"Mala notte le mille volte
"
________________________________________________________________________________________________________________________________________
Alla festa della scuola mancavano pochissimi giorni e tutto si poteva
dire pronto:il tema scelto era "Pupe & Gangsters",molto
originale e,non di meno,discusso. Infatti i professori ed un paio dei
rappresentanti degli studenti trovavano il tema "peccaminoso",se
si pensa che sicuramente sia le une che gli altri non erano proprio
esempi di "santità".
Ma alla fine,dopo tanto contrattare si riuscì a convincere tutti
che era un allargare gli orizzonti e rievocare l'atmosfera creata dalle
feste di quegli anni (proibizionismo a parte).
Quella mattina la prima ora era dedicata a sistemare le ultime cose
-Allora,il club di teatro si è offerto di pensare alle scenografie
ed ai dettagli:chiunque non abbia la più pallida idea di come
vestissero in quegli anni "pupe e gangsters" possono passare
da loro per avere delucidazioni.- disse Yuri facendo il punto della
situazione,affiancata dal capitano del club di tennis maschile,suo compagno
di classe; infatti i capitani dei vari club ed i rappresentanti avevano
il compito di relazionare alla classe sui dettagli della tanto attesa
festa di classe (e agli studenti il tema piaceva eccome!).
-Vi raccomandiamo,comunque,di scegliere un abbigliamento non troppo
scabroso,questo per le coronarie di preside e professori.- aggiunse
il capitano del club di tennis.
-Si sa già il luogo?- chiese una ragazza seduta in prima fila.
-Sì, Kyo,dell'altra sezione ha gentilmente messo a disposizione
la sua "casa"
-rispose Yuri.
-Facciamo la sua "villa"
- puntualizzò il ragazzo
sorridendo.
-Beh,sì,in effetti "villa" sembra più appropriato
ad ogni modo ci serve ancora un posto dove fare le prove per l'entrata
degli organizzatori,chi avesse a disposizione uno spazio sufficientemente
grande ci farebbe un enorme favore prestandocelo.-
Mentre gli studenti parlottavano tra loro,Kail si esibì in un
profondo sbadiglio,corredato di stiracchiamenti vari:aveva sentito parlare
dell'importanza che davano in Giappone alla festa di fine anno,che tra
l'altro quell'anno sarebbe avvenuta un po' prima per necessità
interne al corpo docente,ma davvero non capiva il loro entusiasmo.
Era sul punto di girarsi per fare una battuta in merito all'amico quando
lo vide con i gomiti appoggiati sul banco ed il capo tra le mani.
-Non ne puoi più nemmeno tu di sentire parlare di sta festa?-
gli chiese ilare come al solito.
-Dopo la partita dell'altro giorno
sì.- rispose secco Akira.
-Che ti succede?-
-Devono fare anche le prove??-ribattè il ragazzo come inondato
da un ardore improvviso -No,dico,provare che??? Tsk,e agli esami chi
ci pensa? Dovrebbero studiare!...e non passare troppo tempo insieme
loro
due
da soli
non voglio
- barbottava ora con la testa
pesantemente abbandonata sul piano del tavolo -Odio Hinamoto.-
Già,povero Akira: era rimasto a dir poco sconvolto dalla richiesta
del suo capitano a Yuri,nessuno immaginava che sotto sotto
-Dimmi Mesher!- gli concesse la parola Yuri,vedendolo con la mano alzata.
-Ehm
io potrei avere un posto che fa al caso vostro:mia madre gestisce
una pensione,ci sono solo studenti universitari,perciò non credo
faranno storie. C'è la "casetta" in cortile,una stanza
che usano per guardare la tv o per ricevere gli amici,credo vada bene
-
-Beh
sarebbe ottimo!-rispose lei soddisfatta.
-Per il popolo questo ed altro!-le rispose facendole l'occhiolino (e
suscitando qualche gridolino compiaciuto tra le compagne).
Si voltò nuovamente verso l'amico,che lo guardava letteralmente
infiammato:
-Non posso crederci,ti sei reso complice
- sibilò Akira.
-No,mio stupido amico:io ti ho fatto un favore! Perché loro possono
provare quanto vogliono,ma chi ti impedisce di venirmi a trovare quel
giorno?- nelle parole di Kail c'era tutto l'orgoglio di aver studiato
un modo diabolico per salvare capra e cavoli.
