Hope

Capitolo 11


"Mala notte le mille volte…"

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Alla festa della scuola mancavano pochissimi giorni e tutto si poteva dire pronto:il tema scelto era "Pupe & Gangsters",molto originale e,non di meno,discusso. Infatti i professori ed un paio dei rappresentanti degli studenti trovavano il tema "peccaminoso",se si pensa che sicuramente sia le une che gli altri non erano proprio esempi di "santità".
Ma alla fine,dopo tanto contrattare si riuscì a convincere tutti che era un allargare gli orizzonti e rievocare l'atmosfera creata dalle feste di quegli anni (proibizionismo a parte).
Quella mattina la prima ora era dedicata a sistemare le ultime cose…
-Allora,il club di teatro si è offerto di pensare alle scenografie ed ai dettagli:chiunque non abbia la più pallida idea di come vestissero in quegli anni "pupe e gangsters" possono passare da loro per avere delucidazioni.- disse Yuri facendo il punto della situazione,affiancata dal capitano del club di tennis maschile,suo compagno di classe; infatti i capitani dei vari club ed i rappresentanti avevano il compito di relazionare alla classe sui dettagli della tanto attesa festa di classe (e agli studenti il tema piaceva eccome!).
-Vi raccomandiamo,comunque,di scegliere un abbigliamento non troppo scabroso,questo per le coronarie di preside e professori.- aggiunse il capitano del club di tennis.
-Si sa già il luogo?- chiese una ragazza seduta in prima fila.
-Sì, Kyo,dell'altra sezione ha gentilmente messo a disposizione la sua "casa"…-rispose Yuri.
-Facciamo la sua "villa"…- puntualizzò il ragazzo sorridendo.
-Beh,sì,in effetti "villa" sembra più appropriato… ad ogni modo ci serve ancora un posto dove fare le prove per l'entrata degli organizzatori,chi avesse a disposizione uno spazio sufficientemente grande ci farebbe un enorme favore prestandocelo.-
Mentre gli studenti parlottavano tra loro,Kail si esibì in un profondo sbadiglio,corredato di stiracchiamenti vari:aveva sentito parlare dell'importanza che davano in Giappone alla festa di fine anno,che tra l'altro quell'anno sarebbe avvenuta un po' prima per necessità interne al corpo docente,ma davvero non capiva il loro entusiasmo.
Era sul punto di girarsi per fare una battuta in merito all'amico quando lo vide con i gomiti appoggiati sul banco ed il capo tra le mani.
-Non ne puoi più nemmeno tu di sentire parlare di sta festa?- gli chiese ilare come al solito.
-Dopo la partita dell'altro giorno…sì.- rispose secco Akira.
-Che ti succede?-
-Devono fare anche le prove??-ribattè il ragazzo come inondato da un ardore improvviso -No,dico,provare che??? Tsk,e agli esami chi ci pensa? Dovrebbero studiare!...e non passare troppo tempo insieme…loro due…da soli…non voglio…- barbottava ora con la testa pesantemente abbandonata sul piano del tavolo -Odio Hinamoto.-
Già,povero Akira: era rimasto a dir poco sconvolto dalla richiesta del suo capitano a Yuri,nessuno immaginava che sotto sotto…

-Dimmi Mesher!- gli concesse la parola Yuri,vedendolo con la mano alzata.
-Ehm…io potrei avere un posto che fa al caso vostro:mia madre gestisce una pensione,ci sono solo studenti universitari,perciò non credo faranno storie. C'è la "casetta" in cortile,una stanza che usano per guardare la tv o per ricevere gli amici,credo vada bene…-
-Beh… sarebbe ottimo!-rispose lei soddisfatta.
-Per il popolo questo ed altro!-le rispose facendole l'occhiolino (e suscitando qualche gridolino compiaciuto tra le compagne).
Si voltò nuovamente verso l'amico,che lo guardava letteralmente infiammato:
-Non posso crederci,ti sei reso complice…- sibilò Akira.
-No,mio stupido amico:io ti ho fatto un favore! Perché loro possono provare quanto vogliono,ma chi ti impedisce di venirmi a trovare quel giorno?- nelle parole di Kail c'era tutto l'orgoglio di aver studiato un modo diabolico per salvare capra e cavoli.
E d'improvviso non ci furono più nubi e tornò il sole,almeno sul volto di Akira.

