Vita nel campus: storie d’amore
e di amicizia

 

Capitolo 9

By Kiki

 

Buongiorno a tutti!!! Oggi, per la vostra felicità, non vi starò a rompere con i soliti vaneggiamenti, già ce ne sono tanti nella fic!! Ringrazio solo coloro che stanno leggendo questa ns. fic! Grazie - grazie! Bacioni! Kiki


QUALCHE ORA PIU’ TARDI….

La settima dell’incubo stava per iniziare.
Da quella mattina si sarebbe dato inizio agli esami di fine sessione prima delle vacanze di Natale.
- No! Voglio morire!- mugugnò Miya, ficcando la testa sotto al cuscino, al suonare della sveglia.
- Qualcuno spenga quell’inferno!- protestò Aki.
Quasi tutti i ragazzi erano rimasti alzati fino a tardi per ripassare le ultime cose.
Mitchi, che era andato a letto praticamente due ore prima, continuava a ronfare beato.
- Ehi! Hisashi Mitsui, 2°anno, Facoltà di Architettura! Sveglia! - urlò Miya, tirandogli via le coperte.
- Hum…cosa?!! Ma che succede?!- piagnucolò l’altro, cercando di recuperare le coperte che Ryo- chan non aveva nessuna intenzione di mollare.
- Ma che ore sono?- chiese.
- Le 7.30!-
- Le 7.30?! Ma io sono appena andato a letto!!-
Però il ricordo del motivo per cui era andato a letto all’alba, lo addolcì.
- Esatto! Le 7.30! Benvenuto nella settimana dell’incubo!- dissero Aki e Miya all’unisono.
- Hum…Già! Gli esami!- esclamò Mitchi e risprofondò nell’inferno.
Per fortuna che la sessione di esami si apriva, per lui, con qualcosa di soft : lui e Aki dovevano presentare un modellino di un progetto; certo ci avevano lavorato praticamente solo di notte, dopo gli allenamenti; ma l’esame consisteva solo nella valutazione del progetto.
Si alzò dal letto e andò in bagno.
- Mio Dio! Faccio impressione!- disse guardandosi; era da un sacco di notti che non si faceva una dormita come si deve.

La stessa scena si ripeté in un’altra stanza.
- No! Voglio morire! Non posso dormire fino alla vigilia di Natale?- piagnucolò Ayumi, mettendosi a sedere.
- Mia, ma sei già in piedi? E già vestita per giunta!- constatò sorpresa.
- Veramente non sono neanche andata a letto!- rispose l’altra sorridendo.
- Che?! Ma sei impazzita?! Oh-oh! Che cos’è quello sguardo?-
Miaka scoppiò a ridere, arrossendo; Ayumi saltò giù dal letto.
- Che cosa hai combinato?- continuò questa, ridendo a sua volta.
- Beh….- cominciò l’altra e Miaka raccontò.
Ayumi seguiva l’evolversi dell’intera storia con commenti e faccioni assurdi, infine abbracciò l’amica.
Le due si misero a saltellare per la stanza, cercando di contenere risate e urla.
- Oddio! È meraviglioso! Sono così felice per te…sul serio!- disse Ayumi, fattasi improvvisamente seria e quasi con le lacrime agli occhi; anche Miaka si fece seria e un’ombra le passò davanti agli occhi.
- C’è una cosa però che mi lascia un po’ perplessa.- disse e raccontò all’amica del comportamento di Nobu.
“ Che merda!” pensò Ayumi, che sapeva benissimo il motivo che aveva spinto la Scimmia a comportarsi così, ma dato che non poteva mancare ad una promessa fatta, si limitò a rispondere sibillina: - A volte le risposte a certe domande, sono le più semplici. Comunque non pensare a queste brutte cose; tu e Hisa siete insieme…Oddio! Mi fa perfino strano a pronunciarlo!- e risero di nuovo.
Ora doveva dirlo ad Hana, da solo; non voleva che - dopo gli ultimi avvenimenti- il ragazzo potesse sclerare di brutto.
In più era anche tormentata dal pensiero di Maria, si chiese - mentre chiamava l’amico sul cellulare- se Mitchi le stesse già parlando.
Dopo , diciamo 3500 squilli, il grande genio rispose.
>> Ciao Mia! Scusa! Ma io e il Nonno abbiamo dovuto buttare giù la porta del bagno, dove il Gorilla si era rinchiuso. Poi qui in camera non riuscivo a trovare il cell. perché è tutto avvolto nell’oscurità, dato che il cretino di Ru sta ancora dormendo..<<
°° Ti ho sentito, idiota!°° poté udire Miaka e dovette trattenere una risata.
>> Hanamichi devo darti una bella notizia!<< cominciò lei, nervosa in realtà.
>> Che cos’è successo?<< chiese lui preoccupato, si preoccupava sempre quando lei non lo chiamava con il suo nomignolo.
>> Io e Hisashi ci siamo messi insieme!<< canterellò lei.
>> Coosa hai fatto?!<< si sentì dall’altra parte.
>> Shhhh! Hana non urlare! Non lo sa nessuno! Non ancora almeno. Lo sapete solo tu ed Ayumi….Hana, ti prego! Ascoltami, lasciami parlare.<< sussurrò lei, poi sentì solo silenzio dall’altra parte.
>> Hana?<< mormorò.
>> Sì…<< rispose lui sospirando.
E per la seconda volta, Miaka raccontò com’erano andate le cose.
>> Hai detto che la Nobuscimmia ha visto Mitchi e Maria mentre si baciavano.<< incalzò Hana, poco convinto.
>> E’ stato tutto un equivoco; uno sbaglio. Non è mai successo niente tra loro due. << spiegò lei, non poteva di certo dirgli che la Scimmia ( è già la seconda volta che mi chiami “ scimmia” oggi!!ndNobu hi hi hi!ndHana) aveva inventato tutto : l’avrebbe fatto a fettine.
>> Sarà….<< disse Hana poco convinto, ma non voleva dare un dolore all’amica in un momento -per lei- così bello.
>> E sia dunque! Ma guarda che se il baciapiselli proverà a farti soffrire, dovrà vedersela con me! Il grande genio! Il sublime! Hanamichi Sakuragi! AH AH AH( il solito idiota!ndRu/Gori/Nobu)<<
Miaka sorrise a sentire l’amico esaltarsi, voleva dire che era tutto apposto. ( Tutto apposto???!! Ma questa me sembra ‘na gabbia de matti!ndOmero Oh, caro signore! Non ha neanch’ora visto niente! NdDante&Willy Oh! Che bravi! Avete fatto amicizia!ç_ç NdKiki)

