A MOONLESS NIGHT
N.B. Questa fan fic parla di mirai trunks e dei suoi sentimenti.... e` ambientata
dopo il cell game e in entrambe le linee temporali!
Mi farebbe piacere se mi faceste sapere cosa ne pensate della
mia fan fic. Scrivetemi in tanti a: evassj@yahoo.it
Unaltra cosa! Proponetemi pure nuove trame e personaggi per le mie fan
fic! Bye
Questa fanfiction e tutti i suoi diritti sono © di Evassj
Buona lettura ^__^
A MOONLESS NIGHT
Give me time to reason,
give me time to think it through
Passing through the season,
where I cheated you
Violente gocce di pioggia bagnavano la strada ricoperta da macerie e corpi abbandonati.
Ognuno di essi aveva visto un grande terrore prima di far scomparire per sempre
il loro grido daiuto.
Anche il cielo urlava la sua cupa disperazione, la luce era scomparsa per far
spazio alle tenebre.
Si diresse verso il punto dove le gocce sembravano scendere più forti.
Alla fredda pioggia si mescolarono calde lacrime.
Vide il suo corpo già morto, il sangue che ancora sgorgava dalle numerose
ferite e dal braccio mutilato. Si inginocchiò di fianco a lui e batté
i pugni sullasfalto. Avrebbe voluto avere il potere di aprire una voragine
nel terreno per portarli via entrambi in un altro luogo
Un luogo dove non avrebbero più dovuto combattere e patire nella falsa
speranza di poter essere in grado un giorno di sconfiggere il male.
Sfiorò il suo corpo come per accertarsi che fosse solo un incubo
Ma era la realtà.
I suoi pensieri si fermarono e ripensò a tutti le volte che laveva
salvato, a tutte le sofferenze che avevano patito insieme.
In quel momento il suo primo pensiero fu quello di seguirlo.
Come avrebbe fatto senza di lui? Era stato il suo maestro, e prima ancora il
suo migliore amico.
No, non poteva farlo. Gli avrebbe dimostrato quello che aveva imparato osservando
ogni giorno la sua forza ed il suo coraggio.
La rabbia cominciò a crescergli dentro. Rabbia e frustrazione per non
avere ancora abbastanza forza da poterlo vendicare.
Ma un giorno ce lavrebbe fatta.
Si erano presi la vita di suo padre e di tutti i suoi amici ed ora anche la
sua, ma non gli avrebbero portato via anche la poca felicità che gli
rimaneva.
Voleva liberarsi del dolore che provava. Un urlo lacerante attraversò
le tenebre.
La sua aura si ingrandì sempre più e si trasformò in Super
Saiyan.
Laura dorata simbolo di giustizia illuminava il buio della notte.
Gli rimaneva ancora un fievole speranza.
Nella strada abbandonata gli sembrò di sentire riecheggiare la sua voce
Gli diceva che solo lui poteva avere ancora la forza per liberare il mondo dal
male.
Era lultimo guerriero.
Avrebbe aspettato con ansia quel momento e si sarebbe preparato. Si sarebbe
allenato fino allo scontro finale.
Lentamente e con un grande vuoto nel cuore Trunks prese il cadavere di Gohan
e se ne andò
Anche quel giorno pioveva. Trunks aveva sentito il bisogno di rivivere quello
che era accaduto.
Era notte e nel buio si potevano vedere le lacrime che il cielo versava, proprio
come quella volta.
Le nuvole avevano coperto la luna, e niente riusciva ad illuminare le tenebre.
Ritornò in quella strada, quello stessa strada ancora ricoperta da macerie
dove tanti anni prima aveva perso il suo amico
Ora finalmente la pace era tornata. Dopo il viaggio che aveva compiuto indietro
nel tempo, quando era tornato era riuscito a sconfiggere quei maledetti cyborg.
Rivide nella sua mente il cadavere di Gohan steso sullasfalto.
Strinse i pugni. La pace era tornata, era vero, ma che pace poteva essere? A
parte sua madre, non gli era rimasto più nessuno. Suo padre, e tutti
gli altri guerrieri avevano perso la vita inutilmente.
Sarebbe tanto voluto rimanere nel passato
Sapeva che loro non avrebbero
avuto una vita difficile come la sua. Avrebbero avuto tutto quello che lui desiderava.
Mentre guardava per lultima volta i volti di suo padre e di Gohan pensava
che non fosse giusto che non avrebbe più potuto rivederli.
Padre, Gohan, ora sarete fieri di me sussurrò con le lacrime
agli occhi, rivolto verso il cielo.
Si voltò e tornò indietro.
I will always have a cross to wear,
but the bolt reminds me I was there
Addio Bulma
disse prima di baciarla.
Guardò suo figlio e sfiorandogli delicatamente una guancia gli disse
che un giorno sarebbe stato lui a salvare la Terra.
Il morso che ti ho fatto sulla spalla
proseguì evitando
di guardare la donna significa unione. Eterna.
La guardò nei suoi profondi occhi azzurri e vide che si stavano riempiendo
di lacrime.
Era rimasta colpita da queste parole
Vegeta
Perché mi stai dicendo queste cose? Noi cresceremo
insieme nostro figlio e tu gli insegnerai a combattere
Non è vero?
Rispondimi! urlò fra i singhiozzi.
Lui non rispose e se ne andò volando, lasciandoli al sicuro in una grotta.
