Atto
decisivo Sale
sulle ferite Il freddo liquido invase la bocca del ragazzo,
nella sua mente solo un unico pensiero: La morte. Si spostò un ciuffo
della frangetta, dietro l'orecchio, 'Devo tagliarmela ' si disse toccando con
la mano i corti capelli che gli ricoprivano il capo. Osservò un attimo
il bicchiere di vetro, il ghiaccio era quasi scomparso e lasciava, oltre che quello
del limone, il sapore di plastica, eppure a lui non dispiaceva
gli sembrava
di stare nel suo immaginario inferno dove la sua bocca era plastificata, così
come il suo viso e tutto ciò che lo circondava mentre calde fiamme bruciavano
facendo sciogliere lui e gli altri digiprescelti. Spostò l'attenzione
verso alla ragazza che gli stava accanto, Miyako, per lui era lei l'immagine che
doveva avere la morte .: I suoi lunghi capelli viola, il naso appuntito, la bocca
fina dalla linea dritta, come se quelle labbra fossero state tagliate da un coltellino.
L'unica cosa che non andava erano quelle due violette che illuminavano il suo
volto
no
gli occhi di Mimi andavano meglio. Sorrise, mentre s'immaginava
tutto ciò che avrebbe patito dopo essersi tolto la vita
"Allora
Koushiro?" Ken l'osservava da dietro la frangetta che gli era ricaduta scomposta
sul viso, mentre il vento faceva coprire i suoi occhi, aveva tanta voglia di dirgli
di no, ma qualcosa
forse l'odore dell'aria
forse
gli fece cambiare
idea, "Si." "Bene!" Miyako sorrise, richiudendo la scatola
in cui aveva ficcato il resto del panino, "Io sono sazia, che ne dite di
andare?" disse alzandosi dalla fredda panchina per poi coprirsi con il lungo
capotto blu, lo stesso fece Ken entusiasta di poter rivedere i vecchi amici, o
meglio il suo migliore amico. "Izzy?" la ragazza osservò Izumi
che restava seduto ad osservare il suo the, il ragazzo non distolse lo sguardo
ne rispose finché non senti la voce a lui famigliare: "Ti vuoi
spicciare?!" "Sono stufa di aspettarti! La prossima volta ti lascio
qui!" "Yuki
" bisbigliò lasciando che il bicchiere
si frantumasse sulla tavola, mentre un sorriso si era stampato sul suo volto,
"Yuki? Ehi! Chi è questa
?" Miyako non ebbe il tempo di
parlare che subito vide il ragazzo correre
andarsene
dimenticandosi
completamente di lei, di Ken. "Ma
Ma che gli è preso?"
domandò la ragazza avanzando verso il suo fidanzato, "Non lo so
ma
forse
forse vuole solo vivere
" Miyako lo guardò stranita
poi sorrise, non capiva perché Izzy doveva vivere lontano da tutti vicino
a quella Yuki
ma sapeva che non sarebbe scomparso, non ora che aveva visto
la loro amicizia; "Andiamo?" chiese afferrando la mano di Ken per avviarsi
verso la casa del loro amico. +++++
"Iori?" Hikari osservò
attentamente il ragazzo che le stava davanti, il pizzetto che gli copriva il mento
affilato, gli occhi truccati di nero, le labbra tinte di rosso, un orecchino che
gli perforava l'orecchio destro a forma di teschio. No, quello non poteva essere
il dolce e tenero Iori Hida. "In carne e ossa!" esclamò il
giovane buttandosi sul divano, mentre la giacca che teneva in mano cadeva per
terra, "Ma siamo sicuri
?" "Ehi! Non sono mica cambiato così
tanto!" sbuffò il ragazzo mentre prendeva una sigaretta dal pacchetto
schiacciato. Hikari mandò un'occhiata Daisuke che riuscì solo
a sorriderle, "Ho saputo che Mimi è tornata" disse dopo qualche
minuto di silenzio, "Certo che l'hai saputo ti ho avvertito io che lei
"
Iori si bloccò all'occhiata omicida dell'amico e azzardando un sorrisino
riprese a fumare la cicca. "Allora come te la passi?" chiese "Beh
"
la ragazza si morse nervosamente il labbro inferiore, "Mi sto per sposare
"
era preoccupata dalla reazione di Dai, "Davvero?!" alzò lo sguardo
incrociando gli occhi del ragazzo che esprimevano sincera vivacità, "Cosa
aspetti a darmi ogni minimo particolare?" sorrise prima d'incominciare. Sora
camminava dietro a quello che doveva essere un Matt preoccupato, la voce dell'infermiere
le continuava a rimbombare nella mente. "Chiunque sia stato ad estrargli
il proiettile ha fatto tutto alla perfezione
Gli abbiamo ingessato il braccio,
