BEYOND ALL HOPE


Prefazione: Questa fan fiction parla degli anni seguenti la morte di Goku dopo il Cell Game… E il suo ritorno a casa… Spero vi piaccia!! Buona lettura ^_^

Scrivetemi in tanti per commentare la fan fic all'indirizzo evassj@yahoo.it
Un’altra cosa! Proponetemi pure nuove trame e personaggi per le mie fan fic! Bye

Questa fanfiction e tutti i suoi diritti sono © di Evassj

 

 

BEYOND ALL HOPE

 

“Non ho trovato… niente altro per salvare la Terra…Addio a tutti…
Sei stato bravissimo, Gohan… Ne sono davvero felice! Dì a tua madre che il tuo papà le chiede scusa…”

Uno sguardo triste, lunghi capelli neri spettinati che scendevano lungo la schiena, morbide mani che accarezzavano il ventre, dove era custodito l’ultimo ricordo che aveva del suo amore…

“Gohan mi ha riferito quello che hai detto… Ma io no, non posso perdonarti.

Goku... Ancora una volta mi hai lasciata sola... Perchè mi hai sempre fatto tutte quelle promesse? Perché cavolo mi hai mentito così tante volte? Non dovevi dirmi che saresti rimasto per sempre con me… Tu sapevi che era una bugia, invece io no… Io ti ho sempre creduto… Ti ho sempre creduto perché di te tutti si sono sempre fidati di te.

Tu sei l’eroe del mondo, colui che ci ha sempre salvato…

E ora sto soffrendo… Sì, soffro proprio a causa tua. Perché sei così? Perché ti sacrifichi sempre per questo insulso mondo, che non ti ha mai dato niente, assolutamente niente in cambio? Perché il tuo animo è così puro e innocente? Ogni tanto dovresti essere egoista e pensare solo alla tua felicità.

Sarebbe stato meglio che in quel momento fossimo tutti saltati in aria. Almeno ora non sarei qui a piangere la tua assenza.

Ti sembra giusto che io ogni sera ormai da dei mesi debba guardare il vuoto nel letto accanto a me?

Ti sembra giusto che debba crescere da sola nostro figlio?

No, io non ti ho perdonato… Lo farò solo quando sarai qui, davanti a me, e potrò di nuovo guardarti negli occhi… Perché so che un giorno potrò farlo ancora…

E quando quel giorno verrà, giuro che non ti lascerò mai più andare…”

See the stone set in your eyes

See the thorn twist in your side
I wait for you...

I grandi occhi neri inumiditi da lacrime ormai abituali osservavano il ragazzino che stava giocando appena fuori di casa. Poteva sembrare indifeso e molto vulnerabile a chi non lo conoscesse bene, ma in verità era fortissimo. Infatti era stato lui l’unico ad avere la forza necessaria a sconfiggere Cell e salvare l’umanità. Conservava in sé tutto il vigore e la gioia di vivere del padre.

“Gohan, torna in casa! E’ ora di pranzo!” urlò Chichi.

Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte ed entrò di corsa.

Era apparecchiato per tre, ma si sistemarono in tavola solamente loro due, come tutti i giorni già da parecchio tempo. Nonostante ciò, Gohan rivolse alla madre, la solita domanda che non riceveva mai risposta:

“Mamma, dimmi la verità, come mai metti sempre un piatto in più? Sai benissimo che il papà non tornerà…”

La donna sorrise. Era un sorriso amaro, pieno di dolore. Decise di provare a dare una risposta a questa domanda, ma anche lei ignorava la ragione di quello stupido gesto.

“Già, meriti anche tu una spiegazione. Vedi, dicono che quando muore una persona cara, devi continuare a comportarti come se ci fosse ancora, per soffrire meno…”

Il bambino la guardò con profonda tristezza. Da quando suo padre era morto non erano più riusciti a vivere normalmente (non che prima ci riuscissero molto, tra tutti quei mostri, cyborg e demoni vari ND Eva ssj).

Passarono lunghi secondi di silenzio.

Anche Gohan soffriva moltissimo, ma aveva deciso che ora che suo padre non c’era più sarebbe toccato a lui prendersi cura di sua madre e del fratellino che stava per arrivare.