Mitchi si fermò davanti alla porta della camera di Maria, infine si decise a bussare.
Maria stava sistemando i libri dentro alla borsa, si girò a vedere chi fosse entrato e vedendo Hisa, sorrise al momento, poi - vista l’espressione di lui- si rabbuiò.
Lo fissava negli occhi, cercando un perché a quella espressione, anche se aveva già compreso benissimo cos’era accaduto.
- Maria…- cominciò lui incerto, non sapeva che pesci pigliare, aveva paura della reazione di lei. - Devo dirti una cosa…- ma lei lo interruppe, alzando la mano davanti a sé.
- Non dire niente! Ho già capito. - disse scuotendo la testa, non voleva sentirglielo dire : sarebbe stato come sentirsi trafiggere da una spada.
Lui le si avvicinò, lei fece un passo indietro, allontanandosi.
Maria abbassò la testa, chiudendo gli occhi; era comunque una doccia fredda; non era una sciocca e conosceva molto bene Mitchi, ma fino all’ultimo aveva sperato.
Il nodo che le era salito in gola, era riuscito a ricacciarlo giù; ora era in grado di affrontare di nuovo i suoi occhi.
- Beh…Cosa devo dire? Complimenti?- chiese lei sorridendo, ma era senza ironia o cattiveria ciò che aveva detto.
Mitchi scosse la testa.
- Non devi dire niente, se non è qualcosa che senti…-
Lei annuì, poi gli sorrise di nuovo.
La stava prendendo meglio di quanto entrambi avessero sperato; anche Maria si stupì di quella sua calma e rassegnazione quasi.
Hisa fece per abbracciarla, ma poi capì che non era il caso.
- La colazione è quasi pronta.- mormorò.
- Sì…- sussurrò lei, sforzandosi di sorridere.
Uscì dalla stanza e trovò Miaka che aspettava, appoggiata al muro.
- Com’è andata?- chiese preoccupata.
- Bene….- disse Mitchi non molto convinto, conosceva Maria e sapeva che non manifestava mai apertamente i sentimenti negativi, ma sapeva anche che era una persona intelligente e sensibile.
I due si abbracciarono.
- Dai, andiamo a far colazione che sto morendo di fame.- cominciò lui con voce allegra, baciandole la punta del naso.
In cucina tensione ed adrenalina era palpabili e nell’aria.
Ayumi continuava a tormentare Ru sulla precisa esecuzione di alcune formule; lei e Miya infatti, aprivano la settimana con la famigerata prova di statistica.
- Cavoli! Fatta Statistica, anche Biologia sembrerà una ventata di aria fresca!- brontolò, mentre si spalmava la marmellata.
- Voglio che sia già la prossima settimana!- protestò Miya, mentre guardava gli altri mangiare schifato : lui non riusciva a trangugiare nemmeno una goccia di caffè.


