Digimon

 

Atto decisivo

Enigmi


Sora nascose il viso tra le gambe, "Non voglio parlarle" bisbigliò, "Sora!" "Ti ho detto di no! Dille che sono fuori!" strillò.
Sentì la madre andare in sala e riprendere le cornetta "Mimi? Mi dispiace ma non è in casa, puoi lasciarmi il numero…Ah! Capisco…quando torna glielo dirò…Arrivederci!", la madre tornò sui suoi passi, "Sora…" rimase in ascolto, "Sora…Mimi mi ha detto che un vostro amico sta molto male…Sora" 'Non è vero mamma! Mimi ti ha mentito!' "Ha detto che si chiama Tai…"
Il silenzio invase la casa, Sora riusciva a malapena a respirare, cosa centrava Tai in tutta quella storia? Non aveva scritto che non aveva ritrovato nessuno tranne lei? Era dunque una bugiarda?
Gli occhi pieni di lacrime fissavano il cassetto della scrivania perennemente chiuso, con lenti passi si avvicinò a quel posto ove vi era nascosto il suo passato.
Scrutò la chiave che penzolava, erano anni che non la toccava, con un rapido movimento del polso girò il piccolo oggetto facendo scattare così la serratura.
Prese con entrambe le mani la scatola che occupava da anni quel nascondiglio, sopra di essa vi era una fotografia di se stessa intenta a leggere un libro di Stephen King e poco sopra una scritta in rosso che indicava di non aprire.
Non badando all'avvertimento che lei stessa aveva scritto, sollevò il coperchio di cartone. La prima cosa che trovò furono delle fotografie, alcune con lei e Miyako o Hikari, molte con Tai e Matt, altre con Mimi…Un tempo erano davvero unite, innamorate della vita e votate allo shopping, sorrise ai ricordi delle giornate passate con l'amica.
Notò invece che erano rare le foto in cui comparivano Koushiro e Joe, 'Erano sempre indaffarati nello studio!'
Prese dei piccoli quaderni, su ognuno di essi vi era la parola Diario scritta in oro e argento, con una mano prese il primo della fila e lo fissò incantata: lì, tra quelle pagine bianche aveva scritto ogni avventura, ogni dialogo fra lei e Biyomon e gli altri Digiprescelti.
Ecco che leggeva quelle proibite parole, che osservava altre fotografie nascoste…Poi quella…una piuma di Birdramon…Rabbia, si, dentro di se sentiva nascere una rabbia famelica, distruttrice…con violenza chiuse l'ultimo quaderno, quasi lo strappò tale era la forza con quale lo ha lanciato contro il muro.
'Perché il tempo non può fermarsi quando hai raggiunto la massima felicità? Perché tutto ciò che hai costruito si frantuma sotto i tuoi piedi? Perché devi scomparire…da loro?'
"Mentivi vero Mimi? Taichi non ha nulla…tu l'hai detto solo per farti richiamare, vero?" deglutisce, non capisce, infondo non sta parlando al telefono e non avrà mai una risposta a quella domanda, ma l'angoscia di un "no" le fa emettere un squittio.
"Per questo dunque mi chiami? Per distruggermi?" un lacrima scende dai gli occhi lucidi di Sora all'immaginario "si" dell'amica.

