L'AQUILA E IL LEONE

 

Capitolo 3: Promesse eterne!

 

 

- Ho detto di NO! -
La voce roboante di Zeus, padre degli Dei Olimpici, fece tremare l'intero monte con la sua forza; ma Atena in piedi di fronte al trono del Dio dei Fulmini non indietreggiò.
Da parecchi giorni la Dea visitava assiduamente il Tempio del Padre sull'Olimpo, apparentemente senza altra ragione che la compagnia del 'vecchio' genitore; quel giorno però Zeus si era stancato di giocare a rimpiattino e le aveva chiesto senza tanti peli sulla lingua cosa volesse da Lui: quello che aveva sentito non gli era piaciuto per niente!
- Sono il Padre degli Dei, non un servitore ai tuoi ordini! E perché mai poi dovrei sprecare tempo ed energie per qualche misero mortale?! A forza di reincarnarti sei forse diventata umana anche tu? Sarebbe ora che la piantassi! -
Atena replicò stizzita
- Sei invecchiato Padre? Da quando in qua resuscitare qualche mortale è diventato faticoso per il tuo immenso potere?! Ti sei forse impigrito? E poi proprio tu mi accusi di aver passato troppo tempo con gli umani? La prossima volta che Era mi chiederà aiuto per ripescarti dall'ennesima scappatella saprò cosa risponderle! -
Zeus si guardò intorno per controllare che la moglie non fosse a portata d'orecchio
- Non oseresti! -
- Non hai che da mettermi alla prova! -
Lo sfidò la figlia.
Si fronteggiarono in silenzio per qualche tempo, entrambi determinati a non cedere;
sentendosi alle strette Atena tentò la sua ultima carta:
- Se non vuoi farlo per me, allora fallo per l'onore degli Dei Olimpici! -
- E questo cosa significa? -
Domandò Zeus cominciando a preoccuparsi.
- Ho dato la mia parola di Dea ad una mortale! Sono stata forse un po' avventata ma ho promesso che avrei trovato un modo per ridare la vita ai miei Gold Saint. -
- Cos'hai fatto?!? -
di nuovo il Tempio tremò
- Sapevi bene di non poterci riuscire da sola! -
-Ho offerto una ricompensa, come potevo sapere cosa mi sarebbe stato chiesto? -
rispose contrita Atena abbassando gli occhi, i lunghi capelli che le coprivano il volto.
- Possibile che tu debba sempre fare di testa tua? Benedetta ragazza cosa devo fare con te!? Io sono anche la Divinità che presiede ai giuramenti e da sempre ho stabilito che la parola di un Dio sia inviolabile….. Avresti dovuto formulare meglio la tua promessa, in modo che il desiderio non andasse oltre i tuoi poteri! -
Finita la sua tirata Zeus sospirò esasperato, lasciandosi andare contro lo schienale del suo trono.
- Significa che mi aiuterai? -
Chiese Atena prudentemente, celando il trionfo dalla sua voce. Lui rispose seccato
- Ho forse altra scelta? Ma lo farò alle mie condizioni! -
- Cosa vuoi dire? -
- Non li riporterò in vita tutti e dodici…. -
- Ma!… -
- Taci e ascoltami!!! -
Sotto la sguardo di fuoco del Padre Atena tacque e abbassò il capo in segno di obbedienza, consapevole di non poter tirare troppo la coda.
- Resusciterò solo coloro che sono morti per la prima volta durante questa Guerra Sacra mentre erano nel regno dei Morti…. E non ammetto abiezioni da parte tua! Il destino degli altri Saint è già stato deciso da troppo tempo per poterlo cambiare. E NESSUNO può opporsi al Fato! -
"Nemmeno IO!"
Atena chinò nuovamente il capo tristemente in segno d'accettazione
"A questo non avevo pensato! Ma ha ragione, non si può combattere la Moira….."
- Così sia! -
- Vedi di prestare più attenzione in futuro a ciò che prometti! Stavolta ti aiuterò, ma se dovessi cacciarti di nuovo nei guai potrei decidere di lasciartici. -
La redarguì Zeus irritato. Atena rise sbarazzina vedendo il cipiglio paterno
- Oh Padre! Lo sai che non lo faresti mai!
Come io non ti lascerei mai nei guai con Zia Era! -
Il Padre degli Dei si guardò nuovamente attorno istintivamente alla menzione della sua dolce metà e disse burbero alzandosi dal trono:
- Forza! Sbrighiamoci a compiere questo miracolo prima che lei ritorni…
non sarà affatto contenta quando lo scoprirà! -
"Il che potrebbe rendere la cosa divertente….
Sono secoli che io ed Era non ci facciamo una litigata come si deve!"


