Lemon Cake

 

Capitolo 21:


"Forse, quando ti innamori capisci che tutte le tue certezze non hanno senso;
Forse, quando ti innamori, capisci che nulla è certo, nulla è sicuro, in un universo traballante che ti fa paura ma sei disposto a rischiare tutto.
Quando io mi sono innamorata ho capito che il basket era nulla a confronto.
Mi chiesi se forse io giocassi solo per tener fede alla promessa fatta a mio padre anni addietro e vedendomi ora,
pronta a mollare tutto per non lasciarlo solo,
mi immedesimai in Giuda"

 

 

Penso di non essere mai stata così agitata.
Trangugiavo quell'acqua rinchiusa nella bottiglia da due litri come se fossi appena tornata da una missione nel deserto dell'Arizona e mi ripetevo come un'ossessa "Dobbiamo vincere, dobbiamo vincere, non sono ammessi errori" .

Taoka stava confermando le nostre posizioni, i nostri ruoli, la formazione iniziale in cui figuravo anche io e ciò significava che sarei stata in campo tutta partita e non sapevo se in quel momento ne fossi felice o terrorizzata.

La squadra femminile delle best five della prefettura di Kanagawa era formata dalle seguenti ragazze:
N°4: Shizuki Miyawashi, terzo anno, scuola superiore di Ryonan, ala piccola e playmaker
N°5: Mika Katsuragi, terzo anno, scuola superiore di Ryonan, ala grande
N°6: Aoi Watanabe, secondo anno, istituto Kainan, guardia
N°7: Yumi Mitamura, primo anno, scuola superiore di Ryonan, playmaker
N°8: Mikako Migumi, primo anno, scuola superiore del Takezono, ala piccola e playmaker
N°9: Yukari Seto, primo anno, scuola superiore dello Shoyo, ala grande
N°10: Aiko Nomura, secondo anno, scuola superiore del Takezono, ala grande
N°11: Tsume Oda, secondo anno, scuola superiore dello Kainan, centro
N°12: Hakari Ishibuki ,anno primo, scuola superiore dello Shohoku, ricopre tutti i ruoli indistintamente
N°13: Reika Hibiki, anno terzo, istituto Kainan, guardia

Questa partita l'avremmo giocata tutte, alternandoci in campo.
Uscimmo dallo spogliatoio dirette sulle tribune in attesa che la squadra maschile vincesse per poi scendere in campo anche noi.

Nel corridoio beccai l'amico Aida:
- Hei, amico Aida, vieni un po' qui! - gli dico facendogli cenno con la mano e lui mi guarda timoroso.
- Ho fatto qualcosa di male? Giuro che non volevo! Molto probabilmente non me ne sono nemmeno accorto e poi certamente non avrei mai fatto nulla che potesse danneggiarti sai che io ho il massimo rispetto per te anche perché sei una giocatrice fenomenale e sei il mio modello dopo Sendoh naturalmente ma per il semplice fatto che lui è un ragazzo e quindi il suo gioco è più simile al mio…ma ti giuro io…- mi dice tutto d'un fiato e perdo subito la pazienza e gli urlo addosso mentre lui continua a grondare sudore.
- Ma sei deficiente! Smettila di parlare a vanvera e dimmi una cosa…- gli dico perplessa
- Cosa? - mi chiede lui bloccandosi
- Le registrazioni che tu e Taoka avete fatto sulla squadra di Tokyo è recente? -
- Perché scusa? - mi chiede perplesso
- Tu rispondi e basta! - lo incalzo
- Bè…dipende da cosa intendi per recente…comunque le abbiamo fatte durante la fase eliminatoria di quest'anno…ma perché ti interessa? - mi chiede ma io me ne sono già andata, demoralizzata e terrorizzata.

Sugli spalti davanti a me vedo arrivare mia madre, Tomoko, Kaname, Owada, Asuka e diversi miei compagni di classe che stavano appendendo uno striscione arrecante la scritta: "Kanagawa Fight" . Per quanto a me potesse piacere, molti ne furono imbarazzati, Taoka per primo.
Salutai mia madre che era trepidante e lessi sul suo labbiale un: " coraggio figlia mia!" che mi diede un po' di conforto.
Tomoko salutò Kaede che le sorrise in maniera impercettibile ad un occhio poco attento.
Ora che loro erano venuti fin qui per vederci, sentivo che dovevamo vincere, anche per loro, ringraziandoli dello sbattimento che si sono fatti.

