THE END OF INU YASHA


Questa Fanfic è la prima che scrivo… ^^ e quindi non so… inoltre si ispira al manga/anime Inuyasha. Diciamo che ho voluto provare a trovare un finale, chi lo sa, magari ci ho azzeccato… ai posteri ardua sentenza!
Comunque, è uno dei finali possibili, almeno spero. Ma non tormentatevi troppo, Inuyasha non terminerà tanto presto, basta vedere quanto è durato Lamù, Ranma e Maison Ikkoku! ^^
Con il tempo vorrei aggiungere qualche disegno fatto da me, chi lo sa, vedremo! Io consiglio di leggere questa fanfic con un sottofondo musicale, per i primi capitoli consiglio Fukai Mori - Do as Infinity mentre per quanto riguarda l'ultimo capitolo è più adatto Forever love…
Non mi resta che auguravi buona lettura!
Desy

 

 

THE END OF INU YASHA

 

CAPITOLO I
- L'addio -


Era finita… finalmente era finita…
Tutti i protagonisti di questa incredibile avventura erano riuniti nella foresta di Inuyasha, a pochi metri da loro c'era il pozzo, quel pozzo dal quale, molto tempo prima, tutto iniziò. Già, perché tutto ha inizio con l'arrivo di Kagome nell'epoca Sengoku, dove le lotte fra esseri umani e demoni erano all'ordine del giorno e inevitabilmente lo sono ancora… ma questa volta è tutto diverso, Naraku non esiste più.
Naraku… quel mezzo demone che nonostante il suo cuore umano ha ucciso e torturato molte persone, ma in fondo, è anche grazie a lui che sono tutti qui, insieme. L'odio verso Naraku ha creato solidarietà ed amicizia profonda, e questa unione ha vinto, tutti hanno vinto.
Una lieve brezza mosse leggermente le chiome e gli abiti di tutti
… silenzio…

Sango: "L'incubo è finito, sembra quasi impossibile"
Miroku: "E adesso…" il suo sguardo si posa su Kagome
Kagome: "Credo sia giunto il momento degli addii, non è così?"
Kaede: "Sai che senza Shikon non potrai mai tornare qui? Il pozzo tornerà ad essere un semplice pozzo…"
Kagome: "si, lo so… ma è giusto che la sfera rimanga nella sua epoca"
Kaede: "capisco…"

Shippo corse verso Kagome e le saltò in braccio.

Shippo: "ma allora non tornerai mai più… e io??? NON VOGLIO!"
Kagome: "lo so, anche a me dispiace non poterti più vedere piccolo Shippo, ma lo sapevamo fin dall'inizio, io vivo in un'altra epoca"
Shippo: "allora voglio venire a vivere con te!"
Kagome: "lo sai anche tu che non è possibile, dove vivo io non ci sono demoni, di nessun genere…"
Shippo: "e allora io sarò il primo!"
Kagome lo guardò con occhi dolci ma decisi
Shippo: "e va bene… però mi mancherai tanto!" e si strinse fra le braccia di Kagome
Kagome: "anche tu mi mancherai…"

Kagome si avvicinò a Sango-chan.

Kagome: "Grazie…"
Sango-chan: "che dici? Grazie a te, se non fosse stato per te ora Kohaku non sarebbe qui!"
Kagome: "sono contenta che tutto si sia risolto per il meglio"
Sango-chan: "si, anche io…"
Kagome: "e tu fai il bravo, non far arrabbiare tua sorella!" rivolta a Kohaku
Kohaku semi nascosto dietro alla sorella: "no, no… buon viaggio!"
Kagome: "grazie!"

Kagome si abbassò per accarezzare Kirara e salutare il vecchio Myoga, che naturalmente stava "benvendo "dalla povera Kirara! ^_^;;; Kagome passò davanti a Sango-chan e quest'ultima le sussurrò:

Sango-chan: "non ti dimenticherò mai, amica mia"

Kagome sorrise. Successivamente si avvicinò a Kaede.

Kaede: "grazie di tutto, sei una ragazza speciale… mi dispiace se ti abbiamo creato molti problemi"
Kagome: "no, grazie a te, per i mille consigli!"
Kaede: "spero che tu sia felice…"

Miroku si avvicinò a Kagome e le mise tra le mani un braccialetto di legno, era un rosario buddista.

