L'AQUILA E IL LEONE

 

Capitolo 2: ADDIO!

 

 

 


Erano stati giorni difficili quelli che avevano seguito la sconfitta di Poseidone; la battaglia era finita senza nemmeno una perdita da parte dei Saint, ma nel mondo regnava il caos.
Molte erano state le tragedie causate dall'alluvione e Atena aveva ordinato ai suoi cavalieri di sparpagliarsi e dare tutto l'aiuto che potevano. Anche alcuni cavalieri d'oro erano partiti, ma Aiolia di Leo non era stato fra di essi e questo gli era pesato: era forse una silenziosa punizione per l'irruenza e la ribellione che aveva esternato durante le ore cruciali, quando era stato sul punto di disubbidire del vecchio Maestro della Bilancia? Egli sapeva bene che la peggior cosa per il giovane Leone era l'inattività, il sentirsi impotente.
Ora l'emergenza era finita, tutti erano rientrati al Santuario e Aiolia era di guardia al Tempio di Atena, dove la Dea riposava, ancora stanca nonostante fosse ormai trascorso più di un mese da quando era fuggita dalla Main Bread Winner. Al tramonto Milo dello Scorpione venne a dargli il cambio, e il cavaliere di Leo tornò alla quinta casa.
Toltosi l'armatura e rifocillatosi uscì lateralmente e scese lungo un sentiero roccioso, da cui erano stati grossolanamente cavati dei gradini; dopo circa dieci minuti di cammino raggiunse una piccola valle ben nascosta tra le pareti di roccia: attorno ad una polla d'acqua crescevano erba e svariati alberi, alcuni molto antichi.
Non era nulla rispetto al giardino di Shaka nella casa della Vergine, ma era comunque meglio della nuda roccia che costituiva il normale panorama del Santuario; si sdraiò sotto due ulivi intrecciati e si rilassò guardando le stelle. Il suo sguardo si posò sulla costellazione dell'Aquila e subito nella sua mente apparve la figura di una guerriera dai capelli rossi, il volto coperto da una maschera argentea
"Marin… chissà dov'è ora?"
Da quando era partita alla ricerca della sorella di Seiya di Pegasus non era più tornata al Santuario; non la vedeva da quella notte….. la notte in cui aveva capito di amarla e che forse anche lei lo amava. Aveva cercato di non pensare troppo a lei per non sprofondare nella malinconia, ma a giudicare dalle occhiate e dai commenti dei suoi compagni non c'era riuscito poi tanto.
"Il Leone che sospira d'amore! Ormai devo essere diventato la barzelletta del Santuario, anche se nessuno oserebbe ridermi in faccia."
Rise di se stesso e tornò a pensare a lei.
Si riscosse dalle sue fantasie quando sentì un potente cosmo maligno esplodere a nova vita; subito dopo udì la voce mentale di Doko della Bilancia provenire da Goro-Ho in Cina
- Cavalieri, allerta! Il sigillo di Atena si è spezzato: Ades è libero, la guerra sacra s'avvicina! -
Sconvolto da quanto aveva udito Aiolia si precipitò alla quinta Casa per indossare il suo Cloth e recarsi da Atena, che probabilmente li stava già aspettando. Si fermò solo qualche istante ad osservare l'entrata principale del tempio: seduto su quei gradini aveva parlato con Marin per l'ultima volta
"Probabilmente quello rimarrà davvero il nostro ultimo incontro!"
Con il cuore gonfio di tristezza e rimpianto si voltò e corse verso il tempio di Atena.


