Lemon Cake

 

Capitolo 20:


" Ho sempre pensato che per essere felici si deve ribaltare il mondo.
Imparai che per essere felici, basta il sorriso di chi si ama. "

 

Spalanco gli occhi nel momento stesso in cui sorge il sole sulla bella città di Kobe.
L'orologio della camera segna le 7.
Mancano solo tre ore.

L'atmosfera alla pensione è tesissima.
C'è un silenzio tombale e l'unica cosa che si sente è il rumore dei piatti che la signora Yoko sta apparecchiando per la colazione.
Nessuna di noi tre ha spiccicato parola da quando ci siamo svegliate.
Sono le 7:35 e tra circa due ore saremo in campo per la partita decisiva.
Non mi sentivo molto tranquilla anche per via di quello che ho scoperto ieri sera.
Non ne avevo parlato con nessuno ed ero ancora indecisa se farlo o no.

Prepariamo i borsoni con silenziosa meticolosità quando Yukari decide di rompere l'agitazione:
- Non ho chiuso occhio, stanotte…- commenta con un leggero sorriso, quasi imbarazzato nel dover ammettere le proprie paura
- Nemmeno io…- ammette l'orgogliosa Aoi e lei mi guarda di sottecchi - Dove sei stata tutta notte? - mi chiede con tono ammiccante
- Spiacente di deluderti ma ero in salotto a riguardarmi la cassetta di Tokyo, volevo vedere se trovavo qualche altro punto debole…-
- E allora? - mi chiedono loro due estasiate
- Nulla che possa fare la differenza - mi vedo costretta ad ammettere, deludendole evidentemente - …eppure ero certa che Kurosawa avesse un difetto nel gioco…-
- Lo avrà per forza, solo che come te è brava a nasconderlo - mi fa notare Yukari mentre bussano alla porta: sono Yumi e Akira, proprio quelli che ci volevano.
- Capitano, volevo informarti che Hakari e io andiamo là prima con Taoka per la conferenza stampa, hai qualcosa che devo dire in tuo nome? - mi chiede lei con un sorrisone enorme
- Dì loro che vinceremo!^_- - le dico e lei sorridente così come era arrivata, esultò e scappò via
- Quella ragazza è un concentrato di energia pura! - commenta Akira entrando in camera e sedendosi sul mio futon
- L_L e tu che vuoi? - gli chiedo dandogli un calcio volante che lui evita abbassandosi facendomi solo sfiorare i suoi capelli liscissimi
- Sono venuto a vedere a che livello di nervosismo fossi! - mi dice con fare da sapientone facendo sorridere Yukari e Aoi
- Ha! Pensa piuttosto a te! Se non sbaglio oggi giocate con mezzo Sannoh Goyo e gli altri cinque altrettanto forti! -
- Ma noi siamo tutti dei fuoriclasse, non ci faremo certo battere da una squadra del genere! -
- Arrogante,presuntuoso ed esibizionista che non sei altro! Voglio proprio vedere! - commento chiudendo la zip del borsone e mettendomelo in spalla
- Ma nella loro squadra ci sono ottimi giocatori, a mio avviso è più scontata la vittoria loro che la nostra…- mi fa notare Aoi ma io non mi trovo d'accordo
- E' vero ma i migliori ricoprono bene o male lo stesso ruolo e quindi il più delle volte non giocano nello stesso momento. Nella loro squadra non c'è un centro fisso e Morimura come matricola non possiede la preparazione giusta, le guardie efficienti sono Mitsui e Jin che però hanno il problema della resistenza per uno e la marginalità dell'altro dovuta alla non proprio grande capacità nel palleggio…-
- La smetti di psicanalizzare la mia squadra? - mi chiede finto scocciato Akira e io riprovo di nuovo col calcio volante ma che viene eluso. Dannazione!
- Volevo solo far capire che non è scontata. Per quanto la nostra squadra dal punto di vista pratico sia un po' zoppicante, abbiamo tutti i ruoli, tutto qui…-
- *_____* Splendida! - commenta Yukari adorante facendo scoppiare a ridere Akira
- Andiamo? - ci interrompe Aoi pronta sull'uscio e noi le diamo dietro.

Io e Akira restiamo dietro e finalmente riesco a parlargli senza gente intorno.
Non tutti sapevano che io e lui stavamo insieme e io ci tenevo che Mika non venisse a saperlo per non peggiorare ulteriormente la situazione già precaria, almeno fino alla fine del campionato.
Da lunedì non mi sarebbe più importato nulla di lei.
Gli parlo di ciò che avevo scoperto e lui mi dice che dal suo punto di vista, avrei dovuto affrontare Mika a quattr'occhi e risolvere lì la questione.

- Non penso risolverò molto…- gli confesso mentre entriamo in cucina e ci sediamo al tavolo vicino alla porta continuando a parlare
- Almeno provaci, non ti costa nulla e almeno avrai la coscienza a posto e non ti crogiolerai più -
- Mh…incredibile come tu sappia anche essere umano ogni tanto! - gli dico prendendolo in giro e lui mi sorride con quel sorriso disarmante e amorevole. Io lo guardo sempre più affascinata e felice, sorridendogli a mia volta.
- Non posso certo pensare solo al basket e alle belle ragazze,no? - mi dice malizioso bevendo un sorso di caffelatte
- Certo a me non dispiacciono le tue attenzioni…- gli rispondo divertita ma lui mi abbassa subito
- E chi ha parlato di te? -
Io divento rossa dalla rabbia e gli faccio arrivare in piena fronte il mio cucchiaino da tè facendogli diventare rossissima tutta l'area.