ALLA SERA….
La sera del primo giorno della settimana infernale arrivò, e , a cena, Mitchi e Miaka avrebbero dato l’annuncio.
Mitchi era visibilmente nervoso e imbarazzato, era in bagno a farsi la barba e sentiva, in stanza, Miya e Aki che parlavano e ridevano; sentire la voce di Aki lo tranquillizzava.
“ Potrei cominciare da loro; così poi avrei due alleati!” pensò; in fin dei conti ad Aki glielo doveva.
Fu così che, ad un certo punto, Aki e Miya, udirono l’ annuncio dal bagno.
- Io e Miaka ci siamo messi insieme!-
Aki si stava mettendo la maglia e, pensando di non aver capito bene, si girò verso Miya interrogativo; anche Ryota aveva fatto lo stesso.
I due si precipitarono in bagno.
- Mitchi! Ma sei un orso! E ce lo dici così?!- protestarono.
Per tutta risposta, Hisa gli sbatté la porta in faccia; incredibile a dirsi, ma certi discorsi lo imbarazzavano sempre molto.
- E’ proprio un orso!- dissero Miya e Aki guardandosi, scuotendo la testa.
A tavola regnava il caos più totale, come sempre del resto, sembrava impossibile trovare un momento opportuno per dare la notizia; in più Hana che lo guardava in cagnesco, non lo aiutava di certo.
( Cara autrice, noi ti preghiamo: almeno una battuta a testa, ma faccela dì!ndNonno - Gori- Nobu - Ru - Ruriko Ma Ru! Ti lamenti ancora?! Comunque: dipende, dai! Non rompete!ndKiki Caro Babbo Natale, siamo stati buoni quest’anno, quindi ti chiediamo una cosa : hai presente quella stronza dell’autrice della Kiki? Ecco! Falle prendere un coccolone! BASTARDI INSIDE!!!! E menagrami pure! Guardate che non vi paghiamo più!ndKiki E chi ha mai visto una lira??!!ndTutti Ah, ma dovrebbero pure darci dei soldi?!!ndNobu).
Finalmente Miaka e Mitchi riuscirono a fare il loro annuncio, con i complimenti da parte di tutti, o quasi almeno; Nobuscimmia infatti, continuava a chiedersi dove il suo geniale piano avesse fallito.
Maria sembrava averla presa meglio di quanto Mitchi avesse sperato, o almeno così sembrava. Lei era sinceramente contenta per lui, perché a Maria, Miaka piaceva; certo fu che questo avvenimento cominciò a farle frullare strani pensieri nella mente.
Anche Hana si congratulò, ma a modo suo, ovviamente.
- Ehi! Baciapiselli! Se provi a farla soffrire, dovrai vedertela con me!- ma la minaccia fu detta con faccia super-deformed, che non l’avrebbe presa seriamente neppure Davide di fronte a Golia. ( Vedi che se la prox volta, appare anche Michelangelo in ’sta bolgia, ti prendiamo a mazzate!ndTutti)
- Ehi! Nobuscimmia! Non vai a fare i complimenti alla mia amica?- chiese Hana alla Scimmia ( E tre!ndNobu), infastidito.
- Oddio Hanamichi! Ma perché non ti metti un po’ di pietre in tasca e al primo fiume che trovi ti butti dentro, così vai a fondo?!- fu la risposta di Nobu.
( AH AH AH!!!! Bella ’sta battuta! Sono riuscita ad inserirla! È by Kiki’s Mum! Un giorno che la mami era incacchiata con il papi! Siamo tutti dotati di molto humour in casa!ah ah ah!!ndKiki HUMOR??!! NdTutti AH AH AH!!!!!!!!!!!!ndWilly Solo lo english humour poteva capire ed apprezzare una battuta del genere!ndDante Hum, hum!ndOmero).