-

- In guardia! -
Il giovane Kiki si avventò con foga contro la sua maestra: era un attacco potente e preciso, ma nella fretta di riuscire il ragazzo aveva calato la guardia, permettendo così all'avversaria di atterrarlo pesantemente prima che andasse a segno.
- Ohi- Ohi -
si lamentò Kiki massaggiandosi la schiena, mentre gli altri allievi ridacchiavano, subito redarguiti dai loro insegnanti.
- Quante volte te lo devo dire di non essere così irruente e di prestare attenzione a ciò che fai?! Sei troppo impulsivo! -
Lo rimproverò duramente Marin.
- Ma….. -
- Niente ma! Per punizione farai 3000 flessioni, e la prossima volta che abbassi la guardia non tratterrò la mia forza…. Sei avvertito! Ora vai! -
- Si maestra! -
E s'allontanò abbattuto.
Marin sospirò pesantemente
- Quel ragazzo finirà per farmi impazzire! -
- Non dicevi la stessa cosa di un certo ragazzo giapponese di nostra conoscenza? -
Rise Shaina affiancandolesi; Marin si unì alla risata dell'amica e la condusse ai lati del campo di addestramento per parlare tranquillamente.
- Sì! Ma Kiki è anche peggio in quanto a indisciplinatezza, energie e malizia!
Però promette davvero bene… la settimana scorsa è riuscito finalmente a distruggere una roccia con un pugno…. Il suo cosmo s'espande a vista d'occhio ed è molto vicino a comprendere il settimo senso nonostante abbia solo 9 anni… sarà un grande cavaliere! Suo fratello Mu sarà fiero di lui! -
La guerriera non riuscì a celare l'orgoglio che provava per il suo nuovo pupillo.
Il Saint dell'Ofiuco la guardò stranita
- Ti vedo molto serena ultimamente Marin, come mai? E' da quando hai parlato ad Atena che sei così… la Dea invece scompare per ore senza dire nulla a nessuno…. Da ieri poi è introvabile ma i Bronze Saint sembrano tranquilli e dicono che è al sicuro… Tu ne sai qualcosa? -
Il Saint dell'Aquila sorrise sotto la maschera
"Avrei voglia di gridarlo ai quattro venti ma non posso; sbrigati a tornare amore mio!"
e cambiò discorso
- Come sta Seiya? E' da un po' che non vado a trovarlo -
Shaina capì che da lei non avrebbe saputo niente
- Ormai le ferite sono completamente guarite…. Ma non si sveglia…. I dottori non sanno più cosa pensare, sembra quasi che stia aspettando qualcosa…. Ma cosa? Sua sorella ora è con lui, come può la sua voce non essere sufficiente a richiamarlo? -
- Non perdere la speranza Shaina! Abbi fede in Atena e vedrai che cela farà -
- Hai ragione…. Sai, ho quasi paura che si svegli; finora ho potuto prendermi cura di lui illudendomi di poterlo amare ma quando tornerà in se non mi vorrà certo al suo fianco…. -
- ….. Ricorda che Seiya è molto giovane…. Non sa cosa significhi amare una donna, non ha avuto il tempo di pensare a queste cose…. -
- Dove vuoi andare a parare? -
- Lotta per lui dannazione! Quando si sveglierà non lasciartelo scappare, poiché i tuoi sentimenti sono chiari sii tu ad insegnargli ad amare. Se ti tiri indietro per paura lo rimpiangerai per sempre… per sempre! -
"Come sto facendo io ora…. Ma grazie ad Atena potrò rimediare! "
Le due donne restarono in silenzio, ognuna persa nei propri pensieri, finché il dovere non le richiamò: gli allievi avevano finito i loro esercizi e reclamavano le loro insegnanti per proseguire gli allenamenti della mattina.