Prima di scomparire allorizzonte si voltò e li guardò per
lultima volta.
Ti amo, Bulma sussurrò.
In quel momento non aveva paura. Provava solo un grande rimpianto per non aver
mai dimostrato a quella donna i suoi veri sentimenti. Sapeva che non avrebbe
più potuto farlo. Mai più.
Poche ore dopo la donna trovò il suo cadavere.
Immerso nella polvere e bagnato dalla pioggia.
Si chinò su di lui e pianse. Ma ormai non aveva più nemmeno la
forza per versare le lacrime.
So give me strength,
to face this test tonight
Bulma era in piedi, nel giardino davanti alla Capsule Corp. e osservava il cielo
nero, incurante della pioggia che continuava a scendere incessantemente.
Quel nero che le aveva tolto ogni speranza.
Ripensava a quella notte, quella notte terribile, pochi anni prima, quando le
avevano portato via Vegeta
Era riuscita a rivedere tutto il dolore che aveva provato.
Aveva avuto la forza di andare avanti solo per crescere suo figlio, altrimenti
anche la sua vita sarebbe terminata. Ora si era trasformata in una donna forte
e non piangeva più ripensando agli orrori che aveva vissuto.
Il padre di suo figlio era morto, così come Goku e tutti gli altri guerrieri
Ma ormai era passato tanto tempo.
Suo figlio era ancora con lei, ed era riuscito a riportare la pace anche nel
loro tempo.
Scosse la testa. Che razza di pace poteva essere quella che li aspettava? Una
pace vissuta nella totale solitudine, senza le persone che amavano
Vide unombra avvicinarsi.
Quando si avvicinò di più lo riconobbe, e vide che camminava a
testa bassa.
Trunks! Perché cavolo sei uscito? Non vedi che tempo cè?
gli disse.
Il ragazzo alzò la testa e Bulma vide che aveva il volto rigato dalle
lacrime. Capì immediatamente quali sentimenti passavano nel suo animo,
perché erano gli stessi che provava lei.
La paura di rimanere soli.
Si avvicinò a lui, e dopo averlo abbracciato tornarono insieme in casa.
Mamma
Parlami ancora di mio padre
chiese un po
imbarazzato.
Era notte fonda e la pioggia continuava a scendere imperterrita.
Bulma sorrise. Trunks gli rivolgeva sempre quella domanda quando era piccolo.
Ma tu l hai conosciuto quando sei andato nellaltro tempo,
no? Ormai dovresti sapere comè fatto
Sì, è vero, ma non è la stessa cosa
In questo
tempo non l ho mai conosciuto
disse lui.
E sempre lo stesso uomo: orgoglioso, forte, coraggioso e tanto testardo
disse Bulma sospirando ma anche pieno damore per noi, anche se non
l ha potuto dimostrare.
Allinizio non lo sopportavo, ma poi ho capito che ci teneva a noi.
Quando Cell mi ha ucciso si è davvero arrabbiato disse il ragazzo
abbozzando un sorriso ma mi spieghi perché si è comportato
così male con te? Perché ti ha abbandonato tante volte
?
La donna lo guardò intensamente negli occhi.
La sua mente scorreva tutti i momenti che aveva vissuto con lui
Tutto il dolore che aveva provato ma anche tutto l amore che aveva donato
a quelluomo.
E anche quello che aveva ricevuto.
Dovresti chiederlo a lui affermò.
Si accese una sigaretta.
Ti manca molto, vero? chiese distrattamente lei.
Quelle parole colpirono in pieno il cuore di Trunks.
Sì rispose Mi manca ancora più di prima, ora
che l ho conosciuto. E mi manca anche Gohan. Non è giusto che siano
morti così.
Dopo una breve pausa di silenzio Bulma continuò:
Allora torna da loro disse con fermezza.
Il ragazzo si girò di scatto.
Cosa vuoi dire?
Con la macchina del tempo puoi andare ancora nel passato, no? Ormai sono
passati alcuni mesi dallultimo viaggio che hai fatto, si deve essere ricaricata.
Perché non vai da loro?
Silenzio. Si sentiva solo il rumore della pioggia che batteva incessantemente
sul tetto
Perché non avrei più la forza di tornare qui. rispose
senza guardarla.
Quella notte Bulma si alzò e, facendo attenzione a non svegliare Trunks,
si recò nel laboratorio. Voleva controllare in che stato era la macchina
del tempo. Le parole del figlio lavevano colpita molto; sapeva di non
potergli donare una grande felicità, e questo era lunico gesto
che poteva fare per lui. Poteva donargli un sogno, un illusione, ed era
meglio che vivere per sempre in quella realtà.
Trunks si era accorto che quella notte sua madre non era andata a letto, così
seguendo i rumori si alzò e la vide. China su un computer, la testa appoggiata
sulle braccia incrociate, gli occhi chiusi che la stavano portando in chissà
quali luoghi meravigliosi
Almeno potevano ancora sognare.
Sorrise, prese una coperta e gliela mise sulle spalle.
If only I could turn back time
If only I had said what I still hide
If only I could turn back time
I would stay for the night. For the night...
Vegeta era nella gravity room e si stava allenando, ma non era per niente concentrato
su quello che stava facendo.
Ormai si allenava più che altro per sfogare la sua rabbia che per diventare
più forte.