Nonostante le previsioni funeste di tutti, quei giorni passarono velocemente e la fine degli esami arrivò.
Adesso non dovevano che aspettare gli esiti, che non sarebbero venuti fuori se non dopo Natale; tuttavia la contentezza di aver finito, comunque andasse, era troppo gratificante.
- Domani dormo fino a pomeriggio inoltrato!- annunciò Mitchi, servendosi l’ennesima porzione di riso.
- Ah, io no, invece! Domani mattina: shopping natalizio!- replicò Miaka.
- Hum….Io domani sarò praticamente tutto il giorno alle prove e mi mancano ancora un sacco di regali! - protestò Ayumi - Per fortuna sono previdente e ho cominciato a prendere i regali da ottobre!-
- Ah, come Aki insomma!- lo canzonò Maria ridendo, stando dietro alla sua sedia e scompigliandogli i capelli.
- Esci anche stasera?- le chiese il cugino, glissando elegantemente il discorso.
- Ah-ha….Sto aspettando che mi vengano a prendere. - disse sorridendo.
Maria sembrava aver preso veramente bene la storia tra Mitchi e Miaka, ma dopo che questi avevano dato la notizia, Maria rimaneva in casa il meno possibile. Da allora era uscita praticamente tutte le sere, nonostante gli esami.
Era sorridente come al solito, ma sembrava fuggire ogni contatto, ogni conversazione; era come un’ombra che si aggirava per casa, cercando di dare nell’occhio il meno possibile, era un caso, infatti, che quella sera fosse lì con tutti loro mentre aspettava che i suoi amici la venissero a prendere, di solito se ne stava chiusa in camera sua.
- Mangerai qualcosa fuori?- chiese Aki.
- Che cos’è? Una domanda o un’affermazione?- disse ironica lei.
In quei giorni non stava mangiando praticamente niente, Aki aveva capito che c’era qualcosa che non andava, ma sapeva anche molto bene che a farle troppe domande o troppa pressione, Maria si sarebbe chiusa come un riccio; sapeva che doveva aspettare che fosse lei a far il primo passo.
Lo scampanellare alla porta, evitò, per fortuna di Maria, l’approfondirsi di quella discussione.