E d'improvviso non ci furono più nubi e tornò il sole,almeno
sul volto di Akira.
Il giorno scelto per le prove Kail aveva preparato tutto:aveva spostato
ai lati della stanza i mobili,in modo da ottenere lo spazio necessario
ed aveva gentilmente offerto l'uso del suo stereo,ora montato nella
"casetta".
La padrona di casa aveva preparato dei deliziosi biscotti,a cui il ragazzo
non riuscì a resistere,nonostante le ripetute raccomandazioni
e minacce della madre.
Quando il piccolo esercito di ragazzi suonò alla porta della
locanda Kail era prontissimo ad accoglierli:
-Benarrivati nella mia umile dimora!- esclamò aprendo la porta
in modo teatrale.
-Buongiorno ragazzi!- aggiunse la madre sbucando alle sue spalle.
Era una bella donna,capelli castano chiaro,occhi azzurri,gli occhi di
Kail, un fisico longilineo,forse solo un po' troppo magra per la sua
altezza. Comunque era incantevole.
Yuri si fece avanti,andò a stringerle la mano e le porse una
busta nella quale si distingueva chiaramente la sagoma di una teglia:
-E' un piacere conoscerla signora Mesher
- le disse rivolgendole
un sorriso -
e soprattutto grazie per averci lasciato usare la
sala della sua locanda; questo glielo hanno preparato le ragazze di
economia domestica!-
-Oh,non dovevate disturbarvi! Grazie
- rispose la donna ricambiando
il sorriso per il gesto inaspettato.
Gli studenti si diressero verso il luogo prescelto per le prove,mentre
Kail commentava la sdolcinata gentilezza dell'amica:
-Saresti una fidanzatina perfetta,adorata dalle mamme
-
-Cos'è,ci stai facendo un pensierino?- rispose lei canzonandolo
- Ok,grazie di tutto ma ora
fuori.- tagliò corto spingendolo
oltre la porta della "casetta".
-Ma
perché? E' così top secret???-
-Non particolarmente ma
se vogliamo conservare l'effetto sorpresa
devi smammare!-
-Hey,io sono il padrone di casa!-
-Tecnicamente lo è tua madre
e comunque non cambia nulla.
Ciao ciao Kail!-
Il ragazzo rimase fuori dalla porta basito: che cavolo,lui aveva detto
ad Akira che avrebbe potuto tenere d'occhio la situazione in quel modo
ma
ora non ne era più così sicuro.
-Buooondì,mio caro amico!!!- fu così che esordì
Yume quando arrivò alla porta della locanda.
-Tu
MI HAI FREGATO,MALEDETTO!- e questa,invece, fu la sua reazione
quando seppe che le prove erano rigorosamente a porte chiuse.
-Non ti ho fregato,idiota!- ribattè Kail,che proprio non aveva
calcolato quella possibilità -Hanno sbattuto fuori anche me!-
-E io che ci sono venuto a fare qui allora? Quel losco individuo di
Hinamoto può fare i suoi porci comodi comunque!-
-Senti,io starei tranquillo:insomma,Yuri non mi pare così indifesa
anzi,la
definirei un piccolo mastino in gonnella. - ma non c'erano parole per
convincere il ragazzo della sua buona fede.
Alla fine comunque rimase lì,per sicurezza.
E i due iniziarono a gironzolare nei pressi della "casetta",prima
con non curanza poi via via con aria sempre più circospetta fino
ad arrivare ad origliare ed a sbirciare dalla porta:
all'interno sembravano tutti attenti ad imparare quella che pareva una
coreografia,guidati dalla neo presidentessa del club delle ragazze pon-pon.
-Bene- spiegava la ragazza - arrivati a questo punto i cavalieri lasciano
che le dame girino attorno a loro per due volte,poi prenderanno le loro
mani le tireranno verso di loro,poi le allontaneranno ed in fine le
ritireranno a loro per poi chiudere con un caschet! Proviamo:chi si
offre?- e tutti,ma proprio tutti,i ragazzi guardarono altrove.
-Avanti,uno!- esclamò arrabbiata l'istruttrice improvvisata.