Il giorno scelto per le prove Kail aveva preparato tutto:aveva spostato ai lati della stanza i mobili,in modo da ottenere lo spazio necessario ed aveva gentilmente offerto l'uso del suo stereo,ora montato nella "casetta".
La padrona di casa aveva preparato dei deliziosi biscotti,a cui il ragazzo non riuscì a resistere,nonostante le ripetute raccomandazioni e minacce della madre.
Quando il piccolo esercito di ragazzi suonò alla porta della locanda Kail era prontissimo ad accoglierli:
-Benarrivati nella mia umile dimora!- esclamò aprendo la porta in modo teatrale.
-Buongiorno ragazzi!- aggiunse la madre sbucando alle sue spalle.
Era una bella donna,capelli castano chiaro,occhi azzurri,gli occhi di Kail, un fisico longilineo,forse solo un po' troppo magra per la sua altezza. Comunque era incantevole.
Yuri si fece avanti,andò a stringerle la mano e le porse una busta nella quale si distingueva chiaramente la sagoma di una teglia:
-E' un piacere conoscerla signora Mesher…- le disse rivolgendole un sorriso - …e soprattutto grazie per averci lasciato usare la sala della sua locanda; questo glielo hanno preparato le ragazze di economia domestica!-
-Oh,non dovevate disturbarvi! Grazie…- rispose la donna ricambiando il sorriso per il gesto inaspettato.
Gli studenti si diressero verso il luogo prescelto per le prove,mentre Kail commentava la sdolcinata gentilezza dell'amica:
-Saresti una fidanzatina perfetta,adorata dalle mamme…-
-Cos'è,ci stai facendo un pensierino?- rispose lei canzonandolo - Ok,grazie di tutto ma ora…fuori.- tagliò corto spingendolo oltre la porta della "casetta".
-Ma…perché? E' così top secret???-
-Non particolarmente ma…se vogliamo conservare l'effetto sorpresa devi smammare!-
-Hey,io sono il padrone di casa!-
-Tecnicamente lo è tua madre…e comunque non cambia nulla. Ciao ciao Kail!-
Il ragazzo rimase fuori dalla porta basito: che cavolo,lui aveva detto ad Akira che avrebbe potuto tenere d'occhio la situazione in quel modo…ma ora non ne era più così sicuro.

-Buooondì,mio caro amico!!!- fu così che esordì Yume quando arrivò alla porta della locanda.
-Tu…MI HAI FREGATO,MALEDETTO!- e questa,invece, fu la sua reazione quando seppe che le prove erano rigorosamente a porte chiuse.
-Non ti ho fregato,idiota!- ribattè Kail,che proprio non aveva calcolato quella possibilità -Hanno sbattuto fuori anche me!-
-E io che ci sono venuto a fare qui allora? Quel losco individuo di Hinamoto può fare i suoi porci comodi comunque!-
-Senti,io starei tranquillo:insomma,Yuri non mi pare così indifesa…anzi,la definirei un piccolo mastino in gonnella. - ma non c'erano parole per convincere il ragazzo della sua buona fede.
Alla fine comunque rimase lì,per sicurezza.
E i due iniziarono a gironzolare nei pressi della "casetta",prima con non curanza poi via via con aria sempre più circospetta fino ad arrivare ad origliare ed a sbirciare dalla porta:
all'interno sembravano tutti attenti ad imparare quella che pareva una coreografia,guidati dalla neo presidentessa del club delle ragazze pon-pon.
-Bene- spiegava la ragazza - arrivati a questo punto i cavalieri lasciano che le dame girino attorno a loro per due volte,poi prenderanno le loro mani le tireranno verso di loro,poi le allontaneranno ed in fine le ritireranno a loro per poi chiudere con un caschet! Proviamo:chi si offre?- e tutti,ma proprio tutti,i ragazzi guardarono altrove.
-Avanti,uno!- esclamò arrabbiata l'istruttrice improvvisata.
-Dai,faccio io…di nuovo.- fece un passo avanti Yuri.
La "cavaliere" improvvisata seguì alla perfezione le direttive della diligente insegnate:eseguì il tutto con fare deciso,come si conviene ad un uomo nel ballo,cioè colui che conduce,lo sguardo fisso su di lei e quel mezzo sorriso sicuro sul viso,tutto sembrava studiato,ma in realtà era molto naturale. Il che spaventava in parte,a maggior ragione quando la sua partner,da lei sostenuta nel caschet, faccia a faccia con Yuri arrossì.
-O-ok,questa andava bene!- si ricompose subito.