IL GIORNO DOPO
23 DICEMBRE

Ayumi era stata veramente tutta la mattina in palestra per le prove e si era pure dovuta alzare prima della altre mattine: alle 8.00 infatti, aveva dovuto trovarsi in palestra.
Fatta una doccia veloce, fu comunque una delle ultime ad uscire, ovviamente si era persa in chiacchiere in spogliatoio con le altre ragazze a parlare di regali, Natale, esami, cibo.
“ Cibo!!!!Ahhhhhhhhhhh( alla Homer Simpson)” il suo stomaco reclamava, aveva saltato e ballato per quattro ore, sentiva che era ora di pappa! ( Ma cosa sono?! Un cane?!ndAyumi Ma ti lamenti anche tu, adesso!ndKiki E ce credo! Mi hai fatto baciare solo per una volta quel bonazzo e poi solo lacrime, sudore e fatica!ndAyumi Cooosa??!!INGRATA!!!!! E cosa dovrei dire io che quel pezzo l’ho scritto??!! Tagliarmi le vene per lungo??!!ndKiki No! Metterti un po’ di pietre in tasca!!!AH AH AH!!ndWilly
AH AH AH!!!!Willy che ridere!!!!AH AH!!!!ndKiki AH AH AH!!!!!ndWilly Ma cosa ridete, imbecilli!!ndTutti)
Uscì dalla palestra salutando le ultime persone e nel vialetto - praticamente deserto- c’era Aki ad aspettarla.
- Aki!- disse lei sorpresa e meravigliata, andandogli incontro.
- Ciao!- rispose lui, regalandole uno dei suoi splendidi sorrisi.
- Wow!- riuscì solo a ribattere lei e poi nessun’altra parole le venne in mente, poiché si era persa nei bellissimi occhi blu dell’altro, ancora per una volta.
E per la prima volta perfino Akira Sendoh restò senza parole, le sistemò la lunga sciarpa di lana, e Ayumi sentì un brivido lungo la schiena.
- Andiamo?-le propose infine; lei annuì sorridendo, raccolse la sacca da terra.
- Lascia! Te la porto io!- si offrì Aki, ma Ayumi rifiutò stoicamente.
- Ah no! Centinaia di flessioni mi hanno rimesso in sesto! Guarda qua! Muscoli d’acciaio!- disse, facendosi il verso.
Scoppiarono a ridere.
- Ma di qua non si va alla metropolitana!- disse ad un certo punto Ayumi.
Aki si fermò di botto, grattandosi la nuca.
- Veramente pensavo di fare una passeggiata.- disse.
“ A piedi??!!°_° Ma io ho saltato e ballato fino adesso! Senza contare che sto morendo di fame! Ma lui è così bello! Come faccio a dirgli di no quando mi guarda con quel sorriso finto - innocentino e furbetto??!! Oddio!( Oddio!ndKiki)” pensò Ayumi sciogliendosi “Chissà se si rende conto che potrebbe farmi fare tutto quello che vuole quando mi guarda così!”
- Ok! Ma allora questa me la porti tu!- gli annunciò seria, scaricandogli la sacca.
- Ehi! Ma i tuoi muscoli d’acciaio dove sono finiti?!- finse di protestare lui.
Ayumi scoppiò a ridere, subito seguita da Aki che rimase incantato dal suo sorriso.
- Oddio Aki! Sei una di quelle persone che hanno la capacità di farmi ridere qualsiasi cosa dicano!- gli disse, camminandogli davanti e guardandolo, mentre dava le spalle alla strada, tenendo le braccia incrociate dietro.
- Ah, grazie!- rispose lui, fingendosi offeso.
- Oh,no! Scusa!- scoppiò a rider di nuovo lei. - Non è una brutta cosa, sul serio!- continuò, fattasi seria e fermandosi.
- Sarà….- le fece eco Aki,continuando a fingersi risentito e superandola.
Ayumi notò l’inconfondibile increspatura verso l’insù delle sue labbra e scoppiò a ridere ancora.
Lo raggiunse e si mise di nuovo al suo fianco.
Aki le lanciò un’occhiata fuggevole e le sorrise; Ayumi si attaccò al suo braccio.
Proseguirono per un po’ in silenzio, cosa incredibile per entrambi, ammirando gli alberi che si innalzavano davanti a loro con le ultime foglie rosse e secche attaccate ai rami.
- Senti, ti va se mangiamo fuori?- propose ad un certo punto lui. - A casa non c’è praticamente nessuno, sono tutti fuori a far compere di Natale, e quelli rimasti stanno ancora ronfando!-
- Ah! Quindi non abbiamo la casa libera?!- constatò lei, fingendosi delusa.
- Non mi provocare!- ribatté lui, costringendola a fermarsi - Non ci metto molto a far svolare Mitchi e Miya dai loro letti!- continuò terribilmente serio.
Ayumi si voltò a guardarlo cercando di capire se stesse scherzando o cosa; lui - vista la sua espressione- scoppiò a ridere.
Lei gli tirò un pugno sullo stomaco, staccandosi e riprendendo a camminare davanti a lui.
Raccolse da terra una foglia di un rosso intenso, si rialzò sorridendo e trovò Aki ad una distanza ravvicinata.
Ayumi quel giorno lo vedeva più intrigante del solito.
- Ok! Fai di me ciò che vuoi!- pensò, o perlomeno credette di averlo pensato! In realtà quelle parole le erano uscite davvero dalla bocca.
Quando se ne rese conto, ormai, era troppo tardi.
Aki sgranò gli occhi per la sorpresa, poi le fece un sorriso beffardo.
- Cioè, volevo dire: facciamo quello che ti va…ehm..a pranzo!- cercò di rimediare lei, in totale caos. ( See see! Sei una manica sudiciona e basta! È inutile che tergiversi! NdKiki)
- Sì, sì! Certo!- la prese in giro lui, ridendosela sotto i baffi.
“ Oh, merda! Complimenti!” si rimproverò Ayumi, ma Aki ricominciò a chiacchierare e lei si rilassò di nuovo, ridendo alle sue battute.
( Ecco a voi il SENDOH SHOW!! NdTutti gli uomini della fic Siete invidiosi per caso?:P ndKiki)
Ad un certo punto Aki le prese la mano e subito, le dita di Ayumi si intrecciarono alle sue, spontaneamente.
Lei sentì il suo battito accelerare e lo guardò, mentre lui le sorrideva dolcissimo.
Anche lei gli ricambiò il sorriso, mentre le loro dita avevano cominciato ad accarezzarsi.
Camminarono per un po’ così, fino a quando Ayumi non lo costrinse a fermarsi.
Aki si voltò stupito a guardarla, a vedere cosa fosse successo.
Lei lo abbracciò e lui ricambiò l’abbraccio, accarezzandole i capelli neri che ondeggiavano al vento.
Poi le prese il viso tra le mani, sollevandolo verso il suo, ancora una volta le sorrise e lei - ancora una volta- si perse nei suoi occhi.
- Stai aspettando che ti baci, vero?- chiese lui, in tono semiserio.
- Sei un bastardo!- gli rispose Ayumi ridendo. - Non riesci a perdere la tua proverbiale ironia nemmeno in certi momenti, signor Akira Sendoh?- concluse lei pungente.
Lui rise e prima che lei avesse il tempo di ribattere, la baciò.
Il bacio da dolce, si spinse in qualcosa di molto più sensuale e Ayumi si strinse ancora di più al suo corpo, quasi a volersi fondere.
In quel momento, in quel viale deserto, credette di aver raggiunto la felicità.
Si staccarono entrambi con riluttanza, lui le accarezzò, leggero, le labbra con un dito.
- Ti va se dopo pranzo andiamo a pattinare al lago?- le propose.
“ Come fa ad essersi già ripreso?!” pensò Ayumi che era ancora tutta sconvolta; era lì che stava cercando una risposta nella sua testa ( Sììì! Cerca, cerca! NdKiki), che Aki si avvicinò di nuovo, le prese il viso tra le mani e la baciò ancora, ma stavolta fu un bacio tenerissimo.
- Era un “sì” questo?- le sussurrò, quando si furono staccati.
Lei scoppiò a ridere.
- Sei incredibile!- riuscì solo a dirgli
Lui rise e l’abbracciò di nuovo.