“Ehi, ma’” iniziò allegramente “Ma riesci ancora a muoverti con quel pancione? Sei così grassa…”

La donna rimase colpita delle parole del figlio. Ci teneva molto al suo aspetto fisico e non permetteva che nessuno la offendesse!!

“Scherza, scherza pure… Tanto fra poco più di un mese anche tu dovrai prenderti cura di questo bambino e aiutarmi! Capito?!”

Anche quella sera Chichi andò a letto da sola, come sempre negli ultimi mesi.

Non che prima avesse molta compagnia; Goku era quasi sempre lontano…

Beh in fondo era l’unico in grado di salvare la Terra e non sarebbe stato giusto essere così egoista da impedirgli di partire.

Però tante volte lei l’aveva desiderato… Tante volte aveva pensato di dirgli di non andarsene, di non lasciarla sola… Ma ogni volta le parole le si erano fermate in gola.

Sleight of hand and twist of fate
On a bed of nails she makes me wait
And I wait... for you

With or without you
With or without you

Ogni notte erano questi i pensieri che le attraversavano la mente, mentre l’avvolgeva la triste solitudine.

Non riusciva ancora a credere che il suo eroe fosse morto così… E ormai erano passati otto mesi…

Si chiedeva se lui l’avesse mai amata veramente. Era un ottimo marito e anche un bravo padre ma… L’amava?

Questo dubbio l’aveva sempre tormentata ma non aveva mai nemmeno tentato di chiederglielo… Probabilmente lui era troppo buono per dirgli la verità che lei tanto temeva…

In effetti non erano mai stati molto insieme, come marito e moglie (se, va beh, e allora Gohan e Goten come sono nati?! ^__^ nd Eva ssj).

Il loro rapporto sembrava piuttosto basato sul rispetto. Probabilmente Goku le voleva bene, ma non provava quella passione che aveva lei e che desiderava fosse ricambiata.

Forse la colpa era stata anche sua, perché da quando era nato Gohan sembrava che si preoccupasse più di lui che del marito. Ma lo faceva solo per evitare che anche lui si cacciasse in tutti quei casini.

Quando i loro amici avevano deciso di trovare un modo per farlo resuscitare egli fece sapere loro che non desiderava tornare sulla Terra perché anche se gli mancava la sua famiglia stava bene anche nell’aldilà.

In fondo ora potevano pensarci Gohan e gli altri a proteggere la Terra…

Già, ma non si era reso conto che c’era anche qualcun altro che poteva aver bisogno di lui, oltre alla Terra.

Non aveva pensato a suo figlio, che era ancora così piccolo? E… a lei?

Lui era veramente libero come l’aria… Neppure la morte poteva tenerlo stretto nella sua morsa. Assolutamente niente poteva togliergli il suo coraggio, la sua tenacia….

Le sembrava di stare da sola da un’eternità. Aveva bisogno di affetto, di sentirsi protetta… Come lo era solo tra le sue forti braccia.

Desiderava tanto che lui fosse lì con lei in quel momento, per rubargli un bacio…

L’ultimo bacio.

Non aveva neanche potuto dirgli addio.

Non le sembrava giusto dover stare così sola e dover crescere i suoi figli senza un uomo accanto.

Ma sapeva che non avrebbe mai potuto amare nessun altro a parte lui…

E si odiava per questo…

Through the storm we reach the shore
You give it all but I want more
And I'm waiting for you

With or without you
With or without out you
I can't live
With or without you

Il cielo era costellato da un’infinità di stelle. Una leggera brezza entrava dalla finestra aperta. Sembrava volesse asciugarle le lacrime che le attraversavano il viso.

Con le mani appoggiate sul mento e i gomiti sul bordo della finestra, osservava il cielo oscuro… come il suo futuro.

Sicuramente lui era lì da qualche parte e la stava osservando. O almeno, così amava credere.

Ad un tratto qualcosa di luminoso lacerò le tenebre.