Mi siedo accanto a Yumi e mi appresto a seguire la partita dei ragazzi:
- Che c'è, capitano? - mi chiede la mia amica
- ç_ç è molto probabile che non riusciremo a fermarle…- le dico indicando le nostre avversarie sedute più in là, tranquille e serie. E già da qui si può notare il livello di coscienziosità delle due squadre: di là tutte serie e composte, di qua aleggia un indisciplina che fa cadere le braccia! E parlano, e si fanno le boccacce, e ridono sguoiatamente, e straparlano delle avversarie…-_________- una squadra decisamente che non sa a cosa sta andando incontro.
- Non essere pessimista, capitano! Finché ci sei tu in campo noi non possiamo perdere! -
- E' una parola, speriamo solo che non inizino a fare di testa loro…-
- Parla a Taoka! - mi dice lei colta da un lampo di genio
- Per dirgli cosa? -
- Tu vai lì è gli dici che schema ti servirebbe per muoverti al meglio e lui lo dirà alle ragazze come se fosse un suo ordine, che ne pensi? -
- Mh…non è una cattiva idea ma io non posso sapere che schema mi serve se non sono in campo…-
- Ah...vabbè, comunque se ti danno problemi, appoggiati su me, Yukari, Aoi e Hakari, visto che farà giocare più senior è probabile che faccia giocare Aoi e così potremo mettere in campo lo schema che avevate accordato il giorno stesso in cui siamo arrivate, vedrai che se facciamo così ce la faremo! - mi dice lei fiduciosa e io l'ammiro come nessuno mai, perché non ha paura, perché non indietreggia nemmeno sapendo che dovrà vedersela con una delle migliori giocatrici nazionali…
E mentre lei conclude il suo discorso che non fa una piega, la partita dei ragazzi ha inizio e Akira gioca fin dall'inizio e io sorrido nel vedere Kaede seduto in panchina a mani e braccia conserte. E' concentratissimo…oppure sta dormendo.

La palla è nelle mani di Akita, ma la difesa della squadra maschile è serratissima, ci sono Maki, Yazawa e Mitsui, ottimi difensori secondo le schede tecniche di Aida. Penetrano in area ma sbagliano a fingere un tiro e Maki li intercetta subito e passa all'attacco passando palla ad Akira che esegue un tiro ravvicinato segnando i primi due punti della finale.

- Hai visto? - mi chiede pensierosa Aoi, seduta accanto a me
- Cosa? - le chiedo incuriosita
- Poteva schiacciare e non l'ha fatto, aveva campo libero…- commenta pensierosa massaggiandosi il mento
- Ma Sendoh non è un esibizionista e poi così ha rischiato meno e ha eluso la difesa avversaria! - interviene Yumi ma Aoi resta sulle sue posizioni
- Sarà, ma si vede lontano un miglio che Sendoh non gioca come sa fare…-
…e io abbasso il capo per nascondere gli occhi lucidi.

La partita continua e tutto diventa sempre più pressante, Sawakita marca benissimo e Akira mi sembra sempre più stanco ma è felice e io non riesco più a stare lì in mezzo a tutti a trattenere le lacrime.
Mi alzo dicendo che sarei andata in bagno mentre mi siedo agli ultimi sedili, immersa nel buio, seguendo quella partita tra le lacrime e l'ammirazione per quel ragazzo che non si arrende davanti a niente.