ma non credo che debba rimanere qui." Idiota! Si era solo un'idiota! Non
lo aveva visto che era mezzo morto? Ed ora come potevano portarlo a DigiWorld
con loro. Si morse nervosamente le labbra, "Su con la vita!" l'esclamazione
di Mimi fece trasalire tutti, "Vedrete, qualche ora di sonno e sarà
tutto nuovo!" urlò rizzandosi cercando, sempre, di far restare sulle
sue spalle l'amico. "Il fatto è
" ma Yamato non finì
la frase, aveva scorto una moto nera davanti al condominio dove abitava, e non
sembrava per niente a quella di Mirko, alzò lo sguardo verso il proprio
appartamento, l'unica finestra che dava sul pianerottolo faceva intravedere qualche
ombra che strisciava lungo il piccolo corridoio. Iniziò a correre, sperando
che fosse lui, gliele avrebbe cantate quattro, 'Altro che caffè! Ma mi
sentirà, oh si che mi sentirà!' e si trovò davanti alla porta
con il fiatone, non aveva calcolato che con quella malattia rischiava tutto
e
di certo correre gli faceva male
alzò la testa e bussò sperando
solo di riuscire a calmarsi. "Vado io!" sentì da una voce
che non era per niente famigliare, mentre una voce che riconosceva raccontava
qualcosa su un certo Yuzo. La porta si aprì proprio quando anche Mimi
era giunta sul pianerottolo, "Ehi! Yamato, come ti va?!" la voce squillante
del ragazzo fece sobbalzare il biondino che si era girato verso l'amica, "E
tu chi sei?" domandò mentre i suoi occhi seguivano il corpo snello
del ragazzo. Pantaloni di Jeans lunghi con tagli sulle ginocchia e in fondo,
catenelle che riempivano la parte delle cosce e si insinuavano tra i tagli creando
una sorta di serpenti metallici, mentre una nera maglietta con DEATH scritto in
bianco sulla parte sinistra del petto era semi coperta da una camicia grigia fumo
anche essa con tagli sul petto e con le maniche completamente strappate facendo
vedere quelle tagliate a striscioline verticali della maglia nera. "Uff
Tutti
che mi rompono con questa domanda! Sono Iori
I O R I, me lo devo scrivere
sulla fronte?!" Yamato osservò il viso del ragazzo, era truccato e
portava un orecchino, i capelli erano corti, ma del tutto spettinati, la frangetta
in disordine copriva gli occhi leggermente tirati sui lati, eppure trovava
in lui qualcosa di famigliare. "Iori?" bisbigliò poi, quasi
volesse chiamare qualcuno che stava all'interno di un involucro, "Mamma mia!
Ma con mi tocca stare! Era meglio che accettavo di andare in vacanza con Ratto!"
si lamentò il ragazzo girando i tacchi e portandosi le mani dietro la nuca. "Non
ci posso credere
" bisbigliò prima di essere spintonato da un'incredula
Sora, a sua volta calciata all'interno dell'abitazione "Volete spicciarvi?
Guardate che Tai non è una piuma!" "Siamo sicuri che non
sia niente?" Hikari osservava il volto dei suoi amici, "Certo! Deve
solo riposare per un po'!" Mimi prese tra le mani la tazza di caffè,
era calda, come desiderava lei, sorrise prima di sorseggiare la bevanda che più
amava al mondo. "Chi manca?" la voce di Daisuke distrusse l'incanto
che si era creato intorno alla ragazza, "Beh
Manca TK, ma Hikari ha
detto che è già partito a DigiWorld perciò lo troveremo lì;
Ken e Miyako, che sono riuscita a trovare ieri sera, mi ha detto che arriveranno
il più presto possibile
Izzy, ma non so dove accidenti è finito,
così come Joe che è scomparso definitivamente dalla faccia della
terra
" disse interrompendosi ogni tanto per sorseggiare il caffè,
"Alloro mancano tutti!" borbottò l'altro lasciandosi sedere su
una poltrona. "Io ho spedito una lettera a Joe
Ho perfino il suo
numero
" Mimi prese il foglio stropicciato che Iori aveva appena tirato
fuori dalla tasca, "Ma è
a New York
" bisbigliò. "Su
Ken
non essere così
insomma, se è svenuto in mezzo alla
strada
Beh
che colpa ne ha lui?" il ragazzo le lanciò un
occhiataccia, "Insomma è si o no un ragazzo che ha tentato di suicidarsi?"
la ragazza annuì, "Ha rischiato di essere schiacciato da un camion
mentre stava correndo da una certa Yuki?" "Beh
solo perché
urlava Yuki a squarcia gola, non significa che stesse andando da lei!" "Miya!"