-


Marin sospirò, seduta per l'ennesima volta sotto i due ulivi intrecciati nel giardino accanto alla quinta Casa; questa volta però non piangeva: la speranza aveva preso il posto della disperazione nel suo cuore.
"Stamani Shaina se né accorta… che strano! Un tempo eravamo acerrime rivali e ora è la migliore amica che potessi desiderare. Come cambiano le persone! Chissà se anche Aiolia sarà diverso?"
Pensò al volto di Aiolia, alla dolcezza dei suoi occhi quell'ultima notte prima che lei partisse… In essi aveva letto una promessa gratuita: amore eterno.
Quel ricordo la rassicurò.
S'appoggiò contro il tronco dei due alberi e ammirò le stelle sorgere; si addormentò mentre guardava la costellazione del Leone, che sembrava brillare solo per lei… e sognò di LUI.

-


"Perché c'è tutta questa luce?"
Seiya di Pegasus aveva faticosamente aperto gli occhi, rimanendo abbacinato dai raggi del sole sorgente che entravano dalla finestra della sua camera d'ospedale.
"Ma dove diavolo sono?"
si guardò attorno distrattamente
"Un ospedale, perché?…. ADES!"
Si portò le mani al petto ricordando il dolore della ferita infertagli dal Dio dei Morti ma era ormai guarito.
"Quanto tempo sono stato qui? Ricordo solo un bellissimo giardino in cui ho incontrato i Gold Saint e ogni tanto mi pareva di sentire le voci di mia sorella e dei miei amici…. Poi la presenza di Atena, che ci chiamava tenendo per mano una figura imponente dal cosmo devastante……"
Si guardò di nuovo intorno frastornato e vide ciò che non aveva notato al primo esame della stanza: abbandonate su un divanetto nell'angolo ancora in ombra alla sua destra c'erano due donne addormentate. Una era Shaina
"Chissà cosa vuole stavolta? "
e l'altra…..
- SORELLA!!!! -
Le due giovani si svegliarono di soprassalto, e quando si resero conto di ciò che stava accadendo scoppiarono entrambe in lacrime, incapaci di dire o fare qualunque cosa. Shaina però si riprese subito e spinse in avanti Seika, incoraggiandola
- Vai! -
La ragazza si buttò letteralmente tra le braccia del fratello e con vece rotta
- Seiya fratello mio come sono felice! Pensavo non ti saresti più svegliato!
Ho così tante cose da dirti! -
Anche il Saint di Pegasus piangeva
- Ora abbiamo tutto il tempo del mondo! -
Shaina chiuse la porta silenziosamente, andandosene con un sorriso amaro sul volto mascherato
"Non si è nemmeno accorto della mia presenza…."


-

Nello stesso momento in cui Seiya si destava in ospedale l'intero Santuario tremava al ritorno di Atena, il cui Cosmo immane abbracciò l'intera area per poi concentrarsi nel Tempio della Dea; ella non era sola, sei potenti Cosmi la circondavano protettivi.
Tutti gli abitanti del Santuario si svegliarono o lasciarono ciò che stavano facendo per precipitarsi al Tempio: tutti avvertivano che qualcosa d'incredibile era accaduto!
Marin, che aveva trascorso la notte alla Casa del Leone, fu la prima ad arrivare di fronte al palazzo del Grande Sacerdote ma d'un tratto le mancò la forza per proseguire
"LUI è lì!"
Sentiva chiaramente il suo Cosmo
"Aiolia è tornato! E' tornato!"
Qualcosa si spezzò in lei: amore, dolore, disperazione, solitudine, speranza, gioia….. tutto ciò che aveva provato in quel periodo e abilmente celato a tutti eruppe in lei come un fiume in piena.
"Oddio! Che mi succede?! Perché devo crollare proprio ora?
Non posso farmi vedere così!"
Mentre gli altri cominciavano ad arrivare Marin si dileguò, tornando da dove era venuta.