-Dai,faccio io
di nuovo.- fece un passo avanti Yuri.
La "cavaliere" improvvisata seguì alla perfezione le
direttive della diligente insegnate:eseguì il tutto con fare
deciso,come si conviene ad un uomo nel ballo,cioè colui che conduce,lo
sguardo fisso su di lei e quel mezzo sorriso sicuro sul viso,tutto sembrava
studiato,ma in realtà era molto naturale. Il che spaventava in
parte,a maggior ragione quando la sua partner,da lei sostenuta nel caschet,
faccia a faccia con Yuri arrossì.
-O-ok,questa andava bene!- si ricompose subito.
-Ehm
Kail
-iniziò Akira da dietro la porta -
è
normale che questa scena
mi piaccia tanto?-
Il ragazzo soffocò una risata prima di dargli una pacca sulla
spalla:
-Tranquillo,sei molto più normale di quello che credi!-
-Ho bisogno di andare a darmi una rinfrescata!- esclamò l'altro
schiaffeggiandosi a due mani.
-Ahahahah,vai vai,è al fondo del corridoio a destra
-
-Mesher!!!- una voce con un tremolìo di eccitazione lo fece
sobbalzare.
Con un sorriso da orecchio ad orecchio gli si parò davanti la
fan numero uno del suo fan club e capitana della squadra delle ragazze
pon-pon:
-Che bella sorpresa!- continuò la ragazza.
-Eh sì
- biascicò Kail miseramente scoperto,ovviamente
per colpa di Akira.
-Capirai che sorpresa - intervenne Yuri sorseggiando un po' d'acqua
- ci abita qui,e avrei scommesso tutto quello che ho che sarebbe sbucato
prima o poi.-
-Beh,ma a noi fa piacere averlo qui!- aggiunse subito l'altra portandolo
dentro tenendolo sottobraccio.
-Sentito? A voi fa piacere avermi qui! - ripetè con tono orgoglioso
il padrone di casa.
-Lo mettiamo ai voti? -
-Io sono contrario.- esordì secco Hinamoto,palesemente scocciato
dalla presenza del compagno di squadra.
-Cattivo capitano!!! Solo perché volevi approfittarne per raggiungere
i tuoi turpi scopi con Himemiya!-
-CHE CAVOLO DICI MESHER!- urlò il diretto interessato,colpito
e affondato,ora rosso in volto.
-Ah-ha! Beccato! Vergogna capitano,vergogna!Ma non credere,dovrai passare
sul cadavere di Akira!!!-
-Fatti gli affari tuoi Mesher!-
-A proposito,dov'è Akira?- chiese Yuri avvicinandosi come nulla
fosse.
-E' andato in bagno un attimo,per colpa tua,se vogliamo dirla tutta!-
-Ah,quindi come pensavo è anche lui qui
-
-
.no.-
-
-
-Maledizione!-
-Sei tanto carino Kail,ma l'intelletto non è il tuo forte
-
-Mmmh
zitta FRED!- gridò Kail per togliersi d'impaccio.
-Ahahahah,che carino chiamarla come quello dei "Flinstones"!-
la risata della fan numero uno del ragazzo non poteva essere più
artificiosa e tanto meno poteva sembrare più stupida.
-Ehm
è più probabile che si riferisse a Fred Astaire
-le
rispose sconsolato Hinamoto.
-Ah,certo,l'amico biondo di Flinstones,che sciocca
-
-Eh,vabbè,capita di confonderli
- la risposta di Yuri era
sarcastica,ma credete che l'interessata abbia colto?
-Sentite,se volete fare una pausa in cortile mia madre ha preparato
una piccola merenda.. - intanto Kail si stava asciugando le lacrime
dal ridere -
Prego,così ci schiariamo le idee
-
Intanto Akira tornò e si trovò davanti all'allegra combriccola,perfettamente
consapevole della sua presenza lì.
-Ops
ci hanno beccati?- chiese ingenuo.
-Direi di sì
ah,se cerchi Fred arriva subito!-
-Chi???-
-Ahahah,poi ti racconto
- ed accompagnando l'amico al tavolo con
gli altri,Kail si recò in bagno un attimo.