Che senso aveva impegnarsi così tanto, ora che il suo rivale di sempre
non cera più?
Quando Goku era morto durante il Cell Game si era promesso che non avrebbe combattuto
mai più.
Cominciò a sferrare i colpi più violentemente.
Kakaroth
Ancora una volta si era sacrificato per salvare tutti quanti
La sua aura si ingrandiva sempre più.
Maledizione! urlò Perché l hai fatto?
Perché?
Si inginocchiò e batté i pugni per terra. Si sentì umiliato
quando si accorse che piccole lacrime stavano attraversando il suo viso.
Sapeva benissimo che anche se avesse potuto, per colpa del suo orgoglio non
si sarebbe mai sacrificato per la Terra
E neppure per sua moglie e suo
figlio, che erano le persone più importanti della sua vita
Non ne avrebbe mai avuto il coraggio. Invece lui sì, laveva avuto.
Sapeva che avrebbe dovuto ringraziarlo per essere ancora vivo.
No pensò Io lo odio, lo odio con tutto il mio cuore
Come poteva esistere un Saiyan così generoso e al tempo stesso così
amante delle battaglie?
Perché un guerriero di grado inferiore come Kakaroth aveva avuto più
coraggio di lui, il grande principe dei Saiyan? Quello che odiava di più
era che anche altre volte gli aveva salvato la vita.
Come dopo il loro primo scontro. Goku non aveva voluto ucciderlo perché
voleva ancora scontrarsi con lui. Non lottava per uccidere i suoi avversari,
ma solamente per non essere sconfitto. Era come se avesse sempre saputo che
con il passare del tempo Vegeta avrebbe acquisito uno spirito più umano.
Si fermò al centro e fissò il vuoto della stanza.
Non combatterò mai più si ripromise ancora una volta.
Uscì dalla gravity room e si accorse che tutte le luci erano spente.
Era notte fonda e tutti erano già a letto. Dopo aver fatto una rapida
doccia andò nella sua stanza.
Vide Bulma già addormentata profondamente e il piccolo Trunks nel suo
lettino che continuava ad agitarsi e aveva scombussolato tutte le coperte.
Vegeta controllò di nuovo che la sua compagna stesse dormendo e, come
se stesse per commettere un reato, si avvicinò lentamente al bambino
e gli rimboccò le coperte.
Abbozzò un sorriso sfiorandogli la tenera guancia con la mano.
Poi si mise a letto, facendo attenzione a non svegliare Bulma. Si sdraiò
sotto le coperte e incrociò le mani dietro la testa. Guardò la
donna di fianco a lui e il suo cuore si riempì di unimprovvisa
serenità.
Le scostò una ciocca di capelli dal viso. In quegli ultimi mesi laveva
davvero trascurata, non pensando al fatto che anche lei soffriva parecchio per
tutto quello che avevano passato in quel periodo e per la perdita di Goku.
La sua espressione divenne seria. Quel maledetto mancava davvero a tutti. Se
fosse morto lui, probabilmente non sarebbe importato a nessuno.
Beh, tranne a lei. Quella donna era lunica persona che laveva sempre
apprezzato per quello che era e aveva tentato di capirlo. Era lunica a
cui importasse qualcosa di lui.
E ora proprio lui la stava lentamente allontanando
Si arrabbiò
con se stesso per lerrore che stava commettendo. Non avrebbe lasciato
quella donna, e neppure suo figlio.
Si ricordò del ragazzo che aveva conosciuto pochi mesi prima
Quel ragazzo così forte e coraggioso
Anche il bambino che in quel momento dormiva nella sua stessa stanza un giorno
non tanto lontano sarebbe diventato così.
Chissà come sta ora Trunks? Sicuramente avrà già
sconfitto i cyborg ed ora sarà tutto a posto pensò con orgoglio,
osservando il soffitto.
Si ricordò che nel suo futuro era morto già da molti anni, aveva
lasciato suo figlio quando aveva pochi mesi. E aveva lasciato anche Bulma. Sapeva
di non essersi comportato bene con lei. Non avrebbe permesso che anche in questo
tempo suo figlio crescesse senza un padre e sua moglie rimanesse da sola. Sapeva
di essere ancora in tempo per rimediare ai suoi errori.
Però avrebbe tanto voluto fare qualcosa anche per laltro Trunks
Sapeva che viveva in un futuro terribile e si chiedeva se era felice.
Si chiedeva se sentiva la sua mancanza.
Chiuse gli occhi e si addormentò.
Claim your right to science
Claim your right to see the truth
Though my pangs of conscience,
Will drill a hole in you
Trunks era seduto sul bordo del letto ed osservava fuori dalla finestra. Non
aveva proprio voglia di dormire.
Ma ovunque guardasse non vedeva altro che morte e distruzione, e davanti a lui
scorrevano le immagini di tutte le battaglie che aveva combattuto.
Si prese la testa fra le mani. Non poteva andare avanti così, doveva
far qualcosa, la sua vita sembrava non avere un senso.
Doveva sapere ancora tante cose
Su suo padre, soprattutto. Erano stati
insieme molto tempo prima del Cell Game, addirittura un anno intero nella Stanza
dello Spirito e del Tempo. Erano tante le cose che avrebbe voluto dirgli, ma
ogni volta che si trovava con lui non voleva rovinare quei momenti facendogli
domande a cui probabilmente non avrebbe risposto.