-Ehm…Kail…-iniziò Akira da dietro la porta - …è normale che questa scena…mi piaccia tanto?-
Il ragazzo soffocò una risata prima di dargli una pacca sulla spalla:
-Tranquillo,sei molto più normale di quello che credi!-
-Ho bisogno di andare a darmi una rinfrescata!- esclamò l'altro schiaffeggiandosi a due mani.
-Ahahahah,vai vai,è al fondo del corridoio a destra…-

-Mesher!!!- una voce con un tremolìo di eccitazione lo fece sobbalzare.
Con un sorriso da orecchio ad orecchio gli si parò davanti la fan numero uno del suo fan club e capitana della squadra delle ragazze pon-pon:
-Che bella sorpresa!- continuò la ragazza.
-Eh sì…- biascicò Kail miseramente scoperto,ovviamente per colpa di Akira.
-Capirai che sorpresa - intervenne Yuri sorseggiando un po' d'acqua - ci abita qui,e avrei scommesso tutto quello che ho che sarebbe sbucato prima o poi.-
-Beh,ma a noi fa piacere averlo qui!- aggiunse subito l'altra portandolo dentro tenendolo sottobraccio.
-Sentito? A voi fa piacere avermi qui! - ripetè con tono orgoglioso il padrone di casa.
-Lo mettiamo ai voti? -
-Io sono contrario.- esordì secco Hinamoto,palesemente scocciato dalla presenza del compagno di squadra.
-Cattivo capitano!!! Solo perché volevi approfittarne per raggiungere i tuoi turpi scopi con Himemiya!-
-CHE CAVOLO DICI MESHER!- urlò il diretto interessato,colpito e affondato,ora rosso in volto.
-Ah-ha! Beccato! Vergogna capitano,vergogna!Ma non credere,dovrai passare sul cadavere di Akira!!!-
-Fatti gli affari tuoi Mesher!-
-A proposito,dov'è Akira?- chiese Yuri avvicinandosi come nulla fosse.
-E' andato in bagno un attimo,per colpa tua,se vogliamo dirla tutta!-
-Ah,quindi come pensavo è anche lui qui…-
-….no.-
-…-
-Maledizione!-
-Sei tanto carino Kail,ma l'intelletto non è il tuo forte…-
-Mmmh…zitta FRED!- gridò Kail per togliersi d'impaccio.

-Ahahahah,che carino chiamarla come quello dei "Flinstones"!- la risata della fan numero uno del ragazzo non poteva essere più artificiosa e tanto meno poteva sembrare più stupida.
-Ehm…è più probabile che si riferisse a Fred Astaire…-le rispose sconsolato Hinamoto.
-Ah,certo,l'amico biondo di Flinstones,che sciocca…-
-Eh,vabbè,capita di confonderli…- la risposta di Yuri era sarcastica,ma credete che l'interessata abbia colto?

-Sentite,se volete fare una pausa in cortile mia madre ha preparato una piccola merenda.. - intanto Kail si stava asciugando le lacrime dal ridere -…Prego,così ci schiariamo le idee…-
Intanto Akira tornò e si trovò davanti all'allegra combriccola,perfettamente consapevole della sua presenza lì.
-Ops…ci hanno beccati?- chiese ingenuo.
-Direi di sì… ah,se cerchi Fred arriva subito!-
-Chi???-
-Ahahah,poi ti racconto…- ed accompagnando l'amico al tavolo con gli altri,Kail si recò in bagno un attimo.