Miroku: "così non ti dimenticherai di me…" e nello stesso tempo gli posò una mano sul sedere, Sango fu pronta a tirargli un calcio ^^
Kagome: "impossibile dimenticarti, rimani sempre un pervertito!" >_<
Miroku tornato con il viso serio: "in bocca al lupo!" e gli fece il gesto dell'ok con la mano, finalmente libera dalla maledizione del "foro del vento".
Kagome gli sussurrò "chi lo sa, forse il figlio lo potrai fare con Sango-chan, è parecchio gelosa!"

Kagome salutò persino Sesshomaru, la piccola Rin e Jaken. Mancava solo lui… Inuyasha… ed era così difficile, troppo difficile. Lo guardava, se ne stava in disparte, solo, avrebbe voluto leggere nella sua mente ma doveva limitarsi a guardarlo…

Shippo: "Kagome non puoi andare! Se torni di la con la Shikon, rimarrà nel tuo mondo e tu hai detto che vuoi che rimanga qui, quindi senza sfera non puoi tornare dall'altra parte del pozzo… vedi? Sei costretta a rimanere!"
Kagome: "è vero, non ci avevo pensato… bè, la getterò nel pozzo, una volta arrivata dall'altra parte!"
Kaede: "no, non è prudente, è meglio che qualcuno ti accompagni e riporti la sfera… purtroppo io non posso venire, devo curare mia sorella Kikyo…"
Shippo: "IO IO IO IO IO!!! VADO IO CON KAGOME!"

Shippo stava per correre verso Kagome quando una mano lo afferrò per la coda, il piccolo demone volpe continuava a dimenarsi ma sapeva di non avere scampo!

Miroku: "Inuyasha, è meglio che ci vada tu!"
Kaede: "Si, certo, vai tu!"

Kagome non sapeva se esserne felice o iniziare a piangere… ma non ebbe molto tempo per pensare, Inuyasha si avvicinò a lei, con gentilezza le prese lo zaino e iniziò a camminare verso il pozzo, in silenzio.

Kagome: "ok, è ora di andare… addio amici"

Tutti la salutarono, stava per saltare, quando si girò nuovamente verso i suoi amici e li vide leggermente deformati a causa delle lacrime che iniziarono ad inumidirle gli occhi… un secondo e saltò, per l'ultima volta.

 

 


CAPITOLO II
- Lacrime e silenzi -


- epoca Senkogu -

Sango-chan aveva gli occhi lucidi e Miroku le posò una mano sulla spalla

Miroku: "vedrai che starà bene…"

Sango-chan lo guardò cercando di capire se le sue parole fossero vere o solo consolatorie… intanto Kaede si avvicinò a Sesshomaru.

Kaede: "andiamo al villaggio, ma prometti che dopo aver fatto resuscitare mia sorella Kikyo con la tua spada non farai del male agli altri abitanti?"
Rin: "ma cosa dici vecchietta, Sessho-chan è buonissimo! Non farebbe mai del male, vero??"

Sesshomaru guardò la bimba umana che le saltava intorno con dolcezza ed annuì.

- dall'altra parte del pozzo -

Inuyasha e Kagome avevano attraversato il pozzo, ed ora i due si trovavano l'uno di fronte all'altro, in silenzio.

Inuyasha: "come mai lo zaino è così leggero?"
Kagome: "bè, ho lasciato parecchie cose al villaggio, Kaede voleva studiare le medicine di quest'epoca e Sango-chan adorava i nostri cibi preconfezionati…"

Passarono alcuni minuti ed i due, erano sempre, l'uno di fronte all'altro, in assoluto silenzio.
Inuyasha continuava a fissare un punto vuoto del pavimento, il ciuffo argento gli copriva gli occhi… si fece coraggio ed iniziò a parlare

Inuyasha: "ehm… ecco, io… vedi…"

Kagome gli si avvicinò e le posò un dito sulle labbra e le sussurrò

Kagome: "ssshh…"

La ragazza, senza guardare il mezzo demone negli occhi, appoggiò la sua testa sul suo petto, e iniziò a fissare anch'essa il pavimento. Cercò ti raccogliere tutto il suo coraggio, ma

Kagome: "… ti, ti …prego, non dire…niente…"