-

Aiolia si guardò attorno ancora incredulo….. non stava sognando! Lui e i suoi compagni erano davvero al Tempio di Atena con la loro Dea vestiti dei loro Cloth….. VIVI!
Mu, Kanon, Milo, Doko, e perfino l'imperturbabile Shaka della Vergine: erano tutti stupiti quanto lui! Si volsero ad Atena inchinandosi ed ella sorrise dolcemente
- Bentornati miei Cavalieri! -
Nessuno di loro riuscì a parlare, ma le lacrime di quegli uomini forti e fedeli erano il miglior ringraziamento che si potesse avere. Infine Doko della Bilancia riuscì a dire:
- Atena… penso d'interpretare il pensiero di tutti porgendovi la nostra gratitudine, che dimostriamo giurandovi nuovamente fedeltà! Qualsiasi cosa…. -
- Oh smettila Doko! -
Lo redarguì bonariamente Saori
- Siete appena resuscitati! Non perdiamo tempo in formalità…. Ho fatto ciò che sentivo di dover fare….. mi spiace solo di non aver potuto fare nulla per gli altri vostri compagni….. Ma ora andiamo, ci aspettano tutti per festeggiare! -
I Cavalieri si alzarono e la seguirono, scambiandosi occhiate, stupiti da quegli sbalzi d'umore fra tristezza e giovialità.
- E poi non è me che dovete ringraziare ma Marin dell'Aquila! -
- Cos'ha fatto? -
Chiese Aiolia con foga, evidentemente allarmato, mentre i suoi compagni lo guardavano sorpresi e maliziosi, facendolo arrossire.
- Le ho offerto un dono e lei ha implorato per le vostre vite; siccome però da sola non potevo farcela ho chiesto aiuto a Zeus… lui non voleva ma non poteva certo far passare sua figlia per spergiura! -
Atena rise maliziosa, facendo loro l'occhiolino.
I Gold Saint rimasero a bocca aperta e Shaka disse preoccupato
- Non avreste dovuto esporvi in questo modo per noi milady, se LUI scoprisse… -
-Ci penserò quando sarà il momento! -
tagliò corto Saori sottolineando così che la questione era chiusa.
"Anche se penso che abbia già capito tutto…vorrà sicuramente qualcosa in cambio un giorno…. chissà cosa sta architettando? "
Aiolia intanto ripensava alle parole della sua Dea
"Avrebbe potuto avere tutto e ha chiesto la nostra…. La MIA vita…. Marin!"
La voce maliziosa di Milo lo riscosse
- Hei Aiolia ci sei!? Stavo dicendo che potresti essere tu a portare la gratitudine di tutti noi alla CARA Marin! -
- Già! Direi che sei la persona più adatta… -
Rincarò la dose Mu.
L'imbarazzato Saint del Leone fu salvato dal fatto che avevano ormai raggiunto l'entrata del Palazzo: appena uscirono furono accolti da grida festanti di benvenuto.
Atena avanzò e tutto fu silenzio
- Miei fedeli! I Gold Saint sono tornati fra noi! Ecco a voi Mu dell'Ariete, Kanon dei Gemelli, Aiolia del Leone, Milo dello Scorpione e Doko della Bilancia…. Nuovo Grande Sacerdote di Atena! -
Un boato esplose dalla folla: tutti inneggiavano ad Atena e ai suoi Cavalieri, che intanto si congratulavano con Doko assicurandolo che non avrebbero accettato nessun altro in quel ruolo.
Aiolia si guardò intorno ansioso: non vedeva Marin da nessuna parte!
"E' impossibile che non sappia cosa sta succedendo… ma allora perché non è qui?"
Un'espressione decisa scese sul suo volto
"Questa volta non me la lascerò scappare!"


