Lemon Cake

 

Capitolo 8:

“ …quando avevo un obiettivo, ero disposta a tutto pur di raggiungerlo.
Non pensavo a null’altro che arrivare, vincere, essere la migliore.
Il mio intero essere lavorava solo a quel fine.
Non mi importava nulla di quali mezzi avrei utilizzato.
Ero testarda e orgogliosa e questo spesso mi ha portato alla solitudine e all’abbandono.
Ero la diretta responsabile del mio dolore
eppure, non riuscivo a liberarmene…”


“ Mi piaci” che cosa ci vuole a dirlo? Cosa? Cosa? Niente! Solo che io sono una deficiente! Ecco cosa!

Dai, Shii, adesso è solo questione di tempo…- mi dice Tomoko mentre ci cambiamo le scarpe nell’atrio della scuola, prima dell’inizio delle lezioni.
E’ una parola! Non ho nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia! – le rispondo sconsolata chiudendo l’armadietto e prendendo in mano la cartella, appoggiandomi agli armadietti e guardandola con aria da cane bastonato.
Non guardarmi così, sembri Rukawa quando vuole qualcosa! – mi dice lei chiudendo con forza il suo armadietto
Avete litigato? –
No, è che è strano…-
Non parla e risponde a monosillabi? – le chiedo mentre saliamo le scale
Sì…- mi dice sconsolata
Basket…-
Ah, lui è il suo stupido basket! Ma sei sicura che…- mi dice tentennante
Tranquilla, aveva ragione Mika, io ho sempre pensato ad Akira…-
E’ incredibile come tu sia riuscita a fingere che non te ne importasse! Vorrei tanto avere il tuo sangue freddo! –
Non credere! Il fatto di sembrare forte non significa esserlo e Kaede lo sa bene, l’ha sperimentato sulla sua pelle…-
Non ha mai parlato di te da quando stiamo insieme. E’ strano, dato che siete stati insieme per quasi un anno, non è mica niente…-
E non lo farà mai, lui si tiene le sue cose per se, se non sei tu a fargli domane, lui non ti dirà mai niente…-
Ah! Piuttosto, la partita di domenica? Scusa se non sono venuta a vederti ma sai che io e lo sport non andiamo d’accordo! –
Bene, siamo passate, ma era una partita facile difatti Taoka non mi ha nemmeno fatta giocare e ho passato tutto il tempo a raccontare a Mika della serata con Akira…-
Spero però che vinciate entrambi i campionati! –
Lo spero anche io…- le dico mentre ci sediamo al banco – Ma questo nazionale alla fine non mi preoccupa, siamo la testa di serie e le favorite, è più quello delle best five, dato che io non ho mai giocato con quelle ragazze e il torneo inizia settimana prossima…-
Vedrai che andrà bene, hai sempre dato il meglio quando giochi, saprai cavartela anche in quella circostanza e per farti coraggio, verrò anche io a guardarti! –
Brava! Così ti porti dietro Akira che non vuole venire! –
E perché? –
Perché dice che farei la spaccona -___- ;; -
In che senso? –
Nel senso che non vuole che si sappia in giro che mi conosce! –
Ma dai, ti avrà sicuramente presa in giro, vedrai che verrà sicuramente! –
Speriamo…- concludo mentre in classe entra il prof.

Alla pausa pranzo, con in mano entrambi i bento, la bottiglietta d’acqua e l’agenda per vedere come incastonare al meglio esami e partite mi vedo costretta a dover fare un tour de force in biblioteca dato che non ce l’avrei fatta mai a studiare 500 pagine per la settimana dopo.
Heilà. Ti vedo un po’ in difficoltà, vuoi che ti aiuti? – mi chiede Akira venendomi incontro e prendendo dalle mie mani i bento e l’acqua…
Grazie – gli dico senza togliere gli occhi dall’agenda
Che succede? –
Non ce la farò mai! –
Cosa? –
A studiare per gli esami, seguire il programma, fare gli allenamenti e vincere il campionato! –
Io sono nelle tue stesse acque…- mi ricorda noncurante con l’unica differenza che lui ha solo un torneo e che non gli frega niente di arrivare primo o ultimo agli esami, ma per il resto…sì,sì…siamo nella stessa situazione! Identica!
Possiamo studiare e allenarci insieme quando decidiamo noi. Parla oggi con Taoka e vedrai che non avrai problemi…-
Lo faresti veramente? – gli chiedo grata e con gli occhi brillanti come stelle per la felicità
Sì, sicuramente! – mi dice mentre entriamo in mensa, accomodandoci sul primo tavolo libero che troviamo.
Si siede vicino a me e inizia ad armeggiare con la mia agenda
Se spostiamo gli allenamenti alla mattina presto prima di venire a scuola, così abbiamo tutto il pomeriggio per studiare e prepararci al meglio, guadagneremmo almeno 3 ore, che non è niente male, non pensi? –
Mh…sì…ma alla mattina quando? –
Se la scuola inizia alle 9, facciamo per le 6? –
O___________o SEI PAZZOOOO!!! –
Lui ride e sottolinea in rosso la data di scadenza degli esami:
Se vuoi farcela, questa è la mia soluzione, se tu ne hai una migliore, dimmi pure…- mi dice sorridente, sicuro che io non avessi idee.
Lo detesto quando sa cosa mi passa per la testa!
Ma non c’è la tortaaaaaaa!!! T_____T – commenta aprendo il bento
L_L per questa settimana dovrai fare a meno della torta, sono sotto stress e ogni istante diventa prezioso, quindi non frignare e accontentati di quello che offre la casa! –
Vabbé...- mi dice lui con il broncio mangiando tranquillamente gli spaghetti ai gamberi
Oggi vieni con me in biblioteca? –
E’ una sorta di avance? –
L_L possibile che tu traduca tutto nella tua lingua e basta? –
Al momento conosco solo quella…- mi dice tirandola fuori, scoppiando poi a ridere mentre io scuoto il campo sconcertata.
Alla fine della pausa pranzo mi congeda dandomi appuntamento al campo da basket non lontano da dove abitiamo domani verso le 6 e io accetto a malincuore maledicendo la mia incapacità di sdoppiarmi in più esseri.

