Lemon Cake

 

Capitolo 19:

" Non ero e non sono quel genere di persona che può credere di avere torto.
A volte, questo lato del mio carattere mi ha fatto bene, altre volte mi ha fatto male.
Agisco sempre pensando che non bisogna mai stare troppo attaccati alle persone senza rendermi conto che questa mia apparente freddezza mi portava ad essere fraintesa, coinvolgendomi in discussioni che io non volevo affrontare.
Forse con lei avevo agito bene, forse lasciando lui su due piedi ho agito bene, forse arrabbiandomi ho agito bene, forse risultare arrogante mi ha fatto del bene, ma non posso averne la certezza e tornare indietro e fare esattamente il contrario, non si può.
A volte, mi chiedo cosa sarebbe successo se io fossi rimasta con lui, se io fossi stata meno orgogliosa e meno fissata col basket…"


 


" […] Miyawashi non si ferma; se si ferma è perché decide di farlo da sola. Speriamo di avere dalla nostra un po' di fortuna altrimenti non so se riusciremo a fermarla. Non bisogna farla ragionare ed elaborare schemi, altrimenti verremo travolte. Miyawashi è così, ora c'è, ora non c'è più. Vale da sola il prezzo del biglietto". (*)
Queste erano le parole che io stavo leggendo interessata comodamente sdraiata dall' allenatore della squadra delle best five di Tokyo durante una specie di conferenza stampa avutasi ieri dopo la partita contro Osaka.

Personalmente come la penso?
CHE HA PERFETTAMENTE RAGIONE!
Un uomo che ha capito tutto e niente!

- Bell'articolo, vero? - mi chiede Aoi asciugandosi i capelli appena lavati
- Già, più che altro mi piacciono le parole dell'allenatore anche se non mi fido tanto di lui, ha una faccia sospetta…-
- Tu sospetti di tutti, capitano! - mi rimprovera lei sedendosi sul suo futon guardandomi rassegnata
- Fidarsi è bene non fidarsi è meglio, non credi? -
- Se tutti ragionassimo così faremmo prima a ritirarci e proclamare la falsità degli ideali di amicizia, amore e rispetto! - aggiunge non convincendomi
- Non è che non mi fido, diciamo che il tasso di fiducia che ho nelle persone cambia per tutti, per esempio, di Yumi mi fido al 99% di Aiko al 2%, dipende da persona a persona…-
- Sarà felice Aiko di sapere che il suo capitano ripone tanta fiducia in lei! - mi dice ridendo - Yukari? -
- Sarà da Yazawa…- le rispondo pensierosa
- Non dovresti preoccuparti per lei, è abbastanza intelligente per sapere quello che fa…-
- Ma questo lo credo anche io, è di Yazawa che non mi fido, è una sorta di Akira Sendoh Junior e ho paura che sia solo interessato a divertirsi per questo periodo di campionato e basta…-
- Al massimo, ci penserò io a parlarci, siamo della stessa scuola e lo conosco…-
- Aoi Watanabe che diventa sensibile! Wow! Questo campionato sta facendo da terapeuta un po' a tutti! - le faccio notare e lei mi ignora accendendo il phon e io sorrido.
Per quanto faccia la dura, ha un cuore d'oro quella ragazza.

***
Siamo nel salotto della pensione a seguire i video delle partite precedenti della squadra di Tokyo che Taoka ci tiene a farci vedere per informarci sul gioco avversario; per lo meno, una cosa istruttiva anche perché sette delle titolari mi sono nuove. Non ho mai giocato contro di loro e a quanto ho capito sono loro quelle che fanno la differenza.
Splendido!
Ci dà alcune informazioni tecniche su tutte e 12 le nostre avversarie e poi fa partire le varie registrazioni.