Senza guardarlo negli occhi, lo abbracciò forte. Inuyasha posò il suo sguardo su quella testa nera, non poteva vedere il suo viso, ma le sue orecchie non lo ingannavano, sentiva chiaramente dei deboli e sommessi singhiozzi. Kagome stava piangendo e lui non poteva fare nulla, questa volta non poteva salvarla come aveva fatto molte volte, i suoi occhi si fecero tristi, il cuore gli faceva male…ma cosa poteva fare? Cosa doveva fare? Strinse le sue braccia intorno alla ragazza, quando Kagome sentì quell'abbraccio iniziò a piangere ancora più forte… pianse, pianse tutte le sue lacrime ed il mezzo demone la tenne con se, fra le sue forti braccia. Un momento, un frammento, che valeva una vita intera…

Kagome sciolse quell'abbraccio e dopo essersi asciugata le lacrime lo fissò negli occhi

Kagome: "devi andare… torna a casa Inuyasha. Sono sicura che quando si sveglierà vorrà averti al suo fianco… torna indietro… Inuyasha"

Il mezzo demone annuì, si girò ancora per un attimo, studiò attentamente il viso di Kagome, la guardò intensamente negli occhi, se solo lei avesse parlato, forse, allora forse, lui sarebbe potuto stare con lei… allora forse… ma Kagome continuava a fissarlo dolcemente finchè non sussurrò

Kagome: "…addio…Inuyasha…"

In quel momento Inuyasha saltò nel pozzo.

- epoca Sengoku -

Quando Inuyasha uscì dal pozzo non trovò più nessuno, ad eccezione di Miroku che lo attendeva seduto con la schiena appoggiata al pozzo. Inuyasha non lo guardò nemmeno, pochi passi e

Miroku: "ehi, Inuyasha, credi di aver fatto la scelta giusta?"

Inuyasha si fermò un attimo, dava le spalle a Miroku, ma non si voltò, si limitò a stare immobile e ad ascoltare l'amico. Miroku alzò lo sguardo al cielo stellato

Miroku: "attento Inuyasha… non ci sono più frecce ad incatenarti in un sonno profondo, non avrai altre possibilità fra 50 anni…"

 

 

CAPITOLO III
- Una lunga notte -


Inuyasha ricominciò a camminare, si diresse verso il villaggio.
All'entrata incontro suo fratello Sesshomaru.

Sesshomaru: "la tua donna è viva…mi devi un favore…"
Inuyasha: "che intendi fare?"
Rin: "si, si che facciamo?"
Sesshomaru: "non lo so…"
Rin tirava la manica del vestito del demone "andiamo in giro!!! Dai, che bello!!!"
Sesshomaru: "va bene…" e si incamminò verso la foresta seguito dalla vivace Rin
Jaken era rimasto indietro, vicino ad Inuyasha
Jaken: "ehi, aspetti padrone!!! Ci sono anche io!"

Mentre Jaken correva verso Sesshomaru e Rin, inciampò e cadde a terra, una gag che fece ridere la piccola Rin. Sesshomaru si girò verso Jaken

Sesshomaru: "andiamo…"
Jaken: "si…si…"

Quando Sesshomaru si voltò nuovamente per la foresta sibilò

Sesshomaru: "in bocca al lupo… Inuyasha"
Jaken: "avete detto qualcosa?"

Ma Sesshomaru continuò a camminare con il suo solito sguardo freddo e l'andatura lenta ma fiera.

Inuyasha guardò il fratello scomparire nella foresta e si chiese se quel cambiamento fosse dovuto alla piccola umana, forse gli esseri umani sono deboli fisicamente, ma hanno il potere di infondere calore anche nei cuori più aridi.

Inuyasha arrivò alla casa di Kaede, salì su un albero, da lì potè osservare l'interno, c'era il fuoco che ardeva al centro della stanza e poco più in là c'era lei…

Inuyasha: (Kagome!… no, non è possibile… quella è Kikyo… è viva…)
All'interno della casa Kaede stava raccontando tutto quello che era successo alla sorella, che non ricordava più nulla.

