Attrazione
segreta Meiko era ancora a letto,da alcuni giorni si svegliava
prima del dovuto e pensava e ripensava alla sua situazione. Ormai da più
di una settimana Cornelio Saeba frequentava la sua scuola ed era il suo compagno
di banco. Lei non aveva parlato molto con lui,un po' per timore,un po' perché
era quasi impossibile scambiare 2 parole con lui senza che non ci fossero migliaia
di ragazze attorno,desiderose anche solo di rubargli un sorriso. Meiko si sentiva
davvero una nullità,quelle si che erano sfacciate,sapevano parlargli e
sopratutto fare al momento giusto le smorfiose,davvero brave. Meiko non riusciva
a capacitarsi di quei suoi pensieri,dopotutto lei quasi non sopportava Cornelio,il
suo modo di essere,la sua vita così segreta,i suoi occhi così profondi
da farle perdere la cognizione della realtà,ma allo stesso tempo da farle
provare il desiderio inconscio di scappare via il più lontano possibile,le
incuteva timore quel ragazzo,troppo per un normale umano. Si alzò di
scatto dal letto,era ora di finirla con quei pensieri,era ora di recarsi a scuola,basta
con le stupidaggini. Meiko arrivò come al solito giusto 10 minuti prima
che suonasse la campanella,decise di salire in classe nonostante fosse in anticipo. Arrivata
in classe notò di non essere sola,bensì c'era Cornelio seduto al
suo solito posto,accanto al suo,intento a leggere un libro,il ragazzo non alzò
lo sguardo dal libro che disse:"Buongiorno,Meiko" Meiko senza parole
trattenne il fiato e pensò di andare via,non le piaceva quella sensazione,la
prospettiva di stare da sola con lui,le gambe le tremavano,Cornelio percepiva
il disagio di Meiko e per questo disse nuovamente lui qualcosa per sbloccare la
situazione:"Meiko,siediti,non preoccuparti non ti succederà nulla
nello stare da sola con me"e come al solito accennò al suo solito
sorriso. Meiko,lentamente,avanzò verso il suo banco,pose la cartella
sul banco e scostò la sedia dal banco per potersi sedere. Come desiderava
che la campanella suonasse da un momento all'altro,che tutti i suoi compagni entrassero
da quella porta così silenziosa e da quel corridoio gelido e desolato. Cornelio
con la coda dell'occhio guardava Meiko,notava il suo turbamento e da una parte
se ne rammaricava,da una parte era tentato dal riderci su. Meiko decise che
dopotutto nessuno la obbligava ad attaccare bottone con quello li,perciò
perché preoccuparsi? Trascorsero interminabili minuti,Meiko ignorò
educatamente il ragazzo,Cornelio fece altrettanto,ma solo in apparenza perché
non le staccava gli occhi di dosso. Finalmente entrarono in classe gli altri
compagni e Meiko poté tirare un sospiro di sollievo. Le lezioni furono
le solite,Meiko era più attenta del solito,anche perché non voleva
assolutamente incontrare lo sguardo di Cornelio e per questo guardava sempre dinanzi
a se pur di evitare un contatto anche solo visivo. La campanella segnò
l'ora di intervallo,Meiko prese la sua merenda e salì sul terrazzo della
scuola,finalmente sola. Cornelio a malapena riuscì a liberarsi dall'assedio
di tutte le compagne. Meiko incominciò a sorridere,dopotutto il momento
dell'intervallo era un momento davvero ineguagliabile,la solitudine,il silenzio,il
dolce sapore della torta al cioccolato preparata dalla mamma,davvero rigenerante. Finita
la torta si avviò verso il balcone,si sporse per guardare giù,ma
qualcuno arrivò alle sue spalle arrivò,le cinse la vita con un braccio
e con la mano destra le accarezzò i capelli,per poi scendere al viso. Sentì
un brivido lungo la schiena,quella mano era così delicata,ma allo stesso
tempo capace di farle perdere il contatto con il resto del mondo,poi il calore
di quel corpo contro il suo che teneramente,ma allo stesso tempo con forza la
stringeva a se,non le sembrava possibile poter provare una sensazione simile. Ad
un tratto risuonò la campanella e lei riaprì gli occhi si girò,ma
alle sue spalle non c'era più nessuno.ridiscese le scale di corse alla
fine di esse trovò Cornelio che le sorrise dolcemente,Meiko rimase per
