Torno dentro e mi ritrovo completamente sola.
Ayumi, Kano e Miyu sono alle prese con tre ragazzi diversi che io
conosco poco: Kenji Fujima, Shin'ici Maki, il mio amico e fratello
di Ayumi, che stava amabilmente parlando con Kano e Hanamichi Sakuragi,
quest'ultimo frequentante la mia scuola, ex teppista, ora promettente
giocatore di basket, re dei due di picche che ci sta provando ( e
pare anche con successo ) con la Bambolina
Mi dirigo in cucina, sedendomi al tavolo a guardare la televisione.
Mi accendo una sigaretta sconvolta dal tutto in generale, cercando
un cartone animato alla televisione.
Ne ho davvero abbastanza di tutto questo casino intorno a me.
Ho bisogno di un po' di tranquillità.
- Non credevo ti piacessero i cartoons
- mi dice una voce gradevole
alle mie spalle.
Mi volto e trovo Akira venire avanti con una tazza di tè nelle
mani.
Inizia a scendermi un po' di sangue dal naso, ma blocco l'emorragia
sul nascere.
Mi guarda divertito e scuote la testa.
Si siede accanto a me e mi porge la sua bevanda.
- Se non ti piace al limone, te ne faccio un altro
- mi dice
sorridente.
- Grazie, il limone va bene
- gli dico continuando a tenere il
fazzoletto attaccato alla mia faccia
- Possibile che ogni volta che ti vedo, perdi sangue dal naso? - mi
chiede sorridendo amorevole, facendomi rischiare un collasso immediato
- Non ti preoccupare
- gli dico tra le risate - Poi mi passa
quando
mi abituo! -
- Abitui a cosa? - mi chiede confuso, non riuscendo a cogliere il
semplice collegamento logico
- Nulla, fai come se non avessi detto nulla! - gli dico ponendo termine
al mio dissanguamento.
Ci mettiamo a guardare Dragon Ball insieme, dividendo quella tazza
calda che mi rimette in sesto, nonostante la sua presenza.
- Ma è una bevanda energetica? - gli chiedo stupita ad un
certo punto e lui mi sorride tenero.
- E chi lo sa? - mi dice con fare misterioso - Come mai te ne stai
qui tutta sola? Non ti senti bene o le tue amiche sono andate perdute?
-
- La seconda! Ultimamente finisco in ospedale meno del solito -
- Sei cagionevole! - mi dice ridendo
- Guarda che non è divertente! Passo metà delle mie
giornate là! Ormai ne so di più io di medicina che un
laureando! - lui si mette a ridere, socchiudendo gli occhi riportandomi
alla mente un'immagine conosciuta, che in quel momento non riuscivo
a reperire nella mia memoria.
- Non avrai l'HIV? - mi chiede tornando serio
- No, sono cagionevole di mio. I dottori dicono che esiste un caso
come il mio uno ogni mille anni. Ergo, sono un fenomeno da baracconi!
- piagnucolo
-
Ergo, sei speciale
- mi dice lui con voce suadente, guardandomi
fissa negli occhi, facendomi arrossire e andare di traverso il fumo.
Inizio a tossire e lui si rimette a ridere divertito come un bambino.
- Sei davvero una ragazza interessante, Shion! -
- Se ne sei convinto
-
- E dove le hai perse le tre arpie? - mi chiede cambiando argomento
- Gorgoni
- specifico fingendo pignoleria, alzando l'indice e
diventando seria, facendolo ridere di nuovo
- Vero! Lo sembrano veramente, quando ci si mettono! - continua ridendo
a crepapelle, sconvolgendomi.
- Stai bene? - gli chiedo preoccupata
- Certo! A volte esagero! - mi dice ricomponendosi - Allora, dove
le hai lasciate? -
- Le ho viste parlare con dei ragazzi. E tu? Dove l'hai lasciata la
tua amica? -
- Yuki? - puntualizza
- Aha
-
- Yuki si è fermata a parlare con una sua vecchia amica, per
fortuna, non la sopporto più. E' talmente appiccicosa che soffocare
sarebbe più piacevole! - mi dice con un lieve sorriso, che
si trasforma in un'espressione mortificata quando la scorge sulla
porta della cucina con gli occhi lucidi.
Si alza immediatamente dalla sedia e appena lei scappa via, lui la
rincorrere lasciandomi da sola.
Mi accendo un'altra sigaretta, mando un messaggio di saluto alle tre
gorgoni e lascio la festa.
Ormai io non ho più nulla da fare qui.
E sarebbe anche la volta buona che mi levi dalla testa Akira.
Il concetto ormai è chiaro.
Mi siedo sulla spiaggia e osservo le onde salire e scendere, aspettando
che le lacrime si fermino.
- Protettrice Shion? - mi volto di scatto e mi ritrovo faccia a faccia
con il vecchietto di prima che viene avanti a passo lento
- Chi sei? - gli chiedo alzandomi in piedi, asciugandomi le lacrime.
