Lemon Cake

 

Capitolo 12:

“"…la semplicità dei bambini è la cosa più preziosa dell'umanità.
Tutto il mondo dovrebbe essere nelle loro mani
perché solo loro capiscono e vedono il giusto e il buono che c'è nel mondo e nell'essere umano.
Se un bambino mi avesse sorriso,
io sarei stata felice per tutto il giorno anche se tutto fosse andato male,
anche se avessi perso tutto ciò per cui avevo lottato strenuamente,
anche se fossi stata abbandonata. ”


Era il giorno della prima partita della nostra squadra.
Eravamo tranquille, era una partita facile.

I ragazzi avevano vinto la prima partita ed erano sugli spalti a veder giocare la nostra squadra.
Io ero seduta in panchina a parlare con Yukari e Yumi, mentre in campo giocavano Mika, Aoi, le due del Takezonoo e quella dello Shohoku.
Non seguivamo la partita e parlavamo del più e del meno.
Anzi, più che altro, loro parlavano di me e io rispondevo tentando di sembrare il meno presuntuosa possibile, con risultati alquanto soddisfacenti.

- Ma che effetto ti fa quando vedi che i fotografi di giornali famosi ti fanno le foto? - mi chiede Yukari adorante mentre io mi chiedevo sempre di più se quella ragazza fosse normale.
- Sinceramente, io non me ne accorgo…perché? Quando mi avrebbero fatto delle foto? - le chiedo interessata.
- -____- Veramente, capitano, è da quando siamo entrate in palestra che i fotografi fanno a pugni per fotografarti…- mi fa notare Yumi e io le sorrido compiaciuta
- Ah sì? -
- Sì! - mi risponde lei sicura - E anche adesso te le stanno facendo…- mi dice indicandomi la zona stampa e solo in quel momento mi resi conto di avere almeno una ventina di obiettivi puntati addosso che fleshavano e deglutii…
- Ma mi possono fare le foto? Non è una violazione della privacy? - chiedo in generale alle due
- No, perché firmando il permesso di giocare al campionato nazionale delle prefetture, dai la delibera ai giornalisti di diventare parte integrante della tua vita da astro nascente del basket femminile giapponese! - mi spiega Yumi elettrizzata e io annuisco, decidendo che è meglio per me seguire la partita…queste ragazze non sono per nulla a posto!

Aoi ha appena segnato un canestro e Mika pare non riuscire a tener bene coordinato il gioco, ma tutto sommato la partita stava procedendo per il meglio. Eravamo in vantaggio netto.

- Miyawashi! - mi richiamò Taoka e io andai da lui guardandolo incuriosita - Esci dallo stadio…- mi ordina e io capisco che è per causa dei fotografi.

Prendo la felpa col mio nome che avevo tolto per il caldo ed esco guadagnandomi gli sguardi dispiaciuti di Yumi e Yukari che a quanto pare avrebbero continuato volentieri a parlare con me sommergendomi di domande circa la mia pseudo popolarità.

Uscendo, giro subito a destra, verso l'interno dello stadio, dato che di certo non me ne sarei andata fuori al freddo ad aspettare un' ora l'arrivo di tutte le altre, andando con passo deciso verso il distributore automatico a prendermi da bere e da mangiare.
Mi diressi dunque verso una panchina messa lì e mi ci sedetti con la ferma intenzione di passare lì il mio tempo.

- Ciao! - mi dice una bella bambina con degli occhi grandissimi e due codini in cima alla testa guardandomi incuriosita.

Io le sorrido e rispondo al suo saluto e lei mi guarda incuriosita:
- Io ti conosco! - mi dice lei - Ti ho vista sui giornali di mio fratello! Sei una idol? - mi chiede

Io mi misi a ridere e scossi la testa:
- No, io gioco a basket…-
- Anche mio fratello gioca a basket! - si affretta ad informarmi lei
- In che squadra gioca? - le chiedo e allora lei si siede accanto a me con estrema naturalezza, come se fossimo amiche da una vita, incrocia le gambe e mi risponde:
- Gioca nella squadra della sua scuola, ma non è tanto bravo, lui dice che migliorerà ma è troppo basso! - mi dice lei sogghignando divertita mettendosi le mani davanti alla bocca per attutire il suono, strappando una risatina anche a me.