“Una stella cometa?” Chichi se ne accorse “Allora devo esprimere un desidero…”

Sognò di rivederlo ancora una volta. Una volta soltanto, per potergli dire tutto quello che non aveva saputo confessargli in tutto quel tempo…

Poi si sarebbe rassegnata e l’avrebbe di nuovo lasciato andare, libero come sempre…

Ma aveva bisogno di sapere ancora tante cose…

Durante quel poco tempo in cui erano stati insieme avrebbe dovuto immaginare che quella felicità non sarebbe potuta essere eterna…

Niente è eterno, eppure lei lo aveva creduto, anche se solo per un istante, mentre guardava il viso sempre sereno di Goku… Quella serenità che neppure la morte poteva avergli portato via…

Perché sicuramente lui era lassù e in quel momento stava sorridendo…

Doveva sentire la presenza della morte che lo stava lentamente avvolgendo quel giorno… Era il giorno prima del Cell Game e suo marito era tranquillo… Troppo tranquillo…

Lui sapeva già come sarebbe andata a finire…

Lacrime amare attraversarono il suo viso.

Chiuse la finestra e si mise sotto le coperte.

And you give yourself away
And you give yourself away
And you give
And you give
And you give yourself away

Dopo quella notte Chichi decise che era inutile continuare a soffrire così.

Dovevano trovare la forza per andare avanti e non lasciarsi scoraggiare, anche per il bene del bambino che stava per nascere.

Guardò il cielo, illuminato da uno splendente sole.

Sembrava che dopo la sua scomparsa tutta l’energia e la voglia di vivere di Goku si fossero trasformate in quell’enorme luce.

“Perdonami amore mio… Non vorrei farlo ma devo riuscirci… Devo liberare la mia mente dalla tua presenza… Ma non voglio dimenticarti…” sussurrò osservando l’azzurro del cielo.

Poco tempo dopo diede alla luce Goten.

Era un bambino bellissimo, e con il passare del tempo si poteva notare una straordinaria somiglianza col padre.

Pochi giorni dopo il parto anche Bulma , Vegeta (…) e il loro figlio di un anno, Trunks, andarono a trovarla.

Finita la battaglia contro Cell il grande principe aveva deciso di smettere di combattere.

Non voleva ammetterlo, ma nonostante tutto Goku era uno dei suoi più cari amici (certo, in un modo un po’ particolare).

Osservò la culla dove stava dormendo il piccolo.

“E così questo sarebbe il figlio di Kakaroth? Spero che diventi forte come lui…”

Le due donne e anche Gohan lo guardarono con un’ aria molto stupita.

In un'altra occasione non si sarebbe lasciato sfuggire l’ opportunità di offendere il suo acerrimo nemico…

Ma poi lo capirono. Compresero che anche lui stava soffrendo molto, anche se naturalmente non l’avrebbe mai ammesso.

E così passarono altri sette, lunghi anni.

Gohan aveva 16 anni e frequentava il liceo, Goten aveva fatto grande amicizia con Trunks e sembrava che tutto andasse per il meglio. Anche la Terra non era minacciata da pericoli incombenti (sèèèè!)

Goten si faceva spesso raccontare da sua madre e da suo fratello su quell’uomo, quell’uomo che tutti consideravano un eroe e di cui parlavano con grande rispetto.

Quell’uomo era il padre che non aveva mai conosciuto.

“Mamma” chiese un giorno “Come mai il papà ci ha lasciato?”

Chichi era tranquillamente in cucina a lavare i piatti, e quando sentì questa domanda uno di essi le cadde per terra e si frantumò in mille pezzi. Come una vita che viene stroncata.

Come poteva rispondere a quell’innocente domanda, di cui nemmeno lei conosceva la risposta?

Guardò suo figlio. Era più forte di lei, non riusciva a guardarlo negli occhi per più di un minuto.

Identico… Era veramente identico a Goku… Sia nell’aspetto che nel modo di fare… Quei modi così infantili che suo marito aveva conservato anche col passare degli anni.

Anche gli occhi erano uguali… Sempre così pieni di vita e di gioia…

Ma in questo momento erano diversi… Quelli di suo figlio erano pieni di tristezza…

E di rimpianto… Occhi di un bambino che aveva perso il padre ancora prima di nascere…

“Lui non ci ha lasciato…” rispose abbozzando un sorriso “Vedi” continuò sedendosi “Lui si è sacrificato per noi… Se n’è andato per salvarci…”

Goten non capiva.

“Ma io vorrei tanto conoscerlo sai?”

Chichi non sapeva più cosa dire.

“Goten, non devi preoccuparti” disse Gohan entrando sorridendo “Sono sicuro che un giorno tornerà. Lui ha sempre fatto così” disse guardando sua madre negli occhi.

Lei distolse lo sguardo.