un attimo incantata da quel sorriso,ma poi si riprese dallo stupore e andò
in classe,seguita da Cornelio. Al termine delle lezioni,furono sorteggiati
i turni di pulizie,Meiko doveva rimanere a scuola per le pulizie. Si doveva
sorteggiare solo un altro nominativo,Meiko pregò con tutte le sue forze
che non fosse Cornelio,ma il fato volle che proprio Cornelio dovesse rimanere
con lei. Meiko sbiancò al solo pensiero di dover stare ancora una volta
sola con Cornelio. "Dannazione!" pensò la ragazza fra
se,oggi era la sua giornata sfortunata. Meiko incominciò subito nel
pulire la lavagna,Cornelio mise in ordine i banchi,li ripulì, dopo Meiko
pulì i vetri e divisero in 2 parti il perimetro dell'aula per poter lavare
i pavimenti. I 2 si rivolsero a malapena la parola,Cornelio ne soffriva molto,per
la prima volta non sapeva che dire,come comportarsi,era attratto da Meiko,voleva
che lei lo sapesse,ma ormai ne era sicuro lei ne era al corrente,ma cercava in
tutti i modi di evitarlo. Finite le pulizie,Meiko si sedette per riordinare
il diario di classe con le assenze,le giustificazioni e i compiti assegnati giorno
per giorno. Cornelio si sedette di fronte alla ragazza. Meiko tenne gli occhi
bassi per tutto il tempo. Cornelio contava le assenze e Meiko pronunciava uno
ad uno i nomi e poi ne scriveva le relative assenze. Cornelio contava in silenzio
le assenze ogni volta che Meiko pronunciava il nominativo di una persona non staccando
gli occhi dal diario di classe,lui la seguiva con lo sguardo estasiato,era bellissimo
per lui poter vedere i movimenti delle sue labbra ad ogni parola pronunciata ,i
suoi occhi verdi erano posati leggiadramente sul diario, ogni tanto si spostava
i capelli dal viso,per poterli portare dietro le orecchie,Cornelio seguiva ogni
suo piccolo gesto. Meiko arrivò alla fine del registro ove c'era il
nominativo di Cornelio,la ragazza pronunciò il suo nome:"Cornelio
Saeba". Il ragazzo percepì in quelle parole qualcosa di forte che
lo estasiò,Meiko si rese conto che Cornelio era lì a fissarla senza
profferire parola,la ragazza alzò lo sguardo,incontrò i suoi occhi. Occhi
che ancora una volta non le permettevano più di ragionare,le sembrava come
se il tempo si fosse fermato. Cornelio avvicinò le sue mani a quelle
di Meiko,la ragazza in primo momento le ritrasse,ma poi avvicinò le sue
a quelle di Cornelio. Cornelio le strinse,le avvicinò alle sue labbra
e baciò il dorso di esse. Le labbra attraversarono tutte le mani della
ragazza. Meiko era come bloccata,sentiva solo il cuore batterle all'impazzata,un
fremito lungo la schiena e ad un tratto la sua razionalità le diede la
forza di alzarsi dalla sedia e di liberarsi dalle labbra di Cornelio. Si avvicinò
con le spalle alla finestra,Cornelio la guardava e non capiva il perché
di quella decisione. Meiko si rese conto di sbagliare e decise che dopotutto
doveva lasciare perdere la razionalità. Mise le sue braccia attorno
al collo di Cornelio,lo abbracciò così forte da poterlo sentire
nelle sue braccia come un giocattolo,affondò il suo viso nel torace di
lui,sentì il suo profumo così forte,era ancora più bello
che in sogno,sentì il suo calore,così dolce,ma allo stesso tempo
così forte da non permettere più la percezione di altre sensazioni.
Cornelio era perso fra il profumo,di pesca,dei capelli nocciola,morbidi come seta
e delicati come fili di cotone,dei capelli di Meiko. Sentiva nelle sue braccia
un corpo caldo che con le mani le cingeva il busto,poteva tracciare come in un
disegno,con la mani,tutti i suoi contorni così perfetti. Meiko perse
la cognizione del mondo circostante,era troppo bello essere fra quelle braccia,braccia
che non aveva mai conosciuto,ma che le sembrava di conoscere da sempre,in quelle
braccia le sembrava di giungere in paradiso. Si allontanò lentamente,e
dispiaciuta,da quell'abbraccio. Cornelio la guardava con uno sguardo dolcissimo,lei
indietreggiò di pochi passi,sorrise flebilmente e scappò via.
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