Voleva sapere se amava sua madre, se amava lui, suo figlio
Aveva già
dimostrato quello che provava, ma aveva bisogno di sentirselo dire da lui in
persona. Voleva delle certezze.
E poi Gohan
Aveva bisogno di sapere come stava, ora che suo padre era
morto anche nel suo passato.
Sì, aveva bisogno di sapere tutto questo.
Poi sarebbe tornato per sempre a casa.
Si addormentò con la finestra aperta e il nero delle tenebre che invadeva
la stanza
Una notte senza luna.
I seen it coming like a thief in the night,
I seen it coming from the flash of your light
Quella mattina Vegeta si alzò più tardi del solito, anche Bulma
era ancora a letto, e si svegliò in quel momento. Naturalmente si aspettava
anche quel giorno di trovare il posto di fianco a lei vuoto, e si stupì
quando vide il suo compagno.
Ah, non ti sei ancora alzato? gli disse con voce fredda Strano
In effetti, però, non era poi così strano: negli ultimi tempi
trascurava molto gli allenamenti, e lei sperava che fosse per rimanere di più
con la sua famiglia, e invece si faceva sempre gli affari suoi.
Bulma, noi dobbiamo parlare disse deciso lui.
Lei stava già uscendo dalla camera, si voltò e lo guardò
negli occhi.
E di cosa, scusa? chiese facendo finta di niente.
Lo sai. Di noi due, di quello che ci sta succedendo rispose pazientemente
Vegeta, consapevole che lei aveva capito benissimo cosa intendeva.
Ah sì? Noi due? E cosa dovremmo dire? Forse che il mio compagno
mi ha lasciato sola proprio nel momento del bisogno, che non gli importa di
suo figlio, che
che non lo riconosco più
. disse lei
aprendo la porta. Sentiva che i suoi occhi cominciavano a riempirsi di lacrime
e non voleva farsi vedere piangere.
Si richiuse la porta alle spalle e si appoggiò al muro, cercando invano
di trattenersi. Vegeta si alzò, e udì i suoi singhiozzi appena
fuori dalla porta.
Uscì e si mise davanti a lei, che cercava di nascondersi il volto con
le mani. Le mise le mani sulle spalle e cercò di calmarla.
Perché? Perché mi hai lasciata sola? Io ho bisogno di te!
urlò Bulma.
Vegeta la guardò, sentendosi ferito da quelle parole, sapendo che rappresentavano
la verità.
Lo so disse semplicemente, prendendole il viso tra le mani e avvicinandolo
al suo.
Ma lei rifiutò quel contatto e si ritrasse.
Maledizione, Vegeta! Non puoi sistemare sempre tutto così!
si lamentò.
Lo sapeva. Sapeva che lei aveva bisogno di qualcosa di più di quello
Aveva bisogno di un uomo su cui contare, uno che non labbandonasse mai
e che le donasse sicurezza.
Il fatto è che in quei mesi in cui erano stati lontani, quella donna,
quella stupida terrestre, come la chiamava, gli era mancata tantissimo
Gli mancavano i suoi baci, la sua pelle, il suo profumo
E perché
no, anche i suoi rimproveri e le sue urla isteriche di quando litigavano.
Abbassò la testa.
Hai ragione. Non ti lascerò più sola. Né te né
nostro figlio.
Bulma si sorprese di quelle parole. Lui le stava facendo una promessa? Sapeva
che già averle detto quelle poche parole per Vegeta era stato un grande
sacrificio. Non era abituato a mostrare i propri sentimenti. Mai.
Invece ora tentava di farlo.
Stai soffrendo molto, vero? chiese lui.
Lei rispose tentando di fargli un sorriso.
Sì, tanto. Lui non doveva morire così
Goku mi manca
molto
Non posso perdere anche te
Non voglio
Il viso del Saiyan divenne duro.
Come si permetteva Kakaroth di far soffrire anche la sua donna? Lo odiava sempre
di più.
E morto in battaglia. Come
come un eroe rispose tentando
di non mostrare il suo dolore.
Cosa vuoi dire con questo? Non cè differenza per come è
morto
E morto e basta! Non cè più! Come pensi
che ci stia Gohan? E Chichi? Ora chi cavolo ci salverà quando succederà
qualcosaltro
?
Non riuscì a terminare la frase perché sentì le labbra
di Vegeta premere dolcemente sulle sue.
Ti salverò io, qualunque cosa accada sussurrò lui,
sorridendole e stringendo al petto il suo volto ancora rigato dalle lacrime.
Cominciò a singhiozzare e a piangere disperatamente. Vegeta la accarezzava
e tentava di rassicurarla, così piano piano si calmò.
Rimasero abbracciati ancora qualche minuto, poi un rumore interruppe la magia
del momento.
Accidenti, mi ero dimenticata di Trunks! Devo dargli da mangiare!
disse Bulma liberandosi bruscamente dalle braccia di Vegeta e rientrando in
camera.
Oh, piccolo mio, non preoccuparti, la tua mamma non si è scordata
di te
sussurrò sorridendo sollevando il bambino, che continuava
ad agitarsi.
Vegeta la abbracciò, stringendole la vita sottile e appoggiando il proprio
viso sulla sua spalla.
Sorrise senza che lei lo vedesse, ma poteva sentire la felicità nelle
sue parole.
