimo da giorni,lo si vedeva vagare per i corridoi circondato da un'aura strana,quasi mistica.
-Hinamoto,carissimo!-esclamò Yuri dopo aver intercettato appena fuori dalla palestra il ragazzo.
-Himemiya,niente e nessuno può turbare la mia pace interiore…-rispose l'altro rimanendo con gli occhi chiusi.
-Wow…-si limitò a dire la ragazza.
Ma questo bastò a scatenare la reazione del capitano della squadra di basket:
-Pensi davvero di essere l'unica a poter ottenere dei risultati degni di nota? Di essere l'unica a poter comparire sulle pagine dei giornali? Di essere l'unica ad avere una buona squadra sulla quale fare affidamento? Bene,NO! Io e i miei ragazzi faremo un figurone,garantito, ed allora ti verrò a sbattere in faccia tutta la mia soddisfazione e la mia felicità,e tu…tu non potrai che startene lì a guardarmi e a mangiarti le mani!-
Yuri lo lasciò finire di sbraitare,poi lo guardò con dolcezza e porgendogli la mano gli disse:
-Sono sicura che farete un'ottima partita,su questo non ho dubbi. In bocca al lupo! …E io sarò lì a fare il tifo per voi…pensa che onore!! Ahahahah!-
-… Ti ringrazio…- rispose lui un po' imbarazzato,e le strinse la mano.

Lentamente gli spalti si riempirono di studenti,professori e anche di qualche osservatore alla ricerca di talenti da "arruolare" nelle loro università.
-Fantastico,non ho mai visto così tanto pubblico!- esclamò Akira sbirciando dalla porta dello spogliatoio.
-Sì,in effetti riscuoto un certo successo…- rispose sospirando teatralmente l'amico Ceco,intento ad allacciarsi le scarpe.
-Ma sentitelo… vedremo se sarai tanto bravo quanto sbruffone!-
-Tsk,è ovvio!-
-Allora dimostralo a fatti,non con le parole. Scemo.-
-Akira Yume…mi stai sfidando?-la domanda del ragazzo fece zittire tutto lo spogliatoio:quei due erano decisamente dei giocatori forti,peccato che fossero anche dei "forti" scavezzacollo. Più di una volta agli allenamenti avevano iniziato a sfidarsi tra loro e potete immaginare com'era finita: loro intenti a rivaleggiare anche sulle cose più stupide (chi esultava in modo più originale,chi riusciva a fare più giri di campo cantando squarcia gola,chi puzzava di più a fine allenamento) e gli altri a fare gli esercizi cercando di ignorarli per non incorrere nella loro ira.
-Avanti ragazzi,oggi dobbiamo concentrarci solo per vincere! Per le sfide personali…c'è tempo…-ma il loro compagno di squadra ben presto si zittì,davanti agli sguardi minacciosi dei due.
-Ci hai presi per due stupidi? Certo che dobbiamo vincere!- lo rimproverò Kail - Ed è per questo che la nostra sfida sarà "chi riuscirà a mettersi di più in mostra"!-
-Ci sto!- ribatté l'altro in preda all'ardore…mentre il resto della squadra cadeva vittima dello sconforto più buio (e,in un angolo,Hinamoto iniziava a pregare).

