Era fine maggio,i ciliegi erano ormai fioriti da un pezzo e nell'aria
c'era profumo di fiori freschi.
Si stava bene,non faceva ancora tanto caldo ed io ero annoiata.
Quel pomeriggio ero al lavoro.
Non c'era molta gente,anzi,i clienti si potevano contare sul palmo
di una mano.
In genere era durante i week end che facevamo il pieno,in settimana
potevo benissimo rimanere a casa per la maggior parte del tempo e
fingere di fare i compiti.
Mi sedetti alla cassa e iniziai a scrivere una mail a Nase,per chiederle
come andasse.
Le raccontai delle mie nuove conoscenze con quelli dello Shohoku e
della scoperta che Hisashi Mitsui non è gay;delle trovate geniali
dei miei genitori di andare in vacanza in Europa con dei loro amici
del liceo e del fatto che mi mancava.
- Scusi
>>
era tutto così strano,questa città sembrava vuota
senza di lei.
Il divertimento non era la stessa cosa.
- Scusi signorina
>>
dubitavo che i miei mi avrebbero fatta andare in America per
le vacanze solo per andare a trovarla per qualche giorno.
- Signorinaaaa
>>
Guardai di fronte a me.
Era lui.
Con il solito sorriso innocente e quell'aria sorniona.
- Akira?! >> chiesi scocciata dalla sua intrusione nei miei
pensieri.
- ^__^ Sei spiaciuta di vedermi? >>
Lo guardai di sottecchi e presi degli appendini che erano sulla cassa
per portarli in magazzino ed evitarlo
- Sono sempre spiaciuta quando ti vedo >> gli rivelai.
Restò al suo posto e mi aspettò finché non tornai.
- Desidera?!?! >> gli chiesi non comprendendo il motivo del
suo stare immobile lì a sorridere come un povero deficiente
- Sei in vendita? >> chiese stupito,irritandomi.
- No!E ora se non vuoi prendere niente,fammi il favore di andartene
che devo lavorare!>> gli dissi spintonandolo fuori dal negozio,mentre
lui pareva non volersene andare.
Si voltò verso l'interno e si bloccò all'entrata:
- Belli! >> commentò dirigendosi verso un paio di jeans
strappati -
scusa tesoro,ma quei pantaloni mi piacciono troppo
>> mi disse svincolandosi dalla mia presa.
Li prese e li guardò interessato:
Ci fu un silenzio contemplativo di almeno due minuti:
- ^__^ Posso provarli? >>
- Il camerino è da quella parte
>> gli dissi indicando
sbrigativa verso la mia destra.
Uscì poco dopo e i calzoni gli stavano benissimo,malgrado tutto.
- Mi stanno bene,vero? >>
- Sì.>>
- Hai una maglietta da abbinare? >> mi chiese serio per la prima
volta,stupendomi.
- Certo >> gli portai una maglietta nera,con delle striature
più scure ai bordi e gli piacque.
- Prendo tutt'e due >> mi disse sorridendo da persona normale,per
la prima volta,costringendomi a vederlo sotto una luce diversa.
Gli feci lo scontrino e poi:
- Esci con me? >> ritornò il solito bambino viziato.
- Sei il ragazzo della mia migliore amica,ma non ti vergogni!? >>
gli chiesi contrariata porgendogli il sacchetto
- E se non fosse così?! >> chiese avvicinandosi a me
in modo pericoloso.
Lo guardai fissa negli occhi,decisa a non farmi innervosire dal suo
sguardo insistente:
- Mai! >> risposi decisa - E adesso vattene,per favore >>
Fece per andarsene e poi si fermò all'entrata:
- Io non sono mai stato innamorato di Nase
>>
Il suo tono era infastidito e deluso,molto probabilmente di se stesso.
Lo guardai.
Da principio fui stupita dalle sue parole e poi,lo odiai.
Perché lei lo amava,era pazza di lui,avrebbe fatto di tutto,ed
ora,lui mi diceva che l'aveva solo presa in giro,per tutto il tempo.
- Fai schifo! >> gli urlai arrabbiata- iniziai a piangere -
- Come ti sei permesso?!Nase è innamorata di te!Sei il suo
mondo e tu l'hai solo presa in giro!>> rimasi senza altre parole
e poi conclusi con un -fai schifo! - che rese il suo viso ancor più
triste e amareggiato.
E se ne andò,facendo perdere di nuovo le sue tracce fino a
giugno e questa volta,fui io a cercarlo,accantonando il mio orgoglio
ma non il mio disprezzo nei suoi confronti,perché vivevamo
in una piccola città,e le voci giravano