Dopo pranzo andarono veramente a pattinare al laghetto, che era pressoché deserto.
Ayumi cercava di ripetere passi delle coreografia con i pattini ai piedi e anche Aki non se la cavava male.
- Dai, salta! Ti prendo!- continuava a proporle lui serio.
- Ma stai scherzando?!- lo rimbeccava lei, che non voleva rompersi qualcos’altro.
Aki fingeva di mettere il broncio e subito lei correva a consolarlo, puntualmente Aki si vendicava facendola cadere a terra.
Ayumi aveva perfino male agli addominali dal tanto ridere; era da una vita che non si divertiva così tanto, così senza pensieri.
Fu soltanto quando cominciarono a non sentire più la punta del naso e le orecchie, che capirono che - forse- era venuto il momento di rientrare in casa.
Ma Aki voleva restare ancora un po’ con lei e le propose di andare a vedere il tramonto.
( Oooooh! Che romantico! Ndtutte le protagoniste Bleah! Che schifo!ndtutti i protagonisti).
La fece praticamente correre su per la salita e arrivato per primo - ovviamente!- si accaparrò l’unico posto; guardandola arrivare. ( Sei un po’ una merda, però!ndAyumi)
Ayumi - che aveva rinunciato a metà salita- non poté tuttavia non ridere, quando lui fece finta di essersi addormentato, aspettandola.
- E io dove mi siedo?!- finse di protestare.
Lui le prese l’estremità della sciarpa e, attirata a sé, la costrinse - si fa per dire!- a sedersi sulle sue ginocchia.
Ayumi gli mise un braccio intorno al collo; rapita dal suo sguardo intenso e ironico, dalle sue labbra morbide e perfette; in quel momento capì di esserne veramente innamorata, e fu la stessa cosa che capì lui. Si scambiarono l’ennesimo bacio della giornata.
Poi Ayumi appoggiò la testa sulla sua spalla, Aki la baciò sulla fronte e cominciò a seguire il suo profilo con un dito; guardando il tramonto.
Con questa sensazione di felicità e sempre tenendosi per mano, stavano rientrando a casa; non sapendo ciò che li attendeva.


- Oh, Akira! Meno male che sei tornato!- Fu Hana ad accoglierli con questa frase.
- Cos’è successo?- chiese lui preoccupato.
- Maria è di là che sta facendo i bagagli!- spiegò Miya.
Aki e Ayumi si guardarono stupiti.
- Ok! Vado subito a parlare. - disse Aki.
- Sì, grazie! Ahm…..ragazzi, ma perché vi state tenendo per mano?- chiesero i due, guardandosi accigliati.
I due diretti interessati, non riuscendo a trovare una risposta immediata, si limitarono a sorridere.
- Oddio! Un’altra coppia! Sì cari! Andate, andate! Pace e bene!- disse Miya, fingendosi seccato ma si vedeva che era felice per l’amica.

Aki bussò alla camera di Maria ed entrò; in effetti la ragazza stava facendo le valige.
- Ciao!- gli disse lei sorridendo.
- Ciao…- ricambiò lui accigliato.
- Cos’è ‘sta storia?!- chiese Aki, andando diretto al punto come aveva sempre fatto con lei.
Chiuse la porta e le si mise davanti.
- Torno a casa un po’ prima…- rispose Maria allegra, facendo spallucce e continuando a tirar fuori maglioni dall’armadio.
Aki con un colpo secco chiuse il cassetto, la prese per un braccio e la costrinse ad alzarsi; lei non riuscì a sostenere per molto il suo sguardo e subito perse quella facciata di forzato buonumore che aveva da un po’ di giorni a questa parte.
Aki si raddolcì immediatamente e le lasciò il braccio.
- Che cosa succede, Maria? Arrivare a torturarsi così! Addirittura non dormire, non mangiare più!- cominciò lui, lei gli voltò le spalle, non sapendo che cosa rispondere.
- Sono in una fase di elaborazione della mia vita!- cantilenò lei scherzosa, Aki - suo malgrado- accennò un sorriso.
- E’ perché Mitchi e Miaka si sono messi insieme, vero?- chiese lui.
- Diciamo che quella è stata la ciliegina sulla torta! La mazzata finale! Io sono ancora innamorata di lui. È l’unica cosa certa che so.- rispose lei, sorridendo stanca. - Ma non gli sto dando la colpa di niente, sarebbe stupido. Il turbamento è dentro di me, nel mio spirito.- concluse, mettendosi a cavalcioni sul letto.
Aki la imitò, mettendosi dietro di lei, in maniera che Maria si trovava ora tra le sue gambe.
Si appoggiò sul corpo del cugino, rilassandosi.
Lui aspettava che lei cominciasse a parlare, nel mentre le stava attorcigliando i capelli biondi; come aveva sempre fatto, fin da piccolo.