- Che ci fai qui, Miyawashi? - mi volto asciugandomi gli occhi vedendo dietro di me Dai Moroboshi
- Seguo la partita…- gli rispondo fingendomi impassibile
- La vostra squadra mi sembra piuttosto zoppicante…- commenta con lo stesso tono preoccupato di Aoi
- E' solo finché non ingranano la marcia, poi filerà tutto liscio come l'olio…- resto sulla difensiva
- Bè, se non si danno una mossa Akita li spazzerà via…- mi dice e io mi volto verso di lui furiosa
- Non osare nemmeno pensarlo! Loro vinceranno questa partita! - gli dico e lui mi dice di stare tranquilla che non ha detto nulla di male.
Lui no, ma le sue parole potrebbero in una qualche maniera influenzare il destino e portare la squadra a perdere la partita e ciò non doveva succedere.
Questo, molto probabilmente è l'ultimo campionato al quale Akira può partecipare.
Dovrà smettere di giocare a basket e se deve farlo, almeno che finisca la sua carriera da vincente.
Glielo auguravo con tutto il cuore.
Se lo meritava.
La vita glielo doveva, almeno questo.

Moroboshi si siede accanto a me e segue la partita con me.
E' un bravo ragazzo e sicuramente uno che sa il fatto suo.
Uno dei migliori giocatori del paese e certamente, uno dei pochi con un briciolo di cervello e senso sportivo.
Quello che conosco io, o sono dei teppisti o sono degli attaccabrighe di prima categoria…

Akita è in vantaggio di 8 punti ma non è uno svantaggio tanto preoccupante vista la nostra panchina, quasi più forte di quelli in campo.
La cosa che mi preoccupava era Akira.
Aveva mancato due passaggi e si era rifiutato di andare a canestro almeno tre volte, preferendo passare a qualcun altro.

- Ma che ha Sendoh? - chiede più che altro retorico Moroboshi

" Fai una schiacciata!"
" E perché?"
" Tu falla e basta!"
…quella volta il suo viso era cupo.
Non era soddisfatto era rammaricato.
Di nuovo, non aveva voluto dirmi che cosa avesse. Di nuovo, non mi aveva detto che la sua malattia non gli avrebbe più permesso di giocare a basket. Non mi aveva detto che aveva paura. Non mi aveva nemmeno chiesto aiuto e io ero la sua migliore amica.

- Sarà stanco, marcare Sawakita non è un impresa tanto facile, tu ne sai qualcosa, no? - gli chiedo alludendo alla partita dello scorso anno
- Sì, però Sendoh è molto più bravo di me e non è da lui…- commenta scettico. Che abbia capito o no che ho mentito, non mi importa, nessuno deve sapere della sua malattia, me l'ha chiesto lui e io mi sarei portata questo segreto fino alla tomba.

Maki effettua un canestro " a cucchiaio" difficile da eseguire per chi non è abbastanza esperto.
Saltano troppo quelli di Akita; hanno almeno tre giocatori sopra il metro novanta e la squadra maschile è nettamente più bassa.
Continuano a correre, su Akira arrivano due giocatori ma lui continua a giocare anche se è evidentemente al limite.
Lo osservo più attentamente e mi accorgo che sta tremando.
Deglutisco e sprango gli occhi.
Mi alzo di colpo e scappo giù in campo a dire a Takato di fermare il gioco per fargli prendere almeno le medicine.
Arrivo giusto in tempo alla porta d'uscita quando l'arbitro ferma il gioco.
Mi volto indietro e vedo Akira a terra immobile.
Inizio a piangere e corro giù in campo mentre tutto il pubblico è in piedi a chiedersi cosa fosse successo.

I medici lo portano fuori dal campo e lo mettono dietro la panchina della squadra pensando si tratti di un mancamento dovuto al calo di glicemia.
Io mi faccio largo tra di loro con le lacrime agli occhi, tenendogli il viso tra le mani.
Dico a Kaede di passarmi la sua borsa dalla quale prendo le medicine e gliene faccio ingoiare una.
Solo dopo questa operazione permetto ai medici di passargli l'acqua sul viso per farlo rinvenire.
Si sveglia e si guarda intorno spaesato.

- Faccia continuare il gioco…- gli dice Morimura e Akira gli dà l'okkei col cenno del capo.

Takato lo guarda con occhi di rimprovero e dice a Kaede di entrare al posto di Akira.
Io continuo a tenere il viso di Akira tra le mani e lui mi sorride e mi guarda, ancora sdraiato e cerca di dirmi qualcosa ma io lo zittisco.