Le offro le mie cibarie varie e quando vedo che le piacciono, decido di mettere il tutto in mezzo a noi, incrocio le gambe anche io come lei e una di fronte all'altra continuiamo a parlare:
- Quanti anni ha? - le chiedo e lei inizia a contare sulle dita
- Ne ha 14, 7 in più di me! -
- Quindi hai sette anni? -
- Sì! Appena compiuti! - precisa e io le feci gli auguri e lei mi ringrazia allegra
- Con chi sei qui? -
- Con mio fratello e mio papà perché loro volevano veder giocare una ragazza ma lei non gioca…-
Supposi che fossi io la ragazza, non per mia presunzione, ma per il semplice fatto che a livello internazionale ero io la più conosciuta tra quelle che non avevano giocato.

- E non si preoccuperanno che tu non sia ancora tornata? - le chiedo pensierosa e lei salta via allarmata, scendendo dalla panchina con un salto.
- E' vero! - urla battendosi una mano sulla fronte, prende ancora una patatina e mi guarda con un enorme sorriso
- Io sono Nanako! - mi dice inchinandosi in segno di rispetto
- E io sono Shizuki! - le rispondo salutandola mentre lei corre via velocissima e mentre la guardo, incrocio lo sguardo con Kaede:
- Da quando con i bambini? - mi chiede passandomi davanti impassibile, dirigendosi verso il distributore mentre io lo seguo con lo sguardo
- Non sono affari tuoi, piuttosto…- gli dico approfittando subito della situazione per avere dei chiarimenti - Perché sei andato a dire ad Akira che io ti ho lasciato per causa sua? -
Lui mi guarda indifferente, prendendo senza nemmeno guardare la lattina dal distributore :
- L' ho fatto per te…- mi dice aprendola e mettendosi in fronte a me, restando in piedi:
- Scusa? - gli chiedo mettendo una mano dietro all'orecchio pensando si trattasse di una presa in giro, cosa che a lui non è poi tanto congeniale.
- Katsuragi ha chiesto a Sendoh di mettersi con lui…- mi dice lasciando il resto non detto, supponendo, al solito, che ci sarei arrivata da sola alle conclusioni.

Mi chiedevo sempre cosa avrebbe fatto se io fossi stata una ragazza stupida…
Non avrebbe parlato o si sarebbe preso il disturbo di parlare con frasi complete?

- E quindi tu hai pensato di batterla sul tempo dicendogli quelle cose? - gli chiedo seria e in un certo senso anche felice, perché dimostrava che mi voleva ancora bene e che non era più adirato con me.
- L_L Pensavo tu fossi intelligente - aggiunge ad un certo punto tento per non farmi stupire troppo della sua gentilezza.
- E che ne sapevo io di tutto quello che si confabula dietro alle mie spalle! - gli dico cercando una scusante al mio agire e lui si siede vicino a me sbuffando
- Finché non te ne frega niente…-
- Non è che non mi frega niente e che non mi interessa farmi i fatti degli altri e poi, se lo volevo, avrei potuto dirgli che mi piaceva, ma non ci riesco, è più forte di me…ho provato più volte ma non mi escono le parole! - gli confesso come ad un fratello o ad un amico
- Ti conviene svegliarti che nessuno aspetta nessuno in eterno - conclude andandosene nel mistero così come era venuto mentre io me lo immagino con le orecchiette e la coda da volpe, come tutte le volte in cui diceva una perla di saggezza e non voleva dimostrare che si compiaceva di se stesso.

Sorrisi e lo ringraziai tra i denti.
Finii quello che era rimasto di quanto mi ero presa alle macchinette e andai sugli spalti, in un area scura per tenermi fuori obiettivo per i fotografi e abbastanza congeniale per vedere che avevamo vinto.

***

All' ora di cena, io che ero arrivata tra le ultime a causa di Yukari che non trovava più il suo cellulare del quale aveva assoluto bisogno per comunicare alla sua amica che doveva comprarle tutti i giornali sportivi dal giorno dopo in poi e tenerglieli, vidi Mika e Akira seduti insieme, sorridenti e felici e capii che era già successo ciò che temevo e che Kaede aveva tentato invano di non far accadere e favorirmi.
Si erano messi insieme.

