Digimon

 

Atto decisivo

Izzy


Koushiro si alzò dalla sedia, i libri sparpagliati sulla scrivania e sul letto gli sembravano scritti con arcane lettere e il pensiero di Tentomon in pericolo non lo aiutava a concentrarsi.
Furtivamente attraversò il soggiorno e si precipitò al frigo, improvvisamente aveva voglia di un the freddo, si guardò in giro, no…sua madre non c'era e velocemente si preparò la bevanda tanto desiderata.
"Ehi!" la voce squillante di una ragazza lo fece sobbalzare, "Yuki! Sei forse impazzita?" "Scusa, ma vorrei anch'io un po' di the! Stare in questa casa è come stare in un forno! Mi domando come fai a resistere con un maglione addosso."
Automaticamente il ragazzo nascose il braccio sinistro dietro la schiena, facendo un risolino isterico mentre nella sua mente contava i secondi per calmarsi.
"Allora? Torniamo a studiare?" Koushiro si morse con forza le labbra creando dei tagli, non riusciva a calmarsi e come ogni volta che succedeva sentiva ancora il dolore impossessarsi di lui, insieme alla rabbia per aver perso e la certezza di non poter reagire.
"Izumi…" la ragazza rientrò in cucina, "C'è qualcosa che non va?" vide il ragazzo stringersi con forza la mano sul braccio rompendo il nero maglione con le unghie, "Non mi sento bene…forse è meglio che te ne vai…" tremava…lui, la sua voce…si sentiva avvolto in un manto di freddo…sdraiato su una lastra di ghiaccio.
"Sei sicuro?" quando voleva Yuki era davvero insopportabile, "Sicurissimo…" "Batti i denti…" la ragazza si avvicinò al ragazzo, "Ti ho detto di andare!" "Scherzi? Io non me ne vado…Anzi chiamo il dottore!" con passo veloce raggiunse il salotto e compose il numero, un "No!" e poi si ritrovò per terra.
"Koushiro!" un uomo entrò nella stanza, "Papà…" "Miaky! Porta le pillole presto!"

"…ecco perché Izzy è così…" si era appena svegliato e quella frase lo aveva già messo in allerta, che i suoi genitori avessero raccontato tutto a Yuki?
'No…' pensò 'Non possono farmi questo, avevano giurato...' si alzò faticosamente dal letto, '…Hanno detto che avrebbero fatto di tutto per me…' osservò la maniglia d'ottone della porta, '…Non possono parlare di…' deglutì a fatica, sentiva come se dentro la sua gola ci fosse un nodo, gli occhi iniziarono a luccicare "NO!"
"Oddio! Ci ha sentito!" la donna si tappo la bocca con entrambe le mani cercando di trattenere un gemito di paura che però superò quella barriera di carne.
"NO! NO! NO!" le mani che stringevano con forza alcuni ciuffi dei capelli, il piede destro che batteva per terra con violenza, mentre nella sua mente una voce sibillina gli descriveva nei minimi dettagli un piano diabolico.
"NO!" urlò ancora per buttarsi a capofitto sulla scrivania, le mani che cercavano disperatamente qualcosa, gli occhi che vagavano cechi trai i fogli e i libri, 'Uccidili!' "NO!" colpì con qualcosa di duro la testa, 'Loro ti odiano!' ancora un urlo insieme a un altro colpo, "MUORI! MUORI!"
"Oh, no!" la donna si alzò dal divano, "Il mio bambino!" con velocità si diresse verso la porta, "Miaky! Chiama un ambulanza, vado io!" Hajime bloccò la mano della moglie, non aveva intenzione che si facesse male ancora una volta, era già bastato due giorni prima quando il Izzy aveva tentato di soffocarsi.
La donna lanciò uno sguardo disperato alla porta, in quel momento si era azzittito tutto, solo il silenzio regnava nella casa.
"Senti? È finito tutto…Chiama l'ambulanza" bisbigliò l'uomo lasciando la presa, la donna si portò la mano verso il petto e prima di far vedere le lacrime al marito si girò "Vado a telefonare" disse tormentandosi la collanina prima di sparire nella propria camera.
"È meglio che tu vada, i tuoi saranno in pensiero per te" Yuki prese lo zaino mezzo vuoto, "Verrò a prendere il resto domani mattina…" "Non ti preoccupare te li porterà Koushiro" la ragazza annuì, prese il cappotto e uscì.
"Allora?" chiese Miaky dopo qualche minuto, gli occhi gonfi e rossi, le mani che tremavano dalla paura, Hajime abbassò il viso, strinse il bicchiere di Vodka tra le mani, "Non sei entrato" sembrava di più un sospiro di terrore che una frase, "Tu non sei entrato per vedere se nostro figlio…!" "Non potevo! Non potevo resistere nel vedere il cadavere di Izzy!" "Mio figlio non è morto!" "Ah no?! Di chi è quella tomba con scritto Izumi?"
Miaky osservò per un attimo l'uomo che le stava davanti, "Vado io!" fece ondeggiare per un breve secondo i chiari capelli mentre il suo corpo si dirigeva verso la stanza di Koushiro.
La donna strinse con forza la maniglia e aprì la porta, "Izzy!" urlò prima di cadere a terra, gli occhi sbarrati, le labbra corrucciate dal dolore e le mani che scivolavano sulla rossa felpa, "Miaky!"
Hajime sollevò il corpo della donna, "Amore…Tesoro, rispondimi…" 'Uccidilo…Koushiro uccidilo…non vedi che non avrà più nulla senza di lei? Uccidilo!' il ragazzo seguì con lo sguardo le lacrime dell'uomo, gli occhi si addolcirono, 'che senso ha farlo vivere senza amore?' alzò il coltello e facendo fischiare l'aria lo abbassò verso il padre.

 

Torna all'Indice capitoli