Yuri e le altre componenti della squadra di pallavolo presero posto sugli spalti,pronte ad assistere all'incontro;mentre gli sfidanti facevano riscaldamento videro un gruppetto di ragazze nell'angolo della palestra a parlottare…
-Sarà una gran partita,me lo sento!-disse Sughiara,la palleggiatrice del team di pallavolo-guarda,ho anche preparato un piccolo cartellone per incitarli!- e srotolò un foglio grosso 50 cm per 70 cm,con su scritto "GO LICEO HIRAI!!!".
-Ti piace?-chiese ancora a Yuri.
-Sì,carino,semplice ma efficace!-e,sbadigliando, la capitana tornò a guardare il campo.
-Ma…è così brutto???-
-No no! Scusami,stanotte non ho dormito molto:mia madre deve consegnare dei lavori a breve e lavora anche a casa fino a tardi…-
Ed ecco che dall'altoparlante lo speaker avvisò che l'incontro stava per cominciare:immediatamente dopo partì una canzone a tutto volume,ed una dozzina di ragazze (quelle che confabulavano in un angolo) si buttarono in campo,con tanto di canotte con l'iniziale del liceo,pon-pon e gonnellini,tanto corti da far sussultare dallo sgomento i docenti,tutte saltellando a ritmo di musica,secondo una coreografia ben precisa.
-Ma…abbiamo delle ragazze pon-pon? Da quando?- chiese Yuri sorpresa,continuando ad osservare perplessa i passi del balletto.
Dal canto loro i maschietti erano piuttosto compiaciuti dallo spettacolo,gli stessi componenti delle due compagini impegnate nel riscaldamento si fermarono ad osservare.
-Come,non lo sai?- le disse un suo compagno di classe,neanche a dirlo,con un sorriso da orecchio a orecchio - Hanno costituito un club in onore dei due "fenomeni" della squadra di basket!-
-Cosa? Ma non è giusto!- obbiettò Yuri profondamente indignata -Anch'io voglio dei ragazzi pon-pon… magari a petto nudo e con dei graziosi calzoncini corti…-
-Himemiya! Ma…ma che dici?- balbettò il ragazzo,arrossito dalle parole della compagna.
-Dico che è ora di cambiare le cose!- esclamò alzandosi in piedi,in preda ad un moto di rivincita ed orgoglio femminile.
-Sì!- risposero in coro le altre componenti della squadra.
-Perché questa è discriminazione!-
-SI'!-
-E se loro possono avere dei sederini sculettanti ad incitarli,beh,possiamo averli anche noi!-
-SIIII'!-
-E,tra parentesi,non sono neppure un granchè!-
-SIIIII',BRAVA CAPITANO!-
-Ehm…o-ok…- ribattè il poveretto sconvolto da ciò che aveva scatenato.
-Cos'è quell'aria di sufficienza? Credi che non saremmo in grado di imitarle???- lo sguardo di Yuri non sembrava ammettere repliche.
-Ma io…- fu tutto ciò che riuscì a dire il poveretto inquisito dalla ragazza (ed ora anche dagli sguardi delle altre componenti del team pallavolistico).
-RAGAZZE,INCITIAMO LA NOSTRA SQUADRA!!!-
E fu il delirio…

Intanto,i ragazzi della squadra di basket,piacevolmente interrotti dalle movenze e dagli ammiccamenti delle inaspettate sostenitrici,smorzarono la tensione dell'incontro.
-Sette.- borbottò Kail,pallone sotto il braccio,intento ad osservare lo spettacolo.
-Otto.- ribattè Akira accanto a lui.
-Otto,nove dieci.-
-Io dodici.-
-Oh,dodici,tredici,quattordici,quindici!-
-Ma che quindici! Quello non era un occhiolino!-
-Certo che sì! Sedici!-
-Ma figurati! Dovranno ben batterle le ciglia ogni tanto! Diciannove.-
-Sì,ma in simultanea idiota! Ventuno.-
-Magari ha un tic... Venticinque!-
-Non sai proprio più cosa inventarti eh per battermi…Trenta.- e girandosi,Kail,imitò un bizzarro tic,strizzando un occhio verso l'amico.
-Tsk,tanto prendo per buona anche la tua strizzata! Trentatrè!-
-Che? Io non sono una ragazza! Allora prendi queste!!!- ed iniziò ad esibirsi in una raffica di occhiolini assolutamente ridicoli,che lo rendevano tutto fuorché affascinante,davanti ad un Akira che,impassibile,se ne stava davanti a lui a braccia conserte a contare.
-SMETTTELA TUTTI E DUE,IMBECILLI CHE NON SIETE ALTRO!!!!- esclamò il loro capitano dando uno schiaffo in testa a ciascuno dei due.
Ma qualunque tipo di risposta o giustificazione da parte loro fu bloccata dagli applausi a tempo e dall'esultanza proveniente dagli spalti:le componenti della squadra di pallavolo,capeggiate da Yuri, si stavano esibendo in uno strambo balletto di incitamento,su una coreografia improvvisata (diciamo piuttosto che ognuna si muoveva più o meno seguendo il ritmo a discrezione) che aveva coinvolto tutti i presenti,professori compresi.
Inutile dire che le sostenitrici "ufficiali" non la presero con troppa sportività;in compenso i "sostenuti" erano molto divertiti dall'esibizione:
-Questo sì che si chiama "mettersi in mostra"!- esclamò Kail sorpreso più che mai.
-Oh…è stupenda…- disse sottovoce Akira.
-Che?-
-Sì…mi sta incitando! Oh,questo vale almeno cento!!!-
-Ehy,Casanova,guarda che sta incitando "la squadra",non te!-
-No,sono cento occhiolini,E SONO MIEI!!!!!-e corse verso la panchina.
-Questo è tutto scemo…- sospirò Kail seguendolo.
Doveva comunque ammettere che Yuri era riuscita nuovamente a stupirlo:all'inizio le sembrava una ragazza molto seria,composta ed anche un po' bacchettona;invece si stava rivelando il contrario…
*Interessante…* pensò il biondo giocatore bevendo un sorso d'acqua dalla borraccia prima di entrare in campo.