***
Oggi giochiamo contro la squadra di Akizuki, della prefettura di Tokyo, giocano in casa ma la mia squadra non si fa certo intimorire.
Lo scorso anno sono arrivate seconde e ci hanno dato del filo da torcere prima di mollare la presa e darci la vittoria.
Siamo imbattute da tre anni, possiamo giocare anche sul loro stato di soggezione.
Le dobbiamo spazzare via.
Faccio tre grandi sospiri e siedo sulla panchina mentre Taoka parla e ci da le ultime informazioni sulla strategia di gioco. Le sue parole risuonano nello spogliatoio, le ragazze hanno gli sguardi decisi e lo guardano convinte di quello che faranno.
Bevo un sorso di acqua.
Penso che se perdiamo avrò più tempo ma non posso buttare all’aria l’unico motivo per cui non mi senta piccola-piccola di fronte agli altri.
Avrei portato a casa la vittoria.
Lo giuravo.

Taoka esce.
Percepisco nell’aria la tensione di ciascuna di quelle ragazze che mi hanno sempre sostenuta e mai incolpata. Quelle ragazze che hanno fatto di me il loro capitano e mi hanno dato fiducia.
Non volevo e non potevo deluderle.
Mika mi guarda sera capendo ciò che mi passava per la testa:
Stai tranquilla capitano, siamo una squadra, sappiamo come giocare e cosa fare l’una per l’altra –
Giusto! Noi vogliamo vincere e vinceremo! – dice Mako, un’altra mia compagna di squadra
Sarà dura, ma ce la faremo! – prosegue Kaname, la nostra ala grande
E poi, non scordare che c’è anche Sendoh che è venuto con tutta la squadra maschile…- mi dice cinguettante Yumi, l’unica titolare del primo anno, grandissima giocatrice.
Come c’è Akira? – chiedo cercando conforto nello sguardo di Mika che mi sorride falsissima, mettendosi le mani sui fianchi esaltando il suo numero sette che guarda caso è il numero di Akira.
Prima o poi io ti uccido! – le dico lanciandole addosso il pallone che lei riceve senza tanti complimenti. Mi sorride provocatoria e io la guardo divertita.
Ridiamo finché non arriva un tizio che ci dice che dobbiamo scendere in campo.
Torniamo serie tutte quante e facciamo gli scongiuri.
Owada stringe il suo ciondolo portafortuna e cerca forza in me.
Annuisco con il capo ed usciamo più decise che mai.

Sugli spalti, Aida urla e sbraita che dobbiamo vincere, rendendo inutili i richiami di Koshino e gli altri.
Li saluto e Akira mi sorrise e annuisce.
So che devo vincere anche per non farmi sbeffeggiare da lui.

La palla è al centro e i nostri centri sono entrambi in posizione per appropriarsi della palla.
Io sono già pronta a scattare non appena la palla fosse caduta nelle mani di una qualsiasi delle ragazze.

Se facciamo il primo punto saremo subito più sicure.

Loro non hanno nulla da perdere, mentre noi sì e dobbiamo batterci il doppio.
E’ pressione fisica e psicologica e noi dobbiamo essere più forti.
Un solo obiettivo: essere sempre le migliori.