Dà indicazioni a tutte su ognuna ma sono tre quelle sulle quali si ferma principalmente:
1. Il capitano Nami Kurosawa, playmaker con un gioco pulitissimo e fine solo a segnare più punti possibile, senza scrupoli e con quella capacità di far fallo senza essere vista.
Punti deboli: al momento nessuno.
Guardo Yumi e lei mi fa un sorriso di circostanza che tradisce la sua paura.
Sapeva bene che aveva una grande responsabilità per domani senza contare che l'esperienza di Kurosawa è ben superiore a quella di Yumi, anche se gioca a basket fin dal momento in cui ha imparato a camminare a causa della passione del padre.

2. La seconda è Nami Yamaguchi, ala piccola, preferisce lo scontro diretto e quindi dovrò aspettarmi un one-on-one che io so già come neutralizzare.
Punti deboli: individualismo e incostanza.

3. La terza è Man-shou Kawata, cinese da parte di madre, centro, ha un corpo perfetto e almeno 30 cm in più rispetto a Tsume, Hakari o Mikako, quelle della nostra squadra che ricoprono il suo stesso ruolo. A dispetto di quando pensassi, Taoka ci dice di non farci fregare dal fisico, a contrario di tutti gli altri centri del campionato lei è anche agile e con un ottima visione di gioco.
Punti deboli: tiri a distanza.
Tsume deglutisce evidentemente intimorita.
Sarebbe stata una partita difficile e sfiancante e molto probabilmente quelle bambine si rendevano conto solo ora cos'è veramente una partita di pallacanestro.

Mi alzo e le ginocchia mi scrocchiano:
- Dove stai andando? - mi chiede contrariato Taoka
- Vado a mangiare, la mia avversaria l'ho già individuata e mentalmente neutralizzata…- gli rispondo scocciata facendo per uscirmene ma le sue parole mi fanno ritardare l' uscita
- La tua sicurezza un giorno te la faranno ingoiare…- mi dice e Mika e Aiko sorridono compiaciute mentre io esco senza rispondergli.
E' forse una colpa avere fiducia in se stessi e nelle proprie capacità?
Mi hanno insegnato questo e ora me lo rimproverano.
Ho di nuovo fatto un lavoro troppo buono.

Quando Tsume venne da me, io ero presa a mangiare il secondo piatto di riso con salsa di soia e quando la intravidi sull'uscio lei mi parve tentennante:
- Cosa vuoi? - le chiedo decisamente in tono poco amichevole
- Mika ci ha sempre detto che sei una pessima persona, che pensi solo a te stessa e a come diventare sempre più famosa usando le ragazze della tua squadra. Dice che tu ti assumi i meriti di un lavoro di gruppo e per questo non dobbiamo mai assecondare le tue richieste perché noi non siamo lì per te ma per la squadra…-
- E voi le avete creduto, naturalmente…- le rispondo sempre con lo stesso tono continuando a mangiare senza nemmeno degnarla di uno sguardo ma lei si siede davanti a me e continua a parlare facendomi desiderare di essere sorda.
- …volevo solo chiederti scusa…- sbotta ad un certo punto e io alzo lo sguardo e accenno un mezzo sorriso vittorioso
- Come scusa? - le chiedo di ripetere per umiliarla ulteriormente
- …penso di averti trattata ingiustamente senza pensare che il tuo presunto egoismo era solo la volontà di portare in rilievo l'intera squadra…-
- Meglio tardi che mai…- commento tornando seria - Ma da dove questa obiezione di coscienza? Ora che anche Taoka mi accusa di individualismo e protagonismo dovresti essere ancor più convinta delle parole di Mika, no? - le chiedo riprendendo a mangiare
- Guarda che Taoka non è in collera con te - mi informa lei con tono piuttosto sicuro
- Tu non lo conosci…-
- Secondo te cosa mi ha portato a venire a parlare con te? Certo non sei una di quelle persone che vorrei avere come migliore amica ma vorrei avere un rapporto pacifico con te…-
- Che ha detto Taoka? - le chiedo deviando la sua richiesta. Certo non sarei diventata pappa e ciccia con lei solo perché mi chiede scusa, poteva solo essere una tattica per fregarmi domani alla partita quando io avrei fatto affidamento su di lei in campo.
Non l'avrei scusata finché non avessi chiara l'intera situazione ma Maki entra in cucina, prende del latte dal frigorifero e sorridente mi informa che Taoka è in salotto e vuole parlare con me.
Mi alzo scocciata sparecchiando in fretta e dicendo a Tsume che ne avremmo parlato quando tornavo.