Inuyasha non se la sentì di entrare, non sapeva cosa dirle, non sapeva come comportarsi… guardò nell'altra finestra, nella casa a fianco. Anch'essa era illuminata. C'era Sango-chan e Kohaku. La ragazza stava preparando qualche cosa da mangiare, erano "ramen istantanei", quelli che Kagome aveva lasciato. Inuyasha sentì una fitta al cuore…scese dall'albero, voleva allontanarsi da lì, ma incontrò nuovamente Miroku.

Miroku: "che fai? Non vieni a mangiare?"
Inuyasha: "lasciami in pace… dà questa a Kikyo, per favore"

Inuyasha lanciò a Miroku la Shikon no Tama e tornò nella foresta. Istintivamente si diresse al vecchio albero, all'albero dove incontrò per la prima volta Kagome. Si sedette hai piedi dell'albero e chiuse gli occhi.

Inuyasha: (ma perché?? In fondo è giusto quello che stiamo facendo… io sono un mezzo demone e io… che stupido, avevo con me la sfera e l'ho restituita, avrei potuto diventare un demone completo… ma che cosa sto facendo??
E poi nell'epoca di Kagome i demoni non esistono, questo è il mio posto… e Kikyo è qui… però 50 anni… e io rimango pur sempre un mezzo demone…)

Molti pensieri confusi si affollavano nella mente del povero Inuyasha… ma le sue orecchie sentirono dei rumori, venivano dal pozzo… Inuyasha si avvicinò e vi trovò il piccolo Shippo che piangeva.

Inuyasha: "ehi, che ci fai qui? Perché non sei al villaggio?"

Il cucciolo di demone volpe continuava a piangere

Inuyasha: "ma non lo sai che i maschi non devono piangere mai?"
Shippo: "ma io sono piccolo… e voglio Kagome…"
Inuyasha: "smettila, tanto lei non tornerà mai più!"
Shippo: "è tutta colpa tua!!! Sei tu che l'hai cacciata via… sei tu che preferisci quella là a Kagome, non capisci niente e io TI ODIO!"
Inuyasha: "PIANTALA!"
Shippo: " è con KAGOME che dovevi stare, è lei che si è sempre PREOCCUPATA per te… BAKA!!! Ti ODIO!"

Dopo queste parole Shippo corse fra le braccia di Inuyasha e pianse… Inuyasha lo voleva allontanare, lo aveva insultato, come si permetteva, un cucciolo come lui… che ne sapeva lui?
Ma alla fine restò immobile, accanto al pozzo, con il piccolo Shippo ormai addormentato fra le braccia, chiedendosi se aveva fatto la scelta giusta.

 

 

CAPITOLO IV
- La vita continua…forse -


- Tokyo, 1997 -
(ho deciso che l'intera avventura durerà esattamente un anno, inoltre il 1997 mi porta bene. In quell'anno Jacques Villeneuve vinse il mondiale di Formula Uno ^_^, nda)

Era passata una settimana da quando Kagome era tornata. Aveva raccontato alla sua famiglia gli eventi a grandi linee: la sconfitta di Naraku, la decisione di lasciare la sfera a Kikyo nell'epoca Sengoku, l'addio agli amici… ma la madre, Sota e persino il nonno erano molto preoccupati per lei, la vedevano diversa dal solito, nei suoi racconti, Kagome, evitava sempre di parlare di Inuyasha. All'inizio tutti pensarono che i due avessero litigato come molte altre volte, ma più i giorni passavano più si accorgevano che nell'espressione della ragazza non vi era collera, solo una profonda malinconia.

Il giorno dell'esame per passare alla scuola superiore arrivò. Kagome aveva potuto studiare… aveva così tanto tempo libero… prima di andare a scuola, passò come ogni giorno davanti all'albero sacro, per un attimo le sembrò di vedervi Inuyasha, addormentato e con una freccia conficcata nella spalla, ma era un'immagine frutto dei suoi ricordi, decise di non pensarci e di andare a scuola, era il grande giorno!

