Atto
decisivo Miyako
torna Ken era seduto silenziosamente su un scomodo sgabello
di legno, l'odore dell'alcool era ormai entrato in ogni fibra dei vestiti. Erano
ore che non si muoveva ed era già la settima birra che beveva, ma il ricordo
del padre che lo minacciava gli impediva di connettere. "Se solo Miyako
fosse qui
" le aveva spedito un'e-mail, probabilmente aveva perfino
ricevuto una risposta, sperava solo che non si fosse precipitata a casa sua nel
caos più assoluto. Spostò con la mano un ciuffo ribelle dietro
l'orecchio sinistro, si era fatto crescere i capelli solo per cambiare, dare un
taglio a quel spaventoso giorno; e nel fare quel semplicissimo gesto sfiorò
una delle tante cicatrici che aveva sul viso. Era impossibile dimenticare,
questo lo aveva capito da tempo. Le cicatrici non potevano essere tolte dal suo
volto e loro rimanevano là, a fare la parte delle fotografie
per fargli
ricordare. Sorseggiò l'ultimo goccio di birra e pagò definitivamente
il conto, non sapeva se era perché uno sprazzo di lucidità si era
insinuata in lui o se era solo un allucinazione, ma aveva visto che la fine era
vicina. "Ehi! Doveva vai?" lanciò uno sguardo alla ragazza
vicino a lui, i corti capelli biondi facevano contrasto con la pelle scura, indossava
un completo di pelle appiccicato alla liscia pelle. "Via
" "Come
via? Abbiamo da divertirci ancora
" la ragazza si era avvicinata con
un sorriso malizioso sulle labbra, "Potremmo fare
" "Smettila!
Io non ti conosco neanche!" Fu un secondo, gli occhini verdi della ragazza
a stento trattenevano le lacrime, mentre le piccole mani avevano smesso di giocare
con i bottoni della camicia di Ichijouji, "Kim
Scusami
" la
ragazza scosse con forza il capo, "No." "Sono ubriaco marcio
Non
capisco più niente
" "No. Sono stufa! Tu ti sei messo con
me solo per gioco!" "Non è vero Ki
" la ragazza prese
la piccola borsetta, "Tu pensi ancora a Miyako!" urlò prima di
uscire dal locale. Gli occhi spenti che fissavano la porta, 'Dannazione! Devo
parlarle!' con passo veloce uscì anche lui dal bar per cercare una sagoma
minuta, "Kim!" urlò, "Kim!" "Lasciami stare Ken!" In
pochi secondi era di fianco a lei, "Lasciami spiegare
" "Non
c'è nulla da dire! Tu ami ancora mia sorella! Che stupida sono stata! Come
poteva Ken Ichijouji amare la sorellina minore di Miyako?!" strinse con forza
gli occhi sperando di fermare quel fiume di lacrime, "Non volevo ferirti
speravo
solo che
" si bloccò aveva paura di proseguire, "Che stando
con me avresti potuto illuderti di stare con lei?", Ken abbassò il
viso si sentiva un verme. "Lo sapevo
volevo solo non crederci
"
"Perdonami
" alzò gli occhi verso la ragazza, che indecisa
non sapeva cosa fare 'Scegli la strada
Scegli la strada
' fu il pensiero
del ragazzo. Kim prese una piccola catenina e la gettò a terra, "Potrai
dargliela personalmente! Vuole tornare
" e ricominciò a camminare. 'Miyako
torna
Miyako torna
Miyako
' e un sorriso soddisfatto si disegnò
sul viso del ragazzo. +++++
"Finalmente di nuovo in Giappone!"
urlò uscendo dall'aeroporto, i capelli legati in una coda alta, il viso
arrossato per il freddo, gli occhiali posati sul capo, "Meraviglia!"
urlò respirando profondamente. "Miyako! Miyako!" una donna
dai lunghi capelli neri le si avvicinò, "Ma guarda come sei cambiata
Miya! Quasi non ti riconoscevo!" "Rea! Anche tu sei cambiata! Ma dimmi
come stanno tutti?" "Bene
avrebbero preferito vederti più
spesso in questi quattro anni!" "Ma sai com'è
Una cosa tira
l'altra e
" Miyako si fermò di colpo, là davanti a
lei c'era un ragazzo piuttosto alto, con lunghi capelli corvini che coprivano
metà volto, "Ken
" sussurrò prima di svenire.
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