- Ce la fai ad alzarti, ragazzo mio? - gli chiede paterno Takato e lui si scuote leggermente e cerca la forza in quei muscoli che diventano sempre più deboli. A fatica, riesca a mettersi seduto e annuisce col sorriso mentre io sono sempre più preoccupata e non riesco a frenare le lacrime, anche se silenziose.
- Non pensi sia ora di dirci la verità? - gli chiede l'allenatore che evidentemente ha capito bene non si tratta di diabete
- Non è niente…- gli risponde lui duro e scocciato alzandosi completamente, tra gli applausi del pubblico che evidentemente era preoccupato tanto quanto me sul suo male e sulla sua prestazione in campo non all'altezza di ciò che aveva dimostrato gli anni passati.
- Senti…- gli dice Takato mettendogli il braccio intorno al collo - Un buon giocatore sa quando è arrivato al limite…-
- E un campione non indietreggia dietro a nulla…- gli risponde a tono lui lasciandolo spiazzato andandosi a sedere in panchina chiedendomi di passargli la bottiglietta dell'acqua. Gliela porto e mentre lui beve scocciato finisce il primo tempo con Akita in vantaggio di 15 punti e questa volta lo svantaggio era davvero preoccupante.

Takato parla ai ragazzi ma nessuno di loro lo sta ascoltando realmente.
Vedo Maki e gli altri guardare sempre più spesso nella direzione di Akira che fissa il vuoto con in bocca la bottiglietta dell'acqua.
Quando il gioco riprende, io mi siedo accanto a lui e gli stringo la mano e lui non riesce nemmeno a stringerla.
Lo guardo e lui accenna un sorriso e mi tornano di nuovo gli occhi lucidi.

- Scusa…- riesce solo a dirmi e io stringo ancor più forte, quasi a voler colmare la sua forza, la sua stretta frenando quei singhiozzi che prepotentemente tentavano di farsi spazio.

Kaede dimostra subito il suo enorme talento.
Si smarca da Sawakita e riesce ad andare a canestro più volte, portando lo svantaggio a 10 punti.
In campo ci sono Maki, Jin, Yazawa, Kaede e Aida.
Aida ricopre il ruolo di ala di sfondamento nonostante non sia aggressivo come giocatore, ricompre quel ruolo perfettamente grazie alle sue conoscenze sul gioco degli avversari. E' migliorato parecchio nell'ultimo anno e anche se prima lo prendeva ancora in giro, anche Akira ha dovuto ammetterlo.
L'unico che zoppica parecchio è Yazawa, l'uomo partita alla fine.
Con il suo gioco aggressivo saremmo potuti essere in vantaggio di almeno 15 punti eppure lui non riesce a smarcarsi.
Ha segnato solo due punti e la cosa si sta facendo parecchio critica.

- Se Yazawa non trova un modo di smarcarsi, è finita…- commenta Mitchi seduto accanto a me, reduce da un primo tempo brillante: 12 punti, 16 assist e 2 stoppate. Per un giocatore delle sue condizioni fisiche è una media fenomenale e inoltre, penso che abbia ragione. Lui ne sa qualcosa, quel Ichinokura è asfissiante.

Akira lo guarda col la coda dell'occhio e sorride:

- Ti sbagli, è Maki che deve dare una svegliata a tutti, ma lui ci mette sempre un po' . Deve prima imparare a memoria lo stile degli avversari. -
- Allora siamo fregati…- commenta ironico Mitchi facendoci sorridere
- No, Maki non si fa battere senza reagire e fino ad adesso non ha mai attaccato, è sempre rimasto sulla difensiva e gli avversari credono di essere al sicuro, quelli del Sannoh lo conoscono e risparmiano le energie, gli altri no e in questo momento sono in numero superiore rispetto agli altri…-
- Quindi possiamo aspettarci un imminente time-out…- commento io guardando il tabellone: 54-42 per Akita e mancano 16 minuti di gioco.
- Già…- mi risponde Akira sicuro e io vedo che si sta riprendendo a poco a poco anche se non riesce ancora a stringere la bottiglietta dell'acqua.
E' ancora immobile sul posto, così come si è messo dopo che Takato lo ha sostituito.