Se ne stava lì a lavarsi le mani ripensando a quante risate
riusciva a farsi con quel gruppo di scapestrati,quando alzò gli
occhi per un istante appena verso lo specchio: non c'era la sua immagine.
Una creatura (perché pur somigliando ad un uomo aveva un qualcosa
di inquietante),di bel aspetto,dagli occhi verdi,glaciali,lo fissava
con sorriso compiaciuto:
-Notevole che tu riesca ancora a trovare il tempo per sorridere in una
situazione come la tua.- la sua voce calda e profonda.
Kail la riconobbe immediatamente:
-Tu
- non riusciva a pronunciare altre parole:quel figuro doveva
essere solo un incubo,frutto della sua immaginazione,impalpabile ed
inconsistente.
-E invece sono qui.- rispose come se gli avesse letto il pensiero -
Ricorda quello che ti ho detto
fossi in te non lo prenderei sotto
gamba.-
Nello specchio comparve l'immagine dell'interno della "casetta":si
poteva vedere Yuri,al telefono con sua madre,poi riattaccare il telefono,sistemarlo
nel suo zaino, e fu allora che la sua attenzione venne attratta da uno
scricchiolio proveniente dallo specchio appeso ad una delle pareti della
stanza.
Come chiamata vi si avvicinò,lentamente; Kail poteva vedere molto
di più: oltre lo specchio la figura diabolica la osservava e
tese una mano verso la superficie.
Poteva sentire le vibrazione dell'oggetto che stava per andare in pezzi.
Non se lo fece ripetere:corse fuori dal bagno diretto verso la casetta,era
tutto troppo reale!
Yuri osservava la superficie riflettente con attenzione.
Poteva sembrare folle,lo ammetteva ma era quasi certa che ci fosse qualcosa
in quello specchio,qualcosa di strano.
Mosse lentamente la mano fino a tenderla verso la superficie
La creatura esitò.
Aveva i suoi occhi,le sue labbra,le sue mani
*Kyrìe
*
Distese la mano,come a volerla disperatamente toccare
-VIA DA LI'!!!!!- Kail fece irruzione nella stanza e senza darle tempo
di reagire la buttò a terra,allontanandola il più possibile
dallo specchio.
Qualche frazione di secondo dopo la sua superficie andò in frantumi,e
Kail potè sentire chiaramente il suono di un accenno di risata.
-Tutto a posto? Sei ferita? Fa vedere!-
-Sto bene,ma che
?- disse confusa lei.
-Non
chiedermelo.-
L'atmosfera non cambiò dopo l'accaduto; Kail nascose meglio
che poteva il turbamento per l'accaduto e Yuri continuava a pensare
a quella strana sensazione di "chiamata" che aveva provato.
A fine giornata si congedarono ringraziando di cuore la madre del loro
compagno di scuola per la gentilezza e la pazienza dimostrata ed ognuno
tornò a casa propria.
Quella sera Kail non riusciva davvero a prendere sonno.
Fino a quel giorno,nonostante gli incubi molto realistici,non erano
stati altro che sogni
lo spaventava l'idea che quella presenza,chiunque
o di qualunque cosa si trattasse,fosse arrivato così vicino ad
una persona a lui cara:cosa avrebbe fatto la prossima volta?
Lentamente il sonno si impadronì del ragazzo,e non ci furono
più pensieri
solo incubi.
-Oggi la fortuna ti ha assistito,non c'è che dire.-
Kail si voltò verso la fonte della voce,assolutamente furioso:
-Quando ti fermerai?-
-Oh,suvvia,lo sai perfettamente. Dipende tutto da te
-
-Beh,potresti cominciare ad indicarmi una strada da seguire per fare
qualcosa:come pretendi che possa "aiutarti" se tu stesso non
sai di cosa hai bisogno???-
-Tu sei il portatore dell'anello,è un problema tuo trovare il
modo.-
Cadde un 'istante di silenzio.
-Lei mi ha percepito
-sibilò l'uomo,sfoggiando un sorriso
gelido.
Kail serrò la mascella.
-Oh,non servono parole mio caro
-continuò l'altro -
questo
è il problema dei legami:ci imprigionano nel momento in cui destiniamo
un frammento di cuore ad un altro. E guarda tu stesso
ti ho in
pugno.-
Accanto a lui comparve uno specchio:passò una mano sulla superficie
e d'improvviso non rifletté più le loro immagini,invece
mostrò l'interno di una stanza.