- Sono uno dei guardiani
- mi informa senza nemmeno guardarmi
in faccia -
so che hai incontrato il protettore dei ghiacci
e Sevhothaa...vedi che avevo ragione? -
- Non mi interessa! Io non voglio più collaborare con nessuno
di voi. Proteggerò il Talismano da sola. Non voglio più
che voi vi intromettiate nella mia missione, dandomi ordini. Io non
ho la certezza che voi siete dalla mia parte e quindi mi rifiuto di
dare fiducia a chiunque mettendo in pericolo la sua vita. -
Il vecchio si mette a ridere e mi guarda.
- Hai preso molto seriamente questa missione
-
- Non l'avrei fatto se fosse stata un'altra persona
-
- E dire che fin dalla sua nascita l'hai detesta
-
- E tu come fai a sapere che è Nana il mio talismano?! - gli
chiedo preoccupata
- Sono uno dei tuoi guardiani. Il mio compito è vegliare sul
tuo operato e indirizzarlo. Se tu ora decidi che vuoi restare da sola,
potresti pentirtene. E' naturale che tu non ti fidi di nessuno; fai
bene ma devi anche mettere in conto che alcuni di loro sono qui per
aiutarti. A breve gli altri protettori si uniranno a te. Avrai assolutamente
bisogno di tutti loro per sconfiggere Marduk. Metti in conto però
che per la battaglia finale verrai posta davanti a delle scelte difficili,
perché non sarai preparata a difenderti da elementi specifici.
Chi ami ti tradirà e nemmeno te ne renderai conto. La distinzione
tra buoni e cattivi non è così chiara come l'ha idealizzata
tu. Chi ti è amico, per salvare se stesso sacrificherà
anche i suoi amici e il bene dell'umanità, mettilo in conto.
-
- E quindi? - gli chiedo tentennante, capendo ben poco del suo discorso.
- Quindi dovresti andare a recuperare il tuo talismano e chiedere
ai tuoi amici di non fare più troppo affidamento su di te.
Loro seguono ogni tua mossa e manca pochissimo che qualcuno di loro
capisca che tua sorella è quello che cercano. Devi tornare
ad allenarti e prepararti alla battaglia imminente.-
- Ma anche se fosse, io non riuscirei a difenderla come si deve. Oggi
mi è bastato un calcio da parte del Protettore dei ghiacci
per andare al tappeto. Anche se mi alleno strenuamente, non riuscirò
a diventare talmente forte da riuscire ad affrontare Marduk. Non mi
resta che difendermi e basta. Non mi è consigliabile portare
avanti un attacco, sarebbe un suicidio. Quando loro si materializzano,
io mi difendo, ma non mi metterò mai a cercarli, rischierei
troppo. -
Si rimette a ridere e io lo guardo contrariata, stringendo i pugni.
Non sono certo qui per farmi prendere in giro dal primo che capita.
- Ti aiuteremo noi. Il tuo Loki, il tuo Tutore e io. Domani partiamo
per il centro d'addestramento. Ti senti all'altezza? - mi chiede serio
- Sì. Credo. Spero, più che altro
- gli rispondo
tentennante
- Porta Nana con te. Mentre ti allenerai con Hisashi, io le farò
seguire un corso che l'aiuterà. Ora, ti consiglio di tornare
a casa, se il mio sesto senso non mi inganna, c'è una persona
che ti sta aspettando
- mi dice svanendo.
Guardo il nulla che prima lui occupava e poi mi volto indietro.
Vedo Nana che mi aspetta silenziosa e composta sulla via di casa,
così come le è stato insegnato.
La raggiungo e le sorrido.
Da quel momento in poi, sapevo che l'unica persona della quale potevo
fidarmi, era lei.
Non l'avrei delusa.
Non l'avrei abbandonata.
Avrei sacrificato la mia vita per difenderla.
Il giorno dopo, diciamo a nostra madre che andiamo in gita all'estero,
per uno scambio culturale.
Costruiamo così bene la menzogna che ci crediamo quasi pure
noi.
Tre settimane, accordiamo.
Facciamo le valige e usciamo di casa.
Troviamo Hisashi in macchina ad attenderci, che ci porterà
all'aereo privato della sua famiglia.
A portarci nel luogo del nostro allenamento sarà suo nonno.
Nana veste la sua bella divisa nera con i bottoni sul petto e gli
stivaletti.
Io un cappotto nero sopra la mia tuta da combattimento.
Mando un messaggio a Miyu promettendole spiegazioni, ma non mi risponde.
Nonostante ne sia amareggiata, non ci posso fare nulla.
E' giunto il momento per me, di portare avanti la mia missione in
maniera continua, per chiudere questa faccenda al più presto
e tornare alla mia vita normale.
***
Kanagawa Shion 8
Fine Capitolo
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