-


"L'ho trovata finalmente!"
Marin non stava nella pelle dalla gioia: aveva finalmente scovato Seika, la sorella di Seiya, ora sarebbe potuta tornare al Santuario!
"Finalmente lo rivedrò!"
Il volto di Aiolia apparve nella sua mente e per un po' si lasciò andare ai ricordi di lui.
Era sola sul tetto della modesta casa in cui Seika aveva vissuto immemore per tutti quegli anni, così vicina all'amato fratello che era venuta a cercare fino in Grecia ma che, ironia della sorte, non ricordava più.
"Ci penserà Seiya a farle recuperare la memoria, sono sicura che appena lo vedrà si risveglierà! Chissà cosa sta combinando quel ragazzaccio?"
Un sorriso materno attraversò il suo volto mascherato per poi trasformarsi in una risata allegra quando tornò a pensare al cavaliere del Leone
"Non vedo l'ora di vederlo! Chissà cosa diranno gli altri quando sapranno di noi? Non che me ne importi!"
Quel periodo di lontananza forzata infatti aveva avuto il merito di aiutarla a schiarirsi le idee: ora sapeva di amare Aiolia di Leo!
L'improvvisa esplosione di un cosmo malefico la riscosse dai suoi pensieri
"Cosa sta succedendo? Di sicuro è opera di un nemico, ma chi? "
Il suo primo impulso fu di correre al Santuario.
Marin rifletté intensamente per qualche minuto finché non ebbe deciso il da farsi
" La porterò al Santuario, così che possa rivederlo… e se è già partito… attenderemo insieme l'esito della battaglia!"
Saltò agilmente a terra e andò a cercare Seika per avvertirla che sarebbero partite all'alba, sarebbe stato un viaggio lungo con la ragazza al seguito.


-


Tutto sembrava perduto! Atena era sola nei campi Elisi e loro, i suoi Saint, erano fermi di fronte al muro del Pianto, impossibilitati a raggiungerla e portarle il suo Gold Cloth.
La disperazione cominciava ormai a invadere i cuori dei Gold e Bronze Saint presenti quando Doko della Bilancia, ora nuovamente giovane e forte, parlò deciso:
- C'è ancora qualcosa che possiamo tentare! Se tutti e dodici i Gold Saint bruciassero al massimo il loro cosmo contemporaneamente, riusciremmo a creare un raggio di luce abbastanza potente da abbattere il muro del pianto! -
Milo dello Scorpione obbiettò
- Come potremmo? Siamo rimasti solo in cinque!-
In quel momento apparvero tutti i Gold Cloth, animati dagli spiriti dei Saint defunti tornati a combattere per la loro Dea, anche coloro che un tempo l'avevano tradita!
Aiolia scambiò un sorriso con suo fratello Aiolos e disse coraggiosamente
- Direi che ora ci siamo tutti! Possiamo andare! -
Dopo che i Bronze Saint si furono messi al riparo, bruciarono al massimo il loro Cosmo, convogliandolo nella freccia di Aiolos, che mirò al muro del Pianto.
Mentre la freccia saettava verso il suo obbiettivo Aiolia fu assalito dalla paura: ora che aveva compiuto il suo dovere poteva tremare come qualsiasi uomo di fronte alla morte imminente, rimpiangere ciò che lasciava. Quando l'onda d'urto l'investì il suo ultimo pensiero fu per LEI
"Addio Marin! Ti amo!"


-


"Manca poco ormai!"
Pensava Marin mentre correva verso il Santuario: aveva lasciato indietro Seika con il piccolo Kiki, venuto a cercarla su ordine di Shaina, che la voleva al Santuario ora sguarnito. Qualcosa la spinse a fermarsi e a guardare il cielo, ora crepuscolare a causa della Greatest Eclipse di Ades: dodici stelle cadenti lo solcarono nello stesso momento e per un attimo udì la voce di Aiolia chiamare il suo nome.
E capì…..
"Se n'è andato con i suoi compagni!"
Un dolore sordo le attanagliò il cuore, voleva gettarsi a terra e piangere….. ma non poteva!
"Sono un Saint di Atena, non posso lasciarmi andare mentre la battaglia infuria! Seiya è ancora vivo e sta combattendo…. La presenza di Seika al Santuario potrebbe essergli d'aiuto!"
Ricacciò indietro le lacrime e riprese a correre.
"Atena dammi la forza!"