“Davvero? Che bello, così potrò conoscere il mio papà!” disse il bambino uscendo allegramente dalla stanza.

Gohan rimase lì fermo in piedi, osservando sua madre che gli dava le spalle.

“Perché l’ hai fatto? Perché gli hai raccontato una balla? Sai bene che non potrà mai accadere!” urlò lei senza voltarsi.

Il ragazzo si avvicinò a lei e, sfiorandogli la spalla con la mano, la rassicurò:

“Io so che tornerà” disse con fermezza.

Quando Chichi rimase sola pianse. Pianse con tutta la forza che aveva in corpo, come non faceva ormai più da tanto tempo.

Come sapete quando si muore si ha la possibilità di tornare per un giorno soltanto sulla Terra a trovare i propri cari.

Anche Goku ne approfittò. Voleva partecipare ancora una volta al torneo Tenkaichi, come ai bei vecchi tempi, dato che si stava allenando anche nell’aldilà (che razza instancabile i Saiyan).

Così fece sapere a suo figlio Gohan che sarebbe tornato e lui, ovviamente, ne fu felicissimo. Lo riferì subito a sua madre.

Era notte fonda, Chichi era a letto già da un pezzo ma non era riuscita a chiudere occhio.

E sapeva il perché.

Il giorno dopo ci sarebbe stato il torneo e avrebbe rivisto Goku.

Tanti pensieri ed emozioni si scontravano nel suo corpo…

“No… non è possibile… Non voglio rivederlo, non ce la farò… E quando se ne andrà di nuovo? Sarebbe come se morisse un’altra volta e non posso sopportare tutta questa sofferenza ancora. Vorrei tanto poterlo seguire… Oh, come lo vorrei…”

Il mattino dopo si svegliò con una grande tensione nel cuore.

Davvero lui sarebbe venuto? Sul serio l’avrebbe potuto rivedere, e toccare, e abbracciare ancora una volta? Non riusciva ancora a crederci.

Visto che mancava ancora del tempo prima dell’inizio del torneo, decise di recarsi appena fuori casa a passeggiare. Andò nel boschetto che si stendeva proprio davanti alla loro abitazione.

Quel luogo le riportava alla mente tanti ricordi…

Camminò fino ad arrivare ad un familiare laghetto. Sorrise rivedendo di nuovo quelle onde incresparsi accarezzate dalla dolce luce del sole.

Era proprio come quella volta. L’ultima volta che era stata insieme a tutta la sua famiglia. Il giorno prima della sua scomparsa si erano recati lì, lei, Goku e Gohan.

Ricordava con perfezione il suo viso sereno e il suo sorriso, e i suoi grandi occhi che osservavano con ammirazione suo figlio.

Si sedette su una roccia vicino alla riva; osservava sbuffando la terra sotto i suoi piedi; quei minuti erano i più lunghi della sua vita e lei odiava aspettare.

Quante volte però l’aveva fatto… Quante volte aveva atteso speranzosa il suo ritorno a casa… Quante volte aveva atteso pregando per lui… Ed era mai stata delusa? No, lui era sempre tornato alla fine.

Sarebbe stato così anche questa volta?

Mentre era immersa in questi pensieri, prese distrattamente un piccolo sasso e lo lanciò sull’acqua limpida. Sbuffò vedendo che era riuscita a fargli fare solo due balzi: un tempo era brava a quel giochetto, e Goku si divertiva a insegnarlo a Gohan quando era ancora piccolo.

Era immersa in questi pensieri, quando si accorse che un’ombra aveva oscurato la porzione di terra che stava fissando.

Rimase immobile.

“Non è così che si fa…” sussurrò “Ora ti insegno io, Chichi…”

Si mise dietro di lei e, abbracciandola prese un sasso e se lo mise in mano.

Lei rabbrividì a sentire di nuovo il tocco di quelle forti braccia…

“Vedi? Si fa così…” continuò lanciandolo con forza sull’acqua, e poi alzandosi soddisfatto.

Anche Chichi si rimise in piedi.

Le mancava il fiato. Non poteva crederci… Lui era veramente lì… Era forse un sogno?

“Goku…” riuscì a sussurrare con le lacrime agli occhi.

Sorrideva proprio come il giorno in cui si erano sposati… Ed era bello e forte come sette anni prima. Sembrava che nulla fosse cambiato. E forse era proprio così.