Terminato l'esame Kagome si incamminò verso il cortile davanti alla scuola, aveva voglia di tornare a casa, era stanchissima, ma abbastanza soddisfatta. Le grida delle sue migliori amiche la fermarono

(i nomi delle amiche non li ricordo, sinceramente non so nemmeno se lo hanno un nome ^_^;;; bè, io scelgo nomi che comunque sono del "ambiente Takahashi"… naturalmente caratteri e personaggi sono diversi)

Shinobu: "ehi Kagome, aspettaci…"
Akane: "che ne pensi dell'esame?"
Kagome: "bè non lo so, ma credo di esserci riuscita e voi?"
Shinobu: "non era particolarmente difficile!"
Akane: "lo dici tu… io ho fatto una confusione!!!"
Shinobu: "vorrà dire che noi diventeremo delle studentesse liceali e tu rimarrai qui! Non è vero Kagome?"
Akane: "ma sei cattiva…" (questa frase è tipica di una persona che conosco mooolto bene! È la mia best-ia friend!)

Kagome sembrava assorta nei suoi pensieri e non faceva molto caso al piccolo battibecco fra le sue due migliori amiche

Akane: "ehi, Kagome…"
Shinobu: "ma ti senti bene? Non è che stai ancora male?"
Kagome: "come?? No, no… non c'è pericolo, vedrete che non mi ammalerò più!"

Detto questo la ragazza pensò alla reazione del suo vecchio nonnino, dopo aver appreso la notizia che lei non sarebbe più andata nell'epoca Sengoku, insomma, che non avrebbe fatto più assenze ingiustificate!

* inizio ricordo *
Nonno: "COOOSAAA! Ma non puoi dirmi una cosa del genere… proprio adesso che ho comprato un'enciclopedia medica per corrispondenza!!!!"
Kagome: "ma chi ti ha detto di fare una spesa simile?"
Nonno: "ecco la riconoscenza… io, che ogni giorno studiavo una malattia nuova per te… tutti rimanevano allibiti!"
Kagome: (per forza… inventavi pure malattie assurde…) ^^;;;
Nonno: "ma non vuoi proprio più saltare nemmeno un giorno di scuola?? Magari per riposarti un po'?"
Kagome: "ma nonno, adesso diventerò una liceale, non posso saltare la scuola come mi pare…"
Nonno un po' triste… "e va bene, ho capito. Soooota?? Ehi Soooota? A te non va di saltare la scuola?"
Kagome ^^;;;;
*fine ricordo*

Kagome sorrise dopo aver pensato a quella buffa scenetta famigliare.

Akane: "visto che abbiamo finito gli esami, possiamo andare a divertirci! Che ne dite di fare un giro in centro?"
Shinobu: "che bello, ci sto! E tu Kagome? Vieni anche tu vero?"
Kagome: "io? Bè, non so…"
Shinobu: "dai non farti pregare! Ci divertiremo!"

Akane stava già spingendo le due amiche fuori dalla scuola, verso il centro città. Dopo aver osservato le vetrine del centro, Akane convinse le ragazze ad andare da McDonald's per uno spuntino! (in effetti, io ho un'amica che era fissata con McDonald's, ogni volta che ci fermavamo a scuola voleva andare lì.. fortuna che poi vinceva la maggioranza e optavamo per il nostro bar "Black Panther". ^_^, nda)

Shinobu: "chissà perché tu sei proprio fissata con questi fast-food americani!"
Akane: "hai ragione, ma che ci posso fare??? Sono così invitanti…"
Shinobu: "ma sono tutte schifezze!!!"

Shinobu: "ma hai visto quel vestito da Benetton? A me piace molto" (la Benetton è internazionale, inoltre la mia amica giapponese che ho conosciuto a Montreal adorava quel negozio! Ciao Miki!! …peccato non capisca un tubo di italiano! ^^;;;; nda)
Akane: "hai ragione, è bellissimo, se ho superato l'esame di oggi me lo voglio proprio prendere!!"
Shinobu: "si, si ma se mangi sempre qui diventerai una cicciona!"
Akane: "ma cosa dici? Se sono più magra di te!!!" :P

Kagome continuava a giocherellare con la cannuccia della sua coca, senza proferire parola.

Akane: "ehi, Kagome, ma se non stai male allora che cos'hai?"
Shinobu: "è vero. E' più di una settimana che sei così… ci fai preoccupare!"
Kagome: "ma no, che dite!"
Akane: "ahh, forse ho capito! E' un problema di cuore, vero?"

