Digimon

 

Atto decisivo

Odaiba


Iori osservò Daisuke camminare avanti e indietro per la stanza, era distrutto non dormiva da più di due giorni e a malapena si nutriva.
"Dai…" incominciò cercando di trovare una scusa plausibile per quell'interruzione di preghiera "…Lo sai benissimo che noi non possiamo aiutarla…Non qui…" si morse il labbro inferiore: aveva detto troppo ed ora si preparava a una sfuriata dell'amico.
"Si, lo so…ma non riesco a staccarmi da lei…" deglutì, "Mi ha chiesto di non lasciarla, ha bisogno di me…" mandò un'occhiata al corpo dormiente della ragazza, "Jun è forte, ma per quanto tempo potrà resistere a DigiWorld?" Iori proprio non capiva cosa aspettasse Daisuke a decidersi di andare nel mondo digitale, "Lo sai, che io ti seguirò" concluse alzando gli occhi verso all'amico.
Dai si lasciò cadere su una sedia, le mani che si intrufolavano sulla lunga frangetta sperando di sistemarla sulla nuca, mentre gli occhi non si staccavano dal ragazzo seduto a malo modo sulla sedia che poco prima era stata occupata da suo padre.
"Il punto è se a DigiWorld ci vogliono" disse infine mostrando un sorriso amaro, "Stanno uccidendo tua sorella, Dai, non puoi pensare a loro…" il ragazzo dai lunghi capelli scosse la testa, "No. Tu mi nascondi qualcosa" "Cosa?" domandò a sua volta Iori, sapeva che l'unico modo per calmarlo era parlare…parlare di DigiWorld e tutto ciò che era legato a quel mondo.
"Non so…" borbottò spostando lo sguardo sulle linee rette delle piastrelle, "Mi ha telefonato" Daisuke grugnì senza staccare gli occhi dal pavimento, "Vuole tornare a DigiWorld e vuole anche te…" "No!" "Ascoltami. È verro non si è fatta sentire per molto tempo ma sta radunando tutti! Non mi ha detto il perché, so soltanto che è importante per noi e per i nostri digimon..." si fermò per un attimo, "Pensaci, potrebbe essere l'occasione per salvare Jun."
Daisuke s'alzò dalla sedia per dirigersi davanti alla finestra, le braccia incrociate sul petto, gli occhi chiusi, 'Cosa dovrei fare? Andare e salvare Jun da lì? Oppure lascio che sia la medicina di questi tempi a salvarla?' alzò il mento "Tu ci andrai?" Iori socchiuse le labbra per respirare ma non rispose…non voleva…prima Daisuke doveva dargli una risposta.
"Si" disse infine il ragazzo mandando un'occhiata sconsolata alla sorella, "Bene!" esultò l'altro prendendo la giacca di Jeans, "Allora preparati ci aspettano ad Odaiba per le quattro!" uscì dalla porta e alzò una mano in segno di saluto.
Daisuke sbuffò.
"Visto cosa mi fai fare?" chiese a un'inconsapevole ragazza.

Il cellulare suonò un paio di volte, "Pronto?" "Ciao! Sono io Iori! Volevo solo vedere se eri ancora vivo!" Daisuke alzò nervosamente il sopraciglio, "Cosa vuoi che mi capiti qui?" chiese spostandosi per l'ennesima volta la frangetta, "Su non fare così, era solo per ricordarti che abbiamo un treno fra un'ora" dall'altra parte dell'apparecchio sentì una risata alquanto divertita di una ragazza, "Ti ho detto che ci sarò…" "OK! Ma guarda che se non arrivi puntuale ti stacco ciò a cui tieni!" Iori ridacchiò un nome prima di riagganciare.
Daisuke respirò profondamente, 'Ma che ho fatto di male?' si domandò asciugandosi una lacrima che involontariamente gli uscì dall'occhio.
"Dai?" il ragazzo alzò il viso verso il letto dell'ospedale, "Dai!" "Jun? JUN!" corse per i pochi metri che lo dividevano dalla sorella; abbassò il viso sfiorando con i morbidi capelli la fronte della ragazza, "Perché piangi…?" "Nulla, Jun, nulla."
Sorrise mentre accarezzava la pallida guancia della sorella, "Mi hai spaventato sai?" bisbigliò, "Ti sei preoccupato per me Dai?" il ragazzo annuì cercando di trattenere le lacrime che gli bruciavano gli occhi ormai rossi.
"Ho visto un mondo…" respirò prima di proseguire "era bello…c'erano strane creature… dichiaravano di conoscerti…" respirò di nuovo "Stanno piangendo…hanno paura di qualcuno…" Daisuke abbassò lo sguardo ormai trafitto "Ti prego Jun non farti ingannare da loro…non farti trascinare da quelle creature…" la ragazza alzò una mano per accarezzare il fratello ma riuscì solo sfiorare un ciuffo color prugna "Il suo nome è…"
La mano cascò sul letto, gli occhi marroni della ragazza si sbarrarono e lei ripiombò nel sonno, ormai Daisuke non riusciva più a trattenere i singhiozzi…gliela avevano portata via ancora una volta!
"JUN!" urlò colpendola dolcemente al volto, "Ti prego Jun!" urlò di nuovo abbassando il capo sul torace della ragazza, "Io ho bisogno di te…" bisbigliò per poi piangere senza sosta.
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Miyako era svenuta davanti a lui solo la notte prima ed ora era lì, accanto a lui, per tornare ad Odaiba…per ricominciare…da capo!
La ragazza si girò e sorrise, "Ken qualcosa non va?" chiese senza però cancellare l'aria allegra che la circondava dal momento del risveglio, "No…pensavo" "Tu pensi sempre troppo!" prese con l'indice e il medio la guancia del ragazzo, "Dai Miya! Così mi fai male!"
Miyako ritornò composta sulla sua poltrona, soddisfatta di aver provocato un po' di rossore sul quella pelle di cadavere, allargò un sorriso sospirando, "Oggi è una bella giornata…Credo che mi divertirò!" chiuse gli occhi rilassandosi sul morbido guanciale, "Vorrei solo rivederli…" sospirò.
Ken lanciò uno sguardo preoccupato alla ragazza, sapeva benissimo cosa intendeva, il fatto era che lui non voleva.
"Rilassati, non farei nulla per rovinarci la gita…Nulla" lo assicurò Miyako spostando la mano sulla catenella che Ichijouji le aveva regalato quella mattina "Ti amo", il ragazzo osservò smarrito nell'emozioni la fanciulla che gli stava davanti, "Anch'io…" disse per poi respirare profondamente, "…Per questo andremo dove vorrai tu" concluse baciando delicatamente la ragazza sulla fronte.
L'ennesimo sorriso si dipinse sul volto di Miyako, "Per ora…" accarezzò il viso di Ken scacciando i lunghi capelli dalla parte sinistra del viso, "…Per ora mi basta stare con te…" bisbigliò accarezzando una delle cicatrici, "…Per sempre" disse poi baciando il taglio.