E bello avere un figlio, qualcuno a cui pensare
disse
piano.
In quel momento Bulma si rese conto che lui non lavrebbe abbandonata.
Mai.
Si guardava intorno con aria spaesata e non capiva il perché. In fondo
quella era anche la sua città, anche se in un altro tempo. Certo che
molte cose erano diverse
Tutto era diverso.
Si diresse deciso verso quella casa
Quella casa che conosceva molto bene
e che gli sembrava così diversa.
Man mano che si avvicinava poteva sentire la sua presenza
La presenza
forte di suo padre
Quel padre che desiderava tanto rincontrare, anche
se per soltanto unaltra volta.
Vegeta si liberò dal corpo di Bulma, uscì dalla camera e si diresse
verso lingresso. Stava per aprire la porta ma si trattenne.
Cosera quella strana sensazione che percorreva il suo corpo? E quella
forte aura che rilevava
Gli sembrava di conoscerla
Di conoscerla
meglio di chiunque altro
Era possibile
?
Trasalì quando sentì la mano di Bulma appoggiarsi sulla sua spalla.
Vegeta? Tutto a posto? E successo qualcosa? chiese lei.
Non le rispose, ma aprì la porta ed uscì, seguito titubante dalla
donna.
So give me strength,
to face this test tonight
Trunks
mormorò Vegeta vedendo il figlio davanti a sé.
Il ragazzo non credeva che suo padre si fosse già accorto della sua presenza;
in effetti era già da alcuni minuti che stava davanti alla casa, indeciso
se entrare oppure no.
Ciao papà disse sorridendo lui, con le lacrime agli occhi.
Avrebbe voluto andargli incontro, stringerlo a sé e dirgli quanto gli
era mancato
Ma non dimenticò che quelluomo era lorgoglioso
principe dei Saiyan, e sicuramente non avrebbe apprezzato un gesto del genere.
Da dietro luomo sbucò Bulma, che non capiva con chi stava parlando
il marito. Appena vide il ragazzo gli corse incontro e lo abbracciò.
Trunks! Come sono contenta che tu sia tornato! Ci sei mancato tanto, sai?
disse osservandolo bene.
Ma che dici? Guarda che noi abbiamo già un figlio
E per di
più è la stessa persona! intervenne Vegeta avvicinandosi,
un po spazientito.
Non è contento di rivedermi? pensò Trunks deluso Non
gli sono mancato nemmeno un po? Lo so che io sono già nato in questo
tempo, ma
Anche Bulma era rimasta colpita dallatteggiamento del marito. Gli aveva
appena confessato che voleva molto bene a suo figlio, allora perché non
gli dimostrava il suo affetto?
Si guardarono tutti e tre con aria imbarazzata, ma fortunatamente ci pensò
il piccolo Trunks ad attirare lattenzione con le sue urla. Bulma si precipitò
in casa, invitandoli ad entrare.
Loro però non si mossero. Quando i loro sguardi si incontrarono li distolsero
subito.
Allora, come mai sei tornato? Sei venuto ad annunciarci che fra un paio
danni arriveranno altri esseri terribili? chiese Vegeta con sarcasmo.
Trunks rispose sorridendo.
No, stavolta sono venuto solo a trovarvi. Mi mancavate molto. Nel mio
tempo mi è rimasta solo la mamma ancora viva, dopo che finalmente sono
riuscito a sconfiggere i cyborg
Vegeta si avvicinò a lui tentando di sorridergli.
Allora sente la mia mancanza
Beh, è ovvio, sono suo padre
pensò con una punta di felicità.
Gli appoggiò una mano sulla spalla e lo guardò negli occhi.
Avrebbe voluto chiedergli tante cose
Voleva sapere come stava Bulma, come
aveva sconfitto i nemici, soprattutto se erano felici.
E avrebbe voluto guardare negli occhi suo figlio e dirgli quanto era orgoglioso
di lui
Ma non fece nulla di tutto questo.
Trunks guardava suo padre e attraverso quegli occhi così scuri e impenetrabili
riuscì a scorgere i suoi veri sentimenti e ne fu felice. Ma lui aveva
bisogno di qualcosa in più di questo. Voleva parole vere, desiderava
sentirle pronunciare dalla sua voce.
Dopo qualche minuto rientrarono in casa, Vegeta senza dire una parola si recò
nella gravity room e dopo pochi secondi si poteva già sentire il rumore
dei colpi che sferrava senza sosta.
Bulma e Trunks si ritrovarono da soli, così si sedettero sul divano e
cominciarono a parlare.
Non farci caso, lui è sempre così. disse Bulma riferendosi
a Vegeta E poi negli ultimi tempi è cambiato molto. E stato
per la morte di Goku, che l ha sconvolto molto, come tutti del resto.
Ha deciso che non combatterà mia più, ormai si allena solo per
sfogare la sua rabbia disse con tristezza.
Vorrei tanto poter fare qualcosa per lui. disse piano Trunks, ma
la donna lo sentì ugualmente.
Senti la sua mancanza, vero? disse lei Ti vuole bene, mi dispiace
che non te lo dimostri
Trunks osservava attentamente la grande sala. In quella casa, in quella città,
poteva sentire una grande pace avvolgerlo. Una pace e una serenità che
non avrebbe pensato di poter provare ancora.