-


Shaina stava osservando il sole insieme ai Saint rimasti, pregando per il successo e il ritorno di Seiya e dei suoi compagni, quando d'improvviso vide giungere Marin e l'apostrofò duramente:
- Finalmente Kiki ti ha trovata! Dove diavolo sei stata tutto questo tempo? Non sapevi che eravamo in stato di emergenza? -
- Sono stata a cercare una persona….. -
- E chi? -
- La sorella di Seiya….. Seika! -
Nel bel mezzo dello stupore causato da quell'affermazione arrivò Kikki, conducendo la ragazza in questione: tutti le si fecero intorno presentandosi, parlandole di Seiya, ma lei era confusa e spaventata e Marin li allontanò.
- E' inutile! Seika non ricorda nulla del fratello; venne in Grecia a cercarlo ma rimase ferita in una frana non lontano da qui, venne accolta in un villaggio e lì ha vissuto per anni. -
Tutti ammutolirono dispiaciuti, mentre Shaina fissava la sua vecchia rivale
"Marin è strana! Non sembra ferita ma…. Nella sua voce e nel suo corpo sento sofferenza…"
Non ebbe modo di pensare oltre, il Dio della morte Thanathos stava attaccando Seika per far soffrire Seiya: doveva proteggere la sorella dell'uomo che amava!

-

Piangeva. Marin dell'Aquila si era tolta la maschera e piangeva senza ritegno, sdraiata sotto i due secolari ulivi intrecciati che adornavano quello che Aiolia aveva definito una volta il suo giardino, confidandole che vi si recava ogni volta che voleva stare solo a pensare o riposarsi….
Era il suo rifugio. Ora era diventato anche quello di Marin: quando non riusciva a trattenere le lacrime veniva qui a sfogarsi e a volte le sembrava quasi di sentirlo vicino a lei.
Dicono che il tempo guarisce ogni ferita, ma a distanza di un mese dalla tragedia si sentiva se possibile più disperata di prima.
"E si che di cose da fare per non pensare ne ho avute!"
Dopo il ritorno di Atena aveva organizzato e seguito le operazioni di riparazione del Santuario; da quando la Dea aveva riportato in vita i Gold Cloth, facendoli rinascere con il suo sangue, allenava il giovane Kiki che aspirava a prendere un giorno il posto di Mu come cavaliere dell'Ariete; e andava a trovare Seiya in ospedale.
Lì il ragazzo giaceva in coma, la ferita infertagli da Ades era stata mortale e solo la volontà di Atena l'aveva salvato.
"Perché non ha salvato anche gli altri? Non è giusto!"
Pensò con rabbia Marin asciugandosi le lacrime
"Questo pensiero è indegno di un Saint! Se LUI mi sentisse s'arrabbierebbe molto, e a ragione!….Ma mi manca così tanto! E non ho mai potuto dirgli chiaramente che lo amavo, tra noi era rimasto tutto così confuso! E ora lui non c'è più!!!"
Stava per scoppiare di nuovo a piangere quando udì la voce di Shaina, arrivata senza che lei sene accorgesse:
- Se continui così diventerai un salice piangente… pensi che lui ne sarebbe felice? -
Quelle parole la fecero infuriare e saltò in piedi.
- Come ti permetti! Cosa ne sai tu?! L'uomo che ami non è morto! -
- Vero, è solo in coma… -
Fu la triste risposta.
Marin abbassò lo sguardo
- Scusa…. -
- Anch'io ho esagerato, ma non mi piace vederti così; anche se probabilmente al posto tuo mi comporterei nello stesso modo…. -
- Perché mi cercavi? -
Chiese Marin mentre recuperava la sua maschera.
- Atena mi ha mandata a cercarti, ti vuole parlare -
Le due donne s'incamminarono in silenzio, fianco a fianco
- Come sta? -
- Come sempre…. La ferita è quasi guarita ma non accenna a svegliarsi. Seika non lascia mai il suo capezzale….poveretta! Almeno ha fatto amicizia con gli altri Bronze Saint che vengono a trovare Seiya, ed è meno sola -
- E tu? -
- Siamo troppo diverse per essere amiche; ma ha capito cosa provo per lui e riusciamo ad intenderci. Sembra molto colpita dal fatto che lui non mi ricambi. -
Mentre parlavano erano giunte la tempio di Atena attraversando le vuote case dello Zodiaco.
- Ti saluto, la dea ti attende…. Cerca di stare su! -
Detto questo Shaina si dileguò.
- Anche tu amica mia, anche tu -
Sussurrò Marin.


