- Dimmi perché l'hai illusa? >> gli dissi così
su due piedi,mentre era in mezzo a tutti i suoi amici,in quel locale
che io e Nase tanto prendevamo in giro perché frequentato solo
da figli di papà.
E io e lei,odiavamo i figli di papà
Mi guardò con aria derisoria,la stessa aria da cretino che
avevano tutti attorno a lui.
I suoi amici gli dissero qualcosa,ma non capii cosa.
- Non qui,Faith,per favore >>
- Oh,sì!Qui e adesso! >> gli dissi ancor più infuriata
-
- Non solo adesso mi spieghi tutte le stronzate che ho saputo sul
tuo conto ma ti prendi la briga di chiamare la mia amica e le dici
tutto! >>
Si alzò e lasciò i suoi amici portandomi con forza fuori
dal locale in cui si trovava.
- Che cazzo ti è saltato in mente? >> mi chiese strattonandomi
con forza.
Non riuscii a divincolarmi dalla sua presa e lui stringeva sempre
più forte facendomi male.
Non badai al dolore:
- Perché hai tradito la sua fiducia? >> gli chiesi piena
di rabbia e di odio,consapevole che alla fine,sarei stata io a doverle
dire tutto,se lui non lo avesse fatto,ed io odiavo quel ruolo.
Si mise a ridere,come se non avesse fatto nulla,lasciò andare
il mio braccio e mi sbatté contro il muro del retro del locale.
- Non ficcare il naso in faccende che non ti riguardano >> mi
disse facendo per baciarmi,lo respinsi schifata.
- Non mi riguardano?!So la A e la Z della vostra storia ed adesso
mi chiedi di starne fuori? >>
- Che cosa sai?Che cosa vuoi sapere tu?Sai le sue versioni! Sai che
abbiamo fatto sesso,che siamo usciti,che ci siamo fatti di erba fino
a non capirci più niente,che abbiamo fatto grandi progetti
che io sapevo irrealizzabili. Sì,sai questo,ma non sai di quanto
io mi sento soffocato con lei,perché lei è adorabile,è
fantastica,mi da tutto quello che credevo di necessitare,ma è
questo il punto
Ho trovato colei che ho sempre sognato e ho capito
che non era quello,che non era lei quello che cercavo,perché
ero egoista,prendevo e prendevo sempre tutto quello che volevo e sono
straripato e mi sono soltanto illuso tutta la vita. Avevo troppo dentro
di me e nulla che usciva. Ed eccoti le tue fottute spiegazioni!Sei
soddisfatta adesso? >> mi disse su due piedi,serio e forse,sincero.
Tentai di replicare ma la voce mi era soffocata in gola dai singhiozzi:
- E se ti fa star meglio,stasera le telefonerò e le dirò
che è finita
>>
Avrei voluto obiettare,era meglio se le parlasse a quattr'occhi,ma
non volevo infierire su di lui.
E per la prima volta,avevo visto Akira Sendoh per ciò che era.
Forse solo una scheggia di lui,eppure qualcosa.
La solitudine dell'avere tutto e il disagio di avere sempre tutto
ciò che desidera.
Perché si finisce col non sapere più cosa si vuole e
cosa no.
Cosa si necessita e cosa è superfluo.
E Nase era superflua a lui,perché lei era bella ma non era
ciò che lui cercava in lei.
Quella sera Nase mi telefonò,erano le dieci di sera e i miei
si preoccuparono.
Li tranquillizzai e lei aveva la voce triste ma non piangeva.
Pensai fosse un buon segno ma poi:
-
così l'ho perdonato e ora siamo ancora insieme. So
che sei stata tu ad obbligarlo ad essere sincero e ti ringrazio. Grazie
per avermelo fatto dire da lui e grazie per essermi amica nonostante
io mi sia allontanata tanto da te >>
- Tranquilla
>>
Da quel discorso ci discostammo pian-piano,iniziando a raccontarci
le nostre vicissitudini e le varie giornate tipo,ridendo un po',come
quando eravamo inseparabili. Chiuse la conversazione alle undici e
mezza e io mi addormentai con un lieve sorriso.
Quel sabato sera uscii al P3 con Mitsui e gli altri ragazzi dello
Shohoku e tra di noi c'erano alcune ragazze che pendevano dalle mie
labbra ed imitavano ciò che facevo come se fossi una star.
Eppure,non mi convincevano. Erano pronte a spifferare ogni mia azione
al mondo da come mi pedinavano ed io mi sentii a disagio,così
come quando incontrai la prima volta Akira.
Verso l'una arrivò anche lui,lo notai e lo raggiunsi.
Ero vagamente sbronza ma credevo di riuscire a dirgli quello che dovevo.
- Sei uno stronzo! >> gli dissi e lui mi guardò esasperato
- Che ho fatto stavolta? >> mi chiese ridendo.
Era ubriaco pure lui.
- Dovevi mollarla e non illuderla di nuovo! >> continuai facendo
finta di niente.
- Ma lei si è messa a piangere,non sono riuscito a dirle di
no! >>
- Sei stato cattivo! >> gli dissi ridendo.
Feci per andarmene ma lui mi fermò:
- Vieni fuori che all'aria parleremo meglio >>
Accettai la sua proposta,la testa mi girava e strinsi forte la sua
maglietta,avevo paura di cadere mentre facevamo le scale per uscire.
Lui rideva ed io lo guardavo infastidita dal suo continuo prendermi
in giro.
Andammo al parcheggio che stava a qualche metro dall'entrata.
Arrivati alla sua macchina si fermò:
- Ti scoccia se andiamo in un posto più tranquillo? >>
- Per esempio casa tua? >> gli chiesi maliziosa,senza volerlo.
Lui sorrise interessato e poi scosse la testa:
- Sei ubriaca,e non vorrei che domani mattina ti svegli e inizi ad
insultarmi come al tuo solito >>
- Lo faccio solo perché devo nascondere i miei sentimenti!
>>
- Perché hai dei sentimenti? >>
- Certo! >>
Si avvicinò a me,con intenzione di accarezzarmi il viso ma
lo allontanai scoppiando a ridere:
-
e quindi io ti piaccio?! >> chiese quasi incredulo
- Sì,ma tu sei il ragazzo della mia migliore amica
>>
- Ma lei è in America
>> mi ricordò e quelle
sue parole suonavano così invitanti.
E iniziò a sussurrare altre parole che parevano diaboliche,ma
tremendamente ammalianti.
E alla fine della serata,salii sulla sua macchina e la direzione era
casa sua.