La palla è nostra, Kaname prende la palla e passa in attacco subito, l’affianco immediatamente, Mika è parallela a noi, attacco a tre, perfetto.
Dobbiamo fare attenzione che non ci intercettino i passaggi. Dobbiamo stare più compatte.
Faccio segno a Kaname e Mika di stringersi mentre dietro di noi c’ è Yumi, pronta per il terzo tempo.
Kaname finge il passaggio a me e la difesa mi viene addosso, salto per mandarle fuori tempo, Yumi riceve il passaggio e segna!
3 punti e la squadra maschile è sbalordita.
Il loro centro riprende palla, dobbiamo tornare in difesa e lasciare sempre una pronta all’attacco in campo avversario.
Owada è in difesa, ma non può farcela da sola.
Io e Kaname le raggiungiamo subito e riesco a rubare palla alle nostre avversarie e battere in contropiede, passo a Yumi che effettua una schiacciata.
5 punti.
Facciamo altri punti ma qualcosa mi sembrava strana.
Eravamo 27 a 9 e la cosa mi puzzava.
Lo scorso anno ci hanno fatte sudare parecchio e quest’anno…
Guardo le nostre avversarie.
La partita riprende ma mentre marco, mi viene il dubbio che la facilità con la quale stiamo andando a canestro è troppo sospetta.
E’ una loro tattica per renderci sicure, stancarci e poi darci addosso.
Guardo Taoka che mi dà il via libera.
Dobbiamo obbligarle a correre, stancarsi.
Dobbiamo dargli palla e marcarle strette senza dargli respiro.
Chiamo Mika e le do indicazioni da dire anche alle altre.
Eseguono tutte e dopo 5 minuti di stretta marcatura le lasciamo correre a canestro, Owada è già pronta alla difesa e Kaname a ricevere il passaggio.
Blocca l’attacco avversario e partiamo in contropiede.
Le avversarie sono già in difesa e adesso inizio a riconoscerle.
Guardo il loro capitano che mi sorride e inizia a marcarmi strenuamente.

Complimenti, siete davvero furbe, ma noi non ci faremo scoraggiare…-
Pensa a giocare…- le dico tentando di smarcarmi e ricevere il passaggio che viene intercettato permettendo alle nostre sfidanti di andare a canestro e fare punto.
Il pubblico è in visibilio e io divento sempre più carica.
Non posso dare il meglio di me se le mie avversarie non sono all’altezza e loro lo erano, di certo.
Inizio a sentirmi rilassata e i miei muscoli perdono la tensione, perdendo quel senso di fatica che gli dava l’angoscia di non essere all’altezza.
Sorrisi e Mika fece lo stesso, sapeva che la partita iniziava solo ora.
Alla fine del primo tempo eravamo 49 a 40 e io ero soddisfatta.

Taoka si complimenta con noi e ci dice cha siamo state bravissime ma che avremmo dovuto continuare ad attaccare senza dargli tregua.
Siete state perfette, ottimo gioco solo ancora troppo lente e loro se ne approfittano, dovete imporre il vostro ritmo ed essere dure a mollare, fate vedere a tutti perché siete le migliori del paese! –
Sissignore! – urliamo all’unisono bevendo ed asciugandoci il sudore
Miyawashi…- mi chiama Taoka mentre aspetta la ripresa.
Lo raggiungo e lui si alza in piedi e mi guarda negli occhi:
Sei il miglior capitano che io abbia mai conosciuto…- mi dice cercando di mantenere un tono freddo e distaccato ma io capii subito che quelle parole lo imbarazzavano tantissimo.
Altra cosa con la quale vantarmi con Akira! Hahahahah!! *______* Sono migliore anche di lui!hahahah!
Grazie coach, non la deluderò. Noi vinceremo! – gli dico decisa mentre fischia la ripresa.

Il 60% del lavoro era già fatto, ora dovevamo mettere al sicuro il risultato, neutralizzare il playmaker e avremmo vinto.
Continuiamo a giocare senza sottovalutarle, la partita diventa sempre più faticosa per tutte, le marcature diventano sempre più serrate e il sudore è alle stelle.
Prendono tre rimbalzi e li sfruttano per l’attacco facendo punto e lasciandoci impalate.
Le mie compagne pare non sia siano rese conto che la situazione stava andando peggiorando e toccava me tirarle su e svegliarle.
Mi libero dalla marcatura e vado incontro a Yumi che mi passa la palla permettendomi di attaccare con Mika come supporto.
Salto e con me salta la mia avversaria, faccio fallo su di lei e l’arbitro lo fischia.
Le ragazze mi guardano incredule e io lo sono più di loro.

Siamo 65 a 58 e loro hanno due tiri liberi.
Pareggiano e mancano 2 minuti alla fine.
Guardo Akira sugli spalti, seduto con le braccia incrociate e un’espressione seria e concentrata.
Gli altri ragazzi sono immobili a seguire la partita.
Sapevo che ci avrebbero fatte penare.
Abbiamo commesso pochi errori e loro ne hanno approfittato che è una meraviglia.
Hanno un ottimo gioco e una buona strategia.
Dobbiamo mettere in atto una strategia subdola e da codardi ma che fa sempre parte del gioco.
Sfruttare il vantaggio e tenercelo.
Yumi e Kaname annuiscono, Mika obbietta ma Taoka le dice di non obiettare e Owada fa altrettanto erigendo un muro davanti al nostro canestro.
Vinciamo e portiamo a casa la coppa ma nessuno ci applaudì.
Non importava.
Non era mio scopo avere il favore del pubblico, volevo la coppa e l’ottenni.
Taoka mi fece i complimenti ma Mika era infuriata.
Negli spogliatoi litigammo e lei se ne andò sbattendo la porta, senza esultare, come tutte le altre.

Continua…

 

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