Digimon

 

Atto decisivo

La morte è libertà


Izzy chiuse gli occhi attendendo la propria morte, non sapeva chi era quell'essere che lo stava attaccando, non sapeva nulla…ma non si mosse, voleva solo finirla e andare per sempre con Yuki.
Vede l'enorme angelo nero alzare un strano bastone d'oro che scintillava alla luce, e improvvisamente vari ricordi presero vita davanti a lui .:
Si ricordò di un strano insetto che sembrava di metallo, di altri fanciulli…Taichi, Sora, Mimi, Yamato, Joe, Hikari e Takero, i loro digimon…poi loro cresciuti seduti ad un tavolo a festeggiare una nuova battaglia con altri quattro digiprescelti, Miyako, Iori, Ken, Daisuke…Una battaglia dove le urla si confondevano con il sangue, DigiWolrd visto dall'alto, il dolore ad un braccio…e…quella e lenta desolazione che cresceva dentro di lui fino a portarlo alla…pazzia. I suoi genitori, la madre morta fra le braccia del marito che la implorava di svegliarsi…i suo nome urlato da entrambi prima di essere colpiti e la sua fuga…Il desiderio di tornare a vivere e di volare per un'ultima volta, il suo ritorno nei posti che lo avevano accolto da fanciullo e il ritorno lì, a Digiword…L'angelo che lo aveva sollevato per punirlo…ed infine la sua Yuki che gli regalava un dolce sorriso prima di chiudere gli occhi per sempre.
Aprì gli occhi all'urlo disumano di Angemon, il suo corpo che lentamente s'accasciava verso il suolo, "Perdonami TK!" urlò mentre intorno a lui si creava un alone di luce.
Il color nero piano, piano sbiadiva lasciando posto ad un bianco accecante, i biondi capelli e dolci occhi azzurri.
"Koushiro…" sussurrò il digimon alzando il viso verso di lui, "…Koushiro…hai fatto bene…io non potevo…non ne avevo la forza" alzò stancamente il braccio sinistro verso il ragazzo sfiorando il digimedaglione "Perdonami…" e tutto il suo corpo si trasformò diventando sempre più piccolo fino a diventare una sola piuma.
"Sarà il regalo per Takero…", Joe s'abbassò per prendere la piccola e candida piuma. I suoi occhi blu osservarono l'ultimo ricordo del digimon della speranza, e nel suo cuore si aprì di nuovo la ferita che provò anni prima mentre il suo Gomamon moriva.
"Perché lo hai fatto?" "Sei un amico…", Izzy abbassò lo sguardo disegnando con i piedi dei cerchi per terra "Volevo restare con Yuki…", già Yuki…perché non ci aveva pensato? "Mi dispiace."
Silenzio.
Izzy prese in mano la tracolla di Kido, era uguale all'ultima volta…solo più pesante. Sfiorò con le dita la scritta che gli aveva scritto prima d'iniziare la battaglia, CARPE DIEM, sorrise, era bello poter tornare in dietro nel tempo.
"Me lo ricordo bene quel giorno…" iniziò, "Mimi…quant'era diversa a quel tempo, sempre così solare e sincera, ora invece è obbligata a mentire ad essere qualcun altro…non ha più la sua identità!" e con l'ambrata mano accarezzò l'elastico viola, "Non credevo che la conservassi…" "Sono ricordi che mi avete lasciato, l'ho sempre portata con me anche a Londra…Non l'ho mai lasciata…non volevo dimenticarmi di voi."
Kido sfiorò il disegno che ritraeva tutti loro con i loro digimon, era un bel disegno e si domandava se Takero avesse proseguito con gli studi. Il suo sguardo si spostò verso i foulard, uno rosso e l'altro blu Miyako e Hikari avevano fatto di tutto per abbellire la parte destra della tracolla, ancora si ricordava i loro capelli sciogliersi mentre le loro candide mani slegavano quei leggeri nastri.
Sorrise quando vide le firme dei compagni e la fascetta di Sora.
Era stato bello, e la separazione non gli era pesata più di tanto, almeno fino quel giorno...
"Izzy…" sospirò, ma sapeva che accanto a lui non c'era più nessuno ad ascoltarlo, Koushiro, il suo grande amico non c'era più o forse non c'era più lui?
Vedeva sul viso magro del ragazzo la desolazione, la frustrazione e il dolore, sapeva che in qualche modo centrava lui…lui e gli altri, ma infondo tutti provavano quei sentimenti…Tutti….
"Vorrei tanto tornare indietro e perdermi nelle vallate di DigiWorld…oppure tornare bambino, quando non conoscevo il dolore ed ero spensierato…quando…quando non conoscevo nessuno. Ma poi capisco che è impossibile e i ricordi svaniscono per far spazio alla cruda realtà."
Izumi osservò il volto di Kido, capiva come si sentiva, lo aveva provato anche lui…solo che si era lasciato andare…non aveva fatto nulla per impedirselo ed ora era un assassino!
"Perdonami…Joe…" sussurrò mentre calde lacrime scendevano lungo il suo viso, "Perdonami…Se non avessi mandato Herculeskabuterimon ad aiutare Mimi e Sora, tu…tu…" "Non lo dire neanche per scherzo!" le sottili mani del medico strinsero le spalle dell'amico, "Era la decisione più giusta, e lo sai benissimo anche tu!" il rosso chiuse gli occhi per non incontrare quelli del dottore, aveva paura di leggervi la sincerità di quelle parole e in quel momento sentiva che sarebbe crollato letteralmente.
Koushiro si sentì avvolgere da magre e deboli braccia, "Mi sei mancato Izzy" e le mura che aveva costruito intorno a se per dimenticare si distrussero, la pazzia che lo aveva cullato in tutto quel tempo se ne era andata. Si strinse con forza alle spalle dell'amico e dalla sua bocca uscirono finalmente le urla, che quel mondo in cui si era rifugiato bloccava, e riempirono lo spazio che li circondava, vi erano le urla per sua madre, quelle per suo padre, per Ishika e quelle per se stesso.
Come un bambino si lasciò cullare e continuò a nuotare in quel lago di dolore, mentre anche dal viso di Joe scendevano calme ma amare lacrime.
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Il digimon osservò il campo in lontananza, sedute su due massi separati due figure stavano osservando il tramonto.
I capelli color prugna di uno di loro lo fece sorridere, "Daisuke…" chiamò avvicinandosi al ragazzo che prontamente si girò verso il digimon, "Ikkakumon?" anche l'altra figura si era girata e osservava sbalordita il solitario animale, "Cosa ci fai qui?" nemmeno il tempo di finire la frase che l'essere barcollò facendo scivolare dalla sua schiena un corpo umano.

 

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