I corti capelli ambrati nascondevano il viso della ragazza, lo sguardo preoccupato di sua madre non si staccava dalla fragile figura, "Mamma, papà tornerà per natale?" "Credo di si, nell'ultima lettera diceva che era arrivato ad una svolta sui Digimon…chissà poi cosa sono!" sul viso della donna si stampò una meraviglioso sorriso, cercando di ritrovare la sua vecchia figlia.
"Non ti piace forse?" chiese premurosamente "Eppure lo hai sempre mangiato…" "Di che svolta si tratta?" la madre la fissò per qualche secondo per poi abbassare gli occhi desolata, era ovvio che non sapeva fare il proprio lavoro da genitore, "È piuttosto strano. Dice che ha trovato il punto d'incrocio tra DigiWorld e un'altra cosa che ha chiamato M4…non ha voluto spiegarmi che fosse" "Nient'altro?" la ragazza sembrava confusa, felice e preoccupata allo stesso tempo, "Beh, mi ha spiegato parecchie cose, ma devo ammettere che non ci ho capito molto…poi non so nemmeno cosa siano quest'Esseri Digitali! Ma perché vuoi saperlo?"
"Posso leggere la lettera?" "Certo, ma prima rispondi alla mia domanda", Sora la guardò mostrando un mega sorriso, "Lo sai che sono interessata sulle ricerche di papà! Adesso posso leggere la lettera?", la donna annuì osservando la figlia uscire dalla stanza.
Con passi veloci, la ragazza, entrò in camera sua chiudendosi la porta a chiave, in mano teneva un busta color panna, si sedette alla scrivania e iniziò a leggere.

<<[…] Ho scoperto una cosa straordinaria! Il punto d'incrocio tra DigiWorld e M4 è proprio qui ha Tokio.
Certo è una cosa molto strana, ma ho scoperto che non solo i digimon o i digiprescelti possono entrare nel sistema di questo mondo, ma anche uomini normali come me, ovviamente dovremmo diventare Esseri Digitali>>

'Ma com'è possibile? Nessuno senza digivices può entrare a DigiWorld '

<<Capisci? Potrò capire ed entrare nella mente dei digimon! Non è meraviglio?! […] Comunque sia, ho scoperto che vi è una sorta di mare, un luogo senza ritorno dove ci è impossibile entrare anche se siamo degli Esseri Digitali. Ma in qualche modo è il portale verso il M4, un mondo ove potrei trovare ogni risposta ai nostri miti e alle leggende. […] Capisco che sia una cosa impensabile, che tu…>>

Sora si bloccò di colpo, dov'era l'altro foglio? Che sua madre l'avesse perso? 'Proprio adesso che stavo iniziando a capire!' con desolazione lasciò cadere il foglio dalle sue mani, 'Diventare un Essere Digitale…Tokio, il Mare Oscuro…DigiWorld e quel misterioso M4…Tutto collegato, ma in che modo? Possibile che ci siano solo segreti e aneddoti da risolvere?' con un sospiro di rassegnazione Sora si lasciò cadere mollemente sullo schienale della sedia, 'Quindi il Giappone è il punto d'incrocio tra DigiWorld e la Terra…ma allora gli altri digiprescelti come hanno fatto? Anche loro degli Esseri Digitali? Se è così…come?' si mise una mano sulla fronte 'Mi gira la testa!'
Scrutò l'apparecchio azzurro che le stava di fronte, 'Ma si, infondo cosa perdo?' prese la cornetta e compose il numero che sua madre le aveva dato appena uscita dalla stanza.

"Pronto?" la voce squillante di una ragazza giunse all'orecchio di Sora, "Pronto, sono Sor" "Sorella Anna! Mi dispiace di aver mentito su Tai, ma era l'unico modo per farmi chiamare…Sei arrabbiata?" Sora batté un paio di volte le palpebre "Mimi? Stai bene?" "Certo, ci vediamo stasera alle 20.00?" "Ma Mimi…" "Certo verrò io nel tuo convento…Porterò anche quei dolcetti alla frutta che ti piacciono un casino" "Sicura…?" "Ma certo, anche se costano un Marea di soldi te li porto lo stesso, spero solo di trovare una pasticceria giapponese qui a New York! Beh, ora devo andare! A stasera!"
Sora rimase ad ascoltare il rumore del telefono che segnava libero, non capiva cosa stesse dicendo Mimi, che fosse impazzita?
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Con un sospiro di sollievo Mimi spense il cellulare, 'Speriamo che Sora abbia capito…Non potevo di certo metterla nei guai, almeno non prima del tempo dovuto…' si guardò intorno furtivamente, sospirò felice che nessuno la stesse cercando, ora poteva tranquillamente imbarcarsi sull'aereo e partire alla volta dell'Italia.
'Non vedo l'ora di arrivare! Chissà com'è cambiata in questi anni…e chissà che cosa fa di bello ', "Biglietto, grazie!" la ragazza porse l'oggetto desiderato alla donna di mezza età, "Grazie e faccia buon viaggio!" "Lo sarà di sicuro!"
'Finalmente seduta!' i sedile morbido dell'aereo accolse la ragazza, ' Bene controlliamo un po' i dati che ho trovato ieri sera…' prese a scorrere i nomi degli amici quando si trovò davanti la scritta:
KEN ICHIJOUJI NON REPERIBILE
'Cos'è uno scherzo?! Di sicuro ho sbagliato nella ricerca…' prese subito una penna blu, 'Meglio cancellare…Farò le nuove ricerche a casa di Sora, sperando sempre che ne abbia uno!' Osservò il foglio dei nomi e indirizzi, vi erano rimasti solo tre: quello di TK, Matt e Sora, gli altri li aveva cancellati come quello di Ken 'Avrò bisogno di molto tempo per cercare il resto dei digiprescelti…Al solo pensiero…'
Girò il foglio, leggendo le vecchie e-mail spedite dall'Inghilterra:

<<Cara Mimi,
io e Filmon stiamo bene, anche se dei tipi ci inseguono da un paio di giorni […] Credo che sappiano di DigiWorld e del Mare Oscuro […] Potrebbero sapere anche la prassi per diventare un Essere Digitale. Te la spedisco per Fax. […] Ah! Se non ti arrivasse il WYRD, ricordati che vi sono altri mondi; soprattutto di uno ti devi ricordare, viene volgarmente chiamato M4, ma il suo nome per intero…>>

Non aveva finito di scrivere, probabilmente qualcosa o meglio qualcuno l'aveva spaventata, inutile dire che aveva aspettato per giorni davanti al fax ricevendo in cambio solo il nulla.
Ma in qualche modo la sua amica era riuscita a mandarglieli per posta insieme ad un avvertimento, che presto le avrebbe cambiato la vita.
Inspirò trattenendo l'aria per qualche secondo per poi espirare. I suoi occhi marroni inquisitori osservano ogni persona che si trova sul veicolo volante. No, i due tipi non c'erano, sbiancò e furtiva nascose i fogli, 'Speriamo che non mi abbiano mandato qualcun altro…Non saprei come riconoscerli…'
Diede ancora qualche occhiata per poi nascondere il viso dietro il capello da baseball che incrinò spaventosamente, e affondando il mento nella larghissima maglia nera.
'Sora…Queste informazioni sono utilissime a noi…vedrai!' un sorriso accennato si disegnò sul viso della ragazza.
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"Mamma…" Sora facendo capolino con la testa nella stanza dei suoi genitori, "Mamma, hai perso un foglio della lettera!" disse entrando completamente nella camera, "Davvero? Non me ne ero accorta…Cercherò domani, ora sono troppo stanca" la donna chiuse gli occhi respirando profondamente, "Va bene. Comunque oggi esco con un'amica…Non so quando torno" "Sei maggiorenne, no? Allora vai in pace."
Un sorriso compiaciuto si dipinse sul viso della ragazza, 'Menomale che è assonnata…Ora mi tocca solo trovare Mimi '
Prese al volo il suo gruppo di chiavi circondata da ciondoli che rappresentavano fenici perlopiù rosse, il marsupio dove vi mise il cellulare e qualche spicciolo, non si poteva sapere dove l'avrebbe portata quella scapestrata di Tachikawa!
Uscì di corsa dall'appartamento doveva assolutamente parlare dell'incredibile scoperta di suo padre, forse avrebbe dato una svolta a quella vita monotona che viveva da anni, e soprattutto avrebbe risolto ogni puzzle, ovviamente decifrando i grandi enigmi che anch'esso portava.
Scrutò la via che la conduceva in piazza, 'Aveva parlato di pasticceria…Dove si sprecano una marea di soldi…Sora ragiona, metti insieme anche questi stupidi indizi…', si fermò in mezzo alla strada incurante delle macchine che le sfrecciavano accanto.
'Pasticceria, soldi e Giappone…Giappone, pasticceria e soldi…Soldi, Giappone e pasticceria…' ad un tratto i suoi occhi si illuminarono, come poteva non averlo capito prima? Con una velocità inaudita Sora corse oltre la piazza svincolando in qualche viuzza scura, trattenendo la lunga sciarpa e il berretto entrambi di un azzurro acceso.
'Mamma mia! Poteva anche darmi qualche altro indizio, anzi, dato che c'era poteva darmi anche il nome della pasticceria…che tanto per cambiare è un caffè!' si fermò giusto il tempo per chiudere di più il pesante capotto grigio, cercando così rifugio dalle ondate d'aria fredda che le penetravano fino alle ossa.