-

Non era stato difficile trovarla: gli era bastato allontanarsi di nascosto dalla folla festante e concentrarsi qualche istante per sapere che era alla Casa del Leone Dorato.
Il saperla lì l'aveva rassicurato ed aveva attraversato le sette case che li separavano con tranquillità.
Entrato nel Tempio non trovò nessuno ma seppe all'istante dove cercarla; affrettò il passo verso il giardino e la vide: seduta sotto i due ulivi intrecciati s'abbracciava al petto le ginocchia e vi affondava il volto, la maschera abbandonata nell'erba. Marin avvertendo la sua presenza alzò il viso rigato di lacrime e Aiolia si fermò come pietrificato dalla visione che gli si presentava; l'aveva sognata tanto ed ora era di fronte a lui: gli occhi nocciola leggermente a mandorla erano arrossati dal pianto ma ugualmente magnetici e lui vi si perse affascinato. Quello scambio di sguardi fu più eloquente di ogni parola: Aiolia tese le braccia e Marin si alzò di scatto per rifugiarvisi stringendosi a lui spasmodicamente, mormorando il suo nome con voce rotta; il cavaliere l'abbracciò forte senza dire nulla, accarezzandole la schiena, affondando il volto nella cascata rossa dei capelli di lei.
Rimasero così a lungo, circondati dal mantello bianco del Gold Saint, quasi temendo che staccandosi l'altro sarebbe svanito come un sogno al risveglio.
- Ti amo Aiolia! -
Riuscì infine a dire lei quando ebbe domato le lacrime.
Lui sorrise contro la sua tempia e si scostò per guardarla negli occhi; in essi vide ciò che aveva agognato da quella notte lontana….. una decisione, una promessa: amore eterno.
Il suo volto splendette di gioia
- Anch'io ti amo Marin! -
Disse mentre le accarezzava il volto dai tratti sottili e delicati con una mano tremante, asciugandole le guance ancora umide di lacrime, sfiorando le piccole labbra color ciliegia senza mai lasciare i suoi occhi. Marin gli cinse il collo con le braccia, affondando le mani trai riccioli castani e avvicinando i loro volti per invitarlo a reclamare la sua bocca in un primo tenero bacio, che divenne pian piano sempre più appassionato.
Si staccarono di malavoglia soltanto quando sentirono una voce insistente chiamare i loro nomi
- E' Seiya! -
Esclamò Marin stupita, felice che il suo pupillo si fosse finalmente destato.
- Quel ragazzaccio farà meglio ad avere un buon motivo per venire a disturbarci! -
Borbottò Aiolia irritato. Marin rise vedendolo così imbronciato
- La prossima volta faremo in modo di non essere disturbati! -
Disse sorridendo seducentemente per poi andare a recuperare la sua maschera,
mentre Aiolia arrossiva andando già col pensiero alla 'prossima volta'.
Poi corsero verso il tempio tenendosi per mano, trovando ad attenderli l'impaziente Saint di Pegasus insieme ai Bronze Saint, alquanto imbarazzati dell'irruenza dell'amico.
- Hei finalmente! Dove vi eravate cacciati? -
Esclamò il giovane, rimanendo a bocca aperta quando vide che i due si tenevano per mano.
Il primo a riprendersi dallo stupore fu Shiryu del Dragone, che diede una pacca sulla schiena al compagno per riscuoterlo dall'imbarazzo in cui era caduto.
- Seika ci ha raccontato tutto ciò che è successo e Seiya non stava più nella pelle dal desiderio di ringraziarti Marin! Sai com'è…. Quando decide una cosa è irrefrenabile. -
- Uffa non è vero. Ma si, sono qui per ringraziarti: quello che hai fatto per me è il dono più grande che io abbia mai ricevuto in vita mia….. te ne sarò sempre grato Marin! -
- Non devi…non a me! E' stata Saori Kido ad ordinarmi di cercare Seika per te! Mi disse che ti aveva fatto una promessa e che voleva mantenerla per ricompensarti. -
- Cosa?! -
Esclamarono in coro i Bronze Saint.
Vedendoli così stupiti, quasi increduli, Aiolia intervenne gravemente
- Atena è veramente una persona molto generosa e di parola, dovreste saperlo ormai…..
Ho sentito che in passato non si è fatta amare da voi….. ma cercate di capirla….
Anche lei come noi è gravata da un destino ineluttabile e quel periodo della sua vita è stato l'unico in cui abbia potuto indulgere ai capricci della sua natura umana.
Ora però è la nostra Dea: ha abbandonato tutto per assumere quel fardello…. E nonostante il peso che deve sopportare non cessa di amare coloro che la servono fedelmente.
Qualsiasi altro Dio probabilmente ci avrebbe abbandonato al nostro destino… -
guardò Marin intensamente
- …..non Lei! Andiamo ora! -
- Dove? -
Chiesero i giovani commossi dalle parole di Aiolia
- A ringraziare la nostra Dea dove seno? -
rispose il Gold Saint scoppiando a ridere e avviandosi verso il tempio di Atena con Marin al suo fianco; si scambiarono un'occhiata e seppe che sotto la maschera gli stava sorridendo felice:
non importava dove o come, erano insieme.
"Per sempre!"
Pensarono entrambi nello stesso momento mentre correvano nel sole.

FINE


 

 


 

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