Taoka era in piedi davanti alla finestra del salotto e sul televisore scorrevano ancora le immagini delle partite di Tokyo e sul tavolo c'erano fogli con disegnati i vari schemi di gioco e vidi che c'era anche il mio numero tra le nostre fila e la cosa mi fece tradire un sorriso felice che subito scacciai quando lui si voltò verso di me, schiarendosi la voce.

- Secondo te perché non ti ho fatta giocare contro Osaka? -
- Perché anche lei la pensa come tutti gli altri - gli rispondo concisa.
Ammetto che la risposta me la sono preparata perché ero certa che me l'avrebbe chiesto.
- …e allora non hai proprio capito niente! - mi dice alzando la voce e io lo guardo più decisa
- E allora perché? Lei non è che mi ha dato delle spiegazioni che mi aiutassero a capire le sue reali intenzioni! -
- Lo sai che c'era Tokyo a seguire la partita, vero? - mi chiede e io annuisco - Avresti forse voluto mostrare loro il tuo punto debole? - mi chiede mortificandomi
- No, la prego di scusarmi…- gli rispondo tra i denti.
- Lo so come ti senti, altri miei giocatori hanno vissuto quello che ora sta accadendo a te, non è una novità e so anche degli attriti con alcune tue compagne di squadra che domani ci costeranno cari…-
- Su questo punto io ho fatto il massimo. Con due ragazze sono riuscita a chiarirmi ma le altre tre non mi vogliono nemmeno parlare e io non ho alcuna intenzione di insistere…-
- Potrebbe rivelarsi grave la cosa, lo sai, vero? -
- Una è del terzo anno e come lei ha già deciso non giocano due senior nello stesso tempo…-
- Domani è la finale, non ho intenzione di risultare prevedibile con una squadra come quella…-
- Quindi…-
- Esatto, non ci sono schemi prestabiliti e regole da seguire, domani il vostro compito sarà vincere a qualsiasi costo, vi siete allenate con fatica per raggiungere dei risultatati come questi e io non ammetto una sconfitta e spetterà a te dirigere il gioco…-
- Conti pure su di me! - gli dico avvertendo una certa eccitazione mista a paura per la partita di domani. Di nuovo avevo sulle spalle la vittoria o la sconfitta della mia squadra e non mi erano permessi errori, come al solito.

Andai verso la mia stanza e ad attendermi sull'uscio trovai Tsume.
La guardai e lei mi sorrise tentennante.
Si inchinò davanti a me e di nuovo ripeté che le dispiaceva per come si è comportata nei miei confronti senza capire la grande pressione che avevo e senza capire quanto fosse difficile per me tentare di tenere unita la squadra, divertirmi, impostare gli schemi di gioco senza sapere se ce l'avrei fatta.
Pensai fosse sincera e la scusai.
Le dissi che domani avrebbe dovuto dare il 200% delle sue possibilità e se non ce la faceva, doveva dirmelo che io avrei provveduto ad aiutarla.
Buona samaritana?
Se è per la vittoria, sarei scesa anche così in basso.