Fuori dalla stanza, gli altri aspettavano silenziosi; fu così che li trovò Aya, rientrata dallo shopping natalizio.
- Cos’è successo?- chiese preoccupata.
- Maria vuole già tornare a casa!- spiegò Hana.
- Cosa?! Ma perché? - chiese ancora, sempre più in ansia, preoccupata che Maria avesse scoperto qualcosa, Aya aveva passato tutta la giornata insieme a Ru; ma nessuno seppe darle una risposta.


- E’ che ultimamente mi sento sempre fuori posto, ovunque.- cominciò a raccontare infine Maria. - Mi sento sbagliata, che non c’entro. Sono tra grandi campioni di basket dalle grandi potenzialità e dalle molte aspettative e tra gente che sogna di andare a vivere in Europa ( riferito ai suoi compagni di facoltà. ndk).
Io, invece, mi sento solo come una canna sbattuta dal vento, ma una canna pensante
( citazione pascaliana!ndk) purtroppo! Che pensa e si tortura, e si chiede qual è il suo posto, il suo ruolo; quale sarà…Che si chiede se le sue due uniche scelte che ha fatto nella vita, siano quelle giuste. A volte ho voglia di raccontare di me, per capire meglio chi sono, cosa voglio fare, dove voglio andare. Anche l’Università…- e fece spallucce sorridendo, ma era un sorriso amaro. - Anche l’Università; mi sto proprio chiedendo cosa ci faccio qui. - e rise di nuovo. - Forse è vero che sono venuta qui a Tokyo per seguire te. Dopo aver vissuto a casa tua per due anni, mi avrebbe fatto strano alla mattina alzarmi e non vederti più, non sentire più la tua risata, non sentire più le tue battute, non vedere più il tuo sorriso….in quei due anni sei diventato per me più di un fratello, un fratello che era sempre in grado di tirarmi su di morale, di farmi ridere.- ( I genitori di Maria si son dovuti trasferire per due anni all’estero per lavoro, e Maria ha vissuto a casa degli zii - i genitori di Aki - per tutto il tempo. Ndk).
Aki sorrise, portandole una ciocca di capelli ribelli dietro all’orecchio.
- Eh, certo! Sicuramente sei venuta qui a Tokyo per seguire me!- la canzonò lui.
Maria rise, girandosi a guardarlo.
- Se ti riferisci a Mitchi, sei proprio fuori strada!- disse ridendo, poi guardò la foto che aveva sul comodino accanto al letto; ritraeva lei, Mitchi e Aki durante il primo anno di Università; in una calda domenica d’estate in cui i tre si erano dati alla pazza gioia dopo aver sostenuto gli esami di fine sessione; anche Aki guardò quella foto e si ricordava perfettamente quel giorno.
- Con te e Hisa affianco, mi sentivo sicura, protetta, mi sembrava che tutto sarebbe andato per il verso giusto perché non potrebbe essere stato altrimenti. All’epoca credevo che la vita fosse tutta in discesa e che le scelte che avevo fatto fossero semplicemente quelle che andavano fatte.- sorrise di nuovo, ma di nuovo un sorriso amaro.
- In realtà l’unica scelta che ho fatto -mia- è stata quella di venire qui a Tokyo a studiare, la facoltà di “Lingue Occidentali”…- e finì in un sussurro. - Mi dichiarerò abbastanza fortunata di averli passati questi esami!- ricominciò sarcastica. - Mentre studiavo, in questo periodo, mi sentivo soffocare; era come essere rinchiusa in una stanza dove le mura si vanno via-via stringendo, continuavo a chiedermi il motivo e il perché di quello che stavo facendo.- disse alzandosi.
- Andrò un po’ di giorni nella nostra casa in montagna. Ho bisogno di meditare un po’. Sul serio! Non ridere!- e rise a sua volta.
- Ma non puoi non passare il Natale insieme a noi!- le fece eco Aki. - La mitica cena della vigilia con la parodia dei cinquanta scaricamenti di Hana, i famigerati biscotti dei fratelli Kiyota! Non puoi non passarlo con tutti noi!- concluse ridendo.
Anche Maria rise di cuore, ma poi si rifece seria.
- E’ proprio questo il problema Akira! Io ho bisogno di stare da sola! Voglio stare da sola!-
Anche Aki si era rifatto serio e si era alzato dal letto.
- Resta qui almeno a Natale, con noi; partiresti più tranquilla perché vedresti quante persone ti vogliono bene.- le disse.
Maria non riuscì più a trattenere le lacrime e cercò rifugio tra le braccia del cugino.
Dopo un po’ riemersero dalla camera, con gran sollievo di tutti.