Quando mancano 13 minuti, Akita chiede il time out.
Yazawa è appena riuscito a smarcarsi e a segnare un canestro spettacolare mandando il pubblico in fermento e soprattutto Yukari che sta applaudendo come una forsennata.

- E il campione Yazawa è pronto a dare spettacolo! - urla quel demente rientrando in panchina asciugandosi le mani dal sudore mentre Takato scuote la testa esasperato
- Idiota! - commenta Kaede rientrando a suo fianco per poi sedersi con forza accanto ad Akira che gli sorride amichevole


- Un crampo…- commenta ironico e falsamente convinto di tutto Kaede
- Già! - gli risponde decisamente più deciso Akira
- E le medicine? - gli chiede guardandomi
- Ho il diabete! - gli risponde prontissimo Akira intenzionato a non farsi scoprire
- Non è vero…- lo smonta subito Kaede e io mi ricordo che suo padre ha il diabete e che ne sa parecchio a riguardo
- Ma come mai questo interesse? - intervengo io vedendo Akira un po' in difficoltà dopo l'ultima osservazione di Kaede ma ecco Capitan Maki che lo salva del tutto col suo tempestivo arrivo da uomo sempre pacato
- Va meglio ora? -
- Sì, molto! - gli risponde sorridente Akira
- Meno male, mi è preso un colpo quando ti ho visto in terra senza sensi! Pensavo al peggio! - commenta paternale e Akira gli sorride
- Giocherai? - gli chiede serio mentre lui prende la bottiglietta dell'acqua e ne beve un sorso, per darsi sicurezza, presumo.
- Certo! - gli risponde alzandosi e guardando Takato e io lo vedo traballare e tremare ancora ma non me la sento di fermarlo perché anche io avrei fatto lo stesso, forse anche peggio.

L'allenatore gli fa cenno di entrare e manda in panchina Aida.

- Bene, sta attento a non crollare di nuovo! Non ho assoluta intenzione di fare la corsa ad ostacoli per causa tua! - gli dice Yazawa ancora galvanizzato da quell'unico canestro.
- Il problema non devi nemmeno portelo dato che quello non ti fa muovere un passo! - gli risponde a tono Akira e quello diventa rosso dalla rabbia rientrando in campo per primo, ancor prima che l'arbitro lo dicesse.

Lui viene verso di me e si toglie la felpa, mi guarda dolcissimo e mi accarezza il viso.

- Qualsiasi cosa succeda, tu non ti preoccupare, non c'è nessun pericolo per la mia vita ora…- mi dice sorridente rientrando in campo insieme a tutti gli altri.

In campo ci sono due ale piccole, un tuttofare, un playmaker e un realizzatore a distanza.
Se dal punto di vista difensivo lasciava molto a desiderare, l'attacco era impossibile da fermare ed era su questo che puntava Takato.
Erano sotto di 12 punti e dovevano riprenderli nel più breve spazio di tempo possibile.

Prima di tornare dalla mia squadra che mi chiamava per andare a cambiarci, guardai Akira e dentro di me, gli augurai di vincere.


- Non sapevo che tu e Sendoh stavate insieme! - mi dice Taoka curioso - Avete sempre smentito! Furbetti! - continua
- Veramente stiamo insieme solo da qualche giorno…- gli rispondo impassibile distruggendo i suoi castelli di sabbia facendo ridere Yukari che era al mio fianco.
Yumi mi raggiunge e mi sorride stringendo il pungo facendo forza a se stessa e a me.
Ci incamminiamo per i corridoi dello stadio quando si sente un fischio prolungato dell'arbitro.
Mancano tre minuti alla fine della partita.
Io sprango gli occhi e corro indietro lasciando le mie cose nelle mani di Yumi:

- Se è successo qualcosa ad Akira, io non giocherò, mi dispiace…- le dico e questo fu la prima volta che il basket passò in secondo piano ai miei occhi per non riprendersi più.

Continua…

 

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