C'era un letto,dentro il quale si poteva distinguere chiaramente la
sagoma di una persona. Quando la figura si voltò il ragazzo potè
riconoscerla
era Yuri.
Ed accanto a lei troneggiava un'ombra scura,che sfoderò una sorta
di accetta e con inaudita ferocia diresse più e più fendenti
sul corpo della ragazza.
Kail era impietrito,con lo sguardo fisso sullo specchio:
-Sei
un gran bastardo
- e con uno scatto si voltò verso
la bestia,pronto a scagliarsi su di lui con altrettanta ferocia .
Ma l'altro sorrise ancora,limitandosi ad aggiungere -Ancora no
-
Ebbe appena il tempo di aprire gli occhi e di voltarsi che diede di
stomaco sul pavimento.
*Perché
maledizione!*
Kail si trascinò in bagno:si chinò sul lavandino,bevve
qualche sorso d'acqua ed immerse il volto sotto al getto gelido;quella
situazione lo stava davvero stremando,per quanto avrebbe ancora potuto
resistere? Sicuramente il suo sistema nervoso non ancora per molto,e
d'improvviso gli tornò in mente la notte in cui morì suo
padre. Anche lui aveva perso il controllo
se fosse successo a lui?
Chi l'avrebbe fermato? Chi l'avrebbe salvato?
Tornando in camera passò davanti al telefono: si fermò
un istante.
Sapeva che quei sogni erano una provocazione però
proprio
per non impazzire sentiva di doversi accertare che tutto andava bene.
Afferrò il cordless e,chiusosi in camera,digitò il numero
di telefono della sua compagna di scuola.
Uno squillo.
Due squilli.
Tre squilli.
Quattro squilli.
Forse non sentiva il cellulare,erano le tre del mattino
Sette squilli.
Otto squilli.
Partì la segreteria telefonica.
Ok,niente panico:avrebbe provato al numero di casa.
Ma non ci furono squilli stavolta,solo la voce registrata dell'azienda
telefonica che spiegava che il cliente non era raggiungibile perché
l'apparecchio poteva essere staccato.
Kail ritentò allora al cellulare,ancora e ancora,ma niente
Beh,ora cominciava ad agitarsi invece *Ma quella scema non risponde!
Può staccare il telefono di casa e infilare il cellulare chissà
dove???*
Passò ancora mezz'ora a camminare su e giù per la stanza,ma
più aspettava e più la sua testa veniva bombardata da
quelle immagini che aveva visto nello specchio dell'incubo: basta,decise
che preferiva sembrare folle piuttosto che impazzire davvero.
Si infilò la tuta,scarpe da ginnastica e sgattaiolò fuori,destinazione
casa di Yuri.
Arrivato lì davanti in realtà non era ancora del tutto
sicuro di voler suonare,se lo avessero fatto a lui non avrebbe esitato
a mandarli a quel paese,senza contare che sicuramente non sarebbe passato
per "sano di mente".
*Al diavolo!* si disse e suonò il campanello.
Niente.
*Sonno pesante eh
* suonò ancora.
Nuovamente nulla.
Adesso sì che si stava facendo prendere dal panico!
Iniziò a suonare ripetutamente ed aveva già deciso che
era pronto a buttare giù il cancelletto ed a fare irruzione nel
palazzo,per accertarsi di persona che tutto andasse bene
DOVEVA
andare tutto bene
Ancora niente,ma all'improvviso
-MA CHI E'????-
-Ah
Yuri?- se non altro era viva.
-Chi sei?- chiese ancora,letteralmente furiosa.
-C-ciao Yuri,sono Kail
ehm
scusa il disturbo
io
ok,vado!-
-NON AZZARDARTI A MUOVERTI DA LI'! Scendo.-
-Eh? No no, aspetta
- troppo tardi:poco dopo comparve al fondo
del vialetto,accoccolata dentro ad una felpa di almeno un paio di taglie
più grande rispetto alla sua corporatura.
-Spero sia qualcosa di molto grave.- disse lei aprendo il cancelletto.