- Quando fai uno sport ciò che tutti si aspettano da te è che tu vinca tutto ciò che si può vincere, a nessuno importa di te se perdi…- mi dice Mitchi mentre siamo seduti tutti insieme in salotto a guardare un film drammatico che non ho preso nemmeno la briga di seguire
- Bè, per quanto mi riguarda, da entrambe le squadre si aspetta il trionfo e io non deluderò i miei fans! - aggiunge Yazawa estasiato stringendo il pugno in segno di vittoria e Akira gli lancia dietro un cuscino che lui gli rilanciala, mancandolo
- Vedi di non farci strafare domani tu con le tue geniali trovate! - lo riprende Maki con fare paterno
- Cosa vorresti dire? - gli chiede lui scocciato
- Che anche se sei stato nominato miglior matricola e fuoriclasse a soli 15 anni la tua inesperienza sul campo da gioco di serie crea problemi alla squadra! - gli risponde Maki a tono e io guardo Yukari che mi sorride e fa spallucce .
Yazawa sta per rispondergli ma veniamo tutti catturati dalle grida della protagonista del film finchè, alzandosi scocciato, di punto in bianco, Kaede esordisce con un:
- Idioti! - e se ne va. Lo guardiamo straniti tutti quanti e poi scoppiamo a ridere beccandoci uno sguardo truce dal volpino nazionale.
- Piuttosto! Nella squadra di Akita ci sono alcuni dei fuoriclasse del Sannoh, giusto? - chiede pensierosa Yumi e Jin annuisce sorridente - E non avete soggezione? -
- AFFATTO! - sbotta Kyota saltando sul divano da brava scimmia che si rispetti - GRAZIE ALLA PRESENZA IN SQUADRA DELL'EX ROOKIE NUMERO UNO, LA VITTORIA è ASSICURATA! FATE PURE AFFIDAMENTO SU DI ME! - conclude con un calando del tono della voce e Kaede, che già di per sé non sopporta Kyota, prende e se ne va del tutto.
- Che idiota! - lo riprende Mitchi e quello gli salta addosso a mò di scoiattolo volante, Mitchi lo evita e quello si schianta a terra con un frontale niente male
- Tutto bene? - gli chiede decisamente poco interessata Aoi, guardandolo impassibile mantenendo sempre sia le braccia che le gambe incrociate. Lui si alza grugnendo e se ne va piagnucolando che nessuno lo comprende.
- Ma quello è tutto deficiente! - esordisce Morimura pensieroso senza togliere lo sguardo dallo schermo
- Dici che la uccide? - sbotta Maki mangiando dei popocorn e decisamente immerso nella trama. Morimura tenta di dargli una risposta plausibile, conoscendo bene la pignoleria del Capitan ma è Akira a salvarlo in corner kick:
- In genere il protagonista non muore mai, poi non si sa…- gli dice col sorriso e Maki apprezza e gli dice che ha ragione e che secondo lui, farà molta strada, io e Yumi ci guadiamo in faccia e facciamo una smorfia di incomprensibilità: il Capitan è andato.
Restiamo ancora un po' insieme e verso le 11 andiamo tutti nelle nostre stanze.
Io faccio la mia seduta quotidiana di joga, Yukari se ne va da Yazawa e Aoi mi dice che va alle terme a rilassarsi perché non riesce ad allentare il nervosismo.
Mentre esce la sento parlottare con qualcuno, ma devo liberarmi del mondo circostante se voglio essere al top domani.
Sarebbe stata la partita decisiva. Si decideva di ogni singola giocatrice e delle squadre, delle strategie e per molte il futuro in nazionale.
Dovevo stare calma ma mentre tentavo di raggiungere la pace mi arriva addosso il mio giubbotto, mi giro e mi trovo ad essere scrutata dallo sguardo gelido del volpino:
- Che ci fai tu qui? Ti ricordo che sono fidanzata! - gli dico fiera alzando la testa soddisfatta
- Ah sì? - mi chiede sorpreso e io lo guardo
- Yes! Ho finalmente fatto colpo sul tuo eterno rivale! Sei felice? - gli chiedo cinguettante mettendomi il giubbotto senza nemmeno sapere il perché.
- Era ora…- mi risponde lui con tono esasperato e io lo guardo scettica
- L_L geloso, per caso? Se vuoi posso combinarti un qualche appuntamento con una delle ragazze, ho scoperto che come Cupido sono molto brava! Giuro che Tomoko non verrà mai a saperlo! -
- No. Vieni! - mi dice trascinandomi fuori dalla camera, fino a portarmi nella lavanderia che c'è vicino alla nostra pensione
- E che ci facciamo qui? -
- Guarda! - mi dice indicandomi due ragazze in atteggiamenti sospetti
- Ti metti a spiare le ragazze? Sei diventato un maniaco, adesso? -
- Idiota. Guarda bene. - mi dice e solo nel momento in cui lui mi fa spazio per vedere meglio da dietro alla siepe dove ci stiamo nascondendo, riconosco Mika e Nami Kurosawa e sbianco all'istante.
- Devo sapere che cosa si stanno dicendo! - gli dico partendo in quarta verso l'entrata ma lui mi prende per un braccio e mi catapulta alla vecchia postazione
- Segui me! - mi dice sgattaiolando a passo felpato lungo tutto il perimetro anteriore del negozio, fermandosi in posizione strategica sotto alla finestra aperta permettendomi di captare le seguenti parole:
" Sì" (Mika )
" Allora non sarà difficile, sarà veloce ed indolore" ( Nami Kurosawa )
- Dici che stiano parlando di un parto? - gli chiedo e lui mi da una sberla sulla testa e mi dice di continuare ad ascoltare
" Perfetto "
" Sei sicura che riuscirai a farlo? "
" Sicurissima, non sospetteranno nemmeno, sarà tutto perfetto, ho già mandato una delle mie ragazze per agevolarmi la cosa…"
" Quindi effettuiamo una marcatura stretta per poi lasciarle andare affidandoci alla ragazza che mi hai detto. Ma sei sicura che lei riuscirà a giocare al meglio e ad eludere i sospetti di Miyawashi? "
" Sicuro. Se è riuscita ad ottenere il suo perdono, il gioco è fatto, non penserà di essere tradita così. Una volta che lei ti la fiducia non la perde facilmente, dai retta a me…"