Kagome saltò sulla sedia. Si sentii colpita e ormai non poteva più tacere, almeno con le sue migliori amiche…

Akane: "visto? Avevo ragione!"
Shinobu: "si tratta di quel ragazzo che non ci hai ancora presentato, non è vero?"
Kagome: "bè, ecco… si. E' finita. Non ci vedremo mai più."
Akane-Shinobu: "COOSAA?!?!?!"
Kagome: "bè, si! Ma non preoccupatevi, sto bene!"
Akane: "a me non sembra…"
Shinobu: "in effetti mi sembri un pochino giù… che ne dici di andare al Luna Park domenica? Tutte insieme?"
Akane: "FANTASTICO!!!"
Shinobu: "veramente non lo dicevo per te, era per tirar su di morale Kagome!"
Akane: "ma sei cattiva… e poi, non ti abbattere Kagome, hai sempre Hojo. Lui è proprio cotto di te, inoltre è carino, intelligente e popolare in tutta la scuola!"
Shinobu: "Hojo veniva sempre nella nostra classe per chiedere informazioni circa il tuo stato di salute, inoltre ha rifiutato parecchie ragazze per te!"
Akane: "che cccarino!!!"
Shinobu: "già… e poi, voi due siete già usciti una volta, non è vero?"
Kagome: "bè non è stato proprio un appuntamento… è durato si e no un oretta e poi io…"
Shinobu: "ehi, Kagome, guarda, quello che è appena entrato non è proprio Hojo?"

 

 

CAPITOLO V
- Addio Hojo -


Le ragazze si girarono verso l'entrata e videro Hojo ed un suo amico. Il ragazzo notò subito Kagome e dopo aver comprato un panino ed una coca si avvicinò al tavolo delle ragazze, seguito dall'amico.

Hojo: "salve… ragazze" mostrò un ampio sorriso e fissò Kagome, che si sentì particolarmente imbarazzata.
Kagome-Shinobu-Akane: "ciao!"
Hojo: "vi disturbiamo? Possiamo unirci a voi?"
Akane: "ma certo!!! Sedetevi!"
Hojo: "grazie, molto gentili. Vi presento Godai, dal prossimo anno si trasferirà nel nostro liceo."
Akane sottovoce: "che ccarino!!!"

Kagome si sentiva un po imbarazzata, tutti parlavano tranquillamente sull'esame della mattina, sulle loro aspettative per il liceo, sui club a cui potersi iscrivere, che lei però, nell'ultimo anno non aveva frequentato per le troppe assenze… ricordarono persino l'ultima gita scolastica delle medie, alla quale lei non aveva partecipato, perché era al di là del pozzo… alla fine iniziò a pensare alle avventure che aveva vissuto in quell'ultimo anno, ricordi che però non poteva condividere con nessuno. Hojo notò che Kagome rimaneva estranea ai loro discorsi e si assicurò (anche lui) che stesse bene, che non fosse malata.
Kagome non ce la fece più, era stanca di sentirsi chiedere: "stai bene?? Sei ancora malata?" e così salutò le amiche in modo un poco freddo e lasciò il locale. Pochi metri e si fermò, alzò lo sguardo al cielo… era un cielo diverso da quello dell'epoca Sengoku, pensò. Ma una persona le mise una mano su una spalla, all'inizio sperò che fosse… ma non poteva… si voltò e vide

Kagome: "Hojo…"
Hojo: "ti prego di scusarci Kagome, noi parlavamo, parlavamo… e forse a te non interessavano i nostri argomenti"
Kagome: "no, non è questo. Devo proprio andare a casa"
Hojo: "sei sempre gentile. Posso chiederti se hai degli impegni sabato?"
Kagome: "sabato? Perché?"
Hojo: "bè ecco, mi piacerebbe uscire con te…"
Kagome: "senti Hojo, mi dispiace ma non me la sento… scusami, ma in questo periodo preferisco…"
Hojo: "capisco. Non devi giustificarti. Aspetterò…"
Kagome: "no, ecco, non devi farlo… io non sono molto brava in queste cose, però non voglio che tu mi aspetti, ci sono così tante ragazze che vorrebbero uscire con te!"
Hojo: "ma a me piaci tu"
Kagome imbarazzata: "bè… grazie, credo… però, scusa ma io proprio non posso."