Da amica, pensai, Mika avrebbe dovuto dirmelo ma io lo sapevo che le piaceva e tanto bastava per fare di lei un inattaccabile a tutti gli effetti. Certo, sapeva che mi piaceva ma lei ribadiva sempre che in amore e in guerra tutto è lecito e lei non guardava in faccia nessuno.
Se non l'avessi conosciuta avrei avuto il diritto di arrabbiarmi, ma in questa situazione, sarei entrata nel torto.
Li salutai entrambi con nonchalance e andai al mio tavolo assieme a Taoka, Maki che sedeva vicino a Takato e Yazawa.

Parlavano di basket, argomento per lo meno interessante se non fosse che appena mi siedo, Yazawa mi chiama e inizia subito a rompere:
- Perché non ha fatto giocare Miyawashi? - chiede a Taoka con un mezzo sorriso guardandomi, per fortuna che è vicino a Maki altrimenti l'avrei preso a calci sugli stinchi.
- Perché non mi pare il caso di metterla in pericolo prima del dovuto…- gli risponde Taoka tornando a parlare di strategie con Takato mentre Maki mi guarda e alza le sopracciglia.

Yazawa è una sorta di me al maschile.
E' al primo anno e frequentava il Kainan.
Famosissimo per il suo talento e per la convocazione in nazionale, a mio avviso è solo un ragazzino presuntuoso che deve ancora fare i conti con il basket superiore.
Non mi andava molto a genio mentre pareva che il sentimento non fosse reciproco.

Mentre ci servivano la cena, spaghetti in salsa di soia, beccai Akira che mi guardava, ma feci finta di niente e continuai a parlare con Maki, con le varie intromissioni di Yazawa.
- Sei fidanzata? - mi chiede il ragazzino con aria sprezzante e Maki lo fulmina.
Quello pare fregarsene e insiste con quello sguardo da idiota che pensa di essere intelligente
- Non sono cazzi tuoi! - gli rispondo seccata
- Sii educata, Miyawashi! - mi riprende subito Taoka e io alzo gli occhi al cielo e mi faccio forza
- No, caro Yazawa, perché? - gli chiedo col tono più falsamente dolce e innocente che mi riesce
- Allora mettiti con me! - propone e Maki inizia a tossire e Takato scoppia a ridere suscitando l'interesse di tutti gli altri.
- Quando avrai 18 anni - gli rispondo conscia che Taoka mi teneva sotto torchio.

Mi chiedevo perché Taoka ci tenesse alla mia gentilezza con questo insulso?
Non è che spera di fregarlo al Kainan e assumerlo al Ryonan?
No, perché se è così io mi rifiuto e mi ribello!

- Coach? - lo chiamo guardandolo con sguardo scettico - Non è che mi sta obbligando ad essere gentile con questo presuntuoso solo perché ha in mente di convincerlo a venire al Ryonan? - gli chiedo e prima ancora che lui mi risponda, Yazawa scatta in piedi e prende le mani di Taoka:
- Accetto! Se potrò vedere Miyawashi tutti i giorni sono pronto a rinnegare il Kainan! - gli dice con gli occhi lucidi e sia io che Maki che Takato lo guardiamo malissimo.
- Yazawa? - lo richiama Maki e quello torna subito al suo posto, composto e serio.
Vedendolo così sembra anche carino e intelligente.
Meno male che lo conosco.

A fine cena, che mi ha stressata più di una finale, me ne torno in camera e mi sdraio sul futon esausta.
Nemmeno dopo 10 minuti arriva Mika.
Mi voleva parlare, di Akira, supponevo.

Si sedette sul futon di Aoi, che insieme alle altre ragazze era alle terme.
- Volevo solo dirti di non prenderla come un affronto personale…- inizia e io restai impassibile
- Stai tranquilla, non mi importa. Akira non mi interessa…-
- Allora è vero quello che mi ha detto lui?! - esclama e io collego tutto subito.

Lei glielo ha chiesto, lui le ha detto di no perché sapeva che mi piace, è venuto da me per chiarimenti ha visto che si "sbagliava" e ha deciso di mettersi con lei.
Tutto fila.
Splendido, se non fosse che Akira a me piace!

- Ma come è possibile che non ti piaccia più? -

Feci spallucce.
Mika era certo una mia amica ma io ero fermamente convinta che quando un rapporto si rompe, non lo si ricostruisce più. Nulla torna mai come prima.
Chi mi dava la sicurezza che lei era venuta per parlami amichevolmente ed espormi le sue ragioni affinché io restassi sua amica? Nessuno.
In quel momento, non mi fidavo di lei e giocai il mio gioco.
Anche se mi avrebbe solo peggiorato la situazione con Akira, allontanandolo ancora di più da me, avevo un orgoglio e un' immagine da proteggere a tutti i costi.