Ieri mi è sembrato di rivedere tutto quello che ho vissuto. Per
la prima volta dopo tanto tempo ho ripensato alla morte di Gohan, alla scomparsa
di mio padre
E mi sono accorto di essere solo. Non ho più nessuno
disse Trunks guardando per terra, come se stesse aspettando che si aprisse un
varco che lo portasse lontano.
Bulma avrebbe tanto voluto fare qualcosa per suo figlio ma
Come poteva
aiutarlo?
Meno male che almeno io sono ancora vicino a te, non è vero? Raccontami
un po cosa faccio durante il giorno chiese.
Trunks sorrise malinconicamente.
Beh, niente di speciale. Passi molto tempo in laboratorio a costruire
sempre nuovi macchinari ed esci poco. E mi stai sempre molto vicino
La donna rimase delusa. La sua vita doveva essere davvero triste, eppure aveva
ancora la forza di andare avanti
Probabilmente quella donna era molto
diversa da lei, era molto più forte e coraggiosa.
Rabbrividì immaginando la vita che dovevano passare.
In quel momento arrivò Vegeta che aveva appena terminato lallenamento.
Indossava una battle suite ormai irriconoscibile perché era completamente
stracciata.
Invece di star qui a parlare di sciocchezze, Trunks, dovresti allenarti
anche tu; si vede che sei un po fuori forma. Se compariranno nuovi nemici,
come farai a sconfiggerli? disse Vegeta.
Bulma si alzò in piedi e stava per rispondergli a tono, ma il ragazzo
la fermò.
Non capiva perché suo padre fosse così duro nei suoi confronti,
ma doveva esserci per forza una ragione.
Hai ragione. Lo farò rispose annuendo.
Vegeta rimase un attimo interdetto, poi si girò e se ne andò verso
la sua stanza.
Non voglio che anche tu muoia. Sei lultimo guerriero e devi difendere
anche tua madre pensò mentre si allontanava.
Appena dopo pranzo, Vegeta senza avvisare uscì e tornò solo alla
sera. Bulma ormai era abituata ai suoi cambiamenti dumore, Trunks invece
non capiva.
Ma fa sempre così? chiese il ragazzo appena il padre se nera
andato.
Bulma non capiva la domanda, abituata comera a quei comportamenti. Poi
comprese e sorrise.
Eh già, lui fa sempre tutto quello che vuole
Non per niente
è un principe! Comunque non temere, so che tornerà presto.
Continuava a non capire. Da quando era arrivato aveva notato che suo padre non
era mai stato con loro, anzi, li trattava perfino male. Come poteva sua madre
essersi innamorata di un uomo del genere?
Si ritirò nella stanza degli ospiti lasciando Bulma piuttosto sorpresa.
Oh, prima o poi si decideranno a parlarsi normalmente. Accidenti a Vegeta
però, quanto è testardo! si disse tra sé la donna.
Trunks si stese sul letto per rilassarsi un po.
Stava andando tutto molto diversamente da come laveva immaginato. Anzi,
stava andando malissimo. Non aveva sicuramente pensato che suo padre lavrebbe
riempito di attenzioni e di complimenti, ma almeno sperava che gli parlasse
un po di più.
Allora non gli importa niente di me
Come ho potuto credere che mi
volesse bene? Sicuramente non prova niente nemmeno per mia madre. Mi sono completamente
sbagliato pensò amaramente.
Le ore passarono velocemente e arrivò la sera. Vegeta non era ancora
rientrato, e Bulma continuava a chiamare Trunks per cenare, ma il ragazzo non
aveva voglia di vedere nessuno.
A un certo punto avvertì unaura familiare, ma non riusciva a capire
a chi appartenesse.
Spinto dalla curiosità si alzò dal letto, uscì dalla camera
e cominciò a scendere le scale che portavano in sala.
Si fermò a metà della rampa.
Ah, finalmente ti sei deciso a scendere! disse allegramente Bulma
Guarda chi è venuto a trovarci!
Trunks scese velocemente le scale rimanenti.
Guardò il ragazzo davanti a lui.
Ciao, Gohan disse con nostalgia.
Ah, ciao Trunks san! rispose il ragazzino.
Lui sorrise teneramente a quelle parole. Di solito era lui che si riferiva a
Gohan, il suo maestro, in quel modo formale.
Anche questo ragazzo aveva combattuto diverse battaglie e nei suoi occhi che
avevano visto tanto dolore si poteva già leggere una grande stanchezza
ed una sofferenza infinita.
Allora sei tornato a trovarci? chiese Gohan.
Già, avevo voglia di rivedervi. Mi dispiace per tuo padre
disse Trunks.
Sorrise tristemente.
Anche se non cè più io lo sento vicino ugualmente
disse.
Trunks rimase colpito da quelle parole.
Anchio vorrei avere un rapporto del genere con mio padre
Sembra
che non gli importi niente di me
No, io lo so che non è così. Ma non fare lo stesso sbaglio
che ho commesso io: digli tutto quello che provi prima di perderlo di nuovo
disse Gohan seriamente, avviandosi verso la porta.
Mentre il ragazzino stava per uscire Trunks rivide nella sua mente il corpo
del suo migliore amico immerso nella polvere.
Andò verso di lui.
Tuo padre tornerà disse cercando in qualche modo di alleviare
il suo dolore.
Gohan si voltò e sorrise.
Sì, lo so. Ti ringrazio, Trunks san e se ne andò.