Kagome corse via, lasciando il povero Hojo in mezzo alla strada, solo.
La ragazza tornò al tempio ma anziché entrare in casa, si rifugiò nel tempio che custodiva il pozzo, guardò all'interno: era buio, non si riusciva a percepirne la fine, ma sapeva che se fosse saltata dentro l'avrebbe trovata, si sarebbe ritrovata per terra, alla fine del pozzo, e non dove lei avrebbe desiderato… questo pensiero la turbò molto, si accasciò a terra ed iniziò a piangere.

Kagome: (ma perché… perché continuo a pensare a lui? Non tornerà, non verrà mai più a prendermi. Lui ha Kikyo e io non posso fare nulla, io vivo qui… Hojo, mi dispiace ma non posso stare con te, io continuo a pensare a lui… ma perché devo soffrire in questo modo? Perché?)

 

 

CAPITOLO VI
- La festa -


- epoca Sengoku -

Al villaggio stavano festeggiando, festa per la fine dell'incubo di Naraku ma soprattutto per il ritorno della loro amata sacerdotessa Kikyo. Tutti sembravano felici tranne uno… stava sul ramo di un albero, ai bordi della festa, sembrava non voler essere coinvolto nei festeggiamenti "umani". Le sue tenere orecchie da cane si mossero, aveva sentito un rumore, qualcuno si stava avvicinando…

Kikyo: "Inuyasha… per favore, vuoi scendere?"

Il mezzo demone ubbidì e si sedette vicino alla sacerdotessa. Inuyasha l'osservava, somigliava veramente a Kagome ma era anche profondamente diversa.

Inuyasha: (Kikyo e Kagome sono diverse, ora ne ho la certezza. Kikyo sembra più grande, riflessiva, ha un'aura un po' triste, è molto bella, forse più bella di Kagome, ma quella ragazzina ha coraggio, è vivace, il suo sorriso è così… mi scalda il cuore… e poi, anche il loro profumo è diverso…)

Kikyo: "non abbiamo ancora avuto tempo di parlare, da soli…"
Inuyasha: "già…"
Kikyo: "oggi c'è stato il primo attacco da parte di due demoni ragno, volevano la Shikon no tama, sai, sono un po' preoccupata, non so se voglio ancora questa responsabilità!"
Inuyasha: "che vuoi dire?"
Kikyo: "non voglio più tenere la Shikon, ho paura, ha un potere troppo grande…"
Inuyasha: "che cosa vuoi fare?"
Kikyo: "trovare qualcuno che neutralizzi il suo potere. Qualcuno come te…"
Inuyasha: "zzh, vorrai scherzare, spero… vuoi che diventi un essere umano?!?"
Kikyo: "non sono io che te lo chiedo, questa volta sei tu che…"
Inuyasha: "un debole essere umano… non ci penso nemmeno, i miei nemici mi ucciderebbero il giorno stesso!!"
Kikyo: "a quanto vedo, ora hai più amici che nemici…"
Inuyasha: "…"
Kikyo: "comunque se diventassi un essere umano, potresti stare vicino alla persona di cui sei innamorato, non credi?"
Inuyasha: "che cosa stai dicendo?"
Kikyo: "quello che ho detto. Io ti amo, ma la mia vita, la nostra vita, ha avuto fine 50 anni fa…"
Inuyasha: "tu credi che io…"
Kikyo: "ne sono sicura"


Shikon no Tama divenne improvvisamente rossa, rosso fuoco… poi lentamente il colore rosa prese il posto del rosso… sembrava tornata la solita sfera, ma Inuyasha, illuminato dai raggi argentei della luna era diverso, aveva lunghi capelli neri, orecchie e mani normali, era un essere umano a tutti gli effetti.

Inuyasha: "grazie… Kikyo…" detto questo saltò nel pozzo, con la Shikon no Tama fra le mani.