"E va bene! Non dirò più nulla
" borbottò
lisciandosi una ciocca di capelli. "Mi vuoi dire perché dobbiamo
portalo con noi?" continuò il ragazzo, "Semplicemente perché
Mimi sta organizzando una rimpatriata e c'è anche lui
" "Preferivo
un mezzo alcolizzato!" "KEN!" il ragazzo sbuffò, "E
va bene sto zitto!" e roteò gli occhi. "Siamo, arrivati!"
urlò trionfante Miyako che ormai non riusciva più a stare in quel
silenzio, "Finalmente!" e qualcosa accese la vivacità del ragazzo
che lasciò cadere Izzy per terra, "Ma porcaccia
!" la ragazza
fulminò il fidanzato "OPS! Scusami
" "Niente
ma
dove siamo?" chiese l'amico alzandosi da terra e spolverandosi il nero capotto,
"A casa di Matt!" "Perché?" "Come perché?!
Mimi non ti ha avvertito della rimpatriata?!" Miyako prese per un braccio
Koushiro trascinandolo sulla gelida neve. "Iori?" Izumi osservò
il ragazzo seduto, che sembrava stufarsi di quella situazione, tutti che lo guardavano
come una nuova specie di animale, ma non potevano andare subito a DigiWorld invece
di mettersi a fare le presentazioni delle proprie vite? "Caspita, Miyako
sei davvero bella!" Hikari era corsa dalla sua carissima amica e le aveva
stretto le mani, per poi incominciare a saltare come delle pazze, "E tu Hikari?
Sei cambiata davvero molto!", Iori spostò lo sguardo su Yamato che
scrutava Koushiro, "Sei dimagrito per qualche concorso?" chiese quest'ultimo,
"No. Ho solo poca fame
Beh, tu?" "Non so
forse perché
è inevitabile
o forse per gli studi
" poi un sorriso si
disegnò sul suo volto, "Ma dimmi un po', tu e Taichi vi siete messi
insieme?" Matt divenne rosso, "Ma che dici?" "Ragazzi!"
ora era Mimi che voleva l'attenzione di tutti, "Ragazzi!" 'Ma che balle!
Mi viene quasi, quasi mal di testa
' Iori sbuffò, mentre i digiprescelti
fermarono le loro conversazioni, "Sto per telefonare a Kido! Lo metterò
sul viva voce così sentirete anche voi la nostra bella conversazione!"
e compose il numero. "Pronto?" una voce profonda giunse dopo vari
squilli alle orecchie dei ragazzi, "Joe Kido?" chiese titubante Mimi,
"No. Aspetti un attimo che lo chiamo!" si sentì un rumore di
passi e l'uomo di prima che parlava con una voce conosciuta, "Beh, ma quando
arriva Joe parlerete in giapponese? Io con l'inglese non è che ci vado
d'accordo!" sbuffò Daisuke ricevendo un'occhiata comprensiva da parte
di Miyako. "Si?" "Joe?" silenzio, "Chi parla?"
"Sono Mimi Tachikawa
" silenzio. Dall'altra parte del ricevitore
nessuno fiatava, mentre dalla sua parte vi era una tensione, "Ci sei ancora
Joe?" "Avete sbagliato numero" e riagganciò. [La mattina
seguente] Taichi osservava tutti i suoi vecchi amici, molti erano cambiati,
altri erano rimasti i soliti, "Beh
vedo che manca Joe
Verrà?"
chiese, aveva appena ricevuto la notizia del pericolo a DigiWorld ed ora si domandava
se anche quel ragazzo che aveva tanto odiato, ammirato, e cercato si sarebbe presentato
a salvare il mondo in cui aveva deciso di vivere dopo la terza battaglia. "No"
fu la risposta che gli giunse, "Perché?" chiese trattenendo le
lacrime, "Non lo sappiamo, abbiamo tentato di telefonargli ma lui ci ha sbattuto
il telefono in faccia!" Iori girava per la stanza, movendo le braccia come
se quel comportamento riuscisse a far capire che ne aveva abbastanza di tutto
quel chiacchierare e che voleva solo partire. "Sei pronto Tai?" il
ragazzo annuì, scese dal letto aggrappandosi su Yamato, "G-Grazie"
bisbigliò abbassando il viso, poi si diressero verso la stanza dove vi
era il computer. "Pronti?" chiese Miyako, lanciando occhiate a interrogative
a Taichi, "Vai!" si senti dire, con un sorriso allungò il braccio
portando il suo digivices, apri le labbra ma da esse non uscì nessun suono,
lasciò solo che tutto si compisse senza rumori. Fu un attimo e si ritrovarono
in una radura di terra e fango, i loro occhi che osservavano dopo tanti anni quel
mondo e fu come sentire il loro cuore bruciare, le loro ferite aprirsi ed essere
riempite di sale per lasciare indelebili segni dei loro errori. "Andiamo!"
Hikari si alzò da terra, gli occhi pieni di lacrime che guardavano dritto
davanti a loro, seguita dai digiprescelti, era ora
Era ora di alzarsi e di
non cercare di togliersi il sale che bruciava sulle loro carni, poiché
altro sale sarebbe stato gettato e altre ferite si sarebbero create.
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