Quella sera, a cena, fu dato un altro annuncio e questa volta riguardava Aki e Ayumi.
( Beccatevi questa fratelli!ndDante/Willy/Omero Crepate!ndNobu&Ruriko)
Ru e Aya si scambiarono un’occhiata fuggevole, sorridendo, memori della bellissima giornata passata insieme.
Più tardi, quando tutti se n’erano andati a letto, erano rimasti alzati solo Mitchi, Miaka, Aki e Ayumi.
I quattro famigerati erano in cucina a farsi fuori una vaschetta di gelato, con guarnizione di panna e cioccolata. ( Ehm…ballerina? Cosa vuoi fare sul palco allo spettacolo? Rotolare?!ndKiki) Ad un certo punto, Miaka e Mitchi decisero di andare a fare un giretto fuori, a veder le stelle. ( SEE! Si dice così adesso!ndYuka&Kiki).
Ayumi e Aki, presa la coperta, si distesero sul divano; avendo passato tutta la giornata insieme, non riuscivano più a staccarsi.
Ayumi appoggiò la testa sul petto di Aki, ascoltando il suo cuore battere e lasciandosi avvolgere dal calore del suo corpo; Aki l’aveva circondata con le sue braccia, con una mano le accarezzava il fianco, mentre con l’altra giocherellava con i suoi capelli; tenendo gli occhi chiusi.
- Sono le due e mezza! E’ la vigilia di Natale! Auguri!- disse lei tutta eccitata, sollevandosi su un gomito.
Aki riaprì gli occhi e le sorrise, lei lo baciò rapidamente e poi si appoggiò di nuovo su di lui, tutta felice.
Aki cercò la sua mano, se la portò verso le labbra e ne baciò la punta delle dita.
Poi le loro mani si intrecciarono.
Ayumi capì che Aki si era addormentato, dato che aveva sentito il suo respiro farsi via-via sempre più profondo.
Sollevò la testa per guardare il suo viso e sorrise dolce : Aki dormiva beato, con un espressione felice in volto, sembrava un bambino.
Gli sfiorò le labbra con un bacio; poi si accoccolò di nuovo tra le sue braccia; lui - nel sonno- la strinse di nuovo a sé e finalmente anche Ayumi si addormentò.

Fine nono capitolo
continua…

Dante/Willy/Omero: Ah, ma allora la storia finisce qui?! Le coppie si sono formate e sistemate…Questo vuol dire che era l’ultimo capitolo?!!ç_ç
Kiki ( in delirio) : Oh, Aki……ç_ç
Tutti: Ma non abbiamo capito, scusate! Mica la storia finisce qui perché quei quattro deficienti, anzi : quei sei deficienti si sono sistemati!
Mit/Mia Aki/Ayu Ru/Aya: Sei deficienti?!!
Dante/Willy/Omero: Insomma, Kikiiiii??!!
Kiki ( sempre in delirio): Oh, Aki…..*////*
Nobu: Kikiiii!! Io voglio una donna!!
Miya: Anch’io!
Hana: Levati tappo! Ci sono prima io!
Nonno: Anch’io! Anch’io!
Gori: E’ rimasto qualcosa anche per me?!
Nobu: Nonno prova a vedere in ospizio!
Hana: Gori prova a vedere allo zoo!! E anche tu Nobuscimmia! Hi hi hi ( i 5 cominciano a pestarsi)
Dante/Willy/Omero: Allora??!!
Kiki: ( ancora in delirio) Oh, Aki……°ç°
Dante ( a Willy e Omero): Sentite amici! Mal che vada possiamo continuarla noi ‘sta fiction ( Miracolo! Ha detto giusto!!)
Willy e Omero: Sì, sì!! Dai!!
Yuka: Coosa?! Ma siete fuori di testa??!! Il prox capitolo tocca a me e speriamo che Kiki si riprenda per quello dopo…ehm….forse! Speriamo! Ciao a tutti!!!


 

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