Arrivata davanti alla porta a vetri del bar Sora si fermò di colpo, non era più tanto sicura di voler rivedere Mimi, infondo lei era stata molto incosciente nell'ultima battaglia…era stata colpa sua se Biyomon aveva rischiato di morire, 'Come ho potuto dimenticarmene?' "Sei una stupida…" si disse dandosi una sberla sul capo.
Si girò con l'intenzione di andarsene, ma un abbraccio improvviso la bloccò. Si sentì avvolgere da calore…si, sentiva affetto e protezione in quel gesto.
"Sora!" la ragazza sgranò gli occhi, "So di essere in ritardo ma ho dovuto fare una piccola sosta…Non vorrai mica andartene per ciò, vero?" gli occhi dell'amica la guardavano spaventata, "No. Certo che no…"
Entrarono nel caffè ordinando due tazze di the bollente, "Cosa hai fatto ai capelli, Mimi?" "Ho dovuti tagliarli…Dovevo cambiare" gli occhi della ragazza guardavano furtivamente in giro, "Speravo che mi chiamassi, ho scoperto qualcosa che riguarda DigiWorld…Hai ricevuto la mia lettera?" Sora annuì prendendo in mano la tazza, "Non ti ho scritto nulla di importante…solo realtà distorte per confonderli…Loro sanno dei digimon e del Mare Oscuro…Hanno inseguito Jenny e Filmon il suo digimon, forse la inseguono tuttora…ed ora vogliono me" altre occhiate furtive la tazza ancora piena che fumava tra le sue mani arrossate.
"Non capisco…intendi dire che c'è qualcuno che ti pedina?" Sora era visibilmente scossa e lanciò qualche sguardo preoccupato per il negozio sperando che nessuno l'abbia sentita, "Si. Devi capire che però sono costretta a dividere il mio fardello con te e gli altri digiprescelti" sorso di te, "Riguarda ad M4" un altro sorso.
"M4? Tu sai cos'è?" Sora aveva appoggiato la tazza sul tavolino e fissava l'amica, rendendosi solo ora conto del travestimento maschile che risaltava tutto il suo fascino, arrossì scostando lo sguardo.
"Né hai già sentito parlare?" l'amica annuì "Da mio padre, ha scritto una lettera dicendo che ha trovato il punto d'incrocio tra DigiWorld e M4, in teoria è il Mare Oscuro…ma non so altro, vi era un altro foglio, ma mia madre l'ha perso" "Vuoi dire che anche tua madre è ha conoscenza di questo mondo?"
Sora la guardò cercando di capire cosa nascondesse, "Perché? Che cos'è in realtà M4?" "Non qui, se Loro scoprono che io sono in possesso del WYRD allora uccideranno mio padre…e tu sai che è l'unico genitore che mi è rimasto", alzò gli occhi imploranti incrociando quelli spaventati di Sora.
"WYRD?" "Ascoltami molto attentamente, se tuo padre ti ha mandato questa lettera è ovvio che non sapeva niente di tutto ciò che sta dietro al M4, la Terra e tutti gli altri mondi…" "Come sapeva?" Mimi abbassò lo sguardo per poi alzarlo con determinazione, "Andiamo! Tua madre potrebbe essere in pericolo!"