Indossava quella tuta, la solita tuta arancione che lei non aveva mai sopportato…

Goku si avvicinò di più a lei.

“Sapevo che ti avrei trovata qui…” disse abbracciandola.

Lei lo scostò da sé, come per osservarlo meglio.

“Sei veramente tu? Davvero sei tornato?” gli chiese con le lacrime agli occhi.

Lui le fece il suo solito sorriso innocente.

“Certo che sono davvero io…” rispose accarezzandole il viso, poi prendendoglielo tra le mani e avvicinandolo al suo.

Si unirono in un bacio pieno di passione.

“Mi sei mancata tantissimo…” sussurrò lui guardandola e rendendosi conto che era sempre bella come quando l’aveva sposata.

Chichi avrebbe voluto stare per sempre tra le sue braccia; non si sarebbe mai stancata del sapore dei suoi baci, della dolcezza delle sue carezze e del profumo della sua pelle…

Ma sapeva che quel sogno meraviglioso non sarebbe durato a lungo.

“Goku… Io ti devo dire tante cose…” iniziò lei con aria seria.

“Lo so, mi dispiace tanto averti lasciato sola in questo modo, ma non potevo fare altrimenti… Comunque hai visto che ti ho riportato Gohan sano e salvo? Ho mantenuto la mia promessa…” disse lui come per giustificarsi.

“Non è vero…” continuò lei “Tu mi avevi promesso che tutti e due sareste tornati a casa… Invece mi hai lasciata sola un’altra volta… Ma io non ce l’ ho con te… Come potrei odiare l’uomo che ci ha sempre salvati? Però io…” Non riuscì a terminare la frase perché le lacrime la sopraffarono e le tolsero il respiro.

Goku la strinse di nuovo e le accarezzò i lunghi capelli neri.

“Mi dispiace non potevo fare altrimenti… Se solo ci fosse stata un’altra soluzione sarei rimasto per sempre con te…” sussurrò lui.

Chichi si calmò, quelle forti braccia avevano il potere di rassicurarla da qualsiasi cosa.

La guardò per un lunghissimo attimo.

“Mi dispiace di non averti mai detto quanto ti amo” disse “Ma è così Chichi: io ti amo”

Lei lo guardò negli occhi e notò che erano lucidi. In quel momento si rese conto che era stata un’egoista: non era lei l’unica a soffrire. Come aveva potuto non pensare che anche lui soffrisse per non poter stare insieme a sua moglie e i suoi figli?

Sorrise.

“Lo so. E anch’io ti amo. Non è giusto tutto questo…” disse lei, ma si interruppe quando sentì le sue labbra avvicinarsi alle proprie.

Si sedettero sul prato, Goku la osservò per alcuni istanti che sembrarono infiniti.

Vide una grande bellezza offuscata da un’altrettanto immensa tristezza e il suo cuore si strinse in una morsa di ghiaccio rendendosi conto di essere l’unico artefice del suo dolore. Cosa poteva fare per alleviarlo?

Sorridendo le cominciò a baciare il collo e le spalle, assaporando piano piano il dolce sapore della sua pelle che in tutti quegli anni quasi aveva dimenticato quanto lo inebriava.

E fecero l’amore. Sì, lì, in quel luogo che era stato il teatro di tanti momenti felici tanto tempo prima… Momenti che potevano tornare di nuovo.

Ad osservare la loro unione c’erano solo gracili fiori che si muovevano al ritmo del vento, le onde dell’acqua e l’infinito del cielo.

Quando si recarono al Tenkaichi, dove erano riuniti gli altri guerrieri che attendevano l’arrivo di Goku, tutti gli corsero incontro felici, soprattutto Gohan.

Purtroppo non poterono godersi molto questa giornata perché arrivò un nuovo nemico a turbare la quiete: Majin bu. Anche questo pericolo però fu scongiurato dopo molte battaglie, naturalmente anche grazie all’aiuto di Goku.

E così alla fine la pace fu riportata ancora una volta sulla nostra Terra.

Tutte le persone che erano state uccise, compresa Chichi, vennero riportate in vita.

Erano tutti riuniti al santuario di Dio, aspettando l’arrivo dei guerrieri che li avevano salvati; Chichi era ansiosa di rivedere il suo eroe, Gohan. Era molto orgogliosa di lui, perché era stato coraggioso proprio come suo padre.