Il ragazzo rimase a fissare la porta anche dopo qualche minuto che era stata
richiusa.
Gohan laveva davvero colpito. Era proprio forte come se lo ricordava.
Nonostante fosse immerso nel dolore, aveva ancora la forza di sperare. Avrebbe
dovuto seguire il suo esempio.
Sentì gli occhi di sua madre su di sé.
Si voltò e le sorrise.
Ti manca anche lui, vero? gli chiese.
Il ragazzo annuì.
Mi piacerebbe poterti aiutare in qualche modo disse abbassando la
testa.
Lo stai già facendo rispose lui.
If only I could turn back time
If only I had said what I still hide
If only I could turn back time..
I would stay for the night
Era notte fonda, le tenebre erano coperte da grandi nubi che non lasciavano
intravedere la luce della luna e delle stelle.
Trunks tentava invano di addormentarsi, nervoso per fatto che il giorno dopo
sarebbe dovuto ripartire. Suo padre non era ancora tornato e non aveva nemmeno
potuto parlargli, ma non importava. Se non se ne fosse andato subito, poi non
ne avrebbe più avuto la forza. In fondo anche nel suo tempo non è
che avesse perso più di tanto
A cosa gli serviva un padre che non sapeva nemmeno dirgli di volergli bene?
Si alzò e si guardò intorno. Quella dove si trovava fino a pochi
mesi prima era stata la camera di suo padre. Aprì larmadio e vi
trovò alcune battle suite blu, il colore preferito di Vegeta.
Si ricordava di averle indossate durante la battaglia contro Cell; ne prese
una e se la mise.
Si guardò allo specchio: aveva davvero laria di un grande guerriero.
Dovresti allenarti anche tu
Se compariranno nuovi nemici, come farai
a sconfiggerli?
Quelle parole riecheggiavano nella sua testa. Le uniche parole che suo padre
era riuscito a dirgli.
Strinse i pugni arrabbiato.
Bene, se è questo che vuoi, lo farò. sussurrò.
Uscì e si diresse verso la gravity room, attento a non fare troppo rumore.
Entrò e regolò la gravità a 200. Si trasformò in
Super Saiyan ed iniziò a sferrare colpi sempre più forti.
Vegeta era nel giardino davanti a casa. Quel giorno era tornato per la prima
volta dopo tanti mesi sul luogo del Cell Game.
Aveva deciso di fare i conti con il suo passato. Aveva rivisto tutto quello
che aveva vissuto: prima la morte di Goku, poi quella di Trunks
Rivide
il viso sereno di Goku quando aveva dato loro lultimo saluto e anche il
viso perduto nel dolore di Gohan.
Non voglio che mio figlio provi lo stesso dolore di quello di Kakaroth
si disse Non posso permetterlo, finché io sarò in vita
Volse ancora una volta lo sguardo al cielo.
Bulma
Se mi puoi sentire
Mi dispiace averti fatto soffrire
Sentì unaura in movimento e rientrò in casa, attraverso
la finestra.
Finalmente si è deciso pensò con aria soddisfatta.
Si mise davanti alla porta della gravity room ed osservò al suo interno.
Vide Trunks, suo figlio, quel figlio che sempre aveva tentato di rinnegare,
sprigionare una forza incredibile
Era riuscito a raggiungere una trasformazione persino superiore alla sua
Grazie alla rabbia che aveva nel cuore si era trasformato
Non poteva crederci
Era un Super Saiyan di 2° livello!
La trasformazione con la quale Gohan era riuscito a sconfiggere Cell
Sgranò gli occhi per la sorpresa, ma si riprese subito e si allontanò
appena sentì dei passi avvicinarsi.
Era Bulma che sembrava molto irritata e, dopo aver riportato la gravità
a livello normale, entrò nella stanza.
Insomma Vegeta! Torni a questora e già ti alleni!Ma
si bloccò quando si accorse che luomo davanti a sé era suo
figlio.
Trunks
Sei tu
Ma cosa
balbettò.
Il ragazzo si fermò e tornò allaspetto normale.
Scusami
sussurrò Ma il papà mi ha detto
di allenarmi, no? Io seguo solo quello che mi ha detto.
Sei diventato davvero forte, mi sembra. Bravo! Sono proprio orgogliosa
di te! disse allegramente.
Il ragazzo abbassò lo sguardo e Bulma si accorse delle lacrime che lentamente
bagnavano il pavimento.
Trunks
sussurrò avvicinandosi.
Quelle parole
disse lui avrei tanto voluto sentirle
da qualcun altro
Desideravo che me le dicesse lui
La donna lo guardò duramente.
Non dovresti essere così crudele con lui. Lo so che non sembra,
ma ci tiene a noi
Altrimenti perché tu ti staresti allenando? Perché
stai facendo quello che ti ha detto? chiese urlando.
Trunks si calmò.
Perché
Vorrei che fosse orgoglioso di me
Il cuore di Vegeta si strinse in una morsa. Allora era quello che suo figlio
voleva sentirgli dire? Credeva che lui lo sapesse già
Credeva che
conoscesse già tutto lamore che provava per lui
Ma gli sguardi
a volte non bastano.
