Atto
decisivo Pass
Away - L'angelo nero Taichi lanciò un'occhiata
alla sorella che li guidava su una via ripercorsa varie volte nelle loro battaglie.
Non si sentiva sicuro, preferiva starci lui davanti rischiando di imbattersi in
un nemico senza digimon. "Hikari
" la ragazza bloccò
con un gesto della mano la frase del fratello, non aveva la minima intenzione
di ascoltarlo o di dargli il ruolo da leder, non in quelle condizioni. Si morse
nervosamente le labbra, era da ore che giravano e dei loro digimon non vi era
traccia. Si portò una mano sugli occhi, scrutando l'orizzonte, nemmeno
Takero era venuto a prenderli, eppure era sicura che si sarebbe presentato davanti
a loro
invece
invece di lui neanche l'ombra! A stento tratteneva le
lacrime, gli aveva giurato che sarebbe andata a DigiWorld, avrebbe salvato la
vita a se stessa e a Gatomon, e lei c'era e aveva tutta l'intenzione di combattere,
ma lui
lui no
"Hikari
" si era sentita dire, e come
se niente fosse aveva alzato la mano impedendo a suo fratello di parlarle, non
era il momento giusto, solo dopo si ricordò della sua situazione e si convinse
che lo aveva fatto per il suo bene. Silenzio. Intorno a loro vi era silenzio,
e quella voce riusciva a insinuarsi di nuovo nella sua mente, 'Uccidili!' era
il ritornello che continuava a tamburellargli nel cervello, ma ogni volta stringeva
i denti, le mani
sanguinava
soffocava
ma doveva stare fermo, dare
l'idea di essere ancora il solito Koushiro l'informatico
Izzy la conoscenza
"Ehi!"
una mano sulla schiena lo fece tossicchiare quel sangue che usciva a flotti dalle
sue labbra, "Mi domandavo come avevi passato questi cinque anni!" continuò
Mimi non notando i tagli e lo sguardo omicida che per qualche secondo riempì
gli occhi neri del ragazzo, "Niente di che
" la ragazza sorrise,
"Chi è Yuki?" chiese allungando il corpo verso di lui, mentre
le gambe rimanevano rigide sullo stesso posto, "La tua ragazza?" continuò
mostrando un sorrisino malizioso. "Mimi!" fu la risposta imbarazzata
del ragazzo che continuava ad evitare di farsi vedere in viso, "È
solo una mia compagna di corso
" mormorò "Si come no! E
io sono la regina Elisabetta!" esclamò l'amica, dando un'altra sonoro
pacca sulla schiena di Koushiro, "Allora te li tieni bene i tuoi anni!",
Taichi passò vicino ai due dando con la mano libera uno schiaffo sul sedere
della ragazza. "TAI!" fu la risposta accusatrice che ricevette da
Yamato mentre Mimi si lasciò scappare un risolino divertito dalla gelosia
del biondino, "Allora Izzy
" prese l'amico sotto braccio, "
Com'è
un paesino di mare?" chiese ricominciando a camminare, il ragazzo sorrise
non pensando più al sangue che ancora scendeva lungo il mento, "Uff
Affollato!" Miyako
lanciò un'occhiata a Ken che continuava a parlare con Daisuke, rassegnata
rispose alla domanda che giunse spontanea da Sora, "In Italia!" l'amica
la guardò stupita, "Non dirai mica sul serio, vero?" "Invece
si, sono andata da mia zia Imy
" "Non ci posso credere, ci sono
andato anch'io!" l'esclamazione di Dai fece girare le due amiche, "Stai
scherzando? Ma dov'eri?" fu la risposta del moro, "In quarta fila
" SILENZIO!
Voleva solo silenzio, ma perché tutti avevano iniziato a chiacchierare
e raccontarsi di nuovo la loro vita? Si porto le mani nei capelli esasperato spettinandoli
ancora di più, e, facendo cadere le miriadi di striscioline che formavano
le maniche, scoprì il tatuaggio che si era fatto sopra la cicatrice che
si era procurato durante l'ultima battaglia. Gli occhi viola di Yolei seguivano
i tratti scuri del drago che usciva dalla maglietta, mostrando un volto pacifico
mordere quello che doveva essere il gomito di Iori. "Hai visto?"
bisbigliò dando qualche gomitata a Sora incantata ad osservare tutte le
squame che riempivano il lungo corpo del drago, "Il nostro Hida è
diventato davvero un bel ragazzo!" l'esclamazione di Taichi seguita da un'ahi,
fece mandare letteralmente sui nervi il digiprescelto. Aprì varie volte
la bocca prima di decidere di lasciar perdere e continuare a seguire Hikari, l'unica
cosa che fece fu di prendere un paio di occhiali da sole e posarli sul fino naso
in modo da riuscire a vedere davanti a se, donando sul suo volto un altro pizzico
di mistero che fece spalancare le bocche delle ragazze.