Se ne stava lì a lavarsi le mani ripensando a quante risate riusciva a farsi con quel gruppo di scapestrati,quando alzò gli occhi per un istante appena verso lo specchio: non c'era la sua immagine.
Una creatura (perché pur somigliando ad un uomo aveva un qualcosa di inquietante),di bel aspetto,dagli occhi verdi,glaciali,lo fissava con sorriso compiaciuto:
-Notevole che tu riesca ancora a trovare il tempo per sorridere in una situazione come la tua.- la sua voce calda e profonda.
Kail la riconobbe immediatamente:
-Tu…- non riusciva a pronunciare altre parole:quel figuro doveva essere solo un incubo,frutto della sua immaginazione,impalpabile ed inconsistente.
-E invece sono qui.- rispose come se gli avesse letto il pensiero - Ricorda quello che ti ho detto… fossi in te non lo prenderei sotto gamba.-
Nello specchio comparve l'immagine dell'interno della "casetta":si poteva vedere Yuri,al telefono con sua madre,poi riattaccare il telefono,sistemarlo nel suo zaino, e fu allora che la sua attenzione venne attratta da uno scricchiolio proveniente dallo specchio appeso ad una delle pareti della stanza.
Come chiamata vi si avvicinò,lentamente; Kail poteva vedere molto di più: oltre lo specchio la figura diabolica la osservava e tese una mano verso la superficie.
Poteva sentire le vibrazione dell'oggetto che stava per andare in pezzi.
Non se lo fece ripetere:corse fuori dal bagno diretto verso la casetta,era tutto troppo reale!

Yuri osservava la superficie riflettente con attenzione.
Poteva sembrare folle,lo ammetteva ma era quasi certa che ci fosse qualcosa in quello specchio,qualcosa di strano.
Mosse lentamente la mano fino a tenderla verso la superficie…

La creatura esitò.
Aveva i suoi occhi,le sue labbra,le sue mani…
*Kyrìe…*
Distese la mano,come a volerla disperatamente toccare…

-VIA DA LI'!!!!!- Kail fece irruzione nella stanza e senza darle tempo di reagire la buttò a terra,allontanandola il più possibile dallo specchio.
Qualche frazione di secondo dopo la sua superficie andò in frantumi,e Kail potè sentire chiaramente il suono di un accenno di risata.
-Tutto a posto? Sei ferita? Fa vedere!-
-Sto bene,ma che…?- disse confusa lei.
-Non…chiedermelo.-

L'atmosfera non cambiò dopo l'accaduto; Kail nascose meglio che poteva il turbamento per l'accaduto e Yuri continuava a pensare a quella strana sensazione di "chiamata" che aveva provato.
A fine giornata si congedarono ringraziando di cuore la madre del loro compagno di scuola per la gentilezza e la pazienza dimostrata ed ognuno tornò a casa propria.

Quella sera Kail non riusciva davvero a prendere sonno.
Fino a quel giorno,nonostante gli incubi molto realistici,non erano stati altro che sogni… lo spaventava l'idea che quella presenza,chiunque o di qualunque cosa si trattasse,fosse arrivato così vicino ad una persona a lui cara:cosa avrebbe fatto la prossima volta?
Lentamente il sonno si impadronì del ragazzo,e non ci furono più pensieri…solo incubi.

-Oggi la fortuna ti ha assistito,non c'è che dire.-
Kail si voltò verso la fonte della voce,assolutamente furioso:
-Quando ti fermerai?-
-Oh,suvvia,lo sai perfettamente. Dipende tutto da te…-
-Beh,potresti cominciare ad indicarmi una strada da seguire per fare qualcosa:come pretendi che possa "aiutarti" se tu stesso non sai di cosa hai bisogno???-
-Tu sei il portatore dell'anello,è un problema tuo trovare il modo.-
Cadde un 'istante di silenzio.
-Lei mi ha percepito…-sibilò l'uomo,sfoggiando un sorriso gelido.
Kail serrò la mascella.
-Oh,non servono parole mio caro…-continuò l'altro -…questo è il problema dei legami:ci imprigionano nel momento in cui destiniamo un frammento di cuore ad un altro. E guarda tu stesso…ti ho in pugno.-
Accanto a lui comparve uno specchio:passò una mano sulla superficie e d'improvviso non rifletté più le loro immagini,invece mostrò l'interno di una stanza.
C'era un letto,dentro il quale si poteva distinguere chiaramente la sagoma di una persona. Quando la figura si voltò il ragazzo potè riconoscerla…era Yuri.
Ed accanto a lei troneggiava un'ombra scura,che sfoderò una sorta di accetta e con inaudita ferocia diresse più e più fendenti sul corpo della ragazza.
Kail era impietrito,con lo sguardo fisso sullo specchio:
-Sei…un gran bastardo…- e con uno scatto si voltò verso la bestia,pronto a scagliarsi su di lui con altrettanta ferocia .
Ma l'altro sorrise ancora,limitandosi ad aggiungere -Ancora no…-