Tutti si voltarono sentendo la presenza di aure familiari. Finalmente erano tornati.

Il volto di Chichi si rasserenò quando vide il figlio maggiore.

Egli non disse niente, ma sorrise e indicò dietro di sé.

Chichi guardò e vide un’ombra che si stagliava per terra e che si stava avvicinando.

Il suo cuore si fermò per un attimo.

“Goku…? Come mai sei qui?” riuscì a sussurrare.

Non capiva più niente, sentiva solo i battiti che aumentavano vertiginosamente.

“Shhh… Non parlare…”

Lui si avvicinò e l’abbracciò.

Dagli occhi di Chichi cominciarono a scendere calde lacrime, stavolta non di tristezza ma di gioia.

La baciò a lungo.

Chichi sentì le sue forti braccia che la sollevavano; Goku la portò volando a casa, lasciando tutti gli altri esterrefatti.

La portò in camera e la stese sul letto, poi iniziò a baciarla lentamente.

“Questa volta voglio averti senza dover pensare che sarà l’ultima ”

Fecero l’amore mentre la calda luce del tramonto illuminava i loro corpi.

Quella notte Chichi si svegliò di soprassalto.

Era stato un sogno…?

No, lui era ancora vicino a lei.

Ma come mai era lì? Forse gli avevano concesso di rimanere un altro giorno sulla Terra.

Sorrise. Era inutile farsi troppe domande. Lui ora era con lei ora, e questo era l’importante.

Domani è un altro giorno. Si strinse forte al suo corpo e si riaddormentò felice.

Quando i caldi raggi del sole invasero la stanza cercò di resistere alla loro luce.

Strinse forte a sé le lenzuola. Avrebbe voluto dormire per sempre.

Sapeva che quando avrebbe riaperto gli occhi il sogno sarebbe svanito e la realtà piena di quella amara solitudine l’avrebbe avvolta di nuovo, e per sempre.

Con un briciolo di speranza si guardò attorno.

La stanza era vuota.

Non si sarebbe dovuta meravigliare, sapeva che il sogno non poteva durare a lungo e lui se ne sarebbe dovuto andare di nuovo…

My hand are tied
My body bruised, she's got me with
Nothing lleft to win
And nothing left to lose

Nonostante ciò i suoi occhi si riempirono lentamente di lacrime…

Rimase così immobile sdraiata sul letto fino a che delle voci, anzi, delle urla, non la distolsero dalla sua solitudine. Era così agitata che non capiva più niente ma riconobbe le voci dei suoi figli.

Si mise alla svelta un vestito a caso e andò fuori a vedere cosa stava succedendo. C’erano Gohan e Goten che stavano litigando a suon di parolacce.

Chichi non capiva molto bene il discorso, ma intuì che Goten stava prendendo in giro il fratello per la sua storia con Videl…

“La volete piantare voi due? Mi sono appena alzata e già devo sentirvi urlare?” si lamentò.

Gohan capì che era di cattivo umore e cercò di calmarla.

“Dai, mamma, ora calmati non vedi che bella giornata è oggi? Non arrabbiarti…”

Era proprio vero: era una bellissima giornata, il cielo era azzurro e il sole luminoso brillava alto nel cielo.

Ma non poteva essere felice.

Sospirò e sorrise ai suoi figli.

Almeno loro erano ancora lì con lei.

With or without you
With or without you
I can't live

With or without you

“Ah ma allora siete qui? Non vi trovavo più…”

Chichi si voltò lentamente.

Non poteva credere a quello che stava vedendo.

Davanti a lei c’era Goku.

Era illuminato dalla luce del sole che faceva risaltare la perfezione del suo corpo e dei suoi muscoli.

Con le lacrime agli occhi si gettò su di lui e lo abbracciò.

Lui la strinse fra le braccia e le accarezzò dolcemente i capelli.

“Ehi, piccola cosa succede? Perché stai piangendo?” chiese sorridendo.

“Pensavo… Pensavo che te ne fossi andato di nuovo…” disse tra i singhiozzi.

Goku le alzò il viso tra le mani e le diede un lungo bacio.

Chichi lo guardò e sorrise, mentre i raggi del sole le asciugavano le lacrime.

 

THE END

P.S. La canzone che ho inserito è “With or without you” degli U2.