La partita fu quello che si definisce "un incontro senza esclusione di colpi",a volte persino troppo,ma infondo era prevedibile:si giocavano il primo posto del campionato,ed i falli iniziarono a fioccare.
Akira,che stava entrando nella zona sotto canestro per tirare si ritrovò più di una volta sbattuto a terra da avversari che gli si pararono davanti per sbarrargli la strada.
Stessa cosa valeva per Kail che,se da principio la prese a ridere sfoderando il suo lato più sbruffone,pian piano dimostrò di perdere le staffe.
Durante la pausa tra primo e secondo tempo il povero Mesher era a dir poco furioso,tanto da non permettere a nessuno della squadra né di avvicinarsi né di rivolgergli la parola.
-Che ti prende?- una voce dalla tribuna sopra di lui lo fece voltare.
-Niente Himemiya,a parte che mi pare di giocare a rugby più che a basket,ma probabilmente tu non te ne sei accorta,si vede che stavi studiando la prossima coreografia da esibire con le tue amiche…- gli rispose il ragazzo più che scocciato.
-Sei ridicolo.-
-Ridicolo?- sbottò alzandosi in piedi con fare minaccioso.
-Beh,direi di sì,che cavolo,dovresti pensare a farli neri,e invece te ne stai lì infuriato a lagnarti! Riversa i tuoi nervi sul gioco,non sui tuoi compagni. Idiota.- e Yuri tornò a sedersi,ora anche lei arrabbiata.

I giocatori rientrarono in campo,e Kail sembrava essere davvero sul piede di guerra,
tant'è che quando gli fecero fallo nuovamente dovettero andare in tre a tenerlo: ma stavolta accadde qualcosa…
Kail si sentì ribollire,una strana sensazione che aveva già provato,quella volta a casa di Yuri quando si azzuffò con Akira;era come sentire uno strano calore diffondersi dal petto in tutto il corpo e riempirlo di energia,pronta ad esplodere.
Akira,che riconobbe l'espressione dell'amico corse a spingerlo verso l'esterno del campo ed a cercare di calmarlo:
-Kail,sta buono! Ma non lo vedi che fai il loro gioco? E' quello che vogliono,sbatterti fuori!-
E quando uno degli avversari lo incitò a farsi sotto se aveva problemi,Kail non riuscì neppure ad accennare lo scatto verso di lui…visto che fu colpito da una scarpa.
Kail la raccolse e si voltò a vedere chi gliela avesse lanciata:
-Sei impazzita???- disse rivolgendosi a Yuri,che probabilmente lo aveva salvato dall'espulsione (cosa che non valse per il provocatore,cacciato in panchina).
-E tu sei un imbecille! Dai,fatti cacciare!- lo rimproverò la ragazza guardandolo severo con le braccia conserte.
In effetti stava davvero per sbottare…
Respirò profondamente,rilanciò la scarpa alla compagna e si diresse verso il campo per continuare la partita.
Mentre il gioco stava per ricominciare si rivolse al giocatore che lo marcava,e che non lo aveva lasciato respirare un attimo:
-A che anno sei?- gli domandò.
-Al secondo.- rispose l'altro atono.
-Uh,allora le gambe ti serviranno anche per il prossimo campionato…-
E qualcosa nello sguardo e nella voce di Kail fece sì che un brivido corresse lungo la schiena dell'avversario.