Intanto al villaggio la festa continuava senza sosta…

Shippo: "ehi Sango-chan, hai visto Inuyasha? Non lo trova da nessuna parte…"
Sango-chan: "no, adesso che mi ci fai pensare non è"

Miroku comparve sulla soglia della casa

Miroku: "Inuyasha ha scelto…"
Shippo: "COOSA?? Che significa?"
Sango-chan: "significa che non lo vedremo più, ma che sarà molto felice… non è vero?"
Miroku: "già…"

Al tempio Kikyo era seduta vicino alla finestra ed osservava un gruppo di bambini che si rincorrevano davanti al grande fuoco. Kaede le si avvicinò e si sedette accanto alla sorella

Kaede: "non avrai dei rimpianti?"
Kikyo: "forse… ma non ho il potere di cambiare la storia…"

… silenzio …

Kaede: "ti voglio bene, sorella"
Kikyo: "anche io…"

 

 

CAPITOLO VII
- Come stelle cadenti -


- Tokyo, 1997 -

Inuyasha era nel suo nuovo mondo, lo aveva visto diverse volte, quando veniva a riprendere Kagome, ma allora non avrebbe mai pensato di poter vivere lì… mai…
Il ragazzo uscì dal piccolo tempio dove era situato il pozzo e di fronte a lui c'era l'albero sacro, l'albero al quale Kikyo lo incatenò, sulla sua sinistra c'era la casa di Kagome, le finestre erano illuminate, voleva andare verso quella casa ma era titubante, che cosa avrebbe detto quando si fosse trovato davanti a Kagome? E se lei era fuori casa? Voleva aspettare, ancora un po', aveva troppa paura… rimase lì, immobile a guardare la città dall'alto. Era così strana, così luccicante, sembrava magica…

Inuyasha: (ma quanti fuochi accendono questi qui???)

Dalla casa si sentivano delle voci, ma era troppo lontano per sentire bene, aveva perso il suo udito "canino"…

Mamma: "Oh, no!!!!!! Kagome puoi uscire a prendere degli spaghetti? Non bastano…"
Kagome: "uffa, mamma stavo studiando!"
Mamma: "scusami, ma credevo bastassero quelli che avevamo in casa"
Kagome: "e va bene, ci vado, ci vado…"
Sota: "sorellina, visto che esci prenderesti qualche dolcetto?"
Kagome: "qualcos'altro???"

Kagome passò davanti al salotto dove il nonno stava guardando un documentario sull'antica Cina

Nonno: "Ehi, Kagome, che fai? Esci?"
Kagome: "si…"
Nonno: "aspetta, vieni a vedere questo documentario, In primo luogo devi sapere che quel tempio è come…"
Kagome: "ti prego nonno risparmiami!! … io esco!"
Mamma: "torna presto!"

Dopo essere uscita di casa Kagome vide nell'oscurità una figura, se ne stava immobile, in mezzo al cortile del tempio

Kagome: "mi scusi ma il tempio è chiuso, posso aiutarla?"

Le nuvole che coprivano la luna si diradarono, il ragazzo si girò verso di lei e il suo volto fu illuminato dai raggi della luna

Kagome: "I…Inu…Inuyasha?" disse incredula

Il ragazzo senza dire nulla si avvicinò a lei, erano vicini e lui continuava a fissarla negli occhi, poteva sentire il suo profumo, anche se aveva perso il suo finissimo fiuto. Kagome non sapeva cosa dire, era paralizzata, aveva paura che se si fosse mossa sarebbe svanito, e si sarebbe accorta che era solo un sogno, un'allucinazione.

Inuyasha: " non ricordi?"

* inizio ricordo *
Inuyasha: "Kagome, vorrei che tu stessi vicino a me…"
*fine ricordo *

Kagome: "ma…"
Inuyasha: "shh.. ti amo, Kagome"

Detto questo, il ragazzo la baciò. Un bacio che valeva più di mille parole, mille promesse… era lì, il ragazzo che Kagome amava era con lei e questa volta non lo avrebbe più lasciato.

Kagome: "e questa?" riferendosi alla Shikon no Tama che Inuyasha aveva in mano
Inuyasha: "ormai il colore rosa è scomparso, sta diventando trasparente, il suo potere si sta esaurendo…"

La sfera iniziò a fluttuare nell'aria sopra le teste dei due ragazzi e alla fine si ruppe, in mille pezzi. Un lieve vento salì e i frammenti della sfera volarono via… Il vento entrò anche nella camera di Kagome e mosse le fotografie sulla scrivania che la ragazza aveva scattato nell'altro mondo, questa volta nessuno cercherà più i frammenti, nessuno.
Con questa certezza nel cuore, Kagome ed Inuyasha restarono abbracciati a guardare i frammenti luccicanti che si disperdevano sulla città… come stelle cadenti.


- THE END -