The bolt reminds me I was there
the bolt reminds me I was there
Bulma uscì dalla gravity room chiudendo la porta alle sue spalle. Prima
di tornare nella sua stanza, si fermò in mezzo alla sala e, come se stesse
parlando alle tenebre, disse:
Vai a parlare con lui. E tuo figlio, Vegeta. e se ne andò.
Vegeta sorrise tra sé e sé. Doveva immaginarlo, quella donna lo
conosceva troppo bene per non accorgersi della sua presenza. Si fece coraggio
ed entrò.
Trovò Trunks fermo al centro della stanza, voltato di schiena, come se
lo stesse aspettando.
Perché? disse il ragazzo tra i singhiozzi. Perché
ci hai sempre lasciato? Perché hai abbandonato me e mia madre? Rispondimi!
urlò.
Vegeta si avvicinò a lui e con la forza lo voltò verso di sé.
Le tracce delle lacrime sul suo viso gli fecero male più di qualsiasi
altra cosa.
Tu sei mio figlio. Sei il figlio del principe dei Saiyan e non puoi permetterti
di piangere
Ma non era quello che gli avrebbe dovuto dire.
Dopo una pausa di silenzio, continuò, abbozzando un sorrisino:
E ora ascoltami bene, perché non sentirai mai più queste
parole pronunciate da me. Io sono molto orgoglioso di te. Pensavo lavessi
capito, perdonami se non te l ho mai detto
Come non ho mai detto
a tua madre quanto la amo
Sì, io lamo e se l ho lasciata
così tante volte è solo colpa del mio fottutissimo orgoglio
Che mi impedisce sempre di mostrare i miei sentimenti
Il viso di Trunks aveva assunto unespressione sorpresa, che si trasformò
subito in un sorriso. Suo padre
Gli stava dicendo davvero quelle parole
così a lungo sognate?
Ti ringrazio padre
Lo so che non è facile per te dirmi queste
cose
sussurrò. E non essere triste per la morte di
Goku san
Gohan è convinto che un giorno tornerà
Vegeta ascoltò con attenzione quelle parole, sperando, nel suo cuore,
che corrispondessero alla verità.
Domani partirai? chiese lui.
Trunks annuì.
Mia madre mi sta aspettando rispose.
Vegeta si voltò e stava per andarsene, ma si fermò sulla soglia.
Chiedi scusa a Bulma
E dille che la amo
Anche se lo sa già
sussurrò.
Il ragazzo lo raggiunse e gli mise una mano sulla spalla.
Anche lei ti ama. Affermò Non fa altro che ripeterlo
tutti i giorni. Pensa sempre a te.
Vegeta uscì e si diresse verso la sua stanza. Trunks rimase fermo dovera,
ma sentì la voce di suo padre raggiungerlo
Tu sei lultimo guerriero
Devi proteggere tua madre
E
per questo che ti ho detto di allenarti
Queste furono le ultime parole che suo padre gli disse.
Trunks sorrise e riprese ad allenarsi.
Doveva essere passata circa unora quando si decise a tornare a letto.
La battle suite di Trunks era completamente stracciata, e guardandosi allo specchio
si accorse di assomigliare molto a suo padre dopo aver combattuto.
Si fece una rapida doccia e si incamminò verso la sua stanza, ma prima
si recò in quella dei suoi genitori.
Li vide a letto, teneramente abbracciati
Il loro amore era veramente infinito
Come aveva fatto a non accorgersene?
Vide sé stesso da piccolo, nel lettino, ancora sveglio e con gli occhi
sgranati che lo osservavano vivacemente.
Lo prese in braccio.
Ricordati
Anche nei momenti più difficili, non dubitare mai
dellamore di tuo padre
E tienitelo stretto, perché niente
è eterno
sussurrò mentre una luce li avvolgeva.
Guardò fuori dalla finestra e si accorse che le nubi stavano scomparendo
e la luce della luna aveva ricominciato a brillare alta nel cielo, illuminando
tutto lamore che regnava in quel luogo.
Ripose il bambino e tornò nella sua stanza.
Si addormentò con una grande serenità nel cuore.
Come sarebbe riuscito a tornare da sua madre, in quel mondo di abbandono e tristezza?
Sorrise.
Sì, ora ce lavrebbe fatta, perché aveva chiarito tutti i
dubbi che aveva.
Aveva finalmente compreso lamore di suo padre.
If only I could turn back time
If only I had said what I still hide
If only I could turn back time
I would stay for the night
Il giorno dopo, mentre la scritta hope sulla macchina del tempo
svaniva lentamente allorizzonte, Vegeta osservò il piccolo bambino
che si trovava nella culla, gli sorrise e lo prese in braccio.
Per la prima volta.
Mi mancherà, Trunks
disse Bulma.
Vegeta osservò attentamente il bambino che teneva tra le braccia.
No, noi abbiamo già un figlio, ed è lo stesso che un giorno
diventerà forte e coraggioso come il ragazzo che se nè appena
andato.
Lei gli sorrise.
Perdonami
sussurrò lui.
E di cosa? chiese la donna stupita.
Di non averti mai detto che ti amo
sussurrò prima di
abbracciarla Perché verrà un giorno in cui non potrò
più farlo
Versò le prime vere lacrime della sua esistenza, mentre il cielo tornava
azzurro e il sole di nuovo illuminava la loro vita.
FINE
(Per il momento)
P.S. La canzone che ho inserito è Turn back time degli Aqua.
E se vi è piaciuta... Sto facendo anche il seguito!