E brava Mika…
E così stai vendendo la partita, non è vero?
E io intanto sarei passata per una pessima giocatrice e avrei potuto dire addio alla coppa e alla nazionale, complimenti.
Ha detto a Tetsu di chiedermi scusa così io mi sarei fidata di lei favorendo il suo gioco che lei poi avrebbe messo a disposizione delle avversarie per obbligare Taoka a sostituirmi…
Un'ottimo piano, devo dire.
Fortuna che Kaede è degno del sopranome che porta altrimenti ce la saremmo vista bruttissima domani, io, non sarei stata in grado di accorgermi del tradimento. Un tradimento proveniente dal cuore della squadra che ci avrebbe fatte colare a picco in un attimo.
Non volli nemmeno pensarci.
Kaede mi guardò e spense il registratore:
- Ci sarà utile…- mi dice con un mezzo sorriso e io lo guardo compiaciuta e grata, se domani vinceremo, sarà anche merito suo, questo è poco ma sicuro.
Restiamo nascosti fino a quando le due non se ne vanno e seduti l'uno vicino all'altra, mi ricordo che domani è il giorno che tanto l'ha reso nervoso quando si era appena messo con Tomoko, provocando un attacco di ansia generalizzata alla mia amica che credeva fosse lei la causa:
- Vedrai che Sawakita non sarà più forte dello scorso anno…-
- Lo è, ho visto le cassette. Ora non ha più punti deboli e sarà difficile. -
- Giocherai fin dall'inizio? - gli chiedo e lui mi dice che non lo sa
- Se Sendoh non riesce a fermarlo non penso di avere maggiori possibilità…-
- E Yazawa? -
- E' un'idiota. Lui è solo d'attacco, non è utile in difesa…-
- Vedrai che con il tifo di Tomoko domani escogiterai qualcosa! - gli dico mentre ci alziamo, tornando dentro
- Hn…-
- Sei o non sei il numero uno del Giappone? ^_- - gli dico dandogli un pugno leggero sulla spalla e lui mi sorride scuotendo la testa.
Dopo queste parole, è obbligato a fermarlo!

Continua…

( * ) Frase che pronuncia Cannavaro a proposito di Zidane prima della finale mondiale.


 

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