Finalmente le cose si misero meglio,anche perché la fatica si cominciava a fare sentire,in particolare per l'altra squadra e,con un paio di azioni a dir poco spettacolari, il liceo Hirai si aggiudicò l'incontro,al quale seguì una piccola invasione di campo per festeggiare.
Anche Yuri e la sua squadra si unirono alla folla,complimentandosi con i giocatori.
-Si può sapere che numero di scarpe hai? Potevi uccidermi!- protestò il biondino massaggiandosi la testa.
-Ha sortito il risultato voluto? E allora le dimensioni non contano…-
-Ah,che cara ragazza… ma non dire certe frasi ad alta voce quando sei vicino a me, ok? Potrebbero fraintendere…-
Yuri alzò gli occhi al cielo e scosse la testa rassegnata.
-E' per il giornale della scuola,posso farti una foto Mesher?- chiese un ragazzo comparso davanti a loro con macchina fotografica in pugno.
-Certo!- ma a Kail venne in mente una grande idea:lanciò un'occhiata ad Akira,impegnato a chiacchierare con un paio di ragazze e,quando il fotografo gli chiese di mettersi in posa,tirò a sé Yuri e le schioccò un bacio sulla guancia.
-Dimmi che non è stata colpa della mia scarpa…- commentò Yuri mentre il fotografo si congedava da loro per rivolgersi ad altri giocatori.
-Mah,potrebbe essere eh,non ne sono sicuro…- ribattè lui.
-Ah,Yuri,cercavo giusto te!- disse Akira,che rifilò a Kail un'occhiata eloquente,segno che aveva visto tutto -Senti ,ci tenevo a dirti che questa vittoria la dedico a te…-
Kail rimase a bocca aperta:finalmente si dichiarava?
-Oh…ti ringrazio…ma perché me la dedichi?- domandò ingenuamente la ragazza.
-Già,perché?- lo incalzò Kail con un sorriso divertito.
-Che? Perché?...- panico - Ahm…Ehm… Perché… Perché hai tirato una scarpata a Kail! E lo hai fatto rinsavire! Per quanto sia possibile farlo,eheheh…- salvato in corner.
-Ma figurati,siete stati tutti molto bravi,lo ammetto…-
-Sei ridicolo.- sussurrò il biondino all'orecchio di Akira che,in tutta risposta,si prese un "vai al diavolo".
Qualche passo più in là Yuri si congratulò come promesso col capitano della squadra di basket:
-Bella partita capitano!- disse stringendogli la mano.
-Ti ringrazio,anche per il tifo eh!-
-Figurati… e,a proposito di tifo,dovrei sottoporti un'idea che ho avuto riguardo a dei ragazzi pon-pon,sai,per ricambiare il "favore"…-
-Cosa? Non credo otterresti un gran risultato… piuttosto…- si interruppe un attimo - io dovrei chiederti una cosa.-
-Che cosa Capitano?- sbucò Kail.
-Già,che cosa?- lo seguì Akira.
-Fatevi gli affari vostri!- tuonò il ragazzo,palesemente in imbarazzo.
-Lasciali stare e dimmi…- tagliò corto Yuri con voce dolce.
-Beh…- le orecchie dei due amici erano tese più che mai - … Vorrei chiederti di uscire!- disse tutto d'un fiato.
-Cosa?- fu tutto ciò che riuscì a dire Yuri davanti a quella proposta totalmente inaspettata.
-Cosa??- esplose in una risata Kail.
-COOOOOSAAAAA????- Akira invece era seriamente sconvolto.
-Amico mio- lo consolò Mesher -mi sa che oggi non era giornata per sfidarsi a chi si mette più in mostra,non c'è proprio paragone…-

Quella sera Kail arrivò a casa davvero stanco,ma molto soddisfatto della giornata. Il tempo di buttarsi nel letto ed immediatamente crollò…

Ancora quel odore soffocante…
-Non ti stai impegnando ragazzo.- e quel figuro sconosciuto e carico di crudeltà spinse davanti a sé il corpo stremato di un giovane.
Lo prese dai capelli e gli tirò indietro il capo per scoprirgli il collo: quel giovane era Akira.
Kail non ebbe neppure il tempo di muovere un muscolo che la lama della bestia tagliò la gola del ragazzo e,mentre un fiotto di sangue caldo schizzò sul suo volto, si poteva udire la voce del carnefice sussurrare:
-Vuoi sapere chi sarà il prossimo?...-

Ancora una volta si svegliò di scatto,si fiondò giù dal letto e corse a controllare allo specchio che ciò di cui era bagnato fosse sudore e non sangue.
Il suo respiro era nuovamente affannoso:quegli incubi erano dannatamente reali…
Si guardò attorno nervosamente,prese il telefono e digitò il numero dell'amico: era pazzesco,lo sapeva,ma in quel momento non gli veniva in mente nient'altro per mettersi il cuore in pace.
-Pronto…-biascicò la voce assonnata di Akira.
-Pronto,ciao,sono Kail!-
-…che vuoi?-
-Ah…niente,non riesco a dormire e pensavo di fare due chiacchiere!-
-…-
-…ci sei ancora?-
-Sono le tre e venti del mattino,fatti una camomilla e torna a letto.- e riattaccò.
Sicuramente aveva esagerato,ma almeno sapeva che anche quello era solo un incubo;ci mise un po' a riaddormentarsi mentre nella sua mente quella frase rimbombava minacciosa: "vuoi sapere chi sarà il prossimo?".


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