Sora corse il più veloce possibile, gli occhi pieni di lacrime e nella sua mente solo l'immagine della madre addormentata.
Sentì un rombo e un'ondata di intenso calore, "Fermati Sora!" l'urlo di Mimi che le bloccava il braccio, "Lasciami, mia madre è in pericolo!" "No! È finita…l'hanno già trovata" lo sguardo della ragazza si spostò dalle fiamme che s'alzavano verso il cielo, al volto angelico dell'amica, "Cosa intendi dire…? Che mamma…" lo sguardo imbarazzato e colpevole di Mimi le fece capire.
Cadde tra le braccia dell'amica affondando il viso nell'incavo della spalla, calde e aspre lacrime rigavano il volto di Sora decise a non smettere. Delle gelide, ma delicate mani accarezzavano i morbidi capelli ambrati della ragazza, mentre un "Mi dispiace" carico di dolore giungeva alle sue orecchie.

Sora osservò i pompieri entrare ed uscire dall'edificio in fiamme, "Allora?" "Nessuno!" i vigili del fuoco si davano le informazioni come una specie di catena, urlando per sopraffare il rumore degli idranti e del fuoco.
"Hai sentito Mimi?" chiese la ragazza che sembrava aver recuperato dallo choc, "Hai sentito? Non c'è nessuno nel condominio! Questo vuol dire che mia madre è viva…" "Ma anche, che l'hanno presa. Forse hanno anche preso il fratello di Joe e tuo padre…ma nessuno di noi può saperlo."
Un uomo di mezza età si avvicinò con passo deciso alle fanciulle, "Andiamo!" "Cosa?Dove?" "Non fare storie e copriti il viso con la sciarpa. Lui è di sicuro uno di Loro" mosse leggermente il capo in direzione del vigile del fuoco, "Come fai a saperlo?" "Non so, è una sensazione. Ma meno ci conoscono meglio è! Ora dobbiamo cambiarci e partire per la Francia."
Furtivamente le ragazze entrarono in un vicolo, "Qui c'è un pub…crederà che siamo entrate lì" leggeva benissimo negli occhi di Sora terrore e sapeva che la seguiva solo perché non capiva più nulla.
"Noi andremo da Andrea. È un tossico, gli ho dato un po' di soldi per comprarsi la droga…lui in cambio ci darà dei vestiti e documenti nuovi. Ovviamente un alloggio dove potremo coricarci stanotte."
"Mimi…" Takenouchi si era fermata sotto un lampione, "Che fai? Spostati oppure il ciccione ci scova!" con un forte strattone spostò la ragazza in un altro vicolo, "Mimi, hai organizzato tutto?" l'amica annuì, "Ero sicura che saresti venuta…beh, avevo pianificato un po' diversamente, ma tutto procede come previsto" Sora si fermò di nuovo, "Ma come facevi se eri a New York…come fai conoscere questo paese?"
Tachikawa si fermò osservando qualche secondo l'edificio che aveva davanti, "Non ora…Tutto ha il suo tempo. Vieni siamo arrivate."
Con passo deciso le ragazze entrarono in quello che un tempo era un ospedale, bruciato varie volte da ragazzini ora misteriosamente scomparsi.
"Perché non mi dai nessuna spiegazione?" la voce della ragazza era stridula, "Ti darò ogni informazioni quando saremo in Francia" "Cosa andiamo a fare?" Mimi si voltò di colpo verso l'amica fissandola con gli occhi marroni, leggeva chiaramente il disagio nel viso di Sora, ma prima dovevano trovare TK e poi tornare a Tokio.
Diede di nuovo le spalle all'amica e continuò ad attraversare il corridoio, fermandosi ogni tanto, giusto il tempo per far vedere a Sora dove doveva girarsi.
Giunsero in una stanza spoglia, vi era solo un caminetto e un quadro abbastanza grande, Sora osservò il ritratto di una splendida donna della quale i capelli erano decorati da una miriade di diamanti.
Senza aspettare che l'amica distogliesse lo sguardo dal dipinto, Mimi spostò l'oggetto facendo comparire davanti a loro un buco che perforava la parete, salì sotto gli occhi stupiti della ragazza, "Su, dammi la mano…Non abbiamo molto tempo" Sora alzò ambedue le braccia e si fece trasportare verso l'alto.
Scivolarono lungo il muro della stanza segreta, per passare in un rude caminetto, "Bene siamo arrivate!" disse trionfante "Non sei felice? Ora potremo riposare!" la felicità di Mimi fece strapare un risolino divertito a Sora che indagatrice osservava ogni centimetro della stanza.
"Dormiremo qui?" "No, lassù!" la magra mano della ragazza indicò il campanile della chiesa vicina, "Ma…Ma avevi detto che eravamo arrivate" Sora non sembrava per niente convinta della lealtà dell'amica, "Infatti! Qui ci ristoreremo. Molti giovani vengono in questa stanza per mangiare e lasciano degli avanzi…chissà forse troveremo anche dell'acqua, ho una sete!"
'Avanzi?' Sora non ci poteva credere, Mimi era davvero finita così in basso?