- Ho capito che lui mi piace solo come amico, tutto qui…-
- E Kaede? -
- Cosa centra Kaede? -
- Ma hai rotto con lui per Akira! -
- Questo non è vero. Se non ricordi, io avevo troncato i rapporti con entrambi lo stesso giorno e lo stesso momento, solo che Kaede sapevo di non poterlo avere più come amico dato il suo orgoglio Akira sì perché il rapporto che ci legava era quello che è tutt'ora…-
- Ah…bé, volevo solo assicurarmi che tu non stessi male per causa mia…-
- Figurati…- le rispondo mentre lei si alza
- Vieni alle terme? - mi chiede e io rifiuto.
- No, vado a riempirmi un po' lo stomaco dato che non ho mangiato niente per colpa di Yazawa e poi vado a dormire, tu divertiti! - le dico sorridendo
- Ho saputo che hai fatto colpo su gran parte dei nostri compagni…- mi informa con quello sguardo che la dice lunga
- Ah sì? -
- Già! E a quanto ho saputo, sempre da fonti che non ti posso dire, stanno facendo a gara chi riesce ad uscire con te…-
- Ma tu pensa…- le dico mentre restiamo in corridoio una di fronte all'altra, sapendo che mi stava prendendo in giro a proposito delle fonti, che io sapevo bene fosse Akira.
- Già, nemmeno baciarti, ma solo uscire con te! Guarda su che livello di irraggiungibilità ti hanno messa! - mi dice scoppiando a ridere e facendo ridere anche me
- Non so se esserne fiera o amareggiata…-
- Io direi fiera, ci fossi io al tuo posto! - mi dice andandosene per la sua strada e io per la mia.

La cucina, che si trovava in fondo al corridoio sulla sinistra, davanti alla sala da pranzo, era stracolma di cose da mangiare, peccato l'assenza di dolci che il quel momento mi avrebbero fatto proprio piacere.
In compenso trovai dei cereali.
Ottima marca!
Presi una scodella enorme, ci versai dentro 300 ml di latte e almeno 150 grammi di cereali, misi il tutto in forno a micronde per 40 secondi et voilà!

Sorrisi e mi sedetti sulla parte in plastica subito vicina al lavello e iniziai a mangiare, finché non entrò Akira, sorridente che appena si accorse di me, sobbalzò e mi guardò stupito:
- E che ci fai tu qui? -
- Avevo fame! - gli rispondo con la bocca piena indicando col cucchiaio la mia tazza stracolma di cereali.
Lui si avvicina e guarda nella tazza per poi guardarmi e scuotere la testa rassegnato:
- Ed è una fortuna che tu faccia sport, altrimenti saresti più larga di una pista d'atterraggio…- commenta ironico prendendo anche lui una tazza, del latte e i cereali.
Per la serie, viva la coerenza!
- Spiritoso! - gli rispondo con una linguaccia - Ho saputo da Mika che vi siete messi insieme! - gli dico con un sorriso falsissimo
- E' un problema per te? - mi chiede serio versando i cereali
- No, no. Fate pure tutto quello che volete. Anzi, mi chiedo perché tutte e due continuiate a chiedere a me se sono d'accordo o no…-

Lui mi guarda serio e si siede accanto a me, mangiando il tutto senza riscaldarlo! Che schifo! Personalmente odio i cereali croccanti.
Devono essere inzuppati di latte e ciò avviene solo se li si scalda!
Ma si sa, Akira non capisce niente di alta cucina.

- Perché lei insisteva col dire che io ti piacessi…anche la sera del compleanno di mio papà, mi ha detto di darmi una mossa io che tu non riuscivi e allora…-
- Ah, già…- rispondo rammentando il quasi bacio in camera sua
- Allora? - mi chiede imboccando una cucchiaiata
- Tranquillo, ti ho risposto ieri…- gli dico.

Ero quel genere di persona incapace di dire bugie circa i propri sentimenti e circa quello che mi passava per la testa.
Per questa ragione avevo sviluppato quella capacità di dare risposte vaghe e da interpretare, svincolandomi dall'obbligo di dire la verità.
Se Akira mi avesse chiesto se mi piaceva, allora sì che sarei stata nei casini.
Avrei sicuramente risposto di sì e sai che casino dopo?