-


Saori Kido sedeva sola nelle stanze a lei riservate nel tempio di Atena, arrovellandosi.
Dal giorno della cerimonia commemorativa in onore dei Gold Saint, durante la quale aveva dato nuova vita ai Gold Cloth, si tormentava all ricerca di un modo per far tornare anche i suoi Cavalieri.
"Erano tutti così giovani e forti…. Non meritavano di morire! Hanno dato tutto per me… voglio che siano ricompensati! Ma come posso fare? Io da sola non posso farcela ma gli altri dei non vogliono aiutarmi… dicono che è inutile sprecare energie per i mortali."
Non aveva ancora parlato con Zeus suo Padre poiché egli non amava molto i mortali
"A parte le belle donne!"
Pensò irriverentemente
"Deve esserci un modo per spingerlo ad aiutarmi! Sono sempre riuscita a trovarlo, ce la farò anche stavolta!"
Sentì bussare alla porta e vide entrare il cavaliere dell'Aquila con aria abbattuta; l'aveva chiamata per sapere come procedevano i lavori di riparazione, ma appena sentì la sua
sofferenza se ne dimenticò e l'invitò a sedersi, pensando con dolore a quando l'aveva vista insieme ad Aiolia poco prima della sua partenza alla ricerca di Seika
"Anche lei meriterebbe di essere ricompensata….. se non l'avessi mandata via dal Santuario sarebbe potuta essere felice almeno per un po'…."
A quel pensiero ebbe un'illuminazione e un piano le si affacciò alla mente
"Perché non ci ho pensato prima?!"
A disagio per quel prolungato silenzio Marin chiese
- Avevate bisogno di me Milady? -
Saori sorrise furbescamente
- Si! Stavo pensando che non ti ho ancora ricompensata per il servigio che mi hai reso ritrovando la sorella Seiya. -
- Ho fatto solo il mio dovere, ciò non merita ricompensa… -
- Non è vero! So quanto ti è costato lasciare il Santuario -
disse Atena allusivamente.
Marin arrossì sotto la maschera
- No, io….. -
- Chiedimi qualsiasi cosa e l'avrai, TI DO LA MIA PAROLA! L'unica condizione è che deve essere qualcosa che riguardi te, conoscendoti potresti chiedermi di aiutare qualcun altro -
Sbalordita dalla piega che aveva preso quel colloquio, la guerriera restò a lungo in silenzio
- Non penso di meritare ricompense ma …. Se davvero volete farmi un dono…
allora chiedo che i Gold Saint siano riportati in vita! -
- Cosa centrano loro con te? -
Chiese Saori fingendosi severa, ma conoscendo già la risposta.
- Uno do loro mi è molto caro…. Ma non sarebbe giusto che tornasse solo lui! -
Saori sorrise
- Era così difficile ammetterlo? Molto bene! Esaudirò la tua richiesta ma ci vorrà un po' di tempo -
Marin non credeva alle sue orecchie e dovette fare uno sforzo per non piangere di gioia
"Shaina ha ragione, sto proprio diventando un salice pingente…"
Infine riuscì a dire
- Non importa -
"Ora che so che tornerà non importa quanto dovrò attenderlo!"
S'inchinò ad Atena riconoscente:
- Grazie o mia Dea, siate sicura che avrete sempre in me il più fedele dei servitori! -
Atena sorrise trionfante e congedò la ragazza, del tutto dimentica del motivo per cui l'aveva inizialmente chiamata, troppo presa dalla soddisfazione per la riuscita della prima fase del suo piano.

 


 

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