Ci resto malissimo e gli chiedo di scusarmi andando a prendere una pomata da spalmarci su:
- Scusami, scusami! Non volevo farti così tanto male! - gli ripeto mortificata e lui pare serio e poco predisposto a perdonarmi.
- Cos'hai combinato questa volta? - mi chiede Aoi sedendosi con noi accompagnata da Mitchi che scoppia a ridere appena vede la botta sulla fronte di Akira e quello gli alza il dito medio
- Ha tentato di uccidermi! - risponde lui ai due e io lo guardo speranzosa di aver ottenuto il suo perdono, ma la cosa non pare prendere sostanza.
- Ma non l'ho fatto apposta!Non sono riuscita a controllare la mia forza! - gli dico mortificata ma lui non mi risponde.

Finisco di spalmargli la pomata e torno, nervosa, a far colazione.
Finisco in fretta e vado in salotto ad aspettare gli altri per andare allo stadio.
Ci mancava solo questo prima della partita e siamo a posto, senza contare che devo anche parlare con Mika! Splendido.

- Se ho intenzione di stare con te, dovrei provvedere ad assicurarmi contro gli infortuni di coppia! - mi dice lui entrando punzecchiandosi il bernoccolo.

Io mi volto tentennante verso di lui e appena incrocio il suo sguardo, lo abbasso tentennante ma non gli chiedo scusa.
Lui si siede vicino a me e mi abbraccia senza motivo.
Fortissimo, facendomi percepire le ossa.

- Ma perché? - gli chiedo mentre lui continua a tenermi stretta a lui
- Perché lo voglio, tutto qui. Basta e avanza - mi dice e mi torna di nuovo in mente la sua malattia.

Pensavo che lui si comportava come se tutto fosse normale quando invece avrebbe potuto fare tutto ciò che voleva, però, mi rendevo conto che, a differenza di me e di tutti gli altri, lui era sempre un ragazzo semplice, gli bastava il basket e un giorno con chi ama per realizzare i suoi desideri e mi commossi.

A lui bastava sorridere per vedere tutto bello, o per farmi vedere tutto bello, come un raggio di luce, illuminando la mia vita e quella di tutti quelli che gli stavano intorno e forse era questo che a lui bastava.

Presi il suo viso tra le mani e lo baciai, rimproverandomi di tutta la superficialità che dimostravo nonostante la mia età sottintendesse che fossi matura e razionale.
E per lui era questa la felicità quando io pensavo dovessi smuovere mari e monti per ottenerne solo una briciola.
Aveva sempre qualcosa da dirmi e da insegnarmi.

Cercai nella mia borsa le due bamboline che avevo preparato nel caso arrivassimo alle finale e gliele mostrai:
- Ma questo sono io! - mi dice allegro prendendo il pupazzetto che lo raffigura - …e questa sei tu! - continua indicando la mia bambolina - ^__^ Non le fai onore! - aggiunge irritandomi - Bene! Io mi tengo questa! - e così dicendo, si prende la bambolina che mi raffigura e se l'attacca ai pantaloni - Speriamo porti fortuna!^_- - mi dice alzandosi
- Dove vai? - gli chiedo confusa e dispiaciuta
- C'è una persona con la quale dovresti parlare…- mi dice indicandomi col capo Mika e Aiko che stavano entrando in questo momento.
Akira la saluta e lei sorridente ricambia per poi fulminarmi con lo sguardo.
Io sospiro e mal volentieri mi alzo e la raggiungo.
Chiedo ad Aiko di andarsene e resto sola con lei:
- Cosa vuoi, Miyawashi? -
- Porre fine a tutto quello che c'è da chiudere…-
- Sarebbe? -
- Sarebbe a dire che penso sia ormai scontato che io e te non torneremo mai più amiche e quindi volevo avere una tua conferma e nel caso informarti che tutto ciò che ti farai per mettermi i bastoni tra le ruote sarà del tutto inutile perché io ho orecchi e occhi ovunque…- le dico e qui ci stava bene "*_______* Fantastica" , peccato che Yumi sia in conferenza stampa…
Lei mi guarda scocciata e sposta dalla fronte la frangia e la fissa con una mollettina rosa che io ho uguale.
Ma non era il tempo per il passato.
- Buon per te, adesso posso andarmene? - mi chiede alzandosi, io mi scanso con eleganza e tento di stringermi più che posso al fine di non ostruirle il passaggio
- Nessuno ti ha mai trattenuta - le rispondo e con queste parole chiudo definitivamente con un'amica che un tempo, tanto è stata per me.

Takato ci raduna tutti in salotto, fa l'appello e controlla che lo stato fisico di tutti sia dei migliori.
Nessuno sapeva della malattia di Akira, lui mi ha detto che aveva convinto il suo medico a scrivere che fosse tutto causa a dei cali di pressione dovuti ad un eccesso di glicemia ma che non ero allarmante perché erano fenomeni sporadici e pareva che la commissione sportiva e gli allenatori ci abbiano creduto.
Aveva paura che se avessero saputo della malattia, non lo avrebbero fatto giocare oppure, cosa che lui non voleva assolutamente, la voce, sparsasi, avrebbe portato i suoi avversari ad aver "pena" di lui, così che essi non si fossero impegnati al massimo e l'orgoglio di Akira sarebbe stato ferito più che con una pallottola.
Alle 9 siamo sul pullman e alle 9 e mezza, la squadra maschile è in campo.
Il momento cruciale è arrivato.

Continua…

 

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