Ebbe appena il tempo di aprire gli occhi e di voltarsi che diede di stomaco sul pavimento.
*Perché…maledizione!*
Kail si trascinò in bagno:si chinò sul lavandino,bevve qualche sorso d'acqua ed immerse il volto sotto al getto gelido;quella situazione lo stava davvero stremando,per quanto avrebbe ancora potuto resistere? Sicuramente il suo sistema nervoso non ancora per molto,e d'improvviso gli tornò in mente la notte in cui morì suo padre. Anche lui aveva perso il controllo…se fosse successo a lui? Chi l'avrebbe fermato? Chi l'avrebbe salvato?
Tornando in camera passò davanti al telefono: si fermò un istante.
Sapeva che quei sogni erano una provocazione però…proprio per non impazzire sentiva di doversi accertare che tutto andava bene.
Afferrò il cordless e,chiusosi in camera,digitò il numero di telefono della sua compagna di scuola.
Uno squillo.
Due squilli.
Tre squilli.
Quattro squilli.
Forse non sentiva il cellulare,erano le tre del mattino…
Sette squilli.
Otto squilli.
Partì la segreteria telefonica.
Ok,niente panico:avrebbe provato al numero di casa.
Ma non ci furono squilli stavolta,solo la voce registrata dell'azienda telefonica che spiegava che il cliente non era raggiungibile perché l'apparecchio poteva essere staccato.
Kail ritentò allora al cellulare,ancora e ancora,ma niente…
Beh,ora cominciava ad agitarsi invece *Ma quella scema non risponde! Può staccare il telefono di casa e infilare il cellulare chissà dove???*
Passò ancora mezz'ora a camminare su e giù per la stanza,ma più aspettava e più la sua testa veniva bombardata da quelle immagini che aveva visto nello specchio dell'incubo: basta,decise che preferiva sembrare folle piuttosto che impazzire davvero.
Si infilò la tuta,scarpe da ginnastica e sgattaiolò fuori,destinazione casa di Yuri.
Arrivato lì davanti in realtà non era ancora del tutto sicuro di voler suonare,se lo avessero fatto a lui non avrebbe esitato a mandarli a quel paese,senza contare che sicuramente non sarebbe passato per "sano di mente".
*Al diavolo!* si disse e suonò il campanello.
Niente.
*Sonno pesante eh…* suonò ancora.
Nuovamente nulla.
Adesso sì che si stava facendo prendere dal panico!
Iniziò a suonare ripetutamente ed aveva già deciso che era pronto a buttare giù il cancelletto ed a fare irruzione nel palazzo,per accertarsi di persona che tutto andasse bene…DOVEVA andare tutto bene…
Ancora niente,ma all'improvviso…
-MA CHI E'????-
-Ah…Yuri?- se non altro era viva.
-Chi sei?- chiese ancora,letteralmente furiosa.
-C-ciao Yuri,sono Kail…ehm…scusa il disturbo…io…ok,vado!-
-NON AZZARDARTI A MUOVERTI DA LI'! Scendo.-
-Eh? No no, aspetta…- troppo tardi:poco dopo comparve al fondo del vialetto,accoccolata dentro ad una felpa di almeno un paio di taglie più grande rispetto alla sua corporatura.
-Spero sia qualcosa di molto grave.- disse lei aprendo il cancelletto.
-In effetti sì…cioè…non hai sentito il telefono??-
-Ho aiutato mia madre con dei lavori fino alle due,quando si è messa in viaggio per le cinque ore di viaggio che l'aspettano. Proprio per evitare di essere svegliata ho messo in modalità "silenzioso" il cellulare ed ho staccato il telefono. Ma a quanto pare dovrò anche scardinare il citofono!-