- Allora non sei innamorata di me…- mi dice e io degluttisco guardando il soffitto scongiurante.

Allora ditelo che mi odiate!

- Mmmmmmm….- rispondo contorcendomi tutta continuando a mangiare fingendo indifferenza, ma lui appoggia la sua tazza e mi prende il viso in una mano, stringendomi le guance con l'indice e il pollice:
- Non sei innamorata di me, vero? -

Perché gli dei mi odiano?
Ma non possono perseguitare qualcun altro che non sia io?
Stavo già per rispondere quando ecco entrare: YAZAWAAAA!!!
Immediatamente, la mia opinione nei suoi confronti cambia.
Akira tornò a mangiare e io sorridevo allegra salutando il ragazzo che mi aveva appena salvata da una situazione alquanto pericolosa per tutti, non solo per me.

- Che fai qui, Yazawa? - gli chiedo allegra, sudando freddo
- Avevo fame…- mi risponde guardando cosa stessimo mangiando noi
- Ecco, mangio anche io i cereali, ottima idea! - mi dice, riproducendo anche lui lo stesso rito mio e di Akira con la differenza che anche lui, mise la tazza nel micronde.

E bravo Yazawa.

- Come mai qui anche voi? Non venite alle terme? Ci stiamo divertendo! - ci dice entusiasta mangiando in piedi davanti a noi
- Io vado a dormire che mi hai talmente sfinita a cena con tutte quelle domande che non ce la faccio più…-
- E io arrivo appena finisco i cereali e qualcos' altro…- gli dice Akira aprendo i vari cassetti alla ricerca di qualcos' altro da mettere sotto i denti.
- Scusami, non volevo stufarti…- mi dice tenero Yazawa e io inizio a sentirmi in colpa per come l'ho trattato e per tutti i pensieri cattivi che ho avuto nei suoi confronti.

Ritiro tutte le malignità che ho pensato sul suo conto!
Yazawa in fondo è un bravo ragazzino presuntuoso!

- Tranquillo, è un mio difetto, gli altri non ne hanno colpa. E' colpa mia se mi stufo subito delle persone! E' anche per questo motivo che l'unico ragazzo che ho avuto è stato Kaede, non lo vedevo mai! - gli dico scoppiando a ridere con Akira che fingeva di essere esasperato.
- Come? Tu eri insieme a Rukawa? - mi chiede come se non lo sapesse.

O non lo sapeva seriamente?
Pensavo fosse di domino pubblico la cosa!
Ma tenere la bocca chiusa qualche volta?

Io gli sorrido e Akira precede la mia risposta:
- Devi informarti su di lei se hai intenzione di uscirci…-
- Allora esci con me? - mi chiede con occhi brillanti mentre Akira se la rideva mentre lavava la mia e la sua tazza.
- No, no! - gli dico - Sei troppo piccolo e io finisco in galera se lo faccio! -
- Però saresti uscita con me se avessi avuto la tua età? - mi chiede speranzoso e Akira mi guarda aspettando la mia risposta con la stessa trepidazione di Yazawa.
Gli sorrido e alzo le spalle:
- Forse…- e lui inizia a saltellare per la cucina, mi saluta allegro con un inchino e schizza fuori dalla cucina come un ossesso.
- A mio avviso, tra quelli del primo anno non c'è nessuno di normale…- commento mentre Akira si mette a ridere e io lo guardo male.
Scendo dal mobile e sto per uscire dalla cucina preceduta da lui, quando all'improvviso, lui prende la porta e la chiude, mi mette una mano intorno alla vita e mi stringe a sé.
- Tu mi piaci, Shii, mi piaci da morire! - mi dice serissimo e io spensi le mie funzioni celebrali e lo baciai, con tutto quell'impeto che fino a poco fa aveva tenuto a freno i miei sentimenti verso lui, continuammo a baciarci, lui mi stringeva fortissimo a sé e mi sembrava non riuscire più a respirare finché, non so nemmeno io come, finimmo col farlo attaccati alla porta.
Ero ancora in braccio a lui e non aveva ancora concluso quando sentii un rumore, scesi immediatamente dal suo abbraccio, mi rimisi i calzoni della tuta, lo salutai e uscii con nonchalance, beccandomi lo sguardo truce di Taoka che entrava in camera sua.
Ma che casino fa per entrare in una camera?

Continua…



 

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