Scesa dal treno Miyako respirò più aria possibile per poi urlare "Questo è il paradiso!", Ken da canto suo cercava di trattenere le risate, "Miya, ti prego…" disse con il tono più professionale che poteva "Ci stanno guardando tutti!", la ragazza si guardò in torno, "Ah!" disse solo prima di afferrarlo e trascinarlo via dalla stazione.
"Ehi! Così mi fai cadere!" "Non dire cavolate! Che uomo sei se hai paura di sfracellarti sull'asfalto!" urlò lei di rimando mentre girava l'angolo, "Guarda! C'è ancora!" "Cosa?" chiese il ragazzo "La mia vecchia scuola!"
Ken seguì l'indice di Miyako che puntava un angolo marrone che sbucava dai rami ricolmi di neve e case, "Forse mi sbaglio, o, quello è Izzy?" Inoue abbassò lo sguardo incrociò lo sguardo di Ken, "Non vorrà mica…?" la ragazza non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che Ichijouji si stava già dirigendo verso l'edificio.

"KOUSHIRO!" Yolei aveva praticamente attaccato le mani intorno alla bocca per attirare l'attenzione del digiprescelto, "NON FARE LO STUPIDO!" urlò vedendo gli occhi del ragazzo spostarsi su di lei.
"Miyako?" bisbigliò, "VATTENE!" urlò a sua volta, "COSA CREDI DI FARE? ORA KEN TI AIUTERÀ A SCENDERE!" "Non ho bisogno d'aiuto basta spostare un piede e io finisco per terra…' mormorò alzando gli occhi al cielo, allargò le braccia e si lascio cadere.
"Preso!" esclamò Ichijouji trattenendo il ragazzo per la vita, mentre Izzy osservava con occhi offuscati dalle lacrime il giardino in neve, "Ehi! Cosa volevi fare? Ammazzarti davanti a Miyako" l'amico scosse la testa, "No volevo solo vivere."
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"Se vuoi ti accompagno!" Yuzo guardava speranzoso la ragazza, "NO!" la ragazza si accorse di aver alzato la voce e cercò di correggere, "Cioè volevo dire, che non né ho bisogno, Odaiba non è tanto distante e poi vado da amici…" "Potresti presentarmeli…" "Yuzo! Mi hanno invitata a una festa fra vecchie conoscenze e hanno precisato di non portare nessuno…nemmeno il mio fidanzato!"
La ragazza si mise il casco e salì sulla moto, "Va bene, ma telefonami quando torni…ti vengo a prendere!" "OK!" urlò Hikari mentre partiva.
'Finalmente sono riuscita a liberarmi di quella sanguisuga! Come faccio a sopportarlo tutti i giorni proprio non lo so!'

Fermò la moto sotto la casa di TK, alzò lo sguardo, 'Probabilmente sono andati a fare compere…Con tutto ciò che non esiste a DigiWorld!' scese e si tirò su la lunga frangetta, 'Ma tanto io so dove la tengono la chiave!'
Hikari prese il piccolo oggetto metallico da sotto una mattonella e la inserì nella serratura, posò il casco e la giacca sul tavolo della cucina, "Che disastro!" mormorò portandosi un mano sul viso, "Ti prego Signore fai venire qualcuno o io qui muoio!"

"Vedi? Precisi come un orologio svizzero!" Iori bussò energicamente rischiando di sfondare la piccola porta, "Arrivo!" fu la risposta che giunse da dietro l'asse di legno.
"Finalmente siete…" Hikari osservò i due ragazzi, uno lo riconosceva perfettamente dai capelli color prugna, ma l'altro non gli ricordava nulla, lanciò un occhiata furtiva a Daisuke sperando che gli desse qualche indizio, "Ciao!" disse la ragazza e li fece accomodare.

 

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