Sora scrutò la mezza barretta che aveva in mano, mentre Mimi succhiava l'osso di un pollo strappando la poca carne che gli era rimasta attaccata.
"Tachikawa…? La mia testa è piena di domande e congetture, sto ancora tremando dalla paura e non so più di chi fidarmi…Mi hai detto poco e niente di M4, di chi stia cercando di ucciderci e chi ha rapito i miei genitori. Credermi, non voglio anticipare i tempi, ma…Sono così confusa e voglio solo rimettere in ordine i miei pensieri."
"Abbiamo bisogno di qualcun altro…Ti prometto che appena avrò trovato chi cerco ti…Vi racconterò tutto, ma ora non nominare più M4 e il mio nome…Ormai cambieremo identità, mia cara amica…Saremo altre persone."
Sora abbasso lo sguardo per incrociare ancora il cioccolato, "Dovremmo mangiare sempre così?" "Solo quando aspetteremo i nuovi documenti e ti assicuro che cambieremo molto spesso la nostra identità!" sorrise porgendo all'amica una bottiglia di birra, "Non fare quella faccia, devi prendere ciò che passa il convento!"

"È mezzanotte, andiamo da ora in poi le campane non suoneranno più. Così avremo tutto il tempo per prepararci le nostre parti."
Mimi si alzò e si diresse verso un angolo della sala, ritornando con un bastone in mano sul quale un estremità vi era un gancio di metallo arrugginito.
Con abilità la ragazza afferrò quello che doveva essere un lucchetto e tirò verso di sé, subito scese una robusta corda. Salì velocemente lasciando il bastone nelle mani dell'amica che lo nascose sotto a una vecchia trave.
Con forza si trascinò verso il soffitto, "Tutto bene?" "Si. Mi bruciano solo un po' le mani…" "Tieni è una crema, l'ho usata per i primi tempi…" disse abbassandosi per chiudere di nuovo la vecchia botola.
Si rialzò dirigendosi verso uno scafale pieno di libri impolverati, "Sono sicura che è qui…" "Cosa?" "IIZ…il sistema di Ipno…Deve essere qui, Jenny me l'ha descritto chiaramente dove dovevo cercare…" Mimi prese a frugare tra ogni libro e oggetto dello scafale, "È una struttura chimica e informatica che ci impedisce di vedere la realtà, per questo le è stato dato il nome Ipno: il dio del sonno."
"Non capisco…" "Nemmeno io capivo le spiegazioni di Jenny, ma mi disse che se avessi trovato questo sistema insieme avrei trovato la risposta alla mia domanda. L'unica cosa è che non so…" Mimi si azzittì all'improvviso prendendo un grosso libro dalla copertina blu.
Scrutò il titolo semi cancellato "Progetto di Annullamento…Credo di averlo trovato…IIZ deve essere tra queste pagine" "Ma come riconoscerlo? Sono tutte piene di formule…" "Almeno che non sia tutto questo…" "Questo vorrebbe dire che…" l'amica annuì, "..Ci sono altri libri o parti sparse per il resto del mondo! Sarà un impresa questa volta salvare DigiWorld!"


 

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