-Credimi,non ti sarebbe convenuto… Ma sei pazza? E se fosse successo davvero qualcosa? Ad esempio a tua madre,come ti avrebbe avvertita???-
-Chiamando la vicina,come sempre…papino.-
Kail sospirò profondamente cercando di recuperare un po' di calma;si sentiva patetico per certi versi,ma anche sollevato e allo stesso tempo infuriato con l'amica.
Ed anche Yuri sembrava arrabbiata…come darle torto?
Ma nessuno poteva capire quello che doveva sopportare il ragazzo in quelle notti insonni,sentiva che piano piano stava perdendo il controllo,che la sua vita gli stava sfuggendo di mano,così come gli eventi che lo stavano travolgendo.Ed ancora una volta i suoi pensieri corsero a quella notte,quella in cui vide morire suo padre:sentiva che gli stava accadendo qualcosa di molto simile,non avrebbe mai dimenticato le notti in cui lo sentiva alzarsi in preda agli incubi e,con la testa tra le mani,rimaneva nel salone per ore intere.
-Sei sicuro di stare bene?- gli chiese la ragazza,strappandolo ai suoi pensieri.
Kail la guardò per un lungo istante negli occhi:
-Ho visto la tua morte…in sogno.-
La ragazza rimase per un attimo in silenzio a fissarlo sconcertata da quelle parole;poi "srotolò" la mano dall'enorme felpa e…
-Tiè.-
-Scema…FOSSI IN TE NON CI SCHERZEREI! Ma d'altronde cosa potevo aspettarmi da una ragazzina stupida? Idiota io ad illudermi che mi avresti ascoltato…Scusa per il disturbo,buonanotte.-e,voltandosi,fece per allontanarsi.
Ma Yuri lo prese per un braccio e gli si mise ancora davanti:
-Ok,scusa…hai ragione,deve essere qualcosa di molto importante se ti ha fatto venire qui in piena notte…- gli occhi del ragazzo,di quell' azzurro che ricordava i cieli sereni del nord,erano molto diversi dal solito,come velati da una sincera preoccupazione - Ma te lo assicuro,è tutto a posto!-
-Bene,ora lasciami andare.- rispose lui secco.
-Kail…-
-"Kail" cosa? COSA?-
-Shht,non urlare…-
-E perché no? Tanto è tutto un gioco,tutto uno scherzo,sbaglio? E allora… CHI CAVOLO SE NE FREGA!! SE NON DORMO IO PERCHE' DEVONO FARLO GLI ALTRI???-
Yuri gli tappò la bocca:
-Basta Kail!- lo rimproverò;poi gli prese le mani,le guardò,quelle mani gelide a causa della frescura notturna e,probabilmente, della tensione nervosa, se le portò al viso e le tenne lì,tra le sue,tornando a posare il suo sguardo in quello di lui - E' tutto ok,la ragazzina stupida sta bene,puoi toccare con mano…-
Poteva sembrare sciocco,ma quel piccolo gesto distese infinitamente i nervi del ragazzo.
-Ok…- ribattè sospirando -…ora torna a casa,sei ghiacciata…ti conosco,finiresti col darmi la colpa del tuo raffredore!-
-Come minimo!-sorrise lei di rimando -Vuoi che ti accompagni a casa?-
-Che? Hey,signorina,hai davanti a te un uomo,che domande fai??- le scompigliò affettuosamente i capelli - Fila a letto…ci vediamo domani…-
La rabbia di Yuri era completamente sparita ormai ed aveva lasciato il posto ad un senso di tenerezza per quel ragazzo che,ora sì,sentiva veramente amico:
-Buonanotte allora…-
Kail la guardò rientrare nell'androne del suo palazzo prima di riavviarsi verso casa mentre,sottovoce,mormorava -Già,"buonanotte"…chissà quando riuscirò a riaverne una…-.






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