Si fermò
un attimo giusto il tempo per riunire il gruppo, lanciò occhiate a destra
e a sinistra, aveva sentito delle voci che bofonchiavano su chi erano loro. "Fatevi
sotto!" urlò facendo scattare i campanelli d'allarme ai digiprescelti,
"Cosa c'è Hikari?" "Digimon!" rispose mettendosi in
una posizione di autodifesa, mentre il cespuglio vicino a lei incominciò
a tremare. "Visto che sono loro!" la voce femminile e autoritaria
prese finalmente forma davanti ai ragazzi, una gattina camminava sulle sue zampe
posteriori e al collo portava un fischietto, "Gatomon?" il digimon sorrise,
"Ciao Hikari
da quanto?" chiese quest'ultima mostrando finalmente
un po' di timidezza. Uscirono anche gli altri digimon che subito si avvicinarono
ai loro amici, "Perché non vi siete fatti vedere
?" "Perché
Lui ci perseguita" "Si, sa che noi siamo i digimon dei digiprescelti!"
"E ci tiene d'occhio" e il silenzio calò di nuovo. "Allora
questo nemico è
" Yamato coprì la bocca di Taichi, "Zitto!
Non lo senti questo rumore?" l'amico annuì dopo aver percepito un
strano ronzio, "Ma
potremmo combattere
" fu Agumon a parlare
alzandosi dalla roccia, i grandi occhi rossi che scrutavano il gruppo dei ragazzi
che cercava di stare nel silenzio totale. "È inutile stare zitti!"
Palmon si avvicinò a Mimi lanciando i suoi occhi verdi carichi di odio
e rancore, verso la creatura sconosciuta, su quelli dolci e spaventati della digiprescelta,
"Lui vede attraverso il legno, l'acqua
perfino l'acciaio! Non possiamo
scappargli!" Tachikawa strinse la larga maglia rossa nelle sue delicate mani
bianche, "Abbiamo cercato, ma il nostro odore, il nostro amore per la giustizia
ci tradisce!" continuò il digimon alzando una di quelle zampe vegetali,
"Lui ci picchia, ci maltratta
ci vuole morti
e noi ci nascondiamo,
combattiamo
eppure sembra tutto così impossibile da raggiungere
da
riavere! Non ci siamo arresi nemmeno quando Patamon è stato catturato!
E non ci arrenderemo ora che vi abbiamo trovato!" lo sguardo ancora pieno
di rancore ora sembrava davvero determinato, "Con le digivoluzioni siamo
sicuri di farcela, e forse
forse finalmente sapremo chi è veramente!"
concluse. "Voi non sapete chi è?" Taichi si alzò dal
posto, "Come fate a non sapere
?" i digimon abbassarono lo sguardo,
"È una creatura del male, vuole far soffrire
perché anche
lei ha sofferto" questa volta la parola andò a Gabumon "Vola,
è forte
è l'alter ego di Angemon, ma è molto più
potente. Solo questo sappiamo
ma pensiamo che ci sia qualcun altro dietro"
il digimon alzò gli occhi al rumore del ronzio delle ali di Tentomon. "Arriva"
la parola usci automatica dalla bocca metallica del digimon, che lasciava ricadere
le sue zampe come se già si sentisse perduto, "Quanto?" i ragazzi
guardavano confusi i loro digimon, si parlavano, con poche parole, con sadico
sarcasmo e qualche risolino isterico, "Sei, sette minuti al massimo." Biyomon
alzò una delle sue ali rosa verso Sora, le piume erano chiuse come a creare
un soffice pugno, non fece niente, non disse niente, rimase ferma, gli occhi azzurri
fermi in quelli di Takenouchi, "Sono false
" disse "
Le
tue iridi." La ragazza sorrise, un sorriso amaro, poi si tolse le lenti
a contatto, "Così va meglio?" chiese ma il digimon aveva già
aperto la sua ala, mostrando un digivices, facendo sprigionare una luce abbagliante,
e per Sora fu come ritornare indietro nel tempo: quando ancora bambina giocava
a fare il maschiaccio, poi a dodici anni quando aveva completamente rifatto il
suo guardaroba, quando aveva imparato a soffrire
e poi vide Biyomon, lei
non l'aveva mai lasciata, seguita di nascosto
ovunque
lei c'era. Durò
solo qualche secondo, poi la luce se ne andò insieme alle esclamazioni
dei digimon che si digivolvevano, aprì piano gli occhi, vedendo davanti
a se Birdramon, "Non ti preoccupare Sora" fu l'unica cosa che disse
prima di spiccare il volo insieme ad altri digimon, mentre altri li inseguivano
per via terra. "Attaccatelo da sinistra, io e Garurumon cercheremo
di distrarlo!" Greymon iniziò a correre a perdifiato sotto l'incessante
bombardamento del nemico, a fianco a lui il suo amico di sempre che correva sulle
quattro zampe cercando di ripararlo lanciando il suo migliore colpo. Mimi s'alzò
in piedi, la mano destra posata sulla fronte per farle ombra agli occhi speranzosi
di vedere i digimon nel pieno della loro battaglia, "TK
" era un
sussurro ma nessuno non poté non sentirlo, "Povero Takero" e
ancora una volta Hikari si richiuse nel suo silenzio. Nessuno fiatava, i digiprescelti