-In effetti sì
cioè
non hai sentito il telefono??-
-Ho aiutato mia madre con dei lavori fino alle due,quando si è
messa in viaggio per le cinque ore di viaggio che l'aspettano. Proprio
per evitare di essere svegliata ho messo in modalità "silenzioso"
il cellulare ed ho staccato il telefono. Ma a quanto pare dovrò
anche scardinare il citofono!-
-Credimi,non ti sarebbe convenuto
Ma sei pazza? E se fosse successo
davvero qualcosa? Ad esempio a tua madre,come ti avrebbe avvertita???-
-Chiamando la vicina,come sempre
papino.-
Kail sospirò profondamente cercando di recuperare un po' di calma;si
sentiva patetico per certi versi,ma anche sollevato e allo stesso tempo
infuriato con l'amica.
Ed anche Yuri sembrava arrabbiata
come darle torto?
Ma nessuno poteva capire quello che doveva sopportare il ragazzo in
quelle notti insonni,sentiva che piano piano stava perdendo il controllo,che
la sua vita gli stava sfuggendo di mano,così come gli eventi
che lo stavano travolgendo.Ed ancora una volta i suoi pensieri corsero
a quella notte,quella in cui vide morire suo padre:sentiva che gli stava
accadendo qualcosa di molto simile,non avrebbe mai dimenticato le notti
in cui lo sentiva alzarsi in preda agli incubi e,con la testa tra le
mani,rimaneva nel salone per ore intere.
-Sei sicuro di stare bene?- gli chiese la ragazza,strappandolo ai suoi
pensieri.
Kail la guardò per un lungo istante negli occhi:
-Ho visto la tua morte
in sogno.-
La ragazza rimase per un attimo in silenzio a fissarlo sconcertata da
quelle parole;poi "srotolò" la mano dall'enorme felpa
e
-Tiè.-
-Scema
FOSSI IN TE NON CI SCHERZEREI! Ma d'altronde cosa potevo
aspettarmi da una ragazzina stupida? Idiota io ad illudermi che mi avresti
ascoltato
Scusa per il disturbo,buonanotte.-e,voltandosi,fece per
allontanarsi.
Ma Yuri lo prese per un braccio e gli si mise ancora davanti:
-Ok,scusa
hai ragione,deve essere qualcosa di molto importante
se ti ha fatto venire qui in piena notte
- gli occhi del ragazzo,di
quell' azzurro che ricordava i cieli sereni del nord,erano molto diversi
dal solito,come velati da una sincera preoccupazione - Ma te lo assicuro,è
tutto a posto!-
-Bene,ora lasciami andare.- rispose lui secco.
-Kail
-
-"Kail" cosa? COSA?-
-Shht,non urlare
-
-E perché no? Tanto è tutto un gioco,tutto uno scherzo,sbaglio?
E allora
CHI CAVOLO SE NE FREGA!! SE NON DORMO IO PERCHE' DEVONO
FARLO GLI ALTRI???-
Yuri gli tappò la bocca:
-Basta Kail!- lo rimproverò;poi gli prese le mani,le guardò,quelle
mani gelide a causa della frescura notturna e,probabilmente, della tensione
nervosa, se le portò al viso e le tenne lì,tra le sue,tornando
a posare il suo sguardo in quello di lui - E' tutto ok,la ragazzina
stupida sta bene,puoi toccare con mano
-
Poteva sembrare sciocco,ma quel piccolo gesto distese infinitamente
i nervi del ragazzo.
-Ok
- ribattè sospirando -
ora torna a casa,sei ghiacciata
ti
conosco,finiresti col darmi la colpa del tuo raffredore!-
-Come minimo!-sorrise lei di rimando -Vuoi che ti accompagni a casa?-
-Che? Hey,signorina,hai davanti a te un uomo,che domande fai??- le scompigliò
affettuosamente i capelli - Fila a letto
ci vediamo domani
-
La rabbia di Yuri era completamente sparita ormai ed aveva lasciato
il posto ad un senso di tenerezza per quel ragazzo che,ora sì,sentiva
veramente amico:
-Buonanotte allora
-
Kail la guardò rientrare nell'androne del suo palazzo prima di
riavviarsi verso casa mentre,sottovoce,mormorava -Già,"buonanotte"
chissà
quando riuscirò a riaverne una
-.
|