restavano ad ascoltare i rumori sordi della battaglia, gli urli e le imprecazioni
che un tempo mai avrebbero sentito su quel pianeta; poi un'oscura figura che si
dirigeva come una saetta verso di loro. "A TERRA!" Yamato si abbassò
insieme a Taichi per terra, mentre quest'ultimo tentava di afferrare la caviglia
sinistra di Hikari ancora in piedi, impietrita dall'urlo disumano del digimon,
Mimi che si lasciava cadere sul duro terreno le mani che proteggevano la testa,
Miyako e Sora nascoste dietro a una roccia che si stringevano a vicenda cercando
di trovare in quel contatto fisico un po' di coraggio. Iori che si era sdraiato
accanto a un ramo mentre i suoi occhiali erano caduti a tre metri di distanza
da lui, Ken e Dai che si erano accucciati portandosi le braccia sul viso fino
a nasconderlo completamente. "HIKARI!" la ragazza si senti spingere,
rotolò per terra, notando delle scarpe da ginnastica bianche semi coperte
da lunghi pantaloni di jeans che sfioravano il terreno, poi quella visuale scomparve. Era
stato uno scossone, aveva sentito Tai urlare il nome di sua sorella e lui l'aveva
spinta prendendo il suo posto, l'aveva vista solo cadere poi l'ombra nera si era
schiantata su di lui, provandogli dolore sul viso e sul torace, si senti sollevare
e poi esplodere. "IZZY! IZZY!" Mimi si era subito alzata, i suoi
occhi che osservavano la scena, "IZZY!" urlò di nuovo prima di
vedere il corpo dell'amico andare in frantumi e cadere come pioggia su di lei,
"Izzy
" sussurrò prima di urlare come una forsennata. Il
digimon finalmente si era fermato, sopra le loro teste, vide cadere un ragazzo
sulle ginocchia, gli occhi pieni di lacrime che si mischiavano al sangue del digiprescelto
che lui aveva appena ucciso, lo sentì urlare disperato. Lasciò
che tutti vedessero la sua freddezza, il suo odio per quelle persone che non avevano
conosciuto il dolore, sbatté le ali nere un paio di volte facendo cadere
delle piume che si appiccicavano alle membra rimaste del ragazzo. Sentì
il bruciore alla spalla destra farsi sempre più acuto e doloroso, quella
volta i digimon erano riusciti a colpirlo, i suoi occhi azzurri si spostarono
dal proprio corpo a quello piangente del ragazzo, no, non aveva tempo da perdere
con loro, si sarebbe divertito più tardi. Si tolse un pezzo di carne
dalle piume e lo lascio cadere per terra, poi parti con la stessa velocità
con cui era arrivato
calmo
come un dio
Tentomon stava zitto,
la testa d'acciaio china, gli occhi che seguivano la lunghezza di un filo d'erba,
'Chissà di che colore è?' ma subito scacciò quel pensiero
per ritrovarne un altro seguito da un altro. Erano domande stupide senza senso
che gli riempivano la mente, ma lui voleva solo pensare a Koushiro
al suo
digiprescelto
al suo migliore amico. "Izzy?" sussurrò
incredulo alla vista di un ragazzo che correva davanti a lui: l'impermeabile scuro
che svolazzava per l'aria che lo colpiva in pieno viso, il sorriso stampato sul
volto, le braccia allargate per fare l'aeroplano. "Tentomon!" "Koushiro!"
esclamò prima di andargli incontro, le zampe posteriori che ha fatica lo
reggevano si muovevano lentamente, o almeno a lui sembrava così, "A-Aspettami!
Non correre così in fretta!" "Tentomon!" la voce irreale
di Izumi raggiunse l'animale digitale, ora lui era fermo e lo guardava severamente,
una mano posata sul fianco mentre l'indice dell'altra che dondolava a destra e
a sinistra in segno di negazione. "Non venire
Dove vado c'è
posto solo per me
Non essere triste Tentomon! Tu sei il mio migliore amico,
non ti posso abbandonare!" Il digimon osservò la figura sparire
in un'immensa luce, per un attimo rimase a fissare tristemente il vuoto davanti
a se, poi si girò e lanciando ancora uno sguardo verso il punto in cui
Izzy era scomparso s'alzò in volo lottando con tutte le sue forze per non
piangere. Mimi era seduta su un masso, le mani che stringevano convulsamente
una scarpa, l'unica cosa intera che era rimasta del suo migliore amico. Piangeva.
Piangeva ancora eppure prima o poi quelle lacrime dovevano cessare, solo che era
tremendamente difficile ricacciarle indietro! Alzò lo sguardo, per rivedere
quella figura nera, quelle mani di bomba che stringevano il corpo di Koushiro
che
entravano nel torace facendolo esplodere insieme al resto del ragazzo
Abbassò
il capo urlando un "No!" che avrebbe fatto gelare chiunque. "Mimi
"
davanti a lei Sora stava tentando di catturare la sua attenzione, "
Tu
sapevi che
" "Ti prego vattene" bisbigliò mentre un